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Le ossa del corpo umano differiscono tra loro per forma e dimensioni, ricoprendo funzioni altrettanto
diversificate. In base a queste loro caratteristiche vengono distinte in: ossa lunghe, quando la lunghezza prevale
sulle altre dimensioni; ossa piatte o larghe, quando larghezza o lunghezza prevalgono sullo spessore; ossa brevi,
quando le tre dimensioni sono pressoché uguali.
OSSA LUNGHE: sono formate da una parte centrale, detta diafisi, e da due estremità, o teste, più grosse, dette
epifisi.
Le epifisi contraggono rapporti con le ossa vicine e sono provviste di superficie articolare.
La massa centrale (diafisi) è costituita da tessuto compatto e, più all'interno, da una cavità in cui è generalmente
contenuto il midollo osseo. Tipiche ossa lunghe sono quelle degli arti (femore, tibia, fibula, omero, radio, ulna).
OSSA CORTE O BREVI: caratterizzate da lunghezza e diametro di simile misura; sono costituite da tessuto
spugnoso completamente avvolto da una lamina di tessuto compatto. Esempi di ossa corte del corpo umano sono
quelle del polso, del calcagno e delle vertebre.
OSSA PIATTE: similmente alle ossa lunghe, hanno una, seppur ridotta, parte centrale di tessuto spugnoso (detto
diploe) dove si trova il midollo osseo. Il tutto ricoperto da due strati (uno per lato) di tessuto compatto (detti
tavolati). Tipiche ossa piatte sono quelle del cranio, del bacino e dello sterno.
OSSA IRREGOLARI: sono caratterizzate da una forma irregolare (sfenoide ed etmoide del cranio).
OSSA PNEUMATICHE: presentano piccole cavità (seni) piene d'aria che comunicano con le cavità nasali
(mascellare, frontale, sfenoide ed etmoide).
OSSA SESAMOIDI: a livello tendineo, favoriscono la meccanica del movimento (la rotula, ad esempio, è un osso
sesamoide che, oltre a proteggere il ginocchio, facilita l'azione del muscolo quadricipite durante l'estensione della
gamba).
OSSA WORMIANE: piccole ossa piatte soprannumerarie situate, ma solo in alcuni individui, tra le ossa
craniche, lungo il decorso delle suture.
ARTICOLAZIONI
Le articolazioni sono strutture anatomiche, talora complesse, che mettono in
reciproco contatto due o più ossa. Per evitare fenomeni degenerativi dovuti
all'usura, nella maggior parte dei casi si tratta di un contatto non diretto, ma
mediato da tessuto fibroso o cartilagineo e/o da liquido.
Le articolazioni del corpo umano sono assai numerose, se ne contano in media 360,
e strutturalmente molto dissimili le une dalle altre. Questa diversificazione
rispecchia il tipo di funzione richiesta a quella determinata giuntura. Nel loro
insieme, il compito delle articolazioni è di tenere uniti i vari segmenti ossei, in
modo tale che lo scheletro possa espletare la sua funzione di sostegno, mobilità e
protezione.
ARTRODIA
Movimenti permessi: semplice scorrimento
ARTICOLAZIONE A SELLA
Movimenti permessi:
• Il movimento relativo è un
movimento angolare (2 g.d.l.)
CONDILARTROSI
Sono articolazioni costituite da due superfici
elissoidali, di cui una piena (condilo) è ospitata
in un altra convessa (cavità condiloidea).
ENARTROSI
Sono articolazioni costituite da un capo
articolare simile ad una sfera piena (testa)
ospitato in una cavità articolare a forma di sfera
cava.
I movimenti si effettuano lungo tutti e tre gli assi
fondamentali (sagittale, trasverso e verticale).
Sono le articolazioni più mobili del corpo
umano.
Dal punto di vista dell’analisi del movimento umano le ossa possono essere, in
prima approssimazione, considerate come indeformabili.
In particolar modo le ossa lunghe degli arti superiori ed inferiori offrono dei
riferimenti sufficientemente precisi per lo studio di massima del movimento
basato sull’assunzione del moto relativo di segmenti rigidi. L’ipotesi di
segmento rigido permette di semplificare notevolmente l’analisi riducendo
drasticamente il numero di punti necessari: per conoscere la posizione di un
corpo rigido nello spazio, infatti, sono necessari 6 parametri (es. le coordinate di
due punti).
- Posizione eretta
- Talloni uniti
- Braccia distese lungo i fianchi
- Palmi delle mani rivolti in avanti
asse longitudinale
L’intersezione dei piani anatomici
identifica degli assi che formano un
sistema di riferimento ortogonale.
I tre assi di riferimento sono
perpendicolari a ciascuno dei piani
anatomici
Dorsale: sulla schiena, indica anche la superficie superiore del piede e della mano
Ventrale: riferito alla parte frontale (addome)
superiore
prossimale
laterale mediale
posteriore
distale
laterale mediale
destro sinistro
anteriore
prossimale
laterale mediale
distale
inferiore
2. Abduzione e Adduzione: l’abduzione (allontanare) è un movimento che allontana dalla linea mediana; l’adduzione (avvicinare) è un movimento che
avvicina alla linea mediana. L’abduzione consiste nel muovere gli arti inferiori allontanandoli dalla linea mediana del corpo, mentre l’adduzione consiste nel
riportarli nella posizione iniziale. L’abduzione del polso allontana la mano dall’asse mediale del corpo, mentre l’adduzione fa ritornare la mano verso l’asse
mediale.
Movimenti circolari: i movimenti circolari comprendono la rotazione di un segmento attorno a un asse o un movimento ad arco del segmento.
1. Rotazione: è il movimento di un segmento attorno al proprio asse maggiore (per esempio rotazione del capo, dell’omero o dell’intero corpo). La rotazione
mediale dell’omero ad avambraccio flesso porta la mano davanti al corpo. La rotazione dell’omero che allontani la mano dal corpo è una rotazione laterale.
2. Pronazione e supinazione: si riferiscono solo alla rotazione dell’avambraccio. Prono vuol dire giacere a faccia in giù; supino vuol dire giacere a faccia in su.
La pronazione è la rotazione del palmo in modo tale che guardi posteriormente (in relazione alla posizione anatomica; in basso se viene flesso il gomito); la
supinazione è la rotazione del palmo in modo che guardi anteriormente (in alto se viene flesso il gomito). Nella pronazione, il radio e l’ulna si incrociano; nella
supinazione ritornano in posizione parallela.
3. Circonduzione: è una combinazione tra flessione, estensione, abduzione e adduzione. Avviene nelle articolazioni molto mobili come, ad esempio, quella
della spalla. Nella circonduzione il braccio si muove descrivendo un cono con il vertice in corrispondenza dell’articolazione della spalla.
Segnaliamo inoltre movimenti particolari che sono utili per i protocolli di riabilitazione seguenti.
• Elevazione e abbassamento: il primo è il movimento verso l’alto, il secondo verso il basso. La scapola ne è un esempio. Sollevare le spalle è un esempio di
elevazione della scapola.
• Inversione e eversione: sono movimenti propri della caviglia. L’inversione consiste nella rotazione della caviglia in modo tale che la superficie plantare del
piede guardi medialmente (verso il piede opposto). L’eversione consiste nella rotazione della caviglia in modo tale che la superficie plantare guardi
lateralmente. L’inversione del piede è talvolta chiamata supinazione, l’eversione pronazione.
Fonte: http://www.edurete.org/pd/sele_art.asp?ida=470)
MOVIMENTI ELEMENTARI DELLE ARTICOLAZIONI
Rotazione Scivolamento
• Il punto di contatto • Il punto di contatto scorre
non varia sulla superficie coniugata
• Il segmento ruota • Il segmento resta parallelo
attorno al proprio asse alla posizione iniziale (trasla)
• 1 g.d.l. • 1 o 2 g.d.l. (dipende
dall’articolazione)
Flessione:
Estensione:
FLESSIONE - ESTENSIONE
estensione
flessione dorsale
flessione
flessione plantare
ADDUZIONE - ABDUZIONE
Abduzione: movimento che allontana dalla linea mediana.
Adduzione: (avvicinare) movimento che avvicina alla linea mediana.
abduzione
adduzione
adduzione abduzione
adduzione
abduzione
ROTAZIONE
Rotazione: è il movimento di un segmento attorno al proprio asse maggiore.
Si dice intrarotazione (o rotazione interna o rotazione mediale) il movimento di rotazione che
porta la faccia anteriore dell'arto (quella rivolta verso l'osservatore) a disporsi medialmente,
mentre l'extrarotazione (o rotazione esterna o rotazione laterale) porta tale faccia a disporsi
lateralmente .
Es: la rotazione interna dell’omero a gomito flesso porta la mano a disporsi davanti al corpo.
Il piede supinato (in inversione) è detto varo, il piede pronato (in eversione) è detto
valgo.
CIRCONDUZIONE
È un movimento che origina dalla combinazione di due rotazioni intorno a due assi ortogonali.
Durante il moto, l’asse del segmento interessato descrive una superficie conica, con asse del
cono passante per il centro dell’articolazione.
Ovviamente, questo movimento è riservato alle articolazioni più mobili (spalla, anca, dita,
caviglia, capo, etc) mentre è precluso alle articolazioni con un solo grado di libertà (gomito,
ginocchio)