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Sono distinte a seconda del grado di movimento, o quanto si muovono le ossa che prendono parte a quelle
articolazioni:
immobili, SINARTROSI, sono senza movimento (il prefisso sin significa senza)
Ipomobili, o scarsamente mobili, ANFIARTROSI
Mobili, DIARTROSI (articolazioni prevalentemente a carico degli arti superiori e inferiori)
Due capi ossei non sfregano mai l’uno sull’altro, quindi il tessuto interposto fra i due può essere cartilagineo
(ialino o fibroso) o connettivo (fibroso, quindi denso regolare), e per tale distinzione:
- SINARTROSI, O ANFIARTROSI FIBROSE, se è presente tessuto connettivo denso.
- SINARTROSI, O ANFIARTROSI CARTILAGINEE, se è interposto tra i due capi ossei del tessuto
cartilagineo.
- È IN GRADO DI COMPIERE ROTAZIONE, ovvero il movimento consegue su tutti e tre gli altri:
diartrosi mobili su tutti e tre i piani.
Se viene presa in considerazione l’estremità di due ossa lunghe, su ciascuna epifisi manca il PERIOSTIO, la
guaina spessa formata da due strati che riveste l’osso, e questo viene quindi sostituito da una cartilagine,
ovvero quella ARTICOLARE, di tipo ialino.
Tutta l’articolazione è rivestita dalla capsula articolare.
Tra le due cartilagini articolari è presente la cavità sinuviale, rivestita dalla membrana sinuviale, piena di
liquido sinuviale, con funzione di lubrificazione di un capo osseo rispetto all’altro, tenendo conto che la
cartilagine è un tessuto che non si rigenera, quindi ciò permette che non si rovini. In secondo luogo permette
il NUTRIMENTO dei condroblasti e dei condrociti. Che sono le cellule del tessuto cartilagineo direttamente
bagnate dal liquido sinuviale.
Un’infiammazione articolare comporta un’iperproduzione del liquido sinuviale, che rende meno mobile
l’articolazione.
Se viene a mancare una sola di queste caratteristiche, l’articolazione viene definita compromessa.
Vi sono poi le STRUTTURE ACCESSORIE, di una diartrosi, sono 4:
- 2 posizionate mediamente, sono i menischi e i legamenti. Hanno una funzione stabilizzante, nei
confronti di un capo osseo rispetto l’altro, e viceversa.
I legamenti, sono bande di fibre collagene, assimilabili a tessuto connettivo denso regolare, che
connettono due capi ossei conferendo stabilità. Questo è importante, perché essendo caratteristiche
di strutture mobili, hanno necessariamente bisogno di una certa stabilità.
I menischi, sono bande di cartilagine fibrosa, poste mediamente con funzione stabilizzante.
- 2 posizionate lateralmente, sono le borse e i cuscinetti adiposi. Hanno una funzione protettiva, nei
confronti di trami e urti.
Le borse, sono tasche di tessuto connettivo, ripiene di liquido, con funzione ammortizzante. Anche
questo liquido, come quello sinuviale, a causa di una infiammazione va incontro a iperproduzione.
I cuscinetti adiposi, sono delle masse di tessuto adiposo, con funzione ammortizzante, un cuscinetto
protettivo nei confronti dell’articolazione che rivestono.
LE DIARTROSI (a cui si fa spesso riferimento la forma di due capi ossei) MONOASSIALI, CHE SI
MUOVONO SU UN UNICO PIANO, definite come ginglimi, i cui capi ossei hanno la forma di cilindri,
uno cavo, riempito dall’altro cilindro pieno. Possono essere di due tipi :
Angolari, o trocleoartrosi, come per l’articolazione del ginocchio o del gomito, in questi casi, gli
assi dei cilindri sono perpendicolari all’asse longitudinale del osso.
Assiali, di assiale, come l’articolazione tra la prima e seconda vertebra cervicale, in cui c’è un osso
che ruota sul suo asse longitudinale. Infatti l’atlante ha un perno, il dente odontoideo, che si inserisce
nel foro vertebrale dell’atlante, permettendogli di ruotare sull’epistrofeo.
LE DIARTROSI BIASSIALI, CHE SI MUOVONO SU DIUE PIANI, sono classificati in due gruppi :
ellissartrosi, o condilartrosi, il nome tiene conto della forma dei capi ossei, i quali hanno una forma
di un'ellisse (uno cavo e uno piano), e il movimento è permesso su due piani, che sono
perpendicolari l’uno rispetto all’altro, e l’ampiezza del movimento è massima, 180°. L’ampiezza de
movimento sul secondo piano, ottomane al primo, è minore. Una tipica è l’articolazione temporo
mandibolare, tra le ossa temporali del neurocranio e della mandibola dello splancnocranio, o
l’articolazione metacarpale, del polso, che si muove su due piani, sempre uno più mobile dell’altro.
Sellartrosi, o pedartrosi, il nome tiene conto della forma dei capi ossei, ed uno ha la forma di una
sella, e l’altro ha una cavità che s’incastra sulla sella. Differiscono rispetto alle ellissartrosi, per la
forma dei capi ossei, ma anche per il movimento, che ne per la prima è massimo su un piano e
ridotto seull’altro, nelle sellartrosi il movimento è di 180° su entrambi i piani. Un esempio, è
l’articolazione del pollice.
DIARTROSI TRASSIALI, definite come enartrosi o sferartrosi, il cui nome fa riferimento alla forma dei
due capi ossei, un capo a forma di sfera, accolta in un altro capo a forma di coppa. Ce ne sono solo due:
- Articolazione glenomerale della spalla
- L’articolazione coxofemorale dell’arto inferiore. L’omero riesce a muoversi su tutti e tre i piani.