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Linguistica: verbi forti (pagina 82 – 84) consiglio vivamente di guardare il libro perché io non ho capito

niente e ho preso gli appunti malissimo DX

ORIGINE DELLA SCRITTURA RUNICA

Questione molto dibattuta. È stato ipotizzato che il modello fosse alfabeto latino o greco ma ipotesi più
accreditata la mette in relazione con gli alfabeti dell’Italia settentrionale, in particolare il venetico = alfabeto
di matrice nord-etrusca e usato dagli antichi veneti, usato nel santuario di Rezia. Questa ipotesi è suffragata
anche da un particolare reperto archeologico che rappresenterebbe la tappa intermedia tra alfabeto nord-
etrusco e quello runico: si tratta dell’elmo di Negau: Harigasti Teiwa = Tyr ospite dell’esercito. In realtà
questa iscrizione è un alfabeto nord etrusco però la lingua è il germanico. L’elmo risale al II secolo a.C.

Le rune subiscono un’evoluzione nel tempo e nello spazio. Dal Fuþark antico al Fuþark recente = versione
semplificata a 16 segni ed è usato solo in Scandinavia a partire dal 9° secolo (inizio età vichinga). In area
anglosassone succede il contrario: la serie runica viene espansa fino a 36 segni. Succede questo perché qu si
hanno fenomeni linguistici e mutamenti fonetici (metafonia palatale produce una serie di vocali palatali con
la conseguente creazione di nuovi segni).

Probabilmente in origine era panaggio di un’élite. TILARIDS è una delle iscrizioni più antiche su una punta di
freccia. È gotico perché c’è una fricativa sorda finale (desinenza -S ie diventa in germ prima -z poi scompare,
ma la troviamo sorda nel germanico orientale). Significa rids=cavalca til=ziel=bersaglio = punta di freccia che
corre verso il bersaglio. Non era un’iscrizione a carattere pubblico.

La scrittura runica dal 5° secolo assume in Scandinavia un carattere sempre più monumentale in particolare
durante l’età vichinga e continua fino al 14° secolo.

ISCRIZIONE DI JELLING in Danimarca risale alla fine del 10° secolo e rappresenta una raffigurazione di Cristo,
la prima nella Scandinavia. Questa pietra è stata fatta erigere dal re Harald dente azzurro = blue tooth.
L’iscrizione registra un atto del re Harald a cui si deve la conversione die paesi della Danimarca. FUNZIONE: a
ricordo del padre della madre, funzione commemorativa; funzione politica=di propaganda che Harald
faceva per sé stesso.

Quando il cristianesimo attecchisce in Scandinavia utilizza questo sistema di scrittura. Le iscrizioni runiche,
che avessero collegamento col cristianesimo o meno, in epoca vichinga hanno carattere pubblico (non
spariscono quelle private) e commemorativo per celebrare defunti morti in guerra a Oriente.

In Islanda ci sono poche iscrizioni runiche, si trovano soprattutto in Danimarca, Norvegia e Svezia.

Presso i germani continentali, l’uso dell’alfabeto runico decade nell’VIII secolo. Dura più a lungo in area
scandinava perché viene convertita dopo.

In area anglosassone l’impiego dura più a lungo rispetto al continente e assume aspetti particolari: ci sono
iscrizioni su croci di pietra, la più famosa è la croce di Ruthwell in Scozia. Riporta parte del componimento
poetico noto con il titolo “il sogno della croce” = anglosassone che nella sua interezza è trasmesso in un
manoscritto del 1000 circa che si intitola “Vercelli book”. È uno dei 4 manoscritti poetici anglosassoni. Si
trova a Vercelli, probabilmente è stato lasciato lì perché si trovava sulla via francigena. È un componimento
cristiano e parla della crocefissione dal punto di vista della croce. GERMANIZZAZIONE DEL CRISTIANESIMO
 Cristo ha paura al momento della crocefissione “allontana da me questo calice amaro” e “dio mio dio mio
perché mi hai abbandonato” questo atteggiamento di paura e dolore non era compatibile con l’etica
aristocratica guerriera germanica. Nel “sogno della croce”, Cristo non ha paura ma è dipinto come il tipico
eroe germanico che va coraggiosamente verso la morte e felicemente abbraccia il proprio destino. In area
anglosassone, alcuni segni runici trovano impiego anche in alcuni manoscritti che compaiono con
l’introduzione del cristianesimo, usano alfabeto latino; però nell’area anglosassone vengono inseriti anche
alcuni segno runici tipo (thorn) TH e wyn W. Anglosassoni introducono questi segni per
esprimere dei suoni che non

Erano presenti nell’alfabeto latino.

Franks = cofanetto di ossa di balena con iscrizioni in caratteri runici e anglosassoni.

In area Scandinava abbiamo anche testimonianze di scrittura runica in uso quotidiano come comunicazione
tra persone. Spesso su tavolette di legno ma deperite nel tempo.

OST:MIN:KIS:MIK = amore mio baciami

Iscrizione sul corno d’oro di Gallehus che risale al 400, ma è andato perso, conteneva questa iscrizione: EK

HLEWAGASTI R // HOLTJAR HORNA TAWIDO è poesia. Vuol dire io hlewagasti di holt feci il corno. La R è
grossa perché è una modalità di trascrivere una runa dal germanico, esprime la desinenza -z che si rotacizza.
Rispetta regole poesia germanica in verso lungo allitterante: lungo perché è composto da due versi brevi
8semiversi o emistichi) separati da una pausa ritmica (una cesura) che si indica con // allitterazione (in
questo caso H fricativa velare sorda). Allitterazione = ripetizione della stesa consonante in sillaba tonica.

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