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AVVENIMENTI STRAORDINARI
Dopo questo piccolo cenno sul Giappone, che in generale è
poco conosciuto, vado ora a raccontarvi piuttosto
brevemente i fenomeni straordinari avvenuti in questo
piccolo convento di Akita, perduto nelle montagne, a nord-
ovest dell'isola più grande (Honshu) del Giappone, di fronte
al mare del Giappone, alla grande e fredda Siberia e alla
Manciuria.
Ho percorso molto spesso tutto l'arcipelago giapponese
durante i miei 33 anni di missione trascorsi in questo paese
incantevole.
Ho visitato diversi conventi per tenere dei ritiri, delle
conferenze spirituali o semplicemente per fare da interprete,
da Hokkaido, la grande isola a nord del Giappone, fino
all'isola di Nyako, nei pressi di Formosa, dove sorse l'8
dicembre 1981, la settima trappa del Giappone - o 7°
Convento di Frati Trappisti - (già 7 trappe in Giappone per
una popolazione cattolica di 400.000 persone). Ma devo
dire che non ho mai visto un convento così povero come
quello di Akita, nascosto per quattro o cinque mesi sotto la
neve, privo di tutte le comodità della città.
Il padre cappellano Yasuda, ha dovuto organizzare il suo presbiterio in un antico pollaio,
arricchito però da uno scenario naturale e da una semplicità evangelica.
La religiosa che riceve i messaggi dalla Santa Vergine si chiama Agnese Sasagawa Katsuko.
Prima di entrare in convento era catechista nel quartiere della città di Joetsu, della diocesi di
Nigata, il cui Vescovo è mons. Jtò. Quest'ultimo è ugualmente il fondatore di questo Istituto
diocesano. Gli avvenimenti straordinari accaduti a Juzawadai, questo è il nome della frazione
di Akita, cominciarono nel giugno del 1973. Il 12-13-14 giugno, per 3 giorni, suor Agnese
vide dei raggi luminosi che provenivano dal tabernacolo...
Quindi tutto comincia intorno al tabernacolo. Ciò è molto significativo. Viviamo in un'epoca
in cui quasi tutti i tabernacoli del mondo sono sempre più trascurati. Gesù è abbandonato,
solo nel grande sacramento del suo Amore. Quale pietà! ...
E poiché non vi sono più adoratori, per paura dei ladri, le chiese sono chiuse, come delle
prigioni... Le visite al Santissimo Sacramento son quindi proibite o si cerca di impedirle... Il
Tabernacolo è diventato come un frigorifero... in cui Gesù soffre per la freddezza dei "suoi" e
per l'indifferenza della moltitudine.
Ed ecco che Dio stesso attira l'attenzione sul tabernacolo per far sì che gli uomini si occupino
finalmente di Lui.
Desidera degli adoratori e delle adoratrici che lo consolino nella sua solitudine, che pensino a
Lui, che l'amino veramente al punto di essere felici di restare lì, accanto a Lui e di dedicare il
proprio tempo a nessun altro che a Lui.
RAGGI LUMINOSI
Domenica 24 giugno, giorno del Corpus Domini, i raggi luminosi erano ancora più splendenti
di luce...
Dove sono ora queste processioni del Corpus Domini, dove Gesù-Ostia passava solennemente
nelle vie di città e villaggi, decorato con paramenti, cosparso di fiori e di ricchi motivi
eucaristici, nel mezzo delle acclamazioni gioiose di una folla amante e riconoscente? Gesù
non soffrirà proprio in questo giorno della festa del Santissimo Sacramento per la mancanza
d'onori, di amore e di fratellanza?
Il 28 di giugno, vigilia della festa del Sacro Cuore, una ferita a forma di croce, lunga 3 cm. e
larga 2 cm., si forma nel palmo della mano sinistra di suor Agnese Sasagawa Katsuko,
causandole un dolore fortissimo.
A proposito di questa ferita a forma di croce, ricevuta nell'incavo della mano, un fenomeno
difficile a spiegarsi naturalmente, si rinnova ogni settimana, fenomeno di cui è stato
testimone mons. Jtò stesso, occorre sapere:
- il giovedì sera la ferita è ancora asciutta, ma comincia a gonfiarsi, con delle smagliature che
solcano la pelle;
- venerdì mattina il sangue cola, macchiando le medicazioni di garza;
- ìl sabato mattina il sangue si ferma, lasciando la ferita nuovamente asciutta.
Questo fenomeno durerà per quasi tutto il mese di luglio. La ferita fu causa di dolori
fortissimi alla suora. Secondo una sua espressione era come "una punta che le trapassava la
mano".
È l'invito a riparare. Gesù desidera non solo delle anime consolatrici, ma anche delle anime
riparatrici, perché sono le anime riparatrici che lo consolano maggiormente.
LA FERITA
Suor Agnese comprende quindi che
una ferita si è ugualmente formata
nel palmo della mano della Vergine
Maria, una ferita ancor più
profonda della sua. La madre di
Gesù, la corredentrice, vorrebbe
dunque iniziare la sua figlia alla
corredenzione?...
Tutta timorosa, ella seguì l'Angelo
lungo lo stretto corridoio che con-
duce alla cappella.
Notate la rassomiglianza con
l'Angelo che condusse Chaterine
Labourè alla cappella della
Medaglia Miracolosa a Parigi.
Arrivata alla cappella, l'Angelo
scomparve. Suor Agnese si raccolse dapprima davanti all'altare, di fronte al Tabernacolo, in
una profonda adorazione. Poi si diresse verso la statua della Vergine Maria all'angolo
dell'altare, sulla destra per verificare lo stato della ferita alla mano. Appena si avvicinò ad
essa una voce dolce e misteriosa provenne dalla statua di legno.
Stupefatta, suor Agnese cadde in ginocchio. Poi si prostrò a terra non potendo più sollevare la
testa. Una voce meravigliosa, celeste, risuonava melodiosamente nelle sue orecchie sorde.
Fu allora che suor Agnese ricevette il primo messaggio. L'atmosfera somiglia a quella della
rue du Bac, a Parigi, dove Maria parlò durante il primo incontro, solamente di cose che
riguardavano Catherine Labourè.
È il colloquio familiare, intimo, di una mamma con la figlia: "Figlia mia, novizia mia, mi hai
bene obbedito distaccandoti da tutto. (Aveva appena abbandonato tutto per entrare in
convento) - L'infermità della tua sordità ti fà soffrire? (è il cuore di una madre che parla, che
soffre per la sofferenza della sua figlia, desiderando consolarla e riconfortarla) - Tu guarirai
certamente. Sii paziente. È1'ultima prova. La ferita della mano ti fa male? (l'Amorevolissima
non potrà lasciare soffrire una figlia tutta sola - dopo questo primo colloquio suor Agnese
potrà constatare con i suoi occhi la profonda ferita formatasi ugualmente nella mano della
statua di Mamma Maria) - Prega in riparazione di tutti gli uomini (è il richiamo all'espiazione
riparatrice...) - Tutte le fanciulle che sono qui, prese una per una sono per me preziose come
la pupilla degli occhi (parola molto dolce e consolante per ciascuna delle suore della piccola
comunità) - Reciti con tutto il cuore la preghiera delle serve dell'Eucarestia? - Se tu vuoi
recitiamo insieme... (immaginatevi la scena... Mamma Maria che recita con sua figlia la
preghiera rivolta al Cuore Eucaristico di Gesù... Preghiera composta dal vescovo stesso e che
è molto bella. Maria, la Madre della Chiesa, la Madre dell'Eucarestia desidera che il Cuore
Eucaristico, realmente presente nell'ostia santa e bianca, palpitante di vita, ardente d'amore,
sia onorato, lodato, glorificato, esaltato, consolato, ringraziato e soprattutto amato... poi Maria
si felicita con sua figlia per la sua preghiera giornaliera per il Papa ed i consacrati e l'incorag -
gia a continuare...).
- Prega molto per il Papa, i vescovi ed i preti. Dal giorno del tuo Battesimo sino ad oggi, tu
hai pregato molto per loro. Sì, senza dimenticarlo mai, hai perseverato nella preghiera al loro
riguardo. D'ora in avanti continua a pregare ancora molto...
(e affinché il sigillo della Chiesa sia apposto a questo primo messaggio termina dicendo)
- Parla al tuo Superiore di ciò che ti ho detto oggi e fai ciò che ti dirà. Il tuo Superiore in
questo momento chiede di pregare con fervore".
Ecco i termini del primo messaggio che riguarda suor Agnese Sasagawa Katsuko.
I MIRACOLI SI MOLTIPLICANO
Sabato 29 settembre 1973, nella festa del glorioso Arcangelo Michele, patrono del Giappone,
i miracoli della statua raffigurante la Santissima Vergine Maria, si moltiplicarono.
Dopo il pranzo di mezzogiorno, quando suor Agnese recitava la preghiera del Rosario con
un'altra sorella, la statua risplendeva di raggi luminosi illuminando la Vergine Maria di una
luce bianchissima. Dopo aver terminato il Rosario, suor Agnese notò che la ferita nella mano
della statua era completamente scomparsa. Ciò che la sorprese ancor di più è che aveva
ritrovato la perfezione tre mesi più tardi.
Mentre la piaga, il sangue ed il dolore della mano di suor Agnese erano spariti
improvvisamente in capo ad un mese circa, il segno della ferita nella mano della Santa
Vergine durò tre mesi, come a significare che non si dovevano dimenticare cosi presto i
dolori del Cuore Immacolato e trapassato di Maria e soprattutto ciò che era la causa.
Sempre durante la festa dell'Arcangelo Michele, nell'ora in cui l'ufficio della sera stava per
finire, il fenomeno del mattino si rinnovò alla presenza delle altre suore: la statua della
Signora di tutti i popoli si mise nuovamente a risplendere, inondata di luce e di candore...
Dopo il Tabernacolo, come di dovere, viene la statua della Santissima Vergine Maria, il
primissimo Tabernacolo vivente di Gesù, che è circondato dai raggi luminosi... Non è Lei la
trasparenza stessa della bellezza e della luce del Dio Uno e Trino? Quale condiscendenza
divina!...
Vi si aggiunge però un nuovo fenomeno. Dalla statua sgorgava un liquido che somigliava al
"sudore". L'Angelo custode, apparendo al fianco di suor Agnese, le disse: "La Santissima
Vergine Maria è ancora più triste di quando versava sangue. Vuoi asciugare il suo "sudore'?".
Allora suor Agnese e quattro sue compagne andarono immediatamente a cercare del cotone
assorbente, nuovissimo, per asciugare il sudore che sgorgava ovunque. Sorpresa!... Per
quanto asciugassero le gocce continuavano a scaturire, succedendosi le une alle altre...
Il sudore colava senza posa, unto, spesso, proveniva soprattuto dalla fronte e dal collo, ma
sgocciolando, anche dalle spalle, dal petto, da tutta la Persona.
Il cotone e le garze ne erano completamente imbevuti. Le povere sorelle, rattristate, erano
occupate ad accusarsi ciascuna personalmente. Nonostante fossero affaccendate per il lavoro,
pregavano: "Santa Vergine, perdono... Sono desolata di causarvi tante sofferenze... Rispar-
miate i vostri figli infedeli ed ingrati... proteggeteci, soccorreteci, ve ne supplichiamo..."
E così pregando asciugavano la statua dolorosa, mettendovi tutto il loro cuore. Suor Agnese
dirà ella stessa: "Il cotone che avevo nella mano era cosi inumidito che si poteva strizzare".
ANCORA SUDORE
Dopo cena, quando suor Agnese si recò in cappella, la statua era di nuovo tutta grondante di
sudore.
Il cuore delle sorelle era tutto addolorato come quello della Madre dei dolori. Esse si rimisero
ad asciugare quel sudore pregando la Vergine Maria ad alta voce, domandandole perdono e
misericordia per tutti i dispiaceri ed i dolori immensi causati dagli innumerevoli peccati degli
uomini. Ma il sudore sgorgava continuo, come se la Madre di Dio fosse inconsolabile...
Tuttavia, una volta seccato, sia la statua che i pezzi di cotone inzuppati di sudore, esalarono
un profumo ineffabile che sapeva di rosa, giglio o violetta o di tutti questi fiori mescolati. Un
profumo di una delicatezza ineffabile!
Un'essenza meravigliosa che non trova eguale in alcun profumo di questo mondo... Tutta la
cappella fu ben presto pregna di questo odore soave. È veramente commovente vedere come
la Santissima Vergine Maria, da buona Mamma d'amore abbia voluto manifestare a tutte
queste piccole Veroniche giapponesi, addolorate e ammirevoli, come Ella apprezzasse e
gradisse ogni consolazione che Le procuravano con i loro gesti di dedizione con le loro
preghiere di riparazione e di supplica, con le loro ardenti orazioni giaculatorie che sgorgavano
spontaneamente dal loro cuore, contrito, umiliato e amante.
Mamma Maria risponde alla delicatezza delle sue figlie con una delicatezza in più nei loro
riguardi.
L'indomani, 30 settembre, domenica mattina, festa di santa Giovanna d'Arco, tutte le suore
sono nuovamente sorprese entrando nella cappella. Un'essenza di una soavità inspiegabile
provenendo dalla statua della Santissima Vergine Maria fluttuava nell'atmosfera...
Suor Agnese racconta:
- Nessuna essenza al mondo può esser paragonata. Era un odore celeste. Contrariamente alla
tristezza della sera precedente, i visi delle suore si illuminarono, colmi di una gioia e di una
pace straordinarie che veramente contrastarono con le lacrime e i dispiaceri del giorno prece-
dente. Era come la conseguenza di questa essenza che inondava semplicemente la cappella".
Questo profumo proveniente dal cielo continua ad impregnare l'atmosfera durante tutta la
prima quindicina del mese di ottobre, il mese benedetto del Santissimo Rosario di Maria.
Occorre notare che il 1 ottobre, nella festa del "piccolo fiore" santa Teresa del Bambin Gesù,
così come il 15 ottobre, questo profumo che somigliava a rose venute dal cielo, si intensificò
ancora di più. Le "due" santa Teresa la grande e la Piccola ebbero diritto ad un favore
speciale.
Da notare anche il 7 ottobre 1973. Durante la festa del Santissimo Rosario di Maria, il Cielo
si compiacque di manifestare la sua preferenza per questa devozione e per colei che ne è la
Regina e perciò anche per tutti gli innamorati del Rosario. Fin dal mattino, la cappella fu
inondata, per tutto il giorno, da un'essenza sia meravigliosa che misteriosa, ma lasciamo la
parola a suor Agnese:
- "Il 7 ottobre, poiché è la festa del S. Rosario, pregavo con un fervore particolare, mettendo
tutto il mio cuore in ogni grano della corona. Quel giorno, l'essenza profumata riempiva la
cappella in un tale modo che ero come avvolta dall'amore della Santissima Vergine Maria e
inebriata dall'amore del Cristo. Proprio nel momento in cui domandai per quanto tempo
questa essenza sarebbe rimasta e sperando che sarebbe durata per tutto il mese del Rosario,
l'Angelo custode apparve e scrollò il capo. Disse sorridendo: "Rimarrà fino al 15 ottobre. Non
sentirete mai più questa essenza nel mondo. Ricordandovi di questa essenza dovete diventare
virtuose. Se vi sforzerete a fare ciò vi riuscirete mantenendovi sotto la protezione della
Santissima Vergine Maria". Poi scomparve".
Come l'Angelo aveva predetto, il 16 ottobre, il misterioso profumo che riempiva tutta la
cappella dalla festa del grande S. Michele Arcangelo, scomparve improvvisamente. Tutti
furono sorpresi questa volta dall'odore banale, comune, ordinario e completamente differente.
Mamma Maria, la consolatrice degli afflitti, nella sua tenerezza materna, aveva voluto
mettere un balsamo sui cuori rattristati e straziati delle sue povere figlie, per consolarle
momentaneamente e confortarle in vista delle prove future che dovevano ancora affrontare.
SI REALIZZA LA PROMESSA
Il 6 luglio 1973, la voce uscita dalla statua aveva detto a suor Agnese nel primo messaggio:
"L'infermità della tua sordità, ti fa soffrire? Guarirai certamente..." Tutta la credibilità dei
messaggi poggerà infine sulla realizzazione di questa promessa.
Il 13 ottobre 1974, durante il saluto del SS. Sacramento, suor Agnese fu istantaneamente
guarita dalla sua sordità. La sera stessa telefonò a mons. 1tò e gli parlò come una persona
normalissima.
L'indomani la diagnosi del medico fu perentoria: "Facoltà dell'udito normale". Eppure suor
Agnese quando aveva cominciato a provare difficoltà nell'udito, il medico aveva
diagnosticato che non avrebbe sentito più, poiché non vi era alcuna possibilità di guarigione.
Fece anche delle pratiche presso il Governo per farle ottenere una pensione come persona
handicappata a vita. Spinse la sua delicatezza fino ad iniziare ad insegnarle l'arte di leggere le
altrui parole sulle labbra.
Per lui il ristabilimento della facoltà dell'udito era clinicamente impossibile. Non poteva
credere ad una guarigione puramente naturale. Il ritrovamento dell'udito durò sei mesi e di
nuovo suor Agnese divenne sorda come prima. Il Buon Dio le chiedeva ancora di fare l'offer-
ta del suo sacrificio.
Allora che dire della promessa della Santa Vergine: "Tu guarirai certamente?" La Santa
Vergine non saprebbe mentire. Questo non era che un acconto. Soltanto nove anni più tardi
guarirà definitivamente, per un miracolo dell'Eucarestia, l'ultima domenica del mese di
maggio 1982, il giorno di Pentecoste, durante la benedizione del Santissimo Sacramento.
Mamma Maria aveva mantenuto la sua promessa.
Come per la prima volta è con la benedizione di Gesù-Ostia che suor Agnese sarà
completamente guarita. Maria conduce sempre all'Eucarestia.
- Perché aver atteso tanto tempo? - si dirà ancora.
Bisognava autentificare, col sigillo del cielo, cioè con un miracolo eclatante, la veracità dei
fenomeni straordinari già avvenuti e diversi altri, non meno sorprendenti, che dovevano
ancora prodursi. La pedagogia del cielo supera quella degli uomini.
ANALISI MEDICHE
Con il consenso di mons. Jtò, presentò i tamponi imbevuti di sangue, di sudore e di lacrime
all'esame ufficiale della Medicina Legale dell'Università di Akita e di Gifu. Il risultato
dell'esperimento è stato determinante. Ha stabilito che si tratta realmente di sudore, di lacrime
umane e che il sangue appartiene al gruppo sanguigno "O".
Considerando tutte queste ragioni, è impossibile che un essere umano, chiunque sia, possa
estrarre sangue, sudore, lacrime - e in tale quantità - da questa semplice statua di legno, tutta
secca e con fessure in più punti. Si pone allora la domanda: "Quale è l'origine di questi
fenomeni?".
Con una precisione irrefutabile, nella sua Apologia degli avvenimenti di Akita, padre Jasuda
dimostra che il fenomeno delle lacrime non può essere provocato:
- né da una persona (in questo caso da suor Agnese) dotata di facoltà ectoplasmatiche);
- né per azione del demonio, a causa delle numerose guarigioni, grazie e favori soprannaturali
ottenuti.
Soltanto per un intervento divino. Intervento soprannaturale che difende mons. Jtò nel dossier
che ha presentato a Roma nel 1982 per ottenere il riconoscimento ufficiale degli avvenimenti
soprannaturali di Akita.
Un'altra domanda si pone: "Perché tanti fenomeni miracolosi?" La risposta è molto semplice:
per autenticare la veracità dei messaggi della Santa Vergine.
Certi "spiriti forti" si credono molto intelligenti volendo ad ogni costo dissociare i segni dal
significato. Per essi, tutto ciò che è meraviglioso, miracoloso, straordinario, è sospetto a
priori. Essi temono che il "rivestimento meraviglioso" venga a mascherare, a deformare il
messaggio...
Senza dubbio il meraviglioso attira le persone, una meraviglia è una meraviglia. Soprattutto
se viene dal Cielo. Allora perché non accoglierla con riconoscenza ed amore, tanto più che il
fine del meraviglioso che viene dal cielo, è giustamente la messa in opera del messaggio che
viene rischiarato, confortato, autentificato.
Nella misura in cui i frutti sono buoni - di cui la Chiesa è solo ed ultimo giudice - diventa
ingiusto e disonesto dire che il "meraviglioso" maschera e deforma il messaggio mentre getta
su di esso una lucentezza ancora più rischiarante.
Al limite la vita di Gesù presenta un problema dello stesso ordine. La sua vita pubblica
specialmente è piena di episodi e di un insieme dì fatti o di avvenimenti straordinari,
sensazionali, meravigliosi, miracolosi; di parole che non si vuol più comprendere. Infatti:
- A Cana Gesù cambia l'acqua in vino...
- Con una frase calma la tempesta...
- Con un gesto procura pesche miracolose...
- Con una benedizione moltiplica pane e pesci...
- Cammina sulle acque...
- Con una parola, un gesto, un semplice tocco, guarisce ciechi, lebbrosi, chiunque abbia
fede...
- Resuscita il figlio della vedova di Naim...
- Resuscita il suo amico Lazzaro... ecc.
Che cosa di più "sensazionale", di più "meraviglioso", di più "miracoloso"!
Questi atti, questo rivestimento meraviglioso, sono destinati a "sfumare", a "mascherare", a
"deformare" il messaggio dottrinale di Gesù e il carattere soprannaturale dei suoi interventi?
Mi sembra che sia tutto il contrario. Con la Chiesa, bisogna dunque considerare che il
"meraviglioso" delle opere di Gesù è inseparabile dalle sue parole e dal suo insegnamento.
Ugualmente, attendendo il giudizio della Chiesa, non si può a priori o per principio separare
le apparizioni o interventi di Maria dal messaggio dato.
Se i fenomeni miracolosi, apparizioni o interventi mariani, angelici o celesti sono autentici,
allora fanno parte del messaggio, come i segni dati da Gesù sono inseparabili dalle sue parole.
Non si può dissociare ciò che ha fatto da ciò che ha insegnato.
Ce n'è abbastanza per tutti quelli che hanno la fobia del meraviglioso, di tutto ciò che è
soprannaturale. Ora che cosa c'è di più meraviglioso che il soprannaturale!...
Per ritornare agli avvenimenti di Akita, tutti i fenomeni citati sopra, specialmente il fenomeno
delle lacrime di Maria, avvenuto così frequentemente, sono in relazione diretta con i
messaggi che ricevette suor Agnese, con la mediazione di una voce celeste che usciva dalla
statua di Nostra Signora di tutti i popoli.
SIGNIFICATI SPIRITUALI
Il sudore ed il sangue che colano dalla statua di Maria vogliono ricordare il sudore ed il
sangue di Gesù nell'orto dell'agonia e rinnovare la devozione al prezioso Sangue inseparabile
dalla devozione al cuore sano e misericordioso di Gesù e al cuore doloroso e immacolato di
Maria. Fortunati peccatori che siamo ad avere una Madre onnipotente sul cuore di Dio, che
piange con tanta sollecitudine sui suoi figli ingrati e smarriti. Gli infelici figli di così grandi
lacrime e così profondo dolore non possono che essere salvati. Quando Mamma Maria piange
sui suoi figli, le sue lacrime sono una rugiada benefica, un vero diluvio universale del Sangue
divino di cui Ella è la dispensatrice sovrana. Questa effusione è al tempo stesso la più perfetta
di tutte le offerte.
- "O Madre tanto amante, perché piangete?... Su chi piangete?.. Oh? Lo so fin troppo! Il
mondo intero è consegnato al peccato e dunque sotto il dominio di satana. Tuttavia senza il
timore di sbagliare, io posso dire che le lacrime cocenti della nostra Mamma del Cielo sono
causate dai suoi stessi figli, che oggi, in gran numero, vivono nell'oblìo totale di Dio, immersi
nei falsi piaceri del mondo e della carne, a dispregio dei Comandamenti di Dio e della Chiesa
e che corrono irrimediabilmente verso la loro perdizione.
E noi sacerdoti, in questo popolo di Dio, non dobbiamo essere i primi a fare un "mea maxima
culpa" di ardente riparazione? Noi, i consacrati, la pupilla dei suoi occhi, i novelli Giovani del
suo Cuore, non siamo la causa principale dei pianti della nostra Madre comune, divenuta spe-
cialmente "la Madre del nostro Sacerdozio"? Non è su noi sacerdoti che piange innanzitutto?
Oh, si, nel profondo del mio cuore io lo so, io lo sento, il suo più grande dolore è di vedere i
suoi cari figli che le sono consacrati che non l'amano più, che non ascoltano più le parole di
suo Figlio, che non seguono più il Santo Padre, che tradiscono il Vangelo per favorire il
grande errore demoniaco del marxismo e del modernismo, che ignorano Gesù presente
nell'Eucarestia, l'abbandonano solo nel Tabernacolo e l'offendono tropo spesso con sacrilegi
ripetuti e con troppo facili negligenze...
E quello che ho sentito profondamente quando una suora della comunità mi ha detto: "È la
prima volta che la Vergine Maria mostra le sue lacrime ad un sacerdote".
È certo una grande grazia vedere le sante lacrime della Santissima Vergine... ma quelle parole
mi fecero prendere ancora più coscienza della mia responsabilità e della mia solidarietà con
tutti i miei fratelli sacerdoti... In questo piccolo convento dedicato all'Eucarestia ho compreso
che Gesù soffre soprattutto per la freddezza, per l'indifferenza e gli oltraggi ricevuti dai suoi
prediletti, precisamente nel grande sacramento del suo Amore.
Traduzione del testo francese pubblicato a Parigi nel 1985 con l'approvazione di mons. Dò,
vescovo della diocesi di Niigata, dove si sono verificati questi avvenimenti di carattere
soprannaturale.
P.S.: Mentre ritrascrivevo questo racconto, ho ricevuto dal convento delle serve
dell'Eucarestia, la dichiarazione ufficiale del vescovo del luogo, mons. Jtò, che riconosceva
con tutta la sua autorità episcopale, il carattere soprannaturale degli avvenimenti di Akita.
Il vescovo si rivolge a tutti i suoi diocesani con un lungo messaggio, di cui ordina lettura a
tutte le Messe, la domenica di Pasqua 22 aprile 1984, che chiude l'anno Santo.
Deo gratias!... Sia lodato Gesù Crísto e la sua Divina Madre Immacolata!