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Sequestro di persona
Dispositivo
Chiunque priva taluno della libertà personale(1) è punito con la reclusione da sei mesi
a otto anni.
La pena è della reclusione da uno a dieci anni, se il fatto è commesso:
1) in danno di un ascendente, di un discendente, o del coniuge(2);
2) da un pubblico ufficiale, con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni.
Se il fatto di cui al primo comma è commesso in danno di un minore, si applica la
pena della reclusione da tre a dodici anni. Se il fatto è commesso in presenza di taluna
delle circostanze di cui al secondo comma, ovvero in danno di minore di anni quattordici
o se il minore sequestrato è condotto o trattenuto all’estero, si applica la pena della
reclusione da tre a quindici anni.
Se il colpevole cagiona la morte del minore sequestrato si applica la pena
dell’ergastolo(3).
Le pene previste dal terzo comma sono altresì diminuite fino alla metà nei confronti
dell’imputato che si adopera concretamente:
1) affinché il minore riacquisti la propria libertà(4);
2) per evitare che l’attività delittuosa sia portata a conseguenze ulteriori, aiutando
concretamente l’autorità di polizia o l’autorità giudiziaria nella raccolta di elementi di
prova decisivi per la ricostruzione dei fatti e per l’individuazione o la cattura di uno o
più autori di reati;
3) per evitare la commissione di ulteriori fatti di sequestro di minore.
Nell'ipotesi prevista dal primo comma, il delitto è punibile a querela della persona
offesa, salvo che il fatto sia commesso nei confronti di persona incapace, per età o per
infermità(5).
Note
(1) Tale privazione non deve necessariamente essere assoluta al punto che non è possibile
l'auto liberazione del soggetto, essendo infatti sufficiente che la libertà personale venga limitata
o comunque sia relativa quindi tale da non consentire un facile superamento degli ostacoli
interposti.
(2) Si tratta di una circostanza aggravante incompatibile con quella ex art. 61, n. 11, che viene
dunque assorbita dall'aggravante in esame alla luce del maggior disvalore del fatto.
(3) La morte rappresenta un'aggravante oggettiva del delitto, che si esclude solo quando si
tratti di evento eccezionale ed imprevedibile.
(4) E' una particolare forma di recesso attivo (v. 56), che crea una separazione tra la condotta
del partecipe e quella dei correi, dal momento che questo mostra un atteggiamento psichico
contrastante con l'azione, di qui la necessità che vi sia un coefficiente di volontarietà nell'atto,
che non deve essere conseguenza di fatti esterni, come ad esempio la fuga del sequestrato.
(5) Comma inserito dal D. Lgs. 10 ottobre 2022 n. 150 (c.d. "Riforma Cartabia").
Ratio Legis
Il delitto di sequestro di persona trova il proprio fondamento nell'esigenza di garantire
la libertà personale di movimento dei soggetti, diritto fondamentale dell'individuo.
Brocardi
“ Plagium
”
Plagio, rapimento
Spiegazione
La norma in esame punisce la privazione della libertà personale per una durata di
tempo apprezzabile, e costituisce una ipotesi di reato permanente.
Per la configurabilità del delitto è richiesto che il soggetto passivo non possa riuscire da
solo a recuperare la libertà, anche qualora il soggetto passivo non si attivi in tal senso,
quando la libertà non sia recuperabile con immediatezza, agevolmente e senza rischi.
Il reato si consuma nel momento in cui la libertà personale viene privata per un tempo
apprezzabile, in maniera tale da superare la soglia di offensività.
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Articolo 605 Codice Penale
Qualora il colpevole cagioni la morte del soggetto passivo minorenne si applica la pena
dell'ergastolo.
Affinché la diminuente possa operare è però necessario un concreto aiuto nei confronti
dell'autorità al fine di contrastare il delitto di sequestro (dalla formulazione della norma
pare potersi intendere che l'aiuto possa essere prestato anche per contrastare attività
criminose di persone sconosciute al reo), nonché per la raccolta di elementi decisivi per
l'individuazione e la cattura dei concorrenti, ovvero per evitare la commissione di
ulteriori fatti di sequestro di minore.
///SPIEGAZIONE ESTESA
Oggetto materiale del reato è la persona, titolare del diritto fondamentale della libertà
personale riconosciuto dall'art. 13 Cost..
Evento tipico è costituito dalla privazione o restrizione della libertà personale, quale
conseguenza della condotta criminosa posta in essere dall'agente. Esso può consistere
nella privazione della libertà di movimento e di spostamento, che si realizza, ad es.,
legando gli arti di una persona o chiudendola in una stanza.
La norma richiede che l'agente abbia agito con dolo generico, cioè al fine di privare
qualcuno della propria libertà personale o, quantomeno, di restringerla.
Talvolta, però, il fine concretamente perseguito dall'agente può modificare il titolo di
reato. Si avrà, per es., la fattispecie autonoma di sequestro di persona a scopo di
estorsione (art. 630 del c.p.), qualora il fatto sia commesso per conseguire denaro come
prezzo della liberazione.
Relazioni
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Articolo 605 Codice Penale
Massime
che aveva qualificato come sequestro di persona ex art. 630 c.p. la privazione della
libertà di un immigrato finalizzata al recupero della perdita economica sofferta
dall'associazione a causa della fuga di altri suoi compagni, mentre aveva ritenuto la
sussistenza del concorso tra sequestro di persona ex art. 605 c.p. ed estorsione la
privazione della libertà di immigrati mirante ad ottenere da questi il prezzo dell'illecito
loro ingresso nel territorio dello Stato.
(Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12394 del 30 novembre 2000)
di esso, le quali non possono trasferire, di per sé, il riprovevole comportamento sotto lo
schema delittuoso del sequestro di persona, ma, qualora tale comportamento sia
integrativo di una ipotesi di reato — nella specie maltrattamenti in famiglia — sarà
eventualmente punibile sotto tale diverso titolo.
(Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1342 del 6 febbraio 1987)
stata operata, qualora essa non sia fine a sé stessa, ma sia rivolta al conseguimento di
altro risultato. (Nella specie taluni detenuti avevano sequestrato un agente di custodia
per impedirgli di aprire un cancello ed evitare così che potessero sopraggiungere
rinforzi in soccorso del medesimo).
(Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8440 del 11 ottobre 1984)
una coazione tale da limitare esclusivamente la libertà psichica dell'offeso. Per contro,
nel sequestro di persona la coazione si rivolve nella retribuzione della libertà fisica di
azione o di locomozione della vittima, in una misura e per un tempo apprezzabili. (La
Corte ha ritenuto la sussistenza del sequestro di persona nel fatto del soggetto passivo
costretto, sotto la minaccia di una pistola, a salire su un'autovettura e a restarvi per un
lungo percorso autostradale sino all'intervento liberatorio dei carabinieri).
(Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6151 del 24 giugno 1982)