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LE MISURE PRECAUTELARI

Arresto in flagranze e fermo

Convalida Art. 13.3 cost. + Art. 109 Cost + Art. 5 CEDU

Il procedimento

Allontanamento d’urgenza da casa familiare

Le misure precautelari sono restrizioni della libertà personale, misure coercitive temporanee disposte da
PM/Polizia Giudiziaria nel corso delle indagini preliminari:

A) Arresto in flagranza
B) Fermo
C) Allontanamento dalla casa familiare

Riconoscimento Art. 13 Cost.  misura servente rispetto alla finalità processuale di adottare una misura
cautelare. Comportano una restrizione della libertà personale che può essere disposta anche dalla polizia in
deroga alla regola generale che vuole che sia solo un giudice a limitare la libertà personale.

Situazioni urgenza + necessaria convalida del giudice delle indagini preliminari

A) Arresto in flagranza
Può essere disposto dalla polizia giudiziaria o eccezionalmente dai privati per evitare che il reato possa potrarre
conseguenze

Presupposto: flagranza, ovvero colui che viene colto nel commettere il reato; si equipara la “quasi flagranza”:
soggetto inseguito da polizia o persona offesa che ha prove o tracce della commissione del reato. Previste ipotesi
di flagranza differita in cui si può procedere all’arresto non immediatamente, ma in seguito ad un tot di ore.

Si distingue in:

 Obbligatorio: soggetto che sta commettendo il reato di particolare gravità, pena ergastolo o pena
superiore a min. 5 anni max 20 anni. L’arresto può essere compiuto anche da privato.
 Facolativo

No arresto in flagranza: se soggetto agisce nell’adempimento di un dovere o nell’esercizio di una facoltà


legittima.

B) Il fermo
3 presupposti:

- Gravi indizi a carico dell’indagato


- Specifici elementi di prova che fanno ritenere fondato il pericolo di fuga
- Si procede per un delitto per il quale la legge stabilisce la pena ergastolo o della reclusione non inferiore
nel min. a 2 anni e superiore a max. 6 anni (rapina)

La convalida dell’arresto e del fermo (provvedimenti provvisori e temporanei)


Ar.t 13.3 cost—principio generale, quindi convalida il giudice entro 96 ore.

Art. 109 Cost.  polizia giudiziaria sotto la diretta disponibilità dell’autorità giudiziaria

Art. 5 comma 3 CEDU-> accusato privato della libertà personale condotto dinanzi ad autorità giudiziaria 
valutazione legalità detenzione provvisoria.
Controllo del giudice che convalida o meno la misura pre cautelare nb requisiti! !

Come si svolge il procedimento?

Prima fase: Polizia giudiziaria procede all’arresto, vi sono OBBLIGHI DI INFORMATIVI vs arrestato e difensore:

- Motivi dell’arresto
- Diritto al silenzio (nb situazione di cooptazione psicologica)

Vi è facoltà di nominare difensore di fiducia o d’ufficio(nomina da parte del PM, non della polizia giudiziaria)

Seconda fase: PM informato dell’arresto 24h il soggetto arrestato o fermato a disposizione del PM, valuta se
chiedere o meno la convalida dell’arresto. Se mancano i presupposti viene dichiarato:

A) Arresto o fermo per errore


B) Decorso termini per richiesta convalida

Con previo avviso del difensore( NO OBBLIGO PARTECIPAZIONE) il PM può interrogare l’arrestato.

Terza fase: dopo la richiesta di convalida udienza di convalida entro 48h dalla comunicazione. La convalida
deve giungere entro 96 ore nb riserva di giurisdizione.

Il tempo è una GARANZIA verifica soggetto terzo ed imparziale presupposti per consentire la privazione o la
limitazione della libertà personale.

LE DECISIONI convalida ed emissione della misura cautelare.

X il giudice accerta rispetto presupposti procedimento svolto nei termini previsti.

Alla convalida: richiesta da parte del PM di applicazione delle misure cautelari.

Ipotesi:

A) Giudice convalida, NON dispone della misura cautelare


B) Giudice NON convalida, MA dispone dell’applicazione della misura cautelare convalida ex ante:
valutazione se in quel momento sussistevano i presupposti per la misura precautelare + cognizione del
giudice limitata ai fatti del reato (come formulato nella richiesta di convalida del giudice)
C) Allontanamento dalla casa familiare nb autorizzazione PM
Necessaria:

- Flagranza soggetto
- Compie reato violenza alla persona
- Rischio di reiterazione condotta

Si differenzia dall’arresto in flagranza: atto polizia giudiziaria senza autorizzazione PM

LE MISURE CAUTELARI
Cosa sono le misure cautelari?

HANNO NATURA ECCEZIONALE sono previste da titolo I libro IV e possono essere applicate dall’autorità
giudiziaria solo nei casi previsti dalla legge.
Provvedimenti provvisori (seguono evoluzione procedimento) ed immediatamente esecutivi, finalizzati
ad evitare che il trascorrere del tempo possa provocare uno dei seguenti pericoli:

- Accertamento reato
- Esecuzione sentenza
- Che si aggravino conseguenze reato o che venga agevolata la commissione di ulteriori reati.

Finalità: tutelare processo da determinati pericoli

Qual è inquadramento dei principi fondamentali delle misure cautelari?

Comportano limitazioni libertà tutelate dalla Costituzione e dalle Convenzioni internazionali.

No restrizione della libertà personale, se non nei modi previsti dalla legge, quindi è sempre di natura
eccezionale!

Le caratteristiche delle misure cautelari

-strumentalità: strumentali al procedimento – permettono accertamento dei fatti, assicurano sentenza


definitiva, evitano aggravamento reati o commissione di ulteriori.

- urgenza: evitare pericoli citati, classificati come esigenze cautelari.

-prognosi di colpevolezza allo stato degli atti: imputato non colpevole fino a condanna definitiva, ma Art.
13 comma 5 prevede la possibilità di limitare la libertà personale anche prima della sentenza irrevocabile.
Sentenza n. 265/2010- è una contraddizione apparente, la misura cautelare è un’anticipazione della
sanzione penale che verrà eventualmente applicata con la sentenza di condanna.

- immediata esecutività : la finalità è quella di evitare pericoli. Ordinanza che dispone la misura è
immediatamente trasmessa al PM che ne ha fatto richiesta che ne cura l’esecuzione. Il provv. Cautelare
rimane esecutivo anche se contro di esso sia stata proposta impugnazione.

- provvisorietà il provvedimento è revocabile e modificabile in attesa della sentenza definitiva, inoltre non
condiziona la decisione definitiva.

- previsione per legge: limitazioni libertà  previsione espressa di casi e modi nei quali il provvedimento
autorità giudiziaria può porre limiti alle predette libertà, principi di riserva di legge e tassatività.

-giurisdizionalità: le misure sono disposte con provvedimento emanato dal giudice. Il PM e la PG NON
hanno il potere di disporre misure cautelari. SOLO autorità giudiziaria il potere di emanare provvedimenti
limitativi della libertà personale. Ma la riserva di giurisdizione NON è assoluta, PM e PG possono disporre
provvedimenti pre-cautelari (con convalida del giudice entro t)

- impugnabilità: ricorso per Cassazione per violazione di legge contro tutti i provvedimenti che comportano
una limitazione della libertà personale, anche impugnazione di merito (appello o riesame a seconda del
soggetto proponente)

La riserva di legge e di giurisdizione


Da ricordare:

Art. 13 cost principio riserva di legge e di giurisdizione

 “nei casi e nei modi previsti dalla legge”: Art. 272 cpp “ a norma delle disposizioni presenti del
presente titolo”
 Riserva di giurisdizione “limitazione libertà personale con atto motivato dell’autorità giudiziaria”:
Art. 279 applicazione, revoca o modifica delle misure cautelari “provvede il giudice che procede”
Art. 111 Cost.: giusto processo il provvedimento restrittivo della libertà personale impugnabile mediante
ricorso per cassazione.

Presunzione di innocenza Art. 27 comma 2  principio di non colpevolezza – no anticipazione pena con
misure cautelari.

Nel sistema accusatorio, la custodia cautelare in carcere risulta essere l’extrema ratio, l’ingiusta detenzione
non si può risarcire, eppure nel nostro sistema si applicano spesso in modo errato le misure cautelari.

Come funziona l’applicazione delle misure cautelari?

La valutazione sulle misure cautelari deve essere fondata e su elementi concreti; il GIP deve motivare il suo
provvedimento, il PM invece ha l’onere di convincerlo trasmettendo i verbali degli atti che giustificano la
misura richiesta.

Misura coercitiva eseguita interrogatorio di garanzia (indagato viene sentito dal giudice), indagato viene
a conoscenza della richiesta del PM, gli atti che la pubblica accusa ha presentato al giudice.

La struttura normativa delle misure cautelari personali


Nb custodia in carcere da concepire come extrema ratio.

Misure personali (limiti alla libertà personale – libertà di determinazione rapporti familiari e
sociali) e reali (beni mobili o immobili ed impongono il divieto di disporre di tali beni—> sequestro
conservativo e preventivo)
Quando possono essere disposte misure cautelari personali?

Soltanto nei limiti in cui sono consentite dalla legge e solo nei casi in cui questa le prevede (PRINCIPIO
LEGALITA’ E TASSATIVITA’)

Misure cautelari personali:


1. Misure coercitive  sono enumerate nel codice in ordine di gravità.
a- Obbligatorie: divieto di espatrio, obbligo di presentarsi alla polizia, allontanamento dalla casa
familiare, divieto ed obbligo di dimora, divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla
persona offesa.
b- Custodiali: Arresti domiciliari, custodia in carcere, custodia in luogo di cura per infermi di
mente.
Due conseguenze:
-negativa: configurabilità delitto di evasione
-positiva: il periodo trascorso in custodia sarà computato come esecuzione della pena
detentiva, nel caso di condanna.

Il braccialetto elettronico Art. 275 bis è una modalità di esecuzione della misura cautelare. Uno strumento
con il quale controllare gli spostamenti dell’indagato. “ procedura di controllo mediante mezzi elettronici o
altri strumenti tecnici”. La sua applicazione è subordinata al consenso dell’indagato; se questo viene
negato, si prevede la custodia in carcere.

Divieto di concedere l’arresto domiciliare: a chi sia stato condannato per il reato di evasione 5 anni
precedenti al fatto per il quale si procede + eccezione L. 47/2015 consente al giudice di accertare “ sulla
base di specifici elementi, se il fatto sia di lieve entità e se le esigenze cautelari possano essere sodisfatte
con arresto domiciliare. Nb principio offensività del fatto
La custodia in carcere: imputato condotto in un istituto di custodia, dovrebbe essere separato da detenuti
che scontano pena definitiva.

2. Misure interdittive: sospensione dall’esercizio della potestà genitoriale, sospensione dell’esercizio


di pubblico ufficio o servizio, divieto temporaneo di esercitare determinate attività professionali
o imprenditoriali.
Applicazione di tali misure comprime la facoltà di esercitare determinati diritti e poteri collegati ad
una condizione giuridico soggettiva propria di uno status civile o professionale lasciando inalterata
la libertà fisica intesa in senso stretto. Sono adottate dal giudice su richiesta del PM. Solo x delitti
con pena ergastolo o pena superiore a 3 anni.

Disciplina speciale per la sospensione dell’esercizio di un pubblico ufficio o servizio: Il giudice quando PM
presenta richiesta sospensione dell’esercizio di un pubblico ufficio, il giudice procede con interrogatorio
dell’indagato prima di decidere e non successivamente (es. interrogatorio di garanzia)

3. Misure di sicurezza applicate provvisoriamente a titolo di provvedimento cautelare: ospedale


psichiatrico (imputato con vizio mentale totale) , casa di cura e custodia (CCC, semi infermo), libertà
vigilata. Presupposti:
-gravi indizi di commissone del fatto
-imputato socialmente pericoloso
-no applicabili in concreto le cause di giustificazione, di non punibilità o estinzione reato
-sogg. Incapace di intendere e di volere al momento del fatto.

Misure cautelari reali:


- Sequestro conservativo (richiesta PM o parte civile) : garantire l’adempimento delle obbligazioni
civili sorte in conseguenza sia del compimento del reato. No dispersione garanzie patrimoniali.
Sogg. Legittimati: PM e parte civile CONTRO imputato e responsabile civile.
Da chi viene disposto? Dal giudice con ordinanza ed eseguito dall’ufficiale giudiziario. Si può
proporre riesame (composizione collegiale tribunale del capoluogo della prov. In cui ha sede ufficio
che ha emesso provvedimento). Può essere revocato.
- Sequestro preventivo (richiesta del PM): pone su cosa mobile o immobile vincolo di indisponibilità
che ha la finalità di interrompere compimento di un reato o di impedire compimento di nuovi reati.
Sogg. Legittimati a chiedere sequestro preventivo: PM
Quando?
- Pericolo chela libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le
conseguenze di esso
- Pericolo agevolo commissione reati
- Pericolo della cosa
Disposto dal giudice senza sentire possessore della cosa.
Eccezione: se non è possibile attendere gip, viene disposto da PM. Poi entro 10 gg il giudice
convalida.

Condizioni di applicabilità delle misure cautelari personali Art. 273 Cpp – i presupposti
1. Gravi indizi di colpevolezza
2. Punibilità in concreto : No cause di giustificazione o di non punibilità o se sussiste causa di estinzione del
reato o della pena che si ritiene possa essere irrogata.
3. Determinata gravità del delitto addebitato all’imputato

Non si applicano nei procedimenti per contravvenzioni le misure cautelari personali, si applicano solo quelle
reali.
Gravità del delitto addebitato all’imputato nb le soglie
Il codice distingue:

a- Delitti punibili con reclusione fino a 3 anni NO misure cautelari personali


b- Delitti punibili nel massimo con la reclusione superiore a 3 anni, ma inferiore a 4  Misure cautelari
diverse dalla custodia in carcere
c- Delitti punibili nel massimo con la reclusione di almeno 4 anni o con ergastolo si applicano tutte le
misure cautelari

Gravi indizi di reità


Nb devono sussistere “ gravi indizi di colpevolezza”

Indizio= prove critiche e prove rappresentative, un elemento conoscitivo acquisito in fase di indagini a
prescindere dalla natura della prova. Si tratta di una base probatoria provvisoria, in attesa di ricevere conferma
con contraddittorio dibattimentale, quindi il giudice valuta secondo gli elementi esistenti “allo stato degli atti”.

I gravi indizi devono essere così incisivi per risolversi con giudizio prognostico allo stato degli atti (valutazione
possibilità dell’eventuale condanna di un soggetto, che però valutiamo su fatti precettibili di modifica).

Nb giudizio prognostico + probabilità condanna

Gravi= quantum di prova che serve a legittimare applicazione misure cautelari.

È necessaria una pluralità di indizi, concordanti e anche la possibilità di identificare la fonte primaria degli stessi.

Base probatoria giudizio cautelare Art. 291 Cpp


Il PM presente al giudice una richiesta di applicazione di misura cautelare accompagnata da elementi su cui la
richiesta si fonda-> tutti gli atti raccolti in fase di indagine in modo unilaterale dalla pubblica accusa e dal
difensore dell’indagato/offeso.

La misura cautelare deve essere formata su una prognosi di condanna presunzione di innocenza.

Esigenze cautelari Art. 274 Cpp


Misure personali applicate SOLO quando esiste in concreto almeno una delle esigenze cautelari indicate
tassativamente dall’Art. 274 cpp (tassatività=evita anticipazione applicazione sanzione penale).

PM quindi deve indicare—elementi di prova x gravi indizi di punibilità + ricorrere di una delle esigenze cautelari

1. Pericolo di inquinamento della prova: situazioni di attuale pericolo per acquisizione della prova
(occultamento) o per acquisizione in modo genuino ( alterazione). Dal silenzio dell’imputato non si può
ricavare pericolo inquinamento prova.
2. Pericolo di fuga: considerare pena (in caso di fuga o potenziale) per imputato con sentenza superiore a
2 anni di reclusione.
3. Pericolo che vengano commessi determinati reati:
-gravi delitti con uso di armi o altri mezzi violenza personale
-delitti contro ordine costituzionale
-delitti criminalità org.
-delitti della stessa specie di quello per il quale si procede
Custodia cautelare, carcere o arresti domiciliari SOLO quando per tali delitti è prevista la reclusione di
almeno 4 anni nel massimo.

Criteri di scelta delle misure cautelari personali Art. 275 CPP


Il giudice dopo aver ricevuto la richiesta del PM, accertato che esistono sia i gravi indizi di reità, sia almeno una
delle esigenze cautelari, dispone la misura con ordinanza.

Potere del giudice vincolato a limiti:

1. Profilo formale: no misura + grave di quella disposta da PM


2. Profilo sostanziale: criteri Art. 275 Cpp, ovvero, la misura deve essere:
- Adeguata: alle esigenze cautelari presenti in concreto, specifica idoneità di ciascuna misura in relazione
alla natura e al grado delle esigenze cautelari nel caso concreti. Nb piena corrispondenza funzionale tra
misura da adottare e pericolo che si vuole evitare.
- Proporzionata: gravità del fatto e della sanzione che potrà essere irrogata.
- Graduata: custodia in carcere come extrema ratio e quando tutte le altre misure risultano inadeguate,
giudice deve esporre concrete e specifiche ragioni.

Deroga per i delitti di criminalità mafiosa: eccezione alla gradualità:

- Presunzione relativa: codice presume esistente almeno una delle esigenze cautelari.
- Presunzione assoluta: codice impone di applicare obbligatoriamente la custodia in carcere, perché
presume che nessun’altra misura possa essere adeguata.

Quando NO custodia carcere:

- Imputato affetto da malattia in fase avanzata


- Donna incinta, madre di prole di età inferiore a 3 anni ecc salvo esigenze cautelari di eccezionale
rilevanza.

LE CAUSE DI ESTINZIONE DELLE MISURE


CAUTELARI
Art. 303-308 C.P.P.

Si possono estinguere:

- Ope iudicis: in seguito a provvedimento del giudice che accerta modifica presupposti applicativi
(provvedimento revoca o sostituzione)
- Ope legis: perdita di efficacia – estinzione del diritto:
1. Per il medesimo fatto e nei confronti della medesima persona alla quale è stata applicata la misura
interviene un provvedimento anche non definitivo che esclude l’addebito (decreto o
ordinanza di archiviazione, sentenza di non luogo a procedere o sentenza di proscioglimento).
2. Decorso termine massimo durata singola misura cautelare prima definizione procedimento con
sentenza di condanna irrevocabile
3. Misura disposta x esigenze probatorie non viene rinnovata entro termine fissato dal giudice nel
provvedimento con sentenza di condanna irrevocabile
4. Disposta misura cautelare coercitiva o interdittiva, l’imputato non sia stato interrogato dal giudice
nel termine indicato dalla legge. Ad esempio interrogatorio di garanzia, fuori termine.
5. Misura disposta da giudice incompetente non viene confermata da giudice competente entro 20
giorni.
6. A seguito di condanna, pena irrogata dichiarata estinta, condizionalmente sospesa, è inferiore o
eguale alla custodia cautelare già subita

Impugnazioni delle misure e delle ordinanze che applicano la custodia cautelare in carcere.

Impugnazioni ordinanze:
 Revisione(dopo il passaggio in giudicato della sentenza, a fronte dell'emergere di elementi dimostrativi di
innocenza del condannato si può ottenere una rivalutazione della sentenza di condanna
 Procedimento di correzione materiale o di fatto: correzione errore materiale della Corte di Cassazione,
nonostante la sentenza sia passata in giudicato.
 La rescissione del giudicato: situazione straordinaria che si ricollega con la disciplina dell'assenza.

Da questa struttura inerente alle sentenze si distingue invece la disciplina in merito alle impugnazioni delle
misure cautelari. Il procedimento cautelare è un procedimento in via incidentale.

Impugnazioni misure cautelari:

 Riesame dei provvedimenti in materia cautelare soltanto contro le ordinanze che applicano per la
prima volta (ab initio) una misura coercitiva.
La richiesta: dall’imputato o dal suo difensore
Competente a decidere: sul riesame è il tribunale (in composizione collegale) del capoluogo del distretto
di corte d’appello nel quale ha sede il giudice che ha disposto la misura, detto “tribunale della libertà”.
Il riesame è una impugnazione completamente devolutiva.
Il tribunale delle libertà ha il potere di valutare la legittimità ed il merito della misura coercitiva senza
essere vincolato né dagli eventuali motivi del ricorso dell’imputato, né dalla motivazione del
provvedimento che ha applicato la misura.
Procedimento:
- la richiesta di riesame deve essere presentata nella cancelleria del tribunale della libertà dall’imputato
o dal suo difensore entro il termine di 10 giorni a pena di inammissibilità; tale termine decorre per
l’imputato dall’esecuzione o dalla notificazione del provvedimento, per il difensore dalla notifica
dell’avviso di deposito dell’ordinanza che dispone la misura
- il presidente fa dare immediato avviso all’autorità procedente (che durante le indagini preliminari è il
p.m.), la quale entro cinque giorni dalla richiesta di riesame deve trasmettere al tribunale sia gli atti
presentati quando aveva chiesto la misura cautelare, sia tutti gli elementi sopravvenuti a favore della
persona sottoposta alle indagini; inoltre il difensore può presentare direttamente al tribunale delle
libertà i risultati delle indagini private
- l’udienza si svolge in camera di consiglio, cioè con un contraddittorio facoltativo: il p.m. e il difensore
dell’imputato devono essere preavvisati e possono (non devono) partecipare all’udienza; se presenti,
essi hanno il diritto di esporre oralmente le proprie conclusioni.
- entro 10 giorni dalla ricezione degli atti il tribunale deve depositare il dispositivo della sua decisione;
Il tribunale ha un potere cognitivo limitato poiché decide sulla base degli atti scritti e dei documenti
presentati (e non su tutti gli atti di indagine raccolti fino a quel momento); non si può quindi disporre
l’audizione di persone, né l’assunzione di prove non rinviabili, né imporre al p.m. di svolgere
determinate indagini.
Il tribunale valuta i presupposti della misura coercitiva tenendo conto sia degli atti che erano conosciuti
dal giudice che ha emanato il provvedimento, sia degli atti e documenti che le parti hanno presentato
successivamente al tribunale stesso
Il tribunale della libertà può pronunciare quattro tipi di decisione:
1) può dichiarare l’inammissibilità della richiesta di riesame (ad es. se è stata presentata oltre i
termini). La domanda del soggetto non può essere oggetto di valutazione
2) può annullare l’ordinanza per carenza di uno degli elementi essenziali o per vizi di merito.
Ordinanza
NON motivata o mancano gravi indizi di colpevolezza.
3) RIFORMA: può riformare, e cioè modificare la misura, ma solo in modo più favorevole all’imputato;
4)CONFERMA: può confermare la misura coercitiva anche per ragioni diverse da quelle indicate nella
motivazione del provvedimento originario.
 Appello in materia cautelare Art.310 : vs tutti gli altri provvedimenti in tema di misure cautelari
Personali. Mezzo di impugnazione residuale rispetto al riesame ordinanze che non applicano per la
prima volta una misura coercitiva.
Questo mezzo di impugnazione può essere proposto dal Pubblico Ministero se la sua richiesta di misura
cautelare è stata respinta, dall’imputato e dal suo avvocato difensore se dovesse essere applicata una
misura interdittiva, oppure se dovesse essere rigettata una richiesta di revoca, modifica, estinzione o
sostituzione di una misura cautelare
Competente a decidere è il Tribunale della Libertà, in composizione collegiale del
capoluogo del distretto della Corte d'Appello.
L’appello impugnazione ad effetto parzialmente devolutivo.
Procedimento:
- l’appello deve essere proposto entro 10 giorni dall’esecuzione o notificazione del provvedimento,
a pena di inammissibilità; la dichiarazione con cui le parti redigono l’appello deve precisare (a pena
di inammissibilità) i motivi per i quali il soggetto interessato ritiene che il provvedimento debba
essere annullato o modificato
- il Tribunale della Libertà decide sull’appello entro 20 giorni dalla ricezione degli atti (i termini sono
ordinatori e non perentori)
 Ricorso per Cassazione (in materia cautelare) Ar.t 311, 325 : proposto anche da PM che ha chiesto
applicazione misura cautelare, imputato e suo avv. Difensore nei confronti delle ordinanze del tribunale
emesse in virtù del riesame o dell’appello.
Entro 10 gg dal giorno della comunicazione o dal giorno della notifica dell’avviso di deposito del
provvedimento.
Motivi ricorso Art. 606 CPP: mancanza, la contraddittorietà e la manifesta illogicità della motivazione.
La corte decide in Camera di Consiglio entro 30 giorni dalla ricezione degli atti, osservando le forme
previste da Art. 127 C.P.P.

Il giudicato cautelare

Il giudicato è l'ordine contenuto in un provvedimento contro il quale NON è più ammesso alcun mezzo di
impugnazione straordinaria e quindi provvedimento definitivo.

Le misure cautelari si connotano per la temporaneità preclusione = Il giudice NON può valutare nuovamente
questioni già valutate, MA può essere superato nel momento in cui subentrano nuovi elementi sui quali si
basata la precedente decisione.

La giurisprudenza ha esteso per analogia l’applicabilità dell’art. 649, disposizione eccezionale che prevede
l’effetto preclusivo del giudicato.

Giudicato cautelare: impedisce al giudice di valutare nuovamente le questioni già esaminate in una precedente
impugnazione cautelare: effetto preclusivo non definitivo, superabile in presenza di elementi nuovi rispetto alla
situazione di fatto o di diritto su cui è basata la precedente decisione.

All’imputato è riconosciuto il diritto ad ottenere un’equa riparazione per l’ingiusta custodia cautelare.

La domanda di riparazione è presentata dall’imputato dopo che la sentenza è divenuta irrevocabile; sulla
richiesta decide la Corte d’appello con un procedimento in camera di consiglio. Presupposto: ingiustizia
sostanziale o formale della custodia cautelare subita (nelle due forme della custodia in carcere o dell’arresto
domiciliare).

La prima ipotesi, di tipo sostanziale, è prevista dal 314.1: Chi è stato prosciolto con sentenza irrevocabile
perché il fatto non sussiste, per non aver commesso il fatto, perché il fatto non costituisce reato o non è previsto
dalla legge come reato, ha diritto a un’equa riparazione per la custodia cautelare subita, qualora non vi abbia
dato o concorso a darvi causa per dolo o colpa grave.
Sentenza di assoluzione sono parificati: la sentenza di non luogo a procedere pronunciata al termine dell’udienza
preliminare, il provvedimento di archiviazione emesso all’esito delle indagini preliminari

La seconda ipotesi, di tipo formale, è prevista dal 314.2:

Lo stesso diritto spetta al prosciolto per qualsiasi causa o al condannato che nel corso del processo
sia stato sottoposto a custodia cautelare, quando con decisione irrevocabile risulti accertato che il
provvedimento che ha disposto la misura è stato emesso o mantenuto senza che sussistessero le
condizioni di applicabilità.

NOTA BENE:

- la domanda di riparazione deve essere proposta alla Corte d’Appello entro 2 anni dal giorno in cui la sentenza è
diventata irrevocabile (o è stato notificato il provvedimento di archiviazione).

- la corte decide in via equitativa in considerazione del fatto che si tratta di una somma indennitaria e non
risarcitoria; si ritiene che siano applicabili i criteri dettati dall’art.643 comma 1

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