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Corso di Alta Formazione

CRONOMORFODIETA
ENDOCRINOLOGIA FUNZIONALE
Prof. MASSIMO SPATTINI
Medico Chirurgo
Specialista in Scienza dell’Alimentazione e della Dietetica
Specialista in Medicina dello Sport
Certified in Anti-aging & Regenerative Medicine (ABAARM - USA)
Certified AFMCP (Applying Functional Medicine in Clinical Practice – IFM, USA)
Peptides I & II certification (A4M – MMI, USA)
Vicepresidente AMIA (Associazione Medici Italiani Anti-aging)

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HORMONAL MANAGEMENT
APPROCCIO METABOLICO FUNZIONALE AGLI SQUILIBRI
ENDOCRINI

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INSULINA
› ORMONE IPOGLICEMIZZANTE

› PRODOTTA DALLE CELLULE DEL PANCREAS CHIAMATE ”ISOLE DI


LANGHERANS” (LE BETA)

› REGOLA LA GLICEMIA OSSIA IL CONTENUTO DI GLUCOSIO NEL SANGUE

› REGOLA L’INGRESSO DEL GLUCOSIO NELLE CELLULE DEI TESSUTI


INSULINO DIPENDENTI

› CHI È MALATO DI DIABETE DI TIPO 1 PRODUCE POCA INSULINA.

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INSULINA

› VIENE PRODOTTA INSULINA CON TECNICHE DI


INGEGNERIA GENETICA.

› FONDAMENTALE IL SUO IMPIEGO NEL DIABETE DI TIPO I

› PIÙ CONTROVERSO L’UTILIZZO PER IL DIABETE DI TIPO II


DOVUTO A PROBLEMI DI INSULINO RESISTENZA

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Livelli alti di Insulina rendono difficile la combustione dei grassi

• Il rilascio e l’utilizzo dei grassi di


deposito è inibito.
• Il nostro corpo è forzato a
utilizzare a scopo energetico i
carboidrati invece dei grassi
• Il nostro organismo converte
l’eccesso di glucosio in grasso
corporeo.
• La produzione di eicosanoidi
“cattivi” causa una vasocostrizione
che riduce la disponibilità di
ossigeno necessaria per ossidare i
grassi.

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GLUCAGONE

• ORMONE IPERGLICEMIZZANTE

• E’ IN EQUILIBRIO A FEEDBACK CON LA SECREZIONE DI INSULINA

• SECRETO DALLE CELLULE ALFA DELLE ISOLE PANCREATICHE

• FONDAMENTALE INSIEME AD ALTRI ORMONI PER MANTENERE STABILE


LA GLICEMIA TRA I PASTI PRINCIPALI

J. HARDMAN, ET AL (EDS): GOODMAN & GILMAN'S THE


PHARMALOGICAL BASIS OF THERAPEUTICS. NYC: McGRAW-
HILL, 1996
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Adeguati livelli di Glucagone permettono all’organismo di
bruciare meglio i grassi

• STIMOLANDO IL RILASCIO DEI GRASSI DI DEPOSITO CHE POSSONO POI ESSERE OSSIDATI A
SCOPO ENERGETICO

• RENDENDO PIÙ ABILE L’ORGANISMO A BRUCIARE I GRASSI PER PRODURRE ENERGIA,IN


SOSTITUZIONE AL GLUCOSIO (STABILITÀ GLICEMICA)

• MOBILIZZANDO IL GLICOGENO DEPOSITATO NEL FEGATO PER MANTENERE STABILE LA


GLICEMIA

• PERMETTENDO UNA MAGGIORE FORMAZIONE DI EICOSANOIDI “BUONI” PROVOCA


VASODILATAZIONE CHE AUMENTA LA DISPONIBILITÀ DI OSSIGENO PER UTILIZZARE I
GRASSI COME ENERGIA

J. HARDMAN, ET AL (EDS): GOODMAN & GILMAN'S THE


PHARMALOGICAL BASIS OF THERAPEUTICS. NYC: McGRAW-
HILL, 1996
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Elevati livelli di insulina sono Adeguati livelli di glucagone sono
causati da queste situazioni causati da queste situazioni
dietetiche dietetiche

§ Assumere troppi carboidrati in un § Consumare adeguate quantità di


pasto, soprattutto se “sfavorevoli”. proteine ad ogni pasto.
§ Consumare un pasto troppo § Scegliere la giusta quantità ed il tipo
abbondante. di carboidrati che deve essere a basso
§ Non bilanciare adeguatamente i indice glicemico nel pasto.
carboidrati con le proteine e i grassi § Includere una piccola quantità di
nello stesso pasto. grassi “buoni” nel pasto per rallentare
§ Non introdurre adeguate quantità di l’assorbimento dei carboidrati e
fibre durante il pasto. ridurre la velocità di innalzamento
della glicemia.

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INTERCETTARE, PREVENIRE O TRATTARE IL DIABETE:
UNA SFIDA POSSIBILE
› L’INSULINO-RESISTENZA È UN MECCANISMO PER IL QUALE LE CELLULE DI DIVERSI
TESSUTI, SETTATE PER RISPONDERE ALLO STIMOLO INSULINEMICO, DIVENTANO
PRESSOCHÉ SORDE A QUESTO SEGNALE.

› LA MEDICINA CONVENZIONALE TENDE AD IGNORARE LE PRIME STIGMATE DI


QUESTO DIFETTO METABOLICO FINCHÉ LA GLICEMIA NON ECCEDE I VALORI DI
NORMA PER POI TRATTARE QUESTI PAZIENTI CON IPOGLICEMIZZANTI ORALI E,
SOPRATTUTTO NEGLI STADI AVANZATI DELLA MALATTIA, CON INSULINE ESOGENE.

› QUESTE INSTAURANO UN CIRCOLO VIZIOSO E SPESSO SENZA RITORNO PERCHÉ


PEGGIORANO SEMPRE DI PIÙ LA CONDIZIONE PERIFERICA RECETTORIALE.

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Tratto da Guida Alla Medicina Funzionale: La Medicina Del Domani – In Press
INTERCETTARE, PREVENIRE O TRATTARE IL DIABETE:
UNA SFIDA POSSIBILE

CALO DEL GLUT-4


› UNO DEI MECCANISMI BIOLOGICI ALLA BASE DELL’INSULINO-
RESISTENZA A LIVELLO PERIFERICO È LA RIDUZIONE DELLE
MOLECOLE DI TRASPORTO DEL GLUCOSIO GLUT4 DI
MEMBRANA CHE SONO RESPONSABILI DEL TRASPORTO DI
GLUCOSIO DAL SANGUE ALL’INTERNO DELLA CELLULA.
› SE NON C’È UN ADEGUATO TRASPORTO DEL GLUCOSIO
ALL’INTERNO DELLA CELLULA, QUESTO RIMANE NEL SANGUE
E LA GLICEMIA SI ALZA.

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Tratto da Guida Alla Medicina Funzionale: La Medicina Del Domani – In Press
INTERCETTARE, PREVENIRE O TRATTARE IL DIABETE:
UNA SFIDA POSSIBILE
AUMENTO DELLA GLICEMIA E DELLA GLICAZIONE

› LIVELLI DI GLICEMIA ELEVATI FAVORISCONO LA REAZIONE


CHIMICA DELLA GLICAZIONE CHE ATTACCA MOLECOLE
CON FUNZIONI VITALI, COME PROTEINE E LIPIDI,
ALTERANDONE LE LORO CAPACITÀ FUNZIONALI.

› INOLTRE LA GLICAZIONE DA AGES (ADVANCED GLYCATION


END PRODUCTS) È RITENUTA ESSERE UNA DELLE CAUSE
DELL’ INVECCHIAMENTO

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IPERGLICEMIA

> Glicazione
NON enzimatica
delle proteine

Danno endoteliale Alterazioni


Alterazioni reologiche
emodinamiche

• Ispessimento membrana basale


• Aumentata permeabilità
• Micro/ Macroangiopatia
• Danno d’organo
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CONSEGUENZE DELL’IPERGLICEMIA:
l’iperglicemia è responsabile della microangiopatia
diabetica.

Glicazione\ossidazione di lipoproteine,
matrice e collagene.

Alterazione della permeabilità vascolare.

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LE COMPLICANZE CRONICHE DEL DIABETE (1)

La principale Mortalità CV e
causa di cecità stroke sono da 2 a
nella 4 volte più
popolazione Retinopatia Ictus frequenti
adulta diabetica

Malattia
cardiovascolare
Nefropatia
diabetica Neuropatia
La principale causa di diabetica
insufficienza renale La principale causa di
terminale amputazioni non traumatiche

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INTERCETTARE, PREVENIRE O TRATTARE IL DIABETE:
UNA SFIDA POSSIBILE IL CIRCOLO VIZIOSO
DELL’INSULINO RESISTENZA
IL CIRCOLO VIZIOSO DELL’INSULINO-RESISTENZA

Una dieta ricca di carboidrati DIETA RICCA DI CARBOIDRATI


produce ipersecrezione insulinica. SEMPLICI
(IPERGLICEMIA)

I recettori periferici cronicamente


esposti a questo eccesso di STIMOLO PER IL PANCREAS A
LIBERARE QUANTITA’ ECCESSIVE
DIABETE MELLITO DI TIPO II
insulina abbassano il loro numero DI INSULINA
(IPERINSULINISMO)
come meccanismo di protezione.
DOWN REGULATION
Questo meccanismo porta di li a RECETTORIALE
(INSULINO RESISTENZA)
poco al diabete di tipo II.

Tratto da «Guida Alla Medicina Funzionale: La Medicina Del Domani»

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INTERCETTARE, PREVENIRE O TRATTARE
IL DIABETE: UNA SFIDA POSSIBILE

DA DOVE PARTIRE PER LA DIAGNOSI PRECOCE?

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ELEMENTI ANAMNESTICI SUGGESTIVI DI
INSULINO-RESISTENZA

› Storia familiare di diabete


› Diabete gestazionale
› Infertilità
› Ovaio micropolicistico
› Basso peso alla nascita
› Apnee notturne
› Fame compulsiva per i carboidrati e dipendenza
› Sonnolenza post prandiale
› Aumento dell’appetito dopo un pasto ricco in carboidrati
› Fatica dopo un pasto ricco in carboidrati
› Ipoglicemia
› Storia di assunzione di carboidrati ad alto indice glicemico
› Resistenza alla perdita di peso
› Irsutismo, acne, irregolarità mestruali
Tratto da «Guida Alla Medicina Funzionale: La Medicina Del Domani»

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INTERCETTARE, PREVENIRE O TRATTARE IL DIABETE:
UNA SFIDA POSSIBILE

VALUTAZIONE DEL METABOLISMO GLUCIDICO


DI UN PAZIENTE:

SECONDO VOI BASTA LA SOLA RICHIESTA


DELLA GLICEMIA A DIGIUNO?

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VALUTAZIONE DEL METABOLISMO GLUCIDICO
DI UN PAZIENTE:

Ø LA GLICEMIA A DIGIUNO IN REALTÀ È LA


RISULTANTE DI PIÙ FATTORI DIVERSI

Ø ESPRIME UN EQUILIBRIO DINAMICO TRA


VARI “ATTORI” DELL’EQUILIBRIO GLICEMICO

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VALUTAZIONE DEL METABOLISMO GLUCIDICO
DI UN PAZIENTE:

IN QUESTO EQUILIBRIO DINAMICO INFATTI


PRENDONO PARTE:
Ø LA QUANTITÀ DI GLUCOSIO CHE L’ORGANISMO
DEVE GESTIRE.
Ø GLI ORMONI IPERGLICEMIZZANTI (ES IL
CORTISOLO etc).
Ø GLI ORMONI IPOGLICEMIZZANTI (INSULINA).

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VALUTAZIONE DEL METABOLISMO GLUCIDICO
DI UN PAZIENTE:

Ø UNA GLICEMIA NORMALE A DIGIUNO È SPESSO


MANTENUTA A SCAPITO DI UNA IPERPRODUZIONE DI
INSULINA.

Ø LA VALUTAZIONE DELL’INSULINA BASALE CI PONE GIÀ IN


CONDIZIONE DI INDIVIDUARE PRECOCEMENTE UNA
ALTERAZIONE DELLA BILANCIA GLUCIDICA (peccato che
nessuno la chieda).

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VALUTAZIONE DEL METABOLISMO GLUCIDICO
DI UN PAZIENTE:

FONDAMENTALE L’INSULINA
› SENZA LA VALUTAZIONE DELL’INSULINA È DIFFICILE
INTERPRETARE IN MANIERA APPROPRIATA UNA GLICEMIA
› UNA GLICEMIA NORMALE A DIGIUNO INFATTI POTREBBE IN
REALTA’ GIÀ NASCONDERE UN’ INSULINO RESISTENZA
› COSI COME UNA GLICEMIA ALTERATA AL MATTINO POTREBBE
ESSERE SOLO CORRELATA AD UN MOMENTO DI FORTE STRESS
(CON AUMENTO DEL CORTISOLO).
Questa condizione in particolare non è detto che sia già correlata ad insulino
resistenza. Di solito questo accade solo per stress ripetuti e persistenti che
finiscono per alterare la bilancia glicemica

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VALUTAZIONE DEL METABOLISMO GLUCIDICO
DI UN PAZIENTE:

FONDAMENTALE L’INSULINA
› LIVELLI ELEVATI DI INSULINA A DIGIUNO E DOPO I PASTI POSSONO
METTERE IN LUCE PRECOCEMENTE UNA SITUAZIONE DI INSULINO
RESISTENZA E PRE-DIABETE.

› AL CONTRARIO DI QUELLO CHE MOLTI PENSANO, QUESTA È UNA


CONDIZIONE ANCORA REVERSIBILE MEDIANTE CAMBIAMENTI DI
STILE DI VITA.

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VALUTAZIONE DEL METABOLISMO GLUCIDICO
DI UN PAZIENTE:

› UN BUON LIVELLO DI INSULINA DOVREBBE MANTENERSI


SOTTO 5 mU/ml.

› PAZIENTI CON GLICEMIA AD 89 MA 10 mU/ml DI INSULINA


HANNO GIA’ UN PROBLEMA DI INSULINO-RESISTENZA!

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VALUTAZIONE DEL METABOLISMO GLUCIDICO
DI UN PAZIENTE:

HB GLICATA – HbA1C
› SPESSO SI SUOLE ANALIZZARE SOLAMENTE LA HB GLICATA
(VD DOPO) COME INDICE DEL BILANCIO GLUCIDICO
COMPLESSIVO DELL’ULTIMO PERIODO (3 MESI).
› MA ANCHE HbA1C È LA RISULTANTE DI UN EQUILIBRIO
DINAMICO (INDICE GROSSOLANO CHE DIFFICILMENTE
EVIDENZIA UNA IPERGLICEMIA POSTPRANDIALE).

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VALUTAZIONE DEL METABOLISMO GLUCIDICO
DI UN PAZIENTE:

HB GLICATA – HbA1C
› HBA1C MISURA LA MEDIA DELLE GLICEMIE DEGLI ULTIMI TRE
MESI DAL PRELIEVO EMATICO.

› IL GLUCOSIO, TRAMITE IL MECCANISMO DELLA GLICAZIONE NON


ENZIMATICA, SI LEGA ALL’EMOGLOBINA IN MANIERA
PROPORZIONALE ALLA SUA CONCENTRAZIONE NEL SANGUE.

› LA VITA MEDIA DI UN GLOBULO ROSSO È DI CIRCA TRE MESI,


QUESTO VALORE RIFLETTE LA MEDIA DELLE GLICEMIE DI
QUELL’ULTIMO PERIODO.

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VALUTAZIONE DEL METABOLISMO GLUCIDICO
DI UN PAZIENTE:

HB GLICATA – HbA1C e PREVENZIONE


› I PAZIENTI DIABETICI CHE RIESCONO AD ABBASSARE LA LORO EMOGLOBINA
GLICATA DELL’1% NELL’ARCO DI 5 ANNI, RIDUCONO IL RISCHIO DI INFARTO DEL
17%.

› SE L’EMOGLOBINA GLICATA È SUPERIORE AL 7% VUOL DIRE CHE IL DIABETE NON È


BEN CONTROLLATO.

› INOLTRE È STATO DIMOSTRATO CHE I DIABETICI CHE RIESCONO A TENERE SOTTO


CONTROLLO L’EMOGLOBINA GLICATA HANNO UN RISCHIO RIDOTTO DEL 76% DI
AVERE RETINOPATIA, UNA RIDUZIONE DEL 50% DEL RISCHIO DI INSUFFICIENZA
RENALE ED UN 60% DI RIDUZIONE DI PROBLEMI NEUROLOGICI.

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VALUTAZIONE DEL METABOLISMO GLUCIDICO
DI UN PAZIENTE:
HB GLICATA – HbA1C e PREVENZIONE
VALORI DI RIFERIMENTO
› Femmine: 4.0 - 6.0 % Hb ; 20 - 42 mmoli/moli
› Maschi: 4.0 - 6.0 % Hb ; 20 -42 mmoli/moli

MA UNA BUONA EMOGLOBINA GLICATA DOVREBBE ESSERE < 5%


EQUIVALENTE CIRCA A 30-31 mmol/mol

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VALUTAZIONE DEL METABOLISMO GLUCIDICO
DI UN PAZIENTE:

› UN ASPETTO MOLTO SOTTOVALUTATO INVECE


SONO I PICCHI GLICEMICI RIPETUTI.
› ESSI SONO POCO INDIVIDUABILI CON LA SOLA HB
GLICATA (E POSSONO FAVORIRE DI PER SÉ
IPERINSULINISMO).
COME VALUTARE QUESTE SITUAZIONI?

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VALUTAZIONE DEL METABOLISMO GLUCIDICO
DI UN PAZIENTE:

VALUTARE IL MET GLUCIDICO SOTTO SFORZO


UNA VARIAZIONE PRECOCE DEL METABOLISMO GLUCIDICO
PUO ESSERE INDIVIDUATA CON LA VALUTAZIONE DI
GLICEMIA E INSULINEMIA DOPO UN PASTO O UN CARICO DI
GLUCOSIO.
Queste sono “prove da sforzo” del metabolismo glucidico
Ci permettono una diagnosi precoce!!

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VALUTAZIONE DEL METABOLISMO GLUCIDICO
DI UN PAZIENTE:
LA GLICEMIA POST PRANDIALE (PROVA DA SFORZO)
› Valutazione di glicemia e insulina post prandiale (che va eseguita
esattamente due ore dopo un pasto).
› E’ fondamentale per verificare la capacità di metabolizzare gli zuccheri e
gli amidi in rapporto al costo organico dato dalla quantità di insulina che
deve essere prodotta.
› Normalmente la glicemia e l’insulina tornano nella norma 2-3 ore dopo
un pasto.
› I valori normali di glicemia 2h dopo il pasto dovrebbero essere compresi
tra i 70 e i 140mg/dl e l’insulina deve essere inferiore a 25 mU/ml.
› Numeri superiori indicano insulino-resistenza.
Tratto da «Guida Alla Medicina Funzionale: La Medicina Del Domani »

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VALUTAZIONE DEL METABOLISMO GLUCIDICO DI
UN PAZIENTE:
OGTT CARICO DI GLUCOSIO (PROVA DA SFORZO)
› Carico orale di glucosio.

› Consiste nella somministrazione, in un laboratorio di analisi, di 75 grammi di glucosio (50gr per le


donne incinte) in forma liquida.
› Valuta la tolleranza al glucosio e vengono fatte misurazioni della glicemia ogni 30’ per due ore.
› Normalmente il picco della glicemia si raggiunge dopo un’ora e poi scende gradualmente.

› Dopo un’ora la glicemia deve essere sotto i 200mg/dl e dopo due ore deve essere meno di
140mg/dl.
› Se dopo due ore il livello è sopra i 140 significa che non c’è una buona tolleranza al glucosio
(condizione di pre-diabete con rischio di sviluppare il diabete conclamato)
› se poi la glicemia a due ore è sopra i 200 mg/dl vuol dire che si è già affetti da diabete.

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ALTRI ESAMI LABORATORISTICI EFFETTUABILI
NEL SOSPETTO DI DIABETE
Eseguibili a digiuno:
› IL RAPPORTO TRA GLUCOSIO/INSULINA CHE DOVREBBE ESSERE MAGGIORE
DI 10.
› L’HOMA INDEX: si ottiene moltiplicando la glicemia a digiuno espressa in
mg/dl per l’insulinemia, diviso 405.
› HOMA INDEX RANGE DI NORMALITÀ DEVE ESSERE COMPRESO TRA 0,23 E
2,5.
› PUÒ FORNIRE UNA STIMA DEL LIVELLO DI INSULINO-RESISTENZA.

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Tratto da Guida Alla Medicina Funzionale: La Medicina Del Domani – In Press
ALTRI ESAMI LABORATORISTICI EFFETTUABILI
NEL SOSPETTO DI DIABETE
CONCENTRAZIONE DI GLUCAGONE A DIGIUNO

› SOGGETTI DIABETICI, CONFRONTATI CON SOGGETTI NORMALI O PRE-DIABETICI,


HANNO LIVELLI MAGGIORI DI GLUCAGONE SIA A DIGIUNO CHE DOPO CARICO
ORALE DI GLUCOSIO.
› GIÀ UNA RIDOTTA SENSIBILITÀ ALL’INSULINA È ASSOCIATA ALL’AUMENTO DELLA
SECREZIONE DEL GLUCAGONE A DIGIUNO
› MENTRE UNA SITUAZIONE DI INSULINO-RESISTENZA O PRE-DIABETE O DIABETE DI
TIPO 2 SONO ASSOCIATI AD UN ALTERATO FEEDBACK NEGATIVO SULLA
SECREZIONE DI GLUCAGONE.

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Tratto da Guida Alla Medicina Funzionale: La Medicina Del Domani – In Press
ALTRI ESAMI LABORATORISTICI EFFETTUABILI
NEL SOSPETTO DI DIABETE
CONCENTRAZIONE DI GLUCAGONE CON OGTT

› L’ ALTERATO FEEDBACK PRODUCE UN AUMENTO DEL GLUCAGONE DURANTE I


PRIMI 30’ DEL CARICO DI GLUCOSIO, SEGUITO DA UN’AUMENTATA
SOPPRESSIONE TRA I 30 E I 120 MINUTI.

› L’IPERGLUCAGONEMIA, CONSIDERATA CARATTERISTICA TIPICA DEL DIABETE DI


TIPO 2, È QUINDI GIÀ RISCONTRABILE NELLE FASI PRECOCI DELL’ALTERAZIONE DEL
METABOLISMO GLUCIDICO CORRELATA ALLA DIMINUZIONE DELLA SENSIBILITÀ
INSULINICA E SI MODIFICA NELLE VARIE FASI DI TOLLERANZA GLUCIDICA.

Consorzio Universitario Humanitas Diritti Riservati - E’ vietata la duplicazione e l’utilizzo senza l’autorizzazione
Tratto da Guida Alla Medicina Funzionale: La Medicina Del Domani – In Press
Risposta del glucagone ematico durate
la prova da carico di glucosio in soggetti CONCENTRAZIONE DI GLUCAGONE CON OGTT.
normali (verde), prediabetici
(arancione), diabetici (rosso).

Nei soggetti normali l’insulina presenta


un feedback normofunzionante sulla
secrezione di glucagone e, nelle prime
fasi del carico di glucosio e della
concomitante secrezione insulinica, il
glucagone tende a scendere.

Soggetti con prediabete e diabete


hanno perso questo feeback e
presentano di base livelli più alti di
glucagone.

La concentrazione di glucagone in
questi soggetti addirittura aumenta
invece di diminuire durante i primi 30’
del test per poi crollare dopo. Tratto da «Guida Alla Medicina Funzionale: La Medicina Del Domani»

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ALTRI ESAMI LABORATORISTICI EFFETTUABILI
NEL SOSPETTO DI DIABETE
LA VITAMINA D
› NELL’OTTICA DELLA PREVENZIONE DEI DISMETABOLISMI A CARICO DEL
GLUCOSIO È OPPORTUNO ANCHE VALUTARE LA VITAMINA D.
› LIVELLI BASSI DI VITAMINA D SONO ASSOCIATI A INSULINO-RESISTENZA,
SINDROME METABOLICA, DANNI NEUROLOGICI E PIÙ ELEVATO RISCHIO DI CERTI
TUMORI E MALATTIE AUTOIMMUNI.
› VARI STUDI HANNO DIMOSTRATO UNA CORRELAZIONE INVERSA TRA VITAMINA
D (SOPRATTUTTO A CONCENTRAZIONI INFERIORI A 26MCG/L) CON AUMENTI DI
GLICEMIA A DIGIUNO, INSULINA A DIGIUNO, INSULINA POST-PRANDIALE,
INSULINO-RESISTENZA, CON L’AUMENTO DI GRASSO VISCERALE E TRIGLICERIDI.

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ALTRI ESAMI LABORATORISTICI EFFETTUABILI
NEL SOSPETTO DI DIABETE

› IMPORTANTE ANCHE LA VALUTAZIONE DEL CORTISOLO:


› ELEVATI LIVELLI DI CORTISOLO SONO IPERGLICEMIZZANTI
› RIDOTTI LIVELLI DI CORTISOLO FAVORICONO CRISI
IPOGLICEMICHE

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ALTRI ESAMI LABORATORISTICI EFFETTUABILI
NEL SOSPETTO DI DIABETE

IL TESTOSTERONE

NON DIMENTICHIAMOCI ANCHE DI CONTROLLARE NELL’UOMO I


VALORI DI TESTOSTERONE PERCHÉ UN IPOGONADISMO
PREDISPONE AD UNA RIDOTTA SENSIBILITÀ INSULINICA E QUINDI IN
QUESTO CASO È IMPORTANTE NORMALIZZARE I LIVELLI DI
TESTOSTERONE.

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ALTRI ESAMI LABORATORISTICI EFFETTUABILI
NEL SOSPETTO DI DIABETE
GLI OMONI TIROIDEI
L'ipertiroidismo clinico è spesso accompagnato da un’alterata tolleranza
al glucosio e insulinoresistenza.
In circa il 50% dei pazienti con ipertiroidismo, sono stati osservati disturbi della tolleranza
glucidica e il 2-3% aveva una forma di diabete conclamato. Nei soggetti non diabetici si
osservano concentrazioni normali o aumentate di insulina a digiuno, peptide C e
proinsulina, che è indicativo di una moderata insulinoresistenza periferica. Ciò è
associato a un aumento della resistenza all'insulina a livello epatico, all'aggravamento
dell'insulinoresistenza periferica e all'aumento dell'assorbimento del glucosio nei
muscoli.

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› L'ipotiroidismo clinico è considerato un fattore di rischio per
l'insulinoresistenza.
› E’ stato osservato un aumento postprandiale della secrezione di
insulina, associato a una maggiore concentrazione di acidi grassi
liberi, ridotto assorbimento e aumentata ossidazione del glucosio.
› l'ipotiroidismo provoca una diminuzione dell'utilizzo del glucosio
stimolato dall’insulina.

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INSULINO RESISTENZA E SINDROME
METABOLICA:

› L’INSULINO-RESISTENZA PUÒ ESSERE IL PRIMUM MOVENS DI


VARIE MALATTIE CRONICHE DI TIPO DEGENERATIVO.

› ESSA CONFIGURA UNA CONDIZIONE CARATTERIZZATA DA VARI


GRADI DI INTOLLERANZA GLUCIDICA (CONDIZIONE PRECOCE),
LIVELLI BASSI DI COLESTEROLO HDL, ALTI TRIGLICERIDI, OBESITÀ
CENTRALE E IPERTENSIONE ARTERIOSA.

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CORRELAZIONE IPERLINSULINISMO E
CANCRO

Sono ormai numerosi i dati in letteratura che


dimostrano un’associazione tra insulino-resistenza
e sviluppo/progressione di numerosi tumori e
carcinomi.

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CORRELAZIONE IPERLINSULINISMO E
CANCRO
Soggetti con insulino-resistenza presentano:

› rischio aumentato dal 17-42% per adenomi precancerosi


del tratto colon-rettale
› rischio 2-3 volte maggiore di carcinoma mammario
› rischio aumentato dal 69-100% di carcinoma gastrico
› rischio 45 volte aumentato di cancro dell’endometrio

Tratto da Guida Alla Medicina Funzionale: La Medicina Del Domani – In Press


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CORRELAZIONE IPERLINSULINISMO E
CANCRO

Soggetti con insulino-resistenza presentano:

› rischio aumentato di carcinoma ovarico


› rischio aumentato 2,5 volte di carcinoma prostatico con
una probabilità 5,62 volte superiore di dare metastasi a
livello locale
› rischio di carcinoma epatico 2,4 volte maggiore se
presente infezione da epatite B e insulino- resistenza.

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CORRELAZIONE IPERLINSULINISMO E
CANCRO

› Alti livelli di insulina producono un importante stimolo


proliferativo cellulare e l’elevata concentrazione di
zucchero funge da carburante metabolico per
l’espansione dei tumori (che ricordiamo hanno un
metabolismo anaerobico lattacido che sfrutta glucosio).
› Questo alterato metabolismo glucidico favorirebbe
anche la perdita dei meccanismi protettivi di alcuni geni
implicati nella regolazione del DNA soprattutto a livello
della mucosa del colon

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IPERLINSULINISMO E PATOLOGIE
CARDIOVASCOLARI

› Molti studi vedono l’insulino-resistenza come vero colpevole delle patologie cardiache.
› Circa l’80% del colesterolo nel nostro corpo infatti è prodotto in seguito ad uno stimolo
insulinemico eccessivo.

› Le diete a basso contenuto di colesterolo per la gestione delle ipercolesterolemie sono poco
efficaci.

› Il problema non è il colesterolo esogeno ma quello endogeno prodotto in iperinsulinismo


› Il colesterolo diventa dannoso nel momento in cui viene ossidato e glicato -> situazione
favorita da una alimentazione iperglicemizzante e infiammante tramite l’eccesso di insulina.

› I picchi ripetuti di glicemia sono tra i pericoli più insidiosi e poco considerati.

Tratto da «Guida Alla Medicina Funzionale: La Medicina Del Domani»

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IPERLINSULINISMO, PATOLOGIE
CARDIOVASCOLARI E INDUSTRIA
› Il problema è che lo zucchero viene aggiunto a praticamente
qualsiasi cibo per favorirne la palatabilità e quindi l’acquisto.

› Il cervello nei momenti di iperglicemia rilascia mediatori del piacere


che influenzano le nostre scelte come consumatori.

› L’utilizzo indiscriminato per anni di queste strategie da parte


dell’industria alimentare ha portato all’aumento dell’incidenza dei
principali fattori di rischio delle patologie cardiovascolari.
Tratto da «Guida Alla Medicina Funzionale: La Medicina Del Domani»

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IPERLINSULINISMO, PATOLOGIE
CARDIOVASCOLARI E INDUSTRIA

› Ad esempio Glucosio e Fruttosio aggiunti ai cibi portano a steatosi


epatica che altera il network delle lipoproteine organiche prodotte
e messe in circolo.
› Il colesterolo in eccesso prodotto per l’iperinsulinismo si trova nel
sangue a contatto con troppo zucchero che ne favorisce la
glicazione e l’ossidazione favorendo in ultima la produzione di LDL
ossidate e glicate.
› Queste si insidiano nelle pareti vascolari formando il processo
infiammatorio ateromasico che può culminare con le principali
patologie vascolari.
Tratto da «Guida Alla Medicina Funzionale: La Medicina Del Domani»

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PCOS E INSULINO-RESISTENZA

› Altra condizione associata ad insulino-resistenza è la sindrome


dell’ovaio micropolicistico (PCOS).
› Si sviluppa in ragazze giovani dedite ad una alimentazione molto
sbilanciata verso i carboidrati.
› In questa sindrome vi è un aumento della produzione di androgeni
da parte dell’organismo femminile associata ad insulino-
resistenza.
› Già la clinica quindi potrebbe suggerire al medico di studiare il
setpoint insulino -glicemico in ragazze con il caratteristico corredo
semeiologico ma i medici non chiedono e non visitano più.
Tratto da «Guida Alla Medicina Funzionale: La Medicina Del Domani»

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DISFUNZIONI
GENETICHE,
ORMONALI,
METABOLICHE,
RIPRODUTTIVE.

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PCOS E INSULINO-RESISTENZA

L’alimentazione andrebbe sempre indagata in ragazze


con:
› Alterazioni del ciclo
› Seborrea
› Aumento di peso
› Accumulo di grasso a livello centrale

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Tratto da Guida Alla Medicina Funzionale: La Medicina Del Domani – In Press
Più del 10% delle donne soffre di PCOS

Una delle cause che


porta all’infertilità
Polycystic
Diagnosi e gestione precoce
riduce il rischio di diabete e
Ovarian
malattie cardiovascolari Syndrome
Sviluppo insulino resistenza e
intolleranza al glucosio - emergenti
targets terapeutici

Myo-inositolo & cambiamenti di


stile di vita e terapeutici
Un nuovo approccio terapeutico
efficace

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PCOS
Ø Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è la più comune
endocrinopatia che influenza le donne; è una condizione
iperandrogenetica cronica.

Ø Le donne con PCOS possono presentare: obesità, amenorrea,


oligomenorrea, infertilità o caratteristiche androgenetiche.

Ø Aumentato rischio di tumore all’endometrio.

Ø Le persone con PCOS hanno anche un maggior rischio di diabete,


complicazioni diabetiche e malattie cardiovascolari, con un rischio di
infarto del miocardio 7 volte maggiore del normale.

Medscape. (2017). Polycystic Ovary Syndrome. [online] Available at: http://www.medscape.com/viewarticle/438597 [Accessed 26 Jun.2017].

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PCOS: diagnosi
• La PCOS è difficile da diagnosticare e i suoi effetti sono
multifattoriali, dal metabolismo, alla depressione, all'infertilità
• Si presenta in modo diverso nei singoli pazienti e la
presentazione può variare a seconda delle fasce d'età
• Studio trasversale per indagare le esperienze di diagnosi di
PCOS, le informazioni fornite e le preoccupazioni sulla PCOS: Il
sondaggio ha mostrato che ci sono voluti più di due anni e tre
operatori sanitari per ricevere quella diagnosi
“Con il 5-10% delle donne in età fertile affette da PCOS, al sistema
sanitario sembra mancare una grande parte della popolazione"
1.Gibson-Helm M, Teede H, Dunaif A, Dokras A. Delayed Diagnosis and a Lack of Information Associated With Dissatisfaction in Women With Polycystic Ovary Syndrome. JClin Endocrinol
Metab. 2017 Feb 1;102(2):604-612. doi: 10.1210/jc.2016-2963.
2.Healthcareinstituteforclinicalnutrition.com. (2017). The Long Wait for Diagnosis and Treatment: Trials and Tribulations for PCOSPatients. [online] Available at:
http://healthcareinstituteforclinicalnutrition.com/clinical-relevance/the-long-wait-for- diagnosis-and-treatment-trials-and-tribulations-for-pcos-patients/ [Accessed 26 Jun. 2017].

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Differenti diagnosi di PCOS
escludere …

Ø Iperplasia surrenalica congenita non classica dovuta a deficit di


21-idrossilasi
Ø Sindrome di Cushing
Ø Neoplasie surrenali o ovariche che producono androgeni
Ø Iperprolattinemia
Ø Disordini tiroidei
Ø Insufficienza ovarica prematura

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PCOS: patofisiologia
• L'insulina elevata è la causa sottostante più probabile.
• L'insulina elevata porta ad un'alterazione della funzione
dell'ipotalamo, quindi l'FSH e l'LH non vengono secreti correttamente.
• Viene secreto più LH che provoca la produzione di più androgeni
• L'ovulazione non si verifica
• Gli estrogeni non sono contrastati dal progesterone causando un
eccesso di E.
• L'insulina elevata porta a una diminuzione dell'SHBG.
• La diminuzione dell'SHBG porta ad un aumento del testosterone
libero.

Corbould A. Effects of androgens on insulin action in women: is androgen excessa component of female metabolic syndrome? Diabetes Metab ResRev. 2008 Oct;24(7):520-32. doi:
10.1002/dmrr.872.

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PCOS: patofisiologia

• L'insulina elevata altera gli enzimi nelle ovaie per


produrre più androgeni
• Anche l’aumento del testosterone diminuisce SHBG
• L'aumento del testosterone libero porta a un complesso
di sintomi androgenizzanti e ad un aumento degli
estrogeni a causa della conversione.
• L'evidenza sperimentale mostra che l'aumento degli
androgeni causa un aumento dell'insulina nelle donne.

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PCOS
Endocrine
Genetics Disruptors Diet & Lifestyle

Insulin Resistance of PCOS

Compensatory Hyperinsulinemia

↑ Pituitary LH
Liver
VAT
↓ SHBG
↑ FFAs Ovary
↓ IGFBP-1
(theca cells)
↑ Androgens

Hyperandrogenemia

Shaikh, N., Dadachanji, R., & Mukherjee, S.(2014). Genetic markers of polycystic ovary syndrome: emphasis on insulin resistance. International Journal of Medical Genetics, 2014.

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© 2016 Metagenics, Inc.

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Ref. Lessons from PCOS
• Cheung AP.Polycystic ovary syndrome: a contemporary view. JObstet
Gynaecol Can. 2010 May;32(5):423-5, 426-8.
• Goodarzi MO, Dumesic DA, Chazenbalk G, Azziz R. Polycystic ovary
syndrome: etiology, pathogenesis and diagnosis. Nat RevEndocrinol.
2011 Apr;7(4):219-31.
• Ehrmann DA. Polycystic ovary syndrome. N Engl JMed. 2005 Mar
24;352(12):1223-36.
• Rotstein A, Srinivasan R, Wong E. (2016) “Pathophysiology of PCOS.” McMaster
Pathophysiology Review. Retrieved from http://www.pathophys.org/pcos/.
Retrieved on December 13,2016.

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Myo-inositolo

Risultati: “22 pazienti su 25 (88%) hanno ripristinato almeno un ciclo


mestruale spontaneo durante il trattamento, di cui 18 (72%) hanno
mantenuto una normale attività ovulatoria durante il periodo di follow-up.
Sono state ottenute un totale di 10 gravidanze singole (40%) ...
Due gravidanze si sono evolute in un aborto spontaneo ".
Conclusione: “Il mio-inositolo è un trattamento semplice e sicuro che è in
Papaleo E et al Gynecologial Endocrinology, December

grado di ripristinare l'attività ovarica spontanea e… la fertilità nella maggior 2007;23(12):700-703

parte dei pazienti con PCOS. Questa terapia non ha causato gravidanze
multiple ".

Papaleo Eet al. Myo-inositol in patients with polycystic ovary


syndrome: a novel method for ovulation induction. Gynecol Endocrinol. 2007 Dec;23(12):700-3.

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La resistenza all'insulina si localizza nelle
Come funziona il ovaie e interrompe la steroidogenesi
Myo-Inositolo: nelle cellule della teca, provocando un
aumento dei precursori del testosterone.
1. Il mio-inositolo (MI) migliora il modo in cui i follicoli
ovarici utilizzano l'insulina e il glucosio, l'apporto
energetico necessario per alimentare la crescita, lo
sviluppo e l'ovulazione follicolare.

2. L'integrazione con MI, un precursore del D-chiro-


inositolo (DCI), può compensare un difetto nella
disponibilità del tessuto ovarico o un metabolismo
alterato del DCI, consentendo l'attivazione di enzimi
che controllano il metabolismo del glucosio e la
produzione di energia nelle ovaie.

3. Fornire 4 grammi al giorno di MI aumenta MI nel Theca cells


fluido follicolare umano, influenzando la maturità
follicolare, marker di ovociti di buona qualità e Granulosa cells
maggiore fertilità.

NOTE:
DCI e MI - due dei nove isomeri naturali dell'inositolo.
Sia gli isomeri MI che quelli DCI migliorano la sensibilità all'insulina ovarica.
MI è ampiamente distribuito in natura dove DCI è raro.

Gerli Set al. Randomized double- blind placebo-controlled trial: effects of myo-inositol on ovarian function and metabolic factors in women with PCOSEur RevMed Pharmacol Sci2007;11:347-54

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Trattare gli Androgeni o l’Insulina
Il primo passo razionale nella gestione della PCOS:
promuovere la sensibilità all'insulina in modo naturale e sicuro
“… Se l'iperandrogenismo derivi dall'iperinsulinemia dell'insulino-resistenza, o viceversa, è
oggetto di discussione da quando è stata dimostrata questa correlazione.
La maggior parte delle prove supporta l'iperinsulinemia come fattore primario, specialmente
gli esperimenti in cui la diminuzione dell'iperandrogenemia mediante ovariectomia
bilaterale ... o la somministrazione di un agonista del GnRH ... non ha dimostrato
cambiamenti nello stato iperinsulinemico nella PCOS ...
In sintesi, questi risultati indicano che gli androgeni endogeni non svolgono un ruolo
fisiopatologico centrale nel sostenere la resistenza all'insulina nelle donne con PCOS e che
l'azione disordinata dell'insulina precede l'aumento degli androgeni ".

La gestione dell'insulina è il
PRIMO OBIETTIVO TERAPEUTICO
Tsilchorozidou T, Overton C, Conway GS.The pathophysiology of polycystic ovary syndrome. Clin Endocrinol (Oxf). 2004Jan;60(1):1-17.

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Myo-inositolo
& Insulina

Ipotesi

“…abbiamo ipotizzato che la somministrazione di un’isoforma


di inositolo (myo-inositolo) appartenente alle vitamine del Papaleo E et al Gynecologial Endocrinology, December
2007;23(12):700-703

complesso B, potrebbe migliorare l'attività dei recettori


dell'insulina, ripristinando la normale funzione ovulatoria".

Papaleo Eet al. Myo-inositol in patients with polycystic ovary syndrome: a novel method for ovulation induction. Gynecol Endocrinol. 2007 Dec;23(12):700-3.

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Sensibilità: Estrogeno Dominanza, LPD, PCOS

Sensibilizzanti di segnalazione di insulina e FSH


Il mioinositolo (MI) e il D-chiro-inositolo (DCI) lavorano in sinergia
DCI media l'attività dell'insulina sul tessuto non ovarico
MI mostra effetti specifici sull'ovaio modulando il metabolismo del glucosio e il
segnale dell'FSH
MI può anche migliorare le funzioni ovariche modulando il metabolismo degli
steroidi attraverso vie non insulino-dipendenti
Alcuni studi hanno mostrato un miglioramento clinico misurato da cicli mestruali più
regolari, ovulazione o gravidanza.

Dosi dello studio:


DCI da 1.000 mg a 1.200 grammi ogni giorno
MI 2.000 mg ogni giorno
MI combinato 3.300 mg più DCI 84 mg ogni giorno

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Infiammazione & PCOS

• Studio trasversale su 42 donne infertili di età compresa tra 22 e 40


anni, 21 donne con PCOS e 21 con normale funzione ovulatoria come
controllo.
• La concentrazione di citochine nel liquido follicolare era elevata nei
pazienti con PCOS rispetto ai controlli per IL-6, IL-8 e TNF-alfa.
• La concentrazione della capacità antiossidante totale nel liquido
follicolare era significativamente inferiore nel gruppo PCOS.

L'aumento dello stress ossidativo nella PCOS è associato all'infiammazione


che è strettamente collegata. L'infiammazione può indurre la produzione
di citochine infiammatorie in questa sindrome e stimola direttamente la
produzione di androgeni ovarici in eccesso.

Artimani T, Karimi J, Mehdizadeh M et al. Evaluation of pro-oxidant-antioxidant balance (PAB) and its association with inflammatory cytokines in polycystic ovary
syndrome (PCOS). Gynecological Endocrinology. 2017:1-5. doi:10.1080/09513590.2017.1371691.

Consorzio Universitario Humanitas Diritti Riservati - E’ vietata la duplicazione e l’utilizzo senza l’autorizzazione
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FATTORI ENDOGENI:
le citochine infiammatorie

Recentementi scoperte scientifiche hanno dimostrato che


il grasso corporeo rilascia molte sostanze chimiche che
esercitano effetti potenti sulla salute.
Chiamate collettivamente adipochine, le sostanze sono
rilasciate soprattutto dal grasso viscerale.
Molte di queste sostanze causano condizioni
infiammatorie in tutto il corpo e adesso la medicina
riconosce l’infiammazione come la causa alla base della
maggior parte dei problemi di salute degenerativi.

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GLI ORMONI NELLA SDM METABOLICA

› I livelli di grasso viscerale sono


influenzati anche dagli ormoni o più
precisamente dall’eccesso e/o dalla
carenza di determinati ormoni.

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GLUCOCORTICOIDI

Quelli che soffrono di eccesso di cortisolo, un ormone


surrenale, hanno la sindrome di Cushing.
Una delle sue caratteristiche è l’aumento delle riserve
di grasso, specialmente nell’area centrale del corpo, il
busto.
Molti aspetti della sindrome metabolica assomigliano
alla sindrome di Cushing, compreso il grasso in eccesso
nell’area addominale.

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CORTISONE/CORTISOLO E GRASSO VISCERALE

› Il cortisolo in eccesso è legato all’obesità perché le


cellule grasse contengono l’enzima (11-steroid-beta-
dehidrogenasi-1) che converte il cortisone inattivo in
cortisolo attivo.
› Ciò causa maggiore attività locale del cortisolo nelle
cellule grasse.
› I topi allevati per essere senza l’enzima di conversione
cortisone-cortisolo nelle cellule grasse mostrano
depositi di grasso viscerale più piccoli e ciò si traduce
in rischio minore di sindrome metabolica.

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CORTISOLO E RESISTENZA INSULINICA

› Il cortisolo interferisce con le azioni di altri ormoni,


compresi ormone della crescita, testosterone e insulina,
cosa che causa resistenza all’insulina.
› Nel muscolo, il cortisolo disgrega gli aminoacidi e
smorza l’attività dell’enzima principale per la sintesi di
glicogeno nel muscolo.
› Soggetti affetti da resistenza all’insulina hanno più
recettori del cortisolo nei muscoli, implicando che la
resistenza all’insulina può essere legata all’aumento del
catabolismo muscolare.

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ALTERAZIONI FUNZIONALI DELL’ASSE HPA NELLA
SINDROME METABOLICA

§ IPER RISPOSTA A ACTH


§ MANCATA INIBIZIONE AL DEX
§ ALTERATA MODULAZIONE HPA
§ AUMENTO DELLA SENSIBILITÀ
RECETTORIALE PER IL CORTISOLO -
POLIMORFISMO GR

OBESITY
• Marin P et al., Metabolism 1992; 41:882-6
• Pasquali R et al., J Clin, Endocrinol Metab 2002: 87:166-75
• Grottoli S et al., Int J Obes, Relat Metab Disord. 2000; 24:S136-7

HYPERTENSION
• Philips DIW et al., 1998; 83:757-60

I.R.
• Whorwood CB et al., J Clin, Endocrinol Metab 2001; 86:2296-308
• Rosmond R, Obes Res 2002; 10:1078-86

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CORTISOLO – IR : meccanismi molecolari

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TESTOSTERONE E SDM METABOLICA

Anche avere livelli bassi di testosterone


è legato all’insorgenza della sindrome
metabolica negli uomini, specialmente
in quelli con livelli normali di grasso
corporeo.

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TESTOSTERONE E GRASSO VISCERALE

› Il grasso viscerale è ricco di recettori degli androgeni


e ciò indica una interazione forte con il testosterone
(Te).
› Il Te inibisce la lipoproteina lipasi, l’enzima nelle
cellule grasse che favorisce la sintesi di grasso.
› Studi mostrano che gli uomini con livelli bassi di
testosterone hanno più grasso viscerale.

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AGEING, ORMONI E GRASSO VISCERALE

› Invecchiando, gli uomini vedono ridursi i livelli di


testosterone libero e totale e i depositi di grasso viscerale
aumentano.
› Da qui la pancia di molti uomini e la pancia è associata ai
problemi cardiovascolari.
› Il testosterone abbassa anche la resistenza all’insulina,
un’altra azione attraverso cui ritarda l’accumulo di grasso
sullo stomaco.

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Ø Secondo molti studi, somministrare il
testosterone agli uomini deficienti di
questo ormone riduce
consistentemente i depositi di grasso
viscerale, anche senza ridurre i livelli
di grasso corporeo sottocutaneo o
influenzare la massa magra

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Nelle donne il testosterone esercita l’effetto
opposto

Ø Sebbene i livelli di Te declinino con l’età


anche nelle donne, il loro grasso
viscerale è associato a livelli più alti di
testosterone libero e totale, oltre che di
SHBG.

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ESTROGENI: EFFETTI GENERICI

› Vasodilatazione
› Inibizione dell’aggregazione piastrinica
› Inibizione della proliferazione delle cellule muscolari lisce
› Inibizione delle molecole di adesione (VCAM, selectine)
› Inibizione dell’adesione dei monociti alle cellule endoteliali
› Diminuzione del PAI-1
› Diminuzione dell’endotelina
› Miglioramento del pattern lipidico

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ESTROGENI E GRASSO VISCERALE

› Nelle donne, una deficienza di estrogeni


produce molti degli stessi effetti della
sindrome metabolica, come un profilo
lipidico insalubre.

› Alcuni studi mostrano che nelle donne gli


estrogeni possono aiutare a tenere sotto
controllo il livello di grasso viscerale.

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ESTROGENI E GRASSO VISCERALE

Ø Gli estrogeni in eccesso invece favoriscono il


deposito di grasso non a livello viscerale ma
nella parte inferiore del corpo (gambe e cosce),
per la disperazione di molte donne.

Ø Il grasso presente in quelle aree influenza in


misura minore il metabolismo del corpo.

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DHEA-S

› E’ l’ ormone steroideo più rappresentato in


circolo
› Possiede una blanda azione androgenica
› La sua concentrazione plasmatica è
inversamente correlata con l’età

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DHEA-S

› Studi epidemiologici hanno suggerito


un suo ruolo protettivo nei confronti
degli accidenti cardiovascolari

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DHEA-S
PROPRIETA’ ANTIATEROGENE
› Vasodilatazione
› Inibizione dell’aggregazione piastrinica
› Inibizione della proliferazione delle cellule muscolari lisce
› Diminuzione del PAI-1
› Miglioramento del pattern lipidico
› Favorisce il dimagrimento e migliora la sensibilità
insulinica.

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IPERINSULINEMIA

DHEA-S

NO

ATEROSCLEROSI
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ESERCIZIO FISICO E
GESTIONE DELLO STRESS
PER IL PAZIENTE INSULINO-RESISTENTE

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FONDAMENTALE L’ESERCIZIO

§ Questi obiettivi mostrano quanto possa


essere importante una terapia incentrata
sul controllo delle abitudini disfunzionali e
sulla promozione di nuove abitudini
salutari.
§ Abbiamo già considerato l’importanza
dell’esercizio fisico moderato come
abitudine “salvavita”: Move for Health

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FONDAMENTALE L’ESERCIZIO

§ L’ESERCIZIO FISICO SIA AEROBICO che ANAEROBICO


AUMENTA GLUT 4
§ I PESI PARTICOLARMENTE UTILI PER IL LORO
EFFETTO A LIVELLO MUSCOLARE E OSSEO
§ I PESI PARTICOLARMENTE UTILI NELL’UTILIZZO DEL
GLUCOSIO, NELL’AUMENTO DEL GLUT-4 DI
MEMBRANA E NELL’AUMENTO DELL’OSTEOCALCINA

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ESERCIZIO E SENSIBILITÀ INSULINICA

§ Ricercatori dell’Università di Missouri - Columbia -


hanno trovato che l’esercizio e la contrazione muscolare
migliorano la sensibilità insulinica nei muscoli insulino-
resistenti.
§ La muscolatura è il maggior sito di uptake del glucosio
dopo un pasto.
§ I ricercatori teorizzano che sia l’aumentata attività
mitocondriale la causa della migliorata sensibilità
insulinica.

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ESERCIZIO E SENSIBILITÀ INSULINICA

› L’effetto dell’esercizio aerobio sulla sensibilità


insulinica dura 24 – 48 ore, a seconda
dell’intensità e della durata dell’attività

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ESERCIZIO AEROBICO: LINEE GUIDA

› 50-60 MIN DI CAMMINO TRA LEGGERO ED


ABBASTANZA FATICOSO ALMENO 3-5 VOLTE LA
SETTIMANA (150 MIN TOTALI) OPPURE 25 MIN DI
ESERCIZIO VIGOROSO 3 VOLTE A SETTIMANA (75 MIN
TOTALI).

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COSA DICE LA RICERCA SCIENTIFICA
SULL’ALLENAMENTO COI PESI

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Studi sull’esercizio di resistenza in
pazienti diabetici tipo 2 (2001-2004)
Autore Disegno Risultati
RCT , 36 pz. DM2 (16 RT vs
12 Controlli), in sovrappeso, di § Riduzione significativa di
Dunstan 2002 età 60-80, HbA1c
§ aumento massa magra
vs. controlli (es. di flessibilità)

§ Riduzione HbA1c
RCT, 66 pz. DM2, età media
Castaneda 2001 66 anni, vs contolli sedentari § Riduzione Pressione
sistolica

§ Riduzione HbA1c
RCT, 120 pz DM2, Esercizio
Balducci 2004 Combinato An/Ae vs controlli
§ Aumento massa magra
sedentari, lungo termine (1 § Riduzione massa grassa
anno) § Miglioramento quadro
lipidico

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§ Anche l’allenamento coi pesi influenza favorevolmente
l’incidenza della sindrome metabolica perché il muscolo è
legato alla sensibilità all’insulina.
§ Durante l’attività fisica il glucosio può entrare nel muscolo
senza la presenza di insulina; in realtà, durante l’attività fisica
il rilascio di insulina è smorzato dalla grande quantità di
catecolamine (epinefrina e norepinefrina) rilasciate.
§ Il lavoro muscolare prodotto dall’allenamento con i pesi è
responsabile per il 70-85% della rimozione del glucosio
stimolata dall’insulina.
§ Studi recenti hanno confermato gli effetti positivi dell’
allenamento coi pesi nella prevenzione e nella cura della
sindrome metabolica

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§ Come l’attività aerobica, l’allenamento con i pesi
influenza favorevolmente molte delle caratteristiche
associate alla sindrome metabolica.

§ L’allenamento coi pesi riduce il grasso corporeo e


aumenta i livelli di HDL, riduce la pressione ematica
alta e favorisce il miglioramento del controllo
glicemico, ovvero un uso migliore del glucosio del
corpo.

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FORZA E SDM METABOLICA

§ Uno studio recente condotto su 3.233 uomini, 20-80


anni, ha scoperto una relazione inversa fra lo
sviluppo della sindrome metabolica e la forza
muscolare.
§ E’ stato scoperto che la forza muscolare protegge gli
uomini sia normali sia sovrappeso di un largo range
di età.
§ Gli uomini più forti avevano un rischio di sviluppare
la sindrome metabolica del 34% più basso rispetto
agli uomini più deboli.

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ESERCIZIO ANAEROBICO: LINEE GUIDA

› ALMENO 30 MIN DI PESI 3 VOLTE LA SETTIMANA (90 MIN


SETTIMANALI)

› MINIMO DI 8-10 ESERCIZI CHE COINVOLGANO I PRINCIPALI


GRUPPI MUSCOLARI

› PER 10-15 RIPETIZIONI

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L’ESERCIZIO MIGLIORA IL
CONTROLLO DELLA GLICEMIA
§ L’obesità, la sedentarietà e le cattive abitudini
alimentari contribuiscono all’instaurarsi della
resistenza insulinica.
§ Ricercatori canadesi hanno scoperto che sia l’attività
aerobica che l’allenamento con i pesi migliorano il
controllo della glicemia…

MA FARE ENTRAMBI È ANCORA MEGLIO

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› Lo studio ha coinvolto un gruppo di diabetici di tipo 2 che non si
allenano, un gruppo che praticava aerobica moderata per 45’
per 3 volte alla settimana, un gruppo che praticava 45’ di
allenamento con i pesi per 3 volte alla settimana ed un gruppo
che praticava 45’ di ciascuno (aerobica e pesi) per 3 volte alla
settimana.
› L’emoglobina glicosilata, che è una misura della media della
glicemia, è calata in tutti i gruppi che si allenavano, ma di più in
quelli che facevano entrambi i tipi di esercizio.

Il risultato è stato sovrapponibile a quello ottenibile con


gli ipoglicemizzanti orali.

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METABOLISMO OSSEO E
INSULINO-RESISTENZA
› Altro versante poco conosciuto è il rapporto tra insulino-resistenza e
metabolismo osseo.

› Le ultime ricerche vedrebbero l’osso come organo endocrino in grado di


modificare le risposte dei tessuti all’insulina come anche di venire
influenzato dall’insulina stessa.

› Gli osteoblasti (produttori di osso del sistema scheletrico) e gli osteoclasti


(responsabili del suo riassorbimento) avrebbero entrambi dei recettori
per l’insulina sulla loro membrana in modo che questa possa influenzare il
metabolismo dell’osso.
Tratto da «Guida Alla Medicina Funzionale: La Medicina Del Domani»

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METABOLISMO OSSEO E
INSULINO-RESISTENZA
› Una secrezione fisiologica di insulina avrebbe l’effetto di stimolare
principalmente gli osteoblasti alla produzione di nuovo tessuto osseo.
› Questo sarebbe mediato anche dalla secrezione di incretina a livello
intestinale che favorirebbe l’aumento di produzione ossea attraverso un
miglior stimolo dei carboidrati sull’insulina.
› Ad esempio la mancanza di insulina, come nei diabetici di tipo I,
porterebbe ad una maggiore fragilità ossea ormai documentata in
letteratura.
› Un’ insulina cronicamente elevata invece produrrebbe un osso più
mineralizzato ma più fragile perché verrebbe ad essere meno stimolata la
formazione di osso trabecolare.
Tratto da «Guida Alla Medicina Funzionale: La Medicina Del Domani»

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Rapporto tra salute ossea e metabolismo glucidico. L’insulina ha fisiologicamente un effetto stimolante (+) sull’osso. Favorisce l’uptake di
glucosio da parte degli osteoblasti che aumentano la produzione di osso funzionale. L’obesità invece produce insulino-resistenza che ha un
effetto sfavorevole sull’osso visto che ne aumenta la mineralizzazione senza migliorarne la qualità e la trabecolatura -> l’effetto finale di produrre
un osso più fragile. L’insulino resistenza e il diabete provocano il blocco della secrezione di osteocalcina (importante regolatore del metabolismo
glucidico). L’esercizio fisico invece migliora la trabecolatura e la mineralizzazione dell’osso e favorisce il controllo glicemico anche attraverso un
aumento della secrezione di osteocalcina. L’osteocalcina altresì produce un aumento della secrezione di adiponectina dal tessuto adiposo
favorendo il consumo di grasso e migliorando il metabolismo glucidico e un aumento delle incretine intestinali (come la GPL-1). Le incretine a
loro volta migliorano la qualità ossea e la salute delle cellule Beta pancreatiche.

Tratto da «Guida Alla Medicina Funzionale: La Medicina Del Domani»

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FONDAMENTALE GESTIRE LO STRESS

§ Sappiamo anche che lo stress nel luogo di lavoro è


associato alle patologie cardiache coronariche:
§ Sappiamo anche che la sindrome metabolica è
correlata alle differenti condizioni sociali.
§ Lo studio che riportiamo dimostra che lo stress
cronico è un fattore di rischio importante per la
sindrome metabolica.
§ Lo studio fornisce evidenze circa la plausibilità
biologica di un legame fra stressors (fattori di stress)
psicosociali quotidiani e malattia cardiaca.

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STRESS E SINDROME METABOLICA

§ Sono state studiate 10.308 persone, fra i 35 e i 55 anni, nei loro


luoghi di lavoro, per un periodo di 14 anni.
§ I risultati mostrano una relazione fra l’esposizione a stress di
lavoro per 14 ani e il rischio di sindrome metabolica,
indipendentemente da altri fattori di rischio.
§ Gli impiegati stressati hanno presentato una probabilità di gran
lunga maggiore (più del doppio) di sviluppare la sindrome
metabolica rispetto ai colleghi non esposti a stress cronico.

Department of Epidemiology and Public Health, University College London.

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CORTISOLO
§ I glucocorticoidi inibiscono direttamente l'ormone della crescita ipofisario, e la
secrezione delle gonadotropine e della tireotropina, e rendono i tessuti
bersaglio degli steroidi sessuali e dei fattori di crescita resistenti a questi
ormoni.
§ I glucocorticoidi antagonizzano le azioni benefiche del gh e degli steroidi
sessuali sul tessuto grasso (lipolisi), e l’anabolismo a livello muscolare e osseo.
§ L’ attivazione cronica del sistema dello stress aumenta l'adiposità viscerale,
diminuisce la massa magra (muscoli e ossa) e sopprime l'attività osteoblastica.
§ Il fenotipo di obesità centrale, e la diminuzione della massa magra, sono
condivise da parte dei pazienti con sindrome di Cushing e da alcuni pazienti con
diagnosi combinata della depressione malinconica o disturbo d'ansia cronica e
la sindrome metabolica.

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SONNO – CORTISOLO - OBESITÀ

§ Il disturbo del sonno, rappresenta un fattore di rischio


per l'obesità, per il diabete mellito di tipo 2 e per le
malattie cardiovascolari.

§ Studi sperimentali hanno dimostrato che la restrizione


del sonno e i disturbi del sonno, possono causare
intolleranza al glucosio, insulino-resistenza, e l’ aumento
dell’appetito.

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INTEGRATORI PER IL
CONTROLLO DELL’INSULINA

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NUTRIENTI IN GRADO DI MODIFICARE LA
RISPOSTA INSULINICA A LIVELLO CELLULARE

§ Cromo § Vitamina C,E


§ Acido α-lipoico e altri antiossidanti
§ CoQ10 § Acidi grassi Omega 3
§ Vitamina D § Vanadio
§ Magnesio § Berberina

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Berberina: 1000 mg; Silybum Marianum: 200mg

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Schematic model of BBR signaling
pathway.
BBR inhibits mitochondria function and
decrease intracellular ATP.
This leads to a reduction in
gluconeogenic and lipogenic
transcription factors (FoxO1, SREBP1, and
ChREBP).
As a result, expression of gluconeogenic
genes (PEPCK and G6Pase) and lipogenic
gene (FAS) are decreased.
These molecular changes represent a
signaling pathway for improvement of
fasting glucose and liver steatosis in the
BBR-treated diabetic rats.
PLoS ONE 1 February 2011:Volume 6, Issue 2, e16556

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LA BERBERINA STIMOLA IL TRASPORTO DI
GLUCOSIO ATTRAVERSO UN MECCANISMO
DIVERSO DA QUELLO DELL’INSULINA
§ Il meccanismo dell’effetto ipoglicemizzante della berberina non è conosciuto.

§ Lo studio dimostra che la berberina stimola il trasporto del glucosio.

§ L’AMPK sembra essere coinvolta nell’effetto metabolico della berberina.

§ L’attivazione della protein chinasi AMP dipendente (AMPK) sembra essere il


meccanismo d’azione della metformina.

§ AMPK (adenosine monophosphate-activated protein kinase ) è un enzima


che gioca un ruolo nell’omeostasi energetica cellulare, tra l’altro modulando
la secrezione di insulina dalle cellule beta del pancreas.
Metabolism. 2007 Mar;56(3):405-12.

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LA BERBERINA DIMINUISCE LA GLICEMIA NEI PAZIENTI
CON DIABETE DI TIPO 2 ATTRAVERSO L’AUMENTO
DELL’ESPRESSIONE DEL RECETTORE DELL’INSULINA

La berberina aumenta
l’RNA messaggero del
recettore dell’insulina in
una grande varietà di
linee cellulari umane.

Metabolism. 2010 Feb;59(2):285-92

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METABOLISMO E FUNZIONI DELLA
VITAMINA D

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§ La luce solare è la migliore fonte di vitamina D.
§ Con l'età la capacità di sintetizzare la vitamina D dalla luce solare diminuisce.
§ Gli studi pubblicati recentemente hanno indicato un’alta incidenza nella carenza di
vitamina D.
§ Michael Holick, PhD, MD, Professore di Medicina presso la Boston
University Medical Center ed esperto di fama mondiale sulla vitamina D:
"L’inadeguatezza di vitamina D è stata riscontrata in circa il 36% dei giovani
adulti sani e fino al 57% di pazienti ricoverati in medicina generale negli Stati
Uniti, e percentuali ancora più elevate in Europa.»
§ CAUSE??
§ Basso apporto con la dieta
§ Scarsa esposizione solare
§ Diminuzione nella sintesi dovuta all’età

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§ Nel novembre del 2010, l'Institute of Medicine (IOM) ha
pubblicato nuove raccomandazioni per la vitamina D che per alcuni
ricercatori sarebbero ancora inadeguate.
§ Il comitato di IOM ha leggermente aumentato il DRIs per la
vitamina D da 200 UI a 400 UI al giorno.
§ L'unico modo efficace per ottenere un adeguato livello di vitamina D
alimentare è da alimenti arricchiti e integratori.
§ Molti esperti ritengono che un'integrazione giornaliera dovrebbe
essere di circa 1.000 UI a 4.000 UI al giorno.

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LA VITAMINA D NEGLI ALIMENTI
ALIMENTO U.I. Vit D/100 g

Salmone fresco 650

Olio di fegato di merluzzo 8500

Uova 200

Latte vaccino 0.5-4

Latte umano 0.4-9.7

Formaggio Emmenthal 100

Burro 40

L’80% del fabbisogno di vitamina D è garantito dalla irradiazione


solare. La vitamina D è contenuta soprattutto nei grassi animali
IL CONCETTO DI NORMALITÀ DELLA
25-OH-VITAMINA D

Ø > 30 ng/ml (70-90 nmol/l) = Normale

Ø 12-30 ng/ml (40-70 nmol/l) = Insufficiente

Ø 5-12 ng/ml (20-40 nmol/l) = Deficit-Carenza

Ø <5 ng/ml (<20 nmol/l) = Severa carenza

Consorzio Universitario Humanitas Diritti Riservati - E’ vietata la duplicazione e l’utilizzo senza l’autorizzazione
…sulla base di questi risultati, è possibile che la combinazione di esercizio e di vitamina D
potrebbe avere un effetto sinergico sulla morfologia e la funzione dei muscoli, soprattutto
dal momento che entrambi gli interventi hanno dimostrato avere effetti benefici sulle fibre
muscolari di tipo II "rapida contrazione" e sull’ infiammazione sistemica , entrambi connessi
alle perdite di massa muscolare e la funzione muscolare

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ROLE OF VITAMIN D DEFICIENCY IN INSULIN RESISTANCE

Review Article - Role of Vitamin D in Insulin Resistance, Journal of Biomedicine and Biotechnology, Volume 2012, Article ID, 634195, 11 pages

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ROLE OF VITAMIN D DEFICIENCY IN INSULIN RESISTANCE

• The association of vitamin D status and cardiometabolic disorders


(cardiovascular disease, diabetes, and metabolic syndrome) was
reviewed recently in a meta-analysis of 28 independently
published studies.
high serum 25-dihydroxyvitamin D concentration showed
• 55% reduction in the risk of diabetes (9 studies)
• 33% reduction in the risk of cardiovascular diseases (16 studies)
• 51% reduction in metabolic syndrome (8 studies)
(Maturitas, vol. 65, no. 3, pp. 225–236, 2010)

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§ Vitamin D has been proposed to play an important role and to be a
risk factor in the development of insulin resistance and the
pathogenesis of type 2 DM by affecting either insulin sensitivity or β-
cell function, or both.
§ [The American Journal of Clinical Nutrition, vol. 79, no. 5, pp. 820–825,
2004; Diabetologia, vol. 55, pp. 1668–1678, 2012; Diabetologia, vol.
55, no. 8, pp. 2173–2182, 2012.].
§ Vitamin D plasma level and clinical data were determined from 1,818
subjects from the Canadian Health Measures Survey.
§ Vitamin D plasma levels are associated with the occurrence
of metabolic syndrome components and insulin resistance among
Canadians and are linked to increased level of insulin resistance.
Clin Invest Med. 2011 Dec 1;34(6):E377.

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EFFECTS OF VITAMIN D SUPPLEMENTATION IN INSULIN RESISTANCE

Review Article - Role of Vitamin D in Insulin Resistance - Journal of


Quantità, modo di somministrazione, genetica Biomedicine and Biotechnology, Volume 2012, Article ID 634195, 11 pages

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OVER 40 STUDIES SHOW INVERSE CORRELATIONS OF VITAMIN D
STATUS [SERUM 25(OH)D] WITH METABOLIC SYNDROME RISK OR
WITH THE INCIDENCE OR SEVERITY OF ITS COMPONENTS

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Intake of 600 IU/ day are estimated to achieve mean serum 25(OH)Ds of 54–55 nmol/l, IOM
target levels known to reduce overt bone disease risks. For values of >= 50nmol/l, at the
population level, intakes of ~930 IU/day are needed, supporting the need for intakes higher
than the recent IOM recommendations
Am J Clin Nutr 2007; 85:649-50; Br J Nutr 2011; 105: 144-56; J Bone Miner Res 2011;
26:455-7;

To achieve 25(OH)Ds of 75–85 nmol/l where notable reductions in insulin resistance have
been achieved and at which other beneficial effects are seen.
Diabetes 2008; 57:298-305; J Nutr 2010; 103:549-55; J Clin Endocrinol Metab 2006; 91:2612-7;
J Clin Endocrinol Metab 2011; 96:53-8; Anticancer Res 2011; 31:607-11; BMC Med 2011; 9:48;
J Clin Endocrinol Metab 2011; 96:1911-30; J Hypertens 2012; 30:284-9;

Needs intakes of 1,000–2,000 IU/day, doses already suggested to be necessary for adults by
many vitamin D workers and medical advisory bodies

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SUPPLEMENTING

› 28 Adults given 4000iu/d x 5 months


– Levels averaged 40ng/ml
Vieth. Am J Clin Nutr 2001.73(2):288.

› 67 men given higher doses x 20 weeks


– 5000iu/d – avg 25OHVitD level 60ng/ml
– 10,000iu/d – average level 90ng/ml
– No toxicity seen
Heany et al. Am J Clin Nutr. 2004;79(3):362.

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INTERCETTARE, PREVENIRE O TRATTARE IL
DIABETE: UNA SFIDA POSSIBILE
› COME AVETE VISTO E’ POSSIBILE (E DEVE ESSERE FATTO!!)
INTERCETTARE UNA ALTERAZIONE DEL METABOLISMO IN
FASE PRECOCE.

› HA SENSO FARE QUALCHE VALUTAZIONE IN PIÙ E


LAVORARE SULLA PREVENZIONE E DIVULGAZIONE PER UN
CORRETTO APPROCCIO A QUESTE PATOLOGIE PIUTTOSTO
CHE TRATTARE PAZIENTI CON FARMACI E INSULINA TUTTA
LA VITA.

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CORTISOLO

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EFFETTI DEL CORTISOLO
n REGOLA IL METABOLISMO INTERMEDIO DI
CARBOIDRATI, PROTEINE E LIPIDI.
AZIONE ANABOLIZZANTE SU
n STIMOLA LA SECREZIONE DI GLUCAGONE
(EFFETTO FINALE: AUMENTO DELLA GLICEMIA) TESSUTI VITALI
n IL CORTISOLO DIMINUISCE ANCHE LA SINTESI (FEGATO E CERVELLO)
PROTEICA E LA CAPTAZIONE DEGLI
AMINOACIDI NEI TESSUTI PERIFERICI.
n STIMOLA LA LIPOLISI PERIFERICA.
n L’ESPOSIZIONE PROLUNGATA AD ALTI LIVELLI
DI CORTICOSTEROIDI ENDOGENI PORTA AD
UNO STATO CATABOLICO A BILANCIO AZOTATO AZIONE CATABOLICA SU
NEGATIVO, CON DEBOLEZZA DEI MUSCOLI CUTE, MUSCOLI, TESSUTO
PROSSIMALI E DIABETE MELLITO INSULINO- LINFOIDE ED ADIPOCITI
RESISTENTE, RIDISTRIBUZIONE DEL GRASSO
CORPOREO CON OBESITÀ TRONCALE E
DEPLEZIONE PERIFERICA.

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CORTISOLO
§ È L’UNICO ORMONE DEL CORPO, CHE AUMENTA CON
L’INVECCHIAMENTO.

§ È PRODOTTO DALLE GHIANDOLE SURRENALI.

§ LO STRESS, ELEVA I LIVELLI DI CORTISOLO, CHE


SUCCESSIVAMENTE RITORNANO A VALORI NORMALI
QUANDO TERMINA QUESTA CONDIZIONE.

§ L’ “OVERBOOKING” DI CORTISOLO, È UN PROBLEMA DI


TUTTI.

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EFFETTI DELL’ECCESSO DI CORTISOLO

§ Eccitazione, euforia
§ Eccesso di energia
§ Desiderio di stress
§ Facies cushingoide
§ Perdita di capelli
§ Assottigliamento della cute
§ Atrofia muscolare
§ Osteoporosi
§ Aumento di peso
§ Pressione alta

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COSA INNALZA IL CORTISOLO?

§ STRESS

§ DEPRESSIONE

§ ELEVATA ASSUNZIONE DI PROGESTINICO

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IPERCORTISOLISMO
METODOLOGIE APPROPRIATE PER I
TEST

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IPERCORTISOLISMO
METODOLOGIE APPROPRIATE PER I TEST

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TEST DIAGNOSTICI

“Sulla base della sua notevole riproducibilità,


dovuta alla natura non invasiva, l’analisi del
cortisolo salivare sembra essere una valida
alternativa al cortisolo libero delle 24 ore
come test diagnostico.”

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TEST SALIVARI
§ In uso sin dagli anni ’60
§ Ampiamente disponibile
§ Economico, non invasivo
§ Il cortisolo salivare mima l’andamento del
cortisolo sierico senza fattori di confondimento
§ Può essere influenzato dal lavoro, dagli stili di vita,
dalla metodica e da fattori biologici

The Scandinavian J Clin & Lab Investigation, Vol. 68, No. 6, October 2008, 448–458
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FATTORI CHE INFLUENZANO I MODELLI
DI TEST SALIVARI PER IL CORTISOLO

§ Attività fisica § Fumo (innalza i livelli basali di cortisolo)


§ Dieta (es. iperproteica, caffeina) § Stressors
§ Farmaci (SSRI’s, OCP’s, steroidi) § Cambiamenti stagionali
§ Integratori (PS, Gingko, etc.) § Errori metodologici

The Scandinavian J Clin & Lab Investigation, Vol. 68, No. 6, October 2008, 448–458

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REGOLE PER IL TEST SALIVARE

§ Il campione mattutino deve essere raccolto 30 minuti


dopo la sveglia.
§ Non assumere cibo due ore prima del test.
§ Non effettuare eccessiva attività fisica due ore prima del
test.
§ Per fare dei confronti, raccogliere il campione nello stesso
periodo dell’anno.
§ Annotare il metodo di raccolta e gli orari, annotare anche
i farmaci che potrebbero creare interazioni.

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RISPOSTA MATTUTINA DEL CORTISOLO (CAR)

§ L’aumento rapido (circa il


50%) dei livelli di cortisolo
nei primi 30 minuti al
risveglio, riflette la capacità
delle ghiandole surrenali di
rispondere allo stress.

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RISPOSTA MATTUTINA DEL CORTISOLO
§ Si pensa che rappresenti il funzionamento dell’asse HPA,
tuttavia…
§ CAR è influenzato da numerosi fattori, tra cui:
• Orario di sveglia
• Caratteristiche personali del paziente
• Sesso
• Luce
• Volume dell’ippocampo
• Genotipo
• Feedback dei recettori dei glucocorticoidi

Int Rev Neurobiol. 2010;93:153-75

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FATTORI CHE INFLUENZANO IL CAR

§ Età ( > 70)


§ Sesso ( > donne)
§ Stato di salute
§ Sveglia mattutina
§ Farmaci (es. steroidi, SSRI’s, OCP’s)
§ Stato socioeconomico
§ Tabagismo, alcool, e altre sostanze

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RISPOSTA MATTUTINA DEL CORTISOLO

Associati a bassi valori di CAR Associati ad alti valori di CAR


§ Sindrome metabolica § Stress cronico e preoccupazioni
§ Influenza dei medicinali § Eccesso di lavoro
§ Alcuni disturbi dell’umore § Problemi nella prima parte della vita
§ Giovane età
§ Basso stato socioeconomico
§ Mancanza di riconoscimento sociale
§ Esperienze di perdite precoci § Aumento di stress nella prima parte
§ Disturbi del sonno: della giornata
§ Tabagismo
• Apnee notturne
• Insonnia
• Pesantezza arti inferiori Biol Psychol. 2009 Mar;80(3):265-78

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TEST NELL’IPERCORTISOLISMO

§ I pazienti presentano una variazione


circadiana minore
§ Il test di soppressione con 1 mg di
dexametasone può essere la prima scelta.
Il cortisolo salivare non è sensibile per
diagnosticare il Cushing subclinico
§ Test del cortisolo libero delle 24 ore

J Clin Endocrinol Metab. 2009 Oct;94(10):3647-55


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TEST URINARIO DELLE 24 ORE

• Non consente la valutazione della


variazione del cortisolo diurno
• Utile come test aggiuntivo per la diagnosi
della sindrome di Cushing
• Bassa sensibilità e specificità
• Valori errati per circa il 40% dei pazienti

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DOSAGGIO URINARIO PER GLI STEROIDI
§ Usato largamente per valutare la funzionalità surrenalica
§ Non utile per l’insufficienza surrenalica (non riesce a
distinguere la produzione di cortisolo sufficiente e
quella insufficiente)
§ Utilizzato anche per identificare:
• Disordini dello sviluppo gonadico
• Steroidogenesi non normale
• Diagnosi differenziale del Cushing, HTN, e soppressione
surrenalica
Neuroimmunomodulation. Jun 2009;16(5): 272-283

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LIVELLI DEL CORTISOLO SIERICO

§ Valutazioni singole del cortisolo:


• Fortemente influenzato dal contesto e dalla
situazione di misurazione (ora del giorno,
giorno della settimana, circostanze specifiche)
• Riflette scarsamente i livelli normali e a
lungo termine del cortisolo
• Si applica ad esempio per la risposta di risveglio
del cortisolo

Brain Behav Immun. 2012 Oct;26(7):1019-29

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LIVELLI DEL CORTISOLO NEL CAPELLO

§ L’analisi può essere effettuata sul capello o sul bulbo, e


riflette la secrezione di cortisolo nel corso di un periodo di
tre mesi
§ Utile per l'esame dello stato di cortisolo dopo che si è già
verificato un evento passato
§ Solo 10 mg di capelli / bulbo sono necessari per le analisi
§ I campioni possono essere conservati a temperatura
ambiente per lunghi periodi di tempo
Psychoneuroendocrinology. 2012 May;37(5):589-601.

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DIETA PER RIDURRE IL CORTISOLO
NELL’OBESITÀ LA PRODUZIONE DI CORTISOLO È SELETTIVAMENTE
AUMENTATA ALL’INTERNO DEL TESSUTO ADIPOSO.
L’ENZIMA 11HSD1 RIGENERA IL CORTISOLO DAL CORTISONE NEL
TESSUTO ADIPOSO E NEL FEGATO.

L’INSULINA NORMALMENTE INIBISCE L’11HSD1 MA LE PERSONE


SOVRAPPESO SONO SPESSO INSULINO RESISTENTI.
CONSEGUENTEMENTE L’AUMENTATA PRODUZIONE DI CORTISOLO
POTREBBE RIFLETTERE IL FATTO CHE L’INSULINO RESISTENZA
PREVIENE L’INIBIZIONE MEDIATA DALL’INSULINA.

(Increased In Vivo Re Generation Of Cortisol Adipose Tissue In Human Obesity And Effects Of The 11hsd1 – Sande Ptc Et Al.)

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LA NORMALE SECREZIONE DI CORTISOLO È ASSOCIATA
A UN PESO CORPOREO OTTIMALE.
VICEVERSA NEGLI OBESI ABBIAMO UNA SECREZIONE
DI CORTISOLO ALTERATA CON UNA FORTE
ASSOCIAZIONE DI ALTERATI LIVELLI DI INSULINA,
GLICEMIA, TRIGLICERIDI, PRESSIONE ARTERIOSA.

(Food Induced Cortisol Secretion In Relation To Anthropometric, Metabolic And Haemodynamic Variables In Men – R.Rosmond Et Al.)

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MENTRE UN BILANCIO ENERGETICO NEGATIVO
CHE FAVORISCE LA PERDITA DI PESO PUÒ PORTARE
AD UNA DIMINUZIONE DEL CORTISOLO,
L’INSUCCESSO A MANTENERE UNA DIETA CON LA
DIETA YO-YO AUMENTA IL LIVELLO DI STRESS E
CONTEMPORANEAMENTE AUMENTANO I LIVELLI
DI CORTISOLO.

(Self Reported Dietary Restraint Is Associated With Elevated Levels Of Salivary Cortisol Drewa, Anderson Et Al.)

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UNA DIETA A BASSO CONTENUTO DI CARBOIDRATI (RISPETTO AD UNA
DIETA MODERATA IN CARBOIDRATI 35% CARBOIDRATI, 35% GRASSI)
ALTERA LA PRODUZIONE DI CORTISOLO INDIPENDENTEMENTE DALLA
PERDITA DI PESO.
NEGLI UOMINI OBESI CAUSA L’AUMENTO DELLA RIGENERAZIONE DEL
CORTISOLO TRAMITE L’11HSD1 E NE RIDUCE L’INATTIVAZIONE DA
PARTE DELL’A-ANELLORIDUTTASI NEL FEGATO SENZA MODIFICARE
L’11HSD1 A LIVELLO DEL TESSUTO ADIPOSO SOTTO CUTANEO.
ALTERAZIONI DEL METABOLISMO DEL CORTISOLO POSSONO ESSERE
UNA CONSEGUENZA DELLA COMPOSIZIONE IN MACRONUTRIENTI E
MEDIARE L’EFFETTO DELLA DIETA SULLA SALUTE METABOLICA.

(Dietary Macronutrient Content Alters Cortisol Metabolism Independently Of Body Weight Changes In Obese Men – Roland H.Stimson Et Al.)

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RECENTI STUDI HANNO CORRELATO IL CONSUMO DI
UNA DIETA IPERPROTEICA E BASSI CARBOIDRATI
SEGUITA NELLE ULTIME FASI DELLA GRAVIDANZA CON
LA COMPARSA DI IPERTENSIONE NEGLI ADULTI DI
MEZZA ETÀ.
DATO CHE LA DIETA IPERPROTEICA STIMOLA L’ASSE
IPOTALAMO-IPOFISI-SURRENI, SI IPOTIZZA CHE UNA
DIETA SQUILIBRATA POSSA AUMENTARE IL LIVELLO DI
CORTISOLO ESPONENDO IL FETO AD UN ECCESSO DI
CORTISOLO PROGRAMMANDOLO PER UNA
IPERSECREZIONE DI CORTISOLO PER TUTTA LA VITA.

(Maternal Consumption Of A High-meat Low Carbohydrate Diet In Late Pregnancy: Relation To Adult Cortisol Concentrations In The Offspring – Kirsten
Herrik Et Al.)

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L’ECCESSO DI INSULINA È ANCHE COLLEGATO AD
UN ECCESSO DI CORTISOLO

I CARBOIDRATI QUINDI, TRAMITE LA STIMOLAZIONE DELL’INSULINA,


INIBISCONO LA PRODUZIONE DI CORTISOLO MA UNA DIETA TROPPO RICCA DI
CARBOIDRATI SEMPLICI NEL TEMPO CAUSA INSULINO-RESISTENZA.
QUANDO IN ECCESSO L’INSULINA CREA UNA SITUAZIONE IPOGLICEMICA CHE
DOVREBBE ATTIVARE LA LIBERAZIONE DI GLUCAGONE.
PURTROPPO SE L’INSULINA È TROPPA E SI È GIÀ INSTAURATA UNA SORTE DI
RESISTENZA ALL’INSULINA (SEMPLICE DA VERIFICARSI) IL RILASCIO DI
GLUCAGONE VIENE INIBITO DALL’INSULINA STESSA ED ECCO CHE ENTRA IN
GIOCO IL CORTISOLO PER RIPORTARE IL GLUCOSIO A VALORI OTTIMALI

MA…..

J. Hardman, Et Al (Eds): Goodman & Gilman's The Pharmalogical Basis Of Therapeutics. NYC: Mcgraw-hill, 1996

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CARBOIDRATI
NELLA DIETA

STIMOLO INIBIZIONE

PASSAGGIO DI SINTESI CEREBRALE


TRIPTOFANO DI
NEL CERVELLO SEROTONINA

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L’ELEVATO LIVELLO DI CORTISOLO È UNA
CARATTERISTICA BEN NOTA DELLA DESPRESSIONE.
L’EFFETTO CHIAVE DEL CORTISOLO E DELLO
STRESS SUL TONO DELL’UMORE, SI ESPLICA
ATTRAVERSO L’ATTIVAZIONE DELL’ENZIMA
TRIPTOFANO-OSSIGENASI, CHE COMPORTA UNA
RIDUZIONE DELLE QUANTITÀ DI TRIPTOFANO
PRESENTE A LIVELLO CEREBRALE.

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DAL MOMENTO CHE IL LIVELLO DI SEROTONINA NEL
CERVELLO È DIPENDENTE DALLA QUANTITÀ DI
TRIPTOFANO, IL CORTISOLO RIDUCE DRASTICAMENTE
I LIVELLI DI SEROTONINA E MELATONINA.

INOLTRE IL CORTISOLO RIDUCE ANCHE I RECETTORI


SEROTONINERGICI CEREBRALI, RENDENDO IL
CERVELLO MENO SENSIBILE ALL’AZIONE DELLA
SEROTONINA.

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DELLE PERSONE SONO STATE
DIVISE IN DUE GRUPPI,
ENTRAMBI I GRUPPI
CONSUMAVANO LA STESSA
QUANTITÀ E TIPO DI CIBO.
IN UN GRUPPO IL CIBO È
STATO DIVISO IN 3 PASTI AL
GIORNO, NELL’ALTRO
GRUPPO È STATO DIVISO IN
17 PASTI AL GIORNO (QUELLA
CHE I RICERCATORI
CHIAMANO LA “DIETA DELLO
SMANGIUCCHIATORE”).
DOPO SOLO 2 SETTIMANE LA “DIETA DELLO
SMANGIUCCHIATORE” AVEVA RIDOTTO IL
COLESTEROLO DEL 15%, RIDOTTO IL LIVELLO
DI CORTISOLO DEL 17&, RIDOTTO I LIVELLI DI
INSULINA NEL SANGUE DI CIRCA IL 28%.

(New England Journal Of Medicine – Dr. David Jemkins)

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CONCLUDENDO

PREFERIRE CIBI A BASSO INDICE GLICEMICO: FRUTTA RICCA IN FIBRA, CEREALI


INTEGRALI PIUTTOSTO CHE PASTA E PANE BIANCO. FRAZIONARE IL PIÙ POSSIBILE I
PASTI EVITANDO DI FARE SOLO DUE PASTI, ECCESSIVAMENTE PESANTI E
CONCENTRATI; SUDDIVIDERE LA QUOTA CALORICA TOTALE IN 3 PASTI PRINCIPALI E
2 – 3 SPUNTINI.

LE FIBRE SONO MOLTO IMPORTANTI PER RALLENTARE IL PROCESSO DI


ASSORBIMENTO DEGLI ZUCCHERI E REGOLARE LA GLICEMIA ED AUMENTANO IL
SENSO DI SAZIETÀ.

MANTENERE UN BUONO STATO DI NUTRIZIONE SENZA ECCESSI E CON UNA


ALIMENTAZIONE VARIATA.

UN'ALIMENTAZIONE SREGOLATA ASSOCIATA A STILI DI VITA STRESSANTI TIPICI


DELLA VITA MODERNA PUÒ INDURRE INNALZAMENTO DEI LIVELLI DI CORTISOLO
EMATICO.

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NEI CASI DI ECCESSO DI CORTISOLO, È UTILE UTILIZZARE
INTEGRATORI A BASE DI:
§ ESTRATTO DI CORTECCIA DI MAGNOLIA
§ TEANINA
§ BASILICO SACRO
§ FOSFATIDILSERINA
§ β SITOSTEROLO
§ RHODIOLA ROSEA
§ REISHI

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ESTRATTO DI
CORRECCIA DI › LA CORTECCIA DI MAGNOLIA È
MAGNOLIA
OTTENUTA DALLA MAGNOLIA
OFFICINALIS, È DOTATA DI
ATTIVITÀ ANSIOLITICA SIMILE
ALLE BENZODIAZEPINE.
› INTERAGISCE CON IL RECETTORE
GABA E CONTROLLA I LIVELLI DI
CORTISOLO.

› DOSAGGIO: 275-750 MG/DIE


TEANINA

› PRESENTE SOPRATTUTTO NEL TÈ


VERDE, STIMOLA UN RELAX NON
SONNOLENTO STIMOLANDO LA
PRODUZIONE DEL
NEUROTRASMETTITORE GABA
NEL CERVELLO, CONTRASTANDO
GLI EFFETTI STIMOLANTI DELLA
CAFFEINA.
BASILICO SACRO
› UNA DELLE PRINCIPALI ERBE
USATE IN INDIA PER RIDURRE GLI
EFFETTI NEGATIVI DELLO STRESS,
ABBASSANDO LA PRODUZIONE
DI CORTISOLO.
› E’ USATO NELLA MEDICINA
TRADIZIONALE AYURVEDICA PER
PROMUOVERE LA CHIAREZZA
DELLA CONCENTRAZIONE.
FOSFATIDILSERINA
10 SOGGETTI HANNO ASSUNTO FOSFATIDILSERINA PER 10 GIORNI IN UNO
STUDIO CON PLACEBO E DOPPIO CIECO.
SONO STATI SUCCESSIVAMENTE PRESI DEI CAMPIONI DI SANGUE A RIPOSO,
DOPO 15 MINUTI DI MODERATO-INTENSO ESERCIZIO SU CICLOERGOMETRO CHE
CONSISTEVA DI 5 FASI DI 3 MINUTI AD INCREMENTO PROGRESSIVO PARTENDO
DAL 65% E FINENDO ALL’85% DEL VO2MAX E DOPO UN RECUPERO PASSIVO DI 65
MINUTI.
I LIVELLI DI CORTISOLO SONO RISULTATI SIGNIFICATIVAMENTE PIÙ BASSI NEI
SOGGETTI CHE AVEVANO ASSUNTO LA FOSFATIDILSERINA SUGGERENDO CHE LA
PS POSSA ESSERE UN INTEGRATORE EFFICACE PER CONTRASTARE LO STRESS
INDOTTO DALL’ALLENAMENTO.

(The effects of phospathidylserine on endocrine response to moderate intensity exercise)

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› LA VITAMINA C RIDUCE I LIVELLI DEGLI
ORMONI DELLO STRESS SE IN
ECCESSO POTENZIANDO AL
CONTEMPO IL SISTEMA
IMMUNITARIO.
› UNO STUDIO, HA APPURATO CHE I
LIVELLI DI P.A. E CORTISOLO
VENGONO RIPRISTINATI ALLA
NORMALITÀ PIÙ VELOCEMENTE IN
CASO DI ASSUNZIONE DI 3.000 MG DI
VITAMINA C PIÙ DI UN EVENTO
STRESSANTE.
Β-SITOSTEROLO (DERIVATO
DELL’OLIO DI GERME DI GRANO)

EQUILIBRA IL RAPPORTO CORTISOLO E DHEA (UNO


DEGLI ORMONI SESSUALI PRODOTTI DALLE
SURRENALI) SOPRATTUTTO IN SEGUITO ALLO
STRESS INDOTTO DA ESERCIZIO FISICO.

Ø DOSAGGIO: 100-300 MG

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REISHI
(Ganoderma Lucidum) › è un fungo che, secondo la tradizione
taoista, è “in grado di ripristinare
l’equilibrio dell’organismo”. Esercita
un’azione di regolazione dell’asse HPA
migliorando gli squilibri del sistema
nervoso autonomo e inibendo
l’iperattivazione del sistema simpatico.
È molto utile in presenza di distonia
neurovegetativa e la sua azione è
migliorata dalla concomitante
assunzione di magnesio che spesso è
carente in situazioni di stress protratto.
RHODIOLA
ROSEA › La Rodhiola è una pianta adattogena dalle molteplici
proprietà benefiche. Fornisce energia senza essere un
eccitante, regola molto bene il sistema nervoso, la
depressione, i cali e gli sbalzi di umore. E’ utilizzata per
affrontare momenti di Stress Psicofisico, cali di energia e di
umore, aiuta la Memoria e la Concentrazione. Ha una
buona azione immunomodulante e agisce positivamente
sulla ripresa fisica in convalescenza o esaurimento . Regola
l’appetito e la fame nervosa.
› E’ consigliata per situazioni di Stress Psicofisico, stanchezza,
cali di umore, e per le fasi ormonali femminili tipiche della
Menopausa o della Sindrome Premestruale.

› Ha una buona azione antiossidante e protettiva degli


organi, rivitalizzante, ricostituente Psico-fisica. Migliora la
resistenza alla fatica e favorisce la ripresa in situazioni di
calo di energia.
› Regola i livelli di Serotonina, Dopamina e Cortisolo.
NELLO STUDIO CONDOTTO
DALLA DUKE UNIVERSITY HA
CONCLUSO CHE GLI EFFETTI DEL
CAFFÈ AL MATTINO POSSONO
POTENZIARE LE RISPOSTE
NELL’ORGANISMO ALLO STRESS E
INNALZARE I LIVELLI DI
CORTISOLO PER TUTTO IL
GIORNO FINO A SERA INOLTRATA.
CORTISOLO BASSO
IL CORTISOLO È UN ORMONE IN GRADO DI INCREMENTARE
L’ENERGIA, LA PRESSIONE E DI CONTROLLARE LE INFIAMMAZIONI.
A VOLTE IL TASSO DI CORTISOLO TENDE A CALARE CON IL PASSARE
DEGLI ANNI SOPRATTUTTO NELLA SOCIETÀ MODERNA CHE RICHIEDE
CONTINUAMENTE AL CORPO DI PRODURLO PER FAR FRONTE AGLI
STRESS.
SICCOME COL TEMPO GLI STRESS TENDONO A SUPERARE LA
CAPACITÀ DEL CORPO DI PRODURRE CORTISOLO, ECCO CHE NE
ANDIAMO IN CARENZA. IL CORTISOLO CONTRARIAMENTE A QUANTO
COMUNEMENTE RITENUTO INFATTI NON È L’ORMONE DELLO STRESS
MA L’ORMONE DELL’ANTI-STRESS.

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Neurodegeneration
Adult Neurogenesis

• Hippocampal atrophy
• Hippocampal regulation of HPA axis
• Memory and cognitive deficits
• PFC, amygdala, locus coeruleus involved

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EVOLUZIONE DELL’IPERCORTISOLISMO IN IPOCORTISOLISMO

•Riduzione della biosintesi o del rilascio di: CRF/AVP/ ACTH/Cort


•Ipersecrezione dei secretagoghi con down-regulation dei recettori
bersaglio
•Aumento della sensibilità al feedback negativo del cortisolo
•Decremento della disponibilità del cortisolo libero
•Riduzione dell’effetto del cortisolo sui tessuti bersaglio

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NEGLI USA VIENE DEFINITO “BURNOUT” O “ADRENAL
FATIGUE” (AFFATICAMENTO SURRENALICO).

IN QUESTE CONDIZIONI LE SURRENALI NON RIESCONO


A PRODURRE PIÙ LE QUANTITÀ FISIOLOGICHE DI
CORTISOLO ED IL CORTISOLO È UN ORMONE VITALE
PER IL CONTROLLO GLICEMICO E PER IL SUO EFFETTO
ANTINFIAMMATORIO.

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METODICHE APPROPRIATE PER I TEST
NELL’IPOCORTISOLISMO

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Definitions of Hypocortisolism
§ Abnormally low basal cortisol levels (flattened
or ‘blunted’ diurnal cortisol release pattern)

9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
morning noon evening night

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Definitions of Hypocortisolism
§ Suboptimal rise in cortisol release in response
to appropriate stimulation or stressor
9
8
7
6
5
Stressor
4
3
2
1
0
morning noon evening night

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L’ESAURIMENTO SURRENALICO COMPORTA
ANCHE UN CALO DELLA PRODUZIONE DI DHEA
E PROGESTERONE .

MOLTE DONNE ENTRANO IN MENOPAUSA CON


LIVELLI INADEGUATI DI PROGESTERONE A
CAUSA DELL’ESAURIMENTO SURRENALICO.

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USO DEI TEST
NELL’IPOCORTISOLISMO
› Livelli basali di cortisolo salivare mattutino, da soli non
sono utili per la diagnosi di insufficienza surrenalica
primaria o secondaria
› Il test di stimolazione dell’ACTH a basso dosaggio è
stato proposto come un test più attendibile soprattutto
perché valuta la sensibilità surrenale, piuttosto che la
capacità massima secretoria
J Clin Endocrinol Metab. 2009 Oct;94(10):3647-55

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WHY DO LOW CORTISOL
STATES ARISE?

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CAUSE CENTRALI DELL’IPOCORTISOLISMO

§ Diminuzione della sensibilità recettoriale dell’ipotalamo.


§ Disfunzione dell’ippocampo.
§ Traumi o infortuni del sistema nervoso centrale.
§ Diminuzione della sensibilità recettoriale dell’ipofisi.
§ Eccesso di feedback negativo del cortisolo.
§ Riduzione del numero di recettori ormonali nella
ghiandola pituitaria.

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CAUSE PERIFERICHE DELL’IPOCORTISOLISMO

§ Insensibilità dei tessuti target al cortisolo.


§ Aumento dei livelli delle globuline leganti il cortisolo.
§ Conversione del cortisolo in altri ormoni
§ Difetti o deficienza nella concentrazione o nell’attività.
degli enzimi che metabolizzano il cortisolo.

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CAUSE SURRENALICHE
DELL’IPOCORTISOLISMO

§ Difetti/decremento dei recettori surrenalici.


§ Infezioni, traumi surrenalici, eccesso di sostanze tossiche.
§ Anticorpi anti-surrene (autoimmunità).
§ Mancanza di cofattori (vitamine, minerali, etc.).
§ Mancanza di ormoni precursori (Pregnenolone,
Progesterone).

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INSUFFICIENZA SURRENALICA PRIMARIA

§ L’autoimmunità contro il surrene è la causa più


comune.
§ Si trovano comunemente nelle sindromi maschili.
§ Il cortisolo sierico può essere solitamente basso o nella
norma.
§ Livelli di ACTH normalmente elevati.
§ Livelli di aldosterone e DHEA-s bassi.
§ Livelli di renina elevati.

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SEGNI DI CARENZA DI CORTISOLO

§ CATTIVO UMORE,IRRITABILITÀ § PROBLEMI DIGESTIVI,DIARREA


§ RIDOTTA RESISTENZA AGLI STRESS § DESIDERIO DI CIBI DOLCI E/O
§ CATTIVO UMORE,IRRITABILITÀ SALATI,IPOGLICEMIA
§ INCAPACITÀ A RIPOSARSI § INFIAMMAZIONI-FEBBRE
§ VERTIGINI,SENSO DI TESTA VUOTA § PALPITAZIONI
§ FATICA SIMIL-INFLUENZALE (↑ DA § CUTE PALLIDA
STRESS E IN POSIZIONE VERTICALE) § AREE DI IPERPIGMENTAZIONE
§ PRESSIONE BASSA (SOPRATTUTTO § VOLTO ASSOTTIGLIATO
POSTURALE) § CORPO ESILE (O OBESITÀ PER ECCESSIVA
ASSUNZIONE DI ZUCCHERI)

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SYMPTOM TRIAD OF HYPOCORTISOLISM

PAIN
FATIGUE

STRESS
SENSIVITY

Chronic Fatigue
Syndrome Fibromyalgia
PTSD
Fries et al., Psychoneuroendocrinology 2005; 30: 1010-1016

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DIETA PER AUMETARE IL CORTISOLO (1)
AUMENTARE GLI ALIMENTI che AUMENTANO i livelli e / o l'attività di cortisolo
MANGIARE MODERATAMENTE 1600-2400 kcal / giorno

› Mangia frequentemente da 3 a 6 volte al giorno

AUMENTARE l'assunzione di cibo ricco di PROTEINE: da 200 ga 400 g / giorno di pesce- carne-uova-
pollame

AUMENTARE l'assunzione di GRASSI SATURI sani:


› tuorlo d'uovo crudo o morbido
› burro (specialmente burro chiarificato (Hindoe): Ghee
› lardo biologico e pancetta bollito in modo sicuro in acqua max. 100 ° C o 212 ° F)
› carne d'organo (fegato, rene)
› pelle di pollo biologica cotta a temperature inferiori a 85 ° C (185 ° F) nel forno (evitare di
grigliare ad alta temperatura)
› olio di cocco (crudo) => PRENDI UNO o DUE CUCCHIAINI / giorno di burro (chiarificato) o
equivalente (Da 1 a 2 tuorli d'uovo, 75 g di lardo bollito, ecc.)
› Bere alcune bevande CAFFEINATE (ma non troppo per non ridurre i livelli tiroidei e di IGF-1)

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DIETA PER AUMETARE IL CORTISOLO (2)
EVITARE GLI ALIMENTI CHE RIDUCONO i livelli di cortisolo
EVITARE zucchero (peggiore), carboidrati, dolci, cioccolato, pane, riso, muesli, pasta (utile solo
prima di uno sforzo fisico o mentale breve (0-20 '), ma peggio dopo)
EVITARE bevande analcoliche, alcol
EVITARE pane integrale, riso, pasta, muesli

IMPORTANTE per PRESTAZIONI SPORTIVE / ENDURANCE:


Prima, durante e subito dopo la competizione:
› Si possono assumere ZUCCHERI E CARBOIDRATI ma per gli sport di ENDURANCE (> 1 ora in
bicicletta, corsa o canottaggio) assumere solo carboidrati, zucchero se anche durante lo sforzo
(i) si assume regolarmente zucchero (ogni 30 ') e assumere zuccheri con alimenti ricchi di
proteine (carne, pesce, pollame, ..) dopo gli sforzi nel periodo di recupero per stimolare la
sintesi / produzione di proteine (muscoli) e glicogeno (riserva di zucchero).
› ACQUA E SALE (cloruro di sodio): da 0,5 a 2 g dovrebbero essere presi in sforzi prolungati con
abbondante sudorazione, soprattutto sforzi> 1 ora.
› Durante i periodi tra le gare una dieta ricca di grassi, ricca di proteine è la migliore con brevi
interruzioni con assunzione di zuccheri / carboidrati nei momenti di sessioni di allenamento
intense.

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VARI STUDI INDICANO CHE UN PASTO PROTEICO
STIMOLA LA PRODUZIONE DI CORTISOLO.

IL LIVELLO DI CORTISOLO SALIVARE È STATO MISURATO


IN INDIVIDUI SANI DOPO UN PASTO RICCO DI PROTEINE
(32%) E UN PASTO POVERO DI PROTEINE (5%).

L’AUMENTO DELLA SECREZIONE DI CORTISOLO È


RISULTATA ESSERE CORRELATA ALLA “QUANTITÀ” DI
PROTEINE DEL PASTO.

(Increased Salivary Cortisol Reliably Induced By Ptotein-rich Midday Meal – E.Leich Gibson Et Al.)

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I LIVELLI DI CORTISOLO ERANO SIGNIFICATIVAMENTE
PIÙ ALTI IN UOMINI CHE AVEVANO SEGUITO UNA DIETA
ALTA IN PROTEINE E BASSA IN CARBOIDRATI PER 10
GIORNI RISPETTO A QUELLI CHE AVEVANO SEGUITO
UNA DIETA BASSA IN PROTEINE E ALTA IN CARBOIDRATI.

IL TESTOSTERONE VICEVERSA ERA PIÙ ALTO NEGLI


INDIVIDUI CHE SEGUIVANO LA DIETA PIÙ RICCA IN
CARBOIDRATI.

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COMUNQUE LE MODIFICAZIONI DEI SUDDETTI ORMONI ERANO
ACCOMPAGNATI DALLE PARALLELE MODIFICAZIONI DELLE
PROTEINE LEGANTI (SHGP: SEX HORMONE GLOBULIN PROTEIN E
CBG: CORTISOLO BINDING GLOBULIN) INDICANDO LA POSSIBILITÀ
DI LIMITATI CAMBIAMENTI A LIVELLO DEL CORTISOLO E
TESTOSTERONE LIBERO.

QUESTI DATI SUGGERISCONO CHE IL RAPPORTO


PROTEINE/CARBOIDRATI NELLA DIETA UMANA RISULTA UN
IMPORTANTE FATTORE REGOLATORIO PER I LIVELLI PLASMATICI
DEGLI ORMONI STEROIDEI E DELLE PROTEINE LEGANTI GLI
ORMONI PRODOTTI DAL FEGATO.

(Diet.Hormone Interaction: Protein/Carboidrate Ratio Alters Reciprocally The Plasma Levels Of Testosterone And Cortisol And Their Respective Binding Globulins
In Man – Anderson Et Al.)

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OPZIONI TERAPEUTICHE

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ADATTOGENI

“Composti che aumentano la


capacità di un organismo di
adattarsi a fattori ambientali e
per evitare danni da tali fattori”

Panossian et al. Phytomedicine. 6: 147-155. 1999.

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SOSTANZE ADATTOGENE

› Up-regulation dell’ipo risposta allo stress


› Down-regulation dell’iper risposta allo stress
› Mantengono lo stato di adattamento
all’omeostasi
› Molti contengono polisaccaridi che hanno
dimostrato di migliorare la funzione immunitaria

Panossian et al. Phytother Res. 2005; 19: 819-838


Winston & Maimes. “Adaptogens: Herbs for Strength, Stamina, and Stress Relief”.
Healing Arts Press. 2007
Berdyshev V, Breckmann II (ed). Int Collection of Scientific Papers, Issue 2, Vladivostok, Dalnauka, 105-117

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› PRINCIPI ATTIVI: ELEUTEROSIDI
ELEUTEROCOCCO
› L'estratto di Eleuterococco si lega fortemente ai recettori
glucocorticoidei e mineralcorticoidei (pearce et al 1982).
› Ad un livello minore si lega anche ai recettori estrogenici e
progestogenici, ma con minimo effetto sul legame degli
androgeni (pearce et al 1982).
› Test in vitro hanno evidenziato un innalzamento dei livelli di
acth e lh dopo somministrazione di estratto di es (wagner
1995).
› Il forte tropismo verso i surreni spiegherebbe la forte influenza
sulla resistenza al calore, al freddo, alle infezioni, a stress fisici
in genere, alle radiazioni ed anche agli effetti della mancanza di
peso nello spazio.
› Gli atleti hanno dimostrato un aumento della resistenza fino
al 9% assumendo la pianta, probabilmente grazie ad un
migliorato metabolismo dell'ossigeno (forse causato da un
incremento del numero di mitocondri).
› L'eleuteroside e sembra sia il principale responsabile
dell'incremento della resistenza allo stress.
PANAX GINSENG

› La capacità tonificante del Ginseng è


attribuita ad una classe di molecole definite
ginsenoidi.
› Il ginseng viene definito uno “psicotonico”
per le sue attività stimolanti del sistema
Nervoso centrale e toniche.
› Non solo migliora l’organismo dal punto di
vista fisico, ma influenzando positivamente
gli stati depressivi, migliora anche il
rendimento e la concentrazione.
MACA
(Lepidium Meyenii)
› La Maca è una piante tipica delle Ande che cresce
a più di 3000 m. di altitudine.
› È nota anche come ginseng peruviano e presenta
importanti proprietà energizzanti.
› La parte utilizzata è la radice ricca di amminoacidi
essenziali, fibre, vitamine e minerali tra cui ferro,
fosforo, calcio, potassio, zinco e manganese.
› La sua funzione di manifesta nella riduzione della
stanchezza cronica e negli atleti è utilizzato per la
capacità di aumentare la resistenza fisica e per
rafforzare la massa muscolare.
› La maca implementa la glicogenesi e per tale
motivo incrementa la disponibilità energetica.
SCHISANDRA
› La Schisandra è una pianta adattogena ricca di
lignani, utile contro lo stress e per stimolare il
cuore e il sistema nervoso.
› Le proprietà più importanti sono:
§ Aumenta la resistenza allo stress;
§ Stimola il sistema nervoso centrale
migliorando i riflessi, la resistenza e la
capacità lavorativa;
§ Attività antiossidante;
§ Incremento dell’attività immunitaria.
ASTRAGALUS
› Pianta appartenente alla famiglia delle
leguminose.
› Nella medicina tradizionale cinese viene
utilizzata per rafforzare il sistema
immunitario e studi recenti hanno dimostrato
che riduce anche gli effetti tossici della
chemioterapia.
› Si ipotizza che i polisaccaridi contenuti nella
pianta rafforzino le difese immunitarie e
migliorano la resistenza alla fatica ed
aumentando le energie.
› Viene utilizzata anche per contrastare la
perdita di appetito, la stanchezza cronica,
l’eccesso di sudorazione.
LIQUIRIZIA › la componente principale della liquirizia è la
glicirizzina, che all'interno del corpo agisce
inibendo gli enzimi che sono responsabili della
degradazione del cortisolo endogeno,
permettendogli in questo modo di operare più
a lungo sulle infiammazioni sedandole.
› Ottima impiegata nelle affezioni dell'apparato
digerente, è lievemente lassativa e diminuisce
il bruciore di stomaco abbassandone l'acidità.
› Notevole nella cura delle ulcere gastriche in
quanto ricopre le pareti dello stomaco con una
sostanza curativa che le protegge e inoltre
attenua gli spasmi del colon. aumenta la
secrezione della bile.
CURCUMA › E’ stata studiata a fondo per le sue spiccate
proprietà antinfiammatorie.
› Migliora la sensibilità dei recettori al cortisolo.
l’uso prolungato aumenta il cortisolo ematico.
› La curcuma inverte gli effetti dello stress
cronico sul comportamento e sull’asse hpa.
› In animali sottoposti a stress cronico per 20
giorni si è registrato un aumento dello
spessore della corteccia ed una diminuzione
dei recettori del cortisolo.
› L’uso della curcuma ha invertito il processo
(dosaggio 5-10 mg x kg).
ESTRATTI DI GHIANDOLA SURRENALE

§ Contengono piccole quantità di cortisone e altri ormoni


surrenalici
§ Queste preparazioni possono anche contenere peptidi
che promuovono la produzione di ormone endogeno
adrenale
§ Estratti multi ghiandolari
• Contengono estratti surrenali, ipotalamici, ipofisari,
tiroidei e/o gonadici
• Non utilizzare in monoterapia o in alternativa al trattamento
medico standard

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ACIDO ASCORBICO

§ Alti livelli di accumulo nella zona midollare e corticale


§ Lo stimolo dell’ACTH provoca un aumento
dell’ascorbato da parte del surrene
§ Lo stress delle ghiandole surrenali provoca un rilascio
di vitamina C che:
• Aumenta la produzione di ossido nitrico e promuove il
rilascio di cortisolo
• Modifica la sensibilità dei recettori all’ACTH
• Vasodilatazione locale che aumenta il rilascio di
cortisolo

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VITAMINE B
§ Tiamina ha dimostrato di proteggere la ghiandola
surrenale dall'esaurimento funzionale dopo stress
chirurgico
§ Acido pantotenico (B5)
• Induce l’ipersecrezione di cortisolo in
seguito a down regulation dovuta allo
stress
• Ottimizza le funzione della zona corticale del
surrene

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VITAMINE B

§ Niacina (B3) aumenta la qualità del sonno e la


durata
§ Metilcobalamina (B12)
• Implementa il ciclo circadiano
• Sposta al mattino il picco di cortisolo
§ Piridossal fosfato (B6) cofattore importante per la
sintesi dei neurotrasmettitori calmanti (GABA,
serotonina)

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