CAPITOLO 1: LE FONTI

LA COSTITUZIONE RISERVA IL MONOPOLIO DI PUNIRE DATI FATTI CON LE RELATIVE

SANZIONI, AL POTERE LEGISLATIVO, PER GARANTIRE I CITTADINI DAGLI ARBITRI DEL
POTERE GIUDIZIARIIO ED ESECUTIVO. SOLO LA LEGGE E’ FONTE DI NORME PENALI.

RISERVA DI LEGGE: O PRINCIPIO DI LEGALITA’ DEI REATI, CI DICE CHE NESSUNO PUO’ ESSER
PUNITO SE NON IN FORZA DI LEGGE, NESSUNO PUO’ ESSER SOTTOPOSTO A MISURE DI
SICUREZZA SE NON NEI CASI PREVISTI DALLA LEGGE. ART 25 COST CO 1 E 2.

NON SONO FONTI DI NORME INCRIMINATRICI: CONSUETUDIONE E LEGGI REGIONALI, NE

LEGGI DI EU.

RISERVA DI LEGGE E ATTI DEL POTERE ESECUTIVO: LA RISERVA DI LEGGE VA INTESA COME
RISEVA DI LEGGE TENDENZIALMENTE ASSOLUTA, NEL SENSO CHE LA LEGGE NON PUO’
RINVIARE AD ATTI GENERALI E ASTRATTI DELL’ESECUTIVO A MENO CHE NON SI TRATTI DI
ATTI CHE SI LIMITANO A SPECIFICARE SUL PIANO TECNICO ELEMENTI GIA’ DESCRITTI DALLA
NORMA STESSA.

PRINCIPI DELLA RISERVA DI LEGGE, NELL’ESPLICARE LA SUA FUNZIONE GARATISTA NEI

CONFRONTI DEL CITTADINO DA PARTE DEL POTERE GIUDIZIARIO, SONO I SEGUENTI:

1. PRINCIPIO DI PRECISIONE: IL LEGISLATORE DEVE FORMULARE LE NORME PENALI NEL

MODO PIU’ CHIARO POSSIBILE;

2. PRINCIPIO DI DETERMINATEZZA: SOLO I FATTI CHE POSSONO ESSERE SUSCETTIBILI DI

PROVA DURANTE IL PROCESSO POSSONO ESSERE INCRIMINATI;

3. PRINCIPIO DI TASSATIVITA’:DIVIETO DI ANALOGIA IN MALAM PARTEM;

ANALOGIA A FAVORE DEL REO

C’E’ DIVIETO DI ANALOGIA SOLO QUANDO L’APPLICAZIONE ANALOGICA ANDASSE A

SFAVORE DEL REO. COSI’ NON E’ VERO IL CONTRARIO, OVVERO IN BONAM PARTEM. IL
DIVIETO DI ANALOGIA INTERESSA ANCHE LE LEGGI CHE DETTANO UNA DISCIPLINA
ECCEZIONALE, CIOE’ CHE DEROGANO ALLA NORMALE DISCIPLINA APPRESTATA
DALL’ORDINAMENTO ANCHE SE LA LORO ESTENSIONE ANALOGICA ANDREBBE A FAVORE
DELL’AGENTE.

LIMITI RICORSO ANALOGIA:

1. LA NORMA FAVOREVOLE NON DEVE AVER CARATTERE ECCEZIONALE;

2. LA LACUNA NON DEVE ESSER FRUTTO DI UNA SCELTA DEL LEGISLATORE;

3. LA NORMA NON DEVE GIA’ RICOMPRENDERE IL CASO IN ESAME.

PRINCIPIO DI LEGALITA’ DELLE PENE:

LA RISERVA DI LEGGE ABBRACCIA I REATI CON LE RELATIVE SANZIONI (NULLUM CRIMEN

SINE LEGE, NULLA POENA SINE LEGE). LA LEGGE DEVE PREVEDERE IL TIPO, I CONTENUTI E
LA MISURA DELLE PENE. QUESTO PRINCIPIO VINCOLA IN PRIMIS IL GIUDICE, NESSUNO PU’
ESSER PUNITO PER UN FATTO CHE NON SIA ESPRESSAMENTE PREVEDUTO DALLA LEGGE
COME REATO, NE CON PENE CHE DA ESSE NON SIANO STABILITE. IN SECUNDIS VINCOLA
ANCHE LA FIGURA DEL LEGISLATORE, ASSERENDO CHE NESSUNO PUO’ ESSER PUNITO SE
NON IN FORZA DI LEGGE, CONSACRA L’IDEA CHE NELLA LEGGE VADANO TROVATI IL TIPO, I
CONTENUTI E LE MISURE DELLE PENE.

TIPO, CONTENUTO E MISURA:

1. TIPO: IL GIUDICE PUO’ DECIDERE SE SOSTITUIRE LA PENA DELLA RECLUSIONE IN C.C CON
LA SEMIDETENZIONE O LA LIBERTA’ VIGILATA, OPPURE CONVERTIRLA IN PENA PECUNIARIA.

2. CONTENUTO: PER ES. L’AFFIDAMENTO IN PROVA AL SERVIZIO SOCIALE, IL CUI CONTENUTO

SI RAVVISA IN CLAUSOLE DEL TIPO, PRESCRIZIONI CHE IMPEDISCANO AL SOGG DI SVOLGERE
ATTIVITA’ CHE PORTINO AL COMPIMENTO DI ALTRI REATI.

3. MISURA: IL PIU’ ELEVATO GRADO DI PRECISIONE VERREBBE ASSICURATO IN UN SISTEMA

DI PENE FISSE, VI SONO PERALTRO IN COST PRINCIPI CHE RICHIEDONO
L’INDIVIDUALIZZAZIONE DELLA PENA, IN CONTRAPPOSIZIONE AD UNA PIU’ RIGIDA
PREDETERMINAZIONE DELLA PENA. PER RAGGIUNGERE UN PUNTO DI EQUILIBRIO FRA
INDIVIDUALIZZAZIONE E LEGALITA’ BISOGNA INDIVIDUARE PER OGNI REATO UNA CORNICE,
UN MINIMO E UN MASSIMO ENTRO IL QUALE IL GIUDICE PUO’ SCEGLIERE ED APPLICARE
ADEGUATA PENA AL TALE CASO CONCRETO.

INTERPRETAZIONE DIRITTO PENALE:

INTERPRETARE UNA MORMA SIGNIFICA INDIVIDUARE IL SUO SOGNIFICATO. IN MODO DA

RICONDURRE SOTTO IL SUO AMBITO UN SINGOLO CASO CONCRETO. PER INTERPRETARE LA
LEGGE PENALE, IL GIUDICE DEVE PROCEDERE AD UNA SUA INTERPRETAZIONE CONFORME
AL SIGNIFICATO LETTERALE, DEVE INDIVIDUARE QUALI SIANO I POSSIBILI SIGNIFICATI
LETTERALI DELLA LEGGE PENALE, ATTINGENDO A DETERMINATI LINGUAGGI:

1. LINGUAGGIO COMUNE;

2. GIURIDICO;

3: ECONOMICO AZIENDALE, PER ESEMPIO PER INDIVIDUARE IL SIGNIFICATO DI FORMULE

COME SITUAZIO. PATRIMO.;
4. BIOLOGICO: ES. PER INDIVIDUARE IL SIGNIFICATO DI EMBRIONE;

5. MEDICO: PER ESEMPIO PER INDIVIDUARE IL SIGNIFICATO LETTERALE DEL TERMINE

MALATTIA DEL CORPO.

QUALORA, NONOSTANTE IL RICORSO A DATI LINGUAGGI NON E’ABBASTANZA PER

CONOSCERE IL SIGNIFICATO DI UN TERMINE ALL’INTERNO DELLA LEGGE PENALE, IL
GIUDICE RICORRE:

1. INTERPRETAZIONE SISTEMATICA: COORDINARE PIU’ DISPOSIZIONI DI PARI GRADO;

2: A MAGGIOR RAGIONE: CHE IMPONE DI CHIARIRE DUBBI INTERPRETATIVI DOLLEVATI DA

UNA NORMA ALLA LUCE DI UN’ALTRA NORMA DI PIU’ AMPIA PORTATA;

3. INTERP. CONFORME ALLA COSTITUZ. : CHE SI BASA SUI PRINCIPI:

A. OFFENSIVITA’: IMPONE ALL’INTERPRETE DI ESCLIUDERE DALLA FATTISPECIE LEGALE

TUTTI I FATTI CHE PUR INSERIBILI NELLA CORNICE DEI POSSIBILI SIGNIFICATI LETTERALI,
SONO PERO’ INOFFENSIVI DEL BENE GIURIDICO TUTELATO;

B. COLPEVOLEZZA: VINCOLA L’INTERPRETE A SUBORDINARE L’ATTRIBUZIONE DI

RESPONSABILITA’ ALLA POSSIBILITA’ DI MUOVERE ALL’AGENTE UN RIMPROVERO DI COLPA.
C. PRINCIPIO DI PRECISIONE: CHE PRECLUDE ALL’INTERPRETE DI ATTRIBUIRE ALLA NORMA
SIGNIFICATI COMPATIBILI CON IL TENORE LETTERALE MA CHE CONFERIREBBERO CONTORNI
IMPRECISI AL COMANDO IMPOSTO DA LEGGE.

SE POI UNA LEGGE PENALE ITALIANA DA ATTUAZIONE A UNA NORMA UE, IL GIUDICE HA
L’OBBLIGO DI “INTERPRETAZIONE CONFORME ALLA NORMATIVA EUROPEA”. DEVE
SCEGLIERE TRA I POSSIBILI SIGNIFICATI LETTERALI DELLA LEGGE ITALIA, QUELLO
CONFORME ALLA NORMATIVA UE.