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“Oggi il male di vivere” di Eugenio Montale

"Oggi il male di vivere" è una poesia emblematica di Eugenio Montale, caratterizzata da un


linguaggio essenziale e privo di fronzoli, ma densa di simbolismi e suggestioni. In questa
poesia, Montale affronta il tema del malessere esistenziale e della difficoltà di trovare un
senso nella vita.
La poesia si apre con il verso "Oggi il male di vivere", che rappresenta già di per sé una
sorta di ossimoro, una contraddizione tra la vita, considerata positivamente, e il male, una
forza negativa. Il primo verso è seguito da una serie di immagini surreali e oscure, che
rappresentano il senso di smarrimento e di inquietudine dell'autore.
Il poeta parla qui della fugacità del tempo e della vita, rappresentati dal concetto di
"ineluttabilità del tempo", e della difficoltà di trovare un senso nell'esistenza umana.
L'istante, considerato come una "fulgida follia di un attimo", diventa l'unica speranza di
contrastare la precarietà della vita e la fugacità del tempo. L'illusione di poter indugiare
nella vita, di poter stabilire un centro di gravità alla fugacità dell'oro, rappresenta invece
una sorta di fallimento, la consapevolezza dell'impossibilità di trovare un senso stabile alla
vita.
La poesia continua con una descrizione della natura, vista come una sorta di antitesi
rispetto alla vita umana.
La natura diventa qui l'unico punto di riferimento stabile, rispetto alla precarietà
dell'esistenza umana. L'autore si abbarbicava al futuro, alla speranza di trovare un senso
nella vita, ma la vita stessa non trovava risoluzione. La natura, invece, appare come un
elemento immutabile e costante, in grado di fornire un senso di continuità e di stabilità alla
vita.
La poesia termina con un accenno all'amore, che diventa l'unico antidoto al male di vivere.
“Meriggiare” di Eugenio Montale

"Meriggiare" è una poesia di Eugenio Montale, scritta nel 1925 e pubblicata nella raccolta
"Ossi di seppia". La poesia rappresenta una delle opere più celebri e significative del poeta
italiano del Novecento.
La poesia è divisa in tre strofe, ciascuna composta da quattro versi. La prima strofa
descrive un ambiente naturale, il mare, che si presenta in una situazione di quiete e di
calma: "Si sta come / d'autunno / sugli alberi / le foglie". Montale utilizza una similitudine
per rappresentare la sensazione di pace e di tranquillità che si prova in questa situazione.
Nella seconda strofa, Montale introduce un elemento di contrasto, la figura di un uomo che
si muove attraverso la natura: "sognando / tra i fiocchi di cotone / che un soffio discosta /
Sull'azzurro / profondo". La figura dell'uomo viene presentata in modo vago, quasi onirico,
come se fosse una sorta di visione sfuggente.
Nella terza strofa, Montale utilizza una serie di immagini per descrivere il contrasto tra la
quiete della natura e la vivacità della vita umana: "Questo / è il mio / rifugio / in questo /
non entra / ancora / nessuno". La poesia si chiude con una nota di malinconia,
rappresentata dal fatto che la tranquillità della natura non può durare per sempre.
In questa poesia, Montale utilizza un linguaggio essenziale e suggestivo, che si basa sull'uso
di simboli e di immagini evocative. La poesia è caratterizzata dalla presenza di un forte
contrasto tra la natura e la vita umana, che viene rappresentato attraverso l'immagine di
un uomo che sogna di muoversi tra i fiocchi di cotone, mentre la natura rimane immobile e
silenziosa.
Inoltre, la poesia rappresenta un tentativo di fuga dalla realtà, attraverso l'immersione
nella natura. L'io lirico cerca un rifugio, un luogo dove poter trovare un senso alla vita, ma
sa che questa pace non può durare per sempre.
In sintesi, "Meriggiare" rappresenta una poesia emblematica di Eugenio Montale,
caratterizzata da un linguaggio essenziale e da una forte suggestione simbolica. La poesia
rappresenta una riflessione sul contrasto tra la quiete della natura e la vivacità della vita
umana, e rappresenta un tentativo di fuga dalla realtà attraverso l'immersione nella
natura.

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