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Psicologia cognitiva applicata

3/10/2022

Modelli dualistici della cognizione 0.1


Esistono due differenti sistemi che ci forniscono due modalità diverse di rispondere alle situazioni. Sono entrambi validi
ed importanti, l’utilizzo preferenziale dell’uno o dell’altro dipende dalla specifica situazione/contesto.

Essi sono:

1. Sistema 1/esperienziale/emotivo-intuitivo: È un sistema veloce, inconsapevole e automatico. La sua rapidità


comporta un minimo sforzo e una visione globale della situazione e il quadro della risposta pertinente
ottimizzando il nostro adattamento alla situazione data. È un sistema rigido, non tende a modificarsi.
2. Sistema 2/ analitico/razionale: il sistema analizza la situazione nel dettaglio step by step, in maniera razionale
e consapevole. Esso ha un modo di procedere lento e richiede l’utilizzo di una buona quantità di energia. È un
sistema flessibile.

Alcuni autori hanno integrato ed aggiunto caratteristiche ai due sistemi:

Slovic:

Nel sistema 1:

- Olistico  visione globale


- Affettivo: orientato al piacere-dolore  alla base del sistema 1 vi è la componente emozionale
- Connessioni associative
- Elaborazione rapida (orientata verso azione immediata)
- Automatico
- Rappresenta concretamente gli eventi
- Generalizzazione attraverso prototipi, metafore, sceneggiature e narrazioni
- Trova difficile la rinuncia di uno stato emozionale a breve termine

Nel sistema 2:

- Analitico  visione dettagliata ed approfondita


- Logico, orientato alla ragione
- Connessioni logiche
- Processo lento
- Si basa su rappresentazioni astratte
- Abile al raggiungimento di gratificazioni a lungo termine

Kahneman:

L’elemento distintivo che aggiunge K. al sistema 1 è la percezione: la percezione ci fornisce una visione globale ed
immediato  la differenza tra sistema 1 e la percezione sta nel fatto che ques’ultima produce precetti, ha a che fare con
la visione della scena attuale. La percezione è inoltre connotata emotivamente (idea ripresa da Slovic).

Il sistema 2 emette dei giudizi intenzionali, espliciti e volontari.

Per egli le impressioni che genera il sistema 1 sono sempre erronee

Metcalfe e Mischeal:

i due sistemi sono definiti Hot e Cool


Quali sono i vantaggi del sistema 1?

Il Colpo d’occhio:

- Nel rinascimento permetteva di valutare la quantità della merce.


- Pastori: il colpo d’occhio fornisce la capacità di capire se manca qualcuno nel gregge
- Nel gioco: in africa il colpo d’occhio del sistema 1 viene utilizzato per indovinare il numero di sassi  gioco
per sviluppare la capacità di colpo d’occhio.

Gli psicologici hanno attuato degli esperimenti per eliminare l’idea che le impressioni sono sempre sbagliate:

1. Valutare insegnanti da due secondi di video


2. Valutare medici da voce
3. Personalità studenti da stanza
4. Speed- dating
5. Consulenza coppie

Perché le impressioni colgono nel segno? Attraverso il sistema 1 cogliamo le affordance: caratteristiche che ci
forniscono dei dati immediati sulla situazione, le coglie, le mette insieme generando un’impressione. (es. di affordance
occhi)

4/10/2022

I due sistemi hanno alla base due circuiti cerebrali differenti. Esperimento d McClure 

I soggetti assaggiavano due bibite:

- Pepsi
- Coca cola

Due condizioni:

1. Nella prima condizione i partecipanti assaggiano coca cola e pepsi con il relativo marchio
2. Assaggio della bibita senza sapere il marchio

Risultati:

Se è presente il marchio la coca cola viene appezzata di più rispetto a quando è presentata senza marchio  le nozioni
aggiuntive influenzano le sensazioni: modificazione dell’apprezzamento.

Nelle due condizioni si attivano circuiti cerebrali differenti:

1. Nell’assaggio senza sapere il marchio attivazione della corteccia prefrontale ventromediale l’assenza di
informazioni comporta l’attivazione de SISTEMA 1
2. Nell’assaggio sapendo che è Coca Cola attivazione dell’ippocampo (collegamento con la memoria 
attivazione dei ricordi) e la corteccia prefrontale dorsolaterale  in questo secondo caso il giudizio è
razionale: utilizzo del SISTEMA 2.

In conclusione: due percorsi distinti:

1. Basato sul gusto (attivazione sistema 1)


2. Basato sul condizionamento culturale (attivazione sistema 2)

I due sistemi possono trovarsi in contraddizione  entrambi suggeriscono risposte differente e devo scegliere quale
applicare: le scelte sono opposte e la decisone finale è influenzata dal contesto.
Es. cibo: alcuni cibi sono allettanti e gustosi Ma sappiamo che sono dannosi per la salute: la scelta differente
comporta l’utilizzo del sistema 1 o sistema 2  se il sistema 1 mira alla soddisfazione del piacere e ad una gravitazione
immediata il sistema 2 comporta delle riflessioni razionale.

Come si risolvere il conflitto? Attraverso la forza di volontà del soggetto e il contesto.

La situazione può infatti far pendere la decisione verso il sistema 1 o sistema 2.  un esempio: esperimento di Shivu e
Fedorikhin, 1999:

Ai soggetti, divisi in due gruppi viene chiesto di memorizzare:

1. Numero a 2 cifre
2. Numero lungo

Il soggetto deve riportare il numero al collaboratore. Nel tragitto incontra un terzo collaboratore che gli chiedi di
scegliere tra una torta e la macedonia. Cosa accade?

I soggetti che devono memorizzare il numero breve ha forza per contrastare il sistema 1 e scegliere la macedonia.
Soggetti che devono memorizzare il numero lungo ha meno energia perché il sistema 2 è già in utilizzo: cosa accade?

1. Il 37% dei soggetti scegliere la torta


2. Il 59% sceglie la torta

Stili di pensiero 0.2


Lo stile è la tendenza generale del soggetto ad adottare strategie di un certo tipo in maniera molto più frequente di altre.
È relativamente stabile e costante nel tempo: adottare lo stile “preferito” porta a risultati migliori che portano a
riutilizzarlo. Stili validi in una situazione non lo sono necessariamente anche in un ’altra

Ognuno ha un proprio stile cognitivo che lo porta ad usare preferenzialmente uno dei due sistemi  differenza tra:

1. Stile analitico: indica la tendenza a focalizzarsi sui dettagli e sui singoli elementi per passare in un secondo
momento al quadro generale
2. Stile globale: indica la tendenza a costruirsi una visione d’insieme, prestando attenzione a più aspetti
contemporaneamente per poi passare ai dettagli

Studi mettono in luce l’attivazione di circuiti neuronali differenti.

1. Se ho uno stile analitico vedo i dettagli e poi ricostruisco l’insieme


2. Se ho uno stile globale prima vedo l’insieme e poi il dettaglio.

Se si ha un danno all’emisfero destro coglie solo i dettagli. Se si ha un danno all’emisfero sinistro coglie solo l’insieme

Stile visualizzatore vs verbalizzatore


1. Lo stile verbalizzatore indica la tendenza a pensare privilegiando un codice linguistico (parole, testi,
registrazioni)  tendenza ad utilizzare il sistema 2
2. Lo stile visualizzatore indica la tendenza a pensare privilegiando il codice visuo-spaziale (immagini,
diagrammi, tabelle)  tendenza ad utilizzare il sistema 1

Secondo Torrance possiamo suddividere i due sistemi in:

1. Sistema 1: pensiero destro


2. Sistema 2: pensiero sinistro

4 STRUMENTI:

1. Sel reports  Solat


2. La storia del falegname

05/10/2022

Le euristiche fast- and-frugal


Esse si pongono a metà strada tra sistema 1 e sistema 2.

Gigerenzer ha introdotto tale costrutto delle euristiche fast and frugal. Egli afferma che noi nel corso dell’evoluzione ha
costruito una cassetta cognitiva degli attrezzi per l’adattamento all’ambiente specifico in cui si abita, naturalmente tali
“attrezzi” sono differenti da contesto a contesto  differente nicchia cognitiva: selezione degli elementi a cui bisogna
prestare attenzione  mondo mentale che il soggetto crea sull’ambiente collegando tutti gli elementi a cui
bisogna prestare attenzione ai fine dell’adattamento.

All’interno della nicchia cognitiva le persone hanno sviluppato delle euristiche: procedure che consentono di arrivare ad
una conclusione relativamente affidabile, economica.

Esempio: sistema START di intervento dei soccorsi. Valutazione di respiro, circolazione sanguinea, stato mentale.
Tempo:60 s
10/10/2022

CAP 1: IL PENSIERO INDUTTIVO


Tipi di pensiero:

Il ragionamento induttivo è un processo cognitivo che permette di partire dai dati osservati e di giungere ad una
conclusione o ad una generalizzazione. Il ragionamento induttivo permette inoltre di trasferire info relative alle
proprietà d’una categoria nota ad altre categorie meno note.

Con il ragionamento induttivo parliamo di previsione del futuro.

I casi del ragionamento induttivo 1.1


Prediamo in considerazione tre casi del ragionamento induttivo:

- Primo caso: la categorizzazione  nel momento in cui vediamo un oggetto conosciuto lo riconduciamo ad una
data categoria (se non è conosciuto creiamo una nuova categoria estensione della mia conoscenza): La nostra
conoscenza è organizzata in categorie, ogni elemento può essere racchiuso in + categorie.

La categorizzazione è una prima forma di induzione. Naturalmente ogni categoria non è a se stante ma fa parte di
categorie + generali  la nostra conoscenza è organizzata in reti semantiche, ogni elemento può stare in + reti
semantiche

Due esempi di questo primo caso:

- Esempio del telefono antico


- Esempio del basilisco

- Secondo caso: La somiglianza: esamino le somiglianze tra due elementi al fine di integrare le categorie.
Esempio: io so che il basilisco ha determinate caratteristiche, se mi si presenta un esemplare simile vado ad esaminare
le caratteristiche del secondo esemplare  ciò mi permette di capire che seppur diversi entrambi sono due basilischi 
integrazione e ampliamento della categoria basilisco.

- Il terzo caso: formulazione di leggi generali: generalizzazione a partire da + casi uguali.

Induzione:

1. Andare oltre l’informazione data


2. Riportare un’istanza a un’entità sovra-ordinata: «aiuta a generalizzare … aiuta a trasferire informazioni
relative alle proprietà di una categoria nota ad altre categorie meno note»
3. Anticipare – Prevedere – Prepararsi a: «L’induzione riguarda la previsione del futuro»

Due tipologie di induzione:

1. Induzione specifica: da alcuni membri di una categoria nota ad altri casi di quella categoria
2. Induzione generale: da casi conosciuti a tutti i casi

I compiti usati dagli psicologi

1. Compito di induzione attraverso argomenti: L’argomento è composto da una premessa, contenente una o +
proprietà di una categoria e una conclusione, raffigurante l’effettiva inferenza induttiva.
Es.
- Premessa: I ragazzi hanno il GABA come neurotrasmettitore
- Conclusione: Le ragazze hanno il GABA come neurotrasmettitore.

Ai soggetti viene chiesto di decidere se concordano o meno con la conclusione. Una variante è far prendere in
considerazione due argomenti e decidere quale dei due è più convincente.
2. Presentazione di istanze: ideato dagli psicologici che volevano capire come avviene la creazione di categorie.

Gli psicologici hanno deciso di inventare delle categorie fittizie per eliminare ogni differenza relativa al bagaglio
culturale del soggetto:

Tre esempi di compiti di questo genere:

Hull è il primo che ha utilizzato questa procedura: ha ideato degli ideogrammi senza senso e gli ha raggruppati in
categorie.

Presentava varie carte diceva che cos’erano (es. questo è un DO, questo è un YER) e vedeva in quanto tempo
arrivavano a categorizzare tali ideogrammi in categorie.  Si agisce per problem solving. I soggetti ricevevano rinforzi,
se indovinava rinforzo positivo altrimenti negativo.

I Gestaltisti hanno modificato quanto fatto da Hull: va bene il processo MA bisogna cambiare gli stimoli: SMOKE 
ciò che contraddistingue le categorie è un tipo di relazione, il rapporto tra elementi e NON uno stimolo fisico.

Bruner: concorda con Smoke nell’affermare che le categorie sono definite da sistemi di relazioni  categoria data da
sistemi di rapporti. La differenza rispetto a smoke e Hull non è la realtà che si presenta al soggetto MA è l’individuo che
esplora l’ambiente  tentativo di ricreare questa situazione: Come? Bruner fornisce al soggetto tutte le carte, dice alle
persone di, ad esempio, di dirle quali carte fanno parte della categoria due segni. In queto caso i soggetti sono attiva,
scelgono loro i vari elementi.

Bruner ha inoltre notato che esistono modi qualitativi differenti per giungere alla comprensione della categoria.

11/10/2022

Wisconsin Card Sorting Test: test utilizzato non solo a fini valutativi (capire chi piò o meno bravo nel fare inferenze
induttive) ma anche diagnostici: la capacità di inferenze induttive ha alla base circuiti neurali che sorreggono tali
funzioni esecutive  se devo capire se un soggetto da segni di deterioramento cognitivo posso applicare tra i tanti
anche questo test.

Si tratta di un test:

- In parte attivo: decide il soggetto come collocare gli esemplari che gli vengono proposti
- In parte passivo: lo sperimentatore da le carte.

Quattro carte: ognuna è esemplare di una data categoria  il soggetto deve capire qual è la proprietà che definisce ogni
categoria.
Come fa? Lo sperimentatore gli consegna una carta e gi dice di inserirla nella categoria esatta. Se la posizione è esatta
lo sperimentatore conferma altrimenti dice che è sbagliato. Dai si dello sperimentatore, tramite inferenze posso capire le
proprietà di ciascuna categoria.

Due fasi:

1. Lo sperimentatore valuta dopo quanti tentativi il soggetto comprende la proprietà di ciascuna categoria:
valutazione delle capacità di inferire una regola
2. In una seconda fase lo sperimentatore cambia la regola  il soggetto deve comprendere la nuova regola:
valutazione della capacità di shifting: comprensione della nuova regola e modificazione dello schema
mentale  i soggetti che non riescono mostrano rigidità da un punto di vista cognitivo.

Test basato sulla somiglianza

La somiglianza è uno dei fattori che influenza il ragionamento induttivo.

Esempio: si fanno a vedere al soggetto due elementi: LA CATEGORIA DEVE ESSERE NOTA, poi si chiede: X e y sono
simili? Quanto sono simili? X è più simile a y o a z? A che cosa è simile X?

Ponendo tali domande capisco quali sono i principi di somiglianza che il soggetto utilizza.

Genther nel 1977 ha messo a punto una prova utilizzabile nei bambini. Obiettivo: valutazione dell’organizzatore
concettuale di tipo astratto nel bambino: A che età i bambini scindono le caratteristiche percettive (messa tra parentesi
di forma colore ecc.) e individuano le caratteristiche strutturali/ rapporti spaziali.

Altro esempio libro pag 33

Tutto ciò serve non solo per l’organizzazione delle nostra conoscenza

Completamento di sequenze

Il soggetto deve completare la sequenza

Ogni compito non può essere mai completamente neutro  influenzato della cultura

Matrice di raven

Quali sono le fasi coinvolte nel completamento delle sequenze?

1. Identificazione = induzione della regola:


- rilevamento della relazione.
- scoperta della periodicità.
- completamento della descrizione

2. Estrapolazione = isolare la parte della regola e ad applicarla per la produzione di risposte

Es. pag 32

12/10/2022

Vi sono delle leggi che condannano i falsi. Essa afferma che i marchi simili a quello originali sono perseguibili per
legge.

13/10/2022

Processi e teorie 1.3


Categorizzazione  che cosa accade nella mente del soggetto quando categorizzano? Esistono varie ipotesi:
1. Biologico
2. Culturale: il processo di categorizzazione e le stesse categorie sono influenzate dalla cultura
3. Psicologico: alla base della categorizzazione vi sono dei processi intrapsichici

All’interno del pensiero Biologico prendiamo in esame due teorie:

A. Embodied cognition: processi cognitivi non sono limitati alle operazioni istanziate all’interno del sistema
cognitivo, ma comprendono più ampie strutture corporee e processi d’interazione con l’ambiente.
Esempio:

- Nella prima immagine il manico della tazzina è posto a destra e il tasto su cui schiacciare al computer per dare
la risposta esatta (art factual) è a destra  Matching condition
- Nella seconda immagine il manico è posto a destra MA il tasto da schiacciare è a sinistra  miss matching
conditon.

Il numero degli errori e il tempo di reazione risentono del matching  ciò ci suggerisce che, nonostante si tratti di un
compito puramente cognitivo, anche la risposta motoria da mettere in atto può facilitare o rendere + difficile la risposta
ad un quesito cognitivo.

Da ciò: il criterio di categorizzazione dipende dalla nostra mappatura del mondo.

B. Neuroni Mirror: SN codifica azioni e atti, no movimenti singoli: stesso atto, organi diversi (mano, bocca
ecc.) stesso organo, atti diversi (afferrare, grattare, spostare) SN risponde sia quando si agisce sia quando si
osserva: dalle affordance ad atti congruenti (neuroni canonici) interazione oggetto-effettore (neuroni mirror)
atto motorio potenziale; polo d'atto virtuale spazio d'azione condiviso senza mediazione concettuale.

Nel pensiero psicologico le teorie legate alla categorizzazione sono:

A. Caratteristiche comuni: valuto la presenza di un certo numero di caratteristiche comuni per inserire un
elemento in una data categoria.

All’interno della realtà, tuttavia, è difficile avere della categoria proprie e specifiche  i bordi delle varie categorie
sono sfumate: esistono degli esemplari che sono prototipi perfetti della categoria, e altri che stanno ai margini centrali
della categoria in quanto non presentano tutte le caratteristiche di una data categoria Ma solo alcune. Ogni elemento può
appartenere a + di una categoria.

B. Gradiente di Generalizzione

Secondo una prospettiva culturale: Bowker e Star (1999)

Due concetti:
- convenzioni che scaturiscono da pratiche
- artefatti che sorgono da attività organizzate

i concetti vengono appressi partecipando ad una comunità di pratiche

analogia: costruzione delle categorie attraverso identificazioni di somiglianze. Valutare somiglianze superficiali e
profonde

24/10/2022

CAP.2: IL RAGIONAMENTO DEDUTTIVO


2.1 Quando
Il ragionamento deduttivo è l’insieme dei processi mentali attraverso cui elaboriamo nuova conoscenza a partire da
conoscenze già date.  (le conoscenze già date sono le premesse, le nuove conoscenze la conclusione).

Importante però è che la conclusione non aggiunge informazioni semantiche alle premesse.

All’interno delle inferenze deduttive la verità della conclusione segue necessariamente dalla verità delle premesse. 
principio della logica classica.

Si distinguono tre tipologie di sillogismi:

1. Sillogismi lineari/seriali a tre termini: argomentazioni in cui i dati contenuti nelle affermazioni (dette
premesse) a partire dalle quali si trae l’inferenza possono essere disposti lungo una dimensione.
I tre elementi del sillogismo possono essere idealmente disposti in serie lungo un asse che rappresenta la
quantità/intensità/qualità della proprietà in questione procedendo dal valore più basso al valore più alto.

Esempio di sillogismo lineare:


Come mai?

Perché nel primo caso la sequenza con cui sono date le informazioni permette al pensiero di muoversi con continuità
lungo l’asse spaziale destra-sinistra inserendo in progressione i dati forniti.

Nel secondo caso, quando devo inserire l’informazione contenuta nella seconda premessa, il corso del pensiero, che
stava procedendo lungo l’asse da destra a sinistra, deve interrompersi perché ora si imbatte in una relazione che va nella
direzione opposta. Per poter inserire la nuova informazione la seconda premessa deve essere trasformata con una
conversione (“Il coltello è a destra della forchetta” = “La forchetta è a sinistra del coltello”) in modo che si possa
proseguire lungo l’asse da destra a sinistra e questa trasformazione richiede un lavoro mentale aggiuntivo, che produce
un tempo di risposta più lungo e una maggior tendenza a commettere errori.

Lavoro mentale aggiuntivo è richiesto anche quando è necessario compiere non una conversione ma un riordinamento
(ossia invertire l’ordine delle premesse), come in questo caso:

a. Il cerchio è inscritto nel quadrato


b. Il triangolo è inscritto nel cerchio

La deduzione sarebbe più semplice se le premesse fossero date nell’ordine opposto:

a. Il triangolo è inscritto nel cerchio


b. Il cerchio è inscritto nel quadrato In questo secondo caso le premesse si susseguono rispettando la sequenza
degli elementi (triangolo-cerchio-quadrato), mentre nel primo caso ciò non avviene (cerchio-quadrato-
triangolo cerchio).

2. Sillogismi categoriali: Una o entrambe le premesse si riferiscono ad una categoria. Le due premesse sono
composte da:
- C’è un’informazione rispetto ad una categoria
- C’è un’informazione su un esemplare della categoria

In generale date due premesse in cui si enunciano due rapporti in cui ricorre il medesimo termine (termine medio). Si
trae una conclusione in cui non compare il termine medio.

3. Sillogismi condizionali: emerge la forma del sé/allora.

Vari schemi di inferenza:


1. Modus Pones: affermando si afferma
2. Modus Tollesns: negandosi nega  nega ciò che viene detto nella seconda parte della premessa maggiore
3. Negazione dell’antecedente
4. Negazione del conseguente

25/10/2022

2.2 Ragionamento deduttivo: logica

Gli schemi di inferenza

gli schemi di inferenza sono un’altra metodologia per rappresentare la stessa struttura logica della tavola di verità.

Una teoria del ragionamento deduttivo deve spiegare:

- Competenza
- Errori
- Effetti del contenuto

la teoria della logica mentale soddisfa solo il primo elemento.

2.3 Limiti della logica mentale


Compito di selezione di Wason: C’è un mazzo di carte; ognuna di esse ha una lettera su un lato e un numero sull’altro
lato. Quattro carte vengono estratte dal mazzo e disposte su un tavolo. Puoi osservare i quattro lati visibili in questo
modo:

1. La regola seguente è applicata a queste quattro carte; essa potrebbe risultare vera o falsa: “Se c’è una A su un
lato di una carta, allora c’è un 2 sull’altro lato. Quale di queste carte ritieni assolutamente necessario girare per
decidere se la regola è vera o falsa?
2. Se c'è una vocale su un lato di una carta, allora c'è un numero pari sull'altro lato  molti sbagliano: si utilizza
il BIAS della conferma.

Come si spiega che in alcuni casi si da una risposta giusta e altri una sbagliata? Perché si commettono errori?

Gli studiosi hanno messo a punto numerose spiegazioni:

1. Risposta: in realtà non si tratta di veri errori logici, ma di errori imputabili a fattori extra-logici, quali ad
esempio la distrazione, la limitata capacità della memoria di lavoro, le credenze pregresse, la disattenzione
ecc., che non metterebbero in discussione la competenza logica. Se questi fattori venissero eliminati, non si
osserverebbero più errori.

Obiezione:

- Non carica la memoria di lavoro


- Non richiede particolare attenzione
- Non attiva conoscenze pregresse (materiale astratto)

Effetto atmosfera: le espressioni linguistiche generano un’atmosfera/aspettative che influenza la conclusione le
premesse creano una sorta di aspettativa che induce il soggetto a ritenere corretta una conclusione del medesimo tipo
delle premesse:

- Nel caso in cui entrambe le premesse siano particolari affermative (“Alcuni studenti sono permalosi” e
“Alcuni permalosi sono antipatici”), si è indotti a considerare logicamente corretta, mentre non lo è, la
conclusione “Alcuni studenti sono antipatici”.
- Se in entrambe le premesse ricorre il quantificatore “tutti”, si ritiene valida la conclusione in cui compare
“tutti” Se entrambe le premesse sono in forma negativa, si ritiene valida una conclusione anch’essa in forma
negativa.

2. Risposta: Escludere lo schema inferenziale del modus tollens dal repertorio logico dei soggetti.

Obiezione: Allora nessuno/mai dovrebbe risolvere il WST. Invece, se si propongono situazioni concrete e familiari ai
soggetti, questi lo risolvono.

La nostra familiarità con le situazioni può far la differenza  si risolve molto + facilmente. Lo schema de modus
tollens è dunque presente nella mente.

3. Risposta: Pragmatica del linguaggio comune  Inferenze logicamente non valide, ma pragmaticamente
appropriate. Il modo in cui una situazione è descritta linguisticamente induce ad attivare o non specifici sistemi
di inferenza.
Se sistemi la tua stanza ricevi 10 euro = Se non sistemi la tua stanza, non ricevi 10 euro (inferenza parassita)

Altrimenti dovremmo pensare che chi ci ha fatto questa offerta sia comunque disposto a darci i 10 euro, anche se non
sistemiamo la stanza: implausibile

4.

Mercoledi 26

31/09/2022

CAP 3: IL PENSIERO PROBABILISTICO


3.1: TEORIE

Ha a che fare con la previsione di quello he può accadere nel futuro  a partire dai dati che possediamo.

Esistono tre modi di intendere la probabilità:

1. Teoria classica  rapporto tra casi favorevoli e casi possibili


2. Teoria frequentista  rapporto tra casi favorevoli verificatosi e tutti i casi osservati. Si usa se non abbiamo la
possibilità di definire a priori il rapporto tra casi favorevoli e casi possibili: es, se mi chiedono quant’è la
probabilità che piove a novembre.
3. Teoria soggettiva  giudizio personale basato su esperienze pregresse.

Diversi modi per scrivere il giudizio di probabilità:

- Frequenza
- Percentuale
- Frazione
- Tra 0 e 1
- Aggettivi/avverbi

Che rapporto c’è tra probabilità oggettiva e la probabilità stimata soggettivamente  Calibrazione: processo
attraverso il quale noi cerchiamo di calibrare le nostre valutazioni soggettive con quelle oggettive.

2 possibilità:

1. Sovra stimazione di sé
2. Sotto stimazione di sé

I BIAS

Errori sistematici in cui cadiamo in seguito ad un giudizio di probabilità. Il costrutto di Bias è associato al temine
euristica

Sono strategie di ragionamento che semplificano il compito. Differenza di definizione

Euristica: mi fa commettere l’errore  scorciatoie di pensiero non obbligatorie. Accessione negativa dell’eurostica.

Kaneman cerca di capie se c’èun meccanismo comune a tutti gli errori che commettiamo nelle diverse forme di
ragionamenro  Sostituzione di attributi: sostutuzione dell’attributo coretto con un altro e basiamo la nstra riflessione
di probabiità su quel absgaiato attributo.

Quando studiamo come le persone valutano la probabilità nel qui ed ora abbiamo il sospetto che, non essendo studiosi d
statistica, cercano delle scorciatoie euristiche che possono portare ad una serie di errori.

Euristica della disponibilità

Tendiamo a sovrastimare la probabilità di un certo evento quando questo è un evento a grande impatto. Quali sono gli
elementi che rendono un evento + disponibile alla rievocazione:

- Salienza
- Drammaticità
- Esperienza personale
Euristica della rappresentatività

se un dato evento è rappresentativo di una data categoria tendiamo a sovrastimino la probabilità di quell’evento.

Un meccanismo che si innesta dentro l’euristica della rappresentatività è la Fallacia della frequenza di base  non
tenere presente qual è la frequenza di base con cui quell’evento si sta verificando. Gli eventi possono essere
oggettivamente + o – frequenti.

Dentro l’euristica della rappresentatività si innesta un altro meccanismo: Fallacia della congiunzione:

euristica dello scommettitore

Certi tipi di eventi sono indipendenti da quelli precedenti.

Illusione di controllo

Pensiamo di poter avere controllo su degli eventi che si sviluppano in modo casuale.

Esperimento di quattrone e tverski.  aradosso del calvinista

02/11/2022

La Probabilità Condizionale

Probabilità di un evento che si innesta in un evento che ha già una probabilità di base (frequenza di base).
Monty Hall  problema di Monty Hall: probabilità che si innestano in altre probabilità. Tale problema viene posto nel
seguente modo:

1. Al soggetto vengono presentate tre scatole. In una delle tre scatole c’è un premio. Viene chiesto al soggetto di
sceglierne una.

Tutte le scatole hanno la medesima probabilità di contenere il premio:

- 1/3
- 1/3
- 1/3

*il soggetto sceglie una di queste tre scatole

2. Lo sperimentatore apre una scatola, diversa da quella che il soggetto ha aperto. In questa scatola non è presente
il premio.

Adesso il soggetto ha lo 0.50% di probabilità di aver scelto la scatola contenente la sorpresa.

3. Al soggetto viene chiesto se vuole cambiare la scatola  È + vantaggioso cambiarla o mantenerla?

Gli sperimentatori si sono a lungo interrogati sulla possibile soluzione: una delle proposte ha dichiarato che è +
vantaggioso cambiarla  Se cambio 2 volte su 3 premio, se non cambio 1 volta su tre  statisticamente è + probabile
ottenere il premio se io cambio.

Le nostre capacità di ragionamento probabilistico sono limitate: Come possiamo fare per migliorarle? E aiutare le
persone a giungere alla soluzione/risposta corretta?

Una possibilità sta nel modo di presentare i dati  il modo di presentare i dati può mettere le persone sulla strada
corretta. Gli elementi che incidono sono:
1. Ordine di grandezza dei dati  usare una scala di misura con un range + grande incide sul pensiero del

soggetto  sovrastimazione del rischio. Esempio:


2. Non considerare l’entità reale  le persone considerano solo una porzione di informazione.  la frequenza
di base del fenomeno non viene considerata. Esempio:

mettere il rapporto e non il numero totale porta le


persone all’errore  i soggetti infatti scelgono la riposta A

3. Usare percentuali o numeri interi 

Affect Heuristic: nel caso della frequenza relativa vengono suscitate delle immagini “frightening” perché ci si riesce ad
“immaginare il numeratore” nel caso della probabilità non c ’è la stessa salienza.

07/11/2022

CAP. 5: LA SIMULAZIONE MENTALE


La simulazione mentale: attraverso tale meccanismo cognitivo abbiamo la possibilità di raffiguraci mondi alternativi
rispetto a quello reale:
- Modificare mentalmente il passato per costruire una visione alternativa in cui le cose sarebbero potute accadere
in maniera diversa e vedere le conseguenze differenti che ali atteggiamenti avrebbero prodotto.
- Raffigurare il futuro secondo direttive che opponiamo a noi alla realtà.

Nella simulazione mentale siamo nel regno della possibilità, e né l’antecedente né il conseguente sono vere.

Essa ci svincola dalla realtà, essa serve per:

- Trarre insegnamento dal passato;


- La visione del futuro ci consente di cercar di raggiungere tale realtà rappresentata.
-

LA SIMULAZIONE DEL PASSATO


IL RAGIONAMENTO CONTROFAFFTUALE

Ci raffiguriamo una situazione alternativa del passato nella quale immaginiamo che il nesso tra due eventi avrebbe
potuto essere diversa rispetto a quella che si è verificata.

- Controfattuali adattivi  provo ad immaginare di aggiungere qualcosa che non c’è stato nel passato;
- Controfattuali sottrattivi  tolgo qualcosa che c’era nel passato.

Quando siamo indotti a considerare opzioni alternative nel passato?

- Eventi eccezionali
- Eventi indesiderati
- Disponibilità dell’alternativa  euristica della disponibilità

Ha funzione di:

- Giustificare
- Apprendimento

Locus of contro:

- Interno
- Esterno

Quando riconsideriamo il passato siamo tendenzialmente non soddisfatti del risultato della serie di eventi  siamo
motivati a riconsiderare il passato per vedere se potevamo ottenere un esisto migliore: se ci rendiamo conto che è così
proviamo lo stato emotivo di rammarico, in inglese “regret”  provoca sia sofferenza e dolore ma ci può anche
ammaestrare rispetto al futuro.

- Rammarico: avevamo delle alternative. Il dispacciare deriva dall’avere effettuato la scelta sbagliata.
-
- Insoddisfazione: non avevamo alternative. Il dispiacere deriva dal risultato

Il regret aumenta tanto è negativo e irreversibile l’esito.


Il regret è collegato a:

si presuppone che tute le persone hanno la motivazione a guadagnare. Gioco di scommesse. Si puo puntare su una di
due lotterie (situa in cui ci sono opzioni e si tratta di scommetere su queste dye opzioni)

c’è una freccia che viene messa in movimento e si guada il punro in cui si è arrestata. Se settore arancione il spgg fince
se blu perde. La somma cambia di volta in volta.

In una  20 posibilià su 100 di vincere. Somma 200.

L’alra un po + sicura: probabilità di vincere e perdere 50 50

2 condizioni:

1. In una prima non apprende l ‘esito della’ltrs – se perde solo dissapoined


2. Viene a conoscenza anche dell’altra  lui perde laltra alternaiva ha vinto  sentimento regred  attivazione
del pensiero controfattuale

Al soggetto viene chiesto si riportare su una scala il loro stato emotivo  + alto è il livello è il vissuto emotivo è
positivo

La reazione emotiva è sempre in funzione dell’alterativa.


Questa ricerca aveva un gruppo di soggetti sani e un gruppo con una lesione orbito frontale, essa media tra la parte del
ragionamento freddo e le aree sottocorticali che attiva in base alle valenza emotive.

Essi si basano solo sull’esito e non sulla considerazione dell’alternativa

Outcome bias

Valutiamo un comportamento preso in precedenza e valutiamo la sua bontà in base all’esito che veniamo a conoscenza
successivamente.

Tale meccanismo può spiegare i comportamenti dei cittadini nei confronti del personal sanitario?  Problema della
medicina difensiva

08/11/2022

SIMULAZIONE MENTALE DEL FUTURO


La simulazione del futuro potrebbe essere possibile o irrealizzabile. Nel momento in cui ci simuliamo il futuro apriamo
spazi di cambiamento per la realtà  adattamento

SCELTE INTERTEMPORALI

Incide la distanza temporale tra il momento in cui si pensa al futuro e il futuro effettivo a cui si sta pensando  scelte
intertemporali: “meglio un uovo oggi o una gallina domani?”

Esempio di scelta intertemporale:

Bisogna nella scelta simulare il futuro: quali sono i meccanismi che emergono nella simulazione?

1. La differenza tra l’immediato e il dilazionato nel tempo:

Scelta tra

a. Ricevere 1000 subito


b. Ricevere 1010 domani

Scelta tra:
a. Ricevere 1000 euro tra un anno
b. Ricevere 1010 euro tra un anno e un giorno

La scelta della ricompensa immediata si associa all’attivazione di aree cerebrali ricche di innervazioni dopaminergiche e
implicate dalla valutazione dei rinforzi.

Aree della corteccia frontale e parietale, implicate nel ragionamento e nella pianificazione, si attivano invece in
corrispondenza della prospettiva di guadagnare indipendentemente dal tempo in cui l’effettivo guadagno verrà riscosso.

Discoount value: valore psicologico del bene.

MANIPOLAZION

1. Agire sul formato comunicativo.

Esperimento:

- 40 euro oggi
- 50 eutro …

Due volantini:

- Inutuitivo
- Analitico

La lettura del volantino influenzava la scelta  scelta di aspettare maggiore in chi aveva ricevuto il volantino analitico.

2. Stimolo

Ogni 5 scete veniva presentata un compito che non centrava iente, o che ativava il sistea 1 o 2, data la risposta altre
cinque scelte interpersonali ecc.

3. Agire sulla corteccia cerebrle 

IL MODO IN CUI CI VIENE DESCRITTO IL FUTURO: AGGREGAZIONE, DISAGGREGATI.

Thaler: introduce il concetto di Mental accounting  quando pensiamo agli stati futuri e valutiamo lo stato emotivo
fa la differenza il fatto che i guadagni o le perdite siano descritti o in termini aggregati o in termini dissociati.

Ciò che afferma Thaler può essere racchiuso nella frase di Machiavelli: bene va fatto a poco a poco, male tutto d’un
colpo.

Vediamo un esempio:

- DISSOCIAZIONE DELLE VINCITE Oggi il signor Rossi ha vinto un regalo del valore di 20 euro a una
tombola organizzata dai colleghi di lavoro e poi 80 euro a una tombola organizzata dagli abitanti del suo
quartiere. Dal canto suo il signor Bianchi ha vinto un regalo del valore di 100 euro a una tombola
municipale. Quale dei due personaggi è più soddisfatto? [Rossi]  perché la somma vinta è stata disaggregata
in + eventi

- AGGREGAZIONE DELLE PERDITE Quest’anno il signor Rossi deve assolvere al pagamento di 200 euro di
imposte locali e di 800 euro di imposte sul reddito. Dal canto suo quest’anno il signor Bianchi non è soggetto
alle imposte locali ma deve assolvere al pagamento di 1000 euro di imposte sul reddito. Quale dei due
personaggi è meno scontento? [Bianchi] l’aggregazione delle perdite limita l’essere scontento.
Quando immaginiamo il futuro è rilevante il modo in cui viene raccontato:

1. Se viene descritto in maniera compattata c’è un dato impatto emotivo:


- Inferiore se si tratta di vantaggio
- Superiore se si tratta di perdite
2. Se viene descritto in maniera dissociata l’impatto psicologico è:
- Inferiore se si tratta di svantaggio
- Superiore se si tratta di vantaggio

Rappresentazione della donazione di organi

I soggetti che partecipano allo studio sui fattori che incidono sul dire si/no alla donazione di organi hanno affermato
che:

- Il corpo è fatto anche di pensieri e sentimenti = 25%


- Il corpo è inviolabile sempre, anche dopo la morte = 6%à
- Il corpo continua ad avere la mia impronta anche dopo la morte = 14%
- Togliendogli un organo, l’individuo, anche morto, non è più il medesimo = 4%
- Donando un organo si dona parte della propria personalità = 9%
- Ricevendo un organo da un altro prenderei in parte la sua personalità = 3%

Alle persone viene poi chiarito che la donazione di organi avviene laddove si verifichi una morte cardiaca o una morte
cerebrale.

Vengono poi presentate le seguenti simulazioni del futuro:


14/11/2022

CAP. 6 PROBLEM SOLVING


Esempio cani pneumatico: costruzione

Gli psicologi cognitivi tra anni 60-70 si sono posti di trovare una soluzione ai problemi procedurali  step by step. I
problemi procedurali possono essere scanditi in una serie di fasi, l’obiettivo è ottenuto grazie all’avanzamento nelle
varie fasi.

Le fasi sono:

- Stato iniziale (condizioni di partenza)


- Stato finale (obiettivo)
- Operatori (operazioni per passare da uno stato all’altro)
- Vincoli (condizioni per il raggiungimento dello stato finale.

Problem solving: Trovare la sequenza di operatori che ci consente di passare dallo stadio iniziale allo stadio finale.
Bisogna tenere sempre conto anche dei vincoli dati dalla situazione.

Lo spazio di azione per trovare la sequenza corretta è molto ampio  bisogna analizzare tutti gli operatori disponibili
per ottimizzare i temi.

Esistono due tipologie di operatori:

1. Algoritmici:
2. Euristici: lo spazio è troppo ampio  esploro solo determinate aree.

APPROCCIO ALGORITMICO
a. Approccio algoritmico della profondità: prende un “braccio” e lo percorre fino in fondo, prende il secondo e
lo percorre ecc.  procede in orizzontale
b. Approccio algoritmico dell’ampiezza: procedo in verticale

APPROCCIO EURISTICO

Cogliere indizi, avere dei criteri che mi indirizzo all’interno di un area nello spazio del problema.

Alcune euristiche sono:

A. Analisi mezzi- fini:


- Stabilito lo stato iniziale e l’obiettivo finale si cerca di ridurre progressivamente la distanza tra i due stati.
- Il problema viene trasformato in una sequenza di sotto problemi ognuno dei quali ha un sotto scopo.
- Viene di volta in volta selezionato l’operatore che più riduce la differenza tra i due stati, permettendo di
raggiungere il sottoscopo.

ES. monete

B. Ricerca all’indietro: Si parte dallo stato finale e si ricostruisce lo spazio del problema a ritroso.
- Definiti lo stato iniziale e quello finale, si procede partendo da quest ʼ ultimo per individuare quali operazioni
vi conducano.
- La ricerca all’indietro è infatti applicata quando si vuole reperire un operatore che possa produrre lo stato
finale.
- Lo stato finale (obiettivo) non è considerato un pezzo di informazione data e non si cerca pertanto di trarvi
inferenze: piuttosto, si cerca di trovare uno o più stati precedenti che lo implichino.

C. Subgoaling: Si suddivide il problema originario in sotto– problemi, ossia si sostituisce un problema difficile
con due o più problemi semplici.
- individuare un sotto–obiettivo, il cui raggiungimento è preliminare al conseguimento dello stato finale
- concentrarsi sulla ricerca del percorso per arrivare a tale sotto-obiettivo.

Problema di Hanoi

Tre significati delle euristiche

21/11/2022

CAP 7: I PROCESSI DECISIONALI


Nella decisione il pensiero si traduce in azione. I soggetti non sempre seguono un approccio normativo  prendono
decisioni in contrasto con la scelta razionale.

Decisione: scelta volontaria tra + opzioni descritte in base a uno o più attributi. Le opzioni e gli attributi identificati
come rilevanti dal decisore contribuiscono alla sua rappresentazione mentale del problema.

La decisione implica sempre una valutazione e una scelta.

Esistono tre principali approcci nello studio della decisione:

- Normativo  volontà di stabilire i presupposti teorici che sottendono le decisioni razionali e a definire i criteri
per valutare se le decisioni degli individui sono razionali
- Descrittivo  interessato a descrivere la reale condotta degli individui e cerca di sviluppare modelli dei
processi psicologici coinvolti nella decisione.
- Prescrittivo  cerca di sviluppare interventi e tecnologie che possono aiutare il decisore a scegliere meglio.

APPROCCIO NORMATIVO
Quando prendiamo delle decisioni ci discostiamo dalle teorie normative.

Incoerenza logica:

Paradosso di Ellsberg (1961)

Urna con 90 palline: 30 blu e 60 gialle + rosse

a. Si vince se si estrae una pallina blu


b. Si vince se si estrae una pallina rossa

maggioranza sceglie A -> si assume che rosse < 30

c. Si vince se si estrae blu o gialla


d. Si vince se si estrae rossa o gialla

maggioranza sceglie D -> si assume che rosse > 30 (perché gialle < 30)

L’ approccio normativo formula una serie di assiomi, condivisibili da un punto di vista razionale MA che nella
decisione i soggetti non seguono:

 i soggetti si mostrano incoerenti rispetto a tale assioma:

Paradosso di Allais 1952


Non si può tralasciare la componente comune.

Esempio:

Devi acquistare un’auto. Sei intenzionato ad acquistare il modello base che costa 12.000 euro. Quando il venditore ti
propone una serie di accessori, rifletti e concludi che aggiungendo il tettuccio apribile la differenza di prezzo di 400
euro non è poi così rilevante. Anzi, sei disposto anche ad aggiungere 250 euro per l’autoradio e altri 200 euro per i fari
antinebbia. Alla fine, ti ritrovi con un’auto che costa 12.850 euro. A questo punto preferisci il modello base,
riconoscendo di non essere disposto a pagare 850 euro in più per gli accessori, anche se in realtà ti erano sembrati
accettabili quando erano stati valutati uno alla volta.
EPPURE…

ESPERIMENTO DI HSEE (1998)

Due gruppi di soggetti:

I soggetti sono disposti a pagare di + il set A, nonostante il set B contenga le medesime cose di A + altri pezzi difettosi
 EFFETTO LESS IS BETTTER
Se siamo in uno scenario di guadagno i soggetti preferiscono la certezza, se siamo in uno scenario di perdita i soggetti
prediligono il rischio.

LIMITI DELL’APPROCCIO NORMATIVO

Gli assiomi di razionalità si dimostrano “deboli” sia nel descrivere che prevedere e spiegare il comportamento effettivo
dei decisori reali:

- Le violazioni degli assiomi di razionalità non sono casuali, bensì sistematiche e prevedibili
- l’individuo non ha sempre ben delineate le proprie preferenze
- l’individuo non sempre in grado di elaborarle in maniera sistematica per massimizzare l’utilità
- i fattori legati al contesto decisionale non sono ininfluenti rispetto alla presa di decisione, al contrario
influenzano notevolmente il processo decisionale

Da tali limiti emerge l’importanza di comprendere i meccanismi psicologici che conducono alla scelta, ovvero come
effettivamente il decisore reale prende decisioni.

La razionalità degli individui è limitata  contrapposizione con il modello razionale o classico


Dilemma del prigioniero

Effetto focalizzazione  il problema dell’eredità

Tutti questi elementi citati sin ora, assiomi, dilemmi, effetto focalizzazione sono tutti da un punto di vista logico.

DISCOSTAMENTO DALLA RAZIONALITÀ DA UN PUNTO DI VISTA STATISTICO


Calcolo dell’utilità attesa (soggettiva)

Lettera di Pascal a Fermat 1654

 calcolo del valore atteso.


Utilità valore attesa:

- i sta per tutti i diversi esiti


- p(i) è la probabilità dell’i-esimo esito
- v(i) è il valore dell’i-esimo esito.

22/11/2022

TEORIA DEL PROSPETTO


La teoria del prospetto cerca di spiegare perché:
1. in caso di vincite privilegiamo la scelta certa
2. in caso di perdite privilegiamo il rischio

esempio che mette in luce tale fenomeno:

a. una vincita sicura di 100


b. 50% di probabilità di non perdere nulla e 50% di probabilità di perdere 200 utilità attesa: (200 x 0.5) + (0 x
0.5: 100

(il valore atteso è il medesimo) MA i soggetti scelgono la scelta certa (A). Nel caso dello scenario di perdita la quasi
totalità delle persone sceglie il rischio.

Discrepanza tra valore oggettivo valore soggettivo.  la curva del valore

Guadagni:

- se gli incrementi sono di piccola quantità l’aumento soggettivo è maggiore


- se i guadagni incrementano l’apprezzamento soggettivo non incrementa di pari intensità.

Perdite: la curva è molto + ripida, molto sensibile alle perdite molto di + rispetto a quanti si è sensibili ai guadagni. La curva, inoltre,
ci mette di + a stabilizzarsi.

La combinazione dell'avversione al rischio nel caso di guadagni e della propensione al rischio nel caso di perdite può
portare a violazioni della dominanza principio della teoria classica della scelta razionale

Esempio violazione principio dominanza:


I soggetti scelgono nella maggior parte le risposte C (84%) e F (87%)

 La combinazione C-F, scelta dalla maggioranza delle persone, corrisponde esattamente all'opzione A scartata
da tutti (hanno il medesimo valore atteso)
 la combinazione D-E, scelta soltanto da una piccola parte delle persone, corrisponde all'opzione B selezionata
da tutti (hanno il medesimo valore atteso)

EFFETTO FRAMING
L’effetto framing è un pregiudizio cognitivo che ci porta a decidere tra diverse opzioni in base al modo in cui ci
vengono presentate le loro conseguenze positive o negative. Perciò, non analizziamo la situazione in modo obiettivo,
ma diamo maggior peso ad alcuni fattori in base al modo in cui sono esposti.

Effetto disposizione  Gli investitori tendono a:

- vendere troppo presto i titoli che stanno guadagnando


- vendere troppo tardi i titoli che stanno perdendo

troviamo l’effetto framing in molte circostanze:

- ore svolte dai taxisti


- scenario comprare/vendere
- scommesse
- trader professionisti
- effetto endowent: un bene che è posseduto vale di + dello stesso bene che non possiedo

tutto ciò ha importanza nei termini della comunicazione  scelta se amplificare aspetti positivi o negativi.

L’effetto framing ha una sua base cerebrale: attivazione corteccia orbito-frontale destra  essa metta in comunicazione
aree razionali ed emotive. Impiego del sistema 1.

L’effetto framing è inserito nella macro-teoria del prospetto.

28/11/2022

COSTI SOMMERSI

Esempio: problema del biglietto

 La presa di decisione si dovrebbe basare esclusivamente sulle valutazioni delle conseguenze future e ignora ciò
che è stato deciso in precedenza.
 Le scelte passate non andrebbero considerate poiché, nel caso in cui esse abbiano comportato dei costi, questi
sono ormai “affondati” e quindi non più recuperabili.
 Nella presa di decisione è utile considerare solamente costi e benefici futuri ottenibili dalla nuova scelta.

MA… NON ACCADE CIO’

Nei casi descritti:


1. nel primo caso si considera l ’ acquisto già concluso; pertanto, essendo la transazione ormai terminata, le
persone sono meno propense a compiere un ’operazione che è già stata eseguita e che ha già comportato dei
costi.
2. nel secondo caso, invece, la transazione non è ancora conclusa e, di conseguenza, le persone si dimostrano
maggiormente disposte all’acquisto del biglietto.

EFFETTO DISGIUNZIONE

Problema del pacchetto-vacanza

Se l’esito di una circostanza non è conosciuto, il decisore non sa cosa decidere: è incapace di considerare
simultaneamente tutti gli sviluppi del processo decisionale che si diramano da un ’alternativa il cui esito non è noto
(ma che porterebbero comunque alle stesse conclusioni cioè all’acquisto del pacchetto-vacanza)

IL PROBELMA DEL BACIO


La gente ragiona nel seguente modo: Non vale la pena di rinunciare ad una somma sostanzialmente sicura per
soddisfare un capriccio. Per contro la probabilità praticamente nulla di vincere una somma di denaro non appare molto
attraente e perciò è meglio sperare di realizzare un sogno.

 Un’alternativa che preveda anche una piccola probabilità di perdere rende l’opzione particolarmente
attraente

Esempio: Chiedere a due gruppi di Ss separatamente l’attrattività delle due scommesse

a. 7 chances su 36 di vincere 9 €
b. 7 chances su 36 di vincere 9 € e 29 chances su 36 di perdere 5 c

I soggetti preferiscono B  la piccola perdita rende + attrattiva la vincita.

EMOZIONI INCIDENTALI

Tentativo di manipolazione delle emozioni  descrizione generica vs specifica.

Descrizione in termini narrativi  + efficaci  casi specifico vs problema generale

Parole vs immagini  con immagine + efficace

Esperienza diretta vs informazioni scritte

DECISIONE: IO E GLI ALTRI


La mia decisione può essere influenzata dal pensiero dell’altro. Ciò è spiegato dai cosiddetti TRUST GAME o
INVESTMENT GAME.
Tali giochi prevedono sempre un partner sconosciuto. Io ho dei soldi e tale somma posso darla al partner. Se gi do i
soldi, essi aumentano il valore. Tuttavia, è il trustee che decide quanto darti indietro.

Naturalmente sarebbe meglio investire MA bisogna tenere cono dell’altro  investire è ottimale se l’investitore
(trustee) è equo. Contano anche le info che mi vengono date sull’altro.

 Attivazioni cerebrali differenti tra uomo e donne:


- Negli uomini, quando devono decidere quanto investire (se nel ruolo di investitori) e quanto restituire
all’investitore (se nel ruolo di fiduciari), si attiva il solco cingolato mediale (coinvolto nell’elaborazione dei
potenziali rinforzi e nel calcolo numerico)
- Nelle donne si attiva la corteccia prefrontale ventromediale e lo striato ventrale (pure coinvolti
nell’elaborazione dei potenziali rinforzi) e il nucleo caudato (coinvolto nella regolazione del dispiacere e
nell’identificazione degli errori): è come se le donne fossero preoccupate delle conseguenze sociali (“Che cosa
proverà o penserà l’altro giocatore?”) delle loro decisioni

Esperimento: diffusione nell’area di ossitocina  ormone della fiducia: obiettivo vedere se l’atteggiamento si
modifica

Mezzo psicologico per modificare la fiducia: COMUNCAZIONE

Differenza tra info sull’investitore date in forma schematica vs presentazione narrativa


ULTIMATUM GAME

Perché vengono rifiutate le proposte sconvenienti?

- reazione emotiva
- reputazione sociale
- punizione del proponente

29.11.2022

Esperimento:

SCOPERTA: Quando i soggetti hanno di fronte offerte eque il muscolo non si attiva, quando non sono eque si.
EFFETTI DI PRIMES EMOTIGENI

- Se il soggetto viene messo in uno stato emotivo negativo rifiutano in misura maggiore le scelte non eque
- Se il soggetto viene messo in uno stato emotivo positivo si accetta maggiormente le offerte non eque.

A LIVELLO CEREBRALE

Se un soggetto ha delle lesioni a livello cerebrale come risponde?

- Pazienti con lesione della corteccia ventro-mediale: maggior rifiuto di offerte un fair.

Perché?

La corteccia ventro-mediale funge da ponte tra parte razionale e parte emotiva. La sua azione di ponte permette alla
corteccia prefrontale (razionale) di inibire le risposte emotive sottocorticali  risultato: iper-irrazionalità.

INNATTIVAZIONE DLPFC con rTMS

a. Van t’Wout et al. (2005):


- maggior accettazione offerte unfair
b. Knoch et al. (2006):
- maggior accettazione offerte unfair
- non modifica giudizio su fairness/unfairness delle offerte

LE SCELTE MORALI
Il dilemma del trolley:

- Versione 1: da un treno si stacca un vagone, scende tutta la collina. Noi possiamo dirottare il carello, esso
porterebbe a uccidere una persona anziché cinque.  MORAL-IMPERSONAL (non contatto diretto von la
vittima)
- Versione 2: da un treno si stacca un vagone, scende tutta la collina. Noi possiamo buttare un uomo grasso dal
ponte, esso porterebbe a uccidere una persona (l’uomo grasso) anziché cinque.  MORAL-PERSONAL
(contatto diretto con la vittima)
La maggior parte delle persone considera giusta la prima versione MA non la seconda. Perché le persone ragionano in
questo modo?

A livello cerebrale quando devono risolvere tali dilemmi si verifica l’attivazione di una serie di aree sottocorticali, in
particolari quando ricevano dilemmi personali  maggior attivazione della risposta emotiva (prevalenza del sistema 1).
Quando si è di fronte a dilemmi impersonali invece, si ha una maggior attivazione del sistema 2
Varie tesi:

1. Dilemmi personali coinvolgono l'emozione:


- Attivazione giro angolare destro  si attiva quando il soggetto prova una forte emozione.

MA non basta per dire che i dilemmi personali sono esclusivamente legati all’emozione 

a. il rapporto tra il giro angolato anteriore e l’emozione non è un rapporto biunivoco ..


b.

APPROCCIO PRESCRITTIVO

NUDGE

Opera nell’ambiente: ambiente ha potere nel condizionare le scelte. Esempio paese degradato viene rivisto e sistemato
dalle autorità locali per u breve periodo  diminuzione della criminalità.

Quali sono gli elementi dell’ambiente che influenzato le scelte?

1. La luce solare:
 Maggior generosità sul versante economico (anche solo il pensare alla luce solare).

Esempio: l’attività della borsa è maggiore nei giorni solari.

 Esaminatori che devono decidere, analizzare la documentazione, se ammettere o no candidati all’università:


- Nelle giornate nuvolose gli esaminatori considerano di più i parametri scolastici (voti, menzioni ecc.).
- Nelle giornate soleggiate gli esaminatori considerano di più i parametri non-scolastici (sport,
hobbies, interessi personali)

2. Effetti dell’illuminazione:
 Essere in stanza buia vs illuminata: buio aumenta la tendenza a imbrogliare in un gioco con premi monetari
 Indossare occhiali da sole vs no

3. Odori:  Noto che profumo agisce su conflitti attrazione-repulsione.


Esperimento: se nell’ambiente è diffuso un profumo le azioni di pulizia avranno maggiori (anche una
bassissima percentuale di profumo non percettibile a livello conscio

4. Suoni:
- Durata della fissazione
- Individuare aree che corrispondono a dei cluster di soggetti.
- Esperimento musica  se sottofondo positivo + equo.

5. Disposizione degli oggetti.


 Esperimento del 2008: scelta tra cioccolatini e carote.
- Quando si presentano i due cibi in contenitori separati si evidenzia le differenze e le caratteristiche opposte e
delle conseguenze per la salute  scelta delle carote
- Quando si presentano nello stesso piatto essi vengono visti come complementari  scelta dei cioccolatini.

Comunicazione:
Quando riceve il calendario con le righe: ogni giorno è a se stante.

Calendario senza righe: il fluire del tempo è continuro  quindi se tu il 15 ti ingozzi di patatine seniorai gli effei
anche il 16  + prudenti nel magiare le patatine.

in ospedale collocati cartelli:

“Lavarsi le mani evita che tu contragga malattie”

“Lavarsi le mani evita che i pazienti contraggano malattie”

 Personale sanitario si lava più spesso le mani con secondo cartello

EMBODIED

POSTURA: Postura aperta vs. chiusa Postura aperta tendenza a rubare, imbrogliare, violare regole stradali
Postura aperta: senso di potere

GESTI: Lavarsi le mani: Si ritiene meno grave una colpa morale(Schnall et al., 2008)Lavarsi le mani:Meno
bisogno di compensare atti immorali attraverso aiuto prestato ad altri(Zhong & Liljenquist, 2006)

06.12.2022

CAPITOLO 9

IL PENSIERO CRITICO

? fallacia della frequenza di base

 Importanza del pensiero critico: la capacità di pensiero critico sono necessarie in un epoca in cui siamo
bombardati da varie fonti di informazioni e dobbiamo scartare le notizie false e tutti i dati non supportate da
dati empirici

In tanti ambiti è importante avere un pensiero critico

Due versanti del pensiero critico:

1. Disposizione nei confronti della realtà 


- atteggiamento che ci porta ad avere dei dubbi (scetticismo) che ci porta a porci domande
- apertura mentale
- anticonformismo

2. capacità 
- interrogare
- riflettere
- capire
- analizzare
- valutare

combinazione di un dato atteggiamento e date capacità  Il pensiero critico adotta il sistema 2. Necessarie anche
euristiche per economizzare.
CRT  Per la valutazione del pensiero critico. Valuta se la persona resiste alla tendenza impulsiva, chi la inibisce
mostra di avere una capacità di riflessione cognitiva.

Cinque componenti del pensiero critico:

1. Chiarificazione  comprendere il punto centrale della questione;


2. Analisi  la situazione va scomposto in varie parti. Vedere se ci sono aspetti impliciti (nel problem solving
ostacoli alla ristrutturazione  non consideriamo i significati alternativi rispetto a quelli dominanti)
3. Valutazione  accertare il valore delle fonti di info
4. Inferenza  controllo la coerenza in base ai criteri della logica (vedi dilemmi morali/sociali)
5. Controllo del processo di valutazione  valuto se anche io ho usato dei bias

Domini:

- Elementi naturali
- Esseri viventi
- Artefatti  tecnologici e artistici

Alcune persone credono che esista un quarto dominio  le entità sovrannaturale. Come la psicologia si rapporta ad
esse?  impiego del pensiero critico: la psicologia cerca di spiegare i meccanismi psicologici che sottostanno al
credere a qualcosa che non c’è.

Sono state tate delle spiegazioni, in particolare, da parte della psicologia evoluzionistica:

1. Vantaggio evolutivo a livello collettivo: sintonia con il gruppo sociale se si crede alla stessa entità
sovrannaturale;
2. Promuovono e mantengono comportamenti altruistici

In certe situazioni il vantaggio collettivo diventa anche vantaggio individuale.

Darwkins ha evidenziato anche dei vantaggi indiretti: la religione ha generato una predisposizione ad obbedire
all’autorità  utile alla sopravvivenza. (vantaggio evolutivo indiretto)

Altra argomentazione: noi di fronte alla realtà tendiamo a trovare una spiegazione/una causa del fenomeno  le cause
dei fenomeni possono essere di due tipi:

- Le attribuiamo ad agenti non intenzionali


- Le attribuiamo ad agenti intenzionali
La scelta + corretta per la sopravvivenza è quella di attribuire la causa ad agenti intenzionali  se non esistono la causa
la attribuiamo ad esseri sovrannaturali.

Secondo Barret gli esseri umani tendono a identificare degli agenti come spiegazione dei fenomeni Si ipotizza un
sistema (Hypersensitive agency detection device: HADD) che rende gli esseri umani particolarmente sensibili alla
identificazione della agency. Tale tendenza è presente già a 5 mesi e perdura per tutta la vita.

Pascal Boyer (1994):

- l’individuo si crea l’idea che esistono agenti intenzionali, che operano per raggiungere certi scopi;
- si ritiene verosimile che un agente intenzionale possa essere anche privo di un corpo fisico (essere cioè
“disembodied”);
- un ente intenzionale può possedere capacità straordinarie rispetto a quelle possedute dai comuni esseri umani,
e ciò è più facile accada se tale ente è disincarnato;
- un ente intenzionale di tal genere viene chiamato in causa per spiegare fenomeni o situazioni di cui non si
riesce a rendere conto attraverso i principi attualmente noti della fisica, della biologia o della psicologia;
- questo ricorso a enti soprannaturali è condiviso da altre persone, che vi credono fermamente e che partecipano
a pratiche (come i riti) associate a questa credenza;
- Le pratiche socialmente condivise facilitano la comunicazione, l’assimilazione e la memorizzazione delle
credenze nel sovrannaturale, anche perché sono accompagnate da un intenso coinvolgimento emotivo.

Fallacia argomentativa

1. Quando ci si rapporta a divinità si attiva HADD

2. HADD spiega religiosità come risultato della propria applicazione (estesa)

1. Quando si fruisce dell’arte si attivano meccanismi percettivi

2. I meccanismi percettivi spiegano l’arte come risultato della propria applicazione

1. Quando si risolve un problema di matematica si attiva l’attenzione

2. L’attenzione spiega la matematica come risultato della propria applicazione

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