Sei sulla pagina 1di 16

ALCANI

 SOSTITUZIONE  sostituzione di un elemento Y dal composto di partenza,


viene mantenuto il legane sigma. Negli alcani vi è la sostituzione di un H, con
un eteroatomo o un diverso gruppo funzionale. Gli alcani possono andare in
contro a reazioni radicaliche, in 4 step: formazione radicali, propagazione (2
step) e terminazione.
 ELIMINAZIONE  rottura di due legami sigma, con la formazione di un legame
π C-C.
 ADDIZIONE rottura di un legame π o triplo, con la formazione di 2 nuovi
legami sigma. È l’inverso dell’eliminazione.

ALCHENI
ADDIZIONE ELETTROFILA
 IDROALOGENAZIONE  Addizione all’alchene di HX. 2 steps: il primo è quello
lento che vede l’addizione elettrofila di H+ , con la formazione del
carbocatione più stabile. La fase successiva prevede l’attacco nucleofilo di Cl-.
Si segue la regola di Markovnikov, può avvenire trasposizione di H e di alchile.
L’attacco di Cl- può avvenire in SIN o in ANTI, avremo quindi una miscela
racemica.
Si può avere anche un’IDROALEGONAZIONE RADICALICA che segue una
regioselettività anti-Markovnikov. Questa avviene solo in presenza di
radiazioni, perossidi o calore. È un meccanismo a 5 step: si ha la formazione
del radicale dal perossido, che abbia la reazione radicalica a catena.
 IDRATAZIONE  addizione di H2O all’alchene, con formazione di alcoli. 3
steps: la prima fase prevede l’addizione elettrofila di H+, si verrà a formare il
carbocatione più stabile, in seguito abbiamo l’attacco nucleofilo di OH-, e
nell’ultimo step la deprotonazuone del gruppo ossidrile. Avremo quindi un
alcol. La reazione segue la regola di Markovnikov, l’attacco nucleofilo può
avvenire in SIN o ANTI (miscela racemica), possono avvenire trasposizioni.
Se l’addizione non è di H2O ma di un alcol, si otterranno eteri.
 ALOGENAZIONE  addizione di X2 ad un alchene. 2 step: nel primo, quello
lento, si ha, in seguito all’attacco di X~+ al doppio legame, la formazione dello
IONE ALONIO A PONTE, che è l’intermedio reattivo della reazione, non sono
presenti carbocationi. Nello step successivo si ha l’attacco nucleofilo di X-, che
può avvenire solo in ANTI. In un alchene ciclico otterremo 2 enantiomeri
TRANS.

SOSTITUZIONE RADICALICA ALLILICA  Sostituzione di un H allilico con un


atomo di X. A T ambiente avverrebbe la classica addizione, con la
formazione di un dialogenuro vicinale, ma in condizioni drastiche (cioè a
350°C) avviene la sostituzione radicalica allilica. La sostituzione avviene
proprio in questa posizione perché il radicale allilico presenta 2 forme
limite di risonanza che vanno a stabilizzare la molecola, questo va ad
abbassare l’energia di legame del legame C-H allilico. Per far avvenire la
reazione in condizioni blande si utilizza l’N-Bromosuccinammide (NBS).
Questa molecola presenta un legame N-Br che può essere rotto
abbastanza facilmente in presenza di radiazioni.

ALCHINI
ADDIZIONE ELETTROFILA
 IDROALOGENAZIONE  si utilizzano 2 eq di HX per passare prima da alchino
ad alchene e poi da alchene ad alcano. C’è quindi la rottura della doppia
insaturazione con la formazione di 4 nuovi legami sigma, si viene a formare un
alogenuro geminale.
 ALOGENAZIONE  2 eq di X2. 4 nuovi legami sigma C-X.
 IDRATAZIONE reazione in cui si addiziona un eq di H2O che porta alla
formazione di un Chetone. Avviene in presenza di un acido forte, e di
catalizzatori al Mercurio se si tratta di alchini terminali. È una reazione che
segue la regola di Markovnikov.
5 step: si ha per prima cosa l’addizione elettrofila di H+ che va a formare un
carbocatione vinilico (ossia sul Csp2). Nel secondo step si ha l’attacco
nucleofilo di H2O, e la successiva deprotonazione con la formazione di un
ENOLO. Viene successivamente effettuata un’altra addizione elettrofila con H+
che porta alla formazione dell’intermedio carbocationico, che andrà incontro
a deprotonazione sull’ossidrile, con la formazione del Chetone.
ALCHINI TERMINALI SOSTITUZIONE NUCLEOFILA
Gli alchini terminali hanno un carattere più acido, possono essere deprotonati da
basi forti, con la formazione dello ione acetiluro (nucleofilo forte). Quest’ultimo può
andare incontro a sostituzione nucleofila bimolecolare con un alogenuro alchilico. Il
gruppo uscente sarà X-.

 PREPARAZIONE ALCHINI: a partire da dialogenuri geminali, si può utilizzare


l’ammoniuro di sodio, in 2 equivalenti, per ottenere un alchino. È una
reazione di eliminazione.
Si può utilizzare anche un alcossido, in DMSO come solvente, per
ottenere un alchino da un dialogeno vicinale.

ALOGENURI ALCHILICI
SOSTITUZIONE NUCLEOFILA
 Sn2  reazione concertata, bimolecolare. Un unico step in cui si ha
l’attacco nucleofilo sul C elettrofilo che indurrà la scissione del
legame con il gruppo uscente. Non si avranno intermedi, ma stati di
transizione in cui si ha un legane parzialmente formato ed uno
parzialmente rotto. Se il C è un centro stereogenico si avrà il cambio
di configurazione. Un esempio è la Sintesi di Williamson.
 Sn1  reazione monomolecolare, che avviene in 2 stadi. Nel primo
si ha la rottura del legame con il gruppo uscente e la formazione del
carbocatione. Nel secondo step si ha l’attacco del nucleofilo sul
carbocatione. Il carbocatione ha ibridazione sp2, questo gli
conferisce geometria trigonale planare che rende la molecola
attaccabile da sopra o sotto il piano, si avrà una miscela racemica.
BETA-ELIMINAZIONE
Comporta la perdita di elementi da substrato di partenza. Si rimuovono gli
elementi di un acido alogenidrico. DEIDROALOGENAZIONE.
 E2  eliminazione bimolecolare. Più comune. Reazione concertata.
La base strappa un protone in beta, gli elettroni si ridistribuiranno
per formare un legame π C-C, questo induce la rotture del legame
con l’alogeno. Sk segue una regioselettività, in particolare la regola
di Zaitsev.
 E1  eliminazione monomolecolare. 2 step, nel primo (stadio lento)
si ha la formazione del carbocatione con la rottura del legame C-X.
In seguito una base forte strappa un protone in beta, si andrà a
formare quindi l’alchene.

ALCOLI
Gli alcoli sono caratterizzati dalla Presenza di un cattivo gruppo uscente. Per andare
incontro a reazioni, il gruppo OH deve essere prima convertito in un buon gruppo
uscente. In seguito a ciò gli alcoli possono andare incontro a Beta-eliminazione e
Sostituzioni nucleofile.
SOSTITUZIONE NUCLEOFILA
 Sn2  alcoli 1º. Possono reagire con HX. Si formano alogenuri alchilici.
Gli alcoli vengono utilizzati nella Sintesi di Williamson in cui si fanno
reagire in una reazione acido base con NaH, per formare gli ioni
alcossidi. Gli ioni alcossidi (nucleofili) vengono impiegati in una Sn2 in
cui si va a sostituire l’alogeno all’interno di un alogenuro alchilico per
formare eteri. Si preferisce utilizzare un R-X meno ingombrato ed un
alcossido più ingombrato
 Sn1  alcoli 2º e 3º , per la formazione di alogenuri alchilici. Classica Sn1.
BETA-ELIMINAZIONE
 E2  analoga a quella di R-X. In questo caso si libererà H2O. Formazione
alchene.
Avviene generalmente in presenza di acidi forti.
Se un alcol ha 2 o 3 gruppi R in beta, si seguirà la regola di Zaitsev.
 E1  Disidratazione di alcoli 2º e 3º. 3 steps: protonazione OH, eterolisi
legame C-OH2, deprotonazione in beta e formazione del legame π.

ETERI
Sintetizzati attraverso la Sintesi di Williamson.
SOSTITUZIONE NUCLEOFILA, in eteri asimmetrici:
 Sn1  il gruppo R più ingombrato reagirà con una Sn1, 3 step:
attacco nucleofilo dell’ossigeno sull’H dell’acido alogenidrico.
Formazione del buon gruppo uscente. Scissione di un legame C-O,
formazione carbocatione e nel 3º step attacco nucleofilo di X-.
 Sn2 il gruppo uscente formatosi nella Sn1, va incontro ad Sn2 con
un altro
H-X, ma sono dopo esser stato protonato il gruppo OH per
formare un buon gruppo uscente.

EPOSSIDI
Possono andare incontro a epossidazione intramolecolare, a partire da un’aloidrina.

SOSTITUZIONE NUCLEIFILA
 Sn2  i nucleofili (forti) inducono la rottura dell’anello epossidico. Il
Nu si legherà C opposto a quello dove rimarrà l’ossigeno. In seguito
avviene la protonazione dell’O. Si formerà un’ALOIDRINA.
C’è una regioselettività. Con Nu forti, si va ad attaccare il C meno
sostituito, mentre con Nu più deboli quello più sostituito
L’apertura dell’anello epossidico avviene anche con acidi forti, in questo
caso si ha prima la protonazione dell’ossigeno e poi l’attacco nucleofilo.

OX
AGENTI OSSIDANTI: reagenti con legami O-O (O2, perossidi, perossiacidi);
reagenti con legami Metallo-O (tutti i composti del Cr6+ o KmnO4), in
presenza di acidi forti.
 EPOSSIDAZIONE  si utilizza un periacido O=C(R)-O-OH. Si
addizionerà un O ad un alchene, con la formazione di un epossido e
un Acido carbossilico.
La reazione avviene in uno step e si ha in contemporanea la rottura
del legame O-O, la rottura del legame O-H, con la protonazione
dell’O carbonilico e la rottura del legame π C-C.
 DIIDROSSILAZIONE  consiste nell’addizione di 2 gruppi -OH per la
formazione di un diolo o glicole. Può avvenire in SIN o in ANTI a
seconda del reagente.
- ANTI  utilizzo di un periacido, si otterranno 2 enantiomeri.
- SIN  Utilizzando KMnO4 o OsO4. Otteniamo un CIS diolo.
 SCISSIONE OSSIDATIVA  utilizzo di ozono per scindere l’alchene in
aldeidi e chetoni. Si utilizza Zn e H2O per favorire la scissione dei
complessi durante la reazione.
 OSSIDAZIONE ALCOLI  soltanto alcoli 1º e 2º vanno incontro a ad
ossidazione in quanto gli alcoli 3º non presentano atomi di H.
OX ALCOLI 1º  aldeidi → acidi carbossilici.
OX ALCOLI 2º  solo in chetoni.

RID
AGENTI RIDUCENTI: NaBrH4 (aldeidi e chetoni) e LiAlH4 (tutti i
substrati).
 RIDUZIONE ALCHENI  IDROGENAZIONE CATALITICA (si utilizza un
catalizzatore al palladio adsorbito su carbone). Si ottiene un alcano
per addizione di H2.
 RIDUZIONE ALCHINI  può andare incontro ad IDROGENAZIONE
CATILITICA (con 2 eq di H2) e formare alcani. Se si utilizza un solo
equivalente di H2 con il catalizzatore di Lindlar si ottiene un alchene
con un addizione di tipo SIN. Se invece si addiziona N2 in presenza di
ammoniaca si otterrà un addizione di H2 ANTI.

BENZENE
SOSTITUZIONE ELETTROFILA AROMATICA
 ALOGENAZIONE  addizione di un atomo di alogeno. 3 step: formazione
elettrofilo, reazione acido base tra molecola di alogeni (base di Lewis) e acido
di Lewis. Addizione elettrofila di X+ e formazione dell'Intermedio di
Wheeland. Deprotonazione e ripristino dell’aromaticità.
 NITRAZIONE  Addizione del gruppo NO2, formazione nitrobenzene. La
formazione dell’elettrofilo richiede un acido forte. L’acido citrico viene fatto
reagire con l’acido solforico per formare NO2, la specie elettrofila.
 SOLFONAZIONE  l’elettrofilo viene ottenuto tramite anidride
solforica fatta reagire con acido solforico. Si otterrà acido solfonico
(elettrofilo) il prodotto della sostituzione elettrofila è l’acido
benzensolfonico.
 ALCHILAZIONE FRIEDEL-CRAFT  si ottiene un alchilbenzene, una
molecola di benzene con un gruppo R legato. L’elettrofilo si ottiene
mediante reazione acido base con tra un R-X ed un acido di Lewis.
Se R-X è primario il complesso acido base rimane integro, se si
utilizza un R-X 2º o 3º si otterrà un carbocatione secondario o
terziario. Il complesso acido-base reagirà in una classica sostituzione
elettrofila aromatica, ma al termine riavremo l’acido di Lewis, quindi
il ripristino del catalizzatore.
 ACILAZIONE FRIEDEL-CRAFT  si differenzia dall’alchilazione, in
quanto l’elettrofilo è costituito dallo ione acilio (R-C+=O), ottenuti
per reazione acido base tea un alogenuro alchilico e un acido di
Lewis.
SOSTITUZIONE ELETTROFILA AROMATICA IN BENZENI SOSTITUITI
Abbiamo la possibilità di ottenere composti con orientamento ORTO,
META, PARA.
L’orientamento è prevedibile dopo aver compreso se il sostituente già
presente sul benzene è un attivante o disattivante. Sarà attivante quando
aumenta la densità elettronica dell’anello e disattivante quando la
diminuisce. Si valuta l’effetto induttivo e mesomerico.

AMMINE
Le ammine sono buoni nucleofili e basi forti. Possono quindi
reagire come:
 Basi  si ottengono sali d’ammonio quaternari.
 Nucleofili  reagiscono con aldeidi e chetoni per formare
CARBINOLAMINE e andando incontro a successiva
disidratazione si otterranno IMINE ed ENAMINE.
 PREPARAZIONE AMMINE: da R-X si effettua una Sn2 con
ammoniaca o amine primarie, per ottenere amine di grado
superiore. Reazione poco funzionale, le amine neo formate
sono comunque buoni nucleofili e basi forti, si viene a
formare una miscela di ammine.
 SINTESI DI GABRIEL, sintesi di ammine 1º  Sn2, in cui si
esegue prima la formazione del nucleofilo con una reazione
acido base con la Ftalimmide. Si otterrà un intermedio
stabile per risonanza che costituirà il nostro elettrofilo. Nella
fase successiva abbiamo la Sn2, quindi l’alchilazione del
nucleofilo, si ottiene l’immide alchilata che viene idrolizzata,
per ottenere l’ammina primaria e un dicarbossilato.
 AMMINAZIONE RIDUTTIVA DI ALDEIDI E CHETONI 
reazione che avviene in 2 step, si ha prima l’attacco
nucleofilo di NH3 sul gruppo carbonile con la formazione di
un immina + H2O e successivamente nel secondo step si va a
ridurre l’immina in un ammina con 2 nuovi legami. Per
effettuare la riduzione si utilizza il SODIO
CIANOBOROIDRURO.
 RIDUZIONE DI ALTRI GRUPPI FUNZIONALI CONTENENTI N:
o NITRO GROUPS  possono essere ridotti
in ammine primarie, con H2 e Pd-C.
o NITRILI  in ammine primarie con
LiAlH4.
o AMMIDI  ridotte nelle rispettive
ammine.

ALDEIDI E CHETONI
 SINTETIZZARE LE ALDEIDI  ox di alcoli 1º con PCC. Riduzione di
esteri e cloruri acilici con DIBAL-H e TERZ-BUTIL-ALLUMINIO
IDRURO. Idroborossidazione di un alchino (idratazione).
 SINTETIZZARE I CHETONI  ox di alcoli 2º con agenti riducenti
contenenti Cr6+. Trattare cloruri acilici con organometalli. Acilazione
di friedel-craft. Idratazione di alchini, acido catalizzata.
Le aldeidi e i chetoni possono andare incontro a 2 diversi tipi di reazioni:
 REAZIONI AL CARBONIO CARBONILICO  questo rappresenta un
sito elettrofilo, quindi si utilizzano nucleofili:
Carichi negativamente: reazione a 2 steps: la prima fase è di attacco
nucleofilo, nella seconda abbiamo la protonazione dell’ossigeno.
Neutri: 3 steps: avviene prima la protonazione sull’O carbonilico, e
successivamente avviene l’attacco nucleofilo sul carbocatione, ci
sarà infine la deprotonazione del nucleofilo.
 REAZIONI SUL CARBONIO IN ALPHA  una base va a strappare il
protone sul C in alpha, si formerà quindi un sito nucleofilo,
facilmente attaccabile da elettrofili. Si otterrà un Chetone con un
nuovo legame sigma in alpha.

ALDEIDI E CHETONI POSSONO ANDARE INCONTRO ANCHE A:


 RIDUZIONE CON LiAlH4 o NaBrH4, ADDIZIONE NUCLEOFILA DI H- 
2 steps: si ha prima l’addizione di H- sul carbonio carbonilico e
successivamente la protonazione dell’ossigeno. Si otterrà una alcol
1º. Si passa da un Csp2 a un Csp3, formazione centro stereogenico e
miscela racemica.
 ADDIZIONE NUCLEOFILA DI -R  utilizzo di organometalli,
principalmente organolitio e reattivo di Grignard. Questi possono
reagire come :B o come :Nu.
Se come basi vengono a formarsi idrocarburi strappando H all’acqua
o ad un alcol.
Se come nucleofili, si segue il meccanismo generale dell’addizione
nucleofila, con la formazione di alcoli in 2 steps. Nel primo abbiamo
l’attacco nucleofilo e nel secondo la protonazione dell’O.
 ADDIZZIONE NUCLEOFILA DI -CN  trattando aldeidi e chetoni cin
HCN si ha la formazione delle cianoidrine in 2 steps: il primo
consiste nell’attacco nucleofilo di CN- sul C carbonilico e
successivamente c’è la protonazione dell’ossigeno. Se idrolizzate le
cianoidrine restituiscono i composti di partenza.
La formazione di HCN avviene in sito, trattando aldeidi e chetoni con
un eccesso di NACN e HCl, si verrà a formare l’acido cianidrico HCN
che è tra l’altro gassoso e tossico. L’acido cianidrico è la fonte di H+
per la protonazione dell’O carbonilico dopo l’attacco nucleofilo.
 ADDIZIONE DI AMMINE PRIMARIE  si ottiene un immina. In una
reazione consta di 5 steps: si inizia con l’attacco nucleofilo
dell’ammina, si forma l’intermedio tetraedrico, il gruppo aminico
cede un elettrone all’ossigeno carico negativamente, e si ottiene
una CARBINOLAMINA. Il gruppo ossidrile viene nuovamente
protonato, e si libererà H2O come gruppo uscente, come ultimo
passaggio si ha la deprotonazione del gruppo aminico, con la
formazione del doppio legame C-N, quindi si ottiene IMMINA.
 ADDIZIONE DI AMMINE SECONDARIE  come prima solo che
l’ultima deprotonazione avviene sul carbonio in alpha e non sul
gruppo aminico. Otteniamo quindi un alchene con un gruppo
aminico. Un’ENAMINA.
 ADDIZIONE DI H2O  acido e base catalizzata, si ha la formazione di
un GEM-DIOLO o IDRATO. Se base-catalizzata, si avrà prima l’attacco
nucleofilo di OH- e successivamente la protonazione dell’O
carbonilico, con la formazione del DIOLO GEMINALE.
Se acido-catalizzata, si avrà prima la protonazione dell’O carbonilico,
la formazione di un carbocatione intermedio, e il successivo attacco
nucleofilo dell’acqua. In seguito l’acqua viene deprotonata e si
ottiene il GEM-DIOLO.
 ADDIZIONE DI ALCOLI  formazione acetali. In questa reazioni
vengono addizionati 2 equivalenti di alcoli ad 1 equivalente si
aldeidi/chetoni. Reazione acido catalizzata. Si divide in 7 steps: si
inizia con la protonazione dell’O carbonilico. Successivamente c’è il
primo attacco nucleofilo al C carbocationico da parte dell’alcol. Si
proseguirà con una deprotonazione dell’alcol e la formazione
dell’intermedio principale della reazione, l’EMIACETALE. A questo
punto si riprocede con la protonazione del gruppo ossidrilico, si
formerà un buon gruppo uscente che lascia il substrato, formando
un secondo intermedio carbocationico. Si effettua un secondo
attacco nucleofilo con un alcol, che verrà anch’esso deprotonato e si
otterrà un ACETALE, un composto che presente due gruppi alcossidi
geminali.
Gli acetali possono andare incontro a IDROLISI per riottenere i
composti di partenza.
Se al posto di 2 eq di alcol si utilizza un DIOLO, si otterrà un
ACETALE CICLICO.
 REAZIONE DI WITTIG  aldeidi e chetoni vengono trattati con ilidi
del fosforo per ottenere alcheni. È una reazione funzionale che ha la
peculiarità di ottenere il sottoprodotti principale gassoso e quindi
facilmente removibile.
Sono 3 step: si inizia con la formazione del nucleofilo, facendo
reagire la TRIGENILFOSFINA con un R-X, si otterrà un sale che verrà
ridotto con un reagente forte come il BUTILLITIO (strapperà un
protone al C che lega il P), si otterrà quindi il
TRIFENILFOSFONOSSIDO, il nostro nucleofilo
A questo punto si può far reagire l’aldeide o il chetone con il
nucleofilo, si formerà un composto chiamato BETAINA, che presenta
due cariche (una + e una -) vicine. Si formerà un nuovo legame O-P,
che chiuderà il ciclo a 4 termini, il composto neoformato si chiama
OSSAFOSFETANO. L’ultima fase consiste in una 2+2 ciclo-reversione,
che porta alla rottura dell’anello e alla formazione di un nuovo
legame π C-C (quindi un alchene) e del TRIFENILFOSFONOSSIDO
gassoso.

ACIDI CARBOSSILICI
Presentano siti acidi (-OH) e basici (:O:).
PREPARAZIONE ACIDI CARBOSSILICI
 OX DI ALCOLI 1º  si utilizza K2Cr2O7.
 OX DI ALCHILBENZENI
 SCISSIONE OSSIDATIVA DI ALCHINI  OZONOLOSI.

FORMAZIONE SUOI DERIVATI  bisogna ricordare che le


protonazioni all’O carbonilico servono a formare un buon gruppo
uscente.
 FORMAZIONE CLORURI ACILICI  5 steps: si inizia con
l’attacco nucleofilo del gruppo carbonilico di un A.C. sul
CLORURO DI TIONILE, si formerà un intermedio stabilizzato
per risonanza. La ridisposizione delle cariche negative
inducono la scissione eterolitica di un legame S-Cl, con la
liberazione del gruppo uscente Cl-. Lo stesso gruppo uscente
andrà a deprotonare il gruppo ossidrilico, si formerà
l’intermedio attivato ACETIL CLORO SOLFITO. Lo ione cloruro
andrà ad attaccate il carbonio carbonilico, inducendo la
rottura del legame π C=O. L’ultimo step consiste nella
scissione del legame sigma C-O e del legame sigma S-Cl.
Otterremo quindi i prodotti un CLORURO ACILICO,
un’ANINIDRE SOLFOROSA e uno IONE CLORURO.
 FORMAZIONE ANIDRIDI CICLICHE  Gli acidi dicarbossilici
possono essere trasformati in anidridi cicliche per
riscaldamento. È una reazione di disidratazione.
 ESTERIFICAZIONE DI FISHER  è un equilibrio acido
catalizzato. Si inizia con la protonazione dell’O carbonilico, si
forma il carbocatione che viene attaccato da un alcol.
Successivamente l’alcol viene deprotonato, e viene invece
protonato il gruppo ossidrilico dell’a.c. di partenza. Si avrà la
perdita di acqua e nell’ultimo step la deprotonazione dell’O
carbonilico. Si ottiene così l’ESTERE. Per spostare l’equilibrio
verso i prodotti si può rimuovere l’acqua.
 FORMAZIONE AMMIDI  in condizioni drastiche, e con
bassa resa, questa è una reazione che avviene in 2 steps: si
ha prima la reazione acidi base tra l’amminiaca e il gruppo
ossidrilico dell’a.c., in seguito si tratta la soluzione con
calore, questo porta alla disidratazione e all’attacco del
gruppo aminico sul C carbossilico.

DERIVATI A.C.
REAZIONE CARATTERISTICA  SOSTITUZIONE NUCLEOFILA ACILICA.
CLORURI ACILICI:
 SOSTITUZIONE NUCLEOFILA  Se HNu, si utilizza piridina per
impedire formazione HCl. Se :Nu, si avrà Cl- + anidridi.
ANIDRIDI:
 SOSTITUZIONE NUCLEOFILA  si produrrà un gruppo uscente (ione
carbossilato) e un derivato degli A.C.
ESTERI
 IDROLISI ACIDA  porta alla formazione di un acido carbossilico. Si
inizia con la protonazione del gruppo ossidrilico. Si formerà il
carbocatione, che verrà attaccato da una molecola d’acqua
(nucleofilo), che sarà successivamente deprotonata. Gli step
successivi riguarda la protonazione del gruppo alcossido. Si formerà
un buon gruppo uscente, e si libererà una molecola d’alcol. L’ultimo
step consiste nella deprotonazione del gruppo carbonilico.
 IDROLISI BASICA  chiamata anche SAPONIFICAZIONE, porta alla
formazione dello ione carbossilato. OH- attacca il C e forma
l’intermedio tetraedrico, che però si riarrangerà in un A.C. in seguito
alla scissione del gruppo alcossido, il quale andrà a deprotonare il
gruppo idrossile per formare un buon gruppo uscente. L’anione
carbossilato è stabilizzato per risonanza e questo sposta l’equilibrio
a destra.
AMMIDI
 IDROLISI ACIDA  identica a quella degli esteri, otteniamo quindi
l’acido carbossilico.
 IDROLISI BASICA  invece che il gruppo ROH si libera NH3.

RIDUZIONI DI RCOCl e RCOOR’  vengono ridotti ad aldeidi e alcoli 1º a


seconda del riducente. LiAlH4 riduce ad alcoli 1º , DIBAL-H riduce ad
aldeidi. Lo IONE IDRURO H-, nucleofilo, attacca il C carbonilico, formando
l’intermedio tetraedrico. Successivamente l’O ripristina il doppio legame
carbonilico e induce la rottura del legame C-Z. Si esegue un secondo
attacco nucleofilo che va a riformare l’intermedio tetraedrico, ma stavolta
l’O viene protonato e si forma l’acol.
RIDUZIONE DI A.C. e AMMIDI
 Dagli acidi carbossilici si formano alcoli 1º
 Dalle ammidi si formano ammine. Il gruppo amminico viene
deprotonato e si libera H2. Simultaneamente si forma il legame π
C=N e si rompe quello C=O. L’ossigeno viene attaccato da AlH3. Da
questo intermedio avverrà la scissione del legame C-O, con
liberazione di OAlH3, e si forma un legame π tra C e N. Si effettuerà
un attacco nucleofilo con H- sul C, che indurrà la rottura del legame
π C=N. A questo punto l’azoto aminico carico negativamente verrà
protonato, e si otterrà l’ammina.

REAZIONI CON ORGANOMETALLI  da un derivato degli A.C. si otterrà un


chetone o alcoli 3º. La reazione inizia con l’attacco nucleofilo di R”-MgX , il
derivati si alchilerà e verrà liberato il gruppo Z. A questo punto avviene un
secondo attacco nucleofilo di R”-MgX, quí avviene la seconda alchilazione,
e con la protonazione dell’ossigeno otteniamo l’alcol 3º.

CONDENSAZIONI IN ALPHA
Gli enolati si formano in seguito alla rimozione di un H sul C in alpha
rispetto a quello carbonilico. Più forte è la base più enolati si formerà. È
un equilibrio acido base. Per fare un enolato con resa al 100% si deve
utilizzare una base estremamente forte, come la LITIO
DIISOPROOILAMMIDE o LDA. Questa in una soluzione, con solvente THF, a
-78°C andrà a deprotonare molto efficace e te il carbonio in alpha. LDA si
prepara attraverso la deprotonazione della DIISOPROOILAMMINA con un
reagente organolitio quale BUTILLITIO.
GLI ENOLATI VANNO INCONTRO A REAZIONI SUL CARBONIO IN ALPHA IN
QUANTO PIÙ NUCLEOFILO.
 ALCHILAZIONE DIRETTA  partendo da un aldeide o chetone, si può
ottenere un’aldeide o chetone con il carbonio in alpha più sostituito.
La reazione inizia con la formazione di un enolato che va incontro ad
Sn2 con un alogenuro alchilico, generalmente primario o non
impedito stericamente. Si otterrà una miscela racemica.
 REAZIONE DI MICHEAL serve a costruire nuovi legami C-C.
È un’addizione nucleofila, che coinvolge due componenti
carboniliche, un enolato ed un composto a-b-insaturo, chiamato
anche ACCETTORE DI MICHEAL.
La reazione inizia con la formazione di un enolato, il quale andrà
incontro ad addizione nucleofila con il composto alpha-beta-
insaturo. Gli elettroni del legame π vengono delocalizzati sul C in
alpha, in seguito a protonazione, la molecola viene stabilizzata.

Potrebbero piacerti anche