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ALCHENI
ADDIZIONE ELETTROFILA
IDROALOGENAZIONE Addizione all’alchene di HX. 2 steps: il primo è quello
lento che vede l’addizione elettrofila di H+ , con la formazione del
carbocatione più stabile. La fase successiva prevede l’attacco nucleofilo di Cl-.
Si segue la regola di Markovnikov, può avvenire trasposizione di H e di alchile.
L’attacco di Cl- può avvenire in SIN o in ANTI, avremo quindi una miscela
racemica.
Si può avere anche un’IDROALEGONAZIONE RADICALICA che segue una
regioselettività anti-Markovnikov. Questa avviene solo in presenza di
radiazioni, perossidi o calore. È un meccanismo a 5 step: si ha la formazione
del radicale dal perossido, che abbia la reazione radicalica a catena.
IDRATAZIONE addizione di H2O all’alchene, con formazione di alcoli. 3
steps: la prima fase prevede l’addizione elettrofila di H+, si verrà a formare il
carbocatione più stabile, in seguito abbiamo l’attacco nucleofilo di OH-, e
nell’ultimo step la deprotonazuone del gruppo ossidrile. Avremo quindi un
alcol. La reazione segue la regola di Markovnikov, l’attacco nucleofilo può
avvenire in SIN o ANTI (miscela racemica), possono avvenire trasposizioni.
Se l’addizione non è di H2O ma di un alcol, si otterranno eteri.
ALOGENAZIONE addizione di X2 ad un alchene. 2 step: nel primo, quello
lento, si ha, in seguito all’attacco di X~+ al doppio legame, la formazione dello
IONE ALONIO A PONTE, che è l’intermedio reattivo della reazione, non sono
presenti carbocationi. Nello step successivo si ha l’attacco nucleofilo di X-, che
può avvenire solo in ANTI. In un alchene ciclico otterremo 2 enantiomeri
TRANS.
ALCHINI
ADDIZIONE ELETTROFILA
IDROALOGENAZIONE si utilizzano 2 eq di HX per passare prima da alchino
ad alchene e poi da alchene ad alcano. C’è quindi la rottura della doppia
insaturazione con la formazione di 4 nuovi legami sigma, si viene a formare un
alogenuro geminale.
ALOGENAZIONE 2 eq di X2. 4 nuovi legami sigma C-X.
IDRATAZIONE reazione in cui si addiziona un eq di H2O che porta alla
formazione di un Chetone. Avviene in presenza di un acido forte, e di
catalizzatori al Mercurio se si tratta di alchini terminali. È una reazione che
segue la regola di Markovnikov.
5 step: si ha per prima cosa l’addizione elettrofila di H+ che va a formare un
carbocatione vinilico (ossia sul Csp2). Nel secondo step si ha l’attacco
nucleofilo di H2O, e la successiva deprotonazione con la formazione di un
ENOLO. Viene successivamente effettuata un’altra addizione elettrofila con H+
che porta alla formazione dell’intermedio carbocationico, che andrà incontro
a deprotonazione sull’ossidrile, con la formazione del Chetone.
ALCHINI TERMINALI SOSTITUZIONE NUCLEOFILA
Gli alchini terminali hanno un carattere più acido, possono essere deprotonati da
basi forti, con la formazione dello ione acetiluro (nucleofilo forte). Quest’ultimo può
andare incontro a sostituzione nucleofila bimolecolare con un alogenuro alchilico. Il
gruppo uscente sarà X-.
ALOGENURI ALCHILICI
SOSTITUZIONE NUCLEOFILA
Sn2 reazione concertata, bimolecolare. Un unico step in cui si ha
l’attacco nucleofilo sul C elettrofilo che indurrà la scissione del
legame con il gruppo uscente. Non si avranno intermedi, ma stati di
transizione in cui si ha un legane parzialmente formato ed uno
parzialmente rotto. Se il C è un centro stereogenico si avrà il cambio
di configurazione. Un esempio è la Sintesi di Williamson.
Sn1 reazione monomolecolare, che avviene in 2 stadi. Nel primo
si ha la rottura del legame con il gruppo uscente e la formazione del
carbocatione. Nel secondo step si ha l’attacco del nucleofilo sul
carbocatione. Il carbocatione ha ibridazione sp2, questo gli
conferisce geometria trigonale planare che rende la molecola
attaccabile da sopra o sotto il piano, si avrà una miscela racemica.
BETA-ELIMINAZIONE
Comporta la perdita di elementi da substrato di partenza. Si rimuovono gli
elementi di un acido alogenidrico. DEIDROALOGENAZIONE.
E2 eliminazione bimolecolare. Più comune. Reazione concertata.
La base strappa un protone in beta, gli elettroni si ridistribuiranno
per formare un legame π C-C, questo induce la rotture del legame
con l’alogeno. Sk segue una regioselettività, in particolare la regola
di Zaitsev.
E1 eliminazione monomolecolare. 2 step, nel primo (stadio lento)
si ha la formazione del carbocatione con la rottura del legame C-X.
In seguito una base forte strappa un protone in beta, si andrà a
formare quindi l’alchene.
ALCOLI
Gli alcoli sono caratterizzati dalla Presenza di un cattivo gruppo uscente. Per andare
incontro a reazioni, il gruppo OH deve essere prima convertito in un buon gruppo
uscente. In seguito a ciò gli alcoli possono andare incontro a Beta-eliminazione e
Sostituzioni nucleofile.
SOSTITUZIONE NUCLEOFILA
Sn2 alcoli 1º. Possono reagire con HX. Si formano alogenuri alchilici.
Gli alcoli vengono utilizzati nella Sintesi di Williamson in cui si fanno
reagire in una reazione acido base con NaH, per formare gli ioni
alcossidi. Gli ioni alcossidi (nucleofili) vengono impiegati in una Sn2 in
cui si va a sostituire l’alogeno all’interno di un alogenuro alchilico per
formare eteri. Si preferisce utilizzare un R-X meno ingombrato ed un
alcossido più ingombrato
Sn1 alcoli 2º e 3º , per la formazione di alogenuri alchilici. Classica Sn1.
BETA-ELIMINAZIONE
E2 analoga a quella di R-X. In questo caso si libererà H2O. Formazione
alchene.
Avviene generalmente in presenza di acidi forti.
Se un alcol ha 2 o 3 gruppi R in beta, si seguirà la regola di Zaitsev.
E1 Disidratazione di alcoli 2º e 3º. 3 steps: protonazione OH, eterolisi
legame C-OH2, deprotonazione in beta e formazione del legame π.
ETERI
Sintetizzati attraverso la Sintesi di Williamson.
SOSTITUZIONE NUCLEOFILA, in eteri asimmetrici:
Sn1 il gruppo R più ingombrato reagirà con una Sn1, 3 step:
attacco nucleofilo dell’ossigeno sull’H dell’acido alogenidrico.
Formazione del buon gruppo uscente. Scissione di un legame C-O,
formazione carbocatione e nel 3º step attacco nucleofilo di X-.
Sn2 il gruppo uscente formatosi nella Sn1, va incontro ad Sn2 con
un altro
H-X, ma sono dopo esser stato protonato il gruppo OH per
formare un buon gruppo uscente.
EPOSSIDI
Possono andare incontro a epossidazione intramolecolare, a partire da un’aloidrina.
SOSTITUZIONE NUCLEIFILA
Sn2 i nucleofili (forti) inducono la rottura dell’anello epossidico. Il
Nu si legherà C opposto a quello dove rimarrà l’ossigeno. In seguito
avviene la protonazione dell’O. Si formerà un’ALOIDRINA.
C’è una regioselettività. Con Nu forti, si va ad attaccare il C meno
sostituito, mentre con Nu più deboli quello più sostituito
L’apertura dell’anello epossidico avviene anche con acidi forti, in questo
caso si ha prima la protonazione dell’ossigeno e poi l’attacco nucleofilo.
OX
AGENTI OSSIDANTI: reagenti con legami O-O (O2, perossidi, perossiacidi);
reagenti con legami Metallo-O (tutti i composti del Cr6+ o KmnO4), in
presenza di acidi forti.
EPOSSIDAZIONE si utilizza un periacido O=C(R)-O-OH. Si
addizionerà un O ad un alchene, con la formazione di un epossido e
un Acido carbossilico.
La reazione avviene in uno step e si ha in contemporanea la rottura
del legame O-O, la rottura del legame O-H, con la protonazione
dell’O carbonilico e la rottura del legame π C-C.
DIIDROSSILAZIONE consiste nell’addizione di 2 gruppi -OH per la
formazione di un diolo o glicole. Può avvenire in SIN o in ANTI a
seconda del reagente.
- ANTI utilizzo di un periacido, si otterranno 2 enantiomeri.
- SIN Utilizzando KMnO4 o OsO4. Otteniamo un CIS diolo.
SCISSIONE OSSIDATIVA utilizzo di ozono per scindere l’alchene in
aldeidi e chetoni. Si utilizza Zn e H2O per favorire la scissione dei
complessi durante la reazione.
OSSIDAZIONE ALCOLI soltanto alcoli 1º e 2º vanno incontro a ad
ossidazione in quanto gli alcoli 3º non presentano atomi di H.
OX ALCOLI 1º aldeidi → acidi carbossilici.
OX ALCOLI 2º solo in chetoni.
RID
AGENTI RIDUCENTI: NaBrH4 (aldeidi e chetoni) e LiAlH4 (tutti i
substrati).
RIDUZIONE ALCHENI IDROGENAZIONE CATALITICA (si utilizza un
catalizzatore al palladio adsorbito su carbone). Si ottiene un alcano
per addizione di H2.
RIDUZIONE ALCHINI può andare incontro ad IDROGENAZIONE
CATILITICA (con 2 eq di H2) e formare alcani. Se si utilizza un solo
equivalente di H2 con il catalizzatore di Lindlar si ottiene un alchene
con un addizione di tipo SIN. Se invece si addiziona N2 in presenza di
ammoniaca si otterrà un addizione di H2 ANTI.
BENZENE
SOSTITUZIONE ELETTROFILA AROMATICA
ALOGENAZIONE addizione di un atomo di alogeno. 3 step: formazione
elettrofilo, reazione acido base tra molecola di alogeni (base di Lewis) e acido
di Lewis. Addizione elettrofila di X+ e formazione dell'Intermedio di
Wheeland. Deprotonazione e ripristino dell’aromaticità.
NITRAZIONE Addizione del gruppo NO2, formazione nitrobenzene. La
formazione dell’elettrofilo richiede un acido forte. L’acido citrico viene fatto
reagire con l’acido solforico per formare NO2, la specie elettrofila.
SOLFONAZIONE l’elettrofilo viene ottenuto tramite anidride
solforica fatta reagire con acido solforico. Si otterrà acido solfonico
(elettrofilo) il prodotto della sostituzione elettrofila è l’acido
benzensolfonico.
ALCHILAZIONE FRIEDEL-CRAFT si ottiene un alchilbenzene, una
molecola di benzene con un gruppo R legato. L’elettrofilo si ottiene
mediante reazione acido base con tra un R-X ed un acido di Lewis.
Se R-X è primario il complesso acido base rimane integro, se si
utilizza un R-X 2º o 3º si otterrà un carbocatione secondario o
terziario. Il complesso acido-base reagirà in una classica sostituzione
elettrofila aromatica, ma al termine riavremo l’acido di Lewis, quindi
il ripristino del catalizzatore.
ACILAZIONE FRIEDEL-CRAFT si differenzia dall’alchilazione, in
quanto l’elettrofilo è costituito dallo ione acilio (R-C+=O), ottenuti
per reazione acido base tea un alogenuro alchilico e un acido di
Lewis.
SOSTITUZIONE ELETTROFILA AROMATICA IN BENZENI SOSTITUITI
Abbiamo la possibilità di ottenere composti con orientamento ORTO,
META, PARA.
L’orientamento è prevedibile dopo aver compreso se il sostituente già
presente sul benzene è un attivante o disattivante. Sarà attivante quando
aumenta la densità elettronica dell’anello e disattivante quando la
diminuisce. Si valuta l’effetto induttivo e mesomerico.
AMMINE
Le ammine sono buoni nucleofili e basi forti. Possono quindi
reagire come:
Basi si ottengono sali d’ammonio quaternari.
Nucleofili reagiscono con aldeidi e chetoni per formare
CARBINOLAMINE e andando incontro a successiva
disidratazione si otterranno IMINE ed ENAMINE.
PREPARAZIONE AMMINE: da R-X si effettua una Sn2 con
ammoniaca o amine primarie, per ottenere amine di grado
superiore. Reazione poco funzionale, le amine neo formate
sono comunque buoni nucleofili e basi forti, si viene a
formare una miscela di ammine.
SINTESI DI GABRIEL, sintesi di ammine 1º Sn2, in cui si
esegue prima la formazione del nucleofilo con una reazione
acido base con la Ftalimmide. Si otterrà un intermedio
stabile per risonanza che costituirà il nostro elettrofilo. Nella
fase successiva abbiamo la Sn2, quindi l’alchilazione del
nucleofilo, si ottiene l’immide alchilata che viene idrolizzata,
per ottenere l’ammina primaria e un dicarbossilato.
AMMINAZIONE RIDUTTIVA DI ALDEIDI E CHETONI
reazione che avviene in 2 step, si ha prima l’attacco
nucleofilo di NH3 sul gruppo carbonile con la formazione di
un immina + H2O e successivamente nel secondo step si va a
ridurre l’immina in un ammina con 2 nuovi legami. Per
effettuare la riduzione si utilizza il SODIO
CIANOBOROIDRURO.
RIDUZIONE DI ALTRI GRUPPI FUNZIONALI CONTENENTI N:
o NITRO GROUPS possono essere ridotti
in ammine primarie, con H2 e Pd-C.
o NITRILI in ammine primarie con
LiAlH4.
o AMMIDI ridotte nelle rispettive
ammine.
ALDEIDI E CHETONI
SINTETIZZARE LE ALDEIDI ox di alcoli 1º con PCC. Riduzione di
esteri e cloruri acilici con DIBAL-H e TERZ-BUTIL-ALLUMINIO
IDRURO. Idroborossidazione di un alchino (idratazione).
SINTETIZZARE I CHETONI ox di alcoli 2º con agenti riducenti
contenenti Cr6+. Trattare cloruri acilici con organometalli. Acilazione
di friedel-craft. Idratazione di alchini, acido catalizzata.
Le aldeidi e i chetoni possono andare incontro a 2 diversi tipi di reazioni:
REAZIONI AL CARBONIO CARBONILICO questo rappresenta un
sito elettrofilo, quindi si utilizzano nucleofili:
Carichi negativamente: reazione a 2 steps: la prima fase è di attacco
nucleofilo, nella seconda abbiamo la protonazione dell’ossigeno.
Neutri: 3 steps: avviene prima la protonazione sull’O carbonilico, e
successivamente avviene l’attacco nucleofilo sul carbocatione, ci
sarà infine la deprotonazione del nucleofilo.
REAZIONI SUL CARBONIO IN ALPHA una base va a strappare il
protone sul C in alpha, si formerà quindi un sito nucleofilo,
facilmente attaccabile da elettrofili. Si otterrà un Chetone con un
nuovo legame sigma in alpha.
ACIDI CARBOSSILICI
Presentano siti acidi (-OH) e basici (:O:).
PREPARAZIONE ACIDI CARBOSSILICI
OX DI ALCOLI 1º si utilizza K2Cr2O7.
OX DI ALCHILBENZENI
SCISSIONE OSSIDATIVA DI ALCHINI OZONOLOSI.
DERIVATI A.C.
REAZIONE CARATTERISTICA SOSTITUZIONE NUCLEOFILA ACILICA.
CLORURI ACILICI:
SOSTITUZIONE NUCLEOFILA Se HNu, si utilizza piridina per
impedire formazione HCl. Se :Nu, si avrà Cl- + anidridi.
ANIDRIDI:
SOSTITUZIONE NUCLEOFILA si produrrà un gruppo uscente (ione
carbossilato) e un derivato degli A.C.
ESTERI
IDROLISI ACIDA porta alla formazione di un acido carbossilico. Si
inizia con la protonazione del gruppo ossidrilico. Si formerà il
carbocatione, che verrà attaccato da una molecola d’acqua
(nucleofilo), che sarà successivamente deprotonata. Gli step
successivi riguarda la protonazione del gruppo alcossido. Si formerà
un buon gruppo uscente, e si libererà una molecola d’alcol. L’ultimo
step consiste nella deprotonazione del gruppo carbonilico.
IDROLISI BASICA chiamata anche SAPONIFICAZIONE, porta alla
formazione dello ione carbossilato. OH- attacca il C e forma
l’intermedio tetraedrico, che però si riarrangerà in un A.C. in seguito
alla scissione del gruppo alcossido, il quale andrà a deprotonare il
gruppo idrossile per formare un buon gruppo uscente. L’anione
carbossilato è stabilizzato per risonanza e questo sposta l’equilibrio
a destra.
AMMIDI
IDROLISI ACIDA identica a quella degli esteri, otteniamo quindi
l’acido carbossilico.
IDROLISI BASICA invece che il gruppo ROH si libera NH3.
CONDENSAZIONI IN ALPHA
Gli enolati si formano in seguito alla rimozione di un H sul C in alpha
rispetto a quello carbonilico. Più forte è la base più enolati si formerà. È
un equilibrio acido base. Per fare un enolato con resa al 100% si deve
utilizzare una base estremamente forte, come la LITIO
DIISOPROOILAMMIDE o LDA. Questa in una soluzione, con solvente THF, a
-78°C andrà a deprotonare molto efficace e te il carbonio in alpha. LDA si
prepara attraverso la deprotonazione della DIISOPROOILAMMINA con un
reagente organolitio quale BUTILLITIO.
GLI ENOLATI VANNO INCONTRO A REAZIONI SUL CARBONIO IN ALPHA IN
QUANTO PIÙ NUCLEOFILO.
ALCHILAZIONE DIRETTA partendo da un aldeide o chetone, si può
ottenere un’aldeide o chetone con il carbonio in alpha più sostituito.
La reazione inizia con la formazione di un enolato che va incontro ad
Sn2 con un alogenuro alchilico, generalmente primario o non
impedito stericamente. Si otterrà una miscela racemica.
REAZIONE DI MICHEAL serve a costruire nuovi legami C-C.
È un’addizione nucleofila, che coinvolge due componenti
carboniliche, un enolato ed un composto a-b-insaturo, chiamato
anche ACCETTORE DI MICHEAL.
La reazione inizia con la formazione di un enolato, il quale andrà
incontro ad addizione nucleofila con il composto alpha-beta-
insaturo. Gli elettroni del legame π vengono delocalizzati sul C in
alpha, in seguito a protonazione, la molecola viene stabilizzata.