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I radicali liberi o ROS sono atomi o molecole molto reattivi e ossidanti prodotti dal
metabolismo dell'ossigeno, dunque dalla respirazione cellulare.
In pratica in radicali liberi (ROS, Reactive Oxygen Species) non sono altro che
molecole cui manca nella struttura atomica un elettrone, per cui, per ritornare
allo stato di equilibrio atomico, tendono a sottrarlo ad altre vicine col risultato di
danneggiarle.
Per far fronte alla presenza di radicali liberi, che potrebbero comportare dei gravi
danni, la cellula deve utilizzare degli specifici sistemi atti alla loro eliminazione:
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RADICALI LIBERI: possono essere molecole come NO ed NO2 .
oppure può trattarsi di atomi liberi come H e Cl che si combinano facilmente per
dare molecole come H2 , Cl2 ed HCl .
I radicali liberi hanno uno o più elettroni spaiati, quindi liberi, e questa caratteristica
li rende altamente reattivi, poiché instabili.
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Scissione omolitica
In generale per una qualsiasi molecola biatomica A:B (il simbolo ":" indica i due
elettroni condivisi), la reazione di omolisi può essere schematizzata come segue:
A:B → A• + B•
Cl:Cl → 2 Cl•
Scissioni di tale tipo stanno alla base dei meccanismi radicalici e sono
generalmente favorite dal calore o, più frequentemente dall'irraggiamento con
radiazione UV.
Gli elettroni di valenza (indicati con il simbolo "•") finiscono su due atomi diversi.
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Scissione eterolitica
Per una qualsiasi molecola biatomica A:B la scissione eterolitica porta alla
formazione di due ioni, secondo la reazione:
A:B → A:- + B+
A:B → A+ + B:-
Avverrà la prima o seconda reazione (che si distinguono per l'atomo che accoglie il
doppietto elettronico, simboleggiato con ":") a seconda che A sia più
elettronegativo di B o viceversa.
Essendo il cloro più elettronegativo del sodio, è il cloro ad acquisire gli elettroni di
legame.
L'atomo di sodio cede uno dei due elettroni di legame, divenendo un catione,
all'atomo di cloro che diventa un anione: entrambi gli atomi hanno raggiunto
l'ottetto.
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Sostituzione radicalica
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La reazione di sostituzione può essere suddivisa nei seguenti tre stadi: inizio,
propagazione, terminazione.
Trova utilizzo in ambito industriale nella sintesi dei composti alogenati, come nel
caso di solventi quali diclorometano e cloroformio.
Allo stesso modo l' idrogeno, una volta rotto il legame con il carbonio, mette in
compartecipazione il suo elettrone spaiato con quello del cloro formando un
legame chimico.
La reazione è la seguente:
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La reazione di clorurazione radicalica manifesta il fenomeno delle cosiddette
reazioni consecutive, ossia reazioni in cui il prodotto della prima reazione può
subire la reazione a sua volta; nel caso del metano si ottengono pertanto miscele di
cloruro di metile, cloruro di metilene, cloroformio e tetracloruro di carbonio.
H3C−H → H3C∙ + H∙
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CH3∙ + Cl∙ → CH3Cl
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Il ciclo di Chapman è un ciclo formato da una reazione di fotodissociazione ed una
reazione di formazione che partendo ritorna alla formazione della molecola di
ozono O3.
Questo ciclo è reso possibile dalla luce ultravioletta che proviene dal sole e che è
molto dannosa per la salute umana, quindi questo ciclo scherma le radiazioni
ultraviolette troppo dannose che vanno dai 320 ai 100 nm.
• INIZIALE
• FASE DI PROPAGAZIONE
O∙ + O2 → O3
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Nell'ultima fase che chiude poi il ciclo è la fase di schermatura dei raggi UV che
riporta alla formazione dell'ossigeno molecolare e del radicale ad alta reattività e
producendo calore.
O3 + O∙ → 2O2
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Clorurazione Radicalica del Metano
Il processo di formazione del cloruro di metano parte dal metano e dal cloro molecolare.
Il radicale cloruro attacca un idrogeno del metano, strappando via l’atomo con l’elettrone.
Adesso è il carbonio ibridizzato sp3 ad essere radicalico e, in aggiunta, si forma acido
cloridrico.
Il cloro radicalico attacca il radicale metilico per formare il composto finale che è il
clorometano o cloruro di metano.
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