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Corso di Laurea: LINGUE E CULTURE EUROPEE E DEL RESTO

DEL MONDO
Insegnamento: LINGUISTICA ITALIANA
Numero lezione: 16
Titolo: LA MORFOLOGIA. ALCUNI CONCETTI DI BASE

Esercitazione lezione 16 [=15-16].

1) Inserire la parola per completare la frase scegliendola da questa lista:

modulare; tema; parole; lessico; frase; morfemi; flessione; affisso.

1. Col termine di morfologia in linguistica si indica quella parte di un sistema linguistico


che presiede alla corretta formazione delle PAROLE
2. La grammatica, cioè quel sistema cognitivo che ogni parlante ha interiorizzato, è
concepita nelle teorie correnti come un insieme MODULARE
3. Il termine di ‘morfologia’ può indicare l’insieme di regole che si applicano alle unità del
LESSICO
4. La parola moderatamente è composta da due MORFEMI
5. I morfemi possono essere liberi o legati a seconda che possano ricorrere da soli in una
FRASE o meno.
6. La combinazione di radice e vocale tematica è detta TEMA
7. Se si aggiunge un AFFISSO a sinistra della parola, il processo si chiamerà di
prefissazione.
8. La FLESSIONE è un processo diverso dalla derivazione e dalla composizione perché
non crea parole nuove, ma “aggiunge” alla parola di base informazioni relative alle
categorie flessive.

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Corso di Laurea: LINGUE E CULTURE EUROPEE E DEL RESTO
DEL MONDO
Insegnamento: LINGUISTICA ITALIANA
Numero lezione: 16
Titolo: LA MORFOLOGIA. ALCUNI CONCETTI DI BASE

2) Nelle seguenti affermazioni, indicare VERO/FALSO:

VERO FALSO
1. L’entità extralinguistica concreta a cui il segno linguistico si X
riferisce è detta referente.
2. A fare da mediazione tra il referente e il segno linguistico, si X
colloca la categoria extralinguistica del concetto. Il concetto è
una rappresentazione generale e sopraindividuale di una serie
di referenti, non si è distinta da essi proprio perché mentale.
3. Nella frase Il cane è il migliore amico dell’uomo, il sintagma il X
cane si riferisce non a un referente preciso, ma a un concetto.
Diciamo che un segno linguistico ha significato lessicale quanto
rimanda a categorie “extralinguistiche”, cioè a particolari
referenti o concetti.
4. Il morfema è una unità di analisi che non è “data” nella lingua, X
ma che il linguista “scopre” in seguito a un esame condotto con
tecniche specifiche.
5. Nell’avverbio invecchiamento il suffisso si aggiunge X
direttamente al tema verbale, ma, in molti altri casi, dopo che
alle parole semplici si applica le regole di derivazione e/o di
flessione, si producono spesso dei fenomeni di riaggiustamento,
che prevedono la cancellazione del morfema flessivo “di base”.
6. Gli affissi si suddividono in derivazionali (che possono essere sia X
prefissi, sia suffissi) e flessivi (solo prefissi).
7. Nomi, Aggettivi, Verbi, Preposizioni, e Avverbi sono definite X
categorie lessicali.
8. Articoli, Avverbi e Congiunzioni costituiscono le categorie X
funzionali.

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