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Lucrezio

 Non abbiamo molte informazioni sulla vita di Lucrezio, avendo vissuto seguendo l’ideale
epicureo di “vivi nascosto”
 Sappiamo che è vissuto nel 1° secolo a.C. (probabilmente tra il 94 e 58 a.C.) e che con la sua
opera, il “De rerum natura” tentò di diffondere l’epicureismo a Roma, una filosofia che andava
in netto contrasto con gli ideali romani del mos maiorum, e considerata dai conservatori come
una corruzione della gioventù
 Principi dell’epicureismo:
o Vivi nascosto, non ti occupare di politica
o Invettiva contro la superstizione (RELIGIO)
o Diffusione del Tetrafarmaco di Epicuro, per raggiungere l’Aponia (No dolore fisico) e
Atarassia (No dolore spirituale):
 Superazione della paura degli dei, o TIMOR DEORUM. Secondo la dottrina di Epicuro
infatti, o gli dei non esistono, o se esistono sono disinteressati alla vita dei mortali
 Superazione della paura della morte: O ci sono io o c’è la morte
 Superazione della paura del dolore fisico: Se è lieve posso sopportarlo, se è forte porta alla
morte
 Superazione della paura dei desideri insoddisfatti: Basta placare le priorie passioni
 Il maggior avversario dell’Epicureismo a Roma è senza dubbio Cicerone
o Accusava gli Epicurei di ignoranza e di non avere solide argomentazioni
DE RERUM NATURA
 Opera poetica dedicata al protettore, Gaio Memmio
 Fin da subito notiamo come, già la scelta della tipologia dell’opera vada in diretto contrasto con
gli insegnamenti di Epicuro:
o Epicuro condanna l’uso della poesia, prediligendo la prosa
o Lucrezio crede invece che la poesia sia come il miele con cui si cosparge l’orlo del vaso di
una medicina amara (Epicureismo) per fare in modo che il bambino (I Romani) lo beva
 L’opera è composta di 6 libri, divisi in 3 Diadi
o 1° parla di Fisica
o 2° parla di Antropologia
o 3° parla di Cosmologia
 Ogni libro ha un proemio, che generalmente è un elogio alla figura di Epicuro (tra i proemi è
anche presente l’Inno a Venere)
 Epicuro è difatti visto come un eroe incivilitore dei popoli, l’unico tra gli uomini che ha sfidato
gli dei e che permette agli uomini di vedere la verità
 Lucrezio procede per immagini per spiegare i concetti (realismo, tipico anche in Dante)
ELOGIO ALLA SAPIENZA:
 L’elogio alla sapienza è il proemio del secondo libro del De rerum natura
 In questo proemio Lucrezio espone l’ideale di vita epicureo: la ricerca di un luogo riparato;
della vita nascosta; la dedicazione della propria vita alla ricerca del sapere; la concezione della
voluptas come aponia e atarassia; e infine, l’esaltazione della ragione
 Espone questi ideali anche tramite un’invettiva alla società romana a lui contemporanea
(soprattutto nei versi 10-13)
 In nessun altro autore romano si sono viste delle critiche così forti nei confronti dei modelli di
comportamento romani
LA PESTE DI ATENE:
 La peste di Atene è un tratto del 4° libro del De rerum natura
 Questo libro tratta inizialmente i fenomeni metereologici, e poi quelli terrestri. Tentando di
dimostrare come tutti questi fenomeni possano essere spiegati razionalmente, escludendo
l’intervento delle divinità
o La peste di Atene è proprio un esempio di ciò
 Le fonti di Lucrezio per questo passaggio sono gli scritti di Tucidide e di Ippocrate
 Non siamo sicuri se Lucrezio volesse davvero concludere il poema con queste immagini di
morte, probabilmente però Lucrezio morì prima di poter concludere la sua opera
o Forse scelse di trattare della peste di Atene per mostrare cosa succede a non seguire gli
insegnamenti di Epicuro
 Lucrezio, in tutto il passo, procede per immagini concrete e reali, descrivendo con grandissimo
dettaglio la sintomatologia e l’origine stessa della malattia
 A differenza dagli scritti di Ippocrate, che narra della peste di Atene con un linguaggio asciutto,
teso a raccontare la verità dei fatti, Lucrezio è interessato all’aspetto emotivo dell’evento:
o Drammatizza il resoconto di Tucidide, insistendo sugli aspetti patetici con lo scopo di
suscitare pietà nel lettore
 Lucrezio si interessa anche sugli aspetti morali e psicologici di questo fatto:
o Racconta del deterioramento dei rapporti familiari
o Gli uomini, invece che aiutarsi gli uni con gli altri, si fanno la guerra
o Chi nega l’esistenza del morbo e non fa altro che peggiorare la situazione
o Chi si affida alla fede, partecipando a cortei religiosi, facilitando la diffusione della malattia
(critica alla religio)
 VERSI 1138-1169Dopo aver trattato nei versi precedenti delle epidemie in generale, al
v.1138 Lucrezio inizia la descrizione della peste che sconvolse l’Attica nel 430 a.C.
o Non si trattò in realtà di peste vera e propria, ma di una malattia epidemica che gli studiosi
moderni non sono ancora riusciti a identificare con sicurezza
 VERSI 1170-1214Lucrezio descrive ora i comportamenti dei malati:
Assurdi, irrazionali, a volte raccapriccianti, dettati dalla smania di liberarsi dal tormento, ma tutti
inutili se non addirittura dannosi.

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