Sei sulla pagina 1di 5

La Ricerca del Piacere La Ricerca del Piacere Come Fine della Vita dellUomo Come fine della Vita

dellUomo

Dario Pulinas VA, A.S. 2008-09

O. Wilde: When critics disagree, the artist is in accord with himself


(From The Preface of The Picture of Dorian Gray)

Il piacere unesperienza che corrisponde alla percezione di una condizione positiva, di equilibrio e benessere. quindi normale la propensione ad esso da parte degli essere viventi. Esso pu quindi essere inteso come ricerca di questa condizione, come appagamento personale, come raggiungimento dei propri obiettivi o pi in generale come il vivere la propria vita secondo determinati interessi, modi di fare e passioni. Storicamente il piacere stato oggetto di studio sopratutto nella filosofia antica, con lelaborazione di tesi e dottrine che ponevano come loro centro questo concetto; a partire da questi studi poi si sono sviluppate tendenze e ideologie che hanno dato vita a veri e propri modelli di vita e che hanno influenzato la nascita di correnti culturali e di conseguenza artistico - letterarie.

Uno tra i primi a incentrare le sue riflessioni su questo soggetto fu Epicuro (Samo, 341 a.C. Atene 271 a.C.): filosofo greco fondatore di una delle maggiori scuole filosofiche dellet ellenistica e romana, la dottrina filosofica chiamata appunto epicureismo. Epicuro ritiene che la filosofia debba diventare lo strumento, teorico e pratico per raggiungere la felicit liberandosi da ogni passione irrequieta e da tutti i desideri superflui (analogia con letica proposta dal buddhismo). Sapersi accontentare di ci che si ha, uno dei principi fondanti delletica epicurea. La filosofia quindi diviene uno strumento per qualcosa di concreto, ha uno scopo pratico nella vita delluomo: la filosofia mezzo, dove il fine il raggiungimento del piacere. Tramite essa, infatti, Epicuro propone un quadrifarmaco (tetrafarmakon), capace di liberare luomo dalle sue quattro paure fondamentali: Mali Terapia Gli Dei, per la loro natura superiore e beata, non si curano delle faccende umane, ne restano estranei. Essa non deve intimorire luomo poich quando ci siamo noi, non c la morte, quando c la morte non ci siamo noi. Se il male lieve, il dolore fisico sopportabile e mai tale da offuscare la gioia dellanimo. Se acuto, destinato a essere momentaneo. Se acutissimo, conduce presto alla morte, che altro non che assoluta insensibilit. Non deve essere una paura delluomo, perche esso facilmente raggiungibile.

Paura degli Dei Paura della Morte Paura del Dolore

Mancanza del Piacere

Epicuro ritiene che grazie a questo quadrifarmaco luomo possa allontanarsi dai grandi mali dellesistenza, raggiungendo il sommo bene, il piacere, che egli distingue in: Piacere cinetico Piacere catastematico Per 'piacere cinetico' (o dinamico) si intende il piacere che dura per un istante ma che secondo il filosofo lascia luomo pi insoddisfatto di prima (quelli legati al corpo e alla soddisfazione dei sensi). Il 'piacere catastematico' (o statico) invece il piacere durevole, e consiste nel sapersi accontentare della propria vita, di godersi ogni momento come se fosse lultimo senza preoccupazioni per lavvenire. La condotta deve quindi essere improntata verso una grande moderazione: meno si possiede o si desidera, minori saranno le perdite e le delusioni. Epicuro paragona la vita umana ad un banchetto, dal quale si pu essere scacciati allimprovviso senza alcun preavviso. Il convitato saggio non si abbuffa, non attende le portate pi raffinate, ma sa accontentarsi di quello che ha avuto e, appena sar il momento, pronto ad andarsene senza nessun rimorso.

Un uomo che decise di condurre la sua vita alla ricerca di questi ideali fu Petronio, illustre intellettuale della cerchia degli intimi di Nerone, uomo avvezzo a ribaltare le convenzioni comuni: come riferisce Tacito negli Annales egli passava il giorno a letto a dormire mentre la notte si dedicava i suoi affari e soprattutto ai piaceri della vita. Nonostante questo aspetto della sua personalit, o forse proprio per esso, Petronio attir su di s lattenzione di Nerone e della sua corte, diventando cos (sempre come testimonia Tacito) arbiter elegantiae cio arbitro delleleganza, del buon gusto, maestro e modello di raffinatezza per limperatore. Il suo intelletto eccelso, il suo amore per le cose di classe e la sua abilit di intrattenitore fanno di lui il primo "dandy "conosciuto. I suoi atteggiamenti, la sua cultura e la dedizione al fare esperienza della vita si riscontrano nei caratteri e nelle vicende dei personaggi della sua opera pi importante, il Satyricon. Si tratta di unopera della quale non possiamo avere certezze riguardo alla struttura, poich ce ne sono arrivati solo frammenti e proprio a causa di questa frammentariet ci difficile da inquadrare anche per quanto riguarda il suo genere; un ipotesi suggestiva quella che vede nel Satyricon una grande vicinanza con il modello del romanzo ellenistico. Con esso, in effetti, il Satyricon condivide alcuni aspetti come la struttura complessa, il rapporto amoroso fra i protagonisti e le concatenate disavventure che essi devono affrontare. Tuttavia alcuni studiosi hanno sostenuto la tesi di un intento parodico di Petronio con questa sua opera verso questo stesso genere letterario, ma anche nei confronti dell Odissea omerica di cui riprenderebbe, rovesciandoli i temi del viaggio di conoscenza, delleroe perseguitato da un dio etc. Altri ancora definiscono Petronio come un inventore poetico poich capace di accostare tra loro generi e forme tra le pi varie, come ad esempio, oltre quelle gi citate, quelli della satira menippea, caratterizzata da una forte ironia e dal gusto per tutto ci che reale, spostando lattenzione dai tradizionali valori etici e morali a quelli che erano anche i vizi o gli aspetti pi scottanti della societ latina. Appare quindi riduttivo cercare di racchiudere la variet del Satyricon sotto un unico genere narrativo. Forse opportuno limitarsi ad apprezzare labilit di Petronio di riunire, in un'unica opera, generi molto diversi tra loro. Encolpio, il giovane protagonista, racconta le avventure alle quali andato incontro durante un viaggio fatto in compagnia del giovane Gitone, di cui innamorato, e dellamico Ascilto: insieme i tre iniziano a vivere una serie di avventure decisamente stravaganti. Prima sono accusati di aver offeso il Dio Priapo, dio della fertilit, avendo interrotto un rito in suo onore; costretti quindi dalla sacerdotessa Quartilla a rimediare al sacrilegio, vengono coinvolti in un orgia purificatrice, durante la quale sono sottoposti a estenuanti prove erotiche. Inizia allora il racconto della cena a casa di Trimalchione, episodio centrale dellopera. Ospiti, oltre ai tre ragazzi, sono vari personaggi del rango i Trimalchione, un liberto arricchito, che fa sfoggio con grande esagerazione delle sue ricchezze. La conversazione fra i convenuti verte su argomenti comuni (il clima, i tempi, i giochi pubblici, leducazione dei figli), ma offre uno spaccato vivace e colorato, con qualche punta di volgarit, delle usanze e della vita di quel ceto sociale; per questo motivo si pu parlare di realismo a proposito della narrazione di Petronio, soprattutto per quanto riguarda la lingua, che egli adegua al livello dei personaggi: i protagonisti, giovani, studenti e perci colti,

si esprimono con un registro linguistico pi elevato rispetto a quello popolare degli altri personaggi. In seguito, Encolpio incontrer Eumolpo, un vecchio letterato che, notato linteresse di Encolpio per un quadro raffigurante la presa di Troia, gliene declama in versi il resoconto. I due diventano quindi compagni di viaggio, rivali in amore a causa di Gitone e, dopo una serie di peripezie che li vede viaggiare per mare e rischiare anche la vita, i tre si ritrovano nella citt di Crotone. Qui Eumolpo si finge un vecchio danaroso senza figli mentre Encolpio e Gitone si fanno passare per i suoi servi: con questo stratagemma riescono a scroccare pranzi e doni da parte di vari cacciatori di eredit. Nei frammenti successivi, Eumolpo recita un brano epico, in cui viene descritto il Bellum Civile fra Cesare e Pompeo; successivamente si legge di Encolpio che, per lira del dio Priapo, vittima di una ricca amante che credendosi disprezzata da lui lo perseguita. Il vivere la vita allinsegna delle avventure e delle passioni, ma soprattutto della bellezza e della raffinatezza, caratteristico anche di un altro eroe in ambito letterario, Andrea Sperelli, protagonista del romanzo Il Piacere (1889) di Gabriele DAnnunzio, esteta, il quale non che un alter ego di DAnnunzio stesso. Andrea un giovane aristocratico, artista e proveniente da una famiglia di artisti. Il suo motto quello di fare la propria vita come si fa unopera darte principio che, soprattutto in un uomo dalla volont debolissima come Andrea, lo svuota e lo porter alla crisi, soprattutto per quanto riguarda il rapporto con la donna. Leroe combattuto tra due immagini femminili, Elena Muti, donna fatale che incarna la passione e lerotismo lussurioso, e Maria Ferres, donna pura che rappresenta ai suoi occhi loccasione di riscatto e di elevazione spirituale. In realt lesteta sta mentendo a se stesso: la figura di Maria funge da sostituta di Elena, che Andrea desidera ma che lo rifiuta. Andrea finir poi per tradire la sua menzogna con Maria, che lo abbandoner, lasciandolo con il suo vuoto e la sua sconfitta. Il romanzo caratterizzato da unevidente ambiguit: da un parte Andrea, con il suo gusto raffinato e con la sua mutevolezza, esercita un certo fascino sul lettore, dallaltra invece DAnnunzio muove un aperta critica nei confronti del suo doppio letterario, facendo pronunciare dalla voce narrante duri giudizi nei suoi confronti. Ci su cui si concentra lanalisi, quasi corrosiva, di Andrea Sperelli (e quindi dellautore) il nucleo stesso del suo estetismo. Leroe ci presentato costantemente nellatto di sovrapporre le sue costruzioni estetiche alla vita smascherando gli artifici dei quali composta, fino a lasciarlo in un certo senso nudo, un qualcosa di incompleto una volta eliminata larte dalla sua vita. In effetti, a questo punto della sua produzione letteraria Dannunzio si trova allapice della sua consapevolezza, in altre parole comprende la necessit di prendere le distanze dalla figura dellesteta, denunciandone le debolezze e linquietudine, e riesce ad arginare linsoddisfazione del suo ruolo attraverso la crisi del suo emblema, Andrea. Sebbene DAnnunzio f un politico, oratore ed intellettuale di fama europea, conosciuto per aver riportato lItalia al centro dellattenzione nel quadro generale europeo attraverso le sue audaci imprese e le sue opere, ebbe un lato del suo carattere, per quanto riguarda le sue ambizioni personali, che lo port ad avere un eccessiva concezione di s: si spinse

al punto di voler diventare un vero e proprio mito vivente, visse come se fosse costantemente sopra un palcoscenico, affrontando lo spettacolo della sua vita quasi con arroganza e superbia. Se Andrea Sperelli combattuto tra vivere la sua vita allinsegna dellarte e contemporaneamente della menzogna e, anche DAnnunzio contrappone alla sua fama la sua personalit eccessivamente ambiziosa, possiamo concludere che la figura dellesteta quasi sempre caratterizzata da un lato nascosto, una sfaccettatura quasi negativa del carattere. Come possiamo vedere ci avviene anche nel caso di Dorian Gray, protagonista del romanzo The Picture of Dorian Gray (1890) di Oscar Wilde, che a causa della sua bellezza e della sua voglia di vivere stretto a essa, arriva a uccidere un suo grande amico, innescando cos un processo durante il quale la sua anima sar lentamente colmata da peccati, fino a condurlo alla sua stessa morte. Lartista, infatti, si sente autorizzato a ricercare piaceri sempre pi raffinati e rari facendo ricorso anche all'uso di alcool e droghe, e assecondando perfino tendenze fortemente immorali: quella estetica infatti, un esperienza che spesso non si rivela giusta e retta. La visione della vita come arte implica da un lato la ricerca del piacere, ovvero ledonismo, dallaltro uno stile di vita disinibito e dissoluto che porta allo sfacelo morale e, nel caso di Dorian Gray, al crimine e alla morte. The novel begins with Lord Henry Wotton observing the artist basil Hallward painting the portrait of a handsome young man named Dorian Gray. Dorian arrives later meeting Wotton. After hearing Lord Henrys way to view the world, he begins to think that beauty is the only important aspect of life, and the only thing left to pursue. So he wishes that the portrait of him that Basil is painting would grow old in his place. Under the guide and the influence of Lord Wotton, Dorian begins an exploration of his senses. After examining the painting, Dorian notices that basils portrait of him has changed and he realizes that his wish has come true because the portraits expression now have a subtle sneer (un ghigno beffardo) , and will age with each sin he commits, while his own outward appearance remains unchanged. One night, before he leaves for Paris, Dorian takes Basil to the portrait (become a container of Dorians sins) and accuse him of being responsible for his fate. Then, in a fit of anger, he will stab him to death. Deciding that only a confession would truly absolve him, but lacking any evidences of his guiltiness, he decides to destroy the last symbol of his conscience, the portrait. He picks up the knife that killed Basil Hallward and plunges it into the canvas. Hearing his cry from the inside of the locked room, his servants send for the police, who will find Dorians body, suddenly aged and horrible, beside the portrait, which has reverted to its original form; it is only trough the rings on his fingers that the corpse can be identified.

Potrebbero piacerti anche