Sei sulla pagina 1di 3

OPERETTE MORALI

24 prose
Ma anche se sono in prosa sono poetiche ugualmente, nella percezione di leopardi
Perch per lui poesia ci che suscita immaginazione, quindi paradossalmente questa opera in
prosa quasi considerata poesia.
Il titolo ha una sua ambiguit : accosta stemperando laggettivo MORALE con il sostantivo
sdrammatizzato OPERETTE. Morali sembra alludere alla trasmissione di un messaggio
pedagogico, mentre il sostantivo, in forma alterata, attenua in anticipo e con lieve ironia questo
valore pedagogivco, e richiama la predilezione di leopardi per le misure brevi.
Molto vari sono i personaggi,storici o inventati ma comunque tolti dai rispettivi contesti storicoculturali per diventare voci dialoganti che erompono nel nulla.Su alcuni lautore proietta esso
stessoma questa identificazione sempre mediata da un filtro ironico. Anche quando si parla di
personaggi veri il lettore si rende conto del loro valore emblematico : infatti intepretano luomo
nelle sue fragilit e debolezze.
Il progetto delle Operetta matura velocemente, in un solo anno il 1824
POESIA E FILOSOFIA
La genesi delle operette si ha quando in Leopardi avviene la conversione filofica cio dal
1819 al 1822-23. Alla base del temporaneo abbandono del genere lirico per la scelta della
prosa vi sono:
- La messa a punto della teoria del piacere
- La visione della natura materialistico-meccanicistica
- Lallontanamento dal cristianesimo
- La sfiducia politica
Questi, costituiscono la linea teorico-meditativa dellopera snodo ideologico per comprendere i
successivi sviluppi del suo pensiero che corrispondono poi alle sue scelte sul piano letterario.
Uno degli aspetti pi innovativi delle Operette e che rispecchia a fondo questa conversione
filosofica il rapporto che vede il poeta tra poesia e filosofia. la poesia cerca per sua natura il
bello e la filosofia chessenzialmente ricerca il vero,cio la cosa pi contraria al bello, sieno le
facolt pi affini tra loro. Sulla base di queste idee matura il progetto delle Operette in cui il
piano dellinvenzione poetico-creativa e quello della meditazione filosofica trovano una perfetta
sintesi.
Per questo progetto leopardi sceglie LA PROSA e il registro dellIRONIA.
Se alcun libro morale potesse giovare,io penso che gioverebbero massimamente i poetici:dico
poetici,prendendo questo vocabolo largamamente;cio libri destinati a muovere la
immaginazione;e intendo non meno di prose che di versi.

Matura lidea che anche la prosa possa esprimere pensieri poetici e che possa permettergli di
farsi filosofo senza rinunciare ad immaginazione e fantasia.
Ma la letteratura italiana non disponeva di una prosa filosofica, compito suo crearla. Cos
sceglie lironia, riprendendo e rinnovando il pensiero socratico : il dialogo e lironia scardinano
le certezze su cui si basano la societ e il pensiero umano. Centrale dunque la funzione del
riso :
- Dissacratoria : perche rivels gli inganni e le illusioni che lintelletto attua per
mascherare la reale condizione umana
- Consolatoria : perch allevia lanimo e lo risarcisce della dolorosa verit sulla
condizione umana
Le operette morale nascono quindi in concomitanza con lapprofondirsi del pessimismo del
poeta e la caduta dellideale di un impegno civile e politico. Ora Leopardi si fa disincantato e
scettico :lanalisi risulta impietose nello svelare le debolezze del pensiero contemporaneo. Ora
risulta essenziale il contributo di scienza e filosofia moderna,attraverso le quali possibile
sgomberare il campo dalle ingannevoli certezze del passato e aprire la strada a un sapere
critico e attento al vero. Secondo Leopardi la ragione ha una natura ambivalente : da un lato
fabbrica ostacoli allo scopo di allontanare luomo dalla verit, dallaltro lei che pu rimuovere

quegli ostacoli e liberare la via che conduce alla conoscenza della condizione umana nel
sistema naturale.
La sfiducia nei confronti dellimpegno civile politico, non sono una rinuncia sul piano morale :
infatti le Operette danno un valore etico molto alto allo sforzo conoscitivo che le attraversa,
ovvero, dimostrano linfondatezza delle illusione
(felicit,antropocentrisnmo,progresso,perfettibilit del genere umano) e ci il primo passo
verso la definizione di una morale rinnovata,laica e in grado di proporre nuovi metodi di
comportamento fondati sulla consapevolezza del vero. Se infatti le illusioni degli antichi
(positive) erano felici errori in quanto prodotto dellimmaginazione, quelle dei moderni sono il
prodotto di inganni dellintelletto in un epoca in cui luomo non pu rinunciare alla
consapevolezza filosofica. Infatti lo scopo delle Operette :
- Affermare un nuovo tipo di conoscenza, fondata su connubio tra immaginazione e
ragione , dove possano compenetrarsi la ricerca del bello e del vero.
- Dimostrare la vavuit dei falsi miti sui quali si costruisce lillusione della felicit
- Proporre una nuova etica fondata sulla consapevolezza del vero e sul coraggio di
accettarne le conseguenze, mitigandole con ironia e poesia.
In ci sta la sfida delle Operette di Leopardi e il nuovo insegnamento morale che Leopardi offre
ai lettori mostrando una via alternativa alle ideologie del tempo.
Leopardi, poeta e filosofo, ha avuto anche una formazione di tipo scientifico quindi ben le
conosce, e sebbene lui ritenga che luomo era felice quando non sapeva e non conosceva
la verit, ma lui dice che la verit la sa e non pu ignorarla e far finta di non sapere. Dice che
bisogna accettare la realt, guardarla con lucidit e consapevolezza. Sa che luomo primitivo
era pi felice ma sa che era solo grazie alle illusioni. Egli dice che un uomo deve vivere con la
consapevolezza che la realt dolore e morte ma tuttavia vivere, e lunica maniera per vivere
in questa maniera cercare di alleggerirla per viverla al meglio per esempio con la poesia. La
scienza e queste cose non devono essere usate per chiudere gli occhi. Lironia quasi forse la
sua maniera per sopportare e sdrammatizzare la realt. Lui non dice che la vita bella o che lo
sar, lui dice che la vita brutta da quando nasci a quando muori visto che dopo non c nulla,
tutta via cosi e cosi bisogna accettarlo, di guardare in faccia alla realt e di esserne
consapevoli. E una scelta, infatti lui non ha scelto il suicidio.
TEMI
O meglioTRAGITTI TEMATICI, che non sono schematizzabili entro un disegno definito e chiuso
e si intersecano e si spezzano per riannodarsi e collegare tra loro testi lontani e in apparenza
diversi.
Meditazione
sullinfelicit

Piacere e noia

Natura

Dimostrazione

Testi che dichiarano lordine cosmico e la ricerca del piacere individuale


non si possono conciliare.
Alcuni corollari : se non dato conseguire neppure un attimo di
felicit,che almeno ci privi dellinfelicit,anche se ci comporta
inevitabilmente la rinuncia alla vita (Dialogo di Malambruno e di
Farfarello)
Allinizio il poeta sembra indicare che si possono trovare antidoti alla
noia nellintensit delle sensazioni o nel rischio per il gusto e la sfida,
ma poi anche qusta prospettiva cade . Lindividuo capisce che il piacere
appartiene soltanto al passato e al futuro ma mai al presente .(Dialogo
di Torquato Tasso e del suo genio familiare)
Tema strettamente connesso con quello della Natura
Allinizio non viene direttamente considerata responsabile della
sofferenza delluomo, ma poi nasce in Leopardi la consapevolezza
dellindifferenza della Natura al patire delluomo (Dialogo della Natura e
di un islandese), sullo sfondo di una nuova visione cosmica che dona al
genere umano un ruolo emarginato, andando contro al precedente
antropocentrismo,considerato un illusione
Vuole dimostrare la loro infondatezza, sia di quelli antichi come dei

infondatezza dei
miti

Morte

Suicidio

moderni (civilt,perfettibilit della specie,progresso e scienza) che sono


ironizzati e demistificati in varie operette (es. Dialogo tra Tristano e un
amico). Al taglio critico e ironico neppure sfuggono valori come il
sapere,la saggezza,la gloria,la letteratura, il rapporto antichi-moderni
(es. Dialogo di un Venditore di almanacchi e di un passeggere)
Ha nelle operette una significativa progressione e raggiunge il suo
culmine nel Coro dapertura del Dialogo di Federico Ruysch e delle sue
mummie.
Compare pi volte e culmina nel Dialogo di Plotinio e Porfirio dove
Plotino dissuade Porfirio dal suicidio attraverso compassione e dens
dellanimo, che spinge luomo a rimanere attaccato alla vita grazie al
ciclo incessante della speranza e alla forza degli affetti.

Loriginale paradosso delle operette sta proprio nella straordinaria libert e nella leggerezza
dellimpianto,che sostiene invece un contenuto tanto complesso e serio.
MODELLI E FONTI
In assenza di un modello letterario italiano Leopardi deve inventare un nuovo tipo di prosa
filosofico-letteraria.
-

Riprende il genere dialogico che richiama al modello antico dei dialoghi satirici di
Luciano da Samosata caratterizzati da una spiccata contaminazione di generi e di
registri.
Nei dialoghi di Platone coglie lesempio di una scrittura capace di coniugare filosofia
e poesia.
Vi sono poi richiami a Cicerone, moralisti greci, a Senofonte e ai dialoghi satirici
dimpronta scettica diffusi tra seicento e settecento, nella cultura europea,in
particolare francese, alla tradizione dei contes philosophiques di Voltaire, e a Sterne
e alla sua ironia
Poi vi Ariosto con le Satire e il Furioso, esempi di strutture aperte oltre che di
scrittura satirica.

Le fonti letterarie e scientifiche sono dovute alla frequentazione dei testi antichi e moderni
nella biblioteca del padre. Particolare il suo atteggiamento verso le fonti : utilizza citazioni e
allusioni, le imita o le falsifica per farne la parodia. Tutto ci pu spingersi fino al gioco del
paradosso o al vezzo di dichiarare fonti in realt non usate, e di tacerne altre pi importanti per
linterpretazione dei testi.
LINGUA
Leopardi utilizza per la sua prosa un lessico definito cio utilizzando le parole della lirica. La
scelta linguistica di Leopardi prosatore si inserisce nella ricerca del decoro del classico: il quale
si ottiene schivando modi e forme rare e arcaiche e marcati colloquismi. Anche la sintassi il
pi vicino possibile alluso del parlato. Lo scopo di eliminare lartificiosit secondo un intento
che corrisponde alla volont discorsiva e raziocinante delle operette. Nei testi strutturati a
dialogo la vivacit della scrittura affidata alla brevit degli interventi in un vivace
meccanismo di botta e risposta e alla mescolanza di tono serio e tono colloquiale. Alcuni
dialoghi serrati si concludono con una battuta e con una trovata di spirito che alleggerisce la
tensione e riconduce lintero discorso a un tono medio.
Le Operette Morali furono accolte dai contemporanei con dissenso e disinteresse. Il libro
leopardiano sar percepito come inattuale ancora per tutto il secondo Ottocento. Sar il
Novecento a farlo uscire dal limbo. Nietzche e Benjamin furno i primi a intuire tale profondit.
Nel primo Novecento un ruolo importante nella valorizzazione di Leopardi spetta a Vincenzo
Cardarelli e a Luigi Pirandello, anche a Italo Calvino.

Potrebbero piacerti anche