Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
confronto
René Descartes
Blaise Pascal
Gottfried Leibniz
Martina Gaudiano
Introduzione storica
Cartesio ha rivoluzionato la filosofia, la quale non è più
puramente speculativa, ma rispondendo ad esigenze di tipo
pratico, funge, da guida per l’orientamento dell’uomo nel
mondo.
I filosofi che lo succedettero hanno dovuto necessariamente
confrontarsi con il suo metodo razionalistico che, per quanto
estremamente importante, presenta alcune lacune. Da un lato
abbiamo Blaise Pascal che ne è un critico, dall’altro Spinoza e
Leibniz, due continuatori.
Pascal (1623/1662)
gneosologia
cartesio pascal Leibniz
Cartesio è il padre del metodo La fisica e la matematica, per Secondo Leibniz è importante
deduttivo, secondo cui la quanto affascinanti, non sono la distinguere le verità di ragione dalle
matematica e la geometria devono sapienza; esse coincidono con un verità di fatto. Le prime sono
essere le basi per la conoscenza e
grado di conoscenza ben limitato: universalmente valide e si fondano
bisogna partire da queste per
sia per limiti strutturali, sia in sul principio di identità e di non
giungere alla verità. Il suo metodo
si divide in: relazione ai problemi dell’uomo, contraddizione, inoltre il predicato
- evidenza; alle domande esistenziali, di fronte è implicito il soggetto. Le verità di
- analisi scomposizione in alle quali la scienza sperimentale è fatto corrispondono a delle verità
singole parti; del tutto impotente. E’ importante contingenti che riguardano il
- sintesi costruzione di una analizzare e dividere un concetto, mondo sensibile; in esse i predicati
conoscenza completa a
ma diversamente da quanto afferma non possono essere dedotti dal
partire dalle minime parti;
cartesio la ragione non può arrivare soggetto e il loro contrario è
- enumerazione dei passaggi.
alla conoscenza di Dio. sempre possibile.
Giudizi sintetici Giudizi analitici
A posteriori A priori
Corrispondono alle verità di fatto di Leibniz, Corrispondono alle verità di ragione di Leibniz e
questi giudizi sono considerati estensivi poiché sono considerati esplicativi, poiché non
aumentano la conoscenza, tuttavia non possono aggiungono alcuna ulteriore conoscenza. Questi
essere considerati universali in quanto il loro giudizi però hanno la caratteristica
contrario è sempre possibile. dell’universalità e della necessità in quanto il
Utilizzati dai razionalisti loro contrario non è mai possibile.
Utilizzati dagli empiristi
A priori
Sono dei giudizi che contengono l’universalità
dei giudizi analitici a priori e l’estensione dei
giudizi analitici a posteriori. per Kant questi
giudizi corrispondono alle verità matematiche
e geometriche. Pur essendo universalmente
validi, ci permettono di avere ulteriori
conoscenze.
Nuovi giudizi della filosofia kantiana
dio
cartesio pascal Leibniz
Per Cartesio Dio esiste e non può non Pascal utilizzando le stesse prove Per Leibniz Dio è il coordinatore di
esistere, egli spiega l’esistenza di Dio fornite da Cartesio afferma però un’armonia che Egli stesso
tramite 3 prove.
- l’argomento del marchio di che noi non possiamo essere certi stabilisce; nulla di ciò che accade
fabbricazione secondo cui dell’esistenza di Dio, ma possiamo sulla Terra è casuale, tutto presenta
essendo l’uomo finito non può comprendere l’amore di Dio solo un finalismo. Dio è considerato una
essere causa di se stesso. Dio amando il prossimo. Questa monade come ogni essere della
imprime in noi l’idea di
perfezione; comprensione di Dio è Terra, ma una monade perfetta
- se l’uomo fosse stato causa di sentimentale e non intellettiva. rispetto alle altre, che riesce a
sé stesso si sarebbe attribuito le Quando Pascal afferma che tramite coordinarle nella loro attività che
perfezioni a cui aspira;
l’amore possiamo comprendere Dio presenta un fine prestabilito.
- la prova ontologica secondo cui
la perfezione implica si rifà alle tesi di Sant’Agostino.
l’esistenza.
LA VOLONTÀ DIVINA
DA: PENSIERI
spinoza Leibniz
Noi siamo contraddistinti da potenza e non Questa concezione in Leibniz possiamo ritrovarla,
solo che lui la porta nell'immagine della monade.
possiamo dispiegare una potenza negativa. Il male
La monade non può compiere il male inteso come
è dispiegare una potenza infima, ovvero esercitare entità distaccata dal bene, ma può rischiarare la
il proprio potere sugli altri. più piccola parte di bene possibile che diventa
male.
Il male per Leibniz può essere di tre tipi:
SCETTICO METODICO
Il dubbio metodico parte dagli stessi
Il dubbio scettico parte dall’incertezza del presupposti del dubbio scettico, arrivando
però ad una conclusione diversa. Nonostante
reale, ma si conclude in modo drastico. La
si inizi dal presupposto che si può essere
conclusione consiste nella sospensione ingannati sulla veridicità degli eventi che ci
definitiva della soluzione causata dalla accadono, Cartesio comprende che non si può
convinzione che non si potrà mai arrivare ad dubitare del fatto stesso che si sta dubitando.
Questa intuizione è immediata e
una certezza.
autofondante, immediatamente evidente alla
ragione.
GENIO MALIGNO
Per Descartes il
dubbio radicale
formulare l'ip può spingere fin
otesi dell'esist oa
ingannatore, d en za di un Dio
i un genio mal
farci apparire igno che potreb
indubitabilmen be
realtà falsi. Ques te veri princíp
to dubbio non i in
di delineare i h a, p erò , l'obiettivo
limiti della ra
frenarne la presu g io n e e quindi di
nzione a conosc
dubbio è uno st ere tutte le cose
rumento metod : il
la base su cui o lo g ico per cercare
costruire la nu
base che abbia il ova metafisica,
massimo di sem una
quindi il massim p li ci tà e
o di solidità.
cartesio
“Tutto ciò che ho ammesso fino ad ora come il sapere più
vero e sicuro, l'ho appreso dai sensi, o per mezzo dei sensi:
ora, ho qualche volta provato che questi sensi erano
ingannatori, ed è regola di prudenza non fidarsi mai
interamente di quelli che c'hanno una volta ingannati. Ma,
benché i sensi ci ingannano qualche volta, riguardo alle
cose molto minute e molto lontane, se ne incontrano forse
molte altre, delle quali non si può ragionevolmente dubitare,
benché noi le conosciamo per mezzo loro [...] Supponiamo,
dunque, ora, che noi siamo addormentati, e che tutte queste
particolarità, cioè che apriamo gli occhi, muoviamo la testa,
stendiamo le mani, e simili, non siano se non delle false
illusioni; e pensiamo che forse le nostre mani e tutto il nostro
corpo non siano quali noi li vediamo.”
da: meditazioni metafisiche
GALILEI CARTESIO
● Aveva affermato che per giungere ● Fa un passo avanti affermando che
alla conoscenza bisogna conoscere il l’uomo con il proprio pensiero
libro dell’universo fatto di caratteri fonda la conoscenza del mondo
matematici; così come fonda la stessa
matematica;
● vede la scienza come unico modo ● lavora sul metodo (metafisica e non
per poter affermare di conoscere sulla capacità della natura).
qualcosa nel mondo.
TELEOLOGIA
cartesio pascal Leibniz
Rifiuta la concezione di finalismo Essendo per Pascal la religione più Secondo Leibniz Dio è il creatore di
poiché l’uomo non può conoscere i ragionevole quella cristiana, egli un’armonia prestabilita. Per Leibniz
piani di Dio. Questa è una critica
non può che affermare l’esistenza l’universo e tutto ciò che fa parte di
alla categoria della causa finale
di un ordine generale della natura quest’ultimo corrisponde al modo di
aristotelica. Cartesio afferma che
Dio ha dei piani, ma noi in quanto come orientato ad un fine. realizzarsi del finalismo superiore
esseri finiti noi non possiamo fondato sulla volontà di Dio.
conoscerli, quindi non ha senso
speculare sul finalismo.
MECCANICISMO
cartesio pascal Leibniz
Tutti i corpi viventi e non viventi Pascal respinge l’idea dell’assoluto Leibniz mette in discussione il
sono macchine costituite da parti meccanicismo ritenendolo meccanicismo cartesiano. Sul piano
estese in movimento. Cartesio fondamentale per conoscere la della meccanica contrappone al
infatti, riconduce tutti i fenomeni parte estesa della materia (res principio cartesiano di “costanza
alle tre leggi della meccanica: extensa cartesiana) conoscibile del movimento” quello della
inerzia, moto rettilineo e attraverso la logica, ovvero l’esprit “costanza della forza viva” (cioè la
conservazione della quantità di de géométrie, ma non è abbastanza capacità di produrre effetti). Su un
moto. per intendere la condizione piano metafisico egli contesta l’idea
spirituale dell’uomo. che la materia sia solo spazio
inerte, affermando invece il
carattere inesteso e attivo della
realtà.
RAPPORTO MENTE-CORPO
cartesio Leibniz
Corpo e mente per Cartesio sono due enti separati, Leibniz critica il dualismo cartesiano. Egli ritiene
questo è il presupposto con cui il filosofo cerca di che psiche e soma (che per cartesio sono due entità
restituire centralità all’essere umano. L’uomo è che tra loro non possono interagire) interagiscono
considerato infatti come l’unico ente in cui queste
fra loro in armonia, pur seguendo le proprie leggi.
due istanze della realtà si incontrano. la mente
dell’uomo è vista da Cartesio come un ulteriore
uomo, distaccato dal resto del corpo, che guarda
attraverso gli occhi, la realtà contingente.
confronto con l’attualità: neuroscienze e leibniz
Nel concetto di monade Leibniz afferma che il soggetto che tiene in sé in potenza
l’intero universo, deve usare i materiali o strumenti dell’universo, utili per
rischiarare il proprio quartiere conoscitivo e quindi per essere libero. Questi
materiali sono presenti all’interno dell’universo, ed essendo la monade frattale
dell’universo, la stessa monade presenta all’interno di sé questi strumenti. Fra
questi ci sono il linguaggio, i sensi, il principio di non contraddizione, e tutto ciò
che la biologia evolutiva ha sviluppato in noi per rapportarci con il mondo.
Si passa da un pensiero secondo cui un soggetto si scontra con l’oggetto e da quello
scontro si crea una sintesi che è una novità, ad un soggetto monadico che tiene in
sé la totalità delle possibilità dell'universo e quindi degli strumenti che l’universo
consegna alla monade e scegliendo di rischiarare solo un piccolo quartiere
dell'enorme possibilità che è l’universo. Questa descrizione che Leibniz denominata
ARS COMBINATORIA, è l’esatta corrispondenza delle teorie neuro psichiatriche e
neuropsicologiche attuali per quanto riguarda la creatività.
Gli strumenti di cui parla Leibniz nella descrizione dell’ars combinatoria sono stati
denominati da Daniel Dennet (filosofo e psicologo statunitense) , “Intellectual
Tools”.
Link del video del filosofo Daniel Dennet in cui parla degli “intellectual tools”:
https://www.youtube.com/watch?v=EJsD-3jtXz0&t=44s
ONTOLOGIA
cartesio Leibniz
Per Cartesio le sostanze sono 3: La sostanza leibniziana si identifica con la monade. Le
monadi sono enti metafisici e fisici che corrispondono allo
-RES EXTENSA che corrisponde al mondo inteso
specchio dell’universo, sono definite prive di porte e finestre
come una grande sostanza estesa uniforme e in quanto presentano tutto il sapere all’interno di sé stesse e
indefinita, nella quale regna il meccanicismo; non possono acquisire nuove conoscenze dall’esterno. Ogni
-RES COGITANS ovvero il pensiero. Queste due monade è uguale all’altra in quanto atomo di coscienza, ma
istanze sono distinte e indipendenti e interagiscono ogni monade differisce da un’altra per il punto di vista da cui
osserva e vive il mondo. Leibniz distingue diversi gradi di
solo nell’uomo nella ghiandola pineale;
percezione delle monadi.
-DIO che esiste come essere perfetto, l’idea di Dio è 1. le monadi prive di coscienza che possiedono solo la
un’idea innata e la sua esistenza è affermata da percezione;
Cartesio attraverso 3 prove. 2. gli animali dotati di coscienza legata unicamente alla
memoria;
3. gli uomini che possiedono appercezione (coscienza
del proprio atto percettivo)
LEIBNIZ
“Il corpo organico di ogni essere vivente è una specie di
macchina divina o di automa naturale che supera di gran
lunga qualsiasi automa artificiale. In effetti una macchina
costruita dall’arte dell’uomo non è macchina in ciascuna
delle sue parti. Per esempio il dente di una ruota di ottone
presenta delle parti o dei frammenti che per noi non sono più
qualcosa di artificiale e che riguardo all’uso cui la ruota era
destinata non servano più nessuna traccia meccanica.
Invece le macchine della natura, cioè i corpi viventi, sono
sempre delle macchine fin nelle loro parti più minute
all’infinito. Ecco dunque la differenza fra la natura e l’arte,
vale a dire fra l’arte divina e l’arte umana.”
DA: MONADOLOGIA
Cosa ne pensa... hegel
“Vediamo che il sistema di Leibniz è una metafisica che prende le mosse
dalla determinazione limitata, propria dell'intelletto, della molteplicità
assoluta, cosicché la connessione può esser compresa solo come
continuità; in tal modo l'unità assoluta viene soppressa. L'assoluto esser
per sé è presupposto in astratto: è necessario che Dio faccia da mediatore
tra le cose singole e determini l'armonia tra i mutamenti delle singole
monadi. E’ un sistema artificiale fondato su categorie proprie
dell'intelletto, quali: essere assoluto, molteplicità, singolarità astratta. Il
punto più importante in Leibniz sta nella massima, nel principio,
dell’individualità, e nella regola degli indiscernibili.”
GALILEI, CARTESIO E LOCKE soggettive. Mentre le qualità oggettive sono proprie dell’estensione,
sulle quali è possibile applicare un principio geometrico o una formula
matematica, alle qualità secondarie non corrisponde alcuna realtà: esse
sono l’interpretazione soggettiva degli aspetti qualitativi della materia.
HUME
Le “qualità primarie” possono essere considerate fenomeniche (per
usare una terminologia introdotta da Kant successivamente), cioè
costituite solo ed esclusivamente da insiemi di mere sensazioni, come
le “qualità secondarie”. L’unica differenza può essere limitata al fatto
che soltanto gli oggetti, i “contenuti” di sensazione costituiti da qualità
considerate “primarie” possono essere misurati direttamente tramite
rapporti esprimibili numericamente.
IO PENSO
CARTESIO LEIBNIZ HUME KANT
Per Cartesio l’Io è Per Leibniz l’Io non è Per Hume l’Io è Per Kant l’Io penso è
sostanza (res cogitans), semplice percezione, ma un’attività costruita dal considerato il vettore di
principio ontologico anche appercezione fluire delle percezioni in unificazione del molteplice
secondo cui l’essere è ovvero coscienza della atto. La nostra mente la che caratterizza sia
propria attività di l’esperienza empirica che
giustificato dal pensiero. paragona ad un teatro in
il soggetto pensante. La
percezione della realtà cui le percezioni
coscienza è un’istanza
fenomenica. appaiono. Critica
formativa e essa stessa
Leibniz affermando che influisce sulla nostra
l’Io non è appercezione, percezione del mondo.
ma “flusso di percezioni”
CRITICHE AL COGITO
Il cogito è stato cr
iticato da diversi st
pensavano che si udiosi in quanto
trattasse di un sillo
premessa maggior gismo in cui la
e fosse sottintesa.
1 premessa maggior
e: tutto ciò che pe
2 io penso nsa esiste
3 io esisto
Cartesio risponde
a queste critiche
non si tratta di affermando che
un sillogismo o
deduttivo privo ragionamento
di premessa mag
un’intuizione im giore, ma di
mediata, in virtù
pensa o dubita perc de lla quale chi
episce immediatam
propria esistenza en te la
di essere pensante
un’evidenza certa co m e
e inconfutabile.
Cosa ne pensa... hegel
“E’ da prendere in esame l'emergere del pensare per sé (allusione alla
nozione cartesiana di cogito, al pensiero come autonomo rispetto alla
materia e fondato su sé medesimo) secondo la sua figura concreta. Ora
esso si presenta essenzialmente come qualcosa di soggettivo, che implica
la riflessione del suo essere in se stesso, sicché, in genere, vi è un'antitesi
all'interno di ciò che è. L'interesse è solo quello di risolvere il contrasto, di
comprendere la conciliazione spinta al suo punto più estremo, di cogliere
il dissidio tra essere e pensare al suo grado più astratto ed elevato.
D'ora innanzi ogni filosofia ha interesse per questa unità. ”
CARTESIO PASCAL
L’abitudine è irriflessiva e deriva dal L’abitudine è la nostra natura: i nostri
pensiero confuso formatosi nell’infanzia, principi naturali sono quelli della nostra
ostacola il pensiero scientifico. abitudine. Esistono delle leggi naturali, ma
L’abitudine potenzia la memoria corporea non sono conoscibili dalla nostra ragione.
e intellettuale. Questa divisione deriva dal Possiamo disabituarsi al male per effetto
dualismo della res extensa e res cogitans. della fede per via della ragione.
Le abitudini sono naturali e si fondano sui L’apprendimento continuo diventa
sensi. inizialmente costume che si trasforma
gradualmente in abitudine.
Grazie per l’attenzione che
mi ha riservato
CLASSE: IV I
DATA: 17/04/2020