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Filosofi a

confronto
René Descartes
Blaise Pascal
Gottfried Leibniz

Martina Gaudiano
Introduzione storica
Cartesio ha rivoluzionato la filosofia, la quale non è più
puramente speculativa, ma rispondendo ad esigenze di tipo
pratico, funge, da guida per l’orientamento dell’uomo nel
mondo.
I filosofi che lo succedettero hanno dovuto necessariamente
confrontarsi con il suo metodo razionalistico che, per quanto
estremamente importante, presenta alcune lacune. Da un lato
abbiamo Blaise Pascal che ne è un critico, dall’altro Spinoza e
Leibniz, due continuatori.

Cartesio (1596/1650) Leibniz (1646/1716)

Pascal (1623/1662)
gneosologia
cartesio pascal Leibniz
Cartesio è il padre del metodo La fisica e la matematica, per Secondo Leibniz è importante
deduttivo, secondo cui la quanto affascinanti, non sono la distinguere le verità di ragione dalle
matematica e la geometria devono sapienza; esse coincidono con un verità di fatto. Le prime sono
essere le basi per la conoscenza e
grado di conoscenza ben limitato: universalmente valide e si fondano
bisogna partire da queste per
sia per limiti strutturali, sia in sul principio di identità e di non
giungere alla verità. Il suo metodo
si divide in: relazione ai problemi dell’uomo, contraddizione, inoltre il predicato
- evidenza; alle domande esistenziali, di fronte è implicito il soggetto. Le verità di
- analisi scomposizione in alle quali la scienza sperimentale è fatto corrispondono a delle verità
singole parti; del tutto impotente. E’ importante contingenti che riguardano il
- sintesi costruzione di una analizzare e dividere un concetto, mondo sensibile; in esse i predicati
conoscenza completa a
ma diversamente da quanto afferma non possono essere dedotti dal
partire dalle minime parti;
cartesio la ragione non può arrivare soggetto e il loro contrario è
- enumerazione dei passaggi.
alla conoscenza di Dio. sempre possibile.
Giudizi sintetici Giudizi analitici

A posteriori A priori
Corrispondono alle verità di fatto di Leibniz, Corrispondono alle verità di ragione di Leibniz e
questi giudizi sono considerati estensivi poiché sono considerati esplicativi, poiché non
aumentano la conoscenza, tuttavia non possono aggiungono alcuna ulteriore conoscenza. Questi
essere considerati universali in quanto il loro giudizi però hanno la caratteristica
contrario è sempre possibile. dell’universalità e della necessità in quanto il
Utilizzati dai razionalisti loro contrario non è mai possibile.
Utilizzati dagli empiristi
A priori
Sono dei giudizi che contengono l’universalità
dei giudizi analitici a priori e l’estensione dei
giudizi analitici a posteriori. per Kant questi
giudizi corrispondono alle verità matematiche
e geometriche. Pur essendo universalmente
validi, ci permettono di avere ulteriori
conoscenze.
Nuovi giudizi della filosofia kantiana
dio
cartesio pascal Leibniz
Per Cartesio Dio esiste e non può non Pascal utilizzando le stesse prove Per Leibniz Dio è il coordinatore di
esistere, egli spiega l’esistenza di Dio fornite da Cartesio afferma però un’armonia che Egli stesso
tramite 3 prove.
- l’argomento del marchio di che noi non possiamo essere certi stabilisce; nulla di ciò che accade
fabbricazione secondo cui dell’esistenza di Dio, ma possiamo sulla Terra è casuale, tutto presenta
essendo l’uomo finito non può comprendere l’amore di Dio solo un finalismo. Dio è considerato una
essere causa di se stesso. Dio amando il prossimo. Questa monade come ogni essere della
imprime in noi l’idea di
perfezione; comprensione di Dio è Terra, ma una monade perfetta
- se l’uomo fosse stato causa di sentimentale e non intellettiva. rispetto alle altre, che riesce a
sé stesso si sarebbe attribuito le Quando Pascal afferma che tramite coordinarle nella loro attività che
perfezioni a cui aspira;
l’amore possiamo comprendere Dio presenta un fine prestabilito.
- la prova ontologica secondo cui
la perfezione implica si rifà alle tesi di Sant’Agostino.
l’esistenza.
LA VOLONTÀ DIVINA

VOLONTÀ ANTECEDENTE VOLONTÀ CONSEGUENTE


Tale termine designa la libera volontà di Designa il dispiegarsi della volontà divina,
Dio che, prima di qualsiasi considerazione la quale deve tenere conto delle concrete
sulla realtà effettiva e senza tener conto condizioni della realizzazione del bene.
delle condizioni della sua realizzazione, Dio pur auspicando al bene assoluto, nella
tende al bene in quanto bene, e soltanto ad concretezza, deve agire in vista del
esso. “meglio” possibile. Creando l’uomo Dio gli
ha dato ragione e libertà che sono il
meglio per lui, pur implicando il rischio
del peccato.
religione
cartesio pascal Leibniz
Per Cartesio Dio è buono ed è stato La religione cristiana è la più Per Leibniz bisogna affidarsi alla
Lui a crearci per cui dobbiamo ragionevole in quanto è l’unica bontà di Dio. Ogni azione umana
fidarci di Dio e di tutto quello che religione che si basa sull’amore per presenta un fine prestabilito da Dio il
ha creato. Inoltre Dio ci porta dalla il prossimo e per Dio. L’uomo non quale coordina il tutto, per cui non vi
può conoscere con certezza Dio, è nulla di intrinsecamente malvagio
realtà del cogito all’esistenza reale
nel mondo. Da questa visione religiosa
del mondo fisico. L’errore non ma farebbe meglio a scommettere
deriva la definizione del nostro mondo
deriva da Dio ma dalla nostra sulla sua esistenza in quanto è
come il migliore dei mondi possibili,
incapacità di distinguere le idee ragionevole rischiare il finito per
in quanto Dio concede ampia libertà
chiare e distinte dalle idee fattizie l’infinito: in caso di vincita si agli uomini. Nulla è male, ma ci può
(cioè create dalla nostre mente per guadagna la beatitudine eterna, in essere in una determinata azione una
cui false) caso di perdita si ha rinunciato ai quantità di bene minore.
beni materiali e finiti.
Il migliore dei
mondi possibili
-Non c’è null
a di intrinsec
mondo e nell amente malv
e azioni delle agio nel
fenomeni ch p ersone, esisto
e esprimono no solo
comprension u n minimo grad
e ragionevole o di
-Dio d e l m o ndo;
non poteva
assolutamente c re are un
perfetto perch mondo
stato identic è altrimenti sare
o a sé stess bbe
meglio per ra o , h a scelto però
gione; il
-Le azioni ch
e ci possono
in realtà corr apparire “catt
ispondono ad ive”
espressione d u n a m inore
i bene e sono
alla libertà ch d ovute
e Dio ha volu
concedere ag to
li uomini.
Cosa ne pensa... SCHOPENHAUER
“Pensate, con Leibniz, che il mondo reale sia il migliore dei mondi
possibili? Io faccio fatica a conoscere, anche poco, il mondo reale e non
ho l’onore di conoscere i mondi possibili.

Alle dimostrazioni palesemente sofistiche di Leibniz che questo sarebbe il


migliore dei mondi possibili si può seriamente e onestamente
contrapporre la prova che esso è il peggiore dei mondi possibili.”

DA: L’ARTE DI INSULTARE


MATEMATICA
cartesio pascal Leibniz
Per Cartesio la matematica e la Egli accetta parzialmente quanto Leibniz può essere considerato il
geometria sono idee chiare e affermato da Cartesio ritenendo la padre del calcolo infinitesimale che
distinte che non ci possono matematica e la geometria utili per permette di quantificare differenze
ingannare. Per questo egli ritiene conoscere il mondo sensibile, infinitamente piccole. Questa idea
che debbano essere alla base del suo
tuttavia queste due discipline deriva dalla convinzione che tra le
metodo. A differenza di Bacone,
Cartesio afferma che non bisogna presentano dei limiti, solo il cuore cose e tra le idee esiste sempre una
guardare il mondo e fondare la può cogliere gli aspetti più profondi serie di gradi intermedi, in una
matematica sulle osservazioni dell’essere. Pascal inoltre afferma continuità che si prolunga
svolte; al contrario la matematica che dall’aritmetica si fonda la all’infinito. L’intuizione originale di
deve essere il metodo da fondare concezione di tempo e dalla Leibniz sta nell’aver compreso che
affinché si possa giungere alla geometria quella di spazio. Questa le differenze infinitesimali devono
verità.
intuizione di Pascal sarà ripresa essere interpretate con nuovi
anche da Kant. simboli.
ragione
cartesio pascal Leibniz
Il Cogito è un principio razionale e La ragione per Pascal si identifica Per Leibniz le verità di ragione
immediato che si incontra con la con l’esprit de géométrie il quale non sono verità assolutamente
res extensa solo nell’uomo nella è sostanza. Per la prima volta in necessarie il cui predicato è
ghiandola pineale. Secondo filosofia la ragione assume un implicito nel soggetto; esse si
Cartesio l’uomo può conoscere il significato risolutivo dei problemi, fondano sul principio di identità e
mondo solo grazie alla ragione, da ci mostra il rapporto di di non contraddizione e riguardano
questo presupposto nasce una causa-effetto fra i vari eventi e ci il mondo della logica. Il principio di
nuova filosofia che chiama l’uomo permette di trovare i modi migliori ragion sufficiente è invece il
all’azione. per vivere la nostra vita. principio su cui si basano le verità
di fatto secondo cui tutto ciò che
accade presenta una ragione
affinché accada in quel determinato
modo.
Nonostante la ra
gione, chiamata
géométrie, per esprit de
PASCAL sia u
strumento pratico n ottimo
e risolutivo dei p
quest’ultima non roblemi,
basta per compre
vera essenza del ndere la
la vita degli uom
in ini. Entra
gioco un ulteriore concetto
fondamentale p
er comprendere
di Pascal: l’espr la filosofia
it de finesse. I
ragione sono i limiti della
seguenti: è inca
comprendere il m pace di
ondo, in conflitto
con i sensi che la
ingannano e non
può dimostrare i
suoi principi
primi.
Di fronte alla tragicità della condizione umana, la mentalità comune reagisce con atteggiamenti e sentimenti
particolari, che scaturiscono dal fondo dell’anima, la quale avverte la propria insufficienza e infelicità.

Amor proprio Divertissement


Induce il soggetto ad amare e considerare Rimanere in silenzio senza distrazioni né
prioritariamente solo se stesso, portandolo a occupazioni, è la cosa più insopportabile per
camuffare la sua vera natura. L’amor proprio l’uomo, perché lo mette in condizione di
è la fonte da cui scaturisce l’avversione degli rendersi conto della fragilità e della
uomini per la verità nuda e cruda ed è frustrazione che caratterizzano la sua
all’origine dell’ipocrisia che conduce le esistenza. Gli uomini sono in costante ricerca
persone a profondersi in lodi e della distrazione per non pensare a se stessi.
manifestazioni di apprezzamento, al fine di Il presente e il passato diventano mezzi per
non urtare la sensibilità di coloro a quali ci si progettare l'avvenire, ne deriva che l’uomo
rivolge. non vive mai veramente.
bruno & spinoza cartesio
SOSTANZA 3 SOSTANZE

Unica ed incausata. La res cogitans La res extensa


Corrisponde a Dio che è sostanza spirituale; sostanza estesa;
immanente nel mondo e
corrisponde alla natura
stessa.
Dio garante della veridicità della
conoscenza umana.
LA MORALE DI CARTESIO LA MORALE DI PASCAL LA MORALE DI LEIBNIZ
Cartesio fonda una morale Pascal ritiene che l’uomo sia La monade è considerata come un
eudemonistica, definita provvisoria estremamente grande di fronte ad microcosmo che presenta all’interno
che si basa su 3 principi: alcuni fenomeni ed infinitamente di sé tutto l'universo, ma può
- Conoscere l’ambiente in cui ci piccolo in confronto ad altri. Di fronte dispiegarne solo una minima parte
si trova e seguire gli alla tragicità della sua esistenza ha poiché limitata nel tempo e nello
insegnamenti; acquisito delle difese che vengono spazio. La conseguenza etica di ciò
- Studiare a fondo qualsiasi attivare in modo da proteggersi e consiste nel fatto che, se una monade
opinione, anche la più fuggire dal vuoto interiore presente in volesse aprirsi ad una relazione di
dubitabile per evitare il
ogni essere umano. Egli è portato a qualsiasi tipo, essa corrisponderebbe
pregiudizio;
- Agire solo su quello di cui si ha camuffare la sua vera natura tramite ad una relazione intrinsecamente con
potere, ovvero solo su noi l’amor proprio e a distrarsi affinché se stessi; incontrare qualcuno per
stessi. Soltanto cambiando me non pensi alla morte tramite il Leibniz vuol dire conoscere qualcosa
stesso posso cambiare ciò che divertissement. in più su sé stessi.
mi circonda
PASCAL
“Perché, insomma, che cos'è l'uomo nella natura? Un nulla
rispetto all’infinito, un tutto rispetto al nulla, qualcosa di
mezzo tra il tutto e il nulla. Infinitamente lontano dalla
comprensione di questi estremi, il termine delle cose e il loro
principio restano per lui invincibilmente celati in un segreto
imperscrutabile: egualmente incapace d'intendere il nulla
donde è tratto e l'infinito che lo inghiotte. Che cosa può
comprendere l'uomo? Che farà, dunque, se non scorgere
qualche apparenza della zona mediana delle cose, in
un'eterna disperazione di conoscerne il principio e il termine?
Tutte le cose sono uscite dal nulla, e vanno sino all’infinito.
Chi seguirà quei meravigliosi processi? Solo l'autore di quelle
meraviglie le comprende; nessun altro lo può.”

DA: PENSIERI
spinoza Leibniz
Noi siamo contraddistinti da potenza e non Questa concezione in Leibniz possiamo ritrovarla,
solo che lui la porta nell'immagine della monade.
possiamo dispiegare una potenza negativa. Il male
La monade non può compiere il male inteso come
è dispiegare una potenza infima, ovvero esercitare entità distaccata dal bene, ma può rischiarare la
il proprio potere sugli altri. più piccola parte di bene possibile che diventa
male.
Il male per Leibniz può essere di tre tipi:

● male morale: peccato;


● male fisico: malattia o calamità naturali;
● male metafisico: carenza di bene.
Kant si ispira a Pascal parlando del sublime

Quando Kant nella Critica del Giudizio


Per Pascal l’uomo vive una situazione di parla del sublime si ispira a quanto
tormento, per spiegare questo egli paragona affermato da Pascal. Il sublime scaturisce in
l’uomo ad un GIUNCO PENSANTE. noi un sentimento di ambivalenza

In quanto si La sua facoltà di essere


pensante gli permette di Da un lato siamo
tratta di un Dall’altro lato
essere l’unico a terrorizzati dalla
essere fragile che rimaniamo affascinati
comprendere che morirà e grandezza di un
facilmente può da ciò che noi stessi
questo gli da’ la determinato evento
essere distrutto riteniamo sublime.
sensazione di essere
infinitamente grande.
PLATONE
L’uomo
IL RUOLO DELLA VITA E
saggio PASCAL
della libertà
veramente li e
bero è L’uomo libero è
colui che ragio colui che riesce ad
na sulla evitare
morte. l’amor proprio
(riconoscendo
anche le su
debolezze) e e
il divertissemen
(riuscendo a ra t
gionare con sè
stesso anche de
lla morte, poiché
secondo lui, com
SPINOZA dagli epicurei no
e affermato
n si deve
L’uomo libero aver paura della
morte.
è colui che
pensa alla vita
, si tratta di
un’idea rivoluzi
onaria poichè
egli afferma ch
e è il benessere
che ci permette
di raggiungere
la conoscenza. In
quest’ottica la
ricchezza non p
orta danni, ma
usarla come fin
e e non
come mezzo è sb
agliato.
concetto di passione
cartesio pascal Leibniz
L’uomo subisce le passioni, ovvero E’ l’amore o il pathos verso il L’uomo possiede la libertà di
impulsi meccanici che determinano prossimo che ci permette di scegliere fra un’azione che prevede
la fuoriuscita di spiriti vitali di avvicinarci a Dio. Dio non il dispiegamento di una grande o di
natura corporea, i quali permettono possiamo conoscerlo tramite la una minima quantità di bene. Per
di mettere in moto le varie parti del
ragione, ma possiamo comprendere cui l’uomo può scegliere se essere
corpo. Le passioni non sono
sempre negative poiché possono la ragionevolezza della sua schiavo delle passioni e compiere il
aiutare l’uomo a preservarci dal esistenza solo grazie all’amore male morale avvicinandosi al
pericolo (paura). La cosa più contemplato dalla religione peccato o se tendere a compiere
importante è evitare l’eccesso cristiana. azioni che vedono dispiegarsi una
affinché le passioni non prendano il maggiore quantità di bene,
sopravvento sulla nostra vita.
allontanandosi sempre di più dal
Questo è possibile solo grazie
male morale.
all'esercizio e all'abitudine alla
moderazione.
liberta’
cartesio pascal Leibniz
La libertà consiste nel fatto che, Pur non essendo il tema della Dio ha deciso di dare all’uomo la
affermando o negando ciò che libertà centrale nella filosofia di libertà che gli permette di scegliere
suggerisce l’intelletto, non ci si Pascal, risulta difficile negare che la fra bene e male morale (o peccato).
sente costretti da una forza esterna filosofia di Pascal non sia un Dio ha creato il migliore dei mondi
poiché l’intelletto si identifica con pensiero della libertà. La possibili in quanto l’uomo è dotato
me stesso e sta a me la possibilità di condizione di uomo infinitamente di libertà che consiste nel migliore
scelta. piccolo e infinitamente grande è strumento che l’uomo possa avere
per Pascal dovuto al peccato per poter condurre una vita
originale inteso come il fallimento eticamente giusta o moralmente
umano di impossessarsi della scorretta.
libertà.
LIBERO ARBITRIO 2 modi di concepire la AUTOCOSCIENZA
A partire da CARTESIO nasce una A questa visione di libertà intesa come
filosofia che si basa sulla libertà
individuale la quale corrisponde al libero
L libero arbitrio si contrappongono
filosofi come SPINOZA, FICHTE ed
arbitrio. In quanto esseri pensanti ognuno
di noi può compiere la sua scelta senza
I HEGEL i quali ritengono che la libertà
di ogni uomo consista nel riconoscersi
sentirsi obbligato da una forza esterna. Un B nel processo deterministico che ha
altro filosofo che afferma la libertà intesa portato gli uomini al presente. Secondo
come libero arbitrio è KANT, il quale
ritiene che tutto ciò che è fenomeno (che
E Hegel l’uomo per essere libero deve
seguire il suo sistema filosofico affinché
è così come appare) sia soggetto al R riesca a riconoscere il dispiegarsi dello
semplice determinismo, ma l’uomo in spirito nel mondo. Solo questo
quanto anche noumeno (cosa in sé) non è T autoriconoscimento nei vari processi
semplicemente sottoposto alle leggi del determinati porta al conseguimento
determinismo, ma è anche libero di A’ della libertà.
scegliere.
VERITÀ
cartesio pascal Leibniz
Secondo Cartesio è giusto che gli Secondo Pascal noi non possiamo Le verità per Leibniz possono essere di
esseri umani dubitino di tutto, ma è avere certezza di tutto ciò che esiste ragione e di fatto. Se le prime sono
presente un’unica certezza che nè di Dio, ma la cosa più universalmente valide,le seconde
importante è credere in Dio e dipendono da ciò che accade nel
consiste nell’atto stesso di dubitare.
mondo, per cui è possibile anche il
Dubitando noi pensiamo ed il fatto attraverso l’amore provare a
contrario. Ma siccome le seconde si
che noi stiamo pensando implica la comprenderLo. Nonostante noi
basano sul principio di ragion
nostra esistenza,. da quì la sua più siamo impossibilitati dal conoscere
sufficiente vuol dire che se sono
celebre frase “cogito ergo sum”. la verità ognuno di noi è spinto a accadute c’è un motivo. Inizialmente
cercarla e la si può trovare solo in possono sembrare molto diverse fra
virtù dell’amore che noi proviamo loro, ma in realtà non lo sono in
per gli altri esseri umani e per Dio quanto il creatore conosce tutto
l’universo e per Lui tutti i predicati
sono sempre impliciti nel soggetto.
Le idee per Cartesio
ineriscono alla men
differenza delle idee te a
di Platone che avev
una loro realtà auto ano
noma e indipenden
Possono essere di tr te.
e tipi:
● IDEE AVVEN
TIZIE che provengo
dall’esterno; no
● IDEE FATTIZ
IE costruite dalla no
mente; stra
● IDEE INNATE
che non derivano
dall’esterno, tra ques
te ci sono:
- DIO
- IMMORTALIT
À ANIMA
- UNITÀ DEL M
ONDO
- MATEMATIC
A
- GEOMETRIA
DUBBIO

SCETTICO METODICO
Il dubbio metodico parte dagli stessi
Il dubbio scettico parte dall’incertezza del presupposti del dubbio scettico, arrivando
però ad una conclusione diversa. Nonostante
reale, ma si conclude in modo drastico. La
si inizi dal presupposto che si può essere
conclusione consiste nella sospensione ingannati sulla veridicità degli eventi che ci
definitiva della soluzione causata dalla accadono, Cartesio comprende che non si può
convinzione che non si potrà mai arrivare ad dubitare del fatto stesso che si sta dubitando.
Questa intuizione è immediata e
una certezza.
autofondante, immediatamente evidente alla
ragione.
GENIO MALIGNO
Per Descartes il
dubbio radicale
formulare l'ip può spingere fin
otesi dell'esist oa
ingannatore, d en za di un Dio
i un genio mal
farci apparire igno che potreb
indubitabilmen be
realtà falsi. Ques te veri princíp
to dubbio non i in
di delineare i h a, p erò , l'obiettivo
limiti della ra
frenarne la presu g io n e e quindi di
nzione a conosc
dubbio è uno st ere tutte le cose
rumento metod : il
la base su cui o lo g ico per cercare
costruire la nu
base che abbia il ova metafisica,
massimo di sem una
quindi il massim p li ci tà e
o di solidità.
cartesio
“Tutto ciò che ho ammesso fino ad ora come il sapere più
vero e sicuro, l'ho appreso dai sensi, o per mezzo dei sensi:
ora, ho qualche volta provato che questi sensi erano
ingannatori, ed è regola di prudenza non fidarsi mai
interamente di quelli che c'hanno una volta ingannati. Ma,
benché i sensi ci ingannano qualche volta, riguardo alle
cose molto minute e molto lontane, se ne incontrano forse
molte altre, delle quali non si può ragionevolmente dubitare,
benché noi le conosciamo per mezzo loro [...] Supponiamo,
dunque, ora, che noi siamo addormentati, e che tutte queste
particolarità, cioè che apriamo gli occhi, muoviamo la testa,
stendiamo le mani, e simili, non siano se non delle false
illusioni; e pensiamo che forse le nostre mani e tutto il nostro
corpo non siano quali noi li vediamo.”
da: meditazioni metafisiche
GALILEI CARTESIO
● Aveva affermato che per giungere ● Fa un passo avanti affermando che
alla conoscenza bisogna conoscere il l’uomo con il proprio pensiero
libro dell’universo fatto di caratteri fonda la conoscenza del mondo
matematici; così come fonda la stessa
matematica;

● vede la scienza come unico modo ● lavora sul metodo (metafisica e non
per poter affermare di conoscere sulla capacità della natura).
qualcosa nel mondo.
TELEOLOGIA
cartesio pascal Leibniz
Rifiuta la concezione di finalismo Essendo per Pascal la religione più Secondo Leibniz Dio è il creatore di
poiché l’uomo non può conoscere i ragionevole quella cristiana, egli un’armonia prestabilita. Per Leibniz
piani di Dio. Questa è una critica
non può che affermare l’esistenza l’universo e tutto ciò che fa parte di
alla categoria della causa finale
di un ordine generale della natura quest’ultimo corrisponde al modo di
aristotelica. Cartesio afferma che
Dio ha dei piani, ma noi in quanto come orientato ad un fine. realizzarsi del finalismo superiore
esseri finiti noi non possiamo fondato sulla volontà di Dio.
conoscerli, quindi non ha senso
speculare sul finalismo.
MECCANICISMO
cartesio pascal Leibniz
Tutti i corpi viventi e non viventi Pascal respinge l’idea dell’assoluto Leibniz mette in discussione il
sono macchine costituite da parti meccanicismo ritenendolo meccanicismo cartesiano. Sul piano
estese in movimento. Cartesio fondamentale per conoscere la della meccanica contrappone al
infatti, riconduce tutti i fenomeni parte estesa della materia (res principio cartesiano di “costanza
alle tre leggi della meccanica: extensa cartesiana) conoscibile del movimento” quello della
inerzia, moto rettilineo e attraverso la logica, ovvero l’esprit “costanza della forza viva” (cioè la
conservazione della quantità di de géométrie, ma non è abbastanza capacità di produrre effetti). Su un
moto. per intendere la condizione piano metafisico egli contesta l’idea
spirituale dell’uomo. che la materia sia solo spazio
inerte, affermando invece il
carattere inesteso e attivo della
realtà.
RAPPORTO MENTE-CORPO

cartesio Leibniz
Corpo e mente per Cartesio sono due enti separati, Leibniz critica il dualismo cartesiano. Egli ritiene
questo è il presupposto con cui il filosofo cerca di che psiche e soma (che per cartesio sono due entità
restituire centralità all’essere umano. L’uomo è che tra loro non possono interagire) interagiscono
considerato infatti come l’unico ente in cui queste
fra loro in armonia, pur seguendo le proprie leggi.
due istanze della realtà si incontrano. la mente
dell’uomo è vista da Cartesio come un ulteriore
uomo, distaccato dal resto del corpo, che guarda
attraverso gli occhi, la realtà contingente.
confronto con l’attualità: neuroscienze e leibniz
Nel concetto di monade Leibniz afferma che il soggetto che tiene in sé in potenza
l’intero universo, deve usare i materiali o strumenti dell’universo, utili per
rischiarare il proprio quartiere conoscitivo e quindi per essere libero. Questi
materiali sono presenti all’interno dell’universo, ed essendo la monade frattale
dell’universo, la stessa monade presenta all’interno di sé questi strumenti. Fra
questi ci sono il linguaggio, i sensi, il principio di non contraddizione, e tutto ciò
che la biologia evolutiva ha sviluppato in noi per rapportarci con il mondo.
Si passa da un pensiero secondo cui un soggetto si scontra con l’oggetto e da quello
scontro si crea una sintesi che è una novità, ad un soggetto monadico che tiene in
sé la totalità delle possibilità dell'universo e quindi degli strumenti che l’universo
consegna alla monade e scegliendo di rischiarare solo un piccolo quartiere
dell'enorme possibilità che è l’universo. Questa descrizione che Leibniz denominata
ARS COMBINATORIA, è l’esatta corrispondenza delle teorie neuro psichiatriche e
neuropsicologiche attuali per quanto riguarda la creatività.
Gli strumenti di cui parla Leibniz nella descrizione dell’ars combinatoria sono stati
denominati da Daniel Dennet (filosofo e psicologo statunitense) , “Intellectual
Tools”.
Link del video del filosofo Daniel Dennet in cui parla degli “intellectual tools”:
https://www.youtube.com/watch?v=EJsD-3jtXz0&t=44s
ONTOLOGIA
cartesio Leibniz
Per Cartesio le sostanze sono 3: La sostanza leibniziana si identifica con la monade. Le
monadi sono enti metafisici e fisici che corrispondono allo
-RES EXTENSA che corrisponde al mondo inteso
specchio dell’universo, sono definite prive di porte e finestre
come una grande sostanza estesa uniforme e in quanto presentano tutto il sapere all’interno di sé stesse e
indefinita, nella quale regna il meccanicismo; non possono acquisire nuove conoscenze dall’esterno. Ogni
-RES COGITANS ovvero il pensiero. Queste due monade è uguale all’altra in quanto atomo di coscienza, ma
istanze sono distinte e indipendenti e interagiscono ogni monade differisce da un’altra per il punto di vista da cui
osserva e vive il mondo. Leibniz distingue diversi gradi di
solo nell’uomo nella ghiandola pineale;
percezione delle monadi.
-DIO che esiste come essere perfetto, l’idea di Dio è 1. le monadi prive di coscienza che possiedono solo la
un’idea innata e la sua esistenza è affermata da percezione;
Cartesio attraverso 3 prove. 2. gli animali dotati di coscienza legata unicamente alla
memoria;
3. gli uomini che possiedono appercezione (coscienza
del proprio atto percettivo)
LEIBNIZ
“Il corpo organico di ogni essere vivente è una specie di
macchina divina o di automa naturale che supera di gran
lunga qualsiasi automa artificiale. In effetti una macchina
costruita dall’arte dell’uomo non è macchina in ciascuna
delle sue parti. Per esempio il dente di una ruota di ottone
presenta delle parti o dei frammenti che per noi non sono più
qualcosa di artificiale e che riguardo all’uso cui la ruota era
destinata non servano più nessuna traccia meccanica.
Invece le macchine della natura, cioè i corpi viventi, sono
sempre delle macchine fin nelle loro parti più minute
all’infinito. Ecco dunque la differenza fra la natura e l’arte,
vale a dire fra l’arte divina e l’arte umana.”

DA: MONADOLOGIA
Cosa ne pensa... hegel
“Vediamo che il sistema di Leibniz è una metafisica che prende le mosse
dalla determinazione limitata, propria dell'intelletto, della molteplicità
assoluta, cosicché la connessione può esser compresa solo come
continuità; in tal modo l'unità assoluta viene soppressa. L'assoluto esser
per sé è presupposto in astratto: è necessario che Dio faccia da mediatore
tra le cose singole e determini l'armonia tra i mutamenti delle singole
monadi. E’ un sistema artificiale fondato su categorie proprie
dell'intelletto, quali: essere assoluto, molteplicità, singolarità astratta. Il
punto più importante in Leibniz sta nella massima, nel principio,
dell’individualità, e nella regola degli indiscernibili.”

da: lezioni sulla storia della filosofia


DUALISMO MONISMO
E’ una concezione dell’essere che si oppone a
Concezione filosofica o scientifica fondata
quella del pluralismo, o più spesso del
sulla compresenza di due principi o elementi
dualismo. Questa concezione afferma che la
distinti, complementari o opposti (bene e
totalità della realtà, nonostante l’apparente
male, materia e spirito). Il dualismo è una
molteplicità, diversità e mutabilità dei
concezione che si oppone al monismo. Il
fenomeni può essere ricondotta ad un
movimento è la chiave di lettura per la
principio unitario. Qualsiasi distinzione fra
comprensione dell’attrazione di due elementi
materia e spirito, tra mondo e Dio, è falsa e
che si contrappongono. Questa concezione
quindi, secondo una visione monistica, la
filosofica è appoggiata da Cartesio.
molteplicità fenomenica e il dualismo
percepiti dagli esseri umani sono solo il frutto
I filosofi che appoggiano questa teoria sono
Bruno, Spinoza, Leibniz, Hegel.
La piega. Leibniz e il barocco DELEUZE
La filosofia di Leibniz è una filosofia dell’anima come dispiegamento
della libertà. La libertà della monade è quella di dispiegare una parte
dell’universo. La monade è simile ad un panno ripiegato in cui tutto
il materiale è al suo interno e semplicemente dispiegandolo si porta
alla luce ciò che potenzialmente ne era già all’interno. Arte, filosofia,
matematica sono i mezzi principali con cui la monade può
dispiegare se stessa. Deleuze supera da un punto di vista metaforico
l’immagine della monade come sfera che può rischiarare solo un
piccolo quartiere, fornendoci l’immagine della monade come una
immensa rete fatta di relazioni interne che si dispiegano di volta in
volta rischiarando parti del mondo e dell’animo. La conoscenza
produce la realtà che preesiste e viene portata alla luce da un atto.
QUALITÀ PRIMARIE E SECONDARIE
Distinguono le qualità primarie, oggettive dalle qualità secondarie,

GALILEI, CARTESIO E LOCKE soggettive. Mentre le qualità oggettive sono proprie dell’estensione,
sulle quali è possibile applicare un principio geometrico o una formula
matematica, alle qualità secondarie non corrisponde alcuna realtà: esse
sono l’interpretazione soggettiva degli aspetti qualitativi della materia.

HUME
Le “qualità primarie” possono essere considerate fenomeniche (per
usare una terminologia introdotta da Kant successivamente), cioè
costituite solo ed esclusivamente da insiemi di mere sensazioni, come
le “qualità secondarie”. L’unica differenza può essere limitata al fatto
che soltanto gli oggetti, i “contenuti” di sensazione costituiti da qualità
considerate “primarie” possono essere misurati direttamente tramite
rapporti esprimibili numericamente.
IO PENSO
CARTESIO LEIBNIZ HUME KANT
Per Cartesio l’Io è Per Leibniz l’Io non è Per Hume l’Io è Per Kant l’Io penso è
sostanza (res cogitans), semplice percezione, ma un’attività costruita dal considerato il vettore di
principio ontologico anche appercezione fluire delle percezioni in unificazione del molteplice
secondo cui l’essere è ovvero coscienza della atto. La nostra mente la che caratterizza sia
propria attività di l’esperienza empirica che
giustificato dal pensiero. paragona ad un teatro in
il soggetto pensante. La
percezione della realtà cui le percezioni
coscienza è un’istanza
fenomenica. appaiono. Critica
formativa e essa stessa
Leibniz affermando che influisce sulla nostra
l’Io non è appercezione, percezione del mondo.
ma “flusso di percezioni”
CRITICHE AL COGITO
Il cogito è stato cr
iticato da diversi st
pensavano che si udiosi in quanto
trattasse di un sillo
premessa maggior gismo in cui la
e fosse sottintesa.
1 premessa maggior
e: tutto ciò che pe
2 io penso nsa esiste
3 io esisto
Cartesio risponde
a queste critiche
non si tratta di affermando che
un sillogismo o
deduttivo privo ragionamento
di premessa mag
un’intuizione im giore, ma di
mediata, in virtù
pensa o dubita perc de lla quale chi
episce immediatam
propria esistenza en te la
di essere pensante
un’evidenza certa co m e
e inconfutabile.
Cosa ne pensa... hegel
“E’ da prendere in esame l'emergere del pensare per sé (allusione alla
nozione cartesiana di cogito, al pensiero come autonomo rispetto alla
materia e fondato su sé medesimo) secondo la sua figura concreta. Ora
esso si presenta essenzialmente come qualcosa di soggettivo, che implica
la riflessione del suo essere in se stesso, sicché, in genere, vi è un'antitesi
all'interno di ciò che è. L'interesse è solo quello di risolvere il contrasto, di
comprendere la conciliazione spinta al suo punto più estremo, di cogliere
il dissidio tra essere e pensare al suo grado più astratto ed elevato.
D'ora innanzi ogni filosofia ha interesse per questa unità. ”

da: lezioni sulla storia della filosofia


INTELLETTO E MONDO SENSIBILE
Leibniz KANT
Le forme della mente e quelle della realtà Non sappiamo e non possiamo sapere nulla della
coincidono poiché la mente e la realtà le hanno in cosa in sé (noumeno), di tutto ciò che è reale e che
comune. Le monadi vengono definite come dei
si trova al di fuori della nostra mente. Anche tempo
microcosmi che presentano in loro il materiale
conoscitivo preesistente. La formazione delle idee e spazio sono forme a priori della nostra mente.
nella nostra mente segue le regole perfette che Essendo la struttura conoscitiva uguale in tutti gli
dominano la natura, poiché essa presenta al suo
uomini, pur essendo soggettiva (all’interno di ogni
interno l’intera natura. La monade è in grado di
rappresentare e conoscere solo una piccola parte essere razionale), siamo portati a dare tutti le
della natura, ma tutto ciò di cui fa esperienza medesime definizioni. All’esterno della nostra
corrisponde al reale.
coscienza nulla è davvero conoscibile.
TEMPO E SPAZIO
CARTESIO LEIBNIZ HUME KANT
Per Cartesio spazio e Per Leibniz spazio e Per Hume lo spazio e il Per Kant il tempo è la
tempo sono parte della tempo sono idola tempo sono idee complesse condizione formale
che derivano sintetica a priori del senso
materia. Lo spazio è una (utilizzando una parola
interno di ogni fenomeno;
proprietà tipica dei corpi di Bacone), ovvero dall’esperienza, nel senso
dal tempo fonda validità
convenzioni destrutturate che si formano nel
che caratterizza il loro l’aritmetica.
soggetto a partire Lo spazio è la forma
essere estesi. perchè corrispondono ai
dall’elaborazione che sintetica a priori di tutte le
modi di relazione fra gli
l’intelletto fa quando intuizioni esterne ed è
oggetti, convenzioni che limitato come condizione
percepisce ripetutamente
noi stessi mettiamo in l’estensione e la
a priori dei soli fenomeni
atto. esterni. Dallo spazio si
simultaneità.
fonda la geometria.
Abitudine

CARTESIO PASCAL
L’abitudine è irriflessiva e deriva dal L’abitudine è la nostra natura: i nostri
pensiero confuso formatosi nell’infanzia, principi naturali sono quelli della nostra
ostacola il pensiero scientifico. abitudine. Esistono delle leggi naturali, ma
L’abitudine potenzia la memoria corporea non sono conoscibili dalla nostra ragione.
e intellettuale. Questa divisione deriva dal Possiamo disabituarsi al male per effetto
dualismo della res extensa e res cogitans. della fede per via della ragione.
Le abitudini sono naturali e si fondano sui L’apprendimento continuo diventa
sensi. inizialmente costume che si trasforma
gradualmente in abitudine.
Grazie per l’attenzione che
mi ha riservato

CLASSE: IV I
DATA: 17/04/2020

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