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Rivelazione tJ33 RJvelazloae

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2 22 dal tentativo di risoluzione risurrezione. " Nella risurrezione
Per la dottrina biblica sulla ri• n. 3. · Cf P . Milllcr -Goldku h
surrezione s i vedano: H . Haag, Di- Le diverse accentuazioni postbib/ ' :C, te Ue ista nze moderniste in campo il nuovo mondo dello Spirito san-
zionario Biblico , Torino, SEI 1960, del pensiero escatologico nel e ic 1c de t~Jico . Questi due, inizi coman. to viene in contatto col vecchio
843-845: J . Radermakers , P . Grelot , d ella storia in Concilium 1969 °~~0
d:~o un'evoluzione parallela che, mondo della carne. Ma esso lo
in Dizionario di teologia biblica, To• 45 . . 23 Cf lvi, ~1.44. • 24 Cf J. Gnii:
secondo dopoguerra, e soprat-
rino , Marietti 19714 , 1089-1098. Inol- ka , La r1s1.1rrez1011e del corpo nel/ 1 tocca come la tangente tocca il
tre Concilium cit . alla nota I e 1969, controversia esegetica co11te111pora 11 a netto nel postconcilio, tende ad cerchio, senza toccarlo, e appunto
17-165: Aa. Vv. , La risurrezione, Bre· in Concilium 1970, 1916. . 21 E K~~ tu rare almeno nella teologia in quanto non lo tocca, lo tocca
ope , .
scia 1974. . 1 J .A.T . Robinson. Il
corpo, Torino , 1967, 65 . • • Cf R.
Bultman n , Tlreologie des NT, Tu•
21. . 21 I vi, 22. · 21 l vi, 38. . 2,
Car rez, o. c... 1878; ~f M. E. Bois:
~r
s emann , Prospettive ... , 20. . 2Ò I a-
della rivelaz1~ne, una con0 uenza
dei due campi.
come la sua limitazione, come
mondo nuovo " 2 • La rivelazione
binga , Mo h r 1958, 192; E. Schweizer ma:~• _Il realismo dei racconti eva11 • J. LA RIFLESSIONE TF:OLOGICA è quindi dialettica in quanto è
in TWNT VII, 1059; E . Kiisem ann, gelici m Aa. Vv., La Resurrezione pROTESTANTE • Due. fattor:1 ro~tri· Parola contro parola, per perve-
Prospettive paolin e, Brescia 1972, cit. alla nota 2, 29ss. . 30 B. Va~
4Jss ; J . Huby, Epistola ai Roman i Iersel, _La ris'!rrezione <Ji Gesù, ;11• buiscono a d eterminare _in misu- nire attraverso questo contro ad
(a cura di S . Lyonnet), Roma 1961 , fo_r_mazion e o 111terpretaz1one in Co11 • ra preponderante la .r~a~1?ne alla una comprensione. E l'autocom-
265 e n . 65: C. H . Oodd , The epislle ciltwn 1970, 1839. · 3 1 l vi, 80.88 . . " teologia liberale. Agli mm del se.- prensione umana che si sviluppa
o/ Paul to the romans, Londra 1959, Kiisemann, Appello... 77ss. . 33 cr colo si ~~iluppa _la_ coscienza di nella fede sfocia in un senso di
149. · 5 Grundmann in TWNT VIII , l vi, 94 e Rm 6,5ss. · 34 E. Schille-
1-27 . . • E . Schweizer, o. c., 1058 . . beeckx, Riflessio11i sull'interpretazio- una crisi irrevers1b1le del mondo radicale problematicità. Ma que•
. J . Schneider in TWNT VII, 959; ne de/l'escatologia in Concilium 19oo borghese e d el suo equilibrio spiri- sta non è, nel senso degli esisten•
H . Conzelm ann, Teologia del NT, ?l (ora i~ Intellig~n.za della feJ,,'. tuale. La PX:ima guerra mond!ale zialismi contemporanei, accetta•
Brescia 1972, 222; E. Kiisemann, Exe- interpretazione e critica, Alba, E ùi- doveva sanzionare questa coscien- zione della propria condizione,
gerisch e Vers uche u. B esinnungen, I , zioni Paoline 1976 2, 25). • 35 A. Geo, .
Gottinga 1964, 76. - a Schweizer, o. c., ge, li giudizio di Dio in Concili,,., za di irreversibilità della crisi che, giacché è svelata da qualcosa che
1060: d onde anche conclude che per 1969, 33. • 36 J . Blenkin sopp, Si111c. i forse come da nessun altro, veni- sta fuori, dall 'avvenimento della
Paolo si può parlare di una risurre• teologica e conclusioni ermeneuti,J e va sottilmente analizzata dal pri- rivelazione.
zione per la gloria, e non per la in Conciliwn 1970, 1902. 37 O. Cv•j. mo Lukacs nella sua critica del b. L'ermeneutica esistenziale ·
condanna. • 9 CC K. A. Bauer, Leibli• mann, Immortalità dell'anima o , ;.
chkeir , das Ende aller Werke Gottes, surrezione dei morti?, Brescia 1970. romanzo borghese. f1 secondo fat. Il rigore della posizione barthiana
Giltc r slob 1971 , 135. . •0 Bultmann , 47 . . 38 Ivi, 48 . . 39 Cf lvi, n. 2, e tore è dato dalla presa di coscien- risultava insostenibile agli amici
o. c., 172 . . 11 E . Kiisemann, Appello 49 n. 4, le indicazioni dei passi bar- za esegetica (J. Weiss, A. Schweit• che, con Barth, avevano dato vita
a/la libertà, Torino, 1972, 85 . . 12 thiani. . 40 L. Boros, Ha senso la alla rivista Zwischen den Zeiten.
Bultmann , o. c., 170.172; Bauer , o. c., vira in Concilium 1970, 1784. - ' ' zer), che considera l'annuncio
90-91 . . 13 Cf C. Tres montant, Essai l vi, 1783 . . 42 Ivi, 1785. . 4 3 Cullmann, escatologico del regno di Dio co. R. Bultmann, se accerta il carat•
su r la pensée h ébraique, Parigi , 19623, o. c., 49ss . me il centro della predicazione di tere dialettico della rivelazione, Io
108-1 09; M. Carrez, Con quale corpo Gesù . Venivano quindi ad essere fa in modo diverso e opposto. Il
risuscitano i morti in Conci/ium 1970, luogo ermeneutico in cui porre la
l 869ss . • 14 Il paragone tra i due distru tti l 'idealismo etico-borghese
termini è già noto nell'ambiente nel e la riduzione del messaggio cri• domanda sul senso della rivela·
quale si è svil uppato il NT, parti• RIVELAZIONE stiano alla predicazione dell'amo• zione è la coscienza della limita•
colar m ente nel parsismo e nel giu• re fra terno tra i figli dello stesso tezza umana. on si porrebbe
dru smo: cf Miche! in TWNT III, 812 infatti questione sulla rivelaz.ione
particolarmente n . 4; Bauer, o. c., Dio, su c ui aveva fatto leva la
SoMM.ARIO - I. La problematica con- se non esistesse coscienza del li·
92. L'assunzione di questa analogia, tempo ranea : I. La riflessione teolo- teologia liberale.
altrove configurata, spiega lo sposta• gica protes tante; 2. Il postmoderni- a. La teologia dialettica • La mite per superare il quale la _ri•
mento del termine soma vers0 si• smo catlolico ; 3. La confluenza delle velazione è ritenuta necessana.
gnificati non propriamente p aolini . rivelazione cristiana è quindi tut-
Cf Bul tmann, o. c., 192 . • 15 Cf Bauer,
prospettive; 4. Orie ntamento metodo- t'altro che la ripresa d i un'esigen- La domanda circa il senso della
logico. II. La tradizione vete~otesta- rivelazione -::ristiana implica quin•
o. c. , 93, e n . 21; Kiisemann, Pro• menta ri a : I. Le origi ni; 2. Gh sche- za etica. Una " linea di morte" se•
spellive ..., 20; P . Bénoit, Risurrezione mi; 3. La conoscenza ; 4. Il patto; 5. para Dio dall'uomo, l'eternità dal di « una comprensione dell'esi•
alla fine dei tempi o subito dopo la Profeti e sapie nti ; 6. Il giudaismo. stenza che è consapevole della b-
morte? in Concilium 1970, 1884.1893. tempo. La rivelazione è « actus
II I. La fede in Gesù Cristo: I. Ge- miia tezza dell'esistenza e la vuole
Accen tuando d iver same nte il Carrez, sù di Nazaret; 2. La varietà d~lle Purus di un invi sibile accadere in
o. c., 1872-1873. - 16 Ma cf Huby, o.
teologie neotestamentarie; 3. L'.umtà ~io » '. Essa è tutta nell'eternità, far saltare » ' . La coscienza della
c. , 312-313 . . 17 Cf TWN T VI, 417-419. della rivelazione. IV. La tradm?ne 1 limitatezza non è conosc~nz~ rif~-
- " Cf Bauer, o. c., 99-103. • 19 Cf n ~io. E quell'invisibile acca~e-
cris tiana. V . Riflessione sistemat1ca.
re tn Dio è proprio la correlazio- rita ad un oggetto fuon di no1.
Bultmann , o. c ., 205-206 . • lJJ Cf per
il co ncetto di immagine: W. Rad, ne tra peccato e grazia, tra Sau• Giacché siamo noi s tessi la nostra
K i11el, Kleinknecht in TWNT II, 378- I . LA PROBLEMATICA CON- 10 e Paolo. Ciò che avviene nell' vita, la conoscenza del s':10 limite
396, p arti cola r mente 394-395. • 21 In• TEMPORANEA - Per intendere è una conoscenza che c1 accom-
d icativo del condizionamento eserci- u_omo che crede e riceve la rivela•
tato dalla precomprens io ne metafis ica
i problemi contemporanei co~ce~ Ztone di Dio non è quindi fat!o pagna sempre come aITe~~ione
nell'inte rpretazio ne d el tes to paolino nenti la natura e la comprens1on
de_ll~ sua psicologia, ma è storia 0 negazione di questo ltmtte. E
u n passo d e l Mouroux, citalo dal! ' della ri velazione, sembra neces: solo nella decisio~e cir:ca .la P_l'~
Huby, I• Episrola ai Corinti, Roma ~ t&tnaria (U rgeschichte) in Dip.
sario rifarsi a due inizi. QueSll pria esistenza sara qut_ndt ~o~st•
1963, 315 . Pi ù pe ne trante e preciso sono da ti dalla reazione alla teo· e ~ un punto di contatto tra Dt0 bile accogliere una nvelaz1one.
il Cerfaux , Le Christ dans la théo- ti mondo. Questo punto è la
logie de Saint Paul, Parigi 1954, 64 logia liberale in campo proteS!an·
Rivelazione
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La risposta alla domanda umana ché l'oggettualità della conos fu lo sbocco !n,~vitabile di q ue- d_alla difficoltà di definire lo spi-
non può quindi essere in primo za viene sempre intesa come ccn. co situazione d1 stallo ermeneu- nto_ umano chiamato alla parteci-
luogo una comunicazione di sa- sa di possesso e quindi rifluire. 5!8 ,, Esso consegnava cosl un pazione della vita divina 7• Ma il
pere, ma appello (Anrede), affin- nella conoscenza della rivelaz~la1 d1i~1ice cof1;1pito ali~ t~ologia cat- problema teologico nascosto non
ché l'uomo si appresti a lasciar ne), quanto piuttosto in una ~· lica: la r1approprt~z1one o cor- era quello, dichiarato, dei rap-
scoprire la radice del proprio li- duzione della teologia della ri;i- t~zione dell'~_rmeneu(i ca del!~ sog- porti tra natura e soprannatura ,
mi te e ad accettare l'avvenimento, lazion~ a teo_logia della / creazi~: r ettività e 1rntegra~1one dei ~ati ma forse quello di un diverso
che è tutt'uno con la decisione ne._ L avvenimento neotestamen. ~ ila ricerca esegetica e storica. equilibrio tra teologia trinitaria,
escatologica che supera il limite. (arto . della paroJa non è infatti Le teologia della rivelazione era teologia della redenzione e teolo-
La rivelazione è interpretazione il pnmo a partire da cui viene accata nell'intimo da ambedue gia della creazione. Solo infatti
della storicità umana e, in quanto • • Essi., per c1'ò che
IOuesti comp1t1.
pensata l'esistenza; esso non è il una concezione dell 'uomo fondata
tale , è adeguata solo nella deci- particolare e il contingente che q·guarda il sorgere della proble- sull'elezione divina, e solo una
sione. Questa interpretazione non dà senso assoluto all'universalità ri
matica attuaIe, sono s t at1. svoI t1· collocazione non estrinsecistica
può infatti essere essa stessa che per cui rimanda la creazione ad soprattutto nella ~iscus~ione sulla dell 'elezione all'interno della vita
avvenimento storico. Il NT ci sve- un~ elez_ione anteriore che, sola, credibilità della nvelaz1one e nel- trinitaria permette di definire il
la appunto che il limite dell'esi- puo spiegare questo rappono la messa in crisi dell'orizzonte giusto rapporto tra rivelazione so-
stenza è la morte che noi portia- fontale tra il secondo Adamo cd neoscolastico dei manuali. prannaturale ed esistenza uma-
mo sempre con noi . Rivelazione il primo. La rivelazione neotesta- a. La credibilità della rivela- na. Uno dei problemi fondamen-
può allora avere solo il senso di mentaria viene invece, contro·,o. zione - « Il pensiero moderno, con tali della rivelazione e della sua
annientamento della morte. Rive- glia, ridotta a chifjre di un'origine suscettibilità gelosa, considera la comprensione è quello del luogo
lazione è « un avvenimento che della domanda che l'uomo po11e nozione di immanenza come la della sua pensabilità. E quasi ine-
annien ta la morte, non una dot- a partire da se stesso e non da condizione stessa della filosofia; vitabile per la coscienza contem-
trina che essa non es iste» ◄. « Co- un'elezione che è tale. cioè, se tra le idee dominanti vi è poranea porre questo luogo nell '
sa è stato quindi rivelato? Niente 2 . IL POSTMODERNISMO CATTO- un risultato a cui esso si attacca esistenza. Ma questo impone che
affatto . nella misura in cui la que- LICO - Il panorama culturale àel come ad un progresso certo, è l'esistenza umana sia afferrata cri-
stione sulla rivelazione verte cir- cristianesimo ottocentesco, all'in- all'idea, molto giusta al fondo, stianamente ed allora si ripropone
ca eventuali dottrine alle- quali tersezione delle due confessioni, che niente può entrare nell'uo- il rapporto tra universalità (dell'
nessun uomo potrebbe pervenire, quella cattolica e quella prote• mo che non esca da lui e non cor- orizzonte filosofico in cui lo spi-
o circa misteri i quali , una volta stante, era caratterizzato da un risponda in qualche modo al suo rito comprende se stesso) e fat-
comunicati , diventano conosciuti duplice squilibrio. La perdita del- bisogno di espansione » •. Questa ticità della rivelazione, e tra fat-
una volta per tutte. Ma tutto, nel- la tradizione ecclesiale come luo- convinzione blondeliana doveva ticità storica della rivelazione in
la misura in cui vengono aperti go ermeneutico aveva portato per lanciare il suo autore e la mag- Cristo e suo fondamento trinita-
gli occhi all'uomo su di se stesso un verso all'ermeneutica della gior parte dei teologi francesi in rio'.
ed egli è nuovamente in grado di soggettività e per altro verso ali' una discussione che a tuttora, se Accanto alle discussioni che
comprendere se stesso » '. approccio rabbiosamente scienti- può dichiararsi sopita, non può agitarono la teologia soprattut-
In questa posizione, formulata fico, in un senso positivistico, del considerarsi risolta. In essa si in- to negli anni 40 e prima ancora
già nel periodo dialettico, era senso della sacra Scrittura. Lo trecciarono le discussioni sul ruo- di esse, occorre ricordare, per la
contenu ta quella conseguente e ri- sco tto che la cattolicità dovette lo della filosofia nella comprensio- comprensione della problematica
gorosa della /demitizzazione co- pagare a questa situazione "ere- ne della rivelazione, sulla natura attuale, l'influsso della filosofia di
me interpretazione esistenziale del ticale", non solo del protestante· d_el ."segno" e, non per ultimo, an• Maréchal s•11la filosofia cattolica
NT. Si tratta cioè, nell'interpreta- simo, ma della cultura moderna z1 m maniera determinante, sul tedesca (J. B. Lotz, M. Miiller,
zione del messaggio biblico, non in quanto tale, fu duplice a su? rapporto tra natura e ordine G. Siewerth, B. Welte, K. Rah-
già di eliminare il mito che tutto volta. Da una parte ci si arrocc? / soprannaturale della rivelazio- ner). Il pumo d 'interesse maggio-
lo riveste, ma di interpretare, a nella cittadella della neoscolast1- ne. Da una· parte si ricercava il re anche qui era solo apparente-
partire dalla precomprensione del- ca, dove si pensò di poter trov~- Punto di sutura che permettesse mente filosofico. el tentativo di
l'esistenza umana, il senso di que- re una sicura garanzia contro il un'apologetica della rivelazion~ ripensare infatti il tomismo alla
sto messaggio. pensiero moderno. Dall'altra ?,on non estrinsecistica, dall'altra s1 luce dell'idealismo tedesco, Ma-
La rivelazione viene così ad es- si tralasciò di partecipare ali 1m· temeva la distruzione del caratte- réchal era al fondo guidato dalla
sere risolta dentro l'orizzonte del- presa scientifica delle ricerche sto• re soprannaturale del messaggio stessa preoccupazione che lo ave-
la problematicità creaturale. Que- rico-positive dove, in una sort~ c'.\stiano. Il contrasto diventava va sostenuto negli studi sulla mi-
sta operazione teologica ha il suo di congelamento dei presuppoSlt hiu appariscente in un problema stica: ritrovare quel punto d '
tratto caratteristico, forse, non ermeneutici si allacciava un am· identità, quell'origine ultima della
' · za. / 0 ~ofico, dove si nascondeva tut-
nella negazione dell' "oggettività" biguo dialogo con la cosc1en nvia un problema teologico. presenza di Dio nell'uomo: che
(mai negata e sempre taciuta, per- moderna. Il modernismo teologi- permettesse la sutura tra nvela-
Il problema filosofico era dato
Rivelazione J337
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zione e struttura dello spirito nel caso della rivelazione d ' C ma la realtà testimoniata
stes50è' riducibile ai concetti che la a. Il ritro vamento della atoria -
creato. Senza questo influsso è im- sù Cristo, della convenien' e- non La teologia dialettica e l'/erme-
possibile comprendere l'ermeneu- neces_sità di adesione a ques:: ? mediano. Sopr~ttuttto qhuesta dr.eaf. neuti~a esistenziale convergevano
tica della rivelazione proposta da velaz,one, accettandone al te r,. tà non è raggtun a c . e me 1an- nel rifiutare la storia come oriz.
Rahner. Essa non è che l'esplici- stesso le testimo_nianze qua)i1P 0 una luce propon1onata, da zonte più comprensivo de!Ja teo-
1
tazione rigorosa dell 'unità tra mi- t~ ?ella sacra s~~1ttura e della t~: - ~i il carattere mistico della te0- logia cristiana. Da una parte si
stica e metafisica perseguita da d1Z1one. La critica fondamenta)~ c ia Sottolineare la trascenden- afferma infatti che la ri velazione
Maréchal. Il luogo della pensabi- a questo schema era già stata f fogd~lla realtà rivelata rispetto ai è sovrastorica, dall'altra si risolve
za . . .
lità della rivelazione è nella strut- mulata dal Bionde!. Questa or. concetti s1gm 6 cav_a .riproporre il la storia dentro la storicità dell'
tura stessa dello spirito creato, . d 11 con. problemda mod~rmstJco ?fllo svi- esistenza. Pannenberg vede in
cez_1one e a teologia della rive.
nel suo dinamismo trascendente. 1az10ne non ~ra ~he _il riflesso del- Juppo ommat1co non p1u a par- queste opzioni teologiche un'as-
« Ma tutto il problema di una la. gnoseologia le1bmziana: « Non tire dalla soggetti~it~ e dall'im- senza di fondamento teologico.
teologia fondamentale che appli- esisted p~~tod di conoscenza che manenza, ma proprio m forza del- Esse infatti sorgono per una rea-
ca il metodo trascendentale è non _env! a una sensazione e la natura ste~sa d~Ua rivela~i,one. zione inconsiderata di fronte al
quello della delicata articolazio- non ricavi da un dato empirico E sta propno qui la nov1ta di metodo storico-critico. Questo me-
ne fra l'esistenza umana come a esterno . la sua materia totale: quella teologia rispetto al nostro todo infat1i, « in quanto costata-
priori trascendentale della fede e le grandt percezioni, come avrrh. stesso tempo. Essa introdusse una zione scientifica dell'avvenimento ,
il cristianesimo come a posteriori be dett~ Leibniz, sono Ja sc!a problematicità che, anche se non sembrò che non laseiasse più
storico » •. Aggiungeremmo noi porta d mgresso dell'anima ed il esclusivamente, in primo luogo spazio alcuno all'evento salvifi-
che l'unico luogo in cui pensare so.lo ingrediente iniziale de.'!a traeva la sua fona dall'ancora- co » 11 • li metodo storico-critico
quest a articolazione è il rapporto scienza. Conseguentemente il ,.,.,. mento al luogo ermeneutico della invece, opponunamente corretto,
intratr ini tario di filiazione eterna prannaturale non può essere , "· tradizione ecclesiale, più che dal- non è necessariamente immanen-
r: missione redentrice. Una teol0- nosciuto, nel senso di questo ll.:;·. le domande del pensiero con- tista e àntropocentrico. E la sua
g;;i della rivelazione che tralascia mi~e, se non in quanto è ori1d. temp:)raneo . afferma.ione fondamentale che
.:L far questo si vede costretta a nanarnente presentato sotto i trat- 3. L A CONFLUENZA DELLE PRO. sia il . processo storico in qwmto
ripreporre i termini dialettici di fr di una percezione esterna, sen- SPETTI VE - Il secondo dopoguer- tale ad essere il "portatore del
sempre tra gratuità del fatto e za che la conoscenza scientifica ra h,: visto in maniera crescente, senso", coincide con il senso pie-
, aa pensabilità dentro l'universa- che noi possiamo umanamente con ;.m'accentuazione nettissima no dell'incarnazione. Appartiene
liia delle categorie umane. ottenere superi mai ciò che può negli anni sessanta, il confluire infatti a questo se.nso pieno « che
b. L'am pliamento di orizzonte essere fornito in comune dal da- delle due prospettive confessi0- l'azione salvifica di Dio abbia
dei/a tradizione - L'integrazione to sensibile e l'elaborazione che nali. La tendenza ermeneutica tra- avuto luogo all'interno di un con-
degli studi positivi portò, nel pe- ne fa il ragionamento. Cer- scendentaJe rende il campo della testo universale di t:orrelazione
riodo tra la prima e la seconda tamente, una volta entrato nel teologia cattolica più disponibi- della storia dell'umanità. e non
guerra mondiale e nei primi anni dominio soprannaturale, il teolo- le ad accogliere le istanze bult- in un ghetto storico-salvifico o in
dell 'ultimo dopoguerra, ad un go costituirà tutta una scienza manniane, mentre delle monogra- una storia originaria la cui di-
ampliamento di orizzonte sostan- organizzata della rivelazione. Ma fie poderose (H. , U. v. Balthasar, mensione sta perpendicolarmente
ziale. I manuali di teologia cat- qui si tratta unicamente di pro• H. Bouillard) contribuivano a ra- alla storia comune... • 11• Le af-
tolica si limitavano a proporre vare la solidità del ponte che con- dicare le preoccupazioni barthia- . fermazioni conseguenti di Pan-
la teologia della rivelazione nel duce in quel dominio ... » 10• Il su- ne anche · nella teologia fonda- nenbe(g sulla /risurrezione di
c_ontesto della riflessione apologe- peramento effettivo della posizio- mentale della rivelazione. Cristo come prolessi del senso ul-
tica. La rivelazione cristiana era ne manualistica fu tuttavia pos- Si annuncia tuttavia anche una timo della storia, sulla rivelazione
glie! fatto che concludeva l'itine- indiretta, sul rapporto tra parola
rario della ragione umana verso
sibile grazie ad una più profon-
da conoscenza della teologia pa- 1 essa in crisi radicaìe di tutta
a teologia della prima metà del e storia (dove più forti si sono
la ~fede, permettendole di poter tristica da una parte e dell'ese- secolo, a par.tire d.a un presuppo- accese le critiche), stanno tutte
aderire al messaggio cristiano. Le gesi biblica dall'altra. sto comune ai teologi delle due sul prolungamento di questa col-
tappe fondamentali di questo iti- I teologi della "nuova teologia" confessioni: la storia. Anche quì, locazione metodologica.
nerario erano costituite dalla pro- ritrovavano cosl, proprio in una n~l mutamento · di prospettiva in- b. Le concezioni prassistiche -
va dell'esistenza di Dio, dalla di- riappropriazione più fedele di tu!· cidono due fattori : ·il progresso Se i risultati dell'esegesi vetenr
mostrazione della sua rivelabili- la la tradizione della chiesa, di- 1ell'èsegesi veterotestamentaria e testamentaria vengono invece ri-
tà,. dall'individuazione di quei se- mensioni dimenticate dalla ma- l~àrecezione della nuova sensibi- pensati dentro l'ermeneutica mar-
gn, che potessero provare l'origi- nualistica. La rivelazione non è lt storica, determinata conver- xista (/' Antico Testamento). al-
ne divina di un'eventuale rivela- un'invenzione filosofica, ma ecoè- gentemente dal marxismo, dallo meno nel senso vago che questo
zione, dalla costatazione dell'ef- nomia divina nel tempo. Essa stor1c1smo
· · e· dalle scienze del lm-
• termìne tende ad assumere, di-
fettiva presenza di questi segni la testimonianza di Dio su di se 8\Jaggio. verse sono anche le accentuazioni
Rivelazione .RJvelazione
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teologiche. Allora la logica della cale della morte di Dio ()' At . la tradizione storico-eccle- s~o rigore, ma nella sua o rigina-
rivelazione risulta essere quella 1 1~, rnadi essa. Questa tradizione
smo); ~al r!p.ens_a!llent? delle : · rietà, un rischio che pesa solo
della promessa 11• che introduce
nella storia un dinamismo di con-
cedenti p~s!z1ont 11;1 ch1aye di
s?fia ~naht1ca e .dt empirismo lo.
t,~: s1nle è oggettività pura o soggetti-
n?~ vuota , ma l'unità delle due
sulla fede del teologo.

tinuo superamento dialettico, ver- g1co s1 è avuto il ten tativo di • vita ossibile dal D10 che comu- Il · LA TRADIZIO E VETERO-
so il futuro mai pienamente pre- p~nsare la ~pecifi.cità del /lingut: r~sa ~e stesso. Collocarsi fuori di TESTAME TARIA . Jl fatto che
sente di Dio. E in ogni caso oc- g10 ~ella :1velaz1~me. a partire daf n,ca ta unità significa impedirsi I 'AT non possegga alcun concet-
quesplicemente d'I pensare e, an-
corre superare la "privatizzazio- la s1tuaz1one d1 d1schiudiment to specifico ed esclusivo per de-
ne" che l'ermeneutica esistenziale (di~c!osure) tipi~a de\l'esperienz~ serna di più, impedire che il nuo. scrivere la rivelazione ci o bbJj.
e la teologia trascendentale ave- relig~osa; dal clima d1 "sospetto" cor pensamento sia un 'ulteriore ga a ricercare il senso della sua
vano messo come maglia di ferro vo aggine resa posst'b I'Je e v1- . testimonianza non tanto attraver-
c~e mt_roducono le tendenze, do.
indosso all'autocomprensione del- . mmantt soprattutto nell'area cuJ. ~[fifata dall'unica rivelazione di so un'analisi lessicale, quanto at-
la fede. La rivelazione in quanto turale francese, è sorto l'invito ad traverso una penetrazione di al-
promessa di un futuro assoluto, Dio. . d' d 1· .
Esiste quu~ 1 una up 1c~ _um- cuni punti nodali del suo svi-
una sorta di silenzio della teolo.
con la sua riserva escatologica su gia, nell'attesa che le parole d~I- t' (non identità, ma composmone luppo.
ogni realizzazione presente, si po- la tradizione cristiana possano :entro e a partire da Qualcuno I. LE ORJGtN r . La fonte elohi-
ne invece come ermeneutica cri- riacquistare significato. Per inte11 • che è capac~ di_r(-generare) den- sta (Es 3,4b.6.9-14) e lo scri tto
tica della società. E, contro il pe- dere nella giusta portata quc,io tro cw lasciarsi mterrogare pe_r sacerdotale (Es 6,2ss) danno un '
ricolo di una vanificazione forma- fenomeno di osmosi tra Iingui. pensare il s~n~o attuale .della ri- interpretazione dell'origine della
listica del contenuto della rivela- stica e teologia, occorre tener pte. velazione cristiana. In primo luo- fede in Jahve che presenta un
zione , occorre invece intenderne sente l'esigenza, propria alla , go è l'unii~. nell~ f~de, tra aut~- sostanziale accordo con i dati del-
il cara ttere di "memoria perico- teologia "fondamentale" della ;,. comunicazwne d1 Dio e soggetti- l'esegesi scientifica (A. Alt) e con
losa ' ' e quindi sviluppare una teo- velazione, di ripensare i fonoa- vità umana, dove è implicito che diversi reperti archeologici. La ri-
logi a ''narrativa" che liberi tutto men ti della logica della rivelazio- questa soggettività era già stata velazione di Jahve si innesta, nel-
il potenziale pratico-critico della ne secondo categorie che siano costituita per intendere e accet- la storia di alcune tribù (Giu-
memoria cristiana nella riattua- al tempo stesso "apologetiche", tare questa autocomunicazione di- seppe?), come continuità e rottu-
lizzazione del fatto attraverso il induttive cioè di credibilità per vina. I n secondo luogo è l'unità ra con un'esperienza religiosa pre-
rac:onto, al di là di una teologia il fatto cristiano. Ed allora scelta diacronica ed orizzontale della cedente la quale verrebbe ad es-
p:.iramente argomentativa. In que- quasi obbligata è l'autocompren. · storia di questa comunicazione, sere compiuta nell'esperienza at-
sto ripensamento vengono accol- sione del tempo, e la teologia che dove il senso ultimo di que- tuale. Jahve è lo stesso "Dio dei
li i temi più suggestivi del mar- riflette con questo metodo sulla sta unità diacronica non è padri", anche se non ancora co-
xismo di Bloch e della scuola di natura e sul senso della rivelazio- quella del sistema hegeliano o nosciuto col suo vero nome (da
Francoforte 14 , in una tendenza ne cristiana si trova ad essere ca- di un avvenimento assolutamen- intendere in tutta la pregnanza
tuttavia idealistica e universalisti- ricata di tutte le aporie dell'uomo te futuro, ma quella del fatto, sin- semitica del termine). L'esperien-
ca che, ai teologi latinoamerica- contemporaneo. golare e determinato, di Gesù di za religiosa precedente (promes-
ni della /liberazione (/politica), 4. ORIENTAMENTO METODOLOGI· Nazaret. sa della terra e della discendenza,
appare inficiata ancora da una co • Partire dal presente, in una Abbiamo parlato infine di un fede nella conduzione della pro-
concezione troppo distante dagli riflessione teologica sulla rivela· !asciarsi interrogare e non di un pria esistenza da parte di un Dio
effettivi problemi dell'uomo e non zione, ha solo un senso : quello interrogare, con la piena consape- che stabilisce rapporti penonali
attenta al primato della prassi. di lasciarsi interrogare con una volezza dell'irraggiungibilità teo- con il gruppo, non legati a luoghi
c. La riduzione linguistica . coscienza non tranquilla, piena- retica del mistero che permette il santi che sono invece assunù co-
La teologia della rivelazione ha mente partecipe al gemito della rovesciamento dell'orizzonte. Esso me pegno e segno dell 'incontro)
subito e continua a subire i con- creatura, dalla storia stessa della è avvenimento reso possibile solo viene superata dalla conoscenza
traccolpi dei vari atteggiamenti fede nella rivelazione. Della fe. da Dio, giacché il rovesciamento, del nome, ma trova in questa
<:: delle varie opzioni nella scienza dè nella rivelazione, e non del; 1~ presa di possesso della sogget- nuova fase la sua verità, il pro-
e nella filosofia del linguaggio. la rivelazione tout court, perche tività umana da parte di Dio è, prio perché. « All'inizio non si
Dall'identificazione di linguaggio questa perviene a noi solo come storicamente l'avvenimen to stes- trova ciò che è generale, ma un
ed interpretazione del primo .Hei- incontro ben concreto. Israele co-
testimonianza di fede, come sog- 5? della riveiazione. Questo avve- nosce il suo Dio a partire da un
degger si è avuta l'autocompren- gettività storica modificata da un ~trnento è pensabile solo a par·
sione della teologia della rivela- incontro. tire dalla sua fatticità, ma non evento di salvezza... ella sua
zione come ermeneutica esisten- Il luogo dentro cui poter pen· luce si pone poi anche quello che
è_ costruibile teoreticamente, in
ziale; dalla critica neopositivista sare questa rivelazione non è via analitica. è generale » ". Il generale è qui
del linguaggio metafisico e reli- quindi l'esistenza come tale, e il complesso delle idee e delle
Ma questo significa infine che credenze sulle proprie origini, sul-
gioso si è avuta la teologia radi- nemmeno la rivelazione come ta- un tale ripensamento è, non nel
RJvelazione 1341 RJvelazlone

l'origine del mondo. E questa ge- schemi), secondo l'urgenz . suoi sacerdoti (Lv 20,8, 21,15. Es 8,6; 9,14; 9,29; Ez 7,9; 21 ,
1
neralità di credenze e convinzioni la situazione vissuta. Da a del. , 22,9.16), che conduce il po- 10, ecc.).
era già religiosamente vissuta. La punto di vista nemmeno loquehto 230 j0 fuori dall'Egitto, per essere Il riconoscimento della fede è
fede si pone come radicamento di ma promessa-compimento p se _e. Pi suo Dio (Lv 22,32s) e abitare quindi l'esito della rivelazione.
questa esperienza previa in un de la comprensività neces~ssi~. ! -ezzo ad esso (Es 29,46; Nm La rivelazione è compiuta quan-
IO'"
incontro preciso con Dio, talmen- per rendere ragione dell'am . aria 35,34). . do diventa attualità credente. La
te forte da costituire una possibi- dell'esperienza biblica dellt1e.zza La formula d1 autopresentazio- fede, il riconoscimento della pre-
lità di reinterpretazione della pro- !azione divina. nve. è quindi perfettamente spie- senza e dell'azione di Dio non è
pria esperienza precedente e di neata da un m · terven to, ma I·1 suo
3: LA _CONOSCENZA • Nell'AT un fatto esterno o posteriore alla
quella futura, che ormai sarà sem- test1momanza della fede nel] 1~ !ontenuto non _è un intervento. rivelazione, ma ne è il costirutivo
pre richiamata a questo inizio. •
ve Iazione h a avuto una sua ari- Jahve appare pmttosto come co- finale. Il riconoscimento della ri-
2. Gu SCHEMI - Se l'incontro . sed"1• lui che dà unità a questa serie di
ment azwne 1etterale sintetica . velazione permette quindi un'uni-
è l'inizio, esso si articola imme- quelle che W. Zimmerli ha eh'm interventi vari, i quali trovano la tà del credente capace di sostene-
diatamente e necessariamente in . 1a- toro unità proprio nel fatto che è re la dispersione e la non ancora
~a t o « f ormu l a d I autopresenta.
una molteplicità di schemi espe- z1one » e « formula di ricono . lo stesso Jahve il soggetto che li raggiunta unità dei vari inter-
rienziali terreni. Si prenda l'esem- 17 L . SCl- mette in atto. In questo senso
~en t o» . a prima è « Io Ja hve venti di Dio. Dio si è rivelato
pio del piccolo credo storico. Con (il tuo Dio) » . La seconda è d ,1 sembra avere ragione Zimmerli quando un uomo ha accolto la
questa espressione si designa co- dalla pr_ima, i~serita tuttavia •i~ contro Rendtorff, quando sottoli- sua azione, si è lasciato coinvol-
munemente una serie di testi il una d1c1tura d1 riconoscimer .0 . nea l'aspetto della manifestazione gere nell'incontro. Ciò che ancora
più importante dei quali è 'Dt « Voi ri_conoscerete che io s~'.11 ~ personale non riducibile ad una rimane da compiersi della rivela-
26,5-9 (canovaccio di origine cul- Jahve (Il _vostro Dio) »; qui la deduzione indiretta dal fatto. Il zione di Dio, il resto che manca
iua!e che è servito da filo condut- formula d1 autopresentazione di- fatt o generato dall'incontro con- all'unità del racconto, non di-
tore per ordinare le differenti tra- v~nta oggetto di una confessh,ne tiene cioè in sé un punto di rife- strugge l'unità già raggiunta nella
dizioni precedenti diverse secon- d1 fede. rimento che lo trascende e que- fede, la sua completezza di signi-
do G . v. Rad, rimaneggiamento La formula, come appare dalla sto -ounto è la persona stessa di ficato.
di tradizioni precedenti diverse parentesi che abbiamo usato si Jahv~. Impossibile separare Jahve 4. IL PATTO - Anche il patto è
secondo W. Richter, L. Rost e trova in due forme differe~ti: dall'~sperienza che l'uomo ne ha uno schema esperienziale terreno
N. Lohfink). Caratteristica del una breve (Io sono Jahve) e una nell"incontro, ma proprio questa nel quale viene declinato l'incon-
piccolo credo storico è di offrire lunga (Io Jahve vostro Dio). Nel- esperienza è l'esperienza di Qual- tro. Rispetto ad altri schemi esso
un abbozzo sintetico dei . princi- la formuJa lunga è evidentemente cuno irriducibile ad essa. offre di proprio la dimensione so-
pali avvenimenti considerati come diverso il posto che può occupa- La formula di riconoscimento ciale: è un popolo che, nel patto
fon damento della storia d'Israele. re la copula . (Io· Jahve sono vo- si presenta come contesto più con Dio, ritrova il senso della
G_li schemi esperienziali nei quali stro Dio - Io sono Jahve vostro ampio della formula di autopre- propria unità. Ma, come ogni
viene declinato l'incontro sono Dio) e diversa quindi la ·sfumatu- sentazione. Es 6,2ss, letto assieme schema esperienziale, il pano è
tre: promessa-compimento schia- ra di significato. Come diverge ad Ez 20,5-7, mostra la formula una realtà polivalente 11 • Già den-
vitù-liberazione, disgrazi11:soccor- l'opinione sull'originalità della inserita nel contesto di una gene- tro l'ambito sociale esso ammet-
so. Il Sitz im Leben è cultuale 16• formula breve (Zimmerli) o di rale visione della storia salvifica. te diversi ruoli tra i contraenti,
La tentazione, nella lettura del- quella lunga (R. Rendtorff). Al di Questa visione può essere più e il popolo può correre la teni.
la teologia biblica, è stata e sarà là degli aspetti più specificata- ampia (Es) o più concisa, nella zione di intendersi come contra-
sempre quella d'assolutizzare uno men te esegetici si- può notare in · forma del piccolo credo storico ente uguale a Dio e dimenticare
di questi schemi (o altri che si primo luogo come spesso la for• (Ez, dove il riferimento alla sto- quindi il carattere gratuito e so-
presentano altrove) e di farne il mula venga esplicata mediante ria dei padri è ridotto a: « al- vrano dell'alleanza. In ogni caso
punto di partenza unitario per frasi relative: « Io sono Jahve, il zai la mano alla discendenza di il patto è la formula che esprime
una lettura sistematica. Sembra il tuo Dio,- che ti ha fatto usci- Giacobbe» v. 5); importante è la coscienza di Israele di essere
invece doversi negare questa uni- re dal paese d'Egitto, dalla casa ogni volta tuttavia che la formula eletto, solo fra tutti i popoli, ad
tà sistematica e teorica della ri- della servitù » (Es 20,2; cf r:v di autopresentazione sia usata co- un rapporto unico con Jahve. Per
velazione biblica. L'unità è- sem- 19,36). L'accenno all'esodo si può me sintesi della storia salvifica: questo, accanto alla promessa del-
pre quella del fatto generato in arricchire di sfumature varie: nel- il senso di questa è l'emergere del la terra e della discendenza, il
un incontro concreto. L'unico mo- l'esodo era implicita la promessa nome di Jahve. Ed appunto que- patto comprende come suo ele-
do di accostarsi ad esso e rivi- della terra di Canaan (Lv 25,38)_; sto aspetto viene ripreso e riba- mento essenziale quello di un
verlo è quello della memoria cre- l'intervento di Dio nell'esodo si; dito con forza nella formula di diverso rapporto con Dio: « Io
dente (Sitz im Leben cultuale) gnifica la messa a parte da tutti riconoscimento· « Ed allora voi sarò il tuo Dio» (elemento speci-
creatrice di interpretazioni sem~ gli altri popoli (Lv 20,24). Jahve conoscerete eh~ io sono Jahve il fico della fonte sacerdotale già
pre nuove (il succedersi degli è il Dio che santifica il popolo, vostro Dio, che... » (Es 6,7; cf nel patto con Abramo, Gn 17,lss).
Rlvehulone
1342 1343 RJvelazione
Oltre che ad esprimere la co- dti pervenire _alla raDd_ice dell'esj. LA FEDE IN GESù CRl- possono essere considerate auten-
scienza dell'elezione del popolo, s enza ~• pers100, a 10 (Sap l3) 1~0 . Jl NT ripropone allo stes- tiche del Gesù storico 22 • In sti-
lo schema del patto diventa il L.a sapienza p,otrebbe essere defi: S modo del_l'AT . una m~ltep(i~ità le rabbin ico si pol emizza contro
punto di vista a partire dal qua- 5
n1ta come I istanza fallim ent ~ tradizion! e d1 teolo_ g1e. ~1 1m- il rabbinismo e viene stabilita una
le p eriodizzare i vari elementi della creazione d!fronte al pa~rc di e quindi la necessità d1 rav- distinzione tra legge e tradiz ione
della storia della salvezza. Appa- ma pur sempre 1.stan.za la quai~· P?nre il centro che rende possi- della legge sull 'autorità della per-
re allora , in questo inserimento, visa ·1 f .
bile questo. :v1 uppo e con .ensce
per e.ssere autentica istanza del!~ sona di Gesù.
anche la / creazione 19 • Essa viene creazione, ha un suo ruolo nell d esso unita. Per la comprensione della rive-
compresa cioè a partire dal patto .J
s~oria che ahve ha voluto intrec~ a 1 GESÙ 01 NAZARET - Superato lazione neotestamentaria è fonda-
e ancora una volta si conferma ctare con 11 suo popolo. . r~dicale scetticismo sulla possi- mentale, accanto a questa posi-
quanto detto sopra e cioè che è 1
La speculazione sapienziale bilità di !~ggiungere con f!letod~ zione assolutamente unica della
il fatto particolare dell'incontro con l'iposta tizzazione della sa'. t rico-cr1t1co anche solo I tratti persona di Gesù, tener pre5ente
con Jahve nella storia ad inglo- pienza, rivela per altro un ele. fo~damentali _d i G esù (/Gesù Cri: l'interpretazione della sua mjs-
bare in sé l'universale. Per Israe- mento che, senza il NT, riesce sto), J'e~~ges1 ~ontempo;anea _s1 sione che, a partire dal battesi-
le, il problema variamente affron- spurio all'equilibrio dell'AT. mostra p1u ~~uc10sa. S~ I apoca\it- mo, segna il suo destino e deve
tato dalla teologia come rappor- 6. IL GIUDAISMO - Apocalitti- f ca il rabbinismo, la pietà del gm- essere, nella sua sostanza, certa-
to tra natura e soprannatura, tra ca e culto della legge determin~- dai;mo e la fede della comunità mente ritenuta fedele 23 • Questa
umano e divino, tra mondo e no l'orizzonte di trapasso nel qua. rimitiva spiegano lo st_ile ~ molt! persona che sa di avere un ruolo
chiesa. si pone come problema le verrà ad innestarsi la predic;: ~ei contenuti della pred1ca~ione d! unico neU 'avvenimemo del regno,
del rapporto tra creazione e patto. zione di Gesù. Il culto della leg Gesù non rendono ragione d1 incede nella forma del servo sof-
5. PROFETI E SAPIENTI - Di ge si pone in funzione della fr un tr~tto peculiarissimo della sua ferente di Isaia e deve continua-
fronte al profetismo e alla sa- deità all 'incontro archetipo dc! coscienza : il legame_ tr~ I~ su~ mente vincere la tentazione di
pienza la rivelazione veterotesta- Sinai, nel quale viene ad esser,: persona e il regno d1 D10 1~1- un messianismo politico. ..
mentaria esprime diversamente la incluso tutto il passato e tutto :J nen re anzi « in mezzo a voi » : Questi due fatti , indissolubili-
propria capacità di integrazione futuro. Tutte le circostanze dek, Le : 7,21 20 • Se il ~e~tr?. del\a pre- tà tra Gesù e regno di Dio, sua
creativa. Mentre i " veggenti" e vita erano già previste in quei!' dic'lzione di Gesu e l 1mrrunenza caratteristica di servo, rendono
i nebiim (lSam 9,9) vengono, incontro. Basta solo interpretarlo, del /regno di Dio (Mr 1,15 par), non solo ragione della vicenda
dalla forza dell'incontro con ma una dipendenza radicale dall' que:;to regno ha d'~ltra parte ne)- terrena di Gesù (cena. morte,
Jahve nella storia del popolo, inizio, che si istituzionalizza in la persona di ~-esu la_ sua ,m~ru- ecc.). ma impongono alla co.D?'uni-
perfettamente integrati al ser- vere e proprie ordinazioni degli fest:izione dec1Stva, giacche I at- cà primitiva la necessità di n~-
vizio della fedeltà di questa interpreti e nella necessità di una teggiamento di fronte a ~-esù se- sare il rapporw di Gesù con D10
storia di alleanza (il rapporto catena di tradizioni che non am- gna già la posizione defi111t1va che e l'immanenza della soffe~
con il culto è molto controver- mette scoperture e contro-tradi- ogni uomo avrà nel regno (Mr nel mistero di Dio stesso. Lo ~'1-
so) la hok'mah, la sapienza che zioni. C'era qui, assieme all'inso- 8,38 / Le 9,26; cf Le 12,8-9). l!11- [uppo trinitario di P~olo e Gio-
vanni è possibile grBZ1e alla fede
presuppone una conoscenza ed stituibilità della funzione della minenza del regno (O: Mt 6~~s~
una presa di possesso del dive- legge in ordine alla fedeltà e alla / Le 12,13ss), · sua inaflerrabilita nella risurrezione, come d' alf:3
parte ogni forma di cristologia
nire delle cose e dell'uomo è, ori- continu ità della storia del patto, (nemmeno il Figlio conosce. l'or~:
ginariamente, fuori della logica un segno della sua debolezza, una Mr 13,32), sua presenza 1!1JSteno- primitiva. Ma esso è già ni:u~
dell 'incontro. P. infatti l'esperien- esigenza quindi al tempo stesso di sa (parabole della crescita che, iscritto come esigenza e poSSibt-
za e la capacità di reazione del- aggrapparsi al passato fin tanto lità neUa vicenda terrena ~tessa
interpretate anche secondo la leg-
) 'animo umano la radice della che non fosse apparso all'oriz- di Gesù di J azare1, !a cui me-
ge del contrasto, non escludono
zonte qualcosa in grado di ri-crea- moria segnava la cosc1e~a delle
sapienza. L'integrazione avviene il riferimento · presente), sua -~a-
comunità neotestament~e. Per
quindi non sulla base della sto- re l'incontro archetipo. . nifestazione, ambigua e p~ss1bil~ una considerazione teologica del-
ria, ma nel contesto della teolo- L'apocalittica è cosciente d1 di incomprensione nei / _m_iracoh,
questo, ma affronta il problema la rivelazione. che ''U?le ~ .re
gia della creazione che conosce trovano il loro punto di mterse- fedele al NT. la cons1deraz1one
già l'assoggettamento della terra con il salto verso il futuro, per zione nel mistero della persona del mistero trinitario dev7 essere
come scopo dato all'uomo. nella cui la storia è ormai letta solo a di Gesù che viene posta co-
quindi inclusa nel . dete~~ la
creazione stessa. L 'esistenza della partire dalla fin e. Il passato non me verifica misteriosa del _regn~ "forma" di questa . rt e_lazione.
sapienza all'interno della teolo- può che essere affidato allora ad (« beato chi non si scandahzzera
che alrrimenri risch~a. d1 ~ere
gia veterotestamentaria testimo- un " resto" al resto appunto che di me 1, : cf Mt 11 ,1-6, che fa par: trasposizione f~rmalisn~a d1 ca-
nia quindi del problema, inevi- ha osato q~esto salto. I giusti sa; te di Q) 21 • A partire d~ q~11 si tegorie soggerttve, applicate all!3
tabile nell'incontro con il Dio ranno una minoranza, tendenti Possono intendere le ant1tes_1 de) dialetrica tra promes~a e adempi-
della rivelazione, di una pos- a separarsi per vivere, nella sepa- discorso della montagna, di cm mento, parola e storia, ecc.
sibilità, per così d ire, autonoma razione, l'attesa (Qumran). la prima, la seconda e la quarta
Rivelazione
1344 Rivelazione
2. LA VARIETÀ DELLE TEOLOGIE agli Ebrei, dove è il futuro
NEOTESTAMENTARIE si costruisce
deità alla confessione di 1 .
4,14): tutto ciò, e tutte le 11 t 11 occupare
0 •
8
un posto preminente,
presente ad assurgere in pri-
un arco, sorprenden temente nuovo
e sem plice, da tutta l'antica visio-
a partire d a quel nucleo costi- varietà teologiche neotestame re I1 ne del mondo fino al cristianesi-
tuito dalla centralità del ~ istero . ò
ne, non pu essere fatto eone
nr~ è piano, Nemmeno Giovanni mo » ". Ma ciò equivale a dire
del Cristo sofferente e r isorto. La dare se non attraverso iJ comuor. rJIO a qualcosa che appartiene al che questo modo di sistematizza-
comunità descritta negli Atti at- riferimento di origine a quel f ne nelgo futuro (1 Gv 3,2) e tuttavia re la tradizione vetero e neotesta-
sodesso cl· è g1'à comunicata
. Ia co-
tende il Cristo Gesù che verrà
prossimamente (3,20), per cui la
sua persona, la sua vita, le sue
memor!a credente del Cristo, ~o:
to che tutto rende possibile· ~l-

to e . risorto,. non vuota, ma so.


8 scenza della verità.
110
1mpossibile quindi ~idurre la
~ entaria sulla rivelazione , appar-
tiene ormai al sistema teologfoo .
Che esistano questi sistemi è
opere appaiono come l'adempi- stanziata dat tratti caratteristi · logia neotestamentaria secondo necessario. Essi tu ttavia corrono
mento delle promesse (10,36-43) teno schema temporaIe univoco,
O .
che la comunità. trasmette, pe~'. sempre il pericolo di intendere
ed il vangelo di Gesù Cristo di- mett_e nelle vane _sit:iazioni di uia esso il passato, il presente o la storia della r ivelazione e della
venta ormai il vangelo su Gesù reagire con una vaneta di accen- ~I futuro. Tutto ciò è possibile fede a partire da una uni tà che
Cristo. Tra la persona di Gesù e tuazioni_ ed in un crescente ap doveroso come. scelta legata alla è data dalla coerenza astratta dei
la sua rivelazione ultima è dato eparticolare congiuntura che attra.
profond1mento della radice divi. motivi, delle immagini, delle idee.
lo Spirito (2,33). na del mistero di Cristo. · versa la fede della_ com~nità, di Queste sintesi devono ogni vol-
Il corpus paolino presenta an- questo. ~pprofondimento della volta in volta. La nvelaz1one tut- ta essere corrette a partire da
cora, al modo dell'AT, Dio come radice d1vma della vicenda di tavia sarebbe estre_m amente im; un 'altra prospettiva che è quel-
rivelatore, ma il contenuto del Cristo trova il suo culmine i· poverita se fosse ndotta ad un la della concretezza determinata
"mistero" ora manifestato è Cri- G iovanni. Gesù è mandato d,_: ermeneutica del tempo in cui la della comunità dei credenti. Una
sto (Rrn 3,21-24; Gal 1,16; Ef 3 , Padre, perché in lui venga ma:;· prospettiva sarebbe data da uno teologia della rivelazione, oltre
3.5; !Tm 3 ,16). Questo mistero festata la gloria del Padre (1,1·; . degli elementi st~ssi ?el te~po. che ten tare quelle sintesi, deve,
com prende la molteplice e ogni 2,11). Per questo, pisteuein ass,,. Questa ermeneutica riceve mve- ancor prima, essere preoccupata
volta determinata presenza dell' me ormai il. significato di un ";;. ce h, sua prospettiva unicamente di stabilire quelle leggi che per-
umilia to, morto , risorto che si uni. dare alla · persona di Gesù, vede;. dalh: memoria del Cristo morto mettono di costruirle e relativiz-
sce la chiesa come corpo e rica- lo come rivelatore del Padre e e ri~orto, come avvenimento, nel zarle. Dalla testimonianza biblica
pitolerà tutte le cose (Fil 2,6-11 ; rimanere in lui come suoi discé- mondo, della verità e della vita emergono quattro coordinate fon-
Rm 3,25 ; 16,25s; lCor 15,28; Ef poli 24 • Gesù non dice se non ciò che costituiscono la vita divina, damentali in tal senso.
I ,9s ; 3,9ss; Col 1,18). Cristo è per- che ascolta, per cui la sua vicen- e quindi della verità e della vita In primo luogo la centralità
ciò "fine" della legge, pienezza di da terrena è già ' inclusa nel rap- dell 'esistenza mondana. della persona del Cristo, intelli-
rivelazione e adempimento delle porto trinitario tra Padre e Fi- 3. L'UNITÀ DELLA RIVELAZIONE gibile soltant o a partire dalla sua
promesse (Ef 3,6; 2Cor 1,20), glio e questo rapporto è ciò che se è data dalla persona del Cri- origine che è il mistero trinita-
senza che per questo venga di- adesso viene alla luce come ve- sto, in tutta l'ampiezza del suo rio.
strutta la caratteristica escatolo- rità e luce del mondo, anzi sua mistero, deve anche rendere ra- In secondo luogo la necessità di
gica della rivelazione (lCor 1,7; vita (prologo): E se Gesù è ades- gione della complessità degli ele- pensare il rapporto tra religioni.
2Ts l ,7; cf lPt 1,7.13). so salito per preparare un posto menti che percorrono la bibbia. creazione, storia da una pane e
Il segreto messianico di Marco, ai discepoli (14,2) e inserirli nell' Dare ragione di questa comples- rivelazione dall'altra, non dall'
la possibilità della conoscenza di unità con il Padre (17 ;20ss) e Pa- sità, a partire dall'unicità del fat- universale al paròcolare. ma dal
Gesù solo dopo la risurrezione dre e Figlio verranno per stabili- to Gesù .Cristo, singolare e deter- particolare concreto, che è Gesù
(Mr 9,9) , la historia fesu come re una dimora presso i. discepoli minato, è compito che trascende Cristo, all'universale dentro cui
centro dei tempi (Conzelmann) in (14,23.), questa ·riunione con il quello propriamente esegetico. E viene pensa_ta l'esperienza dell'
Luca, per cui la fine sarà ciò che Padre e il- Figlio avviene nel dono quando, còme nella scuola anglo- uomo.
è già avvenuto e noi vedremo Ge- dello Spirito. . Non a caso Gio- scandinav.à,. si pretende di .si~te- In terzo luogo la congiuntura
sù scendere dal cielo esattamente vanni stabilisce un parallelismo matizzare la rivelazione btbhca della situazione storica, come de-
come l'abbiamo visto salire (At -tra la promessa del ritorno di seguendQ là traccia del c.ulto co- terminante subalternata che im-
l , I 1), la teologia della lettera agli Gesù · .(16,16ss; cf 14,18ss) e la me celebrazione dell'esperienza -pone ogni volta un ~iverso eq~ili-
Ebrei centrata attorno all'archeti. pfome/,sa del Paraèlito (16,S~s; della realtà allora ci troviamo di brio del sistema mterpretativo
picità del cammino di Gesù attra- fronte ad ~'opera- di crist~z- globale. Nella rivelazione biblica
af 14,16s). Questo sta a sigmfi- può essere citato, come un esem-
verso la morte, verso la gloria del care che lo Spirito attualme~te Zazione attorno ad un'immagtne·
Padre (egli è i"1 corifeo della fede centrale che non può essere mai pio tra i mili~, l'ogg~ deutcrono-
sperimentato come colui che tn· rnico che ogm volta unpone _una
e colui che la porta a compimen- troduce alla. verità, rappresent~ documenbrta testualmente, ma la
quale, «:una volta presupposta: .contemporaneità tra situazione
to: 12,2; occorre quindi che die- il Cristo venturo. In Giovanni, presente e fatto sahifico arche-
tro lui sappiamo vagare nell'ob- a differenza di Luca, dove il pas- ordina magneticamente quanto Y1
bedienza : 5,8; nella continua fe- sato viene privilegiato, e dalla let· è di più contraddittorio e lancia tipo.
Rivelazione
1346 Rivelazione
/11 quarto luogo la fede come sovvertimento del rapporto oran eità tra la rivelazione
possibile una teologfa in qualche
• 1ra _iernd esù Crist? e il_presente fosse
punto sorgivo. mai teoreticamente creazione e pa 1to , tra logos sp modo narrativa.
postulabile. ma attivo solo a par- matik6s e L?gos c~e è presso e~j in ai posto, m mi sura crescente
orJJ'dramma
I . li p~ssaggio da una teologia
tire dalla sua positiva esistenza, Pad~e, al d1 là d1 o~ni gem,s tica, neIl 'epoca mo d er- della ri velazione "apologetica" e
unicamente in grado di garantire O gni nuova acculturazione esi : e Era fatale che la concezione
3 argom_e~tativa ad una teologia
la contemporaneità della rivela- t~ dalla. na tura stessa _d ella 'rivef~: n • •ca della ri velazione, e quel-
zione, nella duplice connotazione z1one, npete questo rischio 518 11 • d Il d'
giuridica e a me 1az1one ee-· . espositiva dei contenu ti e d el
1 mistero della rivelazione e trac-
di fedeltà e creatività. Esem- Il se~ondo fatto si pone ·lu ngo al siale compromettessero l'equ i- ciato dal cammino che po rta dal
pio comprensivo di quest'ultimo
ce ' li .
]ibrio de a coscre_n~a cnst1ana.
. .
quel cnnale che, nella storia dell Va t f al Vat II.
aspetto è la memoria credente chiesa, si è soliti chiamare svolta Jl terzo fat_to dec1s1vo, n~l\a ~o- Il Vat I può intendersi solo
dentro cui è declinata la testimo- gregoriana. Per il primo millen~ tituzione d, questo equilrbno, come precisazione do ttrinale con-
nianza biblica della rivelazione. n_io cri,stiano all'incirca (la divi- ~ dato dalla riduzione illuminista. tro gli errori del tradizionalismo
Questa memoria, nella bibbia, sione e grossolana) ogni azione t•muminismo al fon do portò con e del semirazionalismo e, per
non è mai individuale, ma col- operante nel senso della salvezza estrema coerenza al suo sviluppo quanto riguarda quindi la teolo-
lettiva. ecclesiale. è vista sotto il segno dell'attuali- ultimo la razionali~zazione e_ la gia della rivelazione, den tro l'oriz-
smo rivelatore di Dio. Conse- riduzione cosmologi ca della rive- zonte, polemicamente assunto e
IV - LA TRADIZIONE CRI- guentemente si usano (persino fi- lazione, intrapresa da tutte le fatto proprio, degli avversari a_
STIANA - Tre fatti hanno, nega- no al concilio di Trento) i ter- grandi eresie elleniste, gnostici- Il tradizionaljsmo rappr esenta
tivamente, determinato la coscien- mini revelare, inspirare, illumi,,n_ smo e arianesimo in prima linea . una reazione politica e religiosa
za della rivelazione lungo tutto re in senso lato e comprensiv(,, E adesso come allora era in atto al sovven im ento introdotto dal
l'arco della storia della chiesa, in non solo per la sacra scri ttu• ,, l'impresa della creazione di in- pensiero borghese e dalla rivolu-
misura decisiva rispetto agli al- ma anche per i padri, i eone<: tendersi fuori del proprio fine zione francese che Io aveva reso
tri . Questo non è detto nel senso i canoni, persino per certi a:ti costitu tivo e non soltanto conce- storicamente dominante. Esso sot-
di una lettura della storia della delle autorità secolari. « La rifor- pito come proprio frutto imma- tolineava l'incapacità della ragio-
ch iesa come decadenza, ma nel ma gregoriana e la sua influen- nente e necessario, cioè fuori del ne individuale a scoprire le verità
senso di un'indicazione di tre za... segna una svolta decisiva, patto. La rivelazione non poteva metafisiche, morali e religiose. So-
scogli necessari da superare nel il passaggio dal punto di vista quindi essere concepita, nel più lo attraverso la parola e il lin-
ripensamento sulla natura della dell'attualismo di Dio a quello benevolo dei casi, che come mi- guaggio di una primitiva riv ela-
rivelazione cristiana. dei poteri giuridici dati in libero sura pedagogica contingen te, resa zione divina, assolutamente ne-
Il primo di questi fatti si veri- uso, se non in proprietà, alla inutiìe dal raggiungimento della cessaria (questa è la questione ca-
fica già nel periodo patristico "chiesa", cioè, in questo caso, propd a maturità d i ragione e di pitale) e pervenuta sino a noi
ed è legato all'acculturazione del- alla gerarchia » 27 • Si imponeva libertà. L'illuminismo non riu- mediante una tradizione socio-
la r ivelazione cristiana dentro l' quindi, per ciò stesso, una pre- sciva ad avere alcuna compren- linguistica ininterrotta, l'uomo
ellenismo. :È difficile valutare il cisa delimitazione di due diffe. sione per questo particolare della perviene alle verità fondamentali
platonismo dei padri della chie- renti periodi della rivelazione, che storia. Determinanti per l'illumi- della sua esistenza. La fede nell'
sa 26 • Esso continua un proces- arriva alla sua esposizione più nismo furono, oltre che le ovvie autorità divina e nella testimo-
so che inizia già dentro il NT, chiara in Melchiorre Cano. La cause di ordine sèientifìco (tra nianza universale del genere uma-
con l'apertura ai pagani. In quan- rivelazione vera e propria è av- cui il sorgere della critica bibli- no è quindi necessaria all'equili-
to tale esso testimonia della ca- venuta una volta sola. Adesso la ca), politico, economico e sociale, brio deUa ragione. Nella forma
pacità di riconciliazione di colui chiesa la ioterpreta. Mentre lo !I depauperamento intrinseco dell' più moderata (Ex posé di Lovanio
che ha abbattuto il muro diviso- Spirito ispirava in tutto gli auto- rdea di autorità nell'esperienza re- del I 860) il rradiz:ionalismo so-
rio della storia nel proprio san- ri sacri, adesso assiste il lavoro ligiosa e la rottura dell'unità ec- stiene solo la necessità di un
gue (Ef 2,14ss), della natura stes- umano della chiesa nelle cose clesiale come luogo ermeneutico « certo aiuto morale esterno » ,
sa della chiesa quindi come com- necessarie alla salvezza. che garantisse l'unità dell 'espe- come condizione perché l'uomo.
pagine sempre capace di accoglie- · Se questa distinzione ebbe il rienza umana. di per sé capace. pos.sa pervenire
re i pagani nella onnicomprensi- grande merito di precisar~ u)te- . Ora è proprio in seguito alla all'uso della ragione.
vità della croce di Cristo. Ma, riormente un periodo costtt~ttvo riduzione illuminista, con tu tti i Il semirazionalismo cattolico
dall 'altra p arte, esso non fu sen- della rivelazione ed · un periodo condizionamenti inevitabili, che aveva invece reagito irenicamente
za il rischio di pensare il miste- interpretativo ed attualizzatòre, 5?rge una teologia esplicita della al criticismo illuminista. Comune
ro cristiano dentro le categorie essa tuttavia non poté evitare che rivelazione. Questa teologia fin alle va rie posi zioni semiraziona-
universali dell'ellenismo , di co- questo secondo si cogliesse in m~- dal. principio sarà quindi "apolo- liste è l'affermazione di una di-
gliere cioè il fatto della rivela- niera astratta ed estrinseca . r1· g~tica" e argomentativa. f: solo mostrabilità della rivelazione. una
zione a partire dall 'universalità
delle categorie ontologiche, in un
spetto al primo. Non è qui nd1 8
caso che il problema della con·
t'. recente, nel placarsi della hy-
ris razionalistica, che si rende
volta avvenuca. ome coincidente
con le esigenze della ragione, so-
Rivelatlone
1348 .RJvelazlone
prattutto della ragion pratica (G. Nonostante le preziose preci
11

rizzata d a I " per" . Ne I n- (DV 5), rispetto al Vat l (DS
Hermes). · i c he serviranno
z1on · da crite sa.
• ratle attraverso il Cristo avviene
st0 ~nversatio che è il senso ul- 3008-3010), vengono omeasi gl i
Gregorio XVI che aveva già Il 'Il ' t 1 '
a a ri ess1one ~o og1ca. ulteriore rio
argumenta externa revelationis e
condannato il tradizionalismo as- e nonostante s1 superi a volt ' 1~ e della rivelazione (DV 2). viene accentuato, più che il mo-
soluto di Lamennais (Mirari vos l'orizzonte oggettivistico propri~ 11 0 elementi costitutivi della ri-
T, men to apologetico, quello interio-
arbitramur: 1832), sostiene la ra- del clima teologico di allor GJazione sono la parola e il re e dialogico. E mentre lì (DS
gione contro il tradizionalismo mi- (quando viene posto al centr~ ve to che vengono descritti se- 3008) l'assenso della fede veniva
tigato di Bautain (Singulari nos della rivelazione il mistero stesso ges d~ )'analogia sacramentale (ap- presentato come l'assenso ad una
affecerant gaudio: 1834) e ripu- della persona di Dio: DS 3004) cone il tradizionale termine res molteplicità di verità, qui si par-
dia il semirazionaJismo di Her- il concilio resta prigioniero di u~ par esprimere il contenuto della la semplicemente di un as5el150
mes (Dum acerbissimas: 1835). certo estrinsecismo della rivela. per, .
municaz1one ) . v·iene cosi' su-
alla rivelazione. Il n. 6 ribadisce
Pio IX espone nell'enciclica Qui zione, nella distinzione esaspera. corata la prospettiva posttridenti- alcune affermazioni del Vat I
pluribus i rapporti tra ragione e ta tra fatto esterno e contenuto pe della rivelazione concepita sol- (DS 3004s) con delle modifica-
fede , condanna il tradizionalismo nella lontananza dall'orizzonte bi'. na . . d. d
t nto come comumcaz1one 1 ot- zi on i di linguaggio. Ma più im-
mitigato di Bonnetty, il semirazio- blico come prezzo pagato al tem. :ina, astratta dal mondo e dalla portante è notare come il Vat Il
nalismo di Gilnther, il liberalismo po. I problemi cioè venivano non storia (DV 2 >· finisca là dove iniziava il Vat I .
di Frohschammer. Infine con il assunti dal di dentro e ripensati La Dei Verbum al n. 3 descri- Questo si preoccupava all'inizio
Syl/abus del 1864 e con l'encicli- creativamente. Questo clima Ji il divenire della rivelazione. di ribadire la via naturale delJa
ca Quanta cura che l'accompa- difesa ad oltranza doveva port~,e Ve
In primo luogo, p~r 1"} ~apport_o conoscenza di Dio, anche se do.
gna denuncia gli errori del suo alla durezza della lotta antirt"1. tra creazione e. r!ve)az1one, _11 po dialetticamente correggeva l'af-
secolo. dernista (decreto Lamentab1-,:°· concilio pone d1st1nz~one ( « in; fermazione con l'affermazione del-
t questo il clima incerto e po. 1907; enciclica Pascendi: 190 l; super»), ma anche urutà, perche la n~ essi tà di fatto della rivela-
lemico che prepara il Vaf I. Esso motu proprio Sacrorum Ant1,,i- già la creruiione _è ~vvenu~a 1?-el zione. Il Vai li invece pane uni-
afferma l'esistenza di due vie, una tum: 1910). Nel giusto ripu ,: io Verbo ed ha qumd1 _una mt:m· camente dalla prospettiva della
naturale e una soprannaturale, dell'immanentismo psicologistico seca destinazione cnstocentnca. rivelazione, per ammettere, di~
per pervenire a Dio, e ne precisa che distruggeva la novità e la gra- La storia umana viene messa letticamente, ma in direzione d1-
le differenze (DS 3004). :E: quindi . tuità della rivelazione, si esaspe. inoltre sotto il segno del pecca- versa, la possibilità di una cono.
errata la posizione ·che nega la rava tuttavia l'estrinsecismo del to (« post·eorum autem !apsu':' ») scenza naturale.
possibilità della ragione naturale concilio precedente e l'affermazio- mentre la storia della nvelaz1one In questa prospettiva ri~da-
di pervenire all'esistenza di Dio ne del carattere di "dato" della sta sotto il segno della promessa. gna ta è possibile porre OT!D8l ~-
e quella che considera impos- rivelazione non veniva integrata Infine nell'articolo viene abboz- cune questioni non affrontate di-
sibile una rivelazione sopranna- con le esigenze che gli spiriti più zata una visione dell'AT in chiave rettamente dal concilio e, soprat-
turale (DS 3026.3027). Le due attenti di quel tempo esprime- cristologica. L'AT viene_ visto tutto, quelle relative . all' / ~ e-
affermazioni sono dialetticamente vano in reazione ad una visio- come eruditio all'unico D10 e al neutica e alla dimens10ne stonca
raccordate ponendo tuttavia, nel- ne troppo esteriore d_el fatto cri- Salvatore venturo. E tutta la sto- della rivelazione.
le attuali condizioni, come moral- stiano. ria viene inclusa, attraverso la
mente necessaria la rivelazione Il V at II nasce invece dopo un mediazione dell'AT, nella prepa- V . RIFLESSIONE SISTEMA-
soprannaturale (DS 3005, 3028). periodo di riflessione te<;>logica_ ,e TICA - Questa riflessione non
razione . al vangelo di Cristo:
Il fondamento dell'adesione alla di ripensamento ecclesiale . p1u può prendere avvio ~all'~si
atque ita per saecula viam Evan- scientifica (nel senso di un astra-
rivelazione è la dipendenza dell' tranquillo e creativo. La nvel.a- gelio pr-aeparavit. .
uomo dal creatore (DS 3008). Il zione viene ormai collocata in zione dal soggetto) dell'~ggetto:
li n . 4 presenta, come chia~ giacché n_o n _esiste rivelazi?ne di
motivo della fede non è infatti una prospettiva decisamente per- strutturale di tutto il primo capi-
sonalistica 29 • L'introduzione 1ells Dio fuon di una memona cre-
l'evidenza intrinseca delle verità, tolo della costituzione, il Cri-
categoria di sacramentu'7'!, d1 sj" dente. Ma nemmeno _d_a un•~nne-
ma l'autorità di Dio che rivela sto. :È stato notato che ciò che neutica o da un'analitica eststen-
(DS 3008, 3032). La conoscenza pore paolino, per d~scnver~ ~ il Vat I (DS 3012s) afferma come
rivelazione, supera il legahsm ziale giacché questa o ha un pre-
della fede è di fatto derivata dal- ruolo della chiesa, qui viene d~tt~ sup~to ontologico o s~ risolve
le mozioni interne dello Spirito del concilio precedente per un: del Cristo. Le due affe!111~1oru
visione . biblicamente ancorat~ · nell'avvenimento ontologico stes-
santo applicate al fatto esterno possono essere portate in sinto- so nel dirsi del logos dell'essere.
della rivelazione (DS 3009). Nel E la forte centralità cristo)ogica nia: ·1a chiesa può essere serio
di tutta la costituzione Dei ~er- O;a il presupposto del ~ o
progresso dominatico ~ chiesa della rivelazione solo nella misu- teologico non è ontologico, ma la
non aggiunge nulla al deposito ri- bum non impedisce la .prospewvs ra in cui è il Cristo stesso che
· com~ 1·1 con· situazione ermeneutica nuova eh~
cevuto dagli apostoli. Ciò che trinital'ia che appare 1 si presenta in essa come nel suo viene a costituirsi con l'avvem-
cresce è la comprensione sogget- testo dialogico comprensivo, ne sacramento n. mento della )'fede"· Il luoso
tiva del deposito (DS 3020). quale la persona del Cristo è ca• Nella descrizione della fede
Rivelazione 1351 RJvelazlone
1350
dienza, riconcili azione, verginità, è il fondamen to della storia, la
dentro cui può sorgere una teolo- la rivelazione inoltre andrà ratuità , pace, sono le forme con- sua verità trascendente che nel!'
gia della ri velazione è quindi solo pre dal fatto all 'universale s~rn. g ete che medi ano la storicità del-
quello di una nuova soggettività miracolo e dal segno alla n~t al cr rivelazione.
. s·m tet1,camente po&- uni versale concreto eh~ è Gesù
resa possibile dall 'azione rivelatri'. « li _miracolo infatti è posto u~a. 1 Cristo assume il fatto, facendolo
~amo dire che la storicità della suo totalmente " senza confu-
ce di Dio. Si tratta della « realtà vanti al non credente anche co a.
soggettiva della rivelazione » i 4 - . mc ~ivelazione è sempre in un tri- sione né separ~zione " · Per cui
so. Io segno,
. per I1 credente esso plice gressus: natura assunta nel
operata dallo Spirito santo, in non è possibile separare mai la
d 1venta mvece natura ( dem G/ miracolo a segno, segno che re- considerazione della verità e del-
quel miracolo evidente ad es. nel benden w1r ' d, es .zur Natur) »a~11
sta tale di fron te alla ~atura che la trascendenza del fon damento
profeta e nell'autore ispirato, ma 11 fatto Gesu _ ~n~to resta nel!~ lo- rifiuta, segno che diventa na- da questo Gesù di azaret, nel
che avviene analogamente in ogni sua pura al tenta d1. segno, rim an. tura in coloro che lo accolgono. quale, per sempre, ogni ricchezza
credente. Si tratta dell'atto stesso dante ~ q~al~osa d1 assolutamen. Appare qui come "natura" sia viene legata alla povertà, ogni
della rivelazione nell 'uomo stori- te fuori d1 se per il soggetto eh universale al particolare, ogni d i-
un termine pensabile solo dentro
co , per cui questa storia soggetti- non si apre_ alla rivelazione d1 vi nità alJ'umanità, ogni creatura
la prospettiva della rivelazione,
vamente vissuta non solo ha, ma Dio, ma nel credente esso viene al palio, ogn i teologia al fauo.
è rivelazione is. giacché il filosofo autonomo ri-
scoperto .c?me__ natura propria, spetto ad essa non può conoscere C . Ruggieri
Questa identità tra soggettività come ven~a gia sempre iscritta la distinzione 38, come l'assunzio-
nuova, resa tale dallo Spirito, e nella creaz~on~ e che la creazione Note . 1 K . Ban b , L' Epistola Q..l
ne di un'ontologia può essere teo- Romani, Milano , FeltrineUi 1962. 168.
rivelazione non è un attentato attende qumd1 con gemiti. In l'li
alla rivelazione unica in Gesù logicamente valida solo dentro il • 2 l vi. 6. . , R. Bul tmann. Der Be,
infatti tutte ·le cose hanno con,; :. fa tto, in una conversione intellet- grifi der Offen.barung im , T , ades-
Cristo. perché lo Spirito comu- stenza. Una riflessione sulla riv,:. so in Glauben und Verstehen III,
tuale che è tale anche nella for- Tub inga _';!oh r 1965-' . 3. - • l vi, 15.
nica solo ciò che riceve e ascolta !azione ·sarà quindi sempre ,•.-: malità del processo di compren- - ; l vi, 29. - • M . Biond e!. Lettre ... ,
d a lui. Questa identità non coin- in-veramento del miracolo crish:1- adesso io Les premiers écrits de
sione, come « razionalità adoran-
cide con la totalità dell'esperienza no nella natura dell'uomo. Es~u te ,, 39. Maurice Bionde/ , Parigi, P.U.F . 1956.
soggettiva del credente, ·per cui comporta quindi una duplice Si ' •· 34. · ' Cf G. Colombo, Il problema
si rende necessario il discerni- Se questo è il senso della ri- del soprannarurale negli ultimi cin-
ricità. Da una parte è già storia quant'anni in Aa. Vv ., Problemi e
mento degli spiriti, che riscopra assunta nel miracolo, carne uma- flessione, allora essa non può es-
ori.entamenii di teologia dommarica
la presenza dentro l'assenza, la na su c.ui risplende la gloria di sere se non "narrazione" del fat- Il. \filano , Marzorati 1957. 56&-570. ·
grazia dentro il peccato, la verità ciò che deve venire, vicenda ter- to. Solo la narrazione infatti me- ' H . U. v. Balthasar, Karl Banh.
nella sua deformazione. Questo rena, lotta umana, gioia dell'esi- di~ il contenuto. Ma non può Colonia. Hesmer 1962= 296. • • C .
Getfré, Una - nuova epoca della teo-
discernimento degli spiriti va ope- stenza, che vivono -già trasfigu- essi:re nemmeno narrazione di logia, Assisi, Cittadella s .d ., 44---45. ·
rato con l 'aiuto di molteplici cri- rate dalla luce che abbiamo con- qualsivoglia fatto, ma del fatto 10 M . Bionde!. Hiscoiu er Dogrr..e,
teri (falsificazione resa possibile templato sul volto del servo cro- Gesù Cristo che dà senso a tutti adesso in Les premiers écrils ... ciL .
gli altri fatti che vengono narrati 156-bt. - 11 W. Pannenberg. Heils-
dall'esegesi scientifica della bib- cifisso glorificato dal Padre. A geschehen und Geschichze in Gnmd-
bia, interpretazione autentica del partire da qtii essa è, in un cam- dentro di esso. Come anche il ra- fragen systerruuischer Theologie, Go!·
magistero, sensus ecclesiae, crite- mino. inverso, -manifestazione del- gionare per categorie e concetti tinga. Vandenhoeck & Rnprecbt 1961.
può essere narrazione se, dentro 22. - " l vi, 41. - u J . Moltmann. Teo-
rio del fratello povero: Mt 25,31- la pace di Gerusalemme che at- logia. della speranu,_, Brescia, Oueri-
46, ecc.), ma esso stesso è, .alla terrisce i popoli · (Ger 33,9), cri- ad essi, è presente la singolarità niana 1.970. 102-106; - " K.. Lehmann_
sua origine, opera e dono dello tica delle sviste della storia a e la determinatezza del fattò. Evolia.iDne della nuova " teofagia p,>-
E questo fatto si presenta a noi, licica" in Com11tW1io 2 ( 1973) ~ I .
Spirito. · partire dalla verità che è diven- _ 15 W. Zimmerli, La moru1an:ùà del-
Questa soggettività -nuova non tata propria natura 37 , ma perché nella sua radice, come il riceversi l'AI Milano. Jaca Book 1973, li. ·
è individuale, ma costituita sem. il mondo si salvi, nella proposi- eterno del Figlio dal Padre, nella 1• Ò N. Lohfink, Un e,umple de
forma dell'Agnello che si è già théologie de l'histoire dan.s l'AT: DI
pre come memoria comune di uh zione umile della . verità che è 26 5-9 in La teologia della sroria Il.
popolo eletto e di una convoca- la homòlogia. Le verità che salva da sempre caricato del rifiuto R/velarione e storia, (a cura dì E .
zione santa . Essa implica quindi -il inondo non è infatti diversa da che la libera comunicazione di Castelli), Roma, Istituto di Srudì fi.
una compagine e una struttura- quella che , salva attualmente la Dio comporta comè sua possibi- Josofici 1971. 189-199. - " W. Zimmer-
lità contraria. La storia dell'uo- li Rivelarione di Dio, Milano , Jaca
zione, « sul fonda mento degli-apo- chiesa, e come la chiesa non la B~k 1975· cf R. RendtoriI, La con-
stoli e dei profeti » , che sfugge al riceve che nella confessione del mo appare allora nel fatt~, gi~ c~: ione d~lla rivel~ion~ nell'Anc-icc>
controllo dei singoli, anzi è data proprio·_peccato, cos) non la può fin dall'eternità, come storia_ d1 Israele in W. Panncnbe.rg-R. Rend-
redenzione. Ma essa non si esau: tortf.-T. Rendtorff-U. Wilc.kens. Rive-
ad essi come luogo di obbedien- proporre che come dono ricevut~, lazione come storia, Bologna. Dcbo-
za. La soggettività nuova è cioè non come opera delle sue man1. risce nella "storia originaria" di ainoe !969, -59-90. - 11 Cf RGG 1,1513-
tutt 'altra cosa dalla riduzione sog- li contenuto del giudizio sul mo~- Dio. Questa originarietà di Dio 1516· T/i ~o1. Worr. Alt. Tes r. l.781ss.
infatti è "fuori di ogni genere", . ,, ' Cf G. v. Rad, Teologia del VT
gettiva della ri velazione; essa è la do è lo stesso che la chiesa ha ri- I Brescia Paideia 19TI, 158-169. - "'
cevuto, nella fede, su di sé. Po- non è 11 " fatto" di Dio, accanto e ci per il significato di • in mezzo
storia della chiesa. sopra ai " fatti" della storia. Essa
Una riflessione sistematfoa sul- ·vertà, perdono, preghiere, obbe-
Rivelazione
1352
a ,·oi •. J . Jeremias , Neutestamentli- Die Kirclrliche Dogmatik Zurigo EV
che Theologie I , Giitersloh, Mohn 1932ss. - R. Bultmann, Glaube,; u l
1971, 103s. - 21 Cf U. Wilckens in W. Verstehen, Tublnga , Mohr 193Jss lld
Pannenberg-R. Rendtorff-T. Rendtorff- Id., NT e mitologia, Brescia Qu~ :
U. Wilckens. o. c., 117-118. . 22 E . niana 1970. · R. Aubert , Le' prob[~·

s
Kasemann, Exegetische Versuche und me de l'acte de foi, Lovanio, Waro ·
Besinmmgen I, Gottinga, Vanden- 19583 • • H. de Lubac, Cattolicism/
hoeck & Ruprecht 1964, 206. - lJ Cf Roma, Studium 19641• • W. Panne •
l'analisi della vocazione e della mis- berg, Grundfragen systematisch~-
sione di Gesù in J . Jeremias, o. c.,
50-80. · " U. Wilckens, o. c., 149. •
Theoloiie, Gottinga, Vandenhoeck &
Ruprecht 1967. · W. Pannen_berg-R_
" H . U. v. Balthasar, Herrlichkeit Rendtorff-T. Rendtorlf-U. W1lckens
I , Einsiedeln, Johannes Verlag 1961 1 , Rivelazione come storia, Bologna, De'.
605 . - 16 Qui può bastare il rimando honiane 1969. · J. Moltmann, Teo/o.
a R. Arnou , Platonisme des Pères in gia della speranza, Brescia, Queri-
DThC Xll/ 2, 2294-2392 e a E . v. 1- n!ana 1970. · J . B. Me~z. Sulla teolo-
vanka . Plato christianus, Einsiedeln, gia del mondo, Brescia, Queriniana
Johannes Verlag 1964. . 21 Y. M.-J. 19712. • G. Gutiérrez, Teologia della
Congar , La tradizione e le tradizio- liberazione, Brescia, Queriniana 1972 sere comparati, si rivela abbastan-
ni. Saggio storico, Roma, Edizioni C. Geffré, Una nuova epoca de/I~ sACRAMENTARIA
Paoline 1961. 244-245 . . u Per l'inter- teologia, Assisi, Cittadella s.d . . Su/. za sterile.
pretazione del Vat I sulla rivelazio- la teologia veterotestamentaria: G Innanzi tutto sarà bene rilevare
ne, cf H. J . Pottmeyer, Der Glaube v. ~d, T~ol~gia del .VT (2 voli.,: SOMMARIO. • . I. Nasci~ e sviluppo di che la parola latina sacramentum,
vor dem Anspruch der Wissenschaft, Brescia, Pa1de1a 1972ss. • W. Zimmer. una disc1plma teol~gica: 1._ Seman-
Friburgo, Herder 1968; H . U. v. Bal- li, Rivelazione di Dio, Milano, Jac~
almeno nella letteratura cristiana,
tica di un n':)m_e e sv1_luppo, d1 un . con-
thasar, Karl Barth, cit. 314ss. . 29 Book 1975. • Sulla teologia neoié cetto dai prum secoh d_ell era cnslla- non è altro che il corrispettivo
R. Latourelle in Aa. Vv., Commento stamentaria, oltre le varie teolog,_. na alla riforma carolingia; 2. Le gran- del termine greco myste,ion. Nei
alla costituzione dogmatica sulla di- cf soprattutto H. U. v. Balthasar. di correnti teologiche della scolasti- testi veterotestamentari, letti in
vina rivelazione, Milano, Massimo Herrlichkeit, I, 111/2, Einsiedeb ca; 3. La teologia tridentina e postri-
1966, 72-73. - JO J . Ratzinger in LTK, Johannes Verlag 196lss. : Sulla :.111'. dentina. II. Il rin1:ovamento della teo- lingua greca, l'uso della parola
Das zweite Vatikanische Konzil II, ria della teologia cattolica: R. Latn, . logia sacrarnentana: 1. Le cause . d«:l mysterion è piuttosto raro e, so-
506-507 . - li / vi, 507. . 32• lvi 511 ; R. relle, Teologia della rivelazione, t,,. rinnovamento: a . Fatton ecclesiali, prattutto, ricorre nei libri più tar-
Latourelle, Le Christ et l'Eglise si- sisi , Cittadella s.d: (offre delle buo- b. Fattori culturali, c. Un_ problema divi che sentono l'influsso del
gnes de salut, Tournai/ Montréal, De- ne notizie sui vari penodi). - Sulla muodologico; 2. I momenti dello SVI·
sclée & Cie/Bellarmin 1971,' 71ss . • riflessione sistematica: J : S. Drcy, tuppo: a. Dalla teologia della "ripre- pensiero e della cultura greca.
B J . Ladrière, La théologie et le lan- Kurze Einleitung in das SJudiwn ser.mzione dei misteri" all 'affenna- Comunque, là dove viene usata,
gage de l'interprétation in Rev. théol. der Theologie, Darrnstadt, Wissen- zior,e della sacrarnentalità dell 'econo- il significato della parola è quello
Louv. (1970), 241-267. - 14 K. Barth, schaftliche Buchgesellschaft 1971. - H. mif: di salvezza, b. Secolarizzazione,
Kirchliche Dogmatik 1/ 2, Zollikon- U: v. Balthasar, Flerrlichkeit, cit. - des.:cralizzazione e celebrazione po- di "realtà nascosta" o, più preci-
Zurigo, Evangelischer Verlag 19605 • Id., Teologia d~lla storia, Brescia litica dei sacramenti. samente, di "azione salvifica in
222ss. - 35 lvi 251. - 36 J . S . . Drey, Morcelliana. - Id., li tutto nel fram- atto nel tessuto storico" e, quindi ,
Kurze Einleitung in das Studium der mento, Milano, Jaca Book 1970. - K. di momento costimtivo della sto-
Theologie, Dannstadt, Wi ssenschaft- Rahner, Schriften zur Theologie (tra- I . NASCITA E SVILUPPO DI
liche Buchgesellschaft 1971, § 24._ - dotti , secondo un diverso OFdine e UNA · DISCIPLINA TEOLOGI- ria della salvezza; ne deriva che
37 Cf G. Ruggieri , Sapienza e storia, in vari volumi, presso le Edizioni CA - 1. SEMANTICA DI UN NOME in senso più globale la parola
Milano, Jaca Book 1971, 116ss. - JI Paoline, Roma); E . Schillebeeckx; In- mysterion. assumerà anche il si-
H . U. v. Balthasar, o. c., 294ss. - 39 telligenza della fede . Interpretazione E SVILUPPO -DI UN CONCETTO, DAI
Id., La sede della teologia in Ver- e critica, Alba, Edizioni P<\!)lin.e 19761. l'RIMI SECOLl DELL'ERA CRISTIANA gnificato di "piano ~alvifico ~vi-
bum Caro, Brescia, Morcelliana 1968, - M. J . Le Guillou, •Le myslère du ALLA RIFORMA CAROLINGIA - La via
no". Nel NT il tenrune mystenon
165-177. Père, Parigi, Fayard 1973: - G... Rug-
più logica e scientificamente più ricorre più frequentemente; Ge-
gieri, Sapienza e s toria, · Milano, Ja: rolamo lo traduce in latino sedici
BlBL. Sulla problematica contem-
- ca Book 1971. - Cf inoltre le voci valida 'per cogliere il significato
poranea.: K . Barth, L'Epistola ai Ro- Rivelazione/Fed.e nef vari dizionari di un termine è quella di analiz~ volte con la parola sacramentum,
mani, Milano, Feltrinelli 1962. • Id., teologici. zare· i testi letterari e i contesti mentre le altre volte preferisce la
culturali ìn cui il termine è usato. parola mysterium. ~ ~uplice tra-
In teoria dovrebbe essere questa duzione potrebbe msmuare che
l'indagine •più opportuna per sta- Gerolamo coglie negli scritti neo-
bilire il significato della parola testamentari due significati diversi
"sacramento" e, quindi, del con- della parola, ma in realtà quest~
cetto sotteso· ma in pratica l'ana- ipotesi non trova alcuna possi-
bilità di una verifica concreta. Ad
li.si del signÙìcato con cui il te~- ogni modo in nessun caso in cui
mine è usato nella letteratura bi-
la parola mysterium può essere
blica in genere, nella letteratura
tradotta con il termine sacramen-
cristiana del primo secolo e nella tum sta a significare le celebra-
stessa letteratura pagana, con la zioni rituali della chiesa che noi
quale i testi cristiani possono es-

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