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SCHEMA LATINO 11-12-21

LUCANO:
-interpreta le istanze di rinnovamento culturale che caratterizzarono il principato neroniano e che
furono soffocate in seguito alla congiura dei Pisoni, a cui Lucano prese parte
-unica opera Bellum Civile o Pharsalia= poema epico di 8000 esametri in 10 Libri:
-opera “rischiosa”:
 Fatto recente
 Evento che ha portato alla nascita dell’impero Nerone
-Caratteristiche:

 Anti-Virgilio & Anti-Eneide ripresa antifrastica= mantiene parti canoniche dell’epos e


corrispondenze con episodi o temi del poema virgiliano, cambiandone però il significato
alla base per ribaltare il poema epico aveva bisogno di inserire delle parti caratteristiche
Es: 6° Libro Necromanzia = Catabasi ma Enea ≠ Sesto Pompeo
 Indignatio il tono che usa nel parlare dello “scelus”
 Nostalgia della Res Publica grandezza di Roma affossata dall’AMBITIO:
o Mala ambitio
o Imbarbarimento della società romana e perdita totale dei valori
 LIBERTAS:
o Politica= persa definitivamente con l’Impero
o Interiore= speranza di mantenerla Catone Uticense

-Personaggi mancanza di un protagonista eroico


 Pompeo rinunciatario, “segnis pavidusque” non ha la stoffa dell’eroe
 Cesare genio del male, diabolico con la sua vittoria inizia il declino di Roma (Sallustio
guerre puniche)
 Lucano lo ammira per la sua levatura e determinazione
 Catone Uticense unico personaggio “positivo” sapiens stoico e TITANO tuttavia ha
un’eccessiva statura morale ricerca della bella morte preferisce il suicidio alla perdita
della sua libertà intellettuale e interiore
-Visione filosofica principi della dottrina stoica riletti in modo eterodosso per adattarli al
complesso scenario che era Roma
-Guerra plus quam civilia visione della guerra come rovina dello stato SCELUS
-assenza degli dèi avvenimenti storici e non mitici inserisce però la magia
-Provvidenza = Logos = destino incomprensibile e crudele
-rimprovera Virgilio per essersi piegato all’Impero, come se egli fosse un complice del princeps
-Lingua e Stile1 gonfio, sovrabbondante, sovraccarico Barocco e Virtuosismo
-vasto uso delle figure retoriche e di suono riprende Seneca
-la frase è spesso spezzata e non coincide con la fine del verso, stile paratattico, sententiae, toni
macabri e orrifici (episodio della Necromanzia)

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= Quintiliano giudica il suo stile come un modello più per gli oratori che per i poeti (magis oratoribus quam
poetis laudandus”
TACITO:
-Carriera Politica: questore, tribuno della plebe, pretore, membro dei Quindecemviri sacris
faciundis, legato, consul suffectus, proconsole nella provincia d’Asia epoca degli Imperatori per
Adozione avevano “conciliato” principato e libertas felicitas temporum
-Ideologia: Impero = Male Necessario No ottica positiva:
 Non si può sperare nel ritorno della res publica troppa libertà che sfociava nell’anarchia
 Impero = Male LIBERTAS perduta per sempre non si può più fare oratoria
 OBIETTIVO = come mantenere la propria dignità e la propria libertà interiore sotto l’Impero
-AGRICOLA De Vita et Moribus Iulii Agricolae:

 Biografia elogiativa del suocero Giulio Agricola, condottiero e uomo di Stato


 Scopo panegirico= LODE
 Laudatio Funebris Tacito non era a Roma quando Agricola morì
 Opera storica con inserti etnografici e geografici exurcus sulla geografia e sui popoli della
regione della Britannia, dove Agricola stava conducendo una campagna militare
-Agricola = modello esemplare di medietas anche sotto cattivi imperatori (Domiziano) possono
esservi uomini grandi egli è un compromesso tra:

 Deforme Obsequium= servilismo vergognoso


 Abrupta Contumacia= ostinazione che non sente ragione si allude a:
o Congiure escogitate per riportare la res publica
o Ambitiosa Mors sacrificio del suicidio stoico gesto estremo ma sterile e futile

-Domiziano invidioso di agricola lo fa uccidere No Ambitiosa Mors = Agricola affronta in


silenzio e da solo la morte
-visione dei Britanni come uomini lontani dalla civiltà, ma per questo più bellicosi e pericolosi in
alcuni punti Tacito dà voce ai vinti immagine negativa dei Romani “SANA BARBARIE”
-GERMANIA De Origine et Situ Germanorum unica opera completa di genere etnografico e
geografico
-Fonti= De Bello Gallico (Cesare), Historiae (Sallustio), Bella Germaniae (Plinio il Vecchio), Bellum
Germanicum (Aufidio Basso)
-atteggiamento ambivalente:

 Determinismo Ambientale= descrive i germani come popoli temprati fisicamente ma poco


acuti e semplici, dediti a pratiche ritenute barbare e selvagge
 Elogio= Tacito encomia la purezza e la sanità morale di questi popoli “primitivi”
mantengono i loro valori e costumi incorrotti grazie alla loro distanza dagli allettamenti e
dalle mollezze della civiltà confronto con la società romana corrotta e in declino
-Scopi:
 Fornire informazioni utili in vista dello scontro tra le due popolazioni mette in guardia
sulla loro pericolosa bellicosità egli vede in loro una grande minaccia
 Polemizza contro il degrado morale della società romana
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= Quintiliano giudica il suo stile come un modello più per gli oratori che per i poeti (magis oratoribus quam
poetis laudandus”
-DIALOGUS DE ORATORIBUS dialogo ciceroniano ambientato a casa di Curiazio Materno
tema centrale= spiegare i motivi della decadenza dell’oratoria in chiave storica cause:

 Crisi pedagogica e crisi dell’educazione familiare e scolastica


 Immoralità dei costumi
 Situazione Politica Contemporanea non si può fare oratoria perché manca la libertas
l’oratoria fiorisce nelle epoche caratterizzate da instabilità politica con il Principato c’è
stabilità = espediente retorico
-egli preferisce apprezzare l’epoca di pace in cui vive, anche se ciò comporta la perdita della
libertas
-Stile: inconcinnitas lo stile è lo specchio della realtà in cui si vive = caos
-nelle opere monografiche c’è una tendenza all’espressione sintetica e concisa, talvolta subendo
influenze da altri autori Agricola:

 Brevitas Sallustio resoconti militari


 Stile elevato e retoricamente elaborato Livio discorsi
 Solennità Cicerone rievocazione del suocero
 Germania: gusto quasi manieristico cura formale e elaborazione retorica

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= Quintiliano giudica il suo stile come un modello più per gli oratori che per i poeti (magis oratoribus quam
poetis laudandus”

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