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Architettura Medievale e Rinascimentale1 PDF
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L'Ambone
L'ambone, opera di Anselmo, consta di un
pontile sorretto da colonne che a loro volta
poggiano su telamoni seduti e curvi (simbolo di
uomini di fede che sorreggono la chiesa) e da
leoni stilofori che sono accucciati sulle loro prede
ribelli (quelli più esterni simbolo del Cristo
giudice che punisce i peccatori impenitenti) o su
cavallo e cavaliere mansueti (quelli più interni
simbolo del Cristo giudice che protegge le anime
che cercano la sua protezione.
I capitelli di tre delle 10 colonne a sostegno
del pontile si rifanno ideologicamente
all'aspettativa di salvezza con il
sacrificio di Abramo, il martirio di San
Lorenzo e Daniele nella fossa dei leoni.
Altri due capitelli indicano aquile
pronte a spiccare il volo, simbolo di
Cristo che salva le anime. Gli altri
cinque capitelli recano motivi vegetali.
La cupola del
Brunelleschi è il vero e
proprio emblema del
Rinascimento: le sue
dimensioni e l’impatto
visivo hanno contribuito
a renderla il simbolo di
Firenze.
La struttura è divisa in otto
vele da otto costoloni esterni
che si rastremano verso l’alto
accentuando la parte finale.
Per evitare il compito
strutturale dei costoloni,
Brunelleschi decide di mettere
in contrasto il bianco con il
rosso delle tegole. Inoltre fa uso
delle nervature, per rendere
l’insieme dinamico e quindi si
discosta dalla solita ogiva
gotica.
La cupola è realizzata da un
doppio involucro, costituito da
due calotte separate da
un’intercapedine più larga.
Nel progetto dell'artista l'interno della
Cupola avrebbe dovuto essere
rivestito da un grande mosaico, ma
nel 1568 il Granduca Cosimo I de'
Medici decise di far decorare il suo
immenso intradosso dal pittore di
corte Giorgio Vasari. Quando nel
1574 vennero a mancare sia il Vasari
che il suo committente, il nuovo
Granduca Francesco I affidò tale
incarico al pittore marchigiano
Federico Zuccari. L'impresa venne
completata in brevi tempi e la
Cupola venne presentata in tutto il
suo splendore al popolo fiorentino il
19 agosto del 1579.
Nonostante il Duomo di Modena e la Cupola del Brunelleschi siano
completamente diverse tra loro, in ognuna di loro vi troviamo qualche
elemento comune.
Difatti, la cupola stessa è sovrastata da una lanterna caratterizzata da
un’alternarsi di elementi gotici e romanici. Contemporaneamente, nel
Duomo di Modena, i Campionesi cercarono d’introdurre elementi gotici
che si accordavano con quelli romanici di Lanfranco e Wiligelmo.
Entrambe, seppur in maniera differente, esaltano quella componente
classica che conferisce semplicità e soprattutto armonia ai due edifici.
Ovviamente, ciò che le contraddistingue necessariamente è il periodo: se
il Duomo di Modena riprende le basiliche paleocristiane, legandosi alla
concezione medievale di Dio, dall’altro canto la cupola del Brunelleschi,
non fa altro che mettere in evidenza la genialità dell’uomo, la sua
grandiosità e imponenza, caratteristiche tipiche del Rinascimento.