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Molti elementi nella tavola periodica non hanno massa atomica intera (es. Cl ha massa atomica =
35.45), questo è dovuto al fatto che vi sono nuclei con stesso numero di protoni (Z) ma diverso
numero di neutroni (N).
Quindi in natura possono esistere elementi stabili composti da uno stesso numero di protoni (Z)
ma un numero diverso di neutroni (N).
In geochimica gli ISOTOPI sono i
nuclidi più utilizzati.
Gli isotopi di un elemento
possono essere radioattivi o
stabili.
La massima parte degli elementi
in natura è costituita da miscele
di isotopi stabili.
Ne consegue che a parità di numero atomico, o protoni (Z), tali elementi differiscono per numero
di massa (A=N+Z): questi nuclidi di uno stesso elemento sono detti ISOTOPI (dal greco iso-topos
= eguale posto, nella tavola periodica, dato che si tratta di atomi con lo stesso nome), con eguale
Z ed A diverso (per esempio 11H, 21H; 31H oppure 126C, 136C, 146C).
Esistono in natura anche degli elementi diversi con uguale massa atomica o stesso numero di
neutroni:
ISOBARI (dal greco iso-baros = con lo stesso peso), con Z diverso, (perciò chimicamente
diversi) ed A uguale (4018Ar, 4019K, 4020Ca)
ISOTONI (con lo stesso numero di neutroni), cioè con A - Z uguale (per esempio 21H [2-1=1],
3 He [3-2=1]
2
ISOTOPI
Generalmente si usa rappresentare un determinato isotopo con il nome o il simbolo dell’
elemento di appartenenza e col numero di massa.
Per esempio per rappresentare i tre isotopi naturali dell’ossigeno si ricorre ai simboli:
A 16
8 O, 17 O
8 e
18
8O
Z
In natura sono stati riconosciuti 290 differenti isotopi variamente distribuiti tra tutti gli elementi:
mentre pochi elementi sono presenti in natura con un solo isotopo, come il fluoro (F) e l’oro (Au),
la maggioranza sono presenti con vari isotopi, fino a dieci nel caso dello stagno (Sb).
Oltre agli isotopi naturali, vi sono isotopi artificiali prodotti attraverso opportune reazioni nucleari.
Altri elementi infine, quali i transuranici (Z>92), non individuati in natura in quantità apprezzabili,
sono noti soltanto attraverso i loro isotopi artificiali radioattivi.
CURVA DI STABILITÀ DEI NUCLEI ATOMICI.
I tipi di processi coinvolti nel decadimento radioattivo sono: i primi tre con emissione di particelle, il
quarto di radiazioni; il quinto non è un vero processo di decadimento, ma ne ha gli stessi effetti: è
dovuto alla cattura di un elettrone da parte del nucleo.
Gli isotopi radiogenici sono quegli elementi che si formano per decadimento
radioattivo (radioattività) naturale.
DECADIMENTI RADIOATTIVI
Emissione β-: vengono emessi una particella
carica negativa dal nucleo ed un antineutrino
neutrone protone β- v- (v-). La particella carica negativa, detta β- o
negatrone o elettrone nucleare, non è un
elettrone degli orbitali. Nel nucleo un
neutrone si trasforma in protone con aumento
di una unità per Z, mentre A resta costante. I
nuclidi che subiscono questo tipo di
decadimento sono tra gli altri:
1H 2He + 0-1β- + v-
3 3
6C 7N + 0-1β- + v-
14 14
6C 5B + 01β+ + v
11 11
9F 8O + 01β+ + v
18 18
DECADIMENTI RADIOATTIVI
Emissione α: questo tipo di decadimento è
caratteristico dei nuclei più pesanti e vengono
emesse particelle α (nuclei 42He) ed energia
(Q), perciò si ha una diminuzione di 2 unità per
Z e di 4 per A. Quale esempio riportiamo:
90Th* 90Th +γ
234 234
Cattura elettronica: non è una emissione, ma ne ha gli stessi effetti: un elettrone viene catturato dal
nucleo e si lega con un protone; un protone si trasforma in neutrone perciò Z diminuisce di una unità ed
A resta costante. La cattura elettronica corrisponde alla reazione:
emissione α
Due isotopi di uno stesso elemento hanno comportamento chimico uguale, quindi
processi chimici non possono cambiare o frazionare il rapporto tra due isotopi dello
stesso elemento. I processi che consideriamo in geologia sono quelli che
intervengono tra minerale, fuso, vapore o soluzioni acquose.
Nei sistemi chimici pertinenti alla geologia, il comportamento chimico degli elementi è determinato
dal numero atomico Z (Potenziale Ionico).
Per cui isotopi di uno stesso elemento pur avendo masse diverse, hanno comportamento chimico
uguale.
In realtà i due assiomi non sono veri in assoluto, ma le influenze nei rapporti isotopici di uno
stesso elemento nei sistemi geologici sono trascurabili o misurabili.
Sistemi isotopici principali utilizzati per lo studio dei processi geologici e
sorgenti magmatiche: rapporti isotopici.
Questo perché la differenza di massa tra due isotopi dello stesso elemento è così piccola che i
processi (magmatici) controllati dagli equilibri cristallo-liquido non possono modificarli. Inoltre
due isotopi dello stesso elemento presentano stesso numero di protoni (Z) quindi stesso
numero di elettroni subiscono gli stessi processi chimici di ionizzazione (acquisto o perdita di
elettroni).
L’isotopo genitore ha compatibilità diversa rispetto all’isotopo figlio (radiogenico)
10000
#63
#64
1000 #70
100
sample/PM
10
0.1
0.01
RbBaTh U PbNbTa La Ce Pr Sr P Nd Zr HfSmEu Ti GdTbDy Y Ho ErTmYbLu Zn V Co Cr
Es. Rb è più abbondante nella crosta, quindi il 87Sr/86Sr nelle rocce crostali è > dello stesso
rapporto nelle rocce mantelliche.
I rapporti isotopici in
un magma sono
ereditati dalla roccia
sorgente
Ogni sorgente
magmatica ha la sua
impronta isotopica
caratteristica
Bell K., Castorina F., Rosatelli G., and Stoppa F. (2006). PLUME
ACTIVITY, MAGMATISM, AND THE GEODYNAMIC EVOLUTION
OF THE MEDITERRANEAN. Annales Geophysicae, 48, 891-905.
GEOCHIMICA ISOTOPICA APPLICATA ALLA DATAZIONE DI ROCCE E MANUFATTI
Gli isotopi hanno una grande importanza nello studio sia dei processi naturali che dei materiali
organici ed inorganici.
Un impiego della geochimica isotopica è la datazione assoluta di materia organica ed
inorganica.
Inoltre gli isotopi possono essere utilizzati per tracciare le sorgenti dei minerali, manufatti e
materiali lapidei distribuiti nello spazio e nel tempo, anche durante la preistoria. Nelle opere di
restauro lo studio isotopico dei materiali lapidei è fondamentale per determinare le aree di
provenienza o di cava dei materiali stessi.
Figura 1 - individuazione delle diverse fonti dei nitrati in soluzione sulla base della loro composizione isotopica
(modificato da Clark e Fritz, 1997); Da http://www.iso4.it/nitrati.htm.
GEOCRONOLOGIA
La scoperta della radioattività ha determinato lo sviluppo di un
metodo attendibile per la determinazione dell’età assoluta di rocce e
minerali contenenti isotopi radioattivi: la datazione radiometrica.
L’attendibilità di tale metodo è dovuta al fatto che la velocità di
decadimento di un isotopo radioattivo è costante e indipendente da
qualsiasi fattore fisico o chimico.
Le datazioni si basano sulla determinazione dei rapporti di
concentrazione tra nuclide radioattivo progenitore e il nuclide
stabile prodotto da decadimento radioattivo, detto elemento figlio.
[1] Nt = N0 e-λλt
dove N0 è il numero di nuclei iniziali (t = 0 o tempo di chiusura del sistema)
λ è è la COSTANTE DI DECADIMENTO caratteristica di ogni elemento
(indipendentemente dalla temperatura e dai legami chimici).
Nt = N0/2
è detto TEMPO DI DIMEZZAMENTO o periodo di semitrasformazione.
t = - (1/λ
λ) ln (Nt/N0)
TEMPO DI DIMEZZAMENTO
Il tempo di dimezzamento ha un valore caratteristico per ogni isotopo radioattivo e ne esprime la
velocità di disintegrazione. Ad esempio, se partiamo da un grammo di isotopo radioattivo, dopo
che sarà trascorso un tempo pari al suo tempo di dimezzamento resterà di quell’isotopo solo
mezzo grammo; di questo mezzo grammo la metà (ossia un quarto di grammo) sarà decaduta
dopo che sarà trascorso un altro tempo pari al tempo di dimezzamento, e così via.
La velocità di decadimento è il numero di disintegrazioni spontanee che avvengono in un secondo
e viene chiamata ATTIVITÀ.
In tabella 1, sono riportati i principali sistemi isotopici utilizzati in geocronologia.
Con tale metodo si possono datare pitture rupestri, insediamenti umani, resti umani e animali,
tessuti...
METODO DEL CARBONIO 14 (radiocarbonio)
Il carbonio ha tre isotopi, due stabili: 126C e 136C, ed uno radiogenico, il 146C.
Il 146C si forma nell’alta atmosfera per reazione nucleare tra radiazione cosmica secondaria e
nuclidi di azoto presenti nell’atmosfera dalla reazione:
Reazioni di Spallazione.
1 La radiazione cosmica primaria e
0n secondaria fornisce neutroni che
7N
14
impattando con il nucleo di un atomo
producono, nelle molecole gassose
6C
14
7N + 6C +
14 1 14 1 H
0n 1 in atmosfera, l’espulsione di un
protone che viene sostituito dallo
1 H stesso neutrone. Si formerà un
1 atomo con una carica in meno ma
stesso peso atomico.
Il 14C è un isotopo instabile e decade in 14N con un tempo di dimezzamento di 5730 ± 40 anni :
6C
14
7N
14
0 -
-1β
6C 7N +
14 14 0 β-
-1
METODO DEL CARBONIO (radiocarbonio)
Nell’ atmosfera gli atomi di 14C formano velocemente 14CO2 combinandosi con ossigeno. Tale
molecola, che ha comportamento chimico simile alle molecole 13CO2 e 12CO2, si distribuisce
velocemente ed in maniera omogenea nell’atmosfera, a causa dei venti e della rotazione
terrestre. Lo scambio tra atmosfera ed idrosfera fa entrare rapidamente 14CO2 nei cicli biologici.
La 14CO2 viene assorbita direttamente con la fotosintesi nelle piante, e indirettamente tramite
processi metabolici negli animali erbivori e quindi carnivori attraverso la catena alimentare. In tal
modo il 14C viene distribuito in maniera omogenea nella biosfera. Il livello di concentrazione di 14C
si mantiene costante nel tempo nella biosfera poiché eguaglia quello perduto per decadimento,
quindi anche il rapporto 14C/12C sarà costante.
Al momento della morte
dell’organismo, sia pianta o animale,
l’assorbimento di 14C dall’ambiente
cessa.
Grafico dei tempi di decadimento del Carbonio-14. Il metodo basato sul carbonio radioattivo viene
utilizzato per la datazione di materiale contenente carbonio di origine organica vecchio fino a
50.000 anni, cioè tra il Pleistocene Superiore e l’Olocene.
DATAZIONE CON 14C
Il metodo della datazione con 14C presuppone che non vi siano fluttuazioni del rapporto 14C/12C
nel tempo. In effetti però sono stati individuati vari eventi quali, la variazione della radiazione
solare, variazioni climatiche, variazioni del campo magnetico terrestre e l’attività antropica che
hanno determinato una variazione della concentrazione di 14C nell’atmosfera e di conseguenza
nella biosfera e idrosfera. Sono stati quindi individuati metodi correttivi che devono essere
utilizzati per la calibrazione dell’età ottenuta con il metodo del radiocarbonio. Tale calibrazione al
momento risulta efficace fino a circa 24.000 anni dal presente.
Tale metodo geocronologico è basato sulla misura della quantità del nuclide figlio (40Ar)
prodotto dal decadimento del nuclide radiogenico padre (40K).
Il potassio (K) ha tre isotopi che si trovano in percentuali diverse ma costanti in natura:
41K (6.73%), 40K (0.011%), 39K (93.25%).
Ar atmosferico ha 3 isotopi (40Ar, 38Ar, 36Ar) ma 40Ar = 99,6% è prodotto dal decadimento di 40K.
Il 40K è radiogenico e decade in tre modi diversi trasformandosi in:
1a. 40K+ 0 e
-1
40Ar (cattura di un elettrone) – 11.2% di 40K
1b. 40K 40Ar + 0 β+ (emissione di un positrone) – 0.001% di 40K (raro)
1
2a. 40K 40 Ca + -1β- (emissione di un elettrone) – 88.8% di 40K
0
Il raggio ionico dello Sr (=1.13 Å) è simile a quello del calcio (=0.99 Å) e generalmente i due
elementi sono vicarianti, quindi lo Sr si trova disperso in molti minerali (specialmente plagioclasio,
apatite, calcite, aragonite) oltre a formare minerali propri. Quindi molti minerali all’atto della
cristallizzazione già contengono 87Sr non formatosi dal decadimento radioattivo di 87Rb nel
sistema di studio.
Nel calcolo quindi dell’età radiometrica del minerale, con il metodo Rb-Sr bisogna considerare
la presenza di 87Sr naturale.
Quindi la legge del decadimento radioattivo si può scrivere come:
87Sr =87Sri + 87Rb (eλt-1)
tot
Quindi la legge del decadimento radioattivo si può scrivere come:
Dove 87Srtot è la quantità totale di 87Sr al momento della misura e 87Sri (iniziale) è la quantità di
87Sr al momento della chiusura del sistema considerato.
Nel caso in cui il sistema è rimasto chiuso nel tempo intercorso dalla formazione del minerale al
tempo di misura, il rapporto 87Sr/86Sri (iniziale) può essere misurato in minerali del sistema
considerato, che non contengano Rb. Questi sono ad esempio apatite e Ca-plagioclasio
(anortite). Si può quindi utilizzare 86Sr come numeratore dell’equazione precedente che diventa:
Si può quindi misurare con la spettrometria di massa sia 87Sr/86Sr (tot), [nel minerale da datare];
che 87Sr/86Sri [nel minerale che non contiene Rb]; che 87Rb/86Sr [nel minerale da datare], e
lasciando come incognita solo t.
Per cui:
(87Sr/86Sr (tot)- 87Sr/86Sr (i))
t = 1/λ ln [ + 1]
(87Rb/86Sr)
Nel caso in cui il la quantità di 87Sri od il rapporto 87Sr/86Sr (i) non può essere determinato, per
esempio perché il nostro sistema:
1) ha subito variazioni chimico-fisiche conseguenti ad un evento metamorfico,
2) non sono presenti minerali che non contengono Rb
il rapporto 87Sr/86Sr (i) può essere ottenuto per via grafica.
Infatti si può assumere che, essendo il tempo di dimezzamento di 87Rb molto elevato anche se
confrontato con l’età della Terra, si può considerare:
eλt -1 = λt
Quindi la legge del decadimento radioattivo: 87Sr = 87Rb (eλt-1)
rad
Al momento della formazione della crosta terrestre tutti gli isotopi del piombo sono presenti in una
certa proporzione, ma con il passare del tempo i decadimenti di:
arricchiscono il materiale terrestre di isotopi del piombo con conseguente aumento dei rapporti
206Pb/204Pb, 207Pb/204Pb e 208Pb/204Pb.
Per questo motivo la composizioni isotopica del piombo è in continua evoluzione e presenta
differenti composizioni in ere geologiche diverse. In tabella vengono riportate le abbondanze
isotopiche attuali e quelle al tempo di formazione della Terra (4.5 Ga) ricavate dallo studio di
meteoriti con contenuto di uranio molto piccolo.
Il primo membro delle equazioni è il valore del rapporto isotopico misurato, il membro con la
denotazione “i” rappresenta il valore iniziale, alla chiusura del sistema, mentre l’ultimo membro
U/Pb e Th/Pb è il rapporto isotopico misurato.
Utilizzando questa serie di equazioni si otterranno tre datazioni indipendenti dello stesso
campione che in teoria dovrebbero coincidere.
Per i materiali geologici quali rocce e minerali si utilizzano i metodi riportati in tabella.
Ogni metodo fornisce risultati più attendibili se utilizzato nell’intervallo temporale
visualizzato.
Metodi di Radiodatazione
intervallo di tempo in
prodotti del tempo di
radionuclidi anni valido per la
decadimento dimezzamento
datazione
87Rb 87Sr 4,8·1010 4,5·109÷1010
232Th 208Pb 4He 1,39·1010 4,5·109÷107
238U 206Pb 4He 4,5·109 4,5·109÷107
235U 207Pb 4He 7,1·108 4,5 · 109÷107
40K 40Ar 1,33·109 4,5·109÷104
14C 14N 5,73·103 max 40·103
Datazione con 87Sr/86Sr di rocce sedimentarie
Il metodo geocronologico delle tracce di fissione è basato sul rilevamento dei danni provocati alle
strutture cristalline da parte delle disintegrazioni radioattive conseguenti alla fissione di 238U. Le
impronte dei danni sono messe in evidenza con opportuni procedimenti chimici e vengono contate
servendosi del microscopio ottico. Il rapporto tra il numero di tracce di fissione vecchie (cioè già
presenti nel campione) e di tracce di fissione nuove (ottenute sottoponendo il campione a un
bombardamento con quantità note di 238U) corrisponde al tempo trascorso da quando il minerale
subì un certo raffreddamento. L’ampiezza degli intervalli misurabili con questo metodo va da
300.000 a 300 milioni d’anni.
*varva [deriva dallo svedese varv, deposito, passato in inglese come varve. Il termine fu introdotto dal
geologo scandinavo De Geer nel 1912],
DENDROCRONOLOGIA
Il metodo geocronologico della dendrocronologia si
basa sulla misura degli anelli annuali di accrescimento
delle piante, siano esse fossilizzate o non. Inoltre è
possibile trarre indicazioni sulle variazioni climatiche
basandosi sul presupposto che i vasi conduttori delle
piante si modificano secondo la maggiore o minore
presenza di acqua.