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CATULLO, Carme 49, Un grazie per Cicerone

Il carme 49 e lorazione Pro Caelio di Cicerone.


difficile dire di che cosa Catullo ringrazi Cicerone nel carme 49, anche se viene na
turale pensare che l'elemento comune ai due fosse la figura di Lesbia, chiamata Clodia
da Cicerone nella Pro Caelio. Nel 56 a.C., infatti, Cicerone aveva pronunciato questa
orazione, nella quale difendeva l'amico Marco Celio Rufo, coinvolto in un torbido processo
per violenza e veneficio. L'accusa si appoggiava alla testimonianza di Clodia, ex amante
di Celio dalla quale il giovane avrebbe ottenuto l'oro necessario per commissionare un
omicidio e poi ne avrebbe progettato l'avvelenamento allo scopo di metterla a tacere.
La causa aveva sicuramente risvolti politici, in quanto copriva il tentativo del fratello di
Clodia, il famigerato tribuno di parte popolare Publio Clodio Pulcro, di colpire, attraverso
Celio, l'avversario Pompeo, di parte senatoria. Questo spiega l'accanimento di Cicerone
nel denunciare le malefatte della donna con l'intento di screditare il fratello di lei: Cicerone
nutriva una particolare animosit nei confronti di Clodio perch era stato proprio lui a
presentare la legge che nel 58 era costata l'esilio all'oratore, accusato di aver condannato
a morte i catilinari senza permettere loro di chiedere la grazia al popolo.
In versi faleci. Fa parte dei metri formati da dattili e trochei. una pentapodia acatalettica
col dattilo nel secondo piede. Il primo piede pu variare ed essere trocheo, spondeo o
giambo. La cesura cade di solito dopo la lunga del terzo piede, oppure dopo la lunga del
secondo piede o del quarto. Talvolta manca del tutto. Metro falecio: .L v I .L v v I .L Il v ; ()
Disertissime Romuli nepotum, sdttt
quot sunt quotque fuere, Marce Tulli, sdttt
quotque post aliis erunt in annis, tdtts
gratias tibi maximas Catullus tdttt
agit, pessimus omniurn poeta, 5 sdttt
tanto pessimus omniurn poeta sdttt
quanto tu optimus omniurn patronus. Sdttt
Analisi sintattica:
Il carme costituito da un unico periodo. La frase principale disertissime Romuli
nepotum Marce Tulli tibi agit gratias maximas Catullus posta in posizione centrale al
carme.
Lincipit, incisivo, affidato al sostantivo vocativo disertissime Marce Tulli, e dal genitivo
partitivo nepotum Romuli.
Seguono due proposizioni secondarie relative (quot sunt et quot fuerunt=fuere quotque
post aliis erunt in annis) unite dalla congiunzione et (quotque post aliis erunt in annis) e
una proposizione comparativa subordinata alla principale (tanto pessimus omnium poeta
quanto tu optimus omniurn patronus) (se sottintende est).
Analisi morfologica e grammaticale:
13. Disertissime ... annis: O Marco Tullio, il pi eloquente tra i nipoti di Romolo, di quanti
sono, di quanti furono e di quanti saranno in seguito negli anni. Il superlativo polisillabo
disertissime denota un'intenzione ironica da parte di Catullo, che in genere preferisce
i vezzeggiativi ai superlativi risonanti. Inoltre l'aggettivo disertus (abile nel parlare)
implica una sfumatura restrittiva rispetto a eloquens, che indica l'effettiva abilit oratoria.
Romuli nepotum: perifrasi per dire i Romani: la formula, di evidente sapore epico, non
trova altra giustificazione che lo stravolgimento ironico in riferimento alle origini munici
pali di Cicerone, che era nativo di Arpino, inquilinus civis, come lo chiama Catilina in
Sallustio. quot sunt quotque tuere ... quotque ... erunt: la formula solenne, accentuata
dall'anafora, ha un sapore evidentemente paradico nei confronti della magniloquenza di
Cicerone.
Proprio questo Romuli nepotum ci fa pensare pi che ad un carme ad un epigramma. Il
poeta pare voler punzecchiare la vanit, e la superbia, tante volte ostentate, delloptimus
omnium patronus, e ci riesce con quel suo riso tra il bonario e il beffardo.
Marce TuIli: Cicerone indicato con praenomen e nomen secondo la consuetudine
dellinguaggio ufficiale, quasi per escludere un minimo di familiarit.
disertissime: superlat. relativo; da disertus. (Eloquentissimo fra).
nepotum: genit. partitivo. Con Romuli nepotum si usava indicare gli appartenenti al
patriziato; pi enfatico e solenne del semplice Romanorum.
quot: aggett. invariabile. Quot, adoperato tre volte, peculiare del linguaggio arcaico.
quot annis: questi due versi completano, per cos dire, lestensione del primo
superlativo.
quot sunt quotque fuere: quanti sono e quanti furono.
fuere: sta per fuerunt.
Marce Tulli: Marco Tullio Cicerone. Marce Tulli (prenome e nome): modo solenne di
rivolgere la parola, non usa infatti il cognome che Cicero, secondo una forma di cortesia
(forse volutamente esagerata):
post: avverbio, non preposizione: in seguito.
in annis: complem. di tempo, in ablat. preceduto da in perch si tratta dello spazio di
tempo in cui la cosa avviene.
quotqueannis: e quanti ve ne saranno negli anni futuri.
45. gratias ... poeta: ti rivolge i pi grandi ringraziamenti Catullo, il peggiore poeta di
tutti. Non si sa di cosa egli ringrazi Cicerone: si anche pensato che il ringraziamento
non sia ironico e si riferisca all'accusa contro Vatinio nel 56 a.C., un personaggio che
spesso il bersaglio dellantipatia e ironia di Catullo (cfr. c. 14,3;c.52,3;c.53,3).Ma
l'intenzione ironica del carme incontrovertibile: dunque probabile che anche il
ringraziamento sia segnato dal sarcasmo.
Catullus: va notata landatura dimessa in pieno contrasto con lintonazione solenne dei
primi tre versi.
pessimus omnium poeta: l'espressione potrebbe rientrare nei limiti di un'affermazione
di modestia, ma la ripresa nel verso successivo e soprattutto la contrapposizione nel ver
so finale denotano ancora una volta l'intenzione ironica da parte di Catullo, che aveva un
alto concetto della sua poesia. I tre versi finali, impostati sulla simmetria degli iperbati e se
gnati dal gioco delle allitterazioni (pessimus ... poeta, ... pessimus ... poeta ... optimus ...
patronus) potrebbero essere una riproduzione parodica della concinnitas di Cicerone.
omnium: genitivo partitivo che dipende dal superlativo pessimus; fra tutti.
agit: ago, is, egi, actum, ~re,
67. tanto ... patronus: tanto il peggiore poeta di tutti quanto tu sei il migliore avvocato di
tutti.
patronus: difensore
optirnus ornniurn patronus: per simmetria con i due versi che precedono, omnium
certo da intendere in prima istanza come genitivo partitivo (il migliore tra tutti gli avvo
cati), ma non da escludere la possibilit di un doppio senso, nel quale il genitivo
acquisterebbe valore oggettivo il migliore avvocato di tutti. Catullo potrebbe avere avuto
in mente il fatto che Cicerone, dopo aver accusato nel 56 Vatinio (nemico di Catullo;
cfr. c. 56), nel 54 ne aveva preso le difese per compiacere Cesare o, pi probabilmente,
potrebbe celare una sottile ritorsione parodica dell'espressione amica omnium con cui
Cicerone aveva designato Clodia Lesbia nella sua orazione Pro Caelio 13,32. In questo
senso si pu pensare che Catullo abbia voluto, con questi versi, colpire, non ringraziare
Cicerone, che secondo lui avrebbe accettato, per denaro, qualsiasi difesa.
pessimus: superlat. di malus (compar. peior, pessimus).
Traduzione:
Eloquentissimo tra i nipoti di Romolo
Che (di quanti) furono, sono e saranno
negli anni a venire (futuri), Marco Tullio,
ti ringrazia molto Catullo,
il peggiore poeta di tutti,
tanto il peggiore poeta di tutti,
quanto tu sei il migliore avvocato di tutti.
BIBLIOGRAFIA:
Catullo, Canti, traduzione di S. Quasimodo, Milano 1965.
G.V.Catullo, Le poesie, introduzione e traduzione di G. Paduano, commento di A. Grilli,
Torino 1997.
C.Valeri Catulli, Carmina Scelta, con introduzione e note di U.Pestalozza, Milano 1922
Catullo, Carmina Selecta, introduzione, scelta e commento di M. Lenchantin de
Gubernatis, Torino 1969
Catullo, I Carmi, Edizione critica e traduzione a cura di E. DArbela, Milano 1957.
F. Della Corte, Personaggi catulliani, Firenze 1951
L. Rotondi, Horatii et Catulli florilegium lyricum, Napoli s.d.
A. Setaioli, Ispirazione ed Espressione in Catullo, Bologna 1973

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