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29/7/2014 Carlo Carr - Wikipedia

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Carlo Carr
Carlo Carr
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Carlo Carr (Quargnento, 11 febbraio 1881 Milano, 13 aprile
1966) stato un pittore italiano che ader al futurismo e poi alla
corrente metafisica. Erede della tradizione ottocentesca prende parte
a tutte le vicende del rinnovamento artistico dell'epoca nuova, dal
Futurismo alla metafisica, dal Novecento, ai Valori Plastici.
Indice
1 Gli inizi
2 Il periodo futurista
3 Il periodo metafisico
4 Il periodo trascendente
5 Opere
6 Onorificenze
7 Scritti
8 Note
9 Bibliografia
Gli inizi
Figlio di artigiani, apprese i primi accenni dell'arte del disegno da giovane, durante una forzata stabilit a letto a
causa di una lunga malattia. Inizi ben presto a lavorare come decoratore murale a Valenza frequentando nel
frattempo le Scuole serali tra cui a Milano negli anni 1904-05 la Scuola superiore d'Arte applicata all'Industria
del Castello Sforzesco. In particolare Carr allora di professione decoratore murale, frequentatore della
Scuola negli anni 1904-05 di ritorno da Parigi e Londra, prima di iscriversi all'Accademia di Brera, vi si distinse
(egli stesso lo ricorda nella sua autobiografia) conseguendo il primo premio di decorazione, di lire 500, e quello
Noseda di 175 lire.
[1]
Nel 1900, si rec a Parigi durante l'Esposizione Universale, per eseguire le decorazioni di alcuni padiglioni. In
visita al Louvre, si entusiasm di alcuni pittori, quali Delacroix, Gricault, Manet, Pierre-Auguste Renoir, Paul
Czanne, Camille Pissarro, Alfred Sisley, Claude Monet, Gauguin. A Londra, invece, si appassion alle opere
di John Constable e William Turner. In questo periodo cominci a interessarsi di politica, intrattenendo rapporti
con gruppi anarchici che interruppe per ben presto.
Trovatosi per caso nel corso del funerale dell'anarchico Galli, ucciso dal custode della fabbrica che picchettava
nel corso dello sciopero generale del 1904, ne rimase profondamente colpito, e cominci a disegnare alcuni
bozzetti, che anni pi tardi sfoceranno nell'opera Il funerale dell'anarchico Galli. Solo nel 1906 entr
all'Accademia di Brera, come allievo di Cesare Tallone. Qui incontr alcuni giovani artisti destinati a essere
protagonisti sulla scena artistica italiana: Bonzagni, Romani, Valeri e Umberto Boccioni.
Breve esperienza divisionista: difatti nel divisionismo che Carr scorge i fermenti pi vivi di rivolta al clima
provinciale della pittura italiana di quegli anni. Con quest'ultimo, Filippo Tommaso Marinetti e Luigi Russolo,
redasse un manifesto (1909) destinato ai giovani artisti dell'epoca, con l'obiettivo di esortarli ad adottare un
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nuovo linguaggio espressivo. Nacque cos il Futurismo, a cui aderirono subito Gino Severini e Giacomo Balla.
Lui un pittore. Negli anni quaranta insegna pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Suoi allievi
sono stati Giuseppe Ajmone e Oreste Carpi.
Il periodo futurista
Di questo periodo il legame breve ma intenso con Leda Rafanelli, anarchica, che si era separata dal marito,
Alberto Ciampi (uno dei maggiori esperti per quanto concerne i rapporti fra futurismo ed anarchia) ha scritto un
libro dedicato ai due Leda Rafanelli, Carlo Carr: un romanzo, arte e politica in un incontro, non per
niente Carr dedica un quadro
[2]
intitolato "Funerali dell'anarchico Galli" e commenta cos l'accadimento.
Vedevo innanzi a me la bara tutta coperta di garofani rossi ondeggiare minacciosamente sulle spalle dei
portatori; vedevo i cavalli imbizzarriti, i bastoni e le lance urtarsi, s che a me parve che la salma avesse a
cadere da un momento all'altro in terra e i cavalli la calpestassero
[3]

Da questo scritto traspare lo stato emotivo di Carr in quanto durante i funerali vi furono scontri fra poliziotti e
partecipanti al corteo funebre.
Quando, durante lo sciopero generale del 1904, fu ucciso l'anarchico Galli e durante il suo funerale
nacque una mischia di inaudita violenza, Carr, trovatosi l per caso, ne fu fortemente impressionato, e
tornato a casa schizz il disegno da cui prese spunto pi tardi per il quadro I funerali dell'anarchico,
esposto nelle mostre futuriste del 1912.
[4]

Carr collabor al movimento futurista per sei anni. I concetti ispiratori della pittura futurista vennero pubblicati
sulla rivista Lacerba, a cui egli collabor attivamente. Carr concepiva i suoi quadri come immagini dinamiche
ma allo stesso tempo non soltanto limitate a dare la sensazione di movimento, destinate attraverso il colore, a
eliminare la legge fissa di gravit dei corpi. Nel 1908 Carr conosce Boccioni e Russolo, e dopo aver incontrato
Marinetti firma Il manifesto dei pittori futuristi l'11 febbraio 1910, e il Manifesto tecnico della pittura futurista l'11
aprile 1910. Suo il manifesto La pittura dei suoni, rumori, odori (1912). Il distacco dal Futurismo avviene nel
1916, quando d avvio con De Chirico alla pittura metafisica.
Le principali opere futuriste di Carr sono:
La stazione di Milano (1910-11)
I funerali dell'anarchico Galli (1910-11)
Luci notturne (1910-11)
Donna al balcone (1912)
La Galleria di Milano (1912)
Trascendenze plastiche (1912)
Manifestazione interventista (1914).
Il periodo metafisico
A partire dal 1915 Carr comincia a sentire l'esigenza di abbandonare i temi della velocit e del dinamismo,
cercando un contatto pi strutturato con il reale. La guerra coinvolgeva Carr, prima con un'intensa attivit
interventista, durante la quale conobbe anche Cesare Battisti, e poi con la chiamata alle armi. Ma l'esperienza fu
talmente dolorosa, che fin ricoverato in un nevrocomio a Ferrara. In questa citt, nel 1917, conobbe Giorgio
De Chirico e Filippo De Pisis con i quali defin i principi teorici della Metafisica. Dopo alcune opere in stile
dechirichiano, il pittore raggiunse ben presto una propria individualit artistica, per cui Carr non rimase
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confinato tra le formule tipiche del movimento metafisico, nella sua arte la metafisica fu decisamente superata
dalla poesia e dal senso del magico. Nel 1919 contrasse matrimonio con Ines Minoja e inizi la collaborazione
alla rivista d'arte Valori plastici di Roma, che prosegu fino al 1921. Le principali opere di questo periodo sono:
L'idolo ermafrodito (1917)
Madre e figlio (1917)
Il figlio del costruttore (1917-1921)
L'amante dell'ingegnere (1921)
L'attesa (1923)
Meriggio (1923)
Il periodo trascendente
Nel 1922, una nuova svolta nel percorso artistico di Carr, che lo porta ad abbandonare anche la metafisica,
spinto dal desiderio di "essere soltanto se stesso". La pittura deve cogliere quel rapporto che comprende il
bisogno di immedesimazione con le cose e il bisogno di astrazione e la contemplazione del paesaggio si risolve
allora nella costruzione di un quadro, sia montano sia marino. Conosce anche il pittore-poeta milanese Cesare
Breveglieri (il quale lo ritrasse mentre dipingeva). L'archivio dell'artista conservato all'Archivio del '900 del
Mart di Rovereto.
Opere
Il ciclista, (1913)
Il cavaliere rosso, (1913)
Manifestazione Interventista, (1914) collage su cartone, collezione Gianni Mattioli
La Camera Incantata (1917)
il pino sul mare (1921)
L'approdo, (1923)
Onde (Marina), (1924) acquaforte su rame (in 25 esemplari e 3 prove d'artista nel 1924, 13 es. nel
1951)
La casa dell'amore, (1924) acquaforte su rame (in 25 esemplari e 3 prove d'artista nel 1924, 10 es. nel
1951, 70 es. postumi 1971)
Bagante II, (1924) acquaforte su rame (in 29 esemplari e 3 prove d'artista nel 1924, 70 es. postumi
1971)
La foce del Cinquale, (1925)
Canale a Venezia, 1926, olio su tavola, Lugano, Museo Cantonale d'Arte
I nuotatori, (1928)
Rissa tra statue e modelli, (1928)
Nuotatori (1929), olio su tela (Milano, Collezione privata)
Marina con albero, (1930)
Partita di calcio (1934), olio su tela
Ritorno dai campi
Autoritratto
Arresto di Cesare Battisti
Verso il tramonto
Costruttori (1949-1950), realizzato, insieme ad un autoritratto, per l'importante collezione Verzocchi sul
tema del lavoro. La Collezione oggi conservata presso la Pinacoteca Civica di Forl
Estate sul fiume (1951)
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Onorificenze
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
Roma, 2 giugno 1961
[5]
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
Su proposta della Presidenza del Consiglio dei ministri
Roma, 30 dicembre 1952
[6]
Scritti
Carlo Carr - Tutti gli scritti - a cura di Massimo Carr (Feltrinelli 1978)
Note
1. ^ Fonte: Luigi Timoncini, Pietro Nimis Scuola Superiore d'Arte applicata all'Industria
(http://www.scuolaartecastellosforzesco.it/storia.html)
2. ^ Funerali dell'anarchico Galli (http://www.geocities.com/itl312k/cap1/carra/fun_gran.jpg)
3. ^ quadri di Carra' (http://www.webcitation.org/query.php?
url=http://www.geocities.com/itl312k/cap1/carra/funerali.html). (archiviato dall'url originale il ).
4. ^ biografia di Carr (http://www.artemotore.com/utenti.tripod.it/TRIBENET/carra_carlo.htm)
5. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato. (http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?
decorato=32987)
6. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato. (http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?
decorato=263757)
Bibliografia
Carr: Tutta l'opera pittorica, vol. 1 (1900-1930), vol. 2 (1931-1950), vol. 3 (1951-1966), a cura di
Massimo Carr, Edizioni dell'Annunciata, Milano 1967-68.
PONTIGGIA Elena, CARRA' Massimo, Carlo Carr. I miei ricordi. Opera grafica 1922-1964,
Edizioni Medusa, Milano 2004, pp. 111.
Carlo Carr: mostra antologica, cat. della mostra a cura di Gian Alberto dell'Acqua e Massimo Carr,
(Milano, Palazzo Reale), Motta, Milano 1987.
Carr: Disegni, a cura di Franco Russoli e Massimo Carr, Grafis, Bologna 1977.
Carlo Carr (1881-1966), cat. della mostra a cura di Augusta Monferini, (Roma, Galleria Nazionale
d'Arte Moderna), Electa, Milano 1994. ISBN 88-435-5091-8.
Carlo Carr: 1881-1966, cat. della mostra a cura di Maria Cristina Bandera, (Alba, Fondazione
Ferrero, 2012-2013), 24Ore Cultura, Milano 2012. ISBN 978-88-664-8112-6.
Giuseppe Bergamini, Giancarlo Pauletto. Carr: disegni e acqueforti 1907-1965, Pordenone, Edizioni
Concordia, Centro Iniziative Culturali, Collana Edizioni d'arte, Fuori serie, 2007, pp. 117. ISBN
9788884260291
Dizionario biografico degli italiani, XX, Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana, 1977.
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Cavalieri di gran croce OMRI Grandi Ufficiali OMRI Nati in provincia di Alessandria
Militari italiani della prima guerra mondiale Fondatori di riviste italiane
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