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Alle origini delle

letterature europee:
l’epica e la letteratura
cortese

Sul libro, pp. 68-79


I POEMI EPICI MEDIEVALI

Il primo genere letterario in cui si cimentano le ‘nuove’ lingue volgari è l’epica, genere ideale per
costruire nei nuovi regni romano-germanici una base di valori di condivisi e sviluppare attorno a
essi un senso di appartenenza.
I poemi epici medievali si diffondono in Europa tra Alto e Basso Medioevo (tra VIII e XII secolo).
Si tratta di racconti che celebrano le gesta di cavalieri valorosi, impegnati a servire il proprio
signore o a difendere la patria, mostrando coraggio, fedeltà e senso dell’onore.
I poemi epici medievali erano cantati dai giullari, che si guadagnavano da vivere esibendosi
nelle piazze o nelle corti signorili, spesso ricorrendo all’improvvisazione anche perché si trattava
di testi anonimi tramandati oralmente e dunque non fissati nello scritto.
CHE COSA CARATTERISTICHE ESEMPI
• narra, sotto forma di leggenda, le
Ciclo
• composte in lingua d’oïl gesta dei cavalieri a servizio di
carolingio
chansons de geste • recitate dai giullari di corte Carlo Magno
FRANCIA
DEL NORD
(“canzoni di • offrono un’immagine • narra la morte del paladino
imprese”) idealizzata della società Chanson de Roland Orlando, a servizio di Carlo Magno,
cortese (fine XI-inizio XII secolo) durante la battaglia di Roncisvalle
(778 d.C.)
Cantar de mio Cid • composta in castigliano
SPAGNA (canzone di gesta, • narra le gesta dell’eroe Cid
metà del XII secolo) Campeador
• composti in lingua veneta
letteratura • rimaneggiano i contenuti
Entrata in Spagna • narra le imprese di Orlando in
ITALIA franco-veneta dell’epica francese
(inizi del Trecento) Oriente, prima di Roncisvalle
(poemi) aggiungendo leggende
italiane e motivi amorosi
• Poema epico anglosassone, in
Beowulf (VIII sec.) antico inglese (ma ambientazione
• Commistione di mito e storia scandinava)
• Atavica lotta tra Bene e Male
NORD EUROPA • Figura dell’eroe a servizio
del popolo anche a costo di Canzone dei Nibelunghi • Composto in antico tedesco, narra
sacrificare la propria vita (XII sec.) le gesta dell’eroe Sigfrido
Il nuovo pubblico
delle corti
• Dopo la dissoluzione dell’impero carolingio e il
riconoscimento normativo dell’ereditarietà dei feudi
(877 → Capitolare di Quierzy; 1037 → Constitutio de
feudis), le corti distribuite in tutti i feudi del regno di
Francia iniziano a promuovere una nuova cultura
incentrata sulla legittimazione delle dinastie al
potere.
• Si costituisce un nuovo pubblico interno alle corti
stesse, anche di sesso femminile, che orienta la
produzione letteraria verso l’uso di un più
comprensibile codice linguistico (il volgare anziché il
latino) e verso nuove forme espressive come il
romanzo cavalleresco e la poesia lirica.
DALLE CHANSONS DE GESTE AL ROMANZO CAVALLERESCO

Il romanzo cavalleresco nacque nella stessa area francese in cui si era affermata la letteratura
epica delle canzoni di gesta. Tuttavia il romanzo cavalleresco si differenzia dai poemi epici
medievali perché nella narrazione aggiunge alle imprese di guerra due ingredienti:
- le vicende amorose dei protagonisti che prevalgono sull’elemento storico;
- la presenza di elementi magici come incantesimi e luoghi fatati;
- insistenza sulla dimensione individuale dell’eroe e sul suo percorso di formazione;
- architettura narrativa complessa ( tecnica dell’entrelacement)
Inoltre il romanzo si rivolge a un pubblico esclusivo di aristocratici e cortigiani e spesso ci è
giunto in una versione scritta non anonima.
L A L ETTER ATU RA RO MAN ZA / I L RO MAN ZO CAVA L L ERE SCO

IL ROMANZO CAVALLERESCO COME ROMANZO DI FORMAZIONE

Il romanzo cavalleresco racconta il percorso di crescita del protagonista, che:

supera numerose
è alla ricerca (queste) di
parteda
parte dasolo
solo sfide
qualcosa

l’amata, un oggetto di con il supporto di aiutanti


valore, e oggetti magici
il suo onore
crescita
L A L ETTER ATU RA RO MAN ZA / I L RO MAN ZO CAVA L L ERE SCO

I CICLI DI ROMANZI CAVALLERESCHI

CARATTERISTICHE ESEMPI

• si ispira alle vicende di un re britanno e


Saga di re Artù e i Cavalieri
della Tavola Rotonda cristiano impegnato nelle lotte contro gli
invasori
si ispira a leggende di
CICLO BRETONE origine celtica (materia • sono dedicati ai cavalieri della Tavola
bretone o «di Bretagna») Rotonda
Romanzi di • trattano i temi dell’amore, del fantastico,
Chrétien de Troyes (1160-1180)
dell’avventura e della ricerca (il Perceval
tratta della ricerca mistica del Graal)
CICLO DI TRISTANO tratta il tema dell’amore
E ISOTTA tragico
Roman de Troie (1165 c.) • narra le vicende dalla missione degli
(di Benoît de Sainte-Maure) Argonauti alla morte di Ulisse
si ispirano a miti e Roman de Thèbes
CICLI STORICI • racconta la vicenda di Edipo
leggende del mondo antico (di Benoît de Sainte-Maure)
Roman d’Alexandre (1110 c.) • racconta le imprese di Alessandro Magno
(di Alberic de Pisançon) in Oriente
La poesia trobadorica
La poesia trobadorica, detta anche provenzale o
cortese (cioè «della corte»), si sviluppò tra la fine
del XII e l’inizio del XIII secolo nella Francia
meridionale

Poesia in lingua d’oc


Destinata all’ascolto (versi ritmici; rime,
allitterazioni, assonanze e consonanze)
Opera di poeti-musici chiamati trovatori (stretto
rapporto tra parola e musica)
Si distinguono due stili: trobar clus (chiuso,
difficile) e trobar leu (più semplice e piano) Scena di amor cortese dal Codex
Manesse (1304-1340)

Amore adulterino tra un cavaliere – leale e


Il tema principale è il fin’amor o amor
valoroso – e la moglie – bella, gentile e casta – del
cortese signore; è un amore fatto di sguardi, celato alle
malelingue tramite pseudonimi, inappagato e puro
chansons de geste (XI-XII sec.)

Romanzi cavallereschi
(seconda metà XII sec.)

Poesia trobadorica (XII-XIII


sec.)
La poesia trobadorica
• La parola «trovatore» deriva dal verbo «trobar», cioè poetare, ma il trovatore era colui
che non solo scriveva le parole di un testo poetico, ma ricercava anche la melodia da
abbinare ad esso (i «tropi» erano i brani inseriti nelle parti cantate della messa). In
altre parole il trovatore era il poeta che faceva della propria arte di scrivere versi (e
metterli in musica) una professione. Nuovi erano anche i contenuti di queste poesie,
aperti alla soggettività e ai sentimenti di chi scriveva.
• Le poesie dei trovatori prendevano il nome di canzoni, perché non erano scritte per
essere lette, ma per essere recitate con l’accompagnamento della musica e dunque
essere ascoltate dal pubblico.

• La poesia trobadorica nacque e si diffuse in Provenza, ma col tempo i trovatori,


sempre alla ricerca di nuovi patroni che li mantenessero, si spostarono anche oltre i
confini francesi, soprattutto dopo che la crociata contro gli Albigesi (1209-1229)
indetta da papa Innocenzo III sottopose per vent’anni la Provenza a brutali massacri e
saccheggi. I trovatori, fuggendo dalla Provenza, esportarono la «moda» di questo
nuovo modo di fare poesia e la lingua provenzale anche in Spagna, in Inghilterra e in
Italia.
Quali sono i temi della poesia
trobadorica?

• L’amore cortese sentimento assoluto e totalizzante, solitamente amore


extraconiugale e come tale destinato a restare insoddisfatto.

• Nella concezione dell’amore cortese il poeta è l’innamorato che desidera, per lo più
vanamente, una dama nobile e bella che deve essere servita e a cui si deve obbedire.

• L’amore delle poesie trobadoriche si definisce cortese sia perché si tratta di un


sentimento idealizzato, sia soprattutto perché le canzoni dei trovatori erano cantate
nelle corti signorili, originariamente nella sola Francia meridionale tra la fine del
secolo XI e la metà del XIII.
Amore cortese e feudalesimo
• Il tipo di rapporto che il trovatore-amante stabilisce
con la donna amata rispecchia il legame tra signore
e vassallo che era alla base della società feudale.

• Il signore, in cambio di un beneficium dato in


concessione (solitamente terre), riceveva in cambio
dal suo protetto, il vassallo, la fedeltà in guerra.

• La concessione del feudo inizialmente era


temporanea e cessava con la morte del vassallo;
tuttavia a seguito della disgregazione dell’impero
carolingio venne stabilità l’ereditarietà dei feudi,
che divennero così dal secolo XI territori di fatto
indipendenti dal potere centrale e sedi delle corti.
Ci sono altri temi della poesia
trobadorica?
• Sì, anche la guerra, la politica, la religione e la morale possono essere temi della
poesia trobadorica in questi casi il componimento non prendeva più il
nome di canzone, ma di sirventese (da sirven, il poeta/cortigiano che con questo
componimento solitamente celebrava le gesta del suo signore). Il più celebre poeta
provenzale autore di sirventesi fu Bertran de Born (1140-1215 c.)
• Un altro tema poteva essere il compianto per la morte del signore che proteggeva il
poeta o dell’amata planh («compianto»).
• Un elenco di cose o situazioni gradevoli o al contrario spiacevoli e
fastidiose rispettivamente plazer ed enueg («noia»).
• Talora il tema dell’amore poteva essere trattato in modo molto diverso dalla
concezione cortese. Il poeta cantava i suoi tentativi di seduzione nei confronti di una
donna di campagna (la cui condizione sociale era ovviamente ben diversa dalla dama
nobile dell’amore cortese) nel componimento della pastorella.
Trobar clus e trobar leu

Stile difficile, ermetico, Stile piano, facilmente


adoperato da alcuni trovatori. comprensibile, anche se molto
La bravura del poeta si elaborato dal punto di vista
misurava nella capacità di retorico per la presenza di
utilizzare al meglio una rigida numerose similitudini, metafore e
struttura metrica (ad es. la citazioni. Il più famoso trovatore di
sestina, formata da 6 strofe di questo ‘modo’ fu Bernart de
6 versi ciascuna). Il più famoso Ventadorn (seconda metà secolo
trovare di questo ‘modo’ fu XII).
Arnaut Daniel (fine secolo XII),
imitato anche da Dante nelle
sue Rime.

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