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E IL S U 0 CAPOLAVORO: LA REGENTA
2. T.'opera k rrara riproporia znchc al lcrtore italiano in una vcsre degna, con una bella ed
iniclligcnre prcrcnrazione: cfr Clarín, lapmridtnteir<r. rrndusione di Falciñrosa Nicoletti Rossini,
inrioduzionc di Oario l'uccini, <úMillcnix, Giulio Einaudi Edirorc, Torino. 1981, p. SIV-767, (¡a Ed.
Dclla r i Prerro Urct: 1958).
474 GIUSPPPE GRII.LI
6. In qucrro Ana Ozorcs si dirtinyc nettamentc dnlln Clemcniinii dclla & I I I I I I I ~ Armando
~~~
Palacio Valdir, un romanzo di solo qunlehc anno piU mrdo (1890) e qmsi contemponnco dclla reconda
prora di Cladn romnnzicre (S"Unim 6 del 1891). Pei Palacio Valdes Ir rqz#nioequivale c corrirpondc
nlla rlarr di Alas, ma la connorarionc chc ne offre & deciramenre orienrira in rcnso mornlistico, come
forre 6 evidcnie gia nell'cpircro ndorraro.
7. Dapprima con u n a vnlutarionc di uniciri dcl candidaro, cfr. 11, 24 p. 305 uLn Rcgcnra vio
enfrente de sin dan Álmro. del brazo de Quinmar, su inseparable nnigo. El frac, In corbata, In pechen,
el chaleco, el psntalbn, el clac de Mesi4 no rd parecían a las prendar zn5logir de los dcmir. Ana vi6
erro sin qriercr, sin pensar spenas en ella, pero fue lo primero que riP. Se Ic figuraban 7 rtodor los
cobnllerns que andaban por nlli, don Vícror inclusive, criador rerridor de siiqueta: iodos eran
camareros, cl únicos señor hfesian Quindi con la coperrura dell'esclusiriri crorica. Cfr. 11, 29, ed.
cit.. p. 449: <Las pcimcras palabras de amor que Ana. yo rcncida, se ntrcvió o murmurar con voz
apasionada y tierna ñI oiclo dc ru vcnccdoi, no el din de In rendición, mucho dcrpukr. fueron para
pedirle el juramcnro dc Ir conltnncia ... P a n siempre, Á l i ~ m .para siempre, Álx.iro. para siunpre,
jiramelo, si no cs p a n ricmpre. esto es un bochorno, rr un crimen infnme, villano..x
8. Per un inqvsdrnmcnto del romanzu nel contesto de mini-genere del romnnzo di adulrerio
cfr. il fondnmcnrale snggio di Birure CIPI.OI\USKA~T~. lo ,v~#~rinr~fi$ciLo,Edhara, Barcelona. 1984;
pei qurnro atiiene alla quesrione dclla ccnrralirj dclh cirti rrrurrurx del iomnnzo, c In rtcrra quesrinr
del tirolo rorreso alla tnma, cfr. Antonio GA~GANO. d a Rcgenm di Clarin: dmmma c comanro in
La questione dell'alternanza dei nomi e degli epiteti torna a
proposito dell'autore: Clarin 2 lo pseudonimo piottosto del critico
letterario che non del romanziere -ed e pseudonimo non senza
risonanze neiia cultura spagnola- di Leopoldo Alas. Quesh fu un
professore d'universiti e un pubblicista assai atuvo negli anni deiia
cosiddetta Restaurazione. La scelta di uno pseudonimo, seppure a
tutti noto, sappiamo che non e mai scelta innocente e sull'autore di
Li Regenta, suila sua personalita, suiie sue letture, amicizie, oggi c'e
gia una buona bibliografia. Ma que1 che conta qui e che il suo
eccezionale romanzo e sicuramente anche un libor in chiave: che i
personaggi (in maggioranza, se non proprio tutti) sono ratigliati da
biografie reaii di conuttadini e conoscenti -persino di parenti- di
Alas.
A partire da un celebre saggio di Carlos Clavcría" nessuno ha mai
negato la derivazione (o il dialogo intertestuale) del romanzo spagnolo
da Madame Bovary; in realiti il dialogo intertestuale che La Regenta
stabilisce e consapcvolmente con il primo romanzo europeo che apre
aiia tematica dell'adulterio come macro-metafora della condizione di
precarieti tipica dell'equilibrio della micro-soceti borghese. La
derivazione o ceonnessione flaubertiana e infatti una scelta che attiene
piuttosto aiia trama discorsiva del romanzo che non al dispiegarsi del
suo intreccio narrativo. Anzi proprio questo marcato carattere criti-
co e autoriflessivo aggionge un nouvo elemento di concretezza e al
tempo stesso di spiccata originalita al romanzo spagnolo.
Naturalmente questo rapporto produttivo ed innovativo, esercitato
con sagacia da Clarín verso la tradizione moderna, non veme recepito
dalla critica contemporanea, incapace di comprendere che fosse
possibile stabiire con materiali linguisticamente estranei una relazione
stiiistica diversa dal plagio."'
una piccola cird spagnolau, in L'/l/lliio t o r o 1, 2 (199U), p. 43-53 chc d i uno rbocco inrelligcnre ~ 1 1 ~
lcrturn in chiave «prot.indale» del rornmzo, si Icggs Ir conclusionc: rsolo occupnndn il postii del
provincislc rcrurtcnre i l lctrore del romanzo di Clarin pu6 inrcrerrnrri alla rroria di Ana e.
intercrrandorcne. pu6 pzrreciparc del ruo drammm (p. 53).
9. C. Cuvrnl,i, ~Flauvcrrg In Regcnw, in Ci>,m <111dio1 de/ilera!ura ripu$olu irrdernn, Salamanca,
1945.
lo. <i il caro di I.uia Bo~,\i-i>us,Yqy rlplogrotio C/urii,,,Madrid, 1888 A d onor del vera hirogna
rggiungere &a 11 sus opporirione, oggi riconuiciiin crirne prcconcetta, c o n i c p i , rna non il conrenra
nnrnirne.
LEOPOLDO ALAS C 1 s l a . N 1'. 11. S U 0 CAPOLAVORO LA U X E N I A 477
11. Secundo le dichiarszioni nl iiguardo dcllo rrerro Alar: < d o @a,»lo. que fuc escrita como
nrriculor suclcor. sin qudarrne )ncon borrnclur (como nliora) y olridindomi r veces hasta de los nom-
bres dc algonos prrsonajes..n, Clotinj ir,, cdilomr, p. 43.
12. llcdirore non riconobbe esaurira I'edirione Fino al 1893; pcr qucrte ad olrre informazioni
rulla rirezione cir I.>inrrodurione di Juan Olcra d l r rrii ed. Dell'opem in Letras Hispioicor, Ciredra,
Madrid 1984.
13. N~turalmcnienlcuni morivi sano comuni a mtra unn leticrnrun: si pensi all'inipartann della
grande cucinn "el roirdn grlizinno chc ci cicur<lnrnaloga imporrante r cenuile pcerenzs come luago
di nccordo ai perronag$ anche di clarrc sociale diversa arrolro nell'rndalura Villabermeja de Lar
iluiioti~~dfl dodo, I'ouitino di Juna \íllcra. O al rema del banditismo endcmico, rempre collcgato e
coilegsbile con In rccessione moralc. olrrc chc milirare. incainara da1 carlirrnu, chc rirrovixmo come
corranre in questi libri di Vilera c Pardo Bsxin, rna clie iirroveremo in Palacio Valdrs e pcirino olrre
la fronticrr liyirrica i Ollcr c Eqa. Qui voriei ricordare rolo il murivo della donnn come museo,
rnidiati> da Robcrtn Johnson a pioposiro di Ann Ozoier che riiroi.iarno ne larpaxor (cira I'ed. A
c ~ i ndi Marina Mayoral, Madrid 1993, tiiricor Carcalis, p. 216). Si d i anche in Su iinim h@, ed. Di
Joan Olera. p. 403, a piopoiiro di Seia6na uuna de las mrrar,illas indígenas».
proprio al prolifico Alas e stata concessa una parvenza di sculoa,
magan da far pervenire fino a Martín Santos.
Come si e visto la combinazione dei quattro elementi (trama, titolo,
aurore, fortuna) 6 piuttosto complessa e tutt'aitro che lineare. Tra
titolo e trama, tra autore e fortuna si frappongono sottili intercapedini
che riducono la sempliciti ottocentesca, la sua trasparenza, ma non
dichiarano, o non dichiarano in modo esplicito, la loro volonti di
moderniti.
Se prendiamo ora i quattro elementi da1 punto di vista deiio stile,
avremo un'altra serie di coincidente e dissonanze. Dai punto di vis-
ta della storia narrata il tratto caratterizzante e neiia distinzione tia
due piani principnli: queiio temporale e quelo spaziale-attributivo. 11
romanzo infatti si divide in due meti, una che ricopre il tempo di
tre eccezionali giornate (e che si apre con lo straordinario paragrafo
iniziale: «La eroica ciudad dormia la siesta))e que1 che segue), l'altra
che attraversa tre anni e che si chiude con il «bacio del rosPo», cioe
con la fine della narrazione." Anche i'intitolazione stilistica 6 bipartita
in polarita tra parodico carnevalesco (la siesta iniziale e effetto di
pranzi popolari) e parodico colto (lultima cena del filosofo ateo
Guimarán); tra ironia cervatina (il motivo deli'onore rocondotto a
tema letterario) e sfrenato edonismo linguistico (citazioni, gags, giochi
di parole e di sopa de &tras). E nello stile ritroviamo l'ambivalenza deiia
designazione dell'autore neiia fattura a sbalzi del romanzo, il cui tes-
to viene consegnato aile stampe secondo le regole deiia produzione
seriale, capitolo per capitolo, senza una troppo rigida programazzione
del prodtto. Cosi neiia fortuna, alla ipertrofia descrittiva ammirata
14. 11 motivo corriruice una mini-rcrie o corranrc nclla narrnrivn di Alas. 11 perronaggio virciilo
c ambiguo che r u ~ c l l acon il rua bacio immondo la finc della &88nI1 (ed anche delln Regcnra
pcrronaggio) ha nomc Calcdonio en non 5 propricd ercluriva del romanro. mn anchc co-prorigo-
nistñ d d racconro cpanimo P@inl "guarda cfr i'cd. a cura di Antonio Ramos-Gnscbn, Madrid, 1983,
11'lato rignificativo in quanro PJ@ t uno dei piii intcigan"
in particolnrc le p. 72-75 dcll'ln~rodui~dn.
cd originnli raggi di Claiin in una formula naiririva, qvclls del romanx breve o nouuelle, chc intcrcrr6
molrirrimo alcuni degli scrirrari ibcrici delh seconda mcri dcli'Otroccnto pid prcoccupari per la
innovazione tccnica e stilirrica (si penri allr rcraordinaria IroLuldr G~úcrmdi Narcis Ollcr). Birogni
aggiungcre chc Ptpá romma nlle ragioni inrnnrcchc, e a quelle di gentrs gii ncccnnatc, il farro errcrc
una singolare cd originde riproporri della materia picnresca.
Evidentement la malattia cui pensa il naturalista Frighs consiste
neila astinenza sessuale protrattasi pec oltre dieci anni;" sintoma-
ticamente egli qui mette in luce uno spirito pratico che in fondo non
si discosata molto dal materialismo e groxerin di Álvaro Mesía che dopo
tituvanze e reticenze di ogni genere, si decide aü'assalto finale quando
i sicuro che ((aquellacasada no era como otras; había que conquistarla
como a una virgen».19
Cosa si pub dedurre da questa complessiti e ambiguiti narrative?
In termini di storia letteraria non sari difficile comprendere che
l'affannosa ricerca di una lingua letteraria nuova e moderna gira
attorno al principio del movimento in letteratura, alla possibiiiti di
riprodurre, cioi, in uno specifico congegno letterario formalizzato
quetia mobiliti e velociti che l'accelerazione industriale deila vita
sociale, e persino della vita psichica, aveva indotto.
Sappiamo che questa ricerca ha ossessionato a lungo gii scrittori
iberid, stretti tra il peso di una erediti splendida e non spendibile, e
la difficulti di trovare una risposta verosimile, ed esteticamente plau-
sible, al postulato romantico della scoperta di una lingua e di una
veriti etica del popolo. lnsomma il peso del classicismo in Spagna
era non soltanto un'ipoteca, ma addirittura un pradosso, in quanto
la tradizione, conformatasi nel barocco, si presentava come
decisamente anticlassica per le estetiche romantiche, realismo incluso.
Sappiamo infine che la contraddizione ha trovato nella cultura
spagnola moderna un equilibrio splendido in poesia tra Machado e
Lorca. Tutti gli altri generi hanno percid visto offuscate le proprie
manifestazioni.
In termini di critica letteraria la solitaria avventura di Leopoldo Alas
e consistita neii'adeguamento e nel superanJento dei segmen i icl
discorso letterario che egli ha adottato di volta in volta, segmen i che
ha percorso e rincorso fino in fondo senza troppi timori, ma con
uno spirito vigile delle possibiliti reali che la serie di appartencnza
storicamente poteva offrirgli.
18. I;infstti di li a poco rggiunteri: «Diez aFos fue buena; 1% vid8 cr curra ... Na fue tan pocoii.
P aggiurigere: uEl orro... es un zascandil. No 1h.a mis que esperar que cnycin el fruro de mnduro..»
(p. 488).
19. 11, 28, p. 436.
LE0POI.DO ALAS C I J X I N E IL S U 0 CAPOI.AVOR0 LA KEGENIA 481
2U. Si rnm di un smbiro chc la cririca ha gii rcandrdisro, ricordo qui solo due o trc raggi:
3,rslaiiu D,iall>NTr3 rFunrionc cici rilcdmenhmuricali ne La Regenta di Clarín». estintto rla AA.\'\[.,
Oinoggio d Gnsrnk".Cmicrii, Gcnovs, 1973, p. 5-47; A. C. Toi.ivAn Ai.As, n1.a música cn Ln Regenrw,
Cmdernoi rirlh~orle,V,23 (1984), p. 70-76, e Robcrro G. S , ~ C H L Z«The
, prrsence of thc thcarcr 2nd
rhc conrciournesr of thcnrer in Clarín's l a Regenrm, in Hiqonii I(r~ieti,XXXTrII (1969). p. 491-5W.
21. Cib dari vira poi all'esarpcnriune dcl ronianro crotico, sir nellc vcrrioni garichc di una
Eqa dc Queir& nc 0, Ataiar, o di una Victor Catrli-Cnrrrina Ailiert iii .Solalud, ir piii rardi ndle Lil"
LiTVt\K, Emlir,iro/in rirrigio, -4.Uosch cd., Bsrcclona, 1979.
una societa agraria ed arretrata hanno impedito i racconti liberi che
sono la materia del grande romanzo moderno. Cio in parte 6 vero.
lnvano si cercheri nel romanzo realista spagnolo una vicinanza di
stile, un approccio lingusitico adeguato al rapporto sessuale inteso
come metafora della vita. Ma questa penuria deriva da una difficulti
che 6 stilistica, ancor piii, ed ancor prima, di essere di censura.
Quando la protagonista de LÍ Regenta abbraccia per la prima volta il
suo amante, Clarín d a descrizione del decisivo incontro d'amore, di
cui pure pe un maestro, sostituisce un motto, i'interiezione di schictto
sapore coiloquial: Jesús.
11 gioco linguistica, nelia sua deriva barocca, gli aveva gia offerto
infatti durante la lunga espansione del romanzo ii pih solido aggancio
ad udespressiviti reale e creativa al tempo stesso. Un'espressiviti non
mimerica, ma consapevole deli'uso che della lingua e delie strutture
narrative che la sedimentazione letteraria spagnola, non pih
modificabiie ormai, aveva c~nfigurato.~' Detto altrimenti ii solo modo
che hanno i personaggi, e specificamente la protagonista Ana Ozores,
di partecipare ale emozioni e d e senzazioni deli'eros, 6 consustanziaie
d a su rappresentazione onirica, aiia devianza isterica, o, con pih
compiutezza, aila figurazione letteraria."
Forse 6 proprio la sua forza e capacita di produtione figuraie che
innamora cosí perdutamente il Magistral, la cui corda sessuale 6 adusa
a pih concrete e tuttaltro che spirituali e ~ p e r i e n t eE
. ~tuttavia
~ una
22. Alar ad iin cerco punto, con íottile ironii. si aucorirrae in qucrtn Cunziune alla specchio di
un personaggio <la lui stesso definito granile ecl esecrabile, il h<ngirrral, chc nel ruo commcrcia con
Anñ ala interrumpió, Ic ahorro la molcrtia de rebuscar lar pocir frnrcr cultas con que cuuita niiestro
rico idioma pari expresar mareriar ercabrorrrn, ed. cir., 11, 16, p. 20.
23. 11piano della realti era $tato interdcttu: cfr. 1, 5, p. 247-48 (P r\nr clic parla): <&'oerraba en
Verurrr, no podia estiir cn aquel pobre rincón In reiilidnd del sueno, el heroe del poema, que primcro
sc habia llamado Germin, despues San Agurtin, obispo de Hipona, despues Charcoubriand y después
con cien nombrcr, codo grandeza, erplciidor, dulzura dclicadr, r r n y ercagidr ...,2 (..) «Yalion crrnba
cnsada. E n un crimen, pero u n crimen verdadero, no como él de la brrcn de Trébol, pensar en otros
hombres. Dan Vicror cm la murnila de in Chinn de rui cnrucñor. Toda fantástica aparicMn que rebasan
de aquellor cinco pies y varias pulpdñs de hombre que renin al lado. era un delira Todo habla
concluido...sin haber empezado.,,
24. Anchc re su qucrro punto c'f nel iomanro qunlchc amhiyici 11Magistral rcmbra rcspingerc
I'iporcsi di amore profano e rcmbn rivolgcrc ñd Ann un desidcrio senrunle piU pervcrso c complesso.
Tutravin r ci6 sembra rpinro piutcorro d i ragioni uriliiarirtiche in quanro C convinro che la Regenrn
sfuggircbbc con orrore da a ~ i o r econ
~ r<n mdniga e lui rrcrso sembra accennarc in un soliloquio a
I ~ I I O F O L D OALAS CLAIÚN E IL S U 0 CAPOLAVORO LA REGENTA 483
precedenti espericnze chc gli hinno larciara 1% bocca amara dopo «algunor meresu di ducuin posenii
can in consr&penti sensi di colpa e sopnrtulro gli «huracines cn la Cuna edcriáriican parricolarmcnre
remuri dalla madre donna Pnula. Eppurc nonustnnte tuttc querte conridcnioni, 11 conclusione 6 «en
Ylriino a r o , ello dir&>che llarcia ipcrta piii chc In possibiliL1, la porta dcl desiderio. (Ild. cit. 11. 21.p.
226-27).
25. Non barrano pwhi ccnni n Clann pci delineare qucl rempersmento; piunosto 6 da notani
In insistenza e In reiterarione, o n cnuncisrn orar parodica, dcll'asrunro: cfr 1. 4 p. 191 «L'idea del
libro, como mrnantirl de mencirar hcrmorar, fue la rexelrcion más grande de roda su infanciau; l. 5.
p. 213: utiabia querido escribir a sus tias <le Vetusta y no habii podido coordinar lar palabras; harta
dudaba dc su orrograíía»; 1, 5, p. 21'): uDuranrc la coniilicccncia de Ir primera fiebre, Irr pnmrns
ñierrnr que nimo lar gaste el ccrcbro imnginando poemes, novelas, dramas y paerirr ruelrar.»
26. Cfr. 11, 21, p. 206.
27. Cfr. 1, 2: <d. cir. p. 144.
484 GIUSEPPE GRIldI
28. Cfr l2episodio ricardato dn Dnrio Puccini del corpo nudo nllo spccchio di Feiniin de Par.
i.f~a<ioni, in Id., I/ i s n o dolprci~nic,Edizioni delI'01ro.
r r L o Regcntzu, di J~popoMoA l a r /e i~~s,IirirU
Alerrandrin, 1992, p. 71. M a si ucdr, neUa rrerra dirczionc, ¡'episodio dclla iuiofusrignrionc di Ana
Ozorcr dinami aUa rpecchio chc le resUtuisce IPmmaginc delln rus xhermorun iniiclil» segndiro "el12
r~~tmdzdción di Juan Oleza allñ sua c<l.Del romnnzo in Lerrnr Hispinicns (Mvlsdiid 1984, p. 61). Questa
posiaione, che dcvia sciso Pimmsginarione, 12 pulrionc e la teníionc eroucn del romanro. 6 anticipara
di buon principio in 1, 3 @. 167) ncl rncconto di h n a bambina e adolcrcence, in queila rezionc del
libro chc potremmi> definire come iomanzo di formazione. SinromsUcnmentr Alas gima suiPnlrern;inza
sonno/rogno come una sorrn di canclurione dell'cspcricnza pocUca: dopo esrrrri cullata cancandosi
canzoncine popolari la niña Ana si nddormentaia, <ifigudndoseque c n la nlmoada d reno de iu madre
~oñadadentro de su cerebro. Poco a poco re hebin acostumbrado a erro, s no tener más placeres
puros y Uernor que los de su imaginaci6m (p. 167).
29. 11, 29: ed. cit.. p. 458.
30. titil. cir.. p. 256: Sersfina use enrregaba a rus amantes con una desfnchnrez scdienre cpc,
después, pronro. re rranrformaba cn iniciiriva de bacanal, cr már cn un furor infernal que inventaba
delirios de Fiebre, rucñoa dc hnchis rcalirados entre las brumas caliginornr de lar Iiorriblcr h a n r de
arrebato enfermizo. cnsi epilépticos.
LEOPOLDO ALAS CLARfN 6 IL S U 0 CAPOLAVORO LA U G E N T A 485
31. Quari un convento, quand'era nbiaco dñlle zie zitelle di Anim, un museo nel periodo in cui
6 nbitaro d i Quinranar che, ignsru delle iagioni chelo rcndono intrressato e curioro, nc rivelñ i segre"
a iilesia. cfr. 11, 19: Golia llevarle al derpncho. n su museo como 61 decía; sUí le explicaba cl mecanismo
de aquelor intcicados maderos y rerorrcr y, convencido dc 11 ipioiancia de su amigo. le engalaba sin
conciencia. Lo que no conrcnrla don Alvaro era que rc parase revistan las colecdoncr dc ycrbas y dc
imsecm,: l e mareaba el fijar ruccrivnr y cápidnmcntr la arcndón en ranas cosas inútilcr (..) Ci gabincre
era orto murco: estaban nlli las armar y la indumcnaria. Unn pnnoplia antigua cornplcra. otras dos
modernas muy brillantes y bordadlr; crcopetñr, pistulas y trabucor de todns las Cpocir y tnmuior
llenaban las paredes y los rincones. En arcas y armarios gunrdaba don Vieroi con CI cnriño de un
culeccionnd~irlos trajes de aficionado que había luddo en mejores tiempos. Si re cnmriarma hablando
dc rus marchitos laurclcs, abría ¡ir arcas, abria los nima"as, y scda, galones y plumils, abalorios g cinrajor
eii mezcla de colores ch~llonessdtaban a la alfombn. y en aquel mar dc recuerdos ds trapo pcrdia la
cabezn Quintanno, (p. 130-131).
32. Una raluzione rutra rommaro anri-drammatica viene riproporta dn Alar anche pcr Su rriiii
hyo: Piurro~toche In cndutn, il crallo economico, lo rcnndalo (mcre porribiliri ircritte nelli trama), la
conclusinnc vede chiudere il romsnzo in un affreraro dialogo Fn ~hicsa,nncon una volra] trn Bonifado
Reyes c lii sua ei-minrc Scrafina Gorgheggi, in mi ii danno i n f c r r ~ñl protagonirra fa male, mri non
? irrep~rnbilc.
Estos versos que ha querido hacer ridículos y vulgares manchándolos
con su baba, la necedad prosaica, pasándolos mil y mil veces por sus labios
viscosos como vientre de sapo, sonaron en los oídos de Ana aquella noche
como frase sublime de un amor nocente y puro que se entrega con la fe
en el objeto amado, natural en todo gran amor?"