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LEOPOLDO ALAS CM&

E IL S U 0 CAPOLAVORO: LA REGENTA

Come scrivere un grande romanzo spagnolo alla fine deli'Ottocento,


con ancora presenti e pressanti le ipoteche del realismo e della mi-
mesi, magari rinowate e ingabbiate nelle etichette del naturalismo,
eppure dando gii voce aüe istanze che rispondono all'affermarsi del
principio della moderniti?
Questo interrogativo, che puo apparire incongruo e persino banale
al lettore privo di pregiudizi, cioe a.quel lettore ingenuo, da sempre
agognato dai veti scrittori di razza, tormenta invece, da sempre, gh
ispanisti, chiusi, e taivolta reclusi, neil'ambito deiio speúalismo.
Una mancata modernizzazione del paese e dele sue industrie, una
opprimente cultura tradizionalista e cattoiica, una decadenza deUe
lettere irreversibile dopo gii splendori dell'eti aurea sono alcuni dei
motivi addotti per spiegare l'enigma, e la sorpresa, che un romanzo
straordinario come La Rgenta di Leopoldo Alas Clarín ancora
suscitano tra gli studiosi. Libro eccezionale che distingue imme-
diatamente, con scatto &tto e deuso nel panorama deila narrativa
iberica del secolo, La Regenfa appare come il frutto isolato e splendido
di una letteratura condannata a fare da ancella e a rimanete in disparte,
discsta, rispetto alle grandi opere che nelle letterature europee,
raccontano con moderniti di construzione e di stili.
472 GIUSEPPE GRILLI

Conferma di una condizione di marginalita, separatezza e


sostanziale subalterniti e venuta dagli esiti editoriali: il successo
internazionale di grandi proporzioni e stato puntualmente mancato
da parte di qualsiasi prodotto realizzato neila penisola iberica. Cosi
tutti i romanzi scritti tra otto e novecento, indipendentemente da1
genere e dalla scuola a cui si sono o sono stati ascritti, sono rimasti
relegati in un ambito (aimeno in un ambito di mercato) provinciale.
Sicché qualsiasi opera narrativa moderna si 6 rivelata inficiata e
incapace non solo di eguagiiare, ma nemmeno di sostenere il con-
fronto con i grandi miti del racconto classico, rinascimentale e
barocco, configurantisi nel Chisczotte o neta novela picaresca.
D'altronde gli scritton ebbero piena consapevolezza del fatto e non
6 difticile trovarne traccia neiie continue citazioni, appropriazioni e
confronti di motivi e personaggi deiia narrativa aurea con cui, neUe
loro opere, rinviano ai modelli cinnscimentali e barocchi, ora per un
confronto ed un'emulazione, ora per ottenerne una sorta di ombreilo
protettivo, un viatico.'
Questa difficulti a raggiungere il pubblico, ad uscire da1
provincialismo, e quindi da una sudditanza mimetica rispetto d e
mode letterarie straniere, sembra coinvolgere per quasi due secoii un
po'tutti gii scrittori che scrivono in castigliano, portoghese o cataiano,
impegnati in una ricerca ossessiva delia formula di successo, che
spesso si e purtroppo trasformata in una rincorsa aile mode. Tutto
ci6 infatti mentre ha assicurato opere di sicuro interesse, a cominciare
da alcuni dei romanzi del maggior autore del realismo, Benito Pirez
Galdós, non ha poi prodotto nulia, anche negli anni della grande
rinascita poetica del novecento, che sia dawero in sintonia con il
grande romanzo europeo ed americano.

1. In quilche caro si %.aarrli alrre; si penri 11 crpolat~orndi hnmnio Alnrcóo, EIr~r!,l>mmde


/ropiiai (1874) clie costiruircc uno rforzo dswcio norcrolc di iiprodurre le gsgnr, ?aunosfcin, i
cinrreri c lo rccnsrio di un racconra barocco. Salvo poi n riconorccre Ic noviti del gtsro c rrasforrnsre
lc lungaaini c le piace~..olezzedella retorica piopria del libro, Ac rntnfeniri,indo iin oclocitj clei dialoghi
e in repentina mutazione di rutazioni. Cvriornmcnic il wnovimicnro», chiave della modcrniri dellr
rccniche narrati?? otraccnrcrdic, ,.erra in buonr rnisucn rnlnrciara nei romanzi piii in>pegnzri pcr
ricmeigere come irnpcnriro esrctico solo nei [>"mi del nowceiito (I'Unamuno di Nithlo, Bnroja nc El
Orbolde 1s iiiiiii7, ccc.). Diverso il caro de I d K E ~ c I ~ che
I ~ I si cararrerirrr proprio pcr una rrami dalla
forte starivi6 di intreccio.
LBOPOLOO ALAS CLA& E 11. S U 0 CAPOL*\VORO U aGENTA 473

A questo isolamento da aicuni anni (cinque, dieci, venti, trenta: le


opinioni divergono, ma t: certamente difficile risalire oltre) si cerca
di opporre la rilettura del capolavoro, La Regenta appunto, opera
singolare di un romanziere minore, se non altro per qualiti,
ccrtamente per quantiti, in un contesto, queiio del realismo, dominato
da una proliferazione di romanzi che travolge ogni remora e si pre-
senta talvolta senza freni e senza la adeguate cure né estetiche, né di
corerenza interna. E certamente una coincidenza, ma il nuovo
successo, o il successo senza aggettivi, che oggi L a &genta sperirnenta
internazionalmente, con traduzioni e riedizioni in molte lingue, si dati
inequivocabilrnente al 1984, a cento anni d d a sua pubblicazione. E
converri precisare che esso si verifica quando la prima traduzione in
inglese ha optato per conservare, anche nel titolo non tradotto,
l'irriducibiliti linguistica del grande romanzo.
Di Leopoldo Alas (1852-1901), a differenza dei piii prolifici Gal-
dós, Valera, Pereda, del portoghese Eqa de Queirós o del catalano
Oller, traslasciando figure storico, come Armando Palacio Valdés o
Emiiia Bardo Bazán, si ricorda infatti sopratutto un'opera: La Regen-
ta.' Conviene perci6 affrontarne la rilettura, sempre piii ardua,
deli'approccio immediato, con attenzione.
Lo faro seguendo un itinerario ben collaudato d d a tradizione e
pertanto al riparo da suggestioni estemporanee: quattro elementi
(oserei dire i quattro elementi costitutivi di ogni ricerca alchemica)
formano il canovaccio. La trama, il titolo, l'autore, la fortuna.
La trama o intreccio riferisce le vicende di un adulterio. Ana
Ozores, 6 la bella e giovane mogiie deli'ex presidente del tribunale,
don Víctor Quintanar, di una capitale di provincia, Vetusta, nome
fittizio che svela, piuttosto che denunciare, la Oviedo cara alla
memoria autobiografica dell'autore. Dopo qualche incertezza,
ricorrenti crisi semisteriche, mancati progetti letterari, costei cede al
dongiovanni del luogo, un quarantenne fascinoso e verosimiimente

2. T.'opera k rrara riproporia znchc al lcrtore italiano in una vcsre degna, con una bella ed
iniclligcnre prcrcnrazione: cfr Clarín, lapmridtnteir<r. rrndusione di Falciñrosa Nicoletti Rossini,
inrioduzionc di Oario l'uccini, <úMillcnix, Giulio Einaudi Edirorc, Torino. 1981, p. SIV-767, (¡a Ed.
Dclla r i Prerro Urct: 1958).
474 GIUSPPPE GRII.LI

vanesio, ma tuttavia mico partner accettabile, il cacique Álvaro Mesia.


La beila 6 stata infatti concupita anche da un canonico autorevole:
questi, don Fermín de Pas, 6 di umili o r i g i ~benché
, di beli'aspetto;
i colto, ma di un tradizionalismo gretto e crudele; capace di sognare
il grande amore, per meti sensuale, per meta místico con la Ozores,
ma anche di amare a soldo la rassegnata Teresita, umile ragazza, una
furbetta finta ingenua, cui la madre del canonico affida le pulizie di
casa.
Non si fa scrupolo il canonico, nella rincorsa aiie grazie della
agognata Ana, di securre (o forse piuttosto di lasuarsi sedurre), magan
solo per farne un'aileata, la beilisima e provocante Petre,' cameriera
personale deila Ozores cui non mancheri peraltro di dispensare gli
stessi favori erotici anche il pih fortunato rivale Mesh4 Comunque,
e malgrado gli sforzi e le bravezze, di muscolo e di mente, in societi,
tra i nobili in perenne vacanza, e in u t t i o in cattedrale, dirigendo e
orientando l'opinione pubblica conservatrice e tradi~ionalista,~ il
Magistral -termine che riassume il suo ruolo ma i anche il

3. Sin da1 principio il personaggio k prcsenrxto di rghimbescio, attrnverso il dircorsu libero


indirerto di don Vicior Quinranar, mnriro rcmi-imporenrc dclla Ozarer. ma oon inienribilc al fasci-
no dclla finciulla Ic cui xcnriies debían ser muy blancas, toda vez que la chica era rubia arafranada . s
(1,3, p. 173). La rccni che precede il cunrarto con il Magistral k invece dominatr dalla dercirione del
rcrtiro della iagarrn: I1,27, p. 397: ixPerrn rc prerenró restida de aldeana, con una coquetería provo-
cativa. luciendo rizos de oro sobre la csb~za,d dengue de pana sujeto acrjr, sobre el jurtiUo de ramos
de rcda crcirlara muy rprerado al cuerpo erbclto; la se).* cic bayeta verde de mucho ivela cubría otra
roja que re vislumbraba cerca dc los pies cilzsdoí con botar de tela. Erraba hermosa y r c y r a de
~ll0,)i
4. h inreressantc nararc chc Perra agisce come collance ecorico dci rre prorisonirric mirchili
del rominzo in una sorta di simulazione, o seconda oppartunita, rispctto allr funlionc svoln da r\na:
non rolo i. scnra ¡'amante occasionale di don Fcrmín c di álvaro Mesia, m= ha pcrsino giocaro con il
mnriro dcUa Ozorer, don Victor Quinranar slmeno fin dove le possibiliti dell'anzianu e impotente
magistnto Ic hanno perrncsro. Di bcllcrr* provocante e pcculiarc (úIenía In doncella algo más de
veinticinco años; e n cubil de color nzafnín, muy blanca, de faccioncr corrccrm; ru hcimorura podii
excitar dcscor, pero difícilmente prorlucir simpatíasn, ed. Cit. 1, 9, p. 338). Clarín non si discostcr;
malro d* questn iniziale descrizione anchc in occnrioni ruccsrrive in cui rlb onrro delle grazie dellil
ciownc chc vicnc sui identificara con un tino cnrattcrirrico delln «~iovinciandi cui malsmcnre ricrrc
n «disimular el acenti, dsagmdable~.II carsrrerc cosi indiilduaro paisa poi ad uno dei piu fc<leliscbq~nci
di Clarin, b m ú n Pérez de Ayala chc uirformn la riirila'ha asruricana in iin topos al ncgarivo, cfr.
per esempio quanro rcrive in ?-&,r]ur,n a proporiro dcllc a/deat>i~i chc emigrano in i r t i .
5. 1 tiferimcnti polirici sona dirrcminati in turco il romanro, ma sulle connessioni tra
tindiaionnlirmo religioso c cailirmo milirante P parricolarmente impormnrc quanro crporro ncl capirolo
Xi, come ragrcenicnre annota Sobejnno nella sun cd. cit., soprattvtto alle p. 402-403 del 1.1.
LEOPOLDO AIAS CLAKfN E IL S U 0 CAPOLAVORO 1 4 RtCEN'lA 475

nomignol- si presenta come amante impossibiie per la protago-


nista. Ella e si di origini aristocratiche, ma solo per parte di padre,
ed ha subito una educazione iper-repressiva da una istitutrice anglo-
spagnola di forte impronta piccolo-borghese, e di cerro non si
sbilancia fino a tanto:'persino l'adulterio consumato con il
dongiovanni del luogo infatti avri bisogno di giustiticazioni e schermi
che lo rendano moralmente accettabiie.'
A lungo in stallo, l'azione precipita negli ultimi tre capitoli e la
conclusione e tragica: il vecchio marito muore in duello e la giovane
resta sola e povera. Gli 6 di conforto la presenza fedele dell'amico,
forse il solo autentico, di don Víctor, lo strambo Frígilis, personaggio
per tanti versi chisciottesco, di grande sensibiliti ed acume, cuerdo iil
tutto, tranne che per la mania deii'evoluzionismo e del naturalismo
esacerbati, terreno questo in cui perde ii senno e si awentura nei
piii assurdi innesti ed esperimenti.
11 titolo del romanzo e aliusivo deiia situazione deila trama. Infatti
non sceglie tra un'idenfificazione personale, ché allora dovrebbe
essere Ana Ozores al modo di Anna Icarenina, o contestuale, e in
tal caso avrebbero ragione colore che hanno provato a ribattezzarz
il romanzo Vetusta, tponimo fittizio dietro il quale, come si e detto,
si cela la Oviedo deil'aut~re.~

6. In qucrro Ana Ozorcs si dirtinyc nettamentc dnlln Clemcniinii dclla & I I I I I I I ~ Armando
~~~
Palacio Valdir, un romanzo di solo qunlehc anno piU mrdo (1890) e qmsi contemponnco dclla reconda
prora di Cladn romnnzicre (S"Unim 6 del 1891). Pei Palacio Valdes Ir rqz#nioequivale c corrirpondc
nlla rlarr di Alas, ma la connorarionc chc ne offre & deciramenre orienrira in rcnso mornlistico, come
forre 6 evidcnie gia nell'cpircro ndorraro.
7. Dapprima con u n a vnlutarionc di uniciri dcl candidaro, cfr. 11, 24 p. 305 uLn Rcgcnra vio
enfrente de sin dan Álmro. del brazo de Quinmar, su inseparable nnigo. El frac, In corbata, In pechen,
el chaleco, el psntalbn, el clac de Mesi4 no rd parecían a las prendar zn5logir de los dcmir. Ana vi6
erro sin qriercr, sin pensar spenas en ella, pero fue lo primero que riP. Se Ic figuraban 7 rtodor los
cobnllerns que andaban por nlli, don Vícror inclusive, criador rerridor de siiqueta: iodos eran
camareros, cl únicos señor hfesian Quindi con la coperrura dell'esclusiriri crorica. Cfr. 11, 29, ed.
cit.. p. 449: <Las pcimcras palabras de amor que Ana. yo rcncida, se ntrcvió o murmurar con voz
apasionada y tierna ñI oiclo dc ru vcnccdoi, no el din de In rendición, mucho dcrpukr. fueron para
pedirle el juramcnro dc Ir conltnncia ... P a n siempre, Á l i ~ m .para siempre, Álx.iro. para siunpre,
jiramelo, si no cs p a n ricmpre. esto es un bochorno, rr un crimen infnme, villano..x
8. Per un inqvsdrnmcnto del romanzu nel contesto de mini-genere del romnnzo di adulrerio
cfr. il fondnmcnrale snggio di Birure CIPI.OI\USKA~T~. lo ,v~#~rinr~fi$ciLo,Edhara, Barcelona. 1984;
pei qurnro atiiene alla quesrione dclla ccnrralirj dclh cirti rrrurrurx del iomnnzo, c In rtcrra quesrinr
del tirolo rorreso alla tnma, cfr. Antonio GA~GANO. d a Rcgenm di Clarin: dmmma c comanro in
La questione dell'alternanza dei nomi e degli epiteti torna a
proposito dell'autore: Clarin 2 lo pseudonimo piottosto del critico
letterario che non del romanziere -ed e pseudonimo non senza
risonanze neiia cultura spagnola- di Leopoldo Alas. Quesh fu un
professore d'universiti e un pubblicista assai atuvo negli anni deiia
cosiddetta Restaurazione. La scelta di uno pseudonimo, seppure a
tutti noto, sappiamo che non e mai scelta innocente e sull'autore di
Li Regenta, suila sua personalita, suiie sue letture, amicizie, oggi c'e
gia una buona bibliografia. Ma que1 che conta qui e che il suo
eccezionale romanzo e sicuramente anche un libor in chiave: che i
personaggi (in maggioranza, se non proprio tutti) sono ratigliati da
biografie reaii di conuttadini e conoscenti -persino di parenti- di
Alas.
A partire da un celebre saggio di Carlos Clavcría" nessuno ha mai
negato la derivazione (o il dialogo intertestuale) del romanzo spagnolo
da Madame Bovary; in realiti il dialogo intertestuale che La Regenta
stabilisce e consapcvolmente con il primo romanzo europeo che apre
aiia tematica dell'adulterio come macro-metafora della condizione di
precarieti tipica dell'equilibrio della micro-soceti borghese. La
derivazione o ceonnessione flaubertiana e infatti una scelta che attiene
piuttosto aiia trama discorsiva del romanzo che non al dispiegarsi del
suo intreccio narrativo. Anzi proprio questo marcato carattere criti-
co e autoriflessivo aggionge un nouvo elemento di concretezza e al
tempo stesso di spiccata originalita al romanzo spagnolo.
Naturalmente questo rapporto produttivo ed innovativo, esercitato
con sagacia da Clarín verso la tradizione moderna, non veme recepito
dalla critica contemporanea, incapace di comprendere che fosse
possibile stabiire con materiali linguisticamente estranei una relazione
stiiistica diversa dal plagio."'

una piccola cird spagnolau, in L'/l/lliio t o r o 1, 2 (199U), p. 43-53 chc d i uno rbocco inrelligcnre ~ 1 1 ~
lcrturn in chiave «prot.indale» del rornmzo, si Icggs Ir conclusionc: rsolo occupnndn il postii del
provincislc rcrurtcnre i l lctrore del romanzo di Clarin pu6 inrcrerrnrri alla rroria di Ana e.
intercrrandorcne. pu6 pzrreciparc del ruo drammm (p. 53).
9. C. Cuvrnl,i, ~Flauvcrrg In Regcnw, in Ci>,m <111dio1 de/ilera!ura ripu$olu irrdernn, Salamanca,
1945.
lo. <i il caro di I.uia Bo~,\i-i>us,Yqy rlplogrotio C/urii,,,Madrid, 1888 A d onor del vera hirogna
rggiungere &a 11 sus opporirione, oggi riconuiciiin crirne prcconcetta, c o n i c p i , rna non il conrenra
nnrnirne.
LEOPOLDO ALAS C 1 s l a . N 1'. 11. S U 0 CAPOLAVORO LA U X E N I A 477

Riguardo alla fortuna basti dire che al romanzo di Alas, prodotto


e diffuso secondo i canoni e le regole deli'industria editoriale del
tempo, con una prima redazione in progress, giornalista oporenfrega~,ll
poi seguita dalla stampa in un primo volume nel 1984, e in un
secondo nel 1985, non fu concesso né un tonfo né un t~ionfo.'~
Sicuramente da ammettere che La hgcnta godette di una lettura
attenta da parte degli scrittori amici e concorrenti di Alas, che tennero
subito in gran conto la noviti reppresentata da1 grande romanza. E
questo sen'aitro il caso di un libro pubblicato appena due anni do-
po L a Regenta, e apparentemente estraneo all'ambiente e alle
problematiche clariniane: ne L u s p a ~ o sde UIloa (1886) di Emiiia Pardo
bazán sono molteplici e insistenti i punti de contatto,le riprese di
temi e mitivi del capolavoro di Leopoldo Alas." Ma qualcosa di simiie,
eppure di diverso, fece anche Palacio Valdés con La Esptc%a: (1890)
qui non sono gli aspetti particolari a rimandare alla Regenta, quanto
piuttosto l'idea di fondo, la dislocazione di un caso personaie, tra
delusione crotica e adulterio, e le rigide regole e i confiitti conseguenri
della societi della Restaurazione.
In compenso per decenni -per tutti i decenni del novecento fino
al dopoguerra- il capolavoro dei Leopoldo Alas no venne pih
restampato. Ma a Clarín, e al Clarín de La Regenta, si e ispirato uno
degli scrittori pih vivi del novecento spagnolo, Pérez de Ayala, sicché
in un panorama fatto di individualiti isolate, di sezioni separate, forse

11. Secundo le dichiarszioni nl iiguardo dcllo rrerro Alar: < d o @a,»lo. que fuc escrita como
nrriculor suclcor. sin qudarrne )ncon borrnclur (como nliora) y olridindomi r veces hasta de los nom-
bres dc algonos prrsonajes..n, Clotinj ir,, cdilomr, p. 43.
12. llcdirore non riconobbe esaurira I'edirione Fino al 1893; pcr qucrte ad olrre informazioni
rulla rirezione cir I.>inrrodurione di Juan Olcra d l r rrii ed. Dell'opem in Letras Hispioicor, Ciredra,
Madrid 1984.
13. N~turalmcnienlcuni morivi sano comuni a mtra unn leticrnrun: si pensi all'inipartann della
grande cucinn "el roirdn grlizinno chc ci cicur<lnrnaloga imporrante r cenuile pcerenzs come luago
di nccordo ai perronag$ anche di clarrc sociale diversa arrolro nell'rndalura Villabermeja de Lar
iluiioti~~dfl dodo, I'ouitino di Juna \íllcra. O al rema del banditismo endcmico, rempre collcgato e
coilegsbile con In rccessione moralc. olrrc chc milirare. incainara da1 carlirrnu, chc rirrovixmo come
corranre in questi libri di Vilera c Pardo Bsxin, rna clie iirroveremo in Palacio Valdrs e pcirino olrre
la fronticrr liyirrica i Ollcr c Eqa. Qui voriei ricordare rolo il murivo della donnn come museo,
rnidiati> da Robcrtn Johnson a pioposiro di Ann Ozoier che riiroi.iarno ne larpaxor (cira I'ed. A
c ~ i ndi Marina Mayoral, Madrid 1993, tiiricor Carcalis, p. 216). Si d i anche in Su iinim h@, ed. Di
Joan Olera. p. 403, a piopoiiro di Seia6na uuna de las mrrar,illas indígenas».
proprio al prolifico Alas e stata concessa una parvenza di sculoa,
magan da far pervenire fino a Martín Santos.
Come si e visto la combinazione dei quattro elementi (trama, titolo,
aurore, fortuna) 6 piuttosto complessa e tutt'aitro che lineare. Tra
titolo e trama, tra autore e fortuna si frappongono sottili intercapedini
che riducono la sempliciti ottocentesca, la sua trasparenza, ma non
dichiarano, o non dichiarano in modo esplicito, la loro volonti di
moderniti.
Se prendiamo ora i quattro elementi da1 punto di vista deiio stile,
avremo un'altra serie di coincidente e dissonanze. Dai punto di vis-
ta della storia narrata il tratto caratterizzante e neiia distinzione tia
due piani principnli: queiio temporale e quelo spaziale-attributivo. 11
romanzo infatti si divide in due meti, una che ricopre il tempo di
tre eccezionali giornate (e che si apre con lo straordinario paragrafo
iniziale: «La eroica ciudad dormia la siesta))e que1 che segue), l'altra
che attraversa tre anni e che si chiude con il «bacio del rosPo», cioe
con la fine della narrazione." Anche i'intitolazione stilistica 6 bipartita
in polarita tra parodico carnevalesco (la siesta iniziale e effetto di
pranzi popolari) e parodico colto (lultima cena del filosofo ateo
Guimarán); tra ironia cervatina (il motivo deli'onore rocondotto a
tema letterario) e sfrenato edonismo linguistico (citazioni, gags, giochi
di parole e di sopa de &tras). E nello stile ritroviamo l'ambivalenza deiia
designazione dell'autore neiia fattura a sbalzi del romanzo, il cui tes-
to viene consegnato aile stampe secondo le regole deiia produzione
seriale, capitolo per capitolo, senza una troppo rigida programazzione
del prodtto. Cosi neiia fortuna, alla ipertrofia descrittiva ammirata

14. 11 motivo corriruice una mini-rcrie o corranrc nclla narrnrivn di Alas. 11 perronaggio virciilo
c ambiguo che r u ~ c l l acon il rua bacio immondo la finc della &88nI1 (ed anche delln Regcnra
pcrronaggio) ha nomc Calcdonio en non 5 propricd ercluriva del romanro. mn anchc co-prorigo-
nistñ d d racconro cpanimo P@inl "guarda cfr i'cd. a cura di Antonio Ramos-Gnscbn, Madrid, 1983,
11'lato rignificativo in quanro PJ@ t uno dei piii intcigan"
in particolnrc le p. 72-75 dcll'ln~rodui~dn.
cd originnli raggi di Claiin in una formula naiririva, qvclls del romanx breve o nouuelle, chc intcrcrr6
molrirrimo alcuni degli scrirrari ibcrici delh seconda mcri dcli'Otroccnto pid prcoccupari per la
innovazione tccnica e stilirrica (si penri allr rcraordinaria IroLuldr G~úcrmdi Narcis Ollcr). Birogni
aggiungcre chc Ptpá romma nlle ragioni inrnnrcchc, e a quelle di gentrs gii ncccnnatc, il farro errcrc
una singolare cd originde riproporri della materia picnresca.
Evidentement la malattia cui pensa il naturalista Frighs consiste
neila astinenza sessuale protrattasi pec oltre dieci anni;" sintoma-
ticamente egli qui mette in luce uno spirito pratico che in fondo non
si discosata molto dal materialismo e groxerin di Álvaro Mesía che dopo
tituvanze e reticenze di ogni genere, si decide aü'assalto finale quando
i sicuro che ((aquellacasada no era como otras; había que conquistarla
como a una virgen».19
Cosa si pub dedurre da questa complessiti e ambiguiti narrative?
In termini di storia letteraria non sari difficile comprendere che
l'affannosa ricerca di una lingua letteraria nuova e moderna gira
attorno al principio del movimento in letteratura, alla possibiiiti di
riprodurre, cioi, in uno specifico congegno letterario formalizzato
quetia mobiliti e velociti che l'accelerazione industriale deila vita
sociale, e persino della vita psichica, aveva indotto.
Sappiamo che questa ricerca ha ossessionato a lungo gii scrittori
iberid, stretti tra il peso di una erediti splendida e non spendibile, e
la difficulti di trovare una risposta verosimile, ed esteticamente plau-
sible, al postulato romantico della scoperta di una lingua e di una
veriti etica del popolo. lnsomma il peso del classicismo in Spagna
era non soltanto un'ipoteca, ma addirittura un pradosso, in quanto
la tradizione, conformatasi nel barocco, si presentava come
decisamente anticlassica per le estetiche romantiche, realismo incluso.
Sappiamo infine che la contraddizione ha trovato nella cultura
spagnola moderna un equilibrio splendido in poesia tra Machado e
Lorca. Tutti gli altri generi hanno percid visto offuscate le proprie
manifestazioni.
In termini di critica letteraria la solitaria avventura di Leopoldo Alas
e consistita neii'adeguamento e nel superanJento dei segmen i icl
discorso letterario che egli ha adottato di volta in volta, segmen i che
ha percorso e rincorso fino in fondo senza troppi timori, ma con
uno spirito vigile delle possibiliti reali che la serie di appartencnza
storicamente poteva offrirgli.

18. I;infstti di li a poco rggiunteri: «Diez aFos fue buena; 1% vid8 cr curra ... Na fue tan pocoii.
P aggiurigere: uEl orro... es un zascandil. No 1h.a mis que esperar que cnycin el fruro de mnduro..»
(p. 488).
19. 11, 28, p. 436.
LE0POI.DO ALAS C I J X I N E IL S U 0 CAPOI.AVOR0 LA KEGENIA 481

La immersione del romanzo neila vita di altri generi artisitci, tipica


della moderniti, e che ha portato in letteratura il fascino della
sovrapposizione dei codici visuali e verbal, si esprime ne La Regenta
nelia festa deile presenze: musica, teatro, poesia giocosa, arti visive si
intromettono nella struttura narrativa e la arricchiscono senza
~quilibrarla.~~ E questa la originale maniera clariniana di rappresentare
la velociti e la simultaneiti. 11 suo romanzo, mentre si presenta
sottodimensionato su1 piano deil'intreccio, punta decisamente alla
dispersone e aila proliferazione non su1 terreno dei caratteri e dele
costruzioni psicologiche, ma su quello, peraltro piu congeniale
ail'erediti stilistica del barocco, deUe contaminazioni linguistiche.
Tuttavia il romanzo, nella riform teorico-pratica introdotta e
sperimentata da Alas, resta muto dinanzi all'altra grande scommessa
che la moderniti poneva al racconto gii alla fine dell'ottocento.
Esaurita la carica fabulativa della natura, cioe del rapporto di
figurazione paesaggistica delia natura, sappiamo che il romanzo d i
la caccia ad un suo sostituto individuato nelia simulazione sessuale.
La sessualiti, in tutte le sue complesse e variegatc sfaccettature, 2
chamata a supplire allo scenario naturale, sentito come esausto e
sartificioso. 11 nuovo compito deilo sctittore e, percio, innanzi tutto
di raccontare i rapporti ~essuali.~'
L'opinione corrcnte e prevalente in sede storiografic, e sarebbe
da ricercare in questo una dele ragioni deil'insuccesso spagnolo nel
romanzo, ha finito per concordare suil'affermazione di negazione
piuttosto ideologica che non squisitamente letteraria. Si e sostenuto,
con argomenti invero non sempre cosi rozzi come appaiono nel
riassunto che qui ne propongo, che la tradizione cattolica e i tabi di

2U. Si rnm di un smbiro chc la cririca ha gii rcandrdisro, ricordo qui solo due o trc raggi:
3,rslaiiu D,iall>NTr3 rFunrionc cici rilcdmenhmuricali ne La Regenta di Clarín». estintto rla AA.\'\[.,
Oinoggio d Gnsrnk".Cmicrii, Gcnovs, 1973, p. 5-47; A. C. Toi.ivAn Ai.As, n1.a música cn Ln Regenrw,
Cmdernoi rirlh~orle,V,23 (1984), p. 70-76, e Robcrro G. S , ~ C H L Z«The
, prrsence of thc thcarcr 2nd
rhc conrciournesr of thcnrer in Clarín's l a Regenrm, in Hiqonii I(r~ieti,XXXTrII (1969). p. 491-5W.
21. Cib dari vira poi all'esarpcnriune dcl ronianro crotico, sir nellc vcrrioni garichc di una
Eqa dc Queir& nc 0, Ataiar, o di una Victor Catrli-Cnrrrina Ailiert iii .Solalud, ir piii rardi ndle Lil"
LiTVt\K, Emlir,iro/in rirrigio, -4.Uosch cd., Bsrcclona, 1979.
una societa agraria ed arretrata hanno impedito i racconti liberi che
sono la materia del grande romanzo moderno. Cio in parte 6 vero.
lnvano si cercheri nel romanzo realista spagnolo una vicinanza di
stile, un approccio lingusitico adeguato al rapporto sessuale inteso
come metafora della vita. Ma questa penuria deriva da una difficulti
che 6 stilistica, ancor piii, ed ancor prima, di essere di censura.
Quando la protagonista de LÍ Regenta abbraccia per la prima volta il
suo amante, Clarín d a descrizione del decisivo incontro d'amore, di
cui pure pe un maestro, sostituisce un motto, i'interiezione di schictto
sapore coiloquial: Jesús.
11 gioco linguistica, nelia sua deriva barocca, gli aveva gia offerto
infatti durante la lunga espansione del romanzo ii pih solido aggancio
ad udespressiviti reale e creativa al tempo stesso. Un'espressiviti non
mimerica, ma consapevole deli'uso che della lingua e delie strutture
narrative che la sedimentazione letteraria spagnola, non pih
modificabiie ormai, aveva c~nfigurato.~' Detto altrimenti ii solo modo
che hanno i personaggi, e specificamente la protagonista Ana Ozores,
di partecipare ale emozioni e d e senzazioni deli'eros, 6 consustanziaie
d a su rappresentazione onirica, aiia devianza isterica, o, con pih
compiutezza, aila figurazione letteraria."
Forse 6 proprio la sua forza e capacita di produtione figuraie che
innamora cosí perdutamente il Magistral, la cui corda sessuale 6 adusa
a pih concrete e tuttaltro che spirituali e ~ p e r i e n t eE
. ~tuttavia
~ una

22. Alar ad iin cerco punto, con íottile ironii. si aucorirrae in qucrtn Cunziune alla specchio di
un personaggio <la lui stesso definito granile ecl esecrabile, il h<ngirrral, chc nel ruo commcrcia con
Anñ ala interrumpió, Ic ahorro la molcrtia de rebuscar lar pocir frnrcr cultas con que cuuita niiestro
rico idioma pari expresar mareriar ercabrorrrn, ed. cir., 11, 16, p. 20.
23. 11piano della realti era $tato interdcttu: cfr. 1, 5, p. 247-48 (P r\nr clic parla): <&'oerraba en
Verurrr, no podia estiir cn aquel pobre rincón In reiilidnd del sueno, el heroe del poema, que primcro
sc habia llamado Germin, despues San Agurtin, obispo de Hipona, despues Charcoubriand y después
con cien nombrcr, codo grandeza, erplciidor, dulzura dclicadr, r r n y ercagidr ...,2 (..) «Yalion crrnba
cnsada. E n un crimen, pero u n crimen verdadero, no como él de la brrcn de Trébol, pensar en otros
hombres. Dan Vicror cm la murnila de in Chinn de rui cnrucñor. Toda fantástica aparicMn que rebasan
de aquellor cinco pies y varias pulpdñs de hombre que renin al lado. era un delira Todo habla
concluido...sin haber empezado.,,
24. Anchc re su qucrro punto c'f nel iomanro qunlchc amhiyici 11Magistral rcmbra rcspingerc
I'iporcsi di amore profano e rcmbn rivolgcrc ñd Ann un desidcrio senrunle piU pervcrso c complesso.
Tutravin r ci6 sembra rpinro piutcorro d i ragioni uriliiarirtiche in quanro C convinro che la Regenrn
sfuggircbbc con orrore da a ~ i o r econ
~ r<n mdniga e lui rrcrso sembra accennarc in un soliloquio a
I ~ I I O F O L D OALAS CLAIÚN E IL S U 0 CAPOLAVORO LA REGENTA 483

differenza tra i due sognatori di provincia c'e se il sogno lecterario


di Ana 6 sostanzialmente poetico, e comunque legato aiia grande
letteratura classica e neoclassica,zj per don Fermin I'aspirazione 6
quelia modernistica di immaginarsi come personaggio romanzesco.
E la sua pretesa, erronea, 6 proprio quella di voler condurre la Re-
genta piuttosto che in un mondo di languide atmosfere e paradisi
artificiali, in una assai pih prosaica trama narrativa, tanto da
immaginare, in un momento dato, di esser riuscito nel suo intento:

«E1 magistral se sentía como estrangulado por la emoción. La Regenta


hablaba ni más ni menos como él la habia hecho hablar tantas veces en
las novelas que se contaba a si mismo al dormirse»?"

Questo tratto stilistico, che assume nell'equilibro deiia trama e del


desenlace, una funzione cosi rilevante e determinante per il protagonisti
deii'intreccio narrativo, era stato disseminato con grande arguzia sin
dalle prime battute del libro in tutto il suo dispiegarsi, anche in
digressioni, episodi intercalati o sezioni e segmenucollaterali. G i i la
definizione dei personaggi, nella loro a~to~resentazione come drama ti^
personae, veniva caratterizzandosi in tal senso: si pensi ad esempio
all'Arcediano nel capitolo 11:

<<Encontrabael Arcediano, sin haber leído a Danvin, cierta misteriosa


y acaso cabalistica relación entre aquella manera de F que tiguraba su
cuerpo y la sagacidad, la asmcia, el disimulo, la malicia discretm?'

precedenti espericnze chc gli hinno larciara 1% bocca amara dopo «algunor meresu di ducuin posenii
can in consr&penti sensi di colpa e sopnrtulro gli «huracines cn la Cuna edcriáriican parricolarmcnre
remuri dalla madre donna Pnula. Eppurc nonustnnte tuttc querte conridcnioni, 11 conclusione 6 «en
Ylriino a r o , ello dir&>che llarcia ipcrta piii chc In possibiliL1, la porta dcl desiderio. (Ild. cit. 11. 21.p.
226-27).
25. Non barrano pwhi ccnni n Clann pci delineare qucl rempersmento; piunosto 6 da notani
In insistenza e In reiterarione, o n cnuncisrn orar parodica, dcll'asrunro: cfr 1. 4 p. 191 «L'idea del
libro, como mrnantirl de mencirar hcrmorar, fue la rexelrcion más grande de roda su infanciau; l. 5.
p. 213: utiabia querido escribir a sus tias <le Vetusta y no habii podido coordinar lar palabras; harta
dudaba dc su orrograíía»; 1, 5, p. 21'): uDuranrc la coniilicccncia de Ir primera fiebre, Irr pnmrns
ñierrnr que nimo lar gaste el ccrcbro imnginando poemes, novelas, dramas y paerirr ruelrar.»
26. Cfr. 11, 21, p. 206.
27. Cfr. 1, 2: <d. cir. p. 144.
484 GIUSEPPE GRIldI

Coerentemente, en1 definire successivamente gli incontri degii


amanti, nella zona terminale dello spazio narrativo compreso nel
dispiegarsi degli ultirni capitoli del romanú, il narratore mantien la
descrizione in atmosfere vaghe, non tanto per scrupoli rnoralistici e
autocensori, ché qua e l i non si davvero risparmiato intensi
rnomenti di erotismo d e ~ c r i t t i v o ,quanto
~~ per una volonta di
tratteggiare Peros piuttosto come alterazione deUa natura che non
come suo esercizio diretto e spontaneo. Non a caso, forse, l'amplesso
che ne La Regenta ci e rappresentato come un arrebato, «delirio
amoroso)),6 dominato da una costruzione metaforica medica con al
centro la nuova curiositi per le droghe; la sessualiti, coerente-
mente con questa sensibiliti pre-modernistica, si svolge nella
rappresentazione romanzesca ((como en una nube envenenada con
opio».Z9E il motivo si ritrova, conferma che e tratto non efimero ed
episodistico, anche neli'altro romanzo di Alas, que1 Su tínzco bio per
tante versi cosi diverso da1 precedente.''
E su questo punto si innesta la questione della ricerca del finale.
Una ricerca che ossessiono gli scrittori del periodo e che si risolse,
nei casi migliori, e specificamente in Clarín, nel ritiuto di ogni
soluzione d'effetto. La sconfitta del personaggio, che e il modulo su
cui si sorregge l'interruzione del racconto e la possibiliti di dargli
fine, senza promesse di continuazioni e seconde parti, come

28. Cfr l2episodio ricardato dn Dnrio Puccini del corpo nudo nllo spccchio di Feiniin de Par.
i.f~a<ioni, in Id., I/ i s n o dolprci~nic,Edizioni delI'01ro.
r r L o Regcntzu, di J~popoMoA l a r /e i~~s,IirirU
Alerrandrin, 1992, p. 71. M a si ucdr, neUa rrerra dirczionc, ¡'episodio dclla iuiofusrignrionc di Ana
Ozorcr dinami aUa rpecchio chc le resUtuisce IPmmaginc delln rus xhermorun iniiclil» segndiro "el12
r~~tmdzdción di Juan Oleza allñ sua c<l.Del romnnzo in Lerrnr Hispinicns (Mvlsdiid 1984, p. 61). Questa
posiaione, che dcvia sciso Pimmsginarione, 12 pulrionc e la teníionc eroucn del romanro. 6 anticipara
di buon principio in 1, 3 @. 167) ncl rncconto di h n a bambina e adolcrcence, in queila rezionc del
libro chc potremmi> definire come iomanzo di formazione. SinromsUcnmentr Alas gima suiPnlrern;inza
sonno/rogno come una sorrn di canclurione dell'cspcricnza pocUca: dopo esrrrri cullata cancandosi
canzoncine popolari la niña Ana si nddormentaia, <ifigudndoseque c n la nlmoada d reno de iu madre
~oñadadentro de su cerebro. Poco a poco re hebin acostumbrado a erro, s no tener más placeres
puros y Uernor que los de su imaginaci6m (p. 167).
29. 11, 29: ed. cit.. p. 458.
30. titil. cir.. p. 256: Sersfina use enrregaba a rus amantes con una desfnchnrez scdienre cpc,
después, pronro. re rranrformaba cn iniciiriva de bacanal, cr már cn un furor infernal que inventaba
delirios de Fiebre, rucñoa dc hnchis rcalirados entre las brumas caliginornr de lar Iiorriblcr h a n r de
arrebato enfermizo. cnsi epilépticos.
LEOPOLDO ALAS CLARfN 6 IL S U 0 CAPOLAVORO LA U G E N T A 485

imponeva la derivazione picaresca della trma, 2 infatti construita


evitando accuratamente ogni sobbalzo passionle. Ana Ozores, grazie
aiia protezione di Frígilis (e qui il nome riassume tutto il sue valore
di connotato grottesco deiio stile), ritrova una sorta di pacificazione
nel quotidiano, una sereniti borghese, se non assirittura piccolo-
borghese, garantita dalla modesta pensione del defunto marito
Quintanar e daii'isolamento assicurato dai Casrón degli Ozores piii
che mai identificato con un luogo asettico di conservazione." Quando
finalmente esce ail'aperto per affrontare la vita lo fa recandosi in
chiesa e qui, dinanzi aiia fuga del Magistral, cade neiie squallide grinfie
deli'acolito Caledonio. Ma non ci lasci ingannare, il bacio del rospo
con cui si chiude il romanzo 2 ben lungi da1 rappresentare una
soluzione drammatica."
D'altronde la degradazione finale dell'eroina che subisce il bacio
del sapo, non si puo esimere da una lettura in chive di ambiguiti
letteraria. In fondo, e lo sapevamo sin da1 capitolo sedicesimo, que1
bacion non 2 che una messa in scena del dramma romantico spagnolo
per antonomasia, ii Don Juan Tenorio che Alas aveva commentato
in un doppia lettura, una in chiave critica, l'altra sentimentaie, neiia
ricezione che ne ralizzava la Ozores:

31. Quari un convento, quand'era nbiaco dñlle zie zitelle di Anim, un museo nel periodo in cui
6 nbitaro d i Quinranar che, ignsru delle iagioni chelo rcndono intrressato e curioro, nc rivelñ i segre"
a iilesia. cfr. 11, 19: Golia llevarle al derpncho. n su museo como 61 decía; sUí le explicaba cl mecanismo
de aquelor intcicados maderos y rerorrcr y, convencido dc 11 ipioiancia de su amigo. le engalaba sin
conciencia. Lo que no conrcnrla don Alvaro era que rc parase revistan las colecdoncr dc ycrbas y dc
imsecm,: l e mareaba el fijar ruccrivnr y cápidnmcntr la arcndón en ranas cosas inútilcr (..) Ci gabincre
era orto murco: estaban nlli las armar y la indumcnaria. Unn pnnoplia antigua cornplcra. otras dos
modernas muy brillantes y bordadlr; crcopetñr, pistulas y trabucor de todns las Cpocir y tnmuior
llenaban las paredes y los rincones. En arcas y armarios gunrdaba don Vieroi con CI cnriño de un
culeccionnd~irlos trajes de aficionado que había luddo en mejores tiempos. Si re cnmriarma hablando
dc rus marchitos laurclcs, abría ¡ir arcas, abria los nima"as, y scda, galones y plumils, abalorios g cinrajor
eii mezcla de colores ch~llonessdtaban a la alfombn. y en aquel mar dc recuerdos ds trapo pcrdia la
cabezn Quintanno, (p. 130-131).
32. Una raluzione rutra rommaro anri-drammatica viene riproporta dn Alar anche pcr Su rriiii
hyo: Piurro~toche In cndutn, il crallo economico, lo rcnndalo (mcre porribiliri ircritte nelli trama), la
conclusinnc vede chiudere il romsnzo in un affreraro dialogo Fn ~hicsa,nncon una volra] trn Bonifado
Reyes c lii sua ei-minrc Scrafina Gorgheggi, in mi ii danno i n f c r r ~ñl protagonirra fa male, mri non
? irrep~rnbilc.
Estos versos que ha querido hacer ridículos y vulgares manchándolos
con su baba, la necedad prosaica, pasándolos mil y mil veces por sus labios
viscosos como vientre de sapo, sonaron en los oídos de Ana aquella noche
como frase sublime de un amor nocente y puro que se entrega con la fe
en el objeto amado, natural en todo gran amor?"

Per ritornare a l modello flaubertiano, il finale de La Ggenta no ha


nuiia (se non su1 piano deiia replica parodica) dell'agonia di Emma
B~vary.'~ Anzi, questo elemento di parodia insito nel finale clariniano
e ben segnalato d d a disseminazione nel corpo del romanzo di
numerosi antecedenti del beso de/ subo. tra i auali sicuramente il ~ i u
2 ,

rilevante e queilo dcl disinganno che le provoca la rivelazione, a lungo


ritardata, dell'innamonmento di Fermin de Pas, una rivelazione che
-com in tante altre occasioni intime- Alas espone con lo
strumento del ciiscorso indiretto libero:

El Magistral no era el hermano mayor del alama, era un hombre que


debajo de la sotana ocultaba ~asiones.amor, celos, ira ....¡La amaba un
canbnigo! Ana se estremeció como al contacto de un cuerpo viscoso y
frío?=

C'k un ulteriore elemento da notare neila costruzione del finale.


La scena del bacio del rospo si svolge in chiesa. Ma come ii contatto
viscido e freddo e stato sagacemente preannunciato e predisposto,
lo e stato anche lo s c e n a r i ~L'idea
.~ della chiesa come luogo di

33. Ed. Cit. 1, 16, p. 52


34. 11 finnle de La Kamlli . ha moriuato una polemica tn diie studiosi esperrissimi dell'opern,
NoCl \'alir c Gonzalo soliejano: cfr. N. Vi\i.is, nSobrc Is úlrinin frase de La Regenrm in C/a"irj Lu
Kezenlo ~n $88 ticiiipo, zZcrsr del Simposio Inrernncional, Oviedo 1987, p 795-808 con replicn di G.
SouejnNo, «La Rczcnra: de ru final 2 su finalidad». in FIo,wec/r<j@n/pro/srorAn/otiio Vrlaiio?~,
B~nrcelonr
1989, p. 699-724.
35. 11, 2% ed. cit., p 232. In nora G. Sobcjano regnala opportunnmcnte Yanticipazione del finpie.
36. 11 parolclirn>o i srato ben visto da Jorh-Csrloí hfaincr chc nc h i anchc evidenzinro Ir
costante nells costruzionc clsrinirna del lempo <lell'rird;ni sia per lo I<r,e,ilo che per Su único hijo.
Turtsvia Mniner d i del motivo un'interprernrionr murnliarics non dsl tutro condiviribile: d o s
malcarados dc Inr novelar clnrinianas -la Ozorer g Reyes- re unen en su fracaso 1. cn su immcrecido
g crudelirimo castigo: el beso larcim que cl monago pone en los labios de la penirencc rechazada y
-en otm iglesia, por cierto- 11 burla feliz de la despachada Gorgheggi señnlnndu en el barítono
Mingheni, organirra del hauuru, al verdadero p d r e de su hito hijo. Tanto escarnio no podrá, sin
embargo, con 20 que representan: la r.oluntad romanricl de vhir el ideal» (Inrroducci6n r 1% ed. de
1.F;OPOLDO ALAS CIARTN E I L S U 0 CAPOLAVORO LA REGENTA 487

spettacolo, palcoscenico dissacrato, che ritroviamo nel finale


fantasmagorico e sonoro, di Su inico hjio, tanto diverso da1 tono spento
e daiia luce in penombra in cui si svolge i'ultima scena del romanza
precedente, 6 invece ben presente nello sviluppo narrativo de Lo
Regenta. Almeno lo 6 nella coscienza che Ana ne ha: «La iglesia sin
culto activo, la iglesia descansando, Uegó a parecerle a ella también
algo como un teatro de día».3'
Proprio in questa centralita deila chiesa come Lugar Alas risolve e
supera la grettezza di un'ambientazione provinciale, ecclesiastica, del
romanzo. La presenza di Fermín si sacrica di valenze e di
indentificazioni e diventa plausibile. Plausubile almeno come queiia
del farmacista Homais, di cuihira laica e approssimativa, le cui veiieiti
culturali ben possono presentarsi come modeilo delle virtii sapienziali
del Magistral di Vetusta.

n curo dc J. C. M.. i\lianzñ editorial, Alidcid 1991. p. 14).


Jusn \i?lcn, Lui ililiioooeo deldoilorI=~u,i~o,
Mi pare invccc che ria cvidenre in entrami>¡ i finnli il rirorno :ill'aidinc, ciok alla quotidiann rncdiocriri
della vira.
37. 11.25 p. 332. Al di 1; ;<Icriñferhicnri (p. 353. 3%) la onduriooe einequlvocibjle: <<prnsrba:

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