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Indice
Il fonema /f/ nella fonologia latina
Il posto di /f/ nel sistema consonantico
La pronuncia di /f/ era veramente [f]?
Evoluzione di /f/ in castigliano
Possibili allofoni e loro distribuzione
Prime testimonianze scritte del mutamento nella Castiglia storica
Il contesto fonologico
Il mutamento /f /> /h/ e il bilinguismo basco-latino
Argomenti a favore del substrato basco
Obiezioni contro le teorie substratiste
Ipotesi alternative
Conclusioni
Note
Fonti
Voci correlate
Collegamenti esterni
È necessario menzionare il fatto che anche in altre regioni della Romània si è concluso questo tipo di mutamento, per es., in alcune
zone calabre, in Italia, troviamo h- al posto della F- latina:
Il mutamento è inoltre comune nei dialetti ruralirumeni, così come nel macedorumeno e meglenorumeno:
Non si sa con certezza, tuttavia, se questa realizzazione fonica innovatrice fosse generalizzata in tutto il territorio castigliano.
Probabilmente era in uso propriamente solo nelle classi sociali più basse; è possibile che le classi colte e più conservatrici
pronunciassero una [f] o [ɸ] in tutte le posizioni, oppure poteva accadere che l'aspirazione [h] si articolasse solo davanti a vocali
velari. In un modo o nell'altro, non si sarebbero potuto trarre conseguenze definitive fino a che questa evoluzione fonetica non fosse
venuta a consolidarsi nella forma scritta, dato che nel corso dei secoli, l'aspirazione era rappresentata anche dal grafema f-. Ciò viene
anche confermato nel Poema del Mío Cid, dove la preposizione di origine araba, hasta (< ḥatta) appare nella forma fasta. Allo stesso
tempo, il castigliano prese la parola araba al-ḥanbal pronunciandola alfombra [tappeto]. Tutto questo indica che, in realtà, i parlanti
non potevano percepire la differenza acustica tra le realizzazioni [f] e [h], come pensa Alarcos Llorach (1951, 39):[5][6]
«La sensazione del parlante era che la sostituzione di h con f non comportasse nessun cambio di significato;
fonologicamente, erano varianti di un solo fonema. Per i dotti, tra queste due varianti vi era una certa relazione
valutativa: la f era più colta, la h più rustica; entrambi i suoni saranno, in seguito, varianti stilistiche di un solo
fonema.»
Il contesto fonologico
Come si è potuto vedere precedentemente, nel castigliano si venne a generalizzare l'articolazione aspirata con [h] in tutte le posizioni
prevocaliche:
In caso contrario, la -F- intervocalica evolvette, normalmente, verso una [β] (rappresentata da v o b nella forma scritta), per analogia
con l'evoluzione delle occlusive sorde originali:
Nel castigliano antico, la sequenza -NF- diede -f (o -ff-): INFANTE > ifante o iffante, che successivamente si consolidò nella forma
etimologica infante dello spagnolo contemporaneo.
La F- si è conservata davanti alle consonanti, così come davanti alla semivocale [w] (tranne in Andalusia e in alcune zone dialettali
dell'America latina, dove si pronuncia come un'aspirata o una fricativa velare in questa posizione); ciò si spiega con il fatto che la [w]
ha avuto un'articolazione labiale che poteva agevolare nella conservazione in quanto tale l'articolazione della altrettanto labiale [ɸ] o
[f]:
Vi sono, tuttavia, pochi altri esempi in cui il gruppo FL- perde la F- iniziale (p. es., FLACCIDU > lacio), facendo supporre che in
alcune rare occasioni poteva, a volte, comparire l'aspirazione [hl-]; nonostante nella maggioranza dei casi la f si conservi in questo
contesto (è probabile che qui altri fattori siano intervenuti, per es. la palatalizzazione in cui si viene a perdere poi l'occlusiva dei
gruppi iniziali CL- e PL-).
Anche se lo stesso mutamento venne a svilupparsi in altre regioni dellaRomània, solamente il castigliano e ilguascone sono le lingue
nelle quali questo fenomeno si è consolidato e generalizzato, in quanto si tratta di due aree in cui è attestato la presenza antica di
popolazioni basco-aquitane anteriori alla conquista romana.
Altro argomento contro il substrato basco riguarda il fatto che, nel romanzo di Navarra, regione dove vivevano un gran numero di
bascofoni, la /f/ iniziale si sia conservata. Pertanto, se la presenza di una popolazione numerosa basca fosse stata un fattore così
importante, si sarebbe potuto allora ipotizzare la possibilità di un qualche ef
fetto sul dialetto romanzo navarrese.
Altri si sono accostati al problema con progetti più generali. Dato che il mutamento /f /> /h/ appare anche in altre regioni di lingua
neolatina, perché si dovrebbe porlo in relazione per forza con un substrato basco? Alcuni ricercatori considerano il fatto che se il
fenomeno potesse essere spiegato da cause interne strutturali della lingua, non sarebbe necessario cercare ulteriori motivi. Così,
ragiona Malmberg (1958; 1961, 75)[9][10] se partiamo dal fatto che il fenomeno fa riferimento alla perdita di un tratto articolatorio,
vale a dire quello della labialità, in alcune aree isolate degli altri dialetti romanici occidentali, non necessariamente devono esserci
altre cause che ne inizino il cambiamento.
Ipotesi alternative
Oltre alle teorie esposte precedentemente, ci sono stati studiosi che hanno analizzato il problema in base ad aspetti più astratti. Così
per esempio, il filologo spagnolo di grande fama, Gregorio Salvador, membro attuale della Real Academia Española, presentò nel
1983 la sua «Hipótesis geológica», seconda la quale la causa principale motivante del fenomeno era il fatto che i castiglianofoni
primitivi perdettero la loro dentatura per mancanza di fluoro nelle acque di Castiglia. Seguendo la sua ipotesi, si effettuarono perfino
varie analisi idrologiche in Castiglia e Aragona; i risultati, tuttavia, hanno dimostrato che non vi sono differenze significative tra la
composizione delle acque nelle due regioni, per quanto concerne lo scarso contenuto di fluoro. Nel 1986, José Ramón Maruri
dell'Università di Navarra, reagì ironicamente alla teoria di Salvador, facendo la seguente riflessione:[11]
«È evidente che, se i denti dei castigliani primitivi non resistettero all'azione distruttrice delle acque, la stessa
sorte avrebbero dovuto correre i denti degli alto-aragonesi. Non si spiegherebbe, poi, come mai se li siano
sistemati questi sdentati per mantenere intatta la F- iniziale latina che gli altri perderono con la dentatura.
Nell'ipotesi di Salvador non vi è alcuna faglia… geologica
.»
Conclusioni
Il problema delle teorie conosciute fino a oggi è quello dovuto alla eccessiva semplificazione della questione. I ricercatori, sia i
seguaci delle ipotesi substratiste che i suoi oppositori, cercarono di spiegare il mutamento tramite un'unica e semplice causa, quando,
a volte, un solo fattore non è l'unico responsabile di un cambiamento linguistico, ma il processo che lo determina può essere più
complesso.
Coloro che posero il fenomeno in relazione con il substrato basco, non hanno spiegato dettagliatamente come si sarebbe potuto
attuare e nemmeno hanno esaminato altre circostanze. Naturalmente, l'utilizzo della parola «substrato» non riesce molto felice in
questo caso, poiché ciò suppone che l'evoluzione si sarebbe svolta in epoca romana, allorché i conquistatori latini si insediarono nella
Penisola. Tuttavia, dai documenti disponibili risulta chiaramente che il mutamento fonetico deve essersi verificato intorno ai secoli
adstrato» piuttosto che al «substrato».[12]
VIII e X, pertanto sarebbe, forse, più opportuno parlare di influenza dovuta all'«
Allo stesso tempo, coloro che si opponevano alle teorie di substrato scartarono la possibilità che il bilinguismo basco-romanzo abbia
avuto un qualche ruolo nel cambiamento. Coloro che hanno cercato di spiegare il fenomeno con argomenti più generali, come il fatto
che «apparve anche in altri luoghi della Romània», non hanno tenuto conto che la medesima evoluzione fonetica possa essere
provocata da cause distinte nei diversi territori.
Riassumendo, si può dire che nessuno ha analizzato in modo soddisfacente la complessità del fenomeno, vale a dire, che sia il
bilinguismo basco-romanzo che le cause strutturali interne della lingua avrebbero potuto intervenire nella realizzazione del
mutamento. Altro problema deplorevole è che, sebbene di recente si siano realizzate nuove ricerche al riguardo, i risultati di queste
sono stati ignorati anche dalle nuovissime pubblicazioni linguistiche. Per concludere, merita la pena di menzionare che la f- che
appare nelle parole dello spagnolo attuale, è stata reintrodotta nella lingua tramite cultismi e semicultismi.
Note
1. ^ (ES ) Adriano García-Lomas, El Lenguaje Popular de la Cantabria Montañesa. Fonética, Recopilación de oces,
V
Juegos, Industrias Populares, Refranes y Modismos , 2ª, Aldus Artes Gráficas Santander, 1966.
2. ^ Lloyd, From Latin to Spanish, op. cit., pag. 212
3. ^ Lloyd, From Latin to Spanish, op. cit., pag. 213
4. ^ a b Lloyd, From Latin to Spanish, op. cit., pag. 215
5. ^ Alarcos Llorach, Emilio. 1951.Alternancia de f y h en los arabismos. Archivum 1.29–41.
6. ^ Lloyd, From Latin to Spanish, op. cit., pag. 218, rif. pag. 370
7. ^ Michelena, Luis. 1957.Las antiguas consonantes vascas. Catalán 1957b, 113–58.
8. ^ Lloyd, From Latin to Spanish, op. cit., pag. 219, rif. pag. 382
9. ^ Malmberg, Bertil. 1958.Le passage castillan f > h — perte d'un trait redondant?Cercatări de lingvistică, 3.337–43;
anche in Phonétique générale et romane, La Haya, Parigi: Mouton, 1971, 459–63; e inoltre nel: 1961.Lingüistique
ibérique et ibéro-romane. Problèmes et méthodes.StL 15.57–113.
10. ^ Lloyd, From Latin to Spanish, op. cit., pag. 220, rif. pag. 380-381
11. ^ (ES ) Discusión de la Hipótesis geológica de Gregorio Salvador(PDF ), Servicio de Publicaciones de la Universidad
de Navarra. URL consultato il 18 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2010).
12. ^ Lloyd, From Latin to Spanish, op. cit., pagg. 220-221
Fonti
(EN ) Paul M. Lloyd, From Latin to Spanish, vol. 1, Filadelfia, American Philosophical Society
, 1987. URL consultato il 29
gennaio 2011.
(ES ) Historia de la lengua española, Rafael Cano (coordinatore), Ariel Lingüística,Barcellona, 2005.
, Manuel Alvar (direttore), 4ta. edizione, Ariel
(ES ) Manual de dialectología hispánica. El Español de España
Lingüística, Barcellona,1996, 2007.
Voci correlate
Storia della lingua spagnola
Castigliano antico
Riorganizzazione delle sibilanti dello spagnolo
Confronto dei sistemi fonetici latino e spagnolo
Collegamenti esterni
Diccionario de lengua española(Real Academia Española)
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