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SCUDIT, SCUOLA D'ITALIANO ROMA, PRESENTA MATDID, MATERIALI DIDATTICI DI ITALIANO PER
STRANIERI A CURA DI ROBERTO TARTAGLIONE E GIULIA GRASSI
I materiali di Matdid sono scaricabili liberamente come supporto per lezioni di italiano. Ne è vietata
la pubblicazione su carta o in formato digitale salvo autorizzazione.
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LA COSTRUZIONE CAUSATIVA:
FAR FARE
L'italiano è pieno, anzi pienissimo!, di "costruzioni causa ve", cioè di frasi in cui si usa il verbo fare + un infinito.
Queste e tan ssime altre frasi di questo po sono davvero molto frequen nella nostra lingua.
Non sono semplicissime per uno straniero perché in realtà sono un po' differen fra loro e possono seguire regole diverse.
Intanto vediamo di chiarire il più possibile il loro esa o significato.
La frase causa va ha due protagonis : uno che "provoca" l'azione e l'altro che "fa" l'azione.
Un "INIZIATORE" e un "ESECUTORE".
In pra ca, nella frase Marco fa lavorare Antonio, Marco è l'iniziatore e Antonio è l'esecutore.
Fino a qui tu o facile e chiaro, no?
Ma, dicevamo, i significa di quelle frasi hanno sfumature anche molto diverse. Insomma, non sempre c'è l'idea di un
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Far fare, costruzione causativa: Matdid- Scudit a cura di Roberto Tartaglione http://www.scudit.net/mdfarfare_gram.htm
comando, di un "di atore" che ordina e di uno "schiavo" che esegue! Anzi, spesso il senso di queste frasi è completamente
differente.
Illustriamo quindi i vari casi.
In tu ques casi l'iniziatore è una persona "buona", che perme e che l'esecutore abbia un qualcosa di posi vo.
ATTENZIONE
In questo po di frasi in alcune lingue (e in parte anche in italiano) si può usare il verbo
lasciare invece che il verbo fare. Ma in italiano esiste una differenza fra i due verbi.
Quando diciamo LASCIARE si sente un po' più forte il peso di una concessione, di un
favore. Se dico che lascio dormire a casa mia è come dire "va bene, visto che non c'è
altra possibilità puoi stare da me, guarda come sono buono: (magari non ne ho voglia
ma) te lo perme o".
Quando invece dico che faccio dormire a casa mia intendo dire che ho una soluzione,
che non c'è problema, che è ovviamente la cosa migliore da fare.
- Quando par mi fai avere tue no zie? (fai in modo che io abbia tue no zie?)
- Se vieni a trovarmi faccio trovare una torta al cioccolato (faccio in modo che tu trovi una torta)
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Far fare, costruzione causativa: Matdid- Scudit a cura di Roberto Tartaglione http://www.scudit.net/mdfarfare_gram.htm
- Sono contento che tu mi abbia fa o conoscere tuo fratello (che tu abbia fa o in modo che io conoscessi tuo fratello)
In realtà in ques casi la costruzione fare+infinito crea spesso dei verbi che in qualche modo mancano in italiano: far avere,
far capire, far credere, far fare, far sapere, far vedere, sono tu verbi che potremmo considerare fraseologici, verbi con un
loro significato indipendente e ormai consolidato:
ATTENZIONE
In queste frasi l'iniziatore è quasi sempre "arrabbiato con sé stesso" perché in qualche
modo ha commesso un'ingenuità che è stata sfru ata dall'esecutore per provocargli
dei guai. Il verbo "fare" di solito è in forma riflessiva.
NOTA BENE: in questo po di frasi l'esecutore è preceduto dalla preposizione DA
proprio come un complemento di agente nella forma passiva
In sintesi possiamo elencare ques casi. Dalla nostra lista escludiamo la situazione in cui la frase abbia solo un iniziatore e
non un esecutore (quel film fa ridere, certe cose fanno pensare, questa frase fa discutere). In ques casi infa non ci sono
pronomi e anzi bisogna ricordare che perfino i verbi riflessivi qui perdono il pronome (cer discorsi fanno arrabbiare , NON
*arrabbiarsi)
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Far fare, costruzione causativa: Matdid- Scudit a cura di Roberto Tartaglione http://www.scudit.net/mdfarfare_gram.htm
Se invece oltre all'iniziatore c'è anche un esecutore (il film fa ridere i bambini), quell'esecutore può essere un sostan vo (i
bambini) o anche un PRONOME DIRETTO (li).
Esempi:
Se nella frase con il far fare oltre all'iniziatore e all'esecutore c'è anche un verbo con ogge o (io faccio studiare la
matema ca ai bambini) allora l'esecutore viene preceduto dalla preposizione A.
In questo caso, se vogliamo usare dei pronomi, l'esecutore sarà trasformato in pronome INDIRETTO, mentre l'ogge o sarà
un pronome DIRETTO.
Con degli esempi:
Allo stesso modo se oltre al da vo c'è anche un ogge o (io ho fa o scrivere una le era ai genitori da mia sorella) i pronomi
riguardano di solito il da vo e l'accusa vo,
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Far fare, costruzione causativa: Matdid- Scudit a cura di Roberto Tartaglione http://www.scudit.net/mdfarfare_gram.htm
Io faccio scrivere una le era a Antonio da Maria Io GLI faccio scrivere una le era da Maria
Io faccio scrivere una le era a Maria da Antonio Io LA faccio scrivere a Maria da Antonio
Io faccio scrivere una le era ai miei genitori da mia sorella Io GLIELA faccio scrivere da mia sorella
ATTENZIONE!
L'ESECUTORE introdo o da preposizione DA può essere sos tuito da pronome INDIRETTO solo se non c'è possibilità di
confusione (quando cioè è chiaro che il pronome indire o si riferisce all'esecutore e non al da vo).
In pra ca possono funzionare espressioni come:
Io faccio scrivere una le era a Antonio da Maria Io LE faccio scrivere una le era a Antonio
Io faccio scrivere una le era a Maria da Antonio Io GLI faccio scrivere una le era a Maria
Non funzionano invece espressioni dove esecutore e da vo sono dello stesso genere (due maschili o due femminili)
perché il pronome indire o potrebbe riferirsi all'esecutore, ma anche essere un "rafforza vo" del da vo.
Meglio evitare quindi:
Io faccio scrivere una le era a Sofia da Maria * Io LE faccio scrivere una le era a Sofia
Io faccio scrivere una le era a Marco da Antonio * Io GLI faccio scrivere una le era a Marco
Io faccio scrivere una le era a Antonio da Maria * Io GLIELA faccio scrivere a Antonio
Io faccio scrivere una le era a Maria da Antonio * Io GLIELA faccio scrivere a Maria
Tu mi fai arrabbiare
Io faccio arrabbiare
Io lo/la faccio arrabbiare
Tu ci fai arrabbiare
Lui vi fa arrabbiare
Io li/le faccio arrabbiare
Non farmi arrabbiare!/non mi fare arrabbiare!
Al massimo potrà essere riflessivo il verbo FARE nelle causa ve che abbiamo definito
del"quarto po":
Questo è un discorso che potrebbe diventar lungo e che magari rimandiamo a un altro Matdid.
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Far fare, costruzione causativa: Matdid- Scudit a cura di Roberto Tartaglione http://www.scudit.net/mdfarfare_gram.htm
Qui basterà dire che le frasi costruite con il far fare hanno una frequenza d'uso alta e "piacciono" agli italiani perché
risolvono in modo (per noi) semplice diversi problemi linguis ci. Aiutano a "spersonalizzare le azioni" (non sono io che
piango per una storia ma è una storia che mi fa piangere); evitano consecu ve complesse (non dico io faccio in modo che
lui rida ma dico io lo faccio ridere); sono piche di decine e decine di "frasi fa e" o comunque ad al ssima frequenza:
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