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I primi
dodici giorni si concentreranno sullo sviluppo della storia e sulla realizzazione di tutte le componenti, in
modo da poter costruire più facilmente la trama dell’intero romanzo.
Come sceglierlo
Colui che sceglierete come personaggio/punto di vista influenzerà il modo in cui racconterete la storia ai
lettori. Il personaggio che ha più da perdere è il protagonista, così il più delle volte il protagonista è il
personaggio POV. Si tratta della sua storia, ed è lui a raccontarla. Se avete un romanzo con più di un
personaggio principale. allora potreste avere più punti di vista, ciascuno dei quali aggiunge qualcosa di
diverso al romanzo. Alcuni generi hanno spesso lo stesso punto di vista, come per esempio la terza persona
multipla per un fantasy epico o la prima persona per il cozy mistery [intraducibile in italiano. Si tratta di un
giallo dove i temi violenti sono molto smorzati o trattati con umorismo; se qualcuno ha una definizione
migliore me la scriva nei commenti, n.d.t.]
Se avete una preferenza spiccata per un certo punto di vista, scrivete con quello stile. Se vi divertite a farlo,
renderà più forte il romanzo. Se volete una prospettiva “completamente qui e ora”, considerate un punto di
vista molto vicino e immersivo – come una prima persona o una terza persona molto stretta e limitata
(singola o multipla). La prima persona è ottima se volete che la distanza narrativa sia ridotta a zero (la
distanza tra lettore e narratore): la terza persona limitata è perfetta se volete un piccolo passo tra lettore e
personaggio. Se volete più separazione, una distanza media o estrema può essere una buona scelta. Forse
essere un semplice osservatore può adattarsi al tipo di racconto che state facendo, ed essere troppo vicini o
addirittura dentro la testa del personaggio potrebbe essere troppo. Un narratore onnisciente può essere
una buona scelta se vuoi una voce esterna che conosce tutti i dettagli e può comunicare informazioni che
non possono essere fatte pervenire in altro modo.
Punti di vista diversi hanno diversi vantaggi e svantaggi. Scegliere il punto di vista che si presta al tipo di
romanzo che state scrivendo vi permette di fare cose che diversamente non potreste fare.
Le storie personali spesso funzionano bene con un punto di vista stretto, così che i lettori possano
comprendere le diverse sfumature di quella battaglia personale. I racconti epici che raccontano una storia
dalla visuale ampia spesso usano punti di vista multipli per mostrare tutte le parti in causa. Se il romanzo
riguarda una persona e il suo percorso, punti di vista singoli e vicini (terza o prima persona) possono essere
una grande scelta, perché vi permettono di entrare nella testa di quel personaggio e focalizzarvi sul
problema. Un romanzo su una situazione, che sia un’impresa da compiere, una guerra o un attacco
terroristico, potrebbe essere raccontato meglio da personaggi che vedono tutti i suoi lati.
Anche se il racconto è personale, potreste scegliere di occuparvi del quadro generale per comunicare un
tema o un ideale, oppure una situazione di grande importanza collettiva potrebbe essere vista dagli occhi di
un certo singolo personaggio. Chiedetevi su quali aspetti della storia vi volete concentrare. Grandi storie
non devono essere per forza raccontate da un grande cast, e allo stesso modo delle storie personali
possono coinvolgere più di una persona.
Punti di vista multipli possono funzionare bene quando ogni personaggio POV aggiunge qualcosa di unico
alla storia – una prospettiva nuova, degli obiettivi, una sottotrama che si connette a un tema più grande che
riguarda tutto il romanzo. Comunque, se l’unica ragione per cui un personaggio POV è lì è che non potete
mostrare quella parte della storia in nessun altro modo, allora potreste avere bisogno di rivedere la
decisione di usarlo. Se non c’è nessun obiettivo a far muovere quel personaggio, allora sarà piatto e le sue
parti sembreranno inutili – o il lettore percepirà che il personaggio è lì solo per fare esposizione o spiegare
qualcosa del passato.
Come decidere quale punto di vista funzionerà meglio per il vostro romanzo:
Qual è il punto di vista che vi piace di più scrivere?
Che distanza volete tra il lettore e i personaggi?
Cosa viene fatto di solito in romanzi di quel genere?
E’ una storia personale o un racconto epico?
Che storia volete raccontare? Un racconto epico, una battaglia personale o qualcosa tra i due estremi?
Chi ha la libertà di agire?
Punto di vista multiplo o singolo?
Se non sapete che stile volete usare, provate a scrivere una scena di prova nel POV che stai studiando, per
fartene un’idea.