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immediatamente si solidifica non solo al di fuori del corpo, ma addirittura allinterno dei suoi naturali contenitori: questa solidificazione termina con la formazione di un thrombus, termine con il quale i Greci chiamano il sangue solidificato.
Galeno (130-200 dC)
Galeno, La bile nera. Corpus medicorum Graecorum Quae Extant V: 106, Leipzig Cnoblock, 1823
Serie di reazioni biochimiche e cellulari, sequenziali e sinergiche, che hanno lo scopo di impedire la perdita di sangue dai vasi. E un meccanismo di difesa, finalizzato al mantenimento dellintegrit dei vasi sanguigni e della fluidit del sangue
Cosa lemostasi?
Alterazioni dellemostasi
Aumento
Trombosi
Riduzione
Emorragia
2- Piastrinica
3- Coagulativa
4- fibrinolitica
Dissoluzione coagulo
Attivit pro-adesive e pro-aggreganti piastriniche: PAF, vWF Attivit pro-coagulanti: TF, legame di Fatt V, IXa, Xa
Risposta diretta (miogena) delle cellule muscolari lisce della tunica media Riflesso neurovegetativo vasomotore nerva vasorum Rilascio endotelina (endotelio)
ENDOTELINA-1 (ET-1)
Polipeptide di 21 animoacidi prodotto costitutivamente, in basse concentrazioni, dalle cellule endoteliali (ma anche da cellule muscolari lisce). SINTESI: precursore inattivo, pre-pro-entotelina
taglio proteasico
Vasocostrizione
Proliferazione cellulare Produzione di citochine e fattori di crescita Deposizione di ECM
2 tipi di recettori: ETA ed ETB, a sette domini transmembrana associati a proteine G, che promuovono effetti diversi secondo il tipo di cellule su cui si trovano (cellule muscolari lisce e cellule endoteliali).
In condizioni fisiologiche vi un equilibrio dinamico tra vasocostrizione e vasodilatazione. In tale equilibrio lET gioca un ruolo importante mediante la sua azione sui recettori specifici: linterazione con i recettori presenti sulla membrana delle cellule muscolari lisce della parete vascolare determina la contrazione di queste cellule e conseguentemente vasocostrizione che controbilancia leffetto di vasodilatazione dovuto allazione di NO e PGI2 prodotte dalle cellule endoteliali
i recettori ETB sono up-regolati sulle cellule muscolari lisce dei vasi
Legame di ET-1 ai recettori presenti sulla membrana delle cellule muscolari lisce (recettori a sette domini transmenbrana legati a proteine G)
il vaso danneggiato, riducendo in tal modo lentit dellemorragia (fase vascolare dellemostasi)
attivati in seguito alla esposizione del tessuto sottoendoteliale o in seguito alla liberazione, da parte dei tessuti danneggiati, di materiale tromboplastinico (fase della coagulazione).
Esposizione delle proteine adesive della ECM Adesione piastrinica Attivazione piastrinica
Aggregazione
via estrinseca della coagulazione formazione di uno strato di fibrina, su cui aderiscono le piastrine attivate mediante GP IIb/IIIa
PIASTRINOPOIESI
BFU-Mega CD34+ (Burst Forming Unit) pro-megacarioblasto
(prima cellula riconoscibile) Replicazione del DNA senza divisione del citoplasma nucleo grosso, poliploide, da 4 a 64 N. Aumento della dimensione delle cellule da 20 a 100 diametro
megacarioblasto
megacariocita basofilo
trombopoietina megacariocita granuloso
emissione di prolungamenti che si allungano progressivamente da cui si distaccano le piastrine megacariocita ridotto a solo nucleo che viene fagocitato dai macrofagi midollari
Piastrine Reticolate Piastrine giovani nel sangue periferico con elevato contenuto in RNA. Sintesi di diverse proteine, quali: Glicoproteine Ib, IIb (CD41) /IIIa (CD61)
PIASTRINE MATURE
FASE PIASTRINICA
FUNZIONE classif. elettroforetica classif. Integrinica _________________________________________________ Rec. Collageno Rec. Fibronectina Rec. Vitronectina GpIa/IIa GpIc/Iia a2/b1 a5/b1 av/b3
Rec. Fibrinogeno
Rec. Laminina Rec. vWF Rec. Collageno o trombospondina
GpIIb/IIIa
GpIc/IIa GpIb/IX/V GpIV
aIIb/b3
a6/b1 non integrina non integrina
Membrana basale
lesione
endotelio
Piastrina
GpIa
Piastrina
GpIb
= collageno
ATTIVAZIONE PIASTRINICA
cambiamento di forma
Esposizione di FP3
degranulazione
In seguito alladesione le piastrine attivano meccanismi di trasduzione che determinano il cambiamento di forma e la reazione di degranulazione
AGGREGAZIONE PIASTRINICA
Fibrinogeno
GpIIb-IIIa
GpIIb-IIIa
Laggregazione piastrinica si verifica perch il fibrinogeno si pone a ponte tra il GpIIbIIIa di una piastrina e quello di altre piastrine. Il fibrinogeno quindi il collante dellaggregazione. Il cross-linking della trombospondina stabilizza il legame
AGGREGAZIONE PIASTRINICA
Laggregazione piastrinica un fenomeno bifasico e si pu distinguere in primaria e secondaria. Laggregazione primaria (prima onda di aggregazione), unaggregazione reversibile, indotta da piccole quantit di agonisti che interagiscono con i loro recettori sulla membrana piastrinica (ADP, collageno, trombina, PAF, ecc.) TAPPO EMOSTATICO PRIMARIO O TEMPORANEO Laggregazione secondaria (seconda onda di aggregazione) dovuta invece sia allinterazione di grosse quantit di agonisti con i loro recettori, sia al rilascio di grosse quantit di ADP e quindi di TXA2 da parte delle piastrine attivate da piccole quantit di agonisti. TAPPO EMOSTATICO SECONDARIO O TAPPO PIASTRINICO
Periodo di latenza seguito da aggregazione irreversibile le piastrine aderiscono al collagene, vengono attivate e rilasciano ADP, che il vero responsabile dellaggregazione
Collageno ++++ Prostaciclina Trombossano A2 ++++ Ossido Nitrico PAF * +++ Prostaglandina D2 ADP ++ Adenosina Trombina ++ Adrenalina (rec.beta) Adrenalina (rec. Alfa) ++ Complessi immuni ++ Vasopressina ++ Serotonina ++ Prostaglandina H2 +++ __________________________________________________ * PAF = Platelet Activating Factor
associati a proteine G
PIP2 DAG
PKC
GpIIb/IIIa
Membrana piastrina
Plekstrina
Plekstrina-P
Ca++
ADP
Miosina-P
degranulazione
Granulo delta
ADP
PLC
ADP
PLA2 PL-AA
GP PLC
GpIIb
PKC
Schema 1
>[Ca++] IP3
AA
TXA2
Replica potenziata delle trasduzioni dello schema 1
(vedi schema 1)
Esiste unaltra classe di recettori agonisti dellaggregazione, associati a proteine di trasduzione Gi in grado di inibire la attivazione della adenilato-ciclasi. Il blocco della formazione di cAMP favorisce la aggregazione piastrinica. Questo meccanismo pro-aggregante comunque meno ricorrente rispetto a quello correlato allattivazione delle fosfolipasi C e A2 Le sostanze che si oppongono o inibiscono laggregazione piastrinica si definiscono ANTAGONISTI della aggregazione piastrinica. Tutti gli antagonisti possiedono recettori piastrinici associati a proteine G con funzione stimolatrice (Gs) sulla attivit della adenilato/guanilato ciclasi di membrana: l aumento di nucleotide ciclico inibisce laggregazione
Recettore antagonista
Gs
Adenilato/guanilato-ciclasi
cAMP: blocca il legame degli agonisti ai loro recettori, inibisce la fosfolipasi C,inibisce la proteino-chinasi C ed antagonizza le risposte mediate dal calcio
ATP GPT
cAMP cGMP
Inibizione
ADP
PLC
MLC-kinase Ca
2+
Ga q
y
2+
Gai2 -
Ca
ATP cAMP
MLC-P
SHAPE CHANGE
TROMBINA
La trombina un potente AGONISTA della aggregazione piastrinica e la sua attivit proteasica richiesta per svolgere tale azione
La trombina attiva un particolare recettore, PAR-1 (Protease-Activated Receptor-1) presente sulla superficie piastrinica. Tale recettore appartiene alla famiglia di recettori associati a proteine G. Lattivazione di questo recettore da parte della trombina avviene in seguito ad un taglio proteolitico di 41 aminoacidi a livello della porzione N-terminale del recettore stesso. La rimozione di questo peptide determina la formazione di un nuovo terminale N, che si lega ad unaltra regione di PAR-1 ed agisce come agonista (tethered ligand).
PAR-1 associato a diverse famiglie di proteine G e quindi pu attivare varie vie di trasduzione ruolo pleiotropico della trombina
TROMBINA
PIP2
DAG
PKC
TIROSINCHINASI
PLC-
Alcuni agonisti, interagendo con il proprio recettore, attivano tirosinchinasi, che, a loro volta attivano PLC (vedi schema 1)
IP3
Vedi schema 1
Ca++
Complesso GPVI/FcR fosforilazione di FcR (ad opera della tirosinchinasi Fyn) legame di Syk al complesso fosforilato fosforilazione e attivazione di Syk fosforilazione e attivazione di BTK (Brutons tyrosine kinase)