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TROMBOCITI

Elementi corpuscolati del sangue periferico, prive di nucleo, derivanti dal megacariocito nel
midollo osseo, più piccole del GR, vita media di 8-10gg, 3-400.000/mm3

Sono anucleate, nel circolo ematico hanno forma discoidale, nei preparati fissati hanno forma stellata; i
microtubuli del citoscheletro si organizzano, con actina e miosina, in un fascio che dona una forma biconvessa, la
membrana plasmatica presenta glicocalice, oligosaccaridi coinvolti nei processi di adesione piastrinica

Nella membrana, la zona periferica è ricca di integrine che mediano il legame tra matrice e sede del danno e
presenta il glicocalice, costituito da glicoproteine, proteoglicani e proteine adesive, la zona membranosa
presenta un sistema canalicolare aperto per lo scambio di materiali e un sistema tubolare in cui contenere il
Ca2+ e dove avviene il metabolismo dell'acido arachidonico, da cui derivano prostaglandine (vasodilatatori) e
tromboxano (aggregazione piastrinica)

Colorati con il metodo Giemsa presentano una regione chiara, lo ialomero o zona periferica, costituito da
anelli di microtubuli che danno la forma discoidale alla piastrina e da elementi contrattili, una regione centrale più
colorata, il cromomero o granulomero, che contiene diversi tipi di granuli

Granuli α, coinvolti nella coagulazione Granuli λ, lisosomi che Granuli δ, contengono ATP, ADP,
e nell' aggregazione piastrinica, riassorbono il coagulo calcio, coinvolti nell' adesione
contengono il PDGF (fattore di piastrinica, serotonina, coinvolta nella
crescita derivato dalle piastrine) che vasocostrizione
induce le cellule endoteliali alla mitosi

Svolgono un ruolo determinante nell'emostasi, coagulazione del sangue e rigenerazione dei tessuti grazie ai fattori di
crescita PDGF e TGFβ che inducono la proliferazione di fibroblasti e macrofagi

1) Dall'endotelio lesionato vengono rilasciati il fattore di Willebrand (aggregazione piastrinica), che si lega a recettori sulle
piastrine, tromboplastina (aggregazione piastrinica) ed endotelina (vasocostrittore)

2) Le piastrine aderiscono alle fibre di collagene dell'endotelio grazie a proteine di adesione, grazie alla serotonina c'è
aggregazione piastrinica e formazione di un trombo emostatico piastrinico, un tappo temporaneo che ferma l'emorragia

3) Segue l'attivazione piastrinica, esocitosi del contenuto dei granuli attraverso il sistema canalicolare aperto di Ca2+,
acido arachidonico da cui deriva tromboxano che favorisce ulteriormente l'aggregazione piastrinica

4) Grazie ai fattori di coagulazione intrinseci (piastrinici) ed estrinseci (plasmatici e tissutali) dal trombo si forma il
coagulo: interazione fattore XII, XI, IX (tromboplastina tissutale) e fattore VII porta all'attivazione del fattore
X, che trasforma protrombina plasmatica inattiva in trombina che catalizza la trasformazione del fibrinogeno
inattivo in fibrina, nelle cui reti restano intrappolati eritrociti, leucociti e trombociti: si forma il coagulo rosso che chiude
la porzione del vaso lesionato e da cui si separa, in seguito, il siero

5) La retrazione del coagulo è dovuta all'interazione di actina, miosina, ATP delle piastrine, con avvicinamento dei
bordi del vaso lesionato per i processi di riparazione tissutale

6) La lisi del coagulo avviene per rilascio delle cellule endoteliali di plasminogeno, che viene attivato in plasmina,
e che rimuove con enzimi proteolitici il coagulo, e delle piastrine degli enzimi lisosomiali dei granuli λ

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