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Terminologia patologia

Fibrinogeno: Il fibrinogeno è una glicoproteina del plasma sanguigno sintetizzata dal fegato e dal
tessuto endoteliale. Il fibrinogeno è il precursore della fibrina. Il fibrinogeno è essenziale nella
coagulazione del sangue poiché esso è trasformato dalla trombina tramite un processo di
polimerizzazione in fibrina necessaria alla formazione del trombo emostatico.

Fibrina: La fibrina è una proteina utilizzata nella coagulazione del sangue. È una proteina fibrillare
che è polimerizzata per formare una "maglia" (insieme con le piastrine) sopra il luogo della ferita.

Leucociti: I globuli bianchi, anche detti leucociti, sono cellule del sistema immunitario con
funzione di difesa dell’organismo da microrganismi patogeni o corpi estranei che penetrano
attraverso la cute o le mucose. I globuli bianchi si trovano nel sangue e si distinguono in sei
sottogruppi, con funzioni precise: eosinofili, basofili, neutrofili, monociti, linfociti e cellule
dendritiche.

Neutrofili, basofili ed eosinofili sono granulociti.

- Eosinofili: difendono l’organismo dall’attacco dei parassiti. Risposte allergiche. Sono in grado di


fagocitare microrganismi e altri elementi.

- Basofili: associati alle risposte alle allergie e ad alcuni parassiti. Rilascio di istamina nella
risposta infiammatoria allergica e nei casi di ipersensibilità.

- Neutrofili: inglobano e distruggono le particelle estranee. Fagocitosi batteri e funghi, liberazione


di enzimi capaci di digerire materiali estranei e tessuti morti e la produzione di una sostanza
che induce la febbre.

- Monociti: legati alle allergie e ai parassiti. Migrano dal sangue verso gli altri tessuti e si
differenziano in specifici macrofagi —> fagocitosi di detriti cellulari e patogeni, stimolazione dei
linfociti e di altre cellule immunitarie che rispondono ai patogeni.

- Cellule dendritiche: non partecipano alla distruzione ma fungono da sentinella. Funzione


principale è quella di catturare ed esporre l'antigene permettendo l'attivazione dei linfociti T.
Risiedono a livello dei tessuti che fungono da barriera verso l’ambiente esterno.

- Linfociti: deputati alle risposte immuni specifiche.

- Linfociti B: rilascio di anticorpi ed attivazione dei linfociti T

- Linfociti T helper: attivazione e regolazione dei linfociti B e T. Supportano i linfociti B,


attivano i macrofagi, stimolano il reclutamento leucocitario. Le funzioni dei T helper
sono mediate da citochine.

- Linfociti T citotossici CD8+: uccisione cellule infettate (virus, cellule tumorali),


eliminazione serbatoio dell’infezione. Uccidono cellule che esprimono nel citoplasma
antigeni riconosciuti come estranei, uccidono cellule con MHC-1 associato ad un
antigene

- Linfociti T regolatori: attivano il ritorno del sistema immunitario alla normale situazione
dopo un'infezione, prevengono l’autoimmunità

- Cellule Natural killer: virus e cellule tumorali. Uccidono cellule infettate, stressate o
danneggiate. Esprimono recettori che riconoscono i complessi maggiori di
istocompatibilità (MHC) espressi dalle cellule sane. Ciò gli permettere di distinguere
tra cellule sane e cellule malate.

Piociti: Leucociti con gravi alterazioni degenerative e necrotiche, presente nel pus.

Mastociti: cellule immunitarie che nel citoplasma presentano dei granuli ricchi di eparina ed
istamina. Rientrano nella categoria di cellule chiamate granulociti polimorfo nucleati, assieme ad
eosinofili, basofili e neutrofili. I mastociti si trovano nel tessuto connettivo; hanno origine nel
midollo osseo, durante l’emopoiesi.

Immunoglobuline: sinonimo di anticorpi; sono proteine globulari coinvolte nella risposta


immunitaria. Vengono secrete dai linfociti B maturi. Agiscono come recettori specifici di
membrana che al contatto con l'antigene attivano il linfocita.

Gli anticorpi liberati dalle plasmacellule, non distruggono direttamente l'ospite estraneo, ma si
legano ad esso per renderlo maggiormente visibile e suscettibile all'azione degli altri attori del
sistema immunitario (fagociti e cellule citotossiche).

Le immunoglobuline vengono suddivise in quattro classi generali: IgG, IgA, IgE, IgM e IgD.

- IgG: opsonizzanti, incrementano il processo di fagocitosi. Si legano a macrofagi e


monociti per l’internalizzazione dell’antigene.

- IgM: opsonizzanti, attivazione della cascata del complemento.

- IgA: ruolo difensivo, impediscono l’aderenza dei microorganismi all’epitelio impedendone la


proliferazione.

- IgE: coinvolte nei processi allergici. Si legano a recettori espressi dai mastociti, si aggregano
e stimolano la degranulazione del mastocita che porta alla liberazione di mediatori chimici tra
cui l’stamina.

- IgD: rimangono adese al linfocita immaturo e permettono la sua attivazione dopo essere
venute in contatto con l’antigene.

Complesso maggiore di istocompatibilità: proteine essenziali per la nostra capacità di difesa


immunitaria da agenti microbici. Le proteine MHC sono espresse sulla membrana cellulare e sono
deputate al riconoscimento del recettore T per l’antigene (TCR) presente sulla superficie dei
linfociti T. In cellule infettate, legano molecole tipiche del patogeno e le espongono sulla
membrana. Prendono così funzione di antigeni rendendo visibili le cellule infette ai recettori dei
linfociti T.

Tutte le cellule dell’organismo esprimono proteine MHC di classe I, mentre solo alcune cellule che
svolgono la funzione di presentare l’antigene ai linfociti T (APC, Antigen presenting cells), ovvero
cellule dendritiche, macrofagi e linfociti B, e i linfociti T attivati esprimono proteine MHC di classe
II. I linfociti T CD8+ a funzione citototossica, riconoscono proteine MHC di classe I caricate di
peptidi dell’agente microbico infettante.

Stenosi: restringimento di un orifizio, di un dotto, di un vaso sanguigno o di un organo cavo, tale


da ostacolare o impedire il normale passaggio delle sostanze che fisiologicamente passano
attraverso di essi.

Ischemia: totale o parziale assenza di afflusso di sangue in un organo.

Ulcerazione: lesione della pelle o di un tessuto epiteliale, a lenta, difficoltosa o assente


cicatrizzazione.

Embolia: è l'ostruzione di un'arteria o di una vena, causata da un corpo estraneo al normale


flusso sanguigno, che viene denominato embolo e che può essere un coagulo di sangue, una
bolla d'aria altri gas, o altre formazioni di dimensioni tali da ostruire un vaso arterioso o venoso
(liquido, grasso).

Trombosi: è un processo patologico che consiste nella formazione di trombi all'interno dei vasi
sanguigni, che ostacolano o impediscono la normale circolazione del sangue.

Trombo: massa solida formata da fibrina contenente piastrine, globuli rossi e bianchi, che
si forma per coagulazione del sangue.

Aneurisma: è una dilatazione progressiva di un segmento vascolare. Gli aneurismi possono


formarsi in tutte le arterie, ma sono particolarmente frequenti nell’ambito dell’aorta addominale e
toracica. Il maggior pericolo è costituito dalla possibile rottura dell’aneurisma con conseguente
emorragia interna che mette in pericolo la vita.

Infarto: necrosi di un tessuto per ischemia, cioè per grave deficit di flusso sanguigno. È una
sindrome acuta provocata da una insufficiente irrorazione sanguigna ad un organo o a parte di
esso, per una occlusione improvvisa o per una stenosi critica delle arterie che portano il sangue in
quel distretto dell’organismo.

Le forme cliniche più frequenti sono: infarto miocardico e infarto celebrale.

Ictus: si verifica quando una scarsa perfusione sanguigna al cervello provoca la morte delle
cellule. Vi sono due tipi principali di ictus, quello ischemico, dovuto alla mancanza del flusso di
sangue, e quello emorragico, causato da un sanguinamento; entrambi portano come risultato una
porzione del cervello incapace di funzionare correttamente.

Angina pectoris: è un dolore al torace provocato dall'insufficiente ossigenazione del muscolo


cardiaco a causa di una transitoria diminuzione del flusso sanguigno attraverso le arterie
coronarie.

Angina stabile: condizione clinica caratterizzata dall'insorgenza dei sintomi sotto sforzo e
sempre agli stessi livelli di affaticamento.

Angina instabile: condizione clinica caratterizzata dall'insorgenza dei sintomi a riposo e


pertanto non prevedibile.

Emopericardio: versamento di sangue che si raccoglie nella cavità del pericardio, membrana
sierosa, costituita da due foglietti che circonda e riveste il cuore.

Tamponamento cardiaco: è l'accumulo di sangue nel sacco pericardico di volume e


pressione sufficiente a compromettere il riempimento cardiaco, causando
una bassa gittata cardiaca e a volte lo shock e il decesso.

Edema: accumulo di liquidi negli spazi interstiziali dell’organismo.

Edema polmonare acuto: aumento dei liquidi nello spazio extravascolare (interstizio e
alveoli) a livello del parenchima polmonare.

Pericardite: malattia infiammatoria (acuta o subacuta) che colpisce il pericardio, spesso dà dolore
intenso, che aumenta in alcune posizioni o per inspirazioni profonde, a volte irradiato. Una piccola
quantità di liquido tra i due foglietti del pericardio è fisiologica ma quando esiste infiammazione il
liquido può aumentare.

Dissezione: Si verifica quando una lesione dello strato più interno della aorta consente al sangue
di fluire tra gli strati della parete aortica, costringendoli a separarsi. Si viene così a verificare uno
slaminamento della tonaca intima del vaso con formazione di un secondo lume detto "falso lume"

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