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• endotelio
◦ tessuto di origine mesenchimale (considerato un “organo sparso”) [peso complessivo di ~ 1 Kg
– estensione di ~ 600 m2]
◦ morfologia similepiteliale, di aspetto fusiforme con l’asse maggiore rivolto parallelamente al
decorso del vaso (morfologia ad “epitelio squamoso”)
◦ riveste la superficie interna dell’apparato circolatorio (vene e arterie) e delle cavità e valvole
cardiache
◦ costituisce da solo (o in alcuni casi associato ai periciti) i capillari
• vasi
◦ vasi di grosso e medio calibro
▪ tonaca intima
▪ tonaca media
▪ tonaca avventizia
◦ vasi di piccolo calibro
▪ cellule muscolari lisce
▪ periciti
◦ capillari
▪ cellule endoteliali
▪ rari periciti
▪ tipologia
• continuo:SNC,mm, cuore e polmone
• fenestrato: rene, tonaca propria intestino e ghiandole
• discontinuo:fegato, milza e midollo osseo.
• Ultrastruttura
◦ lato luminare:
▪ cellule polarizzate
▪ Mucopolisaccaridi
▪ Glicoproteine
▪ Fibrinogeno e Fibrina (di origine plasmatica)
▪ fuzzy coat
◦ corpi di weibeleid palade
▪ presiedono alla formazione del fattore di von Willebrand> adesione piastrinematrice
subendoteliare
▪ citoplasma
◦ membrana basale
▪ rete di proteine ECM
• tipo
◦ proteoglicani
◦ eparansolfato
◦ collagene IV
◦ laminina
• funzione
◦ ancoraggio alla parete vascolare
◦ modulano la crescita e l'organizzazione di nuovi vasi
▪ funzione di guida anatomica
▪ nuovi fattori di crescita: VEGF FGF
◦ adesione ed invasione dei leucociti
◦ la matrice a seguito del distacco dell'endotelio → passiva: potenziale trombogenico
ridotto
▪ integrine
• interiazione multipla
◦ diverse legano la stessa proteina della matrice
◦ più integrine legano la stessa proteina
• > adesione cellulare
◦ mediano la migrazione e la proliferazione dell'endotelio
◦ formano nuove strutture vascolari o riparano il danno
• → trasduzione segnali
◦ diretta
▪ vie di segnale classiche
▪ proliferazione cellulare/ protezione da apoptosi
◦ indiretta
▪ fattori di crescita modulano la capacità di trasferire il segnale
◦ giunzioni
▪ intercellulare
• mediano adesione cellulacellula
• adesione omotopica: tra cellule identiche
• adesione omofilica: tra proteine uguali
▪ adesione
• spazio di micron tra cellule
• mediano l’ancoraggio all’ ACTINA del citoscheletro
• caderine:
◦ proteine Cadip
◦ legate all'interno delle cellule da catenine
◦ Ve. caderina specifica endoteliare
• giunzioni strette
◦ adesione molto stretta tra due cellule contigue
◦ claudine:implicate nel controllo della permeabilità
◦ occludina: adesione più stretta
• gap junction
◦ connessine> connessori
◦ canali che lasciano passare ioni e molecole a basso PM
• endotelio linfatico
◦ rete di capillari a fondo cieco e parete molto sottile
◦ hanno un basso controllo della permeabilità
◦ hanno una membrana basale molto sottile o assente.
◦ hanno la caratteristica di non venire schiacciati dall’aumento di liquido nell’interstizio (edema)
• funzioni endoteliali
◦ permeabilità
▪ media lo scambio di h2o e soluti tra il compartimento vascolare e quello interstiziale
▪ paracellulare
• regolata da strutture giunzionali
• vpf/vegf:
◦ smantellamento giunzionale → retrazione endoteliare → esposizione sottoendotelio
→ discontinuità
▪ transcellulare
• sistemi di trasporto dalla parete apicale → basale
• modulata dal rilascio di mediatori capaci di aumentare la permeabilità [istamina –
trombina – vegf ]
• + finestre/vescicole
◦ antitrombotica ed anticoagulante
▪ impedisce il contatto tra le cellule del sangue e la ECM controllando i processi di adesione
piastrinica e la trasformazione del fibrinogeno in FIBRINA.
▪ Sintesi di
• trombomodulina
◦ è un cofattore della trombina e d insieme idrolizzano la Proteina C attivandola. La
Proteina C idrolizza a sua Intervengono nel sia nel prevenire la volta la Proteina S
che induce l’inibizione formazione che nel favorire la lisi selettiva di fattori Va e
VII della coagulazione
• prostaciclina (PGI2)
• antitrombina III (AT III)
• ADPasi di membrana
• ossido nitrico
• attivatori del plasminogeno (tPA)
◦ Attività trombofilica procoagulante
▪ E’ una risposta “patologica” che si realizza per “disfunzione” endoteliale o quando
l’endotelio è stato danneggiato (esposizione del collagene)
▪ trombofilica
• ++ fattore di Von Willebrand
▪ procoagulante
• produce tromboplastina tissutale che innesca la via “estrinseca” della coagulazione
• produzione di inibitori del plasminogeno
• sintesi del fattore V
• lega i fattori IXa e Xa
◦ sostanze vasoattive
▪ endoteline
▪ caratteristiche
• peptidi di 21 Aa con azione VASOCOSTRITTORIA
• aumentano la P arteriosa (VASOSPASMO)
• forse hanno un ruolo secondario nel controllo della P arteriosa (modificazioni distrettuali
nella distribuzione di sangue)
• azione pleiotropica
• interagiscono con recettori di membrana (ETA) ed (ETB) con effetto antagonistico
• effetto proliferativo sulle cellule muscolari lisce dei vasi (effetto ATEROGENO)
• agiscono (a livello endocrino) come modulatori della secrezione ormonale (asse
ipotalamoipofisi) [antagonisti dell’ADH]
▪ REGOLAZIONE
• P arteriosa
• Velocità del sangue
• Tensione di O2 IPOSSIA
• Piastrine
• Endotossine
• Citochine (IL1, TNF)
• Angiotensina II
• Fattori di crescita
• Ormoni (insulina, glucocorticoidi, vasopressina)
• Forze di taglio del flusso ematico (shearstress)
• Trombina
▪ OSSIDO NITRICO (NO)
• radicale libero gassoso derivato dall’aa Larginina
• prodotto per attività dell’enzima Ossido NitricoSintetasi (NOS)
◦ ha azione locale a differenza delle ET
◦ Esistono tre isoforme di NOS:
▪ costitutive
• nNOS NOSI (cerebrale)
◦ inibizione di eNOS → ++PA (forse prodotto basalmente dalle cellule
endoteliali come controllo fisiologico della PA)
• eNOS NOSII (endoteliale)
▪ inducibile
• iNOS NOSIII
◦ notevole vasodilatazione per rilassamento delle cellule muscolari lisce della parete
del vaso
◦ inibizione dell'aggregazione piastrinica
◦ L’attivazione delle NOS induce una rapida vasodilatazione, rilassamento delle
cellule muscolari lisce e – PA
◦ Inibisce l’attività proliferativa dell’endotelio, contribuendo a modulare il
rimodellamento dei vasi (effetto ANTIATEROGENO)
◦ fattore di crescita
▪ ATTIVITÀ PROLIFERATIVA DELL’ENDOTELIO
• Costituito da cellule stabili ad elevato potenziale replicativo.
• Si realizza sempre in conseguenza ad una maggiore richiesta dei tessuti.
• vasculogenesi prenatale
◦ formazione di cordoni endoteliali da un precursore indifferenziato emoangioblasto
derivato dalle isole ematiche del sacco vitellino che darà origine alle cellule dei vasi
e del sangue
◦ emangioblasto =>
▪ mesangioblasto> angioblasto:progenitore endoteliale, cellule localizzate
all'esterno del plesso vascolare
▪ cellula staminale totipotente → pluripotente → cellule emopoietico localizzate
al centro del plesso vascolare
◦ Il letto vascolare costituisce il “primo organo” dell’embrione da cui origina e
◦ matura la rete di vasi. Si crea una condizione di ipossia dovuta all’aumento della
richiesta di O2 dei tessuti in formazione che non possono più essere ossigenati per
semplice diffusione.
◦ ipossia → fattore di trascrizione (HIF)> ++ rilascio di FATTORI → formazione e
successiva maturazione dei vasi
• vasculogenesi postnatale
◦ origina da cellule staminali del midollo osseo emopoietico
◦ precede sempre l'angiogenesi
◦ indotta da fattori di crescita: bFGF e l’aFGF,(prodotti dalle cellule del mesoderma)
→ angioblasti (FGF = fibroblast growth factor) :formazione dei vasi →rilascio
fattori di crescita diversi quali il VEGF (Vascular Endothelial Growth Factor),
PDGFB → differenziazione in endoteliociti → formato il “tubo”, vengono →
reclutati, intorno alla parete: cellule muscolari lisce e periciti (richiamati da
citochine diverse )
◦ Progenitori delle cellule endoteliali (EPCs) circolanti sono reclutate dal midollo
osseo nei siti di ischemia o di formazione del tumore e incorporate nella rete
vascolare preesistente dove promuovono lo sviluppo di nuovi vasi.
◦ Probabilmente è proprio l’ischemia (con il rilascio di fattori solubili ad essa
associati) che sostiene questo evento
• angiogenesi
◦ neoformazione vascolare che origina da vasi preesistenti. si realizza sia durante lo
sviluppo embrionale che nell’adulto
◦ neoformazione vascolare che prende origine da vasi preesistenti sempre in
conseguenza ad una maggiore richiesta dei tessuti (è presente sia durante lo sviluppo
embrionale che nell’adulto)
◦ FISIOLOGICA
▪ formazione del corpo luteo
▪ Rivascolarizzazione dell’endometrio durante la fase proliferativa
▪ sviluppo della placenta in gravidanza
▪ processi riparativi (ferite – fratture)
◦ eziologia:VEGF
▪ aumento della permeabilità vascolare
▪ aumento della sintesi e del rilascio di COLLAGENASI (COL IV)
▪ induzione della migrazione
▪ induzione della proliferazione (interagendo con VEGFR2)
▪ è indotto rapidamente da una bassa tensione di O2 (IPOSSIA)
◦ patologica
▪ caratteristica
• distribuzione non uniforme dei vasi
• diramazioni irregolari e tortuose
• formazioni di shunt arterovenosi
• mancanza di un profilo “gerarchico”
• struttura e funzione eterogenee (emorragici)
• elevata presenza di fenestrature
• frequente iperpermeabilità a plasma e proteine plasmatiche
▪ eziologia
• artrite reumatoide
• retinopatia diabetica
• psoriasi
• degenerazione maculare della retina
• angiogenesi tumorale
◦ consiste nella proliferazione di un network di vasi sanguigni che
penetrano all’interno del tumore apportando nutrienti e O2 e
rimuovendo i cataboliti.
◦ rilascio di molecole da cellule tumorali → inviano segnali al tessuto
normale circostante → attivano nel geni che stimola la crescita di nuovi
vasi
1 Degradazione della membrana basale (MMP)
2. Rimozione dei periciti dall’endotelio e destabilizzazione del vaso (Ang2)
3. Le cellule endoteliali proliferano e migrano nello spazio perivascolare
verso lo stimolo angiogenico (VEGF) rilasciato dal tumore
4. Aderiscono strettamente l’una all’altra, si “stirano” creando il lume
attraverso cui può fluire il sangue
5. I periciti aderiscono nuovamente alle pareti del vaso neoformato
6. Viene ricostituita la membrana basale
7. Il vaso neoformato si fonderà con altri, in formazione o preesistenti,
a costruire una nuova rete circolatoria
▪ processo
• DEGRADAZIONE della ECM da parte di Metalloproteinasi (MMPs)
• PROLIFERAZIONE delle cellule endoteliali
• MIGRAZIONE (chemiotassi)
• DIFFERENZIAZIONE
• arteriogenesi
◦ maturazione e differenziazione dei vasi derivati dall’angiogenesi dovuto al
reclutamento di cellule “murali” (muscolari lisce e periciti)
◦ Fenomeno che porta alla stabilizzazione e maturazione dei vasi neoformati.
◦ Consiste nel richiamo di tipi cellulari di origine diversa provenienti da :
▪ midollo osseo (precursori pre esistenti, precursori endoteliali)
▪ stroma (fibroblasti, miofibroblasti)
▪ transdifferenziazione cellule endoteliali in cellule muscolari lisce e periciti.
◦ deposizione di molecole della ECM.
▪ I fattori di crescita che sostengono questo processo di differenziazione sono il
PDGFB (Plateletderived Growth factor) , TGFβ (Transforming growth factor),
Ang1 (Angiopoietina1)
◦ regressione vascolare
▪ La maturazione di un vaso
• fattori angiogenici e arteriogenici → il vaso possa ispessirsi e coprirsi di cellule “murali”
ed ECM.
• il flusso sanguigno ha un ruolo determinante nella stabilizzazione del vaso.
• quando i fattori angio e arteriogenici sono insufficienti o sono presenti un eccesso di
inibitori→ le cellule endoteliali restano “nude”, fragili e → rotture e sanguinamento, →
flusso → regressione del vaso.
▪ Meccanismo fisiologico:
• vasculatura nascente è eccessiva rispetto alla richiesta → . coniuga la perfusione con la
domanda metabolica
▪ Meccanismo patologico
• riduzione del flusso ematico (insufficiente perfusione) e/o alla sottrazione di stimoli
angiogenici e contribuisce a numerose patologie degenerative.
• e’ alla base di studi su strategie terapeutiche anti angiogeniche
• patologie
◦ morbo di alzheimer :vasocostrizione, degenerazione microvascolare, per effetto
tossico della βamiloide sull’endotelio
◦ neuropatia diabetica
◦ SLA: degenerazione dei motoneuroni dovuta a d insufficiente produzione di vegf
◦ aterosclerosi: non sviluppo di un circolo collatrale
◦ diabete : alterata risposta angiogenica negli arti ischemici per incapacità di sviluppo
di un circolo collaterale
◦ morbo di crohn mucosa intestinale ischemica
◦ fibrosi polmonare : apoptosi delle cellule endoteliali alveolari per inibizione della
produzione di vegf
◦ enfisema : alterata formazione di t. osseo per declino del vegf
◦ osteoporosi : dovuto all’età
◦ alterata riparazione delle fratture associata all’aumentata produzione di inibitori
dell’angiogenesi