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il Ducato

In primavera sar pronto il progetto per la riqualificazione dellarea


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Quindicinale - 27 gennaio 2012 - Anno 22 - Numero 2 Ducato on line: ifg.uniurb.it

Periodico dellIstituto per la formazione al giornalismo di Urbino

Digitalizzazione

Ponte Armellina, anno zero


Demolizioni e ricostruzioni: ma dove andranno a finire gli abitanti del ghetto?
Dopo anni di iniziative andate in fumo, il piano di riqualificazione di Ponte Armellina, il quartiere noto come Urbino 2, sembra prendere forma. Un intervento necessario per unarea isolata e depressa del territorio. Strade piene di buche, case fatiscenti e invase dalla muffa, molte senza riscaldamento. Limmondizia invade i cortili e i bambini non hanno un parco adeguato dove poter giocare. Un viaggio tra le speranze e le paure degli abitanti del quartiere ghetto che aspettano lintervento urbanistico. In primavera arriver il progetto definitivo per ottenere lassegnazione dei fondi regionali. Il costo totale dellintervento sar di quasi 8 milioni di euro. Tra i finanziatori c anche un privato, la Cooperativa Villaggio dellAmicizia. Per ridisegnare larea, si partir dalla demolizione dei due caseggiati laterali, ma il primo problema da affrontare sar il trasferimento delle oltre cento famiglie residenti. la nostra ultima occasione. Parla Giammarco Cecconi, sindaco di Petriano, il comune limitrofo pi coinvolto dal degrado della zona. alle pagine 2 e 3

Il Comune al passo con la riforma


Avviata nel 2010 linformatizzazione dellamministrazione pubblica. Due i progetti principali: Carta Raffaello e Paleo, sistemi con cui i cittadini possono ricevere e inviare comunicazioni con gli uffici pubblici. Le novit riguardano anche la riorganizzazione interna. a pagina 5

San Girolamo, da carcere a biblioteca

La protesta

Estremo forcone, estrema destra


Dalla Sicilia alle Marche: le mobilitazioni di autotrasportatori e agricoltori risalgono la penisola. Proteste contro laumento dei costi di materie prime e gasolio, che strozzano le imprese agricole. I sindacati prendono per le distanze: sul movimento pesa lombra di Forza Nuova. a pagina 7

Universit

edificio di San Girolamo nato nel 1474 come convento per poi diventare nel 1887 un carcere. Dal 2000 propriet dellUniversit che vorrebbe realizzarvi la biblioteca del polo umanistico, la pi grande della citt e creare la sede del Sistema informatico dAteneo.
alle pagine 8 e 9

Laureati e mondo del lavoro


Per trovare occupazione, meglio la laurea quinquennale. Ma per il 40 per cento la magistrale stata inutile. I datori di lavoro preferiscono rapidit ed esperienze all'estero. NellAteneo diminuisce il numero dei fuoricorso, ma sono ancora pochi quelli che fanno lErasmus. a pagina 13

LEDITORIALE

arba incolta, basettoni alla Elvis, camicia sbottonata e senza colletto, sguardo poco raccomandabile. E il furbetto del fisco, levasore fiscale, definito parassita della societ. O almeno cos lo rappresenta lo spot commissionato dal Governo per sensibilizzare gli italiani sul problema dellevasione fiscale. Immagine efficace, ma poco realistica. Il volto del malavitoso, scelto secondo i principi di Cesare Lombroso (il padre della moderna criminologia), presenta il fenomeno evasione come anormalit, se non addirittura estraneit al tessuto sociale. Ovvero un qualcosa o un qualcuno diverso, al di fuori della comunit. In effetti non molto comune incontrare per strada persone somiglianti allattore dello spot, anche solo per look e immagine. Sarebbe stato pi vicino alla realt rappresentare levasore con limmagine di una persona perbene, curata, in giacca e cravatta, volto simpatico e sorridente. La percezione pi comune verso chi non paga le tasse non quella di

Levasore della porta accanto


disgusto, riprovazione, disprezzo o condanna; il rapporto fra cultura, legalit ed evasione ha distorto il significato di devianza, di rottura delle regole, tanto da arrivare a considerare chi si sottrae al fisco un furbo da assolvere o giustificare. Le cronache di questi giorni ci hanno raccontato casi eclatanti: lesperto di medicina alternativa di Piacenza che pubblicava le sue tariffe sul sito (100 euro lora) ma dichiarava un reddito di cinquemila euro lanno. Oppure limprenditore del Nordest che ha messo sulla strada 300 operai senza pagare stipendi e contributi, lasciando un buco di quasi quattro milioni di euro. Il medico piacentino uno dei 7.500 lavoratori autonomi che, nel 2011, non figuravano nei registri del fisco nascondendo redditi per 21 miliardi di euro. Lanno precedente gli evasori totali erano stati quasi novemila per una evasione (fra redditi non dichiarati e Iva) di 26 miliardi. Il fenomeno, come si vede, non riguarda solo il Sud. Tocca anche il ricco Nordest e anche noi, le laboriose Marche e il Montefeltro. Notizia del Ducato on line dellaltro giorno: La Guardia di finanza a caccia dei furbetti del Montefeltro. Scovati pi di 50 evasori che hanno trasferito i loro soldi in conti correnti allestero. La vicinanza con un piccolo paradiso fiscale (San Marino) favorisce lesportazione illegale di capitali. Poi ci sono le piccole cose di tutti i giorni. Vai al bar o al ristorante e scopri che al posto della ricevuta o dello

scontrino fiscale ti hanno rilasciato il preconto. Dopo il pre si presuppone larrivo del postconto, ma quel foglietto rester lunica attestazione che, almeno a noi, serve a nulla. Colpa dei soliti Furbetti? Certo, anche se non tutti, ovviamente, si comportano allo stesso modo. Ma soprattutto colpa nostra che non abbiamo la volont di imporci, di farci valere. Colpa di una riluttante tolleranza che si nasconde dietro lipocrisia del sorriso, del vogliamoci bene, dellamichevole considerazione che cos fan tutti e non poi tanto grave. Prendiamo un altro dato di casa nostra: a Urbino ci sono quasi 4.800 seconde case, gran parte affittate agli universitari. Sapete quanti sono i contratti registrati allAgenzia delle entrate? Solo 1.890. Gli iscritti allUniversit sono circa 14 mila; 1.500 studenti sono ospitati nei Collegi; tremila circa sono pendolari o non frequentanti. Tutti gli altri dove dormono? Una bella domanda! E una appetibile pista da seguire per i cronisti del Ducato

Sport

Il Cus a caccia di impianti


Dura la vita dello studente sportivo. il Cus stato giudicato negativamente dal Ministero dellIstruzione: penultimo nella graduatoria del 2011. Mancano le strutture, ma difficile migliorare la situazione a causa dei fondi statali sempre pi scarsi. Per questo i dirigenti cercano una collaborazione con Scienze Motorie. a pagina 14

il Ducato

In primavera partir il progetto per la riqualificazione di Urbino 2

Il quartiere dei bei sogni


Lintervento prevede la demolizione di due caseggiati e 46 appartamenti invece di 72
NADIA FERRIGO GIORGIA GRIFONI
Se ne parlato tanto, ma non se ne mai fatto nulla. Il quartiere di Ponte Armellina, tristemente noto come Urbino 2, compie 25 anni. Doveva essere una tranquilla residenza universitaria immersa nel verde, ma chiunque sia capitato l almeno una volta sa che non andata esattamente cos. Il sogno di unoasi felice si presto trasformato nellincubo di un quartiere-ghetto, isolato dalla citt e citato dalle cronache locali come esempio di degrado sociale e culla della microcriminalit. La soluzione? Buttare gi tutto, o quasi, cos da ridurre la densit abitativa della zona. E trasformare Urbino 2 in un quartiere normale abitato da studenti, cittadini italiani e stranieri. Ora ci sono 76 appartamenti, ma ne rimarranno 46. Al posto dei monolocali creati per le esigenze abitative degli universitari, verranno costruiti alloggi pi grandi, a misura di famiglia. Dopo anni di battibecchi tra il comune di Urbino, lontano 12 chilometri dalla sua frazione, e Petriano, che invece la circonda, ora tutti sono daccordo nel dire che questa pu essere la volta buona. O forse lultima occasione. Il progetto per la riqualificazione della zona nasce dalla collaborazione tra la Regione Marche, la Provincia di Pesaro e Urbino, il sindaco ducale Franco Corbucci, quello di Petriano, Giammarco Cecconi, la Prefettura e lErap, lEnte regionale per labitazione pubblica. Particolare non da poco: tra i partner del progetto c anche un ente privato, la Cooperativa Villaggio dellAmicizia, attiva gi da molti anni sul territorio urbinate. Lamministrazione comunale crede nel progetto e sta lavorando intensamente. Arrivare a un buon risultato spiega lassessore alle politiche sociali di Urbino Maria Clara Muci sar possibile solo grazie a un lavoro coordinato tra tutti i soggetti coinvolti. Solo coordinandoci possiamo arrivare a una soluzione. Lintervento di capitali privati per la realizzazione di case popolari previsto dal Piano nazionale per ledilizia emanato dal Ministero delle infrastrutture. Una buona notizia: i soldi ci sono. E meno male, perch il costo totale stimato dellintervento di 7 milioni e 930 mila euro. 3 milioni e 700 mila euro sono gi stati destinati al progetto preliminare dalla Regione Marche. LErap contribuir con un milione e mezzo di euro, la Provincia metter un altro milione e mezzo. Il resto sar a carico della Cooperativa, che sar proprietaria di una parte dei nuovi alloggi. Lintervento si concentrer solo su quattro delle cinque stecche, quelle parallele. Il caseggiato principale, che ospita il centro immigrazione del Comune e il bar Raffaello, non verr toccato. Prima di poter fare qualsiasi intervento di ristrutturazione o demolizione il Comune deve acquistare tutti gli appartamenti: lAmministrazione sta cercando di contattare i proprietari degli immobili per sapere cosa hanno intenzione di fare. Qualcuno non vede lora di vendere e liberarsi di quel che si rivelato un pessimo affare, altri non sanno nemmeno chi vive nel loro appartamento. Due dei quattro caseggiati, quelli agli estremi, appartengono alla Sapa Inca, una ditta fallita. Sono gi stati messi allasta, che andata pi volte deserta. Non dovrebbe essere difficile per il Comune acquistarli e partire proprio da l con i lavori. Questo ci d la possibilit di ricostruire prima i due caseggiati ai lati: uno sar di propriet dellErap spiega larchitetto del Comune, Luana Alessandrini e gli alloggi verranno assegnati in base alle graduatorie delle case popolari. Laltro sar di propriet della Cooperativa. E le famiglie che ora vivono l? Problema non da poco. Negli ultimi mesi il Comune ha condotto un censimento porta a porta in collaborazione con lUniversit di Urbino. Hanno chiesto chi sono gli inquilini, dove lavorano, se hanno intenzione di spostarsi e se ne hanno la possibilit. La Cooperativa, secondo quanto rivelato dal Comune di Petriano, ha diversi appartamenti sparsi per la provincia e almeno sulla carta potrebbe offrirli come appoggio. Una parte del caseggiato di propriet della Cooperativa spiega Alessandrini rimarr in ogni caso in mano al Comune e sar destinato ad appartamenti che tecnicamente vengono definiti alloggi - parcheggio. Dei due caseggiati centrali, a lavori fatti, non rester nulla: verranno sostituiti da uno spazio di verde pubblico. Entro il mese di aprile verr presentato il progetto esecutivo e a quel punto i fondi saranno confermati. Sulla carta, Urbino 2 dovrebbe diventare un bel posto dove vivere: una piazza, magari un ristorante, una biblioteca e forse qualche negozio. I servizi di quartiere che gli abitanti di Ponte Armellina non hanno mai avuto. E perch no, un paio di ponti per collegare meglio la zona con la statale che va da Pesaro a Urbino. Ma questo cera gi nel progetto del 76.

Deve diventare un quartiere normale, abitato da stranieri e italiani

IL FUTURO DI PONTE ARMELLINA


Questa la pianta dellintervento approvato per Urbino 2. La zona R1 quella attualmente abitata. L'intervento di riqualicazione sar eseguito in due tappe: prima si proceder al miglioramento degli stabili agli estremi (A1) e all'abbattimento di quelli centrali, poi se ne costruir uno nuovo (A2). Al centro delle palazzine sorger un parco.

PRIMO PIANO

Ponte Armellina, da zona residenziale a Bronx

Viaggio nel ghetto


Lisolamento degli abitanti e la loro attesa, tra speranze e paure

C
Al centro, uno dei vialetti tra le palazzine di Urbino 2. In alto, un muro bucato da una canna fumaria abusiva e il vecchio ufcio vendite

una zona, tra le colline del Montefeltro, che non si vede. Ci si arriva dalla statale 73 bis, che collega Urbino a Pesaro: si entra a Gallo di Petriano, si passa sotto a un cavalcavia, si supera qualche villetta e dopo una svolta a sinistra, nascosta dalle siepi, ecco Ponte Armellina, chiamata poeticamente Urbino 2. Un quartiere residenziale, a detta del Comune di Urbino. Per alcuni, invece, il Bronx, come testimoniava una scritta sullinsegna di Gallo. La realt, che si tratta di un ghetto: quartiere in cui sono raggruppate minoranze socialmente o razzialmente escluse da una c o m u n i t , secondo la Treccani. Gli italiani si contano sulle dita di una mano, a Ponte Armellina. Tutto il resto, circa 470 persone, composto da marocchini, albanesi, macedoni, nigeriani. Delinquenti, secondo alcuni italiani, che hanno occupato il complesso urbanistico in questione, stando a un comunicato diffuso lo scorso novembre dalla Prefettura di Pesaro e Urbino. Ma quando la parola crisi era ancora un lontano incubo sepolto tra le guerre, quanto facevano comodo alle oride fabbriche dellarea operai anche minorenni- a 5000 lire lora? Oggi molti di loro sono a spasso. Licenziati o cassaintegrati, sono stati i primi a pagare il conto della crisi. Vivono in questo isolato composto da cinque fabbricati,

Senza alternative non possono cacciarmi. Ho tre gli: mi incatener alla porta

uno orizzontale e quattro verticali, chiamati stecche. A parte la pi grande, le altre palazzine sono residuati di quella moda, tutta italiana, di costruire la peggior tipologia di abitazione arricchendosi il pi possibile: materiali scadenti, forniture inadeguate, zero ricambio daria. Tradotto in fatti: muri che crollano, termosifoni troppo piccoli per poter riscaldare un ambiente, muffa onnipresente per la scarsit di nestre. Gli appartamenti, monolocali di circa 25-30 mq, bilocali o trilocali di 50-60, sono tutti da rifare. Dai muri spuntano sinistre canne fumarie, pi o meno arrugginite: provengono dalle stufe a pellet, che quasi tutti gli abitanti hanno sostituito ai termosifoni veri e propri. Quando sono arrivato qui, nel 95- racconta Abdelmalek- accendevo il riscaldamento per un paio dore la sera. Mi arrivavano bollette altissime, anche di 400 mila lire. E la casa rimaneva fredda. Non potevo pagare cos tanto: allora ho staccato tutto, e ho preso una stufa. Nelle stufe si brucia di tutto: legna, truciolato, giornali, materiali che contengono collanti. Quando fa davvero freddo, a Urbino 2, nei vialetti non si respira. Un rischio per la salute e lincolumit degli abitanti. La strada che collega Urbino 2 alla frazione di Gallo, tutta un cratere. Non c una barriera divisoria a separarla dal cavalcavia adiacente che immette sulla statale. Un rischio per i bambini che giocano in strada, o nel prato

Il sindaco di Petriano: lultima occasione


I
l Comune di Petriano, il pi vicino al quartiere di Ponte Armellina, da sempre toccato dalle conseguenze che il degrado urbanistico dellarea ha sul suo territorio. Giammarco Cecconi, sindaco da tre anni e da dieci in giunta, crede nel successo di questo progetto. Per la prima volta stiamo lavorando a stretto contatto con il presidente della Provincia Ricci, il sindaco di Urbino Franco Corbucci e abbiamo anche il sostegno della Prefettura. I tempi definitivi non sono ancora stati stabiliti, ma per poter avere i finanziamenti regionali necessari dobbiamo rispettare le scadenze. Di progetti su Urbino 2 se ne sono sentiti anche troppi. Perch questa la volta buona? Per il piano presentato nel 2007 non avevamo trovato nessun investitore. In questo protocollo dintesa c invece la Cooperativa Villaggio dellAmicizia che ha un ruolo fondamentale: sia per il finanziamento, che per la disponibilit di appartamenti sparsi per la provincia dove le famiglie di Urbino 2 potrebbero trovare una sistemazione temporanea. Perch il Comune di Petriano in prima linea per la riqualificazione dellarea? Gli stranieri sono un problema? Hanno creato qualche problema perch sono tanti. Frequentano i nostri negozi, vengono a scuola nel nostro comune. Il nostro un paese che in pochi anni passato dai 2400 ai 2900 abitanti e le strutture erano proporzionate a un numero pi basso. Nei primi anni di immigrazione in questo territorio, i ragazzini arrivano a scuola in momenti diversi, alcuni con grandi difficolt linguistiche. Abbiamo dovuto affrontare lemergenza con le risorse esigue del nostro bilancio, avviando un programma di integrazione linguistica che sembra aver funzionato. Inoltre, negli anni passati, il trasporto scolastico era interamente a nostro carico, nonostante se ne sarebbe dovuto occupare il Comune di Urbino. Ora c un accordo con Corbucci per smistare i ragazzi tra le scuole dei due comuni. In cosa la nuova Urbino 2 sar diversa? Lidea di creare un quartiere abitato da stranieri e italiani. Gli immigrati che resteranno, hanno la possibilit di vedersi assegnato per graduatoria un alloggio nel nuovo complesso. Non si pu correre il rischio di ricreare un quartiere ghetto. Se ci sono solo stranieri, con chi si integrano?. (n. f. g.g.)

Il sindaco Giammarco Cecconi

adiacente. Il parchetto, poi, merita un capitolo a s: uno scivolo rotto, due altalene carbonizzate e una struttura con appesi dei copertoni incrinata sul lato destro. Il Comune di Urbino, come da copione, si guarda bene dal riparare i giochi. E perch dovrebbero ripararli asserisce la signora Rita, proprietaria dellunico bar del quartiere- se non fanno altro che romperli? Ma se qualcuno distrugge le giostre, lamministrazione deve per questo negare lo spazio giochi agli altri? Eppure, quando stata costruita circa 25 anni fa- Urbino 2 sembrava il nuovo modello di edilizia residenziale. Con una parte pensata per gli studenti (le quattro stecche in questione), doveva accogliere la popolazione urbinate fuori dal centro. Il progetto originale comprendeva campi da tennis, un ristorante, negozi, servizi e persino una piscina. Poi, qualcosa andato storto: a cominciare dalla ditta costruttrice, che non ha portato a termine il piano. Il resto, lo ha fatto lisolamento da Urbino. Gli studenti, rimasti senza autobus compagnie private potevano avere il monopolio della tratta PesaroUrbino senza curarsi di Urbino 2se ne sono andati, e con loro anche i residenti italiani. Il quartiere stato popolato dagli stranieri, che lavoravano nella zona e trovavano aftti bassi. Di servizi, a parte lo sportello immigrati e il centro aggregazione per bambini, (entrambi del Comune) non se ne visto nessuno. La sensazione pi diffusa quella di essere stati abbandonati. Dal Comune, lontano pi di 10 km da questo quartiere, ma anche dai proprietari degli appartamenti. Alcune abitazioni sono della ditta costruttrice, che ha fallito: gli aftti li riscuote un funzionario del Tribunale e gli appartamenti sono allasta. Altre, sono di privati che non ne vogliono pi sapere della zona: chiudono le case che poi vengono occupate. Certi padroni di casa fanno pagare aftti forfettari agli inquilini, cifre simboliche come 600 euro lannoda riscuotere in ununica mandata. Uno di loro, addirittura, si era dimenticato della sua casa : viveva in Svizzera, e l lhanno contattato perch facesse un contratto regolare agli inquilini. Ora il Comune vuole, per lennesima volta, tentare di riqualicare larea. Un progetto che prevede lo spostamento della maggior parte degli abitanti. Agli immigrati che sono diventati proprietari, come Negib, lidea non dispiace: Se mi trovano un altro posto e posso vendere bene, perch no? Ma le proposte non sembrano allettanti. Il Comune ha gi fatto qualche offerta: poche migliaia di euro per un bilocale fatiscente. Ma gli afttuari, come Abdelmalek, sono pi scettici: Sono anni che ci dicono che faranno un intervento. Io non ci credo pi. Ci spostano? Va bene, se trovano qualcosa che posso permettermi. Ma se non lo trovano, non possono cacciarmi: ho tre bambini, e mi incatener alla porta. (n. f. g.g.)

il Ducato

A sinistra gli esemplari nella sezione delle adozioni. A destra Enza Vaccarello cura un gatto malato

Bloccati i nanziamenti del 2011 allOasi felina Mondolce. A rischio 108 gatti

Bafno e il suo futuro incerto


Chicarella: La Comunit montana dovrebbe realizzare un gattile rifugio per i randagi di tutto il territorio
VALENTINA BICCHIARELLI

iro, Sandwich, Acquerello e Bafno. Ma anche Rondine e Grate. Poi c Puffo o meglio cera Puffo, il micio storico del gattile, morto da poco. Enza Vaccarello, responsabile dellOasi felina di Mondolce, si ricorda a memoria tutti i nomi dei suoi 108 gatti. Di ognuno sa la storia e le cure di cui ha bisogno. Ma portare avanti la struttura un percorso a ostacoli. Il Comune ci ha bloccato i nanziamenti. Pagare il mangime e le cure veterinarie ormai unimpresa che mi toglie il sonno, confessa la Vaccarello. Per il 2011 erano stati stanziati 17 mila 500 euro, ma solo novemila sono arrivati a destinazione. Quello passato stato un anno nero, anche perch il Comune non ha rinnovato la convenzione con lArca di No, lassociazione che gestisce lOasi, lasciando il dubbio su quel che sar il futuro del gattile. Lincertezza regna anche nel 2012: i fondi previsti

sono di 8 mila 500 euro, ma nulla sicuro nch il bilancio non sar approvato. I soldi ci sono assicura Roberto Chicarella, dirigente del Settore affari sociali ma daremo la parte restante solo quando lassociazione ci presenter la dichiarazione di conformit dellimpianto elettrico e il documento sulla valutazione dei rischi. La convenzione non stata rmata perch lUfcio tecnico ha rilevato dei problemi strutturali, che mettevano a rischio la sicurezza di operatori e animali. La criticit pi grave era limpianto elettrico. Ora i lavori di messa a norma sono stati fatti per un costo di 3 mila 900 euro, ma la ditta vuole essere pagata prima di rilasciare la dichiarazione di conformit, specica la Vaccarello. Ci rivolgeremo direttamente allimpresa risponde Chicarella per avere il documento e poi salderemo il conto. La questione del gattile un nervo scoperto, perch prima o poi dovr traslocare. Il piano regolatore, infatti, prevede in

quellarea il parcheggio per il Palazzetto dello Sport. Attualmente rassicura Chicarella non c nessuna intenzione di spostare il gattile, ma da mettere in conto che quando partiranno i lavori si dovr trovare unaltra sistemazione. La legge regionale 10/97 obbliga i Comuni ad adottare soluzioni contro il randagismo felino attraverso colonie (aree in cui i gatti possono vivere in libert controllati da un responsabile), gattili sanitari (ambulatori per le cure veterinarie e losservazione di quelli malati) e gattili rifugio (dove vengono ospitati gli esemplari non-autosufcienti). Il Comune precisa Chicarella non ha mai dichiarato ufcialmente che la zona di Mondolce poteva ospitare un gattile rifugio. In realt la competenza della Comunit montana, che dovrebbe indicare unarea in grado di diventare il punto di riferimento per i comuni di appartenenza. Non possiamo continuare da soli ad accollarci anche i randagi degli altri territori, e non possiamo continuare a tenere nellOasi molti mici che potrebbero essere inseriti

nelle colonie. Il 4 giungo 2010 lassessore ai Lavori pubblici, Francesca Crespini, aveva annunciato la costruzione di un nuovo gattile al Sasso. Ben 40 mila euro il costo ipotetico, ma ad oggi nulla si mosso. Il Comune ha poi optato per una soluzione pi economica, indicando alla Comunit montana un terreno adiacente

al canile di Ca Lucio, che potrebbe essere allestito a gattile rifugio con un investimento di appena 5 mila euro. Potremmo ampliare lambulatorio veterinario di Ca Lucio per curare anche i gatti, ma per il gattile rifugio ancora tutto da vericare, chiosa Alceo Serani, presidente della Comunit montana dellAlto e Medio Metauro.

TANTI IN CERCA DI PADRONE


C chi arriva da solo, per istinto. Chi viene lasciato sulla soglia, come si faceva una volta per i neonati sgraditi nella ruota dei conventi. Chi viene, invece, consegnato allOasi. Sono i gatti abbandonati. Appena arrivati, sono messi in quarantena, sterilizzati, vaccinati e viene applicato loro un microchip. Ognuno ha la sua cartella clinica: i registri ne contano 1947. Di loro si occupano i volontari dellArca di No e un veterinario dellAsur li visita tutti i mercoled. Sono tanti i mici in cerca di padrone, ma per adottarli bisogna dimostrare di voler prendersi seriamente cura di loro. Con appena 50 euro si possono anche adottare a distanza. Info: www.gattimatti.org

CITT

Lamministrazione da due anni al passo con la riforma digitale

Telecamere Ztl

Il Comune invaso dai bit


Ma intanto si scopre che alcuni consiglieri non hanno neanche un indirizzo e-mail
FRANCESCO MARINELLI
passi avanti. Devono per essere aumentati e migliorati i servizi al cittadino. Va per sottolineato che proprio allinterno del Consiglio Comunale aleggia ancora uno spirito rinascimentale, forse eccessivo, dato che alcuni consiglieri non si sono ancora dotati di un indirizzo di posta elettronica. Per quanto riguarda i progetti in cantiere, c la volont di standardizzare e diffondere i nuovi metodi di pagamento on line. Sar per necessario avviare politiche informative e formative dato che la realt di Urbino tende, a livello demografico, verso una fascia det elevata. La comunicazione digitale per essere efficace sostiene Brincivalli deve viaggiare in entrambi i sensi del rapporto cittadinoamministrazione.

Da marzo centro off limits alle auto (senza multe)


ELIS HELENA VIETTONE

ome nella migliore tradizione accademica urbinate, anche per quanto riguarda linformatizzazione del Comune vige un principio fondamentale: si badi alla sostanza pi che alla forma. Negli ultimi anni lamministrazione di Urbino ha avviato politiche di digitalizzazione per riformare la macchina pubblica con lobiettivo di risparmiare sui costi e migliorare i servizi per i cittadini. Forme e modi sono stabiliti dal CAD (il Codice dellAmministrazione Digitale) attivo dal 2010. Tra le iniziative del Comune c la Carta Raffaello, una scheda magnetica con la quale si pu comunicare con gli uffici pubblici tramite il sistema Pec (la posta elettronica certificata). Se ne trovano nei portafogli dei cittadini non pi di duecento. E attivo poi il sistema Paleo, addio a timbri e fogli protocollati. Anche per questo per scarseggia la fiducia degli urbinati nonostante la certezza sulla sicurezza del contenuto con valore di firma digitale. Protagonisti delle novit digitali sono poi i consiglieri comunali: tutti in tiro dopo che si deciso di riprendere le sedute e caricarle sul sito. Anche per il settore delle attivit produttive afferma Angelo Brincivalli, dirigente agli affari finanziari ogni pratica davvio di attivit economica avviene tramite il portale. Girando per gli uffici non si vedono pi i tubi catodici dei computer, n si sentono i rumori da catena di montaggio delle vecchie fotocopiatrici. Risparmiare digitalizzandosi significa anche ridurre luso di strumenti hardware, investendo in poche ed efficienti apparecchiature. Abbiamo eliminato le vecchie fotocopiatrici e acquistato altre di ultima generazione afferma Brincivalli per cui paghiamo dieci mila euro lanno. Spendiamo poi 11 mila euro per la gestione di tutti i software. Si contano, tra tutti gli uffici pubblici, 120 postazioni e tra pc e monitor la spesa di 17 mila euro. Lammontare dei costi per linformatizzazione stato nel 2011 di 116 mila euro, in linea con quello degli altri anni. Negli ultimi tempi ci sono state per delle polemiche riguardo le pagine web del Comune. Non tanto per i contenuti distribuiti in pi di mille pagine sostiene il consigliere Federico Scaramucci quanto per lo stile grafico considerato poco intuitivo e poco facile alluso. Sulla stessa linea anche il consigliere Lucia Ciampi: A livello di comunicazione interna lamministrazione ha fatto dei

I costi dellinformatizzazione
Voci di spesa del 2011
Manutenzione di base Software gestionali e assistenza Rinnovamento hardware Assistenza rete Noleggio fotocopiatrici Totale
Fonte: ufficio Affari Finanziari

Euro
15000 41000 17000 28000 15000 116000

Al lavoro il Comitato per migliorare le mense

Bimbi a chilometro zero


da una precisa scelta politica. Da noi sottolinea Patrizia Bucelli, dietista del servizio di ristorazione di Bagno a Ripoli il costo inuisce per il 30% sulla valutazione nale, mentre il resto nel bando determinato dalla qualit. Il segreto per riuscire ad avvantaggiare la produzione locale e il biologico avere un forte sostegno locale, dice la responsabile valutazione men del comune di Torino Silvia Prelz Oltramonti. In pratica, occorre segmentare quanto pi possibile le gare. Ad esempio, una per le verdure e una per le carni rosse. Oppure si pu specicare, come avviene a Torino, che la carne debba provenire da un bovino di una determinata regione. A Urbino tre sono gli alimenti biologici: riso, olio e pomodori. La carne Igp. La pasta proviene dalla grande distribuzione, cos come il pesce e le uova. Il nostro servizio mensa ha commentato Fraternale buono. Tuttavia, il Comitato potrebbe essere uno stimolo a migliorare, nei limiti del possibile. Resta da vedere se i produttori del Montefeltro siano in grado di assicurare le forniture per gli 800 pasti giornalieri: Come clienti aggiunge Fraternale siamo troppo piccoli, ma anche troppo grandi. Non sono dello stesso avviso i produttori dell'Alce Nero, cooperativa a 13 km da Urbino: Noi produciamo pasta per tutta Pesaro, siamo in grado di fornire latte e carne per tutta Urbino. Tre anni fa abbiamo servito anche Roma e vorremmo fornire la nostra provincia. Gli amministratori per offrono prezzi troppo bassi. Ma qualcosa si muove e Comitato e Comune hanno iniziato una trattativa.

VALENTINA GERACE

ella mensa di Urbino ci sono tre cibi biologici, uno solo a km zero, mentre il 60% degli alimenti arriva dalla grande distribuzione. Alcuni genitori si sono chiesti perch qui, dove si coltiva di tutto, i loro ragazzi non potevano avere l'intera mensa a km zero e prodotti biologici con un percorso produttivo ricostruibile. Carta, penna, mouse ed nato un Comitato che ha scritto una petizione (sul sito petizioni24.com) esposta su un banchetto allestito sabato 21 al mercato del Monte. In 400 hanno rmato. In pratica, chiedono di allinearsi a citt virtuose come Torino, Padova, Roma dove hanno gi sperimentato questo tipo di servizio. Nel bando comunale sottolinea Jacopo Chierchi, un promotore del Comitato si specica che gli alimenti per le mense debbano

essere italiani, ma non esiste la tracciabilit di questi prodotti. Nel 2010 il ministero della Salute eman una direttiva, soprattutto per garantire la prevenzione delle patologie cronico-degenerative di cui l'alimentazione scorretta uno dei fattori principali di rischio. Come? Con materie prime locali che abbiano viaggiato poco e subto pochi passaggi commerciali. In altre parole una liera corta e fresca. All'inizio, la risposta del Comune tramite Piero Fraternale, dirigente Settore Servizi sociali ed educativi stata negativa: Siamo obbligati, come tutti i comuni italiani, a scegliere la grande distribuzione che abbia gi vinto i concorsi nazionali. Eppure c' l'esempio di Bagno a Ripoli, a 50 km da Firenze. Grazie agli incentivi regionali, gli amministratori assicurano una mensa quasi completamente biologica e a km zero. Ovvio che tutto parte

iceva il sindaco Franco Corbucci 15 mesi fa: Limpianto elettronico entrer in funzione alla ne della primavera (Il Resto del Carlino, 2/11/2010). La primavera nita nove mesi fa ma le telecamere per controllare laccesso delle automobili al centro storico sono ancora spente. Cosa successo? Il ritardo spiega Lorenzo Ceccarini, segretario del Pd di Urbino forse dovuto a due questioni. Innanzitutto c la necessit di dotare la citt di parcheggi capienti e raggiungibili. E poi bisogna fare i conti con la mentalit di urbinati e commercianti del centro. Stiamo introducendo un grande cambiamento ed giusto che se ne parli anche con i cittadini, che invitiamo a dialogare sul futuro della loro citt. I commercianti potrebbero, ad esempio, avere paura di perdere clientela, ma secondo Ceccarini non sar cos: Niente trafco e rumore allinterno delle mura, per una tutela dei monumenti e una pi alta qualit di vita: questo arricchir tutti. A breve i parcheggi del Consorzio saranno pronti e i lavori per quelli di Santa Lucia proseguono. Cosa cambier con lattivazione delle telecamere? In realt gi ora vietato transitare e sostare nel centro senza autorizzazione; la novit che quando la zona a trafco limitato (Ztl) funzioner a pieno regime, chi non avr il permesso verr multato in automatico. Il periodo di prova spiega il comandante della polizia municipale di Urbino, Roberto Matassoni dovrebbe cominciare alla ne di febbraio e durare un mese. In questa prima fase presiederemo tutte le entrate alla Ztl e spiegheremo agli automobilisti cosa cambia. Costate circa 280 mila euro e nanziate al 40 percento dalla Regione, queste telecamere, appaltate alla societ Kria, saranno sempre accese e invieranno alla polizia municipale i video da controllare. Da qui partiranno le pratiche per lufcio sanzioni, che si occuper di noticare le multe: 78 euro per chi accede senza permesso dalle Porte di Santa Lucia, Lavagine, Valbona e Monte, da via Matteotti e da via delle Mura. Ai residenti verr concesso solo un pass per famiglia. Se ne pu richiedere un secondo, valido in certe fasce orarie. Per alberghi e invalidi previsti permessi speciali. Certo, con la chiusura del centro 24 ore su 24, sette giorni a settimana, il Comune guadagner dei soldi dalle multe: Lo scopo della Ztl conclude Matassoni non fare cassa. Penser che abbiamo fatto bene il nostro lavoro se saremo in grado di informare i cittadini e segnalare il cambiamento nella maniera pi efcace.

il Ducato

Cos nella provincia


III trim. 2010 III trim. 2011 Variaz. % Totale registrate Totale attive Societ di capitale Imprese individuali Societ di persone
Dati Unioncamere

La situazione nei settori


III trim. 2010 III trim. 2011 Variaz. % agricoltura manifattura costruzioni commercio alloggi/ristorazione
Dati Unioncamere

42391 37936 6515 22951 7946

42416 37837 6664 22696 7943

1,6 -0,2 2,3 -1,1 0

6445 5265 6363 8887 2397

6267 5245 6292 8915 2456

-3 -0,3 -7,1 0,3 2,5

Nella provincia aumentano le imprese registrate, ma sono in calo quelle attive

Ecco tutti i numeri della crisi


In via Mazzini hanno aperto due nuovi negozi di ristorazione. il settore con lincremento pi significativo
MASSIMILIANO COCCHI
I settori in crisi Chi fatica pi degli altri a uscire dalla crisi lagricoltura. Le coltivazioni e la produzione di prodotti animali continua a far registrare una diminuzione degli addetti e delle imprese attive: negli ultimi dodici mesi sono state 178 le aziende che hanno chiuso i battenti nella provincia di Pesaro Urbino. Sono il tre per cento del totale. Anche se tengono lingegneria civile e le costruzioni specializzate, un altro settore che soffre quello delle costruzioni: le imprese edili del territorio diminuiscono di un punto percentuale. Segno che se il periodo peggiore della crisi alle spalle, la ripresa ancora lontana da venire. e quelli che tengono Una ripresa che si intravede in alcuni settori del comparto manifatturiero: le aziende del tessile aumentano di 19 unit (pari all1,8 per cento), stessa percentuale fatta registrare dalle aziende di abbigliamento. Rimane negativo, invece, il dato del legno; hanno chiuso nellultimo anno dodici attivit. In rialzo anche il numero delle aziende per attivit legali e contabilit (pi 1,2 per cento). Fra queste spiccano con un aumento di quattro punti percentuali le ditte la gestione delle aziende. Ma la vera soluzione scelta per battere la crisi sono i prodotti legati alla tavola (possibilmente buoni): il numero di alberghi e ristoranti, infatti, crescito del 2,5 per cento nellultimo anno. Prodotti tipici e specialit legate al territorio sono lancora di salvezza di quelli che si inventano qualcosa per rimanere a galla. E cos sembra di fare un come fare un salto indietro nel tempo, quando durante il periodo della guerra trionfavano cinema e ristoranti. In fondo la cosa meno costosa da fare quando le cose non vanno una pizza in compagnia degli amici.

ue nuove insegne illuminano la parte alta di via Mazzini. Ed era da un po che nel centro storico di Urbino non spuntavano nuovi negozi. Due luci che provano a smentire i tempi bui della crisi. A livello provinciale qualche segnale c, ma ancora troppo presto per chiamarla ripresa. Anzi, in certi settori anche gli ultimi dodici mesi sono trascorsi con il segno meno davanti alle voci di bilancio. Uno studio dellagenzia di comunicazione Dalla A alla V su dati della Confcommercio afferma che il numero delle imprese nel territorio della provincia cresciuto dell1,6 per cento nellultimo anno. Ma come leggere questo dato in apparente controtendenza con la crisi? Secondo i dati di Movimprese.it, il portale della Camera di commercio, le imprese iscritte passano da 42.391 a 42.416, ma il dato va depurato di tutte quelle che risultano non attive. I numeri delle imprese

Io ho chiuso perch...
Se i conti non tornano lunica soluzione la chiusura. Maria Elisa Rossi si intristisce quando parla della sua Hostaria a fuoco lento: Ho dovuto chiudere perch non potevo pi gestire i dipendenti. Mi sono sentita sola ed mancato il sostegno, soprattutto dalle banche. Liter per un prestito lungo, specie se sei donna. Ma c anche qualche ringraziamento da fare a tutte quelle persone che mi hanno sostenuto.

Io ho aperto perch...
Arianna Marchigiani, titolare della degusteria il Falco, confessa di sentirsi a un po a disagio tutti chiudono e invece noi abbiamo aperto, ma dice anche che bisogna cercare di reagire alla crisi. Nella ristorazione da una vita, ha deciso con il marito e la suocera di esportare la piadina romagnola (lei dice quella vera). Scappata da Cervia perch la riviera non mi piaceva pi ha scelto Urbino perch innamorata della citt.

Per i promessi sposi nasce il wedding planner

Alle vostre nozze ci penso io


NOEMI BICCHIARELLI

Ecco allora che confrontando i dati relativi al terzo trimestre 2010 e al terzo trimestre 2011 emerge come siano in aumento le imprese registrate, ma quelle attive si riducono: da 37.936 a 37.837. In un anno, dunque, sono state cancellate 99 imprese. Una diminuzione reale dello 0,2 per cento. Laltro dato significativo riguarda la caratteristica dellimpresa: chi ha aperto nuove attivit ha scelto di creare societ di capitale (pi 2,3 per cento), cio quelle che in caso di insolvenza da parte della societ i creditori non possono rivalersi sul patrimonio personale del socio. Calano le imprese individuali: normalmente la partita Iva il modo pi semplice (e meno costoso) per creare una ditta, ma nella provincia la diminuzione dell uno per cento.

asta coi matrimoni fai-da-te. Adesso anche Urbino ha il suo wedding planner. Trovare i fiori, le bomboniere, un bravo fotografo e le partecipazioni, un ottimo ristorante o una bella location, scegliere la musica giusta, labito e le fedi nuziali, il trucco e parrucco. Il wedding planner un organizzatore di matrimoni che segue e coordina levento dalla A alla Z. S, ma quanto ci costa? Bisogna sfatare il mito per cui chi si rivolge a noi spende di pi afferma Cristina Valentini, capelli rossi, wedding planner e titolare del negozio Con amore di Urbino in realt il contrario. Si risparmia perch si evitano fregature da parte dei fornitori, puoi ottenere degli sconti e riduci al minimo leventualit di problemi o intoppi. Il servizio wedding di Cristina pu essere base (1.500 euro), completo (3.000 euro) o di assistenza solo per il giorno delle nozze (400 euro). Si pu realizzare un matrimonio perfetto a partire da 8.000 euro: Io adoro organizzare cerimonie low cost, c pi lavoro, ma la soddisfazione

doppia. Certo, si scelgono piatti tradizionali e bomboniere semplici, ma il risultato finale comunque ottimo racconta la wedding planner facile organizzare eventi con un budget elevato, non deve passare il messaggio per cui pi costa e pi bello. Si spende meno se ci si sposa in inverno e si risparmia circa il 30 per cento in ristorazione se si scelgono giorni non festivi come il venerd.Organizzare bene significa ottimizzare i costi e avere un risultato completo che rende piacevole il conto alla rovescia prima del fatidico s. Il wedding planner anche uno psicologo per i promessi sposi afferma Cristina io li assisto in un momento bello ma di tensione. Non devono avvisarmi due anni prima come si crede, bastano tre mesi. Nella provincia diversi sono i wedding planner, ma la concorrenza poca perch ognuno ha il suo stile. Limportante non improvvisarsi organizzatori di matrimoni come molti fornitori o ristoratori oggi credono di essere. Sto preparando due cerimonie conclude Cristina il primo matrimonio che ho organizzato, in soli 40 giorni, stato il mio, quando ancora non sapevo che sarei diventata una wedding planner.

ECONOMIA

Laumento dei costi di materie prime e gasolio strangola il settore agricolo

Fra i forconi delle Marche


La protesta partita in Sicilia risale la Penisola. Anche nella nostra regione pesa per lombra di Forza Nuova
ALBERTO SOFIA

mmaginate un paese in cui non arrivano pi le merci di prima necessit, dove la mobilit diventa sempre pi complicata e i supermercati restano vuoti per giorni. gi successo in Sicilia, dove autotrasportatori e agricoltori, sotto il simbolo del forcone, hanno paralizzato per giorni la viabilit e leconomia dellintera isola. Le mobilitazioni per non si sono fermate a livello locale: dalla Sicilia la protesta risalita per tutta la penisola, fino a toccare anche le Marche. I blocchi dei Tir ai caselli autostradali di Fano e Ancona hanno ostacolato la distribuzione di merci e prodotti alimentari nella provincia di Pesaro Urbino. A far esplodere indignazione e malcontento popolare soprattutto laumento dei costi di materie prime, gasolio e tariffe autostradali, oltre allarrivo dellimposta Imu anche su terreni e capannoni agricoli. Tra la citt ducale e larea del Montefeltro i disagi sono stati comunque limitati: Sono saltate solo poche consegne, affermano alcuni ortofrutticoli. Se le proteste dovessero continuare, per, il rischio quello di congestionare i trasporti, oltre a scaffali vuoti e danni per la salute dei consumatori. Per questo sindacati ed associazioni di categoria, come Codacons, Coldiretti e Confederazione italiana agricoltori (Cia), hanno preso le distanze dalle rivendicazioni dei forconi. Criticano le modalit della protesta e denunciano che a rimetterci saranno gli stessi cittadini. Questo perch dichiara Massimiliano Paoloni, addetto stampa di Coldiretti Marche ogni giorno di sciopero dei Tir mette a rischio 1,2 milioni di chili di prodotti alimentari deperibili. Senza contare possibili effetti speculativi sui prezzi. Sulla scia delle mobilitazioni siciliane per il Movimento

+130%
Laumento del costo del gasolio agricolo in due anni (da 0,49 centesimi a 1 euro e 13 centesimi a litro)

-178
Imprese agricole in meno rispetto al 2010 nella provincia di Pesaro Urbino

86%
I prodotti che viaggiano attraverso il trasporto su ruota
dei forconi si sta diffondendo in tutta Italia. Su Facebook gi nato un gruppo marchigiano. Ci ispiriamo e ci sentiamo legati con i forconi siculi, spiega il referente, che vuole per restare anonimo. In Sicilia le critiche colpiscono soprattutto la giunta regionale di Raffaele Lombardo: pesa la questione morale, con 27 deputati indagati su 90 allArs. I forconi marchigiani protestano invece contro alcune scelte dellamministrazione Spacca. Laumento delle accise devastante per molti lavoratori: non riusciamo nemmeno a coprire le spese, dichiara il referente regionale. Il movimento per non ancora molto numeroso, almeno nel settore agricolo: solo una cinquantina sono infatti gli agricoltori che hanno aderito alla protesta. Sui forconi pesano infatti numerose incognite: Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia, ha pi volte denunciato infiltrazioni mafiose tra i contestatori. Anche nelle Marche, inoltre, partiti neofascisti come Forza Nuova hanno espresso solidariet alle proteste, allontanando molti manifestanti che condividevano parte delle rivendicazioni. Apprezziamo lappoggio di Forza Nuova Marche, non temiamo il loro sostegno, rivela per il leader regionale, non nascondendo la sua simpatia per la formazione politica di Roberto Fiore. Anche se precisa come il movimento sia apartitico e aperto ai contributi di tutti, senza divisioni ideologiche. I timori sulle degenerazioni del movimento, sotto la spinta dei neofascisti, sono confermati anche da molte categorie sindacali. La Cia di Urbino si dissociata dai Forconi: La crisi del nostro settore richiede risposte urgenti dalla politica, ma la protesta deve restare su basi civili e democratiche, spiega Rinaldo Barcelli. Per questo si rivolge alle istituzioni, chiedendo misure in grado di risollevare le sorti dellagricoltura locale: In due anni il costo del gasolio passato da 0,49 centesimi a 1 euro e 13 centesimi a litro: per le imprese pi piccole cos impossibile sopravvivere. I numeri forniti dalla Cna di Pesaro Urbino sono impietosi: forte la diminuzione delle imprese attive in provincia (178 rispetto al 2010). Le cause sono molteplici: I guadagni della grande distribuzione sono dieci volte maggiori rispetto al primo grado della produzione. Cos a rimetterci sono soprattutto gli agricoltori: Anche il meccanismo della borsa merci andrebbe rivisto: non possibile che siano solo quattro grandi pastifici a decidere per tutti se, cosa e quanto comprare, sottolinea Barcelli. Lagricoltura paga anche gli effetti di una globalizzazione non regolamentata: I nostri prodotti devono avere determinate caratteristiche, a quelli esteri non richiesto lo stesso trattamento. Nel mercato entrano cos prodotti a costi pi bassi, pi competitivi di quelli locali: il rischio per per la salute dei consumatori. Barcelli punta infine sulla tracciabilit, come per le macellerie: Produrre in Italia non significa nulla, servono pi controlli. Sono le materie prime a dover essere provenienti dai nostri campi. SullImu per terreni e capannoni, i sindacati chiederanno poi laiuto dei Comuni, in modo tale da abbassare aliquote e costi. Protestano infine anche i pescatori, che scendono in piazza contro il caro gasolio.

il Ducato

Dallinaugurazione del convento nel 1474 al progetto di una maxi biblioteca

Girolamo il trasformista
Le mura dei Gerolimini hanno ospitato un tetro carcere per un secolo. Oggi c il centro restauro di Belle Arti
BARBARA LUTZU STEFANO STRANO
donnine os, le prime pornostar come Cicciolina- parla divertito larchitetto. Nel 1999 il manufatto passa dal ministero di Grazia e Giustizia a quello delle Finanze. Nel 2000 il desiderio di Carlo Bo fare delledicio di San Girolamo, di fronte alle nestre di casa sua, una sede universitaria. Riesce cos ad ottenere il comodato duso gratuito perpetuo in concessione allateneo. Ora la struttura ospita il centro di restauro di Belle Arti e gli architetti stanno portando avanti il recupero di due piani delledicio. Questo il passato. In futuro lex convento ed ex carcere potrebbe trasformarsi nella pi grande biblioteca di Urbino. Lidea delluniversit , infatti, quella di trasferire qui tutti i libri del polo umanistico che oggi si trovano nelle varie facolt. Vorremmo che questo spazio fosse aperto anche ai cittadini dice il Prorettore Vilberto Stocchi e non solo agli studenti, magari prolungando lorario di apertura no alle 23. Oltre a scaffali carichi di libri, computer con laccesso alle principali riviste elettroniche, sale lettura e aule attrezzate per workshop, ledicio dovrebbe ospitare anche il sistema informatico dateneo. Nel giardino poi, quello che si affaccia su via delle Mura, verrebbero ricavate alcune aule, ma senza alterare la struttura. Il risultato sarebbe, quindi, delle architetture a terrazza letteralmente ricoperte di verde che potrebbero essere destinate allinternazionalizzazione. Abbiamo stipulato una convenzione con luniversit di S. Antonio del Texas dice Stocchi che prevede che alcuni dei loro studenti di architettura vengano a Urbino per un semestre. Quello spazio potrebbe essere lideale per svolgere lezioni di italiano per gli studenti stranieri. Le idee, quindi, ci sono. Il resto dovr arrivare. Dovremmo fare un bando pubblico spiega il Prorettore in cui venga chiesto il progetto operativo e la commissione, costituita da Universit, Sovrintendenza e ufcio Urbanistica, dovrebbe poi valutare le proposte. I lavori dovrebbero, quindi, essere assegnati nel giro di 60 giorni. Ma a mancare sono anche i soldi. Per realizzare lintero complesso ci vorranno circa sei/sette milioni di euro. Lipotesi dellUniversit di vendere tre collegi (Vela, Aquilone e Serpentine) alla Regione e ottenere, cos, 12 milioni di euro. In questo modo potr azzerare il mutuo con Banca Marche e potr essere libera di stipularne un altro per questo e altri lavori. stata chiesa e convento, asilo e scuola, poi carcere. Ora potrebbe diventare una mega biblioteca, degna di un prestigioso campus universitario anglosassone. San Girolamo cambia sempre volto, e nella sua storia si rispecchiano i mutamenti della societ e dei costumi di Urbino. Ledicio nacque allinizio del 400 come convento per opera dei Gerolamini, un ordine monastico ispirato alla spiritualit di San Girolamo. Nel 1427 la confraternita ricevette in dono dal cardinale Ottaviano degli Ubaldini un terreno che quello dove si trova ledicio attuale, inaugurato nel 1474. Giuseppe Tosi, larchitetto ed ebanista urbinate, ampli il convento con una ristrutturazione integrale nel 1780. In epoca napoleonica, dal 1808 al 1814, furono soppressi gli ordini monastici e chiusi i conventi. Con larrivo dei piemontesi, i Gerolamini rientrarono come precettori e il convento si trasform in asilo dinfanzia e scuola primaria e normale no al 1887. Poi un evento straordinario: nel 1883 ci furono le celebrazioni raffaellesche a Palazzo Ducale dove, al piano terra, cera il carcere. Uno scandalo, di sopra le celebrazioni di Raffaello con le massime autorit ducali, di sotto i detenuti dietro le inferriate che imprecavano contro i ministri e i ricchi della citt, come scrisse quei giorni un caustico Corrado Ricci, storico dellarte e giornalista dellepoca. Inizi una campagna di stampa di letterati e intellettuali, tra i quali anche Giosu Carducci, per spostare i carcerati. Dopo lunit dItalia racconta larchitetto Sergio Feligiotti fu stabilito che larea di San Girolamo fosse destinata allaccademia delle Belle Arti, che allora si trovava nellattuale sede di Economia e Commercio in via Saf. Intanto la scuola Gerolamina era stata trasferita al convento di San Benedetto. Poi il dibattito sui giornali devi la decisione: laccademia venne trasferita a Palazzo Ducale e il 9 maggio 1884 il carcere fu trasferito nel convento di San Girolamo dove rimase per un secolo intero, no al 1987. I segni patinati degli anni Ottanta erano evidenti no a poco tempo fa. Quando abbiamo iniziato i lavori, in quelle che erano celle, erano attaccati poster di Senna e Piquet, e di

Grazie a Carlo Bo il complesso appartiene allUniversit di Urbino dal 2000

CULTURA
Alla ricerca dei tesori nascosti dellarte

I sette nodi di San Giuseppe

Nella foto grande, come cambier la struttura nel progetto dello Studio Ferri-Feligiotti. Nella foto piccola in alto, ledicio comera nel 1970. In basso, le celle dellex carcere. A destra, laltare delloratorio di San Giuseppe

DOMENICO ALESSANDRO MASCIALINO

nizia in questo numero il viaggio del Ducato alla ricerca dei tesori nascosti dellarte urbinate. Il territorio della citt ducale infatti ricco di bellezze artistiche poco valorizzate. Una di queste loratorio di San Giuseppe, in via Barocci 40, luogo, secondo la direttrice della Galleria Nazionale delle Marche Agnese Vastano, ancora poco conosciuto e per questo poco frequentato dai turisti. Completato nel 1515, quando il ducato era ormai nelle mani dei Della Rovere, ledicio fu voluto dallomonima confraternita. La Compagnia di San Giuseppe era stata fondata nel 1501 sotto il duca Guidubaldo, glio di Federico e ultimo dei Montefeltro, e tra i suoi membri ha potuto annoverare la famiglia Albani, che ha espres-

Parla Maria Luisa Moscati della Comunit ebraica della provincia

Il Giorno della memoria non sia un rito


GIULIA FOSCHI
incomprensione del presente nasce dallignoranza del passato. Queste parole, dello storico francese Marc Bloch, sono la vera motivazione del Giorno della memoria in ricordo della Sho. Maria Luisa Moscati, rappresentante della Comunit ebraica di Pesaro e Urbino, ripensa al signicato di questa celebrazione, che rischia di perdere la sua forza nella ripetitivit, come ha sottolineato recentemente Riccardo Di Segni, rabbino capo della Comunit ebraica di Roma. Il pericolo che si crei una frattura tra passato e presente e che si identichi erroneamente la commemorazione della Sho con una ricerca di vendetta e giustizia. Non cos afferma la signora Moscati. La realt presente sarebbe incomprensibile se non si conoscesse il passato. Per questo le celebrazioni dellOlocausto devono rap-

presentare loccasione per diffondere notizie corrette sulla storia degli ebrei, evitando il pietismo. Il Giorno della memoria come momento di studio e ricerca, e non come statica ricorrenza. Suggerimento colto da diverse scuole marchigiane, che si sono preparate al 27 gennaio con un percorso di approfondimento sul periodo nazi-fascista nei territori locali, attraverso il recupero delle storie delle persone che lo hanno vissuto. Nelle Marche non c stata alcuna delazione documentata -ricorda la Moscati- nonostante si guadagnassero tremila lire per la denuncia di ogni bambino ebreo e cinquemila lire per ogni adulto. Una cifra consistente per lepoca, perci onore ai marchigiani. La Comunit ebraica di Urbino ha vissuto i primi anni di persecuzione nazista in una realt quasi protetta, anche se non esente dallapplicazione delle leggi razziali: tutti persero il lavoro, bambini e ragazzi venne-

ro allontanati dalla scuola, lUniversit sub lallontanamento di molti docenti e impiegati. Poi l8 settembre la radio annunci che tutti gli ebrei sarebbero stati internati nei campi di concentramento. La gente di Urbino stata fantastica. Tutti sapevano dove si trovavano le famiglie ebraiche, ma nessuno ha parlato. Nessun appartenente alla Comunit ebraica locale venne deportato. Furono invece diversi gli ebrei stranieri di passaggio catturati dalle SS a Urbino e fucilati a Forl. Ci sono poi le storie di altri cittadini, come Nando Ugoccioni, ex dipendente comunale catturato nel 1942 dalle milizie naziste a Bologna, dove era militare nel Genio Ferrovieri, e deportato nel campo di Stettino. Sopravvissuto alle atrocit dellinternamento, era tornato nel 1945. Si spento lanno scorso, proprio mentre raccontava agli studenti la sua tremenda esperienza durante un incontro nel Giorno della memoria, per non dimenticare.

so un Papa (Clemente XI, 17001721) e cinque cardinali. Lattuale congurazione risale al periodo tra il sei e il settecento. La Chiesa ha, tra le sue principali attrattive, il presepe a grandezza naturale realizzato da Federico Brandani (15231575) e la statua in marmo bianco di San Giuseppe, opera di Giuseppe Lironi, spedita da Roma dal cardinale Annibale Albani nel 1732. Sul softto si possono ammirare decorazioni che rappresentano le virt cardinali, mentre le quattro grandi tele alle pareti, che rappresentano la Nascita di Ges, lo sposalizio della Vergine, la fuga in Egitto e il transito di Giuseppe, sono opere di Carlo Roncalli. Notevoli anche lorgano, ben funzionante e risalente al 1782, e il lampadario in vetro di Murano, anchesso settecentesco. La Chiesa, che chiusa per ferie no al 20 febbraio, nel resto dellanno aperta come museo ci spiega il professor Sergio Petrelli, priore della Compagnia di San Giuseppe. Vengono celebrate tre messe il giorno di San Giuseppe, oltre che matrimoni, battesimi Per con la recessione non arrivano pi fondi pubblici e loratorio avrebbe bisogno di restauri. La Compagnia aveva tra i suoi ni sociali lassistenza ai malati e ai condannati a morte; lultima assistenza documentata a un condannato risale al 1834. Labito della Compagnia di color viola e il cordone ha sette nodi, a ricordare i sette dolori e le sette allegrezze di Giuseppe. Sul ruolo delle confraternite ha una voce critica Monsignor Davide Tonti, vicario episcopale all arte e alla cultura: In passato cera la volont nelle confraternite di dare azione concreta alla fede. Spesso i tesori donati alle confraternite venivano da patrimoni privati ed erano commissionati ad artisti importantissimi. Oggi per c una scissione tra la funzione delle confraternite e laspetto estetico.

il Ducato

Urbino commemora le vittime dellOlocausto con due eventi teatrali

Ti voglio bene, nonostante...


Al Sanzio in scena lo spettacolo Destinatario sconosciuto, lettere dimenticate fra un nazista e un ebreo
GIULIA FOSCHI

a razza ebraica un problema scottante per ogni nazione che la ospiti. Io non ho mai odiato un ebreo in particolare; ti ho sempre considerato un amico, ma tu sai che parlo in tutta onest quando ti dico che ti ho voluto bene non perch eri ebreo, ma nonostante tu lo fossi. E lestate del 1933, Hitler al potere da sei mesi. Le folle lo adorano, vedono in lui il salvatore della patria. Martin Schulse, rmatario di queste parole, tornato in Germania e, dopo un primo momento di incertezza, diventato fervente seguace del Fhrer e funzionario del Partito Nazionalsocialista. Il suo fraterno amico e socio daffari nel commercio di opere darte Max Eisenstein, ebreo americano, rimasto negli Stati Uniti. Destinatario sconosciuto di Katherine Taylor narra, attraverso la corrispondenza tra i due uomini, la trasformazione di una profonda amicizia in cui si insinuano gli eventi della storia e la follia del nazismo. Il racconto stato pubblicato nel 1938 dalla rivista americana Story. Leditore ritenne che il romanzo fosse troppo duro per essere attribuito a una donna, e decise di utilizzare lo pseudonimo maschile di Kressman Taylor, che lautrice conserv per tutta la sua vita professionale. Il racconto colpisce per lanticipo e lincisivit con cui la scrittrice ha denunciato gli orrori del nazismo. Nonostante lo straordinario successo ottenuto negli Stati Uniti, il romanzo stato diffuso in Europa solo alla ne degli anni novanta e dal 2000 anche in Italia. A Urbino lopera in scena venerd 27 gennaio alle ore 21 al Teatro Sanzio con una lettura-concerto di Luca Violini, accompagnato al pianoforte da Paolo Zannini. Lo spettacolo

prodotto da Quellicheconlavoce, gruppo marchigiano specializzato nelle letture teatrali e poetiche che parte dal concetto della voce come unico e vero strumento evocatore della parola scritta. Unaltra storia, lo stesso tragico ricordo, nello spettacolo organizzato dallAssociazione Agor al Teatro del Collegio La Vela, in scena venerd alle 21.30. Non solo gli ebrei e gli zingari, ma anche gli omosessuali vennero perseguitati dal regime nazista. In migliaia subirono la sterilizzazione e vennero internati nei campi di concentramento, contrassegnati con il simbolo del triangolo rosa, dove subirono trattamenti particolarmente crudeli. Le fate della notte racconta la vicenda di Dirk, studente belga connato nel campo di concentramento di Sachsenhausen, in Germania. Solo grazie a mile, sempre al suo anco tra gli stenti e le violenze sofferte, Dirk riesce a mantenere viva la propria luce, come le lucciole, fate della notte. Levento, in collaborazione con GAP (Gay and Proud), ANPI Urbino, Amnesty International e Arcigay Pesaro e Urbino, a cura della compagnia teatrale Micro Teatro Terra Marique di Perugia. Rappresentato a Perugia nel 2008, lo spettacolo stato nominato tre volte allInternational Dublin Gay Theatre Festival (miglior testo, spettacolo e produzione). La regia di Claudio Massimo Patern, in scena Daniel Neri e Roberto Nofrini. Anche Fermignano ricorda le vittime dellOlocausto con due iniziative. Gioved 26 lAssociazione Il Vascello promuove una serata dal titolo Fanatismi, fondamentalismi, annullamento dellumanit, mentre il 27 gennaio la Biblioteca comunale propone un invito alla lettura sul tema della Sho, che verr ripetuto il 10 febbraio in memoria delle vittime delle Foibe.

Al Caff del sole, musica dautore live

Andy, suonaci un po di funky


MARIA SARA FARCI

ock, blues e un po di funky. Si presenta cos il concerto di mercoled primo febbraio al Caff del sole. Protagonisti della serata saranno Carlo Chiarenza, alla chitarra elettrica, e Andrea Franchi, in arte Andy, alla voce e chitarra acustica. Per lui la musica una passione professione, iniziata pi di venti anni fa quando, con la chitarra, girava i locali della zona proponendo serate di musica popolare irlandese e folk americano. Sei anni fa la svolta: dai brani stranieri a quelli dautore italiani. Insieme a Marcello Branca, fisarmonicista calabrese, e ad altri sei amici di Pesaro e Urbino hanno creato la band Khorakhan, dal titolo della famosa canzone di Fabri-

Andy e Marcello Branca


zio De Andr. Fino a qualche anno fa, la musica italiana dal vivo non lavevo mai presa in considerazione, ho sempre fatto musica inglese o americana. Poi ho ini-

ziato a proporla ed stata una vera e propria sorpresa. La musica dautore suonata dal vivo ha una presa sul pubblico superiore rispetto a quella straniera, anche tra i giovani. Daltronde De Andr ancora uno dei cantautori pi amati sia per la sua musica, sia per i testi, commenta Andy. Ma per lui lorizzonte musicale non si fermato alle mura della citt ducale: da Urbino, alla Campania, passando per la Puglia, arrivando oltralpe, in Svizzera, in compagnia di un violinista romano, Andy si fatto strada suonando non solo nei locali, ma anche in grossi concerti a livello nazionale e ha da poco finito di incidere alcuni brani, prodotti insieme a Giuseppe Conte, il bassista della band di Raphael Gualazzi.

car te llo ne
10

Cinema
SHAME Cinema Ducale Feriali: 20,3022,30 Festivi: 16,30 -18,30 20,30 -22,30 Di Steve McQueen con Michael Fassbender e Carey Mulligan. Il film racconta le trappole mentali di Brendon, un uomo dipendente dal sesso tanto da non riuscire a condurre una relazione sentimentale sana. THE IRON LADY Cinema Ducale Dal 3 febbraio (orari da definire) BENVENUTI AL NORD Cinema Ducale Feriali: 20-22 Festivi: 16 -18 - 20-22 A.C.A.B. Cinema Nuova Luce Feriali: 21,15 Festivi: 17,3021,15.

Di Phyllida Lloyd, con Meryl Streep. La lady di ferro. Cos veniva chiamata Margaret Tatcher durante il suo mandato come primo ministro sul Regno Unito. E la prima e unica donna ministro che ha vinto tre elezioni consecutive.

Di Luca Miniero, con Claudio Bisio, Alessandro Siani, Angela Finocchiaro. Il sequel di Benvenuti al Sud conferma il cast del primo episodio aggiungendo alcune new entry, come Paolo Rossi, nei panni di un imprenditore senza scrupoli.

Di Stefano Sollima. Con Piefrancesco Favino, Marco Giallini e Filippo Nigro. Il titolo lacronimo di All cops are bastards. Il film racconta le vicende di tre poliziotti che militano in prima linea contro ultr, black blocks, No Tav...

SPETTACOLI
Nelle foto a sinistra, Noemi Bruschi durante il Grain Raid delloceano Indiano. Nella pagina accanto, la copertina del romanzo che ha ispirato lo spettacolo

Da Santarcangelo a Urbino e poi in giro per il mondo: Noemi, star di Rete4

Avventura, il tuo nome donna


In tv sembra facile, ma i viaggi ti mettono alla prova. Ho imparato a fotografare. Sar il mio mestiere
MARTINA MANFREDI
una ragazza di 22 anni che studia a Urbino ma per la tv una donna, anzi una Donnavventura. Noemi Bruschi, studentessa di Santarcangelo di Romagna allAccademia delle Belle Arti di Urbino, una veterana della serie tv Donnavventura, in onda la domenica alle 14 su Rete4, e le prossime domeniche la rivedremo tra le protagoniste della trasmissione nella seconda parte del Gran Raid delloceano Indiano: dal Madagascar a Dubai. Il programma organizza da pi di ventanni spedizioni tutte al femminile: una decina di ragazze accompagnano gli spettatori in giro per il mondo alla scoperta di luoghi esotici e un tempo selvaggi. E questanno Noemi, dopo aver gi partecipato al Gran raid americano nel 2009, si avventurata dalle Seychelles allOman passando per gli Emirati Arabi e le Maldive. Minuta, bionda e sorridente con una fotocamera professionale a tracolla, quando dice per essere Donnavventura bisogna essere spontanee, allegre ed entusiaste, senza strafare sembra proprio stia parlando di se stessa. Prima di diventare una Donnavventura, Noemi voleva fare il medico ma la trasmissione lha portata davanti e dietro lobiettivo di telecamere e macchine fotografiche, convincendola a coltivare la sua creativit e iscriversi al corso di scenografia dellAccademia di Urbino. Cosa significa fare unesperienza come quella di Donnavventura a ventanni? Molto. E grazie al programma che ho sviluppato la passione della fotografia e non studio pi farmacia mirando a fare il test di medicina, ma ho deciso di fare scenografia. Ho preso coscienza della mia creativit solo con la prima spedizione. Vedere luoghi e volti nuovi e conoscere nuove culture sono avventure che aprono la mente e svelano orizzonti che prima non immaginavi neanche esistessero. Com la giornata tipo di una Donnavventura? Molto dura, non solo divertente e per niente rilassante come sembra nel programma. Ci svegliamo alle sette, impostiamo i navigatori, viaggiamo, prendiamo i contatti per le interviste, filmiamo e fotografiamo ci che ci sembra interessante e la sera scriviamo il diario di bordo ordinando il materiale raccolto. Bisogna avere una gran pazienza perch non si pu mai lasciare il team, nessuna di noi pu decidere di farsi neanche un caff senza tutta la squadra: le regole sono ferree. Il rapporto tra noi ragazze quindi diventa fortissimo e fondamentale perch siamo sole con un cameraman e un caposquadra (Maurizio Rossi ndr.) molto severo. Se Urbino fosse tra le tappe di unipotetica spedizione di Donnavventura, come la descriveresti? Cercherei di trasmettere lo spirito della citt universitaria, quindi parlerei con chi studia qui e passeremmo una giornata con loro, allUniversit e fuori. Poi dedicheremmo qualche minuto anche alla storia, visto che una citt rinascimentale, e alle tipicit culinarie che cerchiamo sempre di assaggiare e far conoscere. E tu perch lhai scelta per studiare? Mi piacciono le citt piccole e storiche, forse perch mi ricordano la mia citt Santarcangelo di Romagna. E poi Urbino una citt darte, giusta quindi per studiare in unAccademia darte. I ricordi pi forti legati a Donnavventura? Troppi. Uno dei momenti pi esaltanti stato partire per la prima volta con il programma e sbarcare negli Stati Uniti, anche perch era il mio primo viaggio importante. Sullultimo Raid che ora in onda invece preparatevi al contrasto tra la sfavillante Dubai e lo sconfinato deserto. Un c o n s i g l i o per le aspiranti Donnavventura? Entusiasmo, pazienza e spirito di a d a t t a m e n t o. Non diremi piace viaggiare, banale, e non usare la trasmissione come un casting per entrare in tv. E una grande opportunit di fare un viaggio indimenticabile, ma non una vacanza. Se lo si fa con convinzione e lo spirito giusto, il lavoro duro sar ripagato.

Gran Raid delloceano Indiano: dal Madagascar a Dubai ogni domenica alle 14

Viaggiando si svegliata la mia creativit, per questo ora studio in Accademia

Eventi Culturali
RICERCA SCIENTIFICA: UN SYMPOSIUM Sabato 28 gennaio ore 17 Sala consiliare Fermignano (PU) OMBRELLINA SCOPRE IL MONDO Domenica 5 febbraio ore 17 Teatro della Rocca, Sassocorvaro (PU) Una favola in musica. Una rassegna per bambini... di ogni et. Anche questanno performances messe in scena da Compagnie teatrali provenienti da tutta Italia. Uno spettacolo indimenticabile per grandi e piccini.

Musica
RAGGAE NIGHT Sabato 28 gennaio dalle ore 22,30 . Black Jack, Trasanni di Urbino (PU) Sunseamilla crew, Natural Taste Sound da Pesaro e infine la presentazione del nuovo album di Kal Chocoloop, Tempo al tempo. Sulle note live di questi ospiti, il locale offrir una notte tutta dedicata alla dancehall raggae.

Incontri
MEDICINA NATURALE Luned 30 gennaio, 6 febbraio e 13 febbraio alle 20,45 in via dei Gelsi 2, Urbino (PU) LIstituto di medicina naturale di Urbino organizza tre incontri sulla cura alternativa: Fiori di Bach: come funzionano?; La prevenzione tramite massaggio e il terzo luned Armonia di forme, colori, sapori e aromi in cucina. TAVOLA ROTONDA Luned 6 febbraio ore 15 Aula Magna Accademia di Belle Arti di Urbino Arriva a Urbino lultimo appuntamento del ciclo Quattro incontri sulla tecnica (nel tempo della tecnica), organizzati dal professore Alfredo Pirri nellambito del corso di Tecniche e tecnologie delle arti visive.

Dialogo tra Roberto Burioni, professore di Microbiologia e specialista in immunologia clinica e allergologia al San Raffaele di Milano e Nicola Clementi, dottore specializzato in Microbiologia e Virologia allUniversit San Raffaele di Milano.

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il Ducato

Fra sde e opportunit di crescita ecco le novit dellanno accademico

Il nuovo Statuto alla prova


Il Rettore: Con lapprovazione della Carta cambier la struttura dei principali organi universitari

I ricercatori acquistano peso nella rappresentanza al Senato Pi poteri ai Dipartimenti


SILVIA BALDINI ROSSELLA NOCCA

Universit di Urbino apre il 2012 con nuove sfide da portare avanti e alcune prospettive di cambiamento importanti. Sono molteplici le questioni di interesse della stagione appena apertasi per lAteneo, ha sottolineato il Rettore Stefano Pivato, che ha presieduto la cerimonia di inaugurazione del nuovo Anno Accademico lo scorso mercoled allAula Magna dellex Magistero, ora Area scientifica didattica Paolo Volponi. Alla cerimonia era presente anche il Presidente dellIstat Enrico Giovannini, che ha tenuto una lezione sulla situazione sociale ed economica del Paese. Tra gli elementi di novit dellAteneo, il nuovo Statuto universitario, redatto di recente e ora in attesa di approvazione ministeriale, assegner maggior potere ai ricercatori, che entreranno in Senato Accademico. Inoltre, come ha spiegato la professoressa Raffaella Sarti, ricercatrice di Storia Moderna presente in Commissione Statuto, la nuova carta, come richiesto dalla legge, prevede che le attivit didattiche e di ricerca vengano concentrate nelle strutture dipartimentali e questo rappresenta senza dubbio una delle maggiori novit. Gli studenti, intanto, rimangono la risorsa pi importante del sistema universitario e della citt, come ha sottolineato il sindaco Franco Corbucci, presente alla cerimonia: I ragazzi che vengono a studiare

in questa citt sono in rapporto uno a uno con gli abitanti, perci per noi sono cittadini come gli altri. Cerchiamo di dimensionare i servizi a seconda delle loro necessit. Il presidente del Consiglio degli studenti, Stefano Patern, ha sottolineato invece come la celebrazione dellAnno Accademico sia stata occasione per esprimere i bisogni di chi studia a Urbino. Il rapporto tra gli studenti e la citt uno dei problemi che ci sta pi a cuore, ha detto. La popolazione studentesca, pur essendo superiore a quella urbinate, non pu eleggere un proprio rappresentante nel Consiglio Comunale. Questo ci consentirebbe di farci sentire di pi, ha concluso. Ultimo tassello del mosaico, il peso dellUniversit per lintero territorio provinciale. La presenza dellateneo urbinate valorizza lintera Provincia, ha detto il Presidente Matteo Ricci, anche lui presente allapertura dellAnno Accademico. Un buon segno viene dallaumento delle immatricolazioni di questanno e ci sta a testimoniare come questo polo universitario sia un notevole centro dattrazione, da sostenere e valorizzare, ha proseguito. Laver scelto di chiamare il presidente dellIstat Enrico Giovannini ha continuato Ricci - molto importante perch la nostra provincia stata scelta per portare avanti un nuovo progetto di sperimentazione partito a Novembre 2010. Si calcoler con lIstat lindice di benessere del territorio, andando al di l delle tradizionali misurazioni di crescita quali quella del Pil. I primi risultati arriveranno gi questo anno.

Un momento della cerimonia di inaugurazione dellanno accademico 2011-2012 Nella pagina accanto foto di Francesco De Francesco

Intervista/ Stefano Pivato

Intervista/ Enrico Giovannini

Il 2012 sar lanno del rinnovamento


l Rettore Stefano Pivato ha illustrato le principali novit per lAteneo: Anzitutto apriamo lanno con uno Statuto Universitario completamente nuovo, varato di recente dal Senato Accademico. Il nuovo testo ha visto lintroduzione del principio una testa un voto per i ricercatori e lo spostamento dei poteri decisionali dal Senato al Consiglio dAmministrazione. Il 2012 porter anche unaltra importante novit per lAteneo: Tra poco terminer il processo di statalizzazione. Siamo in attesa del responso dellAgenzia nazionale di valutazione del sistema universitario. Il Rettore ha commentato poi lintitolazione dellex Nuovo Magistero a Paolo Volponi: C stato un legame forte fra Volponi e la citt e volevamo sottolinearlo.

La vostra provincia un esempio di qualit

l presidente dellIstat Enrico Giovannini ha lanciato un messaggio ai giovani: La formazione un fattore necessario, ma purtroppo non sufciente per superare la precariet e sviluppare i propri piani di vita. Cercate il pi possibile le opportunit che esistono e impegnatevi a fondo. Giovannini che ha tenuto una lectio magistralis allAteneo ha anche parlato della Regione:Le Marche hanno generato una qualit della vita notevole, elementi di forte coesione sociale e un tessuto industriale signicativo, che ha dimostrato di essere capace di rinnovarsi in funzione dei cambiamenti epocali sui mercati internazionali. Il presidente ha anche annunciato che nel prossimo Festival della Felicit si concretizzer una collaborazione fra lIstat e la provincia di Pesaro-Urbino volta a individuare nuovi indicatori del benessere.

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UNIVERSIT

La lente di Almalaurea sugli studenti urbinati

Nessun bamboccione e pochissimi sgati Manca il lavoro vero


VALERIO MAMMONE

figati. Cos, il giovane viceministro del Lavoro del Governo Monti, Michel Martone, ha definito gli studenti universitari che a 28 anni non hanno ancora una laurea. Dopo questa gaffe meglio che non si presenti davanti ai laureati di Urbino. Secondo i dati Almalaurea relativi ai laureati nel 2010, i primi a entrare nel merato del lavoro sono stati gli ex studenti delle lauree specialistiche a ciclo unico in farmacia e giurisprudenza: 26,7 anni. Salvi per un soffio i laureati triennali, che concludono il primo ciclo di studi universitari a poco pi di 27 anni. Rientrano a pieno titolo nella categoria introdotta dal viceministro i laureati nella specialistica o magistrale: con 29,4 anni, sono gli ultimi a lasciare le aule universitarie. Se let dei laureati di Urbino pi alta della media italiana, la durata degli studi invece in linea con gli standard nazionali: 4,6 anni per prendere una triennale, 2,8 per una specialistica o magistrale, 6,7 per un corso di laurea a ciclo unico. A Urbino, nel 2010, si sono cinti la testa dalloro 2.291 studenti. A un anno dalla laurea gi tempo di bilanci. Occupazione Il 52% dei laureati triennali dichiara di avere un lavoro, il 6% in pi rispetto alla media nazionale. La platea degli intervistati si divide fra chi ha continuato il suo vecchio lavoro (52%) e chi ne ha trovato uno nuovo (32%). Sul podio delle classi di studio fortunate c sociologia con il 77,4% (anche se soltanto il 22% dei laureati usa le competenze acquisite durante gli studi), seguita da Scienze delleducazione e della formazione (75,9) e da Scienze e tecnologie informatiche (71,4). Fanalino di coda, Conservazione e restauro dei beni culturali (18%), preceduta da Lettere (23,5%) e Scienze Biologiche (23,7). Il 64% degli studenti che hanno completato il 3+2, dichiara di avere unoccupazione. In alcuni casi, la laurea biennale non ha dato i frutti sperati: il 26% dei laureati pensa che sarebbe stato sufficiente il titolo triennale; la stessa percentuale ritiene che non sia servita affatto. Il 19% la considera fondamentale mentre il 45% crede che sia stata utile. Ai primi posti per occupazione

e percentuali di utilizzo della laurea troviamo biologi, laureati in Lingue e letterature moderne americane ed europee, seguiti da quelli in Archivistica e biblioteconomia e Scienze motorie. Sulla carta faticano a trovare lavoro i laureati in Farmacia e Giurisprudenza (ciclo unico): il 38% lavora, ma il dato parzialmente compensato dalla quota di chi iscritto a un altro corso o impegnato in un praticantato (26,4%). Laurea e lavoro Si pu essere laureati col massimo dei voti in Scienze della comunicazione e lavorare come receptionist in un albergo. Sapere chi usa la laurea nel proprio lavoro un parametro importante nella scelta del proprio percorso accademico. La classifica premia i laureati triennali in Scienze motorie (56%), seguiti da Scienze informatiche (53,3) e Scienze dei servizi giuridici (50%); chi con la laurea ha fatto poco o nulla sono i geologi (100%), seguiti dai laureati in Lettere (62,5%) e Filosofia (61,5%). Fra chi sfrutta al meglio la laurea magistrale troviamo i laureati in Giurisprudenza; seguono Biologia e Lingue e letterature moderne europee e americane. Sul fronte dei corsi a ciclo unico, soddisfatti i laureati in Farmacia (92,9%), meno quelli in Giurisprudenza (30,8%).

Atenei statali medi - Classifica Censis 2011 Voto Strutture Web Borse Servizi Ateneo finale e contributi
1. Trento 2. Siena 3. Sassari 9. Urbino 15. Foggia 16. Catanzaro 17. Napoli LOrientale 18. Napoli Parthenope 101 105 88 96 70 98 71 66 110 94 100 89 85 73 76 68 92 110 104 78 75 73 68 66 107 86 94 99 99 80 86 66 101,4 99 96,2 87,6 79,6 77,4 74,5 66,5

Laureati in corso
ANNO 2005 2006 2007 2008 2009 UNIURB 33.2% 32.1% 32.8% 34.2% 37.5% ITALIA 37.6% 38.3% 42.3% 43.6% 42.8%

Erasmus 2010/11
Facolt In partenza

Lingue e lett. straniere Economia Farmacia Scienze politiche Scienze e tecnologie


Dati Ufficio ricerca e relazioni internazionali

61 17 15 3 1

Confronto percentuale tra Universit di Urbino e media nazionale. (Dati Nucleo valutazione interna)

Uno su tre si laurea in tempo, in pochi studiano allestero

Li vogliamo svegli e con lErasmus


PAOLA ROSA ADRAGNA

aurearsi nei tempi giusti avendo fatto unesperienza allestero il binomio vincente per entrare nel mondo del lavoro. E i laureati dellUniversit di Urbino iniziano a rendersene conto. Secondo la dodicesima indagine Neolaureati e stage relativa al 2011 e condotta dal Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale (Gidp), i datori di lavoro cercano giovani con profili ben precisi: la padronanza di almeno unaltra lingua oltre allitaliano (inglese, tedesco e francese in testa) al primo posto con 26,9 per cento; segue la motivazione con il 19,3 per cento e, immancabile, lalto voto di laurea con l8,4 per cento delle preferenze. Ma 110 e lode non basta: chi assume predilige la combinazione di una laurea conseguita nei tempi previsti dal piano di studi e unesperienza Erasmus. Per quanto riguarda la durata del percorso di studio, il numero dei laureati

in corso allUniversit di Urbino nel 2009 di circa il 5 per cento in meno rispetto a quello degli altri atenei italiani: 37,5 per cento dell ateneo ducale contro il 42,8 per cento della media nazionale. importante per notare come qui la diminuzione dei fuoricorso sia pi veloce, sottolinea Gianfranco Ferrero, prorettore vicario. Dal 2003 al 2009 la percentuale dei laureati in corso salita di quasi 14 punti, quella della media nazionale solo di 10. Si tende quindi verso la regolarizzazione degli studi, fondamentale per il presidente del Gidp Paolo Citterio. La ragione? Non serve che un ponte da realizzare in 5 anni venga costruito egregiamente in 30. Va costruito bene e nei tempi previsti. Gli studenti che invece scelgono unesperienza allestero sono ancora pochi. LUfficio ricerca e relazioni internazionali ha certificato che erano 123 nellanno accademico 2008/09, sono saliti a 154 nel 2009/10 per poi riscendere a 142 nel 2010/11. Ma le borse bandite per programmi di studio o tirocinio nei

paesi dellUnione europea erano circa 408. Il Rapporto annuale Erasmus 2009/10 dellAgenzia Lifelong Learning Programme rileva che la percentuale dell1,1 per cento, ma, anche se siamo in linea con la media nazionale, la Carlo Bo si trova al 32 posto tra le 76 universit italiane che aderiscono al progetto. Distinguo da fare in base alle facolt: si passa, come presumibile, dai 61 studenti di Lingue e letterature straniere allunico di Scienze e tecnologie. Gli studenti di alcuni corsi di laurea spiega il Prorettore credono che non sia attinente al loro percorso di studio. Altri hanno problemi nel processo di convalidazione delle attivit e preferiscono non perdere tempo. Anche se perdita di tempo non . La preferenza dei datori di lavoro per neolaureati che sono stati in Erasmus sottolinea Citterio dovuta allapertura mentale. Un ragazzo che studia allestero matura capacit relazionali, di autonomia e di gestione che uno che resta in Italia per tutto il percorso di studi - soprattutto se vive con i genitori - non sviluppa.

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il Ducato

Scienze Motorie tra le migliori in Italia. Per il Miur, Cus in penultima posizione

Dove sono niti gli impianti?


Poche strutture a Urbino per gli studenti sportivi. Universit ducale battuta dagli altri atenei marchigiani
MADDALENA OCULI

i sono modi e modi di scegliere luniversit. C chi decide sulla base dellofferta didattica, chi invece cerca la citt pi in. Ma c anche chi d importanza alle attivit extracurriculari di un ateneo, come per esempio quelle sportive. In ogni citt universitaria italiana le attivit sportive per gli studenti sono organizzate e gestite dal Cus, il Centro Universitario Sportivo. Anche Urbino ha il suo Cus, ma non ha lo stesso appeal rispetto a quello degli altri atenei italiani e nemmeno della sua regione. Fatto che tra laltro stride con la classifica che ogni anno pubblica il Censis, il Centro Studi Investimenti Sociali, secondo cui la facolt di Scienze Motorie di Urbino nel 2011 seconda in tutta Italia. La mia gioia sarebbe che uno studente indeciso su quale universit frequentare, al di l dellofferta didattica, scelga Urbino perch ci sono delle opportunit che durante la settimana gli permettono di fare attivit sportiva a basso prezzo dice Eugenio Grassi, uno dei consiglieri del Cus Urbino. Ma per ora non cos. Ogni anno il Ministero dellIstruzione redige una graduatoria tra tutti i Cus italiani che ne indica il livello dei servizi. Urbino nel 2011 penultima, davanti solo a Teramo. Gran parte del punteggio dato dalle attrezzature che i Centri Universitari Sportivi mettono a disposizione. Quelli del Cus di Urbino sono ben pochi secondo il Ministero: un campo da tennis in terra rossa, un percorso vita che verte in condizioni precarie, un campo polivalente e un pallo-

Lo scopo del Cus offrire attivit a basso prezzo. Ma i fondi statali sono troppo scarsi

ne pressostatico. Questanno andato in porto un progetto, grazie alla facolt di Scienze Motorie, che ci ha consentito di avere degli spazi in pi dice Grassi. Dalle 19 alle 21.30 abbiamo in gestione tre palestre di cui una una sala attrezzi. In pi due palloni che vengono affittati dal Cus a tutti gli studenti che vogliono liberamente giocare a basket o pallavolo. Il tutto quasi a costo zero. Scienze Motorie, infatti, non chiede al Cus di pagare laffitto delle strutture. Spiega Grassi: Il nostro impegno che se alla fine della stagione abbiamo un utile lo investiamo in nuovi attrezzi che saranno poi a disposizione sia degli studenti del Cus, sia di quelli della facolt. Questo un progetto pilota iniziale. Inoltre, grazie a una convenzione con il circolo ippico delle Cesane, gli studenti potranno anche frequentare corsi di equitazione. E per questa stagione invernale sono state organizzate settimane bianche a prezzi davvero vantaggiosi. Ma ancora poca cosa rispetto allofferta degli altri atenei marchigiani. Camerino, per esempio, ha creato una vera e propria cittadella dello sport. Uno stadio universitario con un impianto di atletica leggera omologato, due palestre coperte una di pi di 1.500 mq, due campi da tennis in terra rossa e sette campi multiuso tra cui un poligono per tiro con larco, un campo da beach volley, uno da basket e un percorso vita. Anche il Cus delluniversit di Macerata vanta pi strutture di Urbino. Ha infatti a disposizione una piscina, cinque palestre coperte e tre campi multiuso. Per gli studenti del Cus di Ancona ci

A sinistra, la palestra della facolt di Scienze Motorie. A destra in alto, e ragazze dello United (foto Agostini)

Al Cus di Urbino
Anno
2008 2009 2010 2011
Fonte: Miur, cifre in euro

Ai Cus delle Marche


Ateneo
Ancona Macerata Camerino Urbino

Fondi
26.220 18.459 23.182 15.726

Fondi
73.234 53.408 89.061 15.726

Fonte: Miur, cifre in euro riferite al 2011

sono tre campi da tennis sintetici, una torre per arrampicata, una palestra coperta da body building, due palestre coperte geodetiche, un campo da calcio in erba. Urbino perde a ogni confronto. Ma c da dire che il sistema di assegnazione dei fondi da parte del Ministero non aiuta: premia chi ha pi strutture, e non d cos la possibilit di migliorare a chi pi carente, come Urbino. un cane che si morde la coda dice Partipilo, direttore del Cus Urbino. Da

quando c questa legge, cio dal 2007, vediamo sempre tagliati i nostri finanziamenti. In pi con lultima finanziaria la situazione ulteriormente peggiorata. Dovevamo avere intorno ai 15.000 euro, ma lultima rata che ho riscosso stata decurtata di 1.700 euro. Senza contare che il 10% della somma totale dobbiamo versarla al Cusi, il centro organizzativo di tutti i cus, che sta a Roma. Il presidente spiega anche come parte delle colpe della situazione attuale risalga

ai dirigenti del Cus degli anni 80: In quel periodo arrivavano 250 milioni di lire allanno. Ma non sono stati fatti grandi investimenti per nuovi impianti sportivi insieme alluniversit. Lunica speranza - dice Partipilo - che se davvero si costruir una nuova sede di scienze motorie, come si dice da tempo, potremo creare una gestione integrata. Cos nuove moderne strutture verrebbero usate di giorno dalla didattica della facolt, e di sera dai nostri studenti.

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SPORT

La squadra di calcetto femminile cerca il riscatto dopo un inizio in sordina

Le 10 Duchesse dello United


Undici formazioni delle Marche si sdano nel campionato provinciale amatoriale dellUisp iniziato a ottobre
MARTINA ILARI

anno gli scarpini ben allacciati, di colore nero o bianco ma anche verde fosforescente e rosso, forse per sentirsi come i loro campioni preferiti. Un corpetto blu distingue le squadre e la voglia di giocare si intravede da come gli occhi seguono la traiettoria del pallone che scivola sul campo. Il Cus United la squadra di calcetto femminile di Urbino, si allena il luned e il mercoled nella palestra del liceo classico Raffaello, per preparare la partita del venerd. Ragazze dai 17 ai 26 anni, studentesse e lavoratrici, partecipano alla decima edizione del campionato provinciale amatoriale dellUisp, Unione Italiana Sport per Tutti, da ottobre a maggio, contro altre dieci squadre, tutte marchigiane. Alla fine la prima va a Rimini per il torneo nazionale, con le altre vincenti dei campionati territoriali. Dopo dieci giornate le rossobl urbinati sono terzultime a sette punti, ma il gruppo ha bisogno di tempo per formarsi, dice lallenatore Gianfranco Sio. Il mister, in seconda lanno scorso, questanno anche dirigente e ha ricostruito la squadra. Esisteva un nucleo di persone che giocava insieme da due anni. Poi ho preso altre ragazze, con alcune che non avevano mai messo piede su un campo di calcio. Tecnicamente la squadra molto pi forte di quella passata; il nostro obiettivo superare i 17 punti dello scorso campionato. Migliorare, sentirsi squadra. Imparare a giocare insieme, concorda Sara di 26 anni, portiere e unica lavoratrice, che allinizio non voleva neanche partecipare. Da piccola giocavo a Pesaro ma avevo deciso di smettere. A Urbino mi hanno presa a forza. Ora non me ne andrei mai. La magia del pallone: se giochi e ti appassioni, non riesci pi a farne a meno. Abbiamo pensato al campionato dice Renato Molinelli, presidente della Le-

ga Calcio di Pesaro Urbino perch molte ragazze giocavano ma in nessun torneo o in spiaggia lestate. Allinizio la partecipazione era poca, poi siamo arrivati a tredici squadre, con 160- 180 ragazze a stagione. Passione, divertimento e la propria macchina per le trasferte anche perch, continua mister Sio, il Cus e qualche sponsor coprono quasi tutte le spese. Per il resto si autofi-

nanziano le ragazze. E un accenno alle strutture che mancano: Le gare in casa le giochiamo sul sintetico di Gadana. Laffitto del palazzetto costa troppo, non possiamo permettercelo. Lallenamento continua: partitella quattro contro quattro, stop e tiri. Appena finisce subito felpa, tuta e cappello pesante. In fretta, perch altrimenti si fa tardi e chiude la mensa.

LE PARTITE:
CUS URBINO UNITED- ASD FLAMINIA 3-3 giocata il 13 gennaio Prossimi incontri: CUS URBINO UNITED- ASD SPORTLAND venerd 27 gennaio Palagadana 21:15 CUS URBINO UNITED- FORUM SEMPRONI venerd 10 febbraio Palagadana 21:15

Grazie agli atleti universitari. Lassessore Tempesta: Altre priorit

Si macinano record, ma senza pista


ANTONIO RICUCCI

na pista omologata non lhanno. E i reponsabili sportivi, atleti professionisti e dilettanti sono tutti daccordo sul punto: la pista del campo Montefeltro (terreno casalingo dellUrbino calcio), usata per gli allenamenti di atletica leggera, non pi funzionale. Nella provincia di Pesaro-Urbino, attualmente, lo solo la pista di Fano, che a norma di regolamento e perci costantemente utilizzata per le competizioni. Lalternativa indoor, dove i ragazzi si riparano in caso di pioggia e freddo, il pistino interno alla facolt di Scienze Motorie, che viene loro concesso dallUniversit nei giorni dispari della settimana. Nonostante le difficolt, per, gli allenamenti continuano e a volte portano buoni frutti, anche primati in competizioni regionali: come, ad esempio, successo a Gabriel Adenegha, Jenny Mascia e Giorgia Micheli, atleti del Cus Urbino. Adenegha, 17 anni, ha ottenuto il miglior tempo regionale (2294) sui 200 metri, mentre Mascia, da juniores, la primatista femminile sui 400 metri: ha fermato il cronometro a 10157. Micheli si classificata prima nel salto in lungo con 5,12 metri. I ragazzi delle scuole superiori

la sua esperienza lombarda, dove in ogni paese cera un impianto sportivo, evidenzia che quando i partecipanti sono cos piccoli ci sono pi difficolt per farli gareggiare lontano da casa: per i costi degli spostamenti e per le maggiori responsabilit degli accompagnatori nei confronti dei genitori. Ma alla base, continua la docente, deve esserci la motivazione al sacrificio. Inoltre, a differenza degli sport di squadra come il calcio, un ragazzo solo contro gli altri, e una cattiva prestazione pu demotivarlo e fargli abbandonare la pista. Per chi continua, invece, ci sono allenamenti di otto ore per cinque giorni: cos, gran parte di coloro che poi raccolgono risultati importanti entra in un gruppo sportivo militare che gli permette di avere uno stipendio e di continuare ad allenarsi. C anche chi, pur non essendo professionista, ci mette la stessa passione : sono il centiLa pista di atletica del campo Montefeltro naio di iscritti dellassociaziobriella Trisolino, docente a Scienze motone Avis-Aido Urbino podismo, presieduta rie, atleta del Cus e consigliere provinciale da Mauro Bernardini: Alcuni di noi si sodella Fidal (Federazione nazionale di atleno gi iscritti alla maratona di Roma- antica)- vanno dai cinque ai 12 anni, nelle canuncia orgogliosamente- prevista a marzo. tegorie esordienti e cadetti; ed proprio Gli altri appuntamenti annuali ai quali i corrinel passaggio dalle medie alle superiori, dori del Montefeltro sicuramente non manquando carichi di lavoro e di studio sincheranno sono la Barchi-Fano e la corsa nottensificano, che c la prima grande screturna allinterno delle mura ducali, il 1 giugno, matura. Trisolino, tornata a Urbino dopo anniversario del patrono, San Crescentino.

fanno parte della categoria cadetti, dove si selezionano gli allievi, il primo gradino della carriera professionistica, secondo una logica a collo di bottiglia, che evolve con juniores, promesse, seniores. Le attivit promozionali, cio davviamento alla pratica sportiva -spiega Maria Ga-

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il Ducato

MASS MEDIA

Arriva in Italia il crowdfunding, il giornalismo social finanziato dal lettore

Linchiesta? Ora su misura


Sullesempio del sito americano Spot.us, lItalia inizia a fare i primi passi. Unopportunit per i giovani giornalisti free-lance
ANTONIO SIRAGUSA GLORIA BAGNARIOL
un anno di vita aveva gi raccolto 45 mila dollari da centinaia di persone nella sola citt californiana, e aveva portato a termine 40 inchieste: ad esempio, sul gap tra ricchi e poveri, sulla chiusura della libreria Stacey, sulla crisi dellindustria del sesso o sulle potenzialit dellenergia solare. Il concetto di giornalismo finanziato dal basso si adatta molto bene allambito locale, a una piccola rete di persone interessate e informate sui problemi della propria zona. Ed in questo senso che pochi giorni fa ha lanciato il suo progetto italiano Pubblico Bene: nato dallidea di un gruppo di amici, ha ottenuto un finanziamento dalla regione Emilia Romagna per realizzare le prime due inchieste-vetrina (una sul tema del welfare e laltra sulla questione degli affitti a Bologna). In una seconda fase saranno gli utenti stessi a proporle e a finanziarle. Lobiettivo si legge sulla home page del portale realizzare uno slow journalism libero dalla logica dello scoop e dall'urgenza della cronaca. Il giornalismo lento e partecipato per non piace a tutti e ci sono molti nodi da sciogliere. Innazitutto c il problema delle responsabilit legali per eventuali errori: a risponderne sarebbe lautore dellinchiesta o il responsabile del portale che la ospita? Le prime sentenze della Cassazione tutelano il direttore responsabile di una testata online perch internet un sistema fluido, non controllabile come un giornale, e perch lapertura ai commenti lo rende un prodotto non chiuso, dialettico. Gli scettici si appuntano anche sul problema dellaffidabilit di uninchiesta finanziata a scatola chiusa. Chi sarebbe disposto a pagare in anticipo un giornalista sconosciuto che voglia affrontare un tema di interesse pubblico? Il rischio che ad essere sostenuti economicamente siano solo giornalisti gi noti. E poi c chi crede, come leditorialista del Foglio, Stefano Cingolani, nella funzione delle lite e nella loro capacit di dare un senso a fatti e notizie altrimenti slegati. Tutte questioni aperte, ma non c dubbio che il finanziamento dal basso sia una grande opportunit per i giovani giornalisti in tempi di crisi.

DUE PULITZER PER UN SITO CROWDFUNDING: PROPUBLICA

ASSOCIAZIONE PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO, fondata da Carlo Bo. Presidente: STEFANO PIVATO, Rettore dell'Universit di Urbino "Carlo Bo". Vice: DARIO GATTAFONI, Presidente dellOrdine dei Giornalisti delle Marche. Consiglieri: per l'Universit: BRUNO BRUSCIOTTI, LELLA MAZZOLI, GIUSEPPE PAIONI; per l'Ordine: STEFANO FABRIZI, CLAUDIO SARGENTI; per la Regione Marche: SIMONE SOCIONOVO, ALFREDO SPARAVENTI; per la Fnsi: GIOVANNI GIACOMINI, GIANCARLO TARTAGLIA. ISTITUTO PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO: Direttore: LELLA MAZZOLI, Direttore emerito: ENRICO MASCILLI MIGLIORINI. SCUOLA DI GIORNALISMO: Direttore GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI IL DUCATO Periodico dell'Ifg di Urbino Via della Stazione, 61029 - Urbino - 0722350581 - fax 0722328336 www.uniurb.it/giornalismo; e-mail: redazioneifgurbino@gmail.com Direttore responsabile: GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI Stampa: Arti Grafiche Editoriali Srl - Urbino - 0722328733 Registrazione Tribunale Urbino n. 154 del 31 gennaio 1991
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mmaginate di avere la passione per il giornalismo e di voler approfondire e raccontare ai vostri concittadini i disagi causati dalla neve a Urbino. Non avendo i soldi per noleggiare le telecamere, per pagarvi gli spostamenti e il tempo necessario per un lavoro ricco di informazioni e di interviste, spesso siete costretti a rinunciare in partenza perch dite a voi stessi: Non posso, io sono un dilettante. Ora, invece, nato un nuovo modo di fare inchiesta, finanziato e promosso dai lettori. E arrivato in Italia il crowdfunding journalism, il giornalismo finanziato dalle folle, gi diffuso negli Stati Uniti e in altri Paesi europei, e promosso da alcuni portali su internet. Si tratta di qualcosa di simile a ci che sta facendo Michele Santoro con Servizio pubblico, offrendo un prodotto giornalistico in cambio della fiducia e del finanziamento dei telespettatori. Ma nel suo caso non c la dimensione del giornalismo partecipativo, i temi sono ancora imposti dallalto, mentre il crowdfunding parte dal basso, una sorta di ribaltamento un po anarchico del modo di fare giornalismo. Gli editori sono i fruitori delle inchieste e ciascun utente non pu offrire pi del 20 % delle risorse complessive per realizzarla, cos da evitare condizionamenti ci dice Giancarlo Basso, del nuovo portale italiano Pubblico Bene (tra i pionieri nel nostro Paese insieme a youcapital.it e digit.it, oltre al gemello del colosso americano spotus.it). Tutto in nome dellinteresse pubblico delle inchieste e di uninformazione alternativa a quella dei grandi media. Le idee possono essere proposte anche dagli utenti, ma queste si traducono in inchieste solo se viene raggiunta una somma decisa in partenza dallautore ed entro una data stabilita. Altrimenti i soldi tornano a chi li ha offerti oppure vengono reinvestiti per altri progetti di inchiesta. Il primo portale a lanciare il crowdfunding per il giornalismo stato lamericano Spot.us, specializzato sulla citt di San Francisco. Nato nel 2009, dopo

Lobiettivo uno slow journalism libero dalla logica dello scoop e dallurgenza della cronaca

Il crowdfunding journalism pu gi vantare due premi Pulitzer negli Stati Uniti, assegnati al sito no-profit di informazione Propublica. Questo, infatti, si finanzia non solo con i soldi di una fondazione e con la pubblicit, ma anche con le donazioni dei lettori. Il primo Pulitzer, nel 2010, stato assegnato a Propublica per linchiesta The deadly choices at memorial, incentrata sulle morti controverse, verificatesi in un ospedale di New Orleans ai tempi del passaggio delluragano Katrina. Nel 2011, invece, a trionfare stata The wall street money machine, uninvestigazione sul mondo della finanza che ha dimostrato che le banche americane, per arricchirsi a spese dei cittadini, hanno peggiorato la crisi finanziaria. Propublica nata nel 2008 e i giornalisti della redazione sono 34. Tra questi grandi figure del giornalismo americano, come Paul Steiger, che stato direttore del Wall Street Journal. Tutti si occupano di investigare storie importanti, storie con una forza morale, come si legge sul loro sito. Ma interessante cosa dicono del loro modo di usare i soldi che arrivano dai lettori e dagli sponsor: Noi spendiamo per le notizie pi di 85 centesimi per dollaro, lesatto opposto della stampa tradizionale, persino quella di grande qualit, che destina solo 15 centesimi per dollaro alle news.

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