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I LIVELLI DI ORGANIZZAZIONE DEGLI ESSERI VIVENTI atomo,biomolecole, organuli, cellula,

tessuto, organi,apparati o sistemi, organismi, popolazione, comunità, ecosistema, biosfera.

TEORIA CELLULAREafferma :
•le cellule sono le unità strutturali e funzionali di tutti gli organismi viventi;
•tutte le cellule provengono da cellule preesistenti;
•le cellule sono simili per composizione chimica,
•tutte le cellule sono avvolte dalla membrana plasmatica;
•l’ambiente interno alla membrana è costituito dal citoplasma;
•tutte le cellule posseggono un proprio materiale genetico, che contiene le informazioni ereditarie necessarie alla
cellula per svilupparsi e riprodursi.

CARATTERISTICHE ESSERI VIVENTI costituiti da cellule,cellule che contengono delle informazioni


genetiche, ricavano energia dall'ambiente,vita organizzata in livelli gerarchici, interagiscono tra
loro,comparsi per evoluzione e l'omeostasi =capacità di regolare il nostro ambiente interno alla variazione di
quello esterno, mantenedolo costante. Avviene attraverso i feedback(positivo,es parto o negativo, in maniera
opposta).

CLASSIFICARE I VIVENTI
autotrofi:produttori, si ricavano il cibo da soli
eterotrofi: consumatori, si nutrono di altri organismi
METABOLISMO
metabolismo:insieme di reazioni chimiche che avvengono nel nostro corpo. Diviso in:
catabolismo:reazioni di distruzzione,es digestione, crea energia
anabolismo:reazioni di sintesi,richiedono energia

I VIRUS, CARATTERISTICHE E CICLO VITALE


non sono esseri viventi, perchè non possono riprodursi da soli. Sono parassiti obbligati endocellulari.
Costituiti da proteine e acidi nucleici. Hanno 2 tipi di riproduzione:
ciclo litico:il virus infetta la cellula e la uccide(=lisi cellula) e si riproduce subito
ciclo lisogeno:il virus inserisce il proprio acido nucleico all'interno del genoma della cellula ospite e
posticipa la sua riproduzione

IL METODO SCIENTIFICO
Il metodo scientifico procede attraverso:
·l’osservazione sistematica di un fenomeno e la raccolta di dati qualitativi e quantitativi;
·la formulazione di una domanda;
·l’elaborazione di un’ipotesi che risponda alla domanda, applicando la logica induttiva;
·la previsione di altri fatti coerenti con l’ipotesi, applicando la logica deduttiva;
·la verifica della validità della previsione attraverso la conduzione di esperimenti controllati o comparativi
e l’analisi dei dati con metodi statistici.
DALLA CHIMICA DELLA VITA ALLE BIOMOLECOLE:

GLI ELEMENTI DELLA VITA


negli organismi sono presenti: carbonio,idrogeno, ossigeno, azoto ,fosforo e zolfo

LA MOLECOLA ACQUA
all’interno di una molecola d’acqua ciascuno dei due atomi di idrogeno è legato a quello di ossigeno
per mezzo di un legame covalente polare. Dato che la molecola d’acqua è polare essa può legarsi ad
altre molecole d’acqua tramite interazioni elettrostatiche deboli chiamate legami a idrogeno
• L’acqua è dotata di particolari proprietà fisiche e chimiche che sono conseguenza dell’esistenza tra
le molecole dei legami a idrogeno che, pur essendo legami deboli, sono molto numerosi.
• La tendenza delle molecole di acqua a rimanere unite è detta coesione.
• Una forza correlata alla coesione è la tensione superficiale, che è una misura della difficoltà che
incontriamo a «rompere» la superficie di un liquido
La tendenza delle molecole d’acqua a legarsi a molecole di altro tipo sempre tramite attrazioni
elettrostatiche è detta adesione.
• Dalla coesione e dall’adesione deriva un’altra proprietà dell’acqua, chiamata capillarità.
• L’acqua ha un elevato calore specifico, cioè per far variare la temperatura di una massa d’acqua è
necessario scambiare con essa una grande quantità di calore.
• La densità dell’acqua allo stato solido è minore di quella allo stato liquido, al contrario di quanto
avviene nella maggior parte delle sostanze.
LE BIOMOLECOLE
sono dei composti organici, costituiti da gruppi funzionali
carboidrati, proteine, acidi nucleici e lipidi. I primi 3 sono dei polimeri, mentre i lipidi non possono essere
definiti tali perchè hanno una struttura più complessa
ISOMERI
isomeri= stessa formula base, ma diversa formula di struttura
GRUPPI FUNZIONALI
gruppo ossidrile:alcoli
carbonile:aldeidi
carbonile:chetoni
carbossilico:acidi carbossilici
amminico:ammine
MONOMERI E POLIMERI

IDROLISI E CONDENSAZIONE
per passare da polimeri a monomeri avviene l'idrolisi(=si usa una mol. di acqua), mentre da monomeri a
polimeri avviene la condensazione(=si libera una mol. di acqua)
CARBOIDRATI:
costituiti da monomeri detti monosaccaridi. Si dividono in:
monosaccaridi;zuccheri + semplici= glucosio e fruttosio(esosi C 6H12O6) ,sono isomeri= stessa formula base,
ma diversa formula di struttura, e ribosio e desossiribosio(O4), pentosi
disaccaridi:2 monomeri che si uniscono=saccarosio,lattosio,trealosio
oligosaccaridi
polisaccaride:zuccheri complessi. Origine vegetale: amido(energia, struttura ramificata) e cellulosa(struttura,
struttura lineare)
animale:glicoceno(energia, struttura molto ramificata) e chitina(struttura esoscheletro, struttura a rete
ordinata)

LIPIDI:
i lipidi sono delle biomolecole,ma non polimeri. Sono:fosfolipidi,steroidi (ormoni) ,oli e cere, carotenoidi e
trigliceridi. I trigliceridi sono il gruppo di lipidi più importante perché immagazzino energia e quindi hanno
un compito di riserva energetica .Sono costituiti da una molecola di glicerolo(un alcol) e 3 molecole di acido
grasso. Ogni acido grasso reagisce con un idrogeno della molecola di glicerolo ,creando il legame estere e
causando la liberazione di 3 molecole d'acqua. Acidi grassi nei trigliceridi :saturi= non ci sono doppi legami,
insaturi ci sono . I fosfolipidi hanno una struttura molto simile ai trigliceridi, però hanno una molecola di
glicerolo e due molecole di acidi grassi, perché al posto della terza molecola di acido grasso c'è un gruppo
fosfato che si lega alla colina o la serina. I fosfolipidi hanno una testa idrofila o polare perché è resistente
all'acqua e e la coda idrofobica o apolare perché non è resistente all'acqua

PROTEINE
costituite da monomeri detti amminoacidi.poca funzione energetica. Diversi tipi:trasporto
colesterolo,messagere insulina, di deposito allumina, strutturali cheatina, di difesa anticorpi, contrattili
actina, enzimatiche enzimi=struttura terziaria,catalizzatori biologici specifici(agiscono su determinate
reazioni) che accellerano le reazioni, abbassandone l'energia di attivazione di una reazione chimica. Hanno
un substrato che si unisce a un sito attivo. 4 tipi di struttura:
primaria:amminoacidi legati tramite legami peptidici
secondaria:catene peptidiche unite da legami a idrogeno e possono formare strutture ad alfa elica o foglietti
beta
terziaria:foglietto e elica si uniscono e creano strutture + complesse
quaternaria:4 catene polipeptidiche
Struttura degli amminoacidi
gruppo amminico+carbonio+ gruppo carbossilico= 2 amminoacidi che reagiscono insieme
Due amminoacidi reagiscono insieme e attraverso il legame peptidico che fa in agire il gruppo oh del primo
amminoacido con l'idrogeno del gruppo amminico dell'altro aminoacido, fanno la reazione chimica e avviene
un legame peptidico e avviene la liberazione di una molecola d'acqua e si crea un dipeptide

ACIDI NUCLEICI:

gli acidi nucleici sono costituiti da monomeri detti nucleotidi, costituiti da 3 componenti: le basi azotate ,uno
zucchero (Ribosio o il desossiribosio) e un gruppo fosfato (PO4)3-. Gli acidi nucleici costituiscono il DNA è
l'RNA . Il DNA ha come basi azotate l' adenina e la timina che si legano insieme e citosina e guanina e lo
zucchero è il desossiribosio. il DNA è costituito da un doppio filamento che si arrotola su se stesso .si trova
nel nucleo degli eucarioti e nel nucleoide dei procarioti . Nell'RNA le basi azotate sono l' adenina che si lega
all'uracile e la citosina con la guanina,lo zucchero è il Ribosio. Esistono tre tipi di RNA: messaggero, di
trasporto e ribosomiale .
Tra le basi azotate c'è un legame covalente mentre tra le basi azotate ,lo zucchero e il gruppo fosfato ci sono i
legami a idrogeno, perché tra le basi azotate quando il DNA o l' RNA si dividono, le basi azotate si staccano
tra di loro e devono staccarsi facilmente..

Lezione 5 - Gli organismi e l’energia


Gli organismi viventi ricavano energia dall’ambiente e la trasformano all’interno delle cellule con una serie
di reazioni chimiche che vanno sotto il nome di metabolismo.
Le reazioni anaboliche portano alla sintesi di molecole complesse a partire da molecole semplici e
richiedono energia fornita dall’idrolisi di molecole di ATP.
Le reazioni cataboliche portano alla demolizione di molecole complesse e al rilascio di energia
utilizzata per la sintesi di ATP. Gli enzimi funzionano da catalizzatori accelerando le reazioni biochimiche.
Ogni enzima possiede un sito attivo dove si lega un substrato specifico producendo un complesso enzima-
substrato. L’attività degli enzimi può essere legata alla presenza di altre molecole non proteiche come
coenzimi, cofattori e gruppi prostetici.

Lezione 6 - L’origine delle biomolecole


Le ipotesi dell’origine extraterrestre e quella dell’evoluzione chimica cercano di spiegare l’origine della
vita sulla Terra avvenuta 4 miliardi di anni fa in seguito alla formazione di grandi masse di acqua liquida.

Lezione 1 - La cellula è l’unità elementare della vita


Le ridotte dimensioni delle cellule dipendono dalla necessità di mantenere un rapporto superficie/volume
ottimale per lo svolgimento delle funzioni biologiche.
I microscopi usati per studiare le cellule possono essere ottici (luce visibile), o
elettronici (fascio di elettroni).

Lezione 2 - Le cellule procariotiche hanno una struttura più semplice di quelle eucariotiche
La cellula procariotica ha dimensioni comprese tra 1 e 10µm. È delimitate da una membrana plasmatica e
nel suo citoplasma sono presenti un’unica molecola circolare di DNA, posizionata nel nucleoide, e i
ribosomi. In molti casi i procarioti possiedono strutture esterne alla membrana cellulare come la parete
cellulare e, talvolta, una capsula. Altre strutture specializzate che possono presentare queste cellule sono i
pili e i flagelli, un sistema di membrane interne fotosintetiche e il citoscheletro.

Lezione 3 - Le caratteristiche delle cellule eucariotiche


La cellula eucariotica ha dimensioni comprese tra 10 e 100µm. Grazie alla suddivisione dell’ambiente
interno in organuli, è in grado di svolgere compiti diversi in ambienti differenti.

Lezione 4 - Il nucleo e i ribosomi elaborano l’informazione genetica


Nel nucleo, che è circondato da una doppia membrana, è contenuto il DNA, associato ad alcune proteine per
formare la cromatina, che in fase di divisione cellulare si addensa e forma i cromosomi.
È riconoscibile una zona chiamata nucleolo, dove vengono assemblati i ribosomi.
I ribosomi sono le strutture dove vengono sintetizzate le proteine secondo le direttive degli acidi nucleici.

Lezione 5 - Il sistema delle membrane interne


Il reticolo endoplasmatico è l’insieme di membrane che occupa gran parte del citoplasma. Esso può
assumere due diversi aspetti: si chiama reticolo endoplasmatico ruvido se sulle pareti delle membrane sono
associati i ribosomi, responsabili della sintesi proteica; si parla di reticolo endoplasmatico liscio se è privo
di ribosomi ed è implicato nella sintesi dei lipidi, nella trasformazione di sostanze chimiche e nell’accumulo
di ioni calcio.
Nell’apparato di Golgi vengono modificate le proteine elaborate nel reticolo endoplasmatico prima di
essere inviate alla loro destinazione finale.
I lisosomi, caratteristici delle cellule animali, contengono enzimi idrolitici che digeriscono molecole
o parti di cellule tramite processi di fagocitosi o autofagia.
I perossisomi contengono enzimi in grado di demolire i sottoprodotti tossici di alcune reazioni cellulari.
Nelle cellule vegetali è spesso presente un vacuolo centrale in cui si accumulano di prodotti di scarto o
pigmenti legati alla riproduzione, oppure che regola la dimensione cellulare attraverso la gestione dell’acqua.

Lezione 6 - Gli organuli che trasformano l’energia: i cloroplasti e i mitocondri


I cloroplasti, sono organuli della famiglia dei plastidi che contengono la clorofilla e sono organizzati in
grani e tilacoidi; sono responsabili della fotosintesi nelle piante e in alcuni protisti.
I mitocondri sono formati da un doppio sistema di membrane: su quella interna avviene la produzione di
ATP attraverso la respirazione cellulare.

Lezione 7 - Le cellule si muovono: il citoscheletro, le ciglia e i flagelli


Il citoscheletro è un reticolo interno che fornisce sostegno alla cellula coinvolto nel movimento e nella
trasmissione dei segnali meccanici ed è formato da tre tipi di fibre:
·i microfilamenti, polimeri di actina che contribuiscono al movimento e mantengono la forma della cellula;
·i filamenti intermedi, che rafforzano la struttura della cellula e oppongono resistenza alla tensione;
·i microtubuli, costituiti da tubulina, che formano uno scheletro rigido interno e, assemblandosi in ciglia e
flagelli, permettono agli organismi unicellulari di muoversi.
Lezione 8 - Le strutture extracellulari
Le cellule vegetali sono racchiuse in una parete cellulare rigida e comunicano tra loro attraverso i
plasmodesmi. Le cellule animali sono immerse nella matrice extracellulare composta soprattutto da
collagene e proteoglicani.

Lezione 9 - L’origine delle cellule


Le protocellule sono probabilmente simili alle prime cellule comparse sulla Terra. Da esse hanno avuto
origine, in seguito a ripiegamenti della membrana plasmatica e a un processo di endosimbiosi, le attuali
cellule eucarioriche.

Lezione 1 - La struttura delle membrane biologiche


Le membrane cellulari hanno una struttura a mosaico fluido costituita da un doppio strato di fosfolipidi a cui
sono associate varie proteine e, nelle cellule animali, molecole di colesterolo. La stabilità e fluidità di una
membrana dipendono dalla sua composizione in lipidi.
I fosfolipidi sono molecole con una testa idrofila che resta a contatto con l’acqua, mentre le due code
idrofobiche si orientano verso l’interno.
Le proteine di membrana possono essere immerse nello strato fosfolipidico sporgendo da uno
entrambi i lati (integrali) o interagire con zone polari su uno dei due lati della membrana (periferiche).
Molecole di carboidrati legate a proteine o lipidi sul lato esterno della membrana servono da siti di
riconoscimento per altre cellule o molecole. Le membrane cellulari condividono una struttura comune e
possono fondersi e convertirsi le une nelle altre.

Lezione 2 - Il ruolo della membrana nell’adesione tra cellule


Le cellule si raggruppano in tessuti grazie a meccanismi di riconoscimento cellulare e all’adesione fra
cellule, due fenomeni che dipendono dalle proteine della membrana plasmatica. Le giunzioni cellulari che
permettono l’unione di due cellule possono essere:
·giunzioni occludenti, che sigillano lo spazio tra le cellule;
·desmosomi, che conferiscono ai tessuti resistenza meccanica;
·giunzioni comunicanti, che facilitano la comunicazione tra cellule adiacenti.
Lezione 3 - Le membrane regolano gli scambi di sostanze in entrata e in uscita dalla cellula
La diffusione è il processo di spostamento delle sostanze verso una distribuzione mediamente uniforme, la
velocità di questo processo dipende dal diametro delle molecole o ioni della sostanza, dalla temperatura
della soluzione e dal gradiente di concentrazione. Le membrane biologiche sono strutture semipermeabili
che si lasciano attraversare per diffusione solo da alcune sostanze, sempre secondo gradiente e senza
impiego di energia attraverso meccanismi passivi.
La diffusione semplice permette l’attraversamento della membrana a molecole di piccole dimensioni
solubili nei lipidi.
Nell’osmosi le molecole d’acqua diffondono da dove la concentrazione di soluto è minore (soluzione
ipotonica) verso dove è maggiore (soluzione ipertonica). Due soluzioni con la stessa concentrazione di
soluti sono definite isotoniche.
La diffusione facilitata di ioni e altre piccole molecole polari è mediata da canali formati dalle proteine di
membrana come i canali ionici e le acquaporine. La diffusione di zuccheri e amminoacidi è mediata da
proteine di trasporto.
Il trasporto attivo richiede energia per trasferire contro gradiente. Le proteine che effettuano questo tipo di
trasporto possono trasferire una sola molecola (uniporto), due molecole nella medesima direzione
(simporto) o due molecole in direzioni opposte (antiporto).

Lezione 4 - Le macromolecole entrano ed escono dalla cellula per endocitosi ed esocitosi


Per endocitosi entrano nella cellula:
·macromolecole o altre cellule (fagocitosi);
·liquidi (pinocitosi);
·molecole specifiche (endocitosi mediata da recettori) grazie a vescicole che si fondono con la membrana.
Per esocitosi le macromolecole escono dalla cellula.
…...
l'ATP è un nucleotide contenente tre gruppi fosfato legati al blocco dell'adenosina (ribosio e adenina).
L'ATP, adenosina trifosfato, è un nucleoside trifosfato che contiene:
- la base azotata adenina;
- il pentoso ribosio;
- un blocco di tre fosfati
I legami chimici tra i gruppi fosfato sono definiti ad alta energia, in quanto la loro rottura, con conseguente
rilascio di ADP e Pi (adenosina difosfato) o di AMP e PPi (adenosinmonofosfato), libera l'energia necessaria
alla realizzazione di processi indispensabili per la cellula e altrimenti non realizzabili.

L'ATP può essere definito la valuta energetica della cellula, lo strumento attraverso cui la cellula realizza
processi che necessitano di energia (endoergonici) ed è prodotto da reazioni che liberano energia
(esoergonici) e collega le reazioni cataboliche a quelle anaboliche.

Nel ciclo dell'ATP, una parte dell'energia viene trasformata in calore.

Lezione 1 - Il metabolismo del glucosio


Gli organismi autotrofi usano l’energia della luce solare per sintetizzare molecole organiche complesse. Gli
organismi eterotrofi ricavano l’energia di cui hanno bisogno dalle biomolecole complesse degli organismi di
cui si nutrono.
Le vie metaboliche sono sequenze di reazioni in cui il glucosio è utilizzato dalla cellula come combustibile
per ricavare energia dall’ambiente.
Molte reazioni del metabolismo cellulare sono reazioni redox (o di ossidoriduzione) in cui uno o più
elettroni sono trasferiti da una sostanza a un’altra. Le reazioni di riduzione e ossidazione avvengono sempre
insieme: l’agente ossidante acquista elettroni (si riduce), mentre l’agente riducente perde elettroni (si
ossida). Il trasferimento degli elettroni nelle redox è facilitato dai coenzimi, come il nicotinammide adenin
difosfato (NAD).
Il glucosio è il nutriente più comune degli esseri viventi e viene ossidato dalle cellule per produrre ATP
attraverso diversi processi metabolici: glicolisi, fermentazione e respirazione cellulare.(glucosio+6
ossigeno=>6 CO2+6 mol acqua+ energia)
La glicolisi è una reazione in due fasi che avviene nel citoplasma e porta alla scissione e ossidazione di una
molecola di glucosio in 2 molecole di piruvato. Durante la glicolisi vengono prodotte 2 molecole di ATP e 2
molecole di NAD+ sono ridotte a NADH + H+.
La fermentazione avviene nel citoplasma ed è utilizzata, in assenza di ossigeno, per rigenerare NAD + dal
NADH prodotto durante la glicolisi. A seconda degli organismi può essere lattica (procarioti e cellule
muscolari) o alcolica (lieviti e alcune cellule vegetali).
La respirazione cellulare è un processo diviso in tre vie che avviene, in presenza di ossigeno, nei
mitocondri.
Nella prima via, che avviene nella matrice mitocondriale, viene sintetizzato acetil-CoA a partire da
molecole di piruvato.
La seconda via è Il ciclo di Krebs, che permette di ridurre i trasportatori di elettroni NAD e FAD e di
generare ATP.
La fosforilazione ossidativa rappresenta la terza via e avviene sulle creste della membrana
mitocondriale. In questa fase finale il NADH e il FADH2 vengono ossidati nella catena respiratoria mentre
un meccanismo di chemiosmosi accoppia lo spostamento dei protoni attraverso la membrana mitocondriale
alla sintesi di molecole di ATP.
L’ossidazione completa e graduale di una molecola di glucosio attraverso la glicolisi e la respirazione
cellulare produce 32 molecole di ATP.

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La glicolisi è costituita da dieci reazioni che avvengono nel citoplasma in assenza di ossigeno e
spezzano la catena del glucosio, di sei atomi di carbonio, in due frammenti di tre atomi di carbonio
che alla fine diventano due molecole di acido piruvico. Per questo è necessaria l’azione ossidante di
2 NAD+ che si riducono a 2 NADH, mentre 2 ADP vengono trasformati in 2 ATP.
2) La decarbossilazione ossidativa, che avviene nei mitocondri, prima decarbossila e poi ossida due
molecole di acido piruvico formando due molecole di acetil-CoA, mentre riduce 2 NAD+ a 2
NADH.
3- Il ciclo di Krebs, anche questo localizzato nei mitocondri, ossida due molecole di acetil-CoA
formando 4 CO2 attraverso una serie di otto reazioni enzimatiche nelle quali 6 NAD+ e 2 FAD
vengono ridotti a 6 NADH e 2 FADH2, mentre si formano 2 GTP che poi si trasformano in 2 ATP.
4) La fosforilazione ossidativa, nei mitocondri, usa l’energia ricavata dall’ossidazione con O2 dei
10 NADH e dei 2 FADH2, che si sono formati nei primi tre stadi, per fosforilare 28 ATP attraverso
l’enzima ATP sintasi. NADH e FADH2 non reagiscono direttamente con O2, ma cedono i loro
elettroni alla catena respiratoria, una serie di molecole trasportatrici di elettroni, da cui giungono
all’ossigeno molecolare O 2 che si riduce ad H2O. Questo flusso di elettroni aziona 3 pompe
protoniche che spostano H+ da un lato all’altro della membrana interna dei mitocondri generando
una differenza di pH. Questa, a sua volta, mette in funzione l’enzima ATP sintasi. La reazione
complessiva che avviene nella respirazione cellulare è la completa ossidazione del glucosio ad
opera di O2 per formare CO2, H2O ed energia come in una normale combustione. Qui, però,
l’energia non viene liberata tutta come calore, ma, in gran parte, viene trasformata in energia
chimica sotto forma di ATP. In totale, per ogni molecola di glucosio ossidata, si ottengono 32 ATP.
C6H12O6 + 6 O2 + 32 ADP Æ 6 CO2 + 6 H2O + 32 ATP

Lezione 2 - La fotosintesi: energia dal Sole


Le piante utilizzano l’energia direttamente dal Sole attraverso la fotosintesi con un insieme di reazioni che
permettono di produrre glucosio e ossigeno a partire da diossido di carbonio e acqua. La fotosintesi è divisa
in due fasi.
Le reazioni della fase luminosa(nei tilacoidi)trasformano l’energia solare in energia chimica grazie a
pigmenti fotosintetici capaci di assorbire la luce, come la clorofilla e i carotenoidi.
L’energia chimica è poi utilizzata per la riduzione di NADP + in NADPH + H+ e la produzione di ATP, che
avviene contemporaneamente all’ossidazione di molecole d’acqua che vengono scisse in idrogeno e
ossigeno.
Durante il ciclo di Calvin(nello stroma), che si svolge senza utilizzare la luce (reazioni della fase oscura),
il diossido di carbonio e l’energia di ATP e NADPH vengono utilizzati per produrre zuccheri(carboidrati)

Lezione 3 - La comparsa dell’ossigeno sulla Terra


L’evoluzione degli organismi viventi e la morfologia della Terra sono state condizionate dalla comparsa
dell’ossigeno nell’atmosfera terrestre, dovuta alla fotosintesi attuata da cellule procariotiche simili agli attuali
cianobatteri, e dalla variazione della sua concentrazione nel corso delle diverse ere geologiche.

Lezione 1 - La divisione cellulare nei procarioti e negli eucarioti


La divisione cellulare è il processo grazie al quale una cellula dà origine ad altre cellule. È innescata da un
segnale riproduttivo interno o esterno alla cellula stessa, al quale seguono la duplicazione del DNA, la
segregazione (distribuzio)del materiale genetico e la citodieresi.
Il modello più semplice di divisione cellulare è la scissione binaria effettuata dai procarioti: due cellule
identiche vengono prodotte in seguito all’accrescimento della cellula madre, la duplicazione del DNA e la
divisione.

Lezione 2 - La mitosi e il ciclo cellulare


Il ciclo cellulare, ovvero l’insieme degli eventi compresi tra la formazione di una cellula e la sua divisione,
può essere suddiviso in due fasi: l’interfase e la fase mitotica.
L’interfase è il tempo tra una divisione e l’altra e può essere a sua volta diviso in
sottofasi:
·G1, durante la quale la cellula si accresce e il DNA è in forma di cromatina;
·S, durante la quale la cellula duplica il DNA;
·G2, quando iniziano a formarsi le strutture per la mitosi.

La fase mitotica (fase M) è lo stadio in cui la cellula si divide: al suo inizio il DNA si condensa
avvolgendosi sugli istoni, formando i nucleosomoi, i quali si compattono e creano fibre di cromatina,
che si ripiegano su se stesse fino a formare i cromosomi(creati da un meccanisco di spiralizzazione),
ciascuno composto da cromatidi fratelli,uniti dal centromero. Questa fase è divisa in mitosi e citodieresi.
La mitosi può essere suddivisa in stadi:
·nella profase si forma il fuso mitotico, costituito di microtubuli, che guida i movimenti dei cromosomi;
·nella prometafase scompare la membrana nucleare;
·nella metafase i cromosomi si allineano sulla piastra metafasica;
·in anafase i cromatidi fratelli si separano e migrano ciascuno a un’estremità della cellula;
·in telofase il fuso si dissolve e appaiono i due nuclei divisi.

La divisione del citoplasma avviene per citodieresi e comporta la strozzatura della membrana plasmatica
nelle cellule animali, o la formazione di una nuova parete cellulare nelle cellule vegetali.
I passaggi da una fase all’altra (per esempio dalla fase G1 a S) dipendono dall’attivazione di alcuni enzimi
chiamati chinasi ciclina-dipendente o Cdk. Questi enzimi catalizzano la fosforilazione di particolari
proteine-bersaglio, cioè il trasferimento di un gruppo fosfato dall’ATP alla proteina:
La fosforilazione modifica la carica elettrica della proteina e ne cambia anche la forma e la funzione. Queste
modifiche sono importanti per dare il via alle fasi del ciclo cellulare.
Le Cdk non agiscono da sole: per diventare attive, esse devono legarsi a un secondo tipo di proteina,
chiamata ciclina. È il complesso ciclina-Cdk ad agire da proteina-chinasi e a indurre il passaggio dalla
sottofase G1 alla sottofase S. Poi la ciclina si dissocia e la Cdk torna ad essere inattiva.
In altre parole, i complessi ciclina-Cdk funzionano da «posti di blocco»: qui avviene il controllo
dell’avanzamento del ciclo cellulare per stabilire se si può passare alla tappa successiva. Le proteine che
bloccano il ciclo cellulare sono dette oncosoppressori

Nella mitosi una cellula genera figli geneticamente identici a sé stessa, per riprodursi attraverso
riproduzione asessuata o durante l’accrescimento degli organi e la riparazione dei tessuti.
….......................
Durante la mitosi si compie la segregazione del DNA duplicato. Per eseguire una ripartizione regolare, le
molecole di DNA si addensano in cromosomi compatti grazie ad un meccanismo di spiralizzazione. La
spiralizzazione del DNA è possibile grazie a proteine chiamate istoni che interagiscono con il DNA
formando un complesso detto nucleosoma. I nucleosomi sono legati a brevi tratti di DNA chiamati linker
(DNA di collegamento).
Durante la mitosi e la meiosi la condensazione del DNA raggiunge il livello massimo ed è possibile
osservare i cromosomi (infatti durante la sottofase G1 i cromosomi formano un denso groviglio detto
cromatina).
Dopo la duplicazione del DNA, ogni cromosoma risulta formato da due molecole di DNA identiche dette
cromatidi fratelli (uniti nel centromero); al termine della mitosi si separano e si distribuiscono equamente
nelle cellule figlie.
La mitosi dà origine a due nuclei esattamente identici tra loro e al nucleo iniziale, poiché la spartizione
avvenga in modo corretto, il fuso mitotico guida i movimenti dei cromosomi. Esso è costituito da
microtubuli che prendono origine da due centrosomi (organuli detti anche centri di organizzazione dei
microtubuli). Anche il centrosoma si duplica nella duplicazione. Nelle cellule animali, ogni centrosoma è
formato da due centrioli (cilindro limitato da nove microtubuli). Nel passaggio da G2 a M i centrosomi si
separano e si spostano alle estremità opposte dell’involucro nucleare.
La mitosi può essere suddivisa in una serie di stadi:
1. Profase: i cromosomi si spiralizzano e si sviluppano i cinetocori, strutture necessarie al movimento dei
cromosomi. Nel citoplasma inizia a formarsi il fuso mitotico.
2. Prometafase: c’è la scomparsa della membrana cellulare; i cromatidi si attaccano nel cinetocore ad
un’estremità del fuso.
3. Metafase: il fuso mitotico è completo, i centromeri dei cromosomi sono allineati lungo la piastra
metafasica.
4. Anafase: i centromeri si staccano, separando i cromatidi fratelli che si spostano alle due estremità: le
proteine motrici idrolizzano ATP e muovono i cinetocori lungo i microtubuli trasportando i cromosomi; i
cromatidi si separano in cromosomi figli.
5. Telofase: il fuso mitotico si dissolve e i cromosomi si despiralizzano fino a tornare un groviglio di
cromatina.
La mitosi è la sola divisione del nucleo, i due nuclei si separano in due cellule distinte tramite la citodieresi
(divisione del citoplasma):
- Le cellule animali si dividono grazie ad un “filo invisibile” di actina e miosina che forma il cosiddetto
anello contrattile che divide in due la cellula.
- Nelle cellule vegetali alcune vescicole membranose prodotte dall’apparato di Golgi formano una nuova
membrana plasmatica e una nuova parete cellulare.
La riproduzione asessuata (o anche, riproduzione vegetativa) si basa sulla divisione mitotica del nucleo.
Nella riproduzione asessuata la prole è costituita da un clone dell’organismo di partenza, i due individui
sono, infatti, geneticamente identici.
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Lezione 3 - La meiosi è alla base della riproduzione sessuata


La meiosi è un processo mediante il quale avviene il dimezzamento del numero dei cromosomi. Dopo la
divisione dei cromosomi avviene un altro processo ovvero la fecondazione che porta alla formazione di una
cellula diploide. Nel nostro organismo sono presenti cellule diploidi (doppia serie di cromosomi 2n) e
aploidi. Le cellule somatiche, che sono diploidi non sono specializzate per la produzione, sono formate da 23
coppie di cromosomi (23 di origine paterna, 23 di origine materna), i due cromosomi che costituiscono una
coppia vengono detti cromosomi omologhi. I gameti (cellule riproduttive) sono prodotte dalle gonadi (organi
sessuali) e attraverso la meiosi diventano cellule aploidi (una serie di cromosomi n).
Le cellule somatiche(Le cellule somatiche sono le cellule del corpo, i gameti sono le cellule destinate alla
riproduzione.) animali sono diploidi, ovvero contengono ciascuna una doppia coppia di cromosomi
omologhi(due cromosomi della stessa coppia, uno di origine materna e l'altro paterna,). Le
cellule coinvolte nella riproduzione sessuata sono invece cellule aploidi, i gameti(cellula uovo e
spermatozoo n=23), che si uniscono a formare uno zigote diploide (2n=46) (nome dato alla cellula
uovo fecondata. )in seguito alla fecondazione.
La formazione dei gameti avviene per meiosi, che compie due divisioni successive.
La meiosi può essere immaginata come una doppia mitosi:
 Interfase 1 (G1,G2,S).
 Prima divisione meiotica.
 Citodieresi 1 (eventuale).
 Interfase 2 (eventuale) (G1,G2).
 Seconda divisione meiotica.
 Citodieresi 2 (obbligatoria), se la citodieresi 1 è avvenuta dividerà due cellule se non è avvenuta dovrà
dividerne quattro.
Nel corso della meiosi I:
·in profase I i cromosomi omologhi si appaiano (sinapsi) formando una struttura chiamata tetrade. In
corrispondenza dei chiasmi avviene il crossing-over;Prima che le fibre del fuso formino la piastra
equatoriale avviene il crossingover(=vuol dire letteralmente “passare sopra” ed è il meccanismo di
ricombinazione del materiale genetico proveniente dai due genitori con il fine di ottenere variabilità genetica.
) . Il processo avviene grazie a degli enzimi che prendono pezzi di un cromosoma e li scambiano con quelli
dell’altro.
·in prometafase I la membrana nucleare si dissolve;
·in metafase I i cromosomi si allineano;
·in anafase I gli omologhi migrano verso le due estremità del fuso.

La meiosi II separa i cromatidi fratelli ciascuno in una delle quattro cellule figlie. Con la meiosi abbiamo
ottenuto quattro cellule figlie aploidi geneticamente diverse dalla cellula madre.

Lezione 4 - Il significato evolutivo della riproduzione sessuata


Il cariotipo di un individuo, ovvero il numero, la forma e la dimensione dei suoi cromosomi, è facilmente
visibile con una microfotografia dei cromosomi in metafase. Tutte le cellule somatiche di individui
appartenenti alla stessa specie contengono il medesimo numero e tipo di cromosomi.
La meiosi è fonte di variabilità intraspecifica grazie alla ricombinazione dei cromatidi durante il crossig-
over e all’assortimento indipendente dei cromosomi omologhi.
La fecondazione è fonte di ulteriore variabilità in quanto permette l’unione di gameti di genitori diversi
ciascuno con un differente patrimonio genetico

Qual è la differenza tra mitosi e meiosi? Quella più importante è che:


• la mitosi porta alla clonazione cellulare con due cellule perfettamente identiche alla cellula madre
con lo stesso numero di cromosomi, essendo la forma più semplice di riproduzione asessuata;
• la meiosi è un processo più complesso che culmina con la creazione di cellule diverse dalla cellula
madre, che svolgono il ruolo di gamete nella riproduzione sessuata. Si chiamano gameti le cellule
sessuali che si uniscono nel processo di fecondazione. Un altro concetto fondamentale da ricordare è
che nella meiosi la cellula madre raddoppia il numero dei cromosomi e attraverso due divisioni
cellulari sono generate quattro cellule.
Un’altra differenza importante su cosa non avviene nella mitosi ma nella meiosi sì, è il crossing-over, lo
scambio di segmenti di DNA fra i componenti di una coppia di cromosomi omologhi da cui risulta una
ricombinazione di geni.
Prima della mitosi, il DNA eucariotico si duplica e si addensa
se tutto il DNA contenuto in una delle tue cellule venisse srotolato raggiungerebbe circa i due metri di
lunghezza; il nucleo di una cellula, però, ha un diametro di soli 5 μm (cioè di 0,000 005 m). Tutto questo
DNA può essere contenuto in uno spazio così piccolo grazie a un complesso meccanismo di ripiegamenti e
avvolgimenti che prende il nome di spiralizzazione (▶figura 6).
La spiralizzazione del DNA è possibile grazie alla presenza di proteine chiamate istoni che interagiscono con
il DNA formando un complesso detto nucleosoma. Come puoi vedere nella ▶figura 6, il filamento di DNA
associato agli istoni assomiglia a una collana di perle in cui ogni perla è costituita da un singolo nucleosoma;
i nucleosomi sono collegati da brevi tratti di DNA chiamati linker, che nella nostra analogia rappresentano il
filo tra le perle della collana.
Nella parte alta della figura puoi vedere che la doppia elica ha un diametro di 2 nm e non presenta
ripiegamenti. Il primo livello di spiralizzazione corrisponde ai nucleosomi; nel secondo livello di
spiralizzazione, la collana di perle si avvolge su sé stessa formando una fibra elicoidale compatta (di circa 30
nm di spessore). Un ulteriore riavvolgimento di questa fibra origina una struttura più spessa con un diametro
di circa 300 nm. Altri ripiegamenti compattano ancora di più il DNA, come puoi vedere nella foto in basso
che mostra un cromosoma in metafase. Nel suo insieme, la figura spiega come successivi livelli di
avvolgimento e ripiegamento consentano al nucleo della cellula di contenere un’enorme quantità di DNA.
Durante la mitosi e la meiosi, la condensazione del DNA raggiunge il livello massimo e diventa possibile
osservare i cromosomi. Per tutta la durata della sottofase G1, infatti, i cromosomi non sono visibili come
corpi compatti e distinti perché formano un unico, denso groviglio di filamenti detto cromatina. Subito
prima della sottofase S, nel nucleo di una cellula eucariotica è presente un numero preciso di cromosomi; per
esempio, tutte le cellule del corpo umano (a eccezione, come vedremo, dei gameti) contengono 46
cromosomi ciascuno dei quali è costituito da una sola molecola di DNA.
Dopo la duplicazione del DNA, che ha luogo durante la sottofase S, ogni cromosoma risulta formato da due
molecole di DNA identiche, che prendono il nome di cromatidi fratelli (▶figura 7). I cromatidi fratelli sono
costituiti da DNA compattato e avvolto su sé stesso e sono uniti in corrispondenza di una regione centrale
chiamata centromero.
Al termine della mitosi, i cromatidi fratelli si separano l’uno dall’altro e si distribuiscono tra le due cellule
figlie in modo che ognuna di esse riceva una serie completa e identica di cromosomi. Nella specie umana,
per esempio, ogni cellula in divisione possiede 46 cromosomi doppi e ciascuna delle due cellule figlie
riceverà 46 cromosomi singoli.

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Lezione 4 – Le cellule vegetali hanno parete, cloroplasti e vacuoli


Le cellule vegetali sono dotate di una parete cellulare rigida che fornisce sostegno e protezione e
permette di trattenere l’acqua. Fino al 90% del volume cellulare può essere occupato dal vacuolo, in cui
vengono immagazzinati nutrienti, degradate scorie, accumulate sostanze tossiche che respingono i
fitofagi e pigmenti che attraggono gli impollinatori. Funge anche da sostegno meccanico conferendo
turgore alla pianta. Un organulo di primaria importanza è il cloroplasto, che contiene la clorofilla ed è
sede della fotosintesi; esso possiede un proprio DNA, come il mitocondrio.

Lezione 5 – Le cellule si riconoscono, aderiscono l’una all’altra, comunicano


Quasi tutte le cellule degli organismi pluricellulari sono collegate ad altre cellule e comunicano tra
loro. I tipi principali di adesione tra le cellule animali sono: le giunzioni occludenti che formano un sottile
strato a tenuta stagna per mantenere le cellule unite e bloccate; i desmosomi che uniscono le cellule in
lamine e fasci robusti; e le giunzioni serrate che formano canali aperti tra due cellule e sono importanti per
la comunicazione intercellulare. Nelle cellule vegetali sono comuni i plasmodesmi, minuscoli canali
che mettono in comunicazione le cellule e consentono il passaggio di sostanze.

LA VITA DELLE CELLULE


Lezione 1 – Il metabolismo cellulare
Il metabolismo cellulare è l’insieme delle reazioni che si svolgono nella cellula. Le reazioni
anaboliche portano alla sintesi di biomolecole e richiedono energia, mentre le reazioni cataboliche
prevedono la degradazione di biomolecole e producono energia. Anche le cellule obbediscono al primo
e al secondo principio della termodinamica: trasformano l’energia chimica presente nei nutrienti in
ATP, una molecola ad alto contenuto energetico che fornisce energia di pronto utilizzo, e compiono
lavoro (cioè spendono energia) per svolgere le funzioni vitali. L’insieme delle reazioni che consentono
alla cellula di procurarsi energia è detto metabolismo energetico.

Lezione 2 – Le membrane sono essenziali per il metabolismo


La membrana cellulare è costituita da un doppio strato fosfolipidico in cui si trovano immerse proteine che
partecipano a molti processi metabolici. Si tratta di una barriera semipermeabile che controlla molecole
e ioni in entrata e in uscita dalla cellula. La sua struttura dinamica e flessibile viene definita un
mosaico fluido. Le proteine di membrana possono essere integrali o periferiche. Le molecole
attraversano la membrana grazie a due tipi di trasporto. Nel trasporto passivo il movimento avviene per
diffusione secondo gradiente e non richiede energia; la diffusione può essere semplice o facilitata. Anche
l’acqua attraversa la membrana cellulare per diffusione con il processo di osmosi. Il trasporto attivo
richiede energia e specifiche proteine di trasporto. Nell’esocitosi e nelle varie forme di endocitosi le
macromolecole vengono inglobate in vescicole di trasporto formate da frammenti di membrana.

Lezione 3 – Dai nutrienti all’ATP


Il metabolismo energetico è organizzato in vie metaboliche, sequenze di reazioni che trasformano
gradualmente i reagenti iniziali nei prodotti finali con una serie di passaggi ordinati. La molecola di
NAD è un coenzima che interviene in molte vie metaboliche. Il nutriente più diffuso per ricavare
energia è il glucosio, la cui degradazione avviene in due fasi. La glicolisi è una via metabolica
universale che permette di ottenere due molecole di ATP. La respirazione cellulare, che avviene nei
mitocondri e comprende il ciclo di Krebs e la fase finale di trasporto degli elettroni, è più complessa
ma permette di ottenere molta più energia. La respirazione avviene solo in presenza di ossigeno; in sua
assenza si ha la fermentazione, che rigenera NAD+ con un percorso alternativo.

Lezione 4 – L’energia solare e la produzione dei nutrienti


Gli autotrofi sintetizzano il glucosio a partire da molecole inorganiche e da una fonte di energia
esterna, che spesso è il Sole. In questo caso, il processo di sintesi è detto fotosintesi clorofilliana e necessita
di CO2, acqua e luce solare. La fotosintesi ha luogo nei cloroplasti e si svolge in due fasi. Durante la fase
luce-‐ dipendente la clorofilla e gli altri pigmenti fotosintetici catturano la luce solare e la usano per
sintetizzare ATP e NADPH. Nel corso del processo si ha la scissione di molecole di acqua con
produzione di ossigeno (O2). Nella fase luce-‐indipendente (di sintesi) le molecole ad alta energia sono
utilizzate per la fissazione del carbonio e la sintesi degli zuccheri durante il ciclo di Calvin. L’O2
rappresenta un sottoprodotto della fotosintesi, ma è fondamentale per la biosfera: consente la
respirazione cellulare e da esso deriva l’ozono che scherma le radiazioni solari ad alta energia.

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La classificazione degli organismi si basa sulla ricostruzione della filogenesi: descrizione della storia
evolutiva e dei rapporti di parentela tra gli organismi.
Un albero filogenetico è un diagramma che illustra le tappe principali di quella storia
L'antenato comune a tutti gli organismi è stato chiamato LUCA,non è stato il primo essere vivente, ma il più
recente antenato di tutte le specie attuali.

il concetto di specie morfologica,La specie è un insieme di individui simili tra loro, in grado di riprodursi e
generare prole fertile. Gli organismi di una specie possono, tuttavia, mostrare forme differenti in base: allo
stadio di sviluppo, al sesso(maschio o femmina) e al ruolo nella società

specie biologica:gruppo di popolazioni naturali realmente o potenzialmente interfecondi e riproduttivamente


isolati da altri gruppi analoghi (es le zebre)

il sistema di classificazione, I viventi vengono classificati in base a criteri oggettivi. Della classificazione dei
viventi si occupa la sistematica che si basa su l’individuazione delle categorie sistematiche, cioè
raggruppamenti per classificare gli esseri viventi: specie, genere, famiglia, ordine, classe, phylum,
regno,domini

la tassonomia,all'interno della sistematica, la tassonomia si occupa di attribuire a ogni specie il suo nome
scientifico
Linneo biologo svedese 1707 propose il suo binomiale di nomenclatura.

la nomenclatura binomia(o lineana) Sistema di nomenclatura,secondo il quale ogni specie è designata da una
coppia di nomi latini, il primo indica il genere e il secondo la specie; es:Canis familiaris

le caratteristiche generali dei procarioti, viventi raggruppati in tre domini archei, batteri ed eucarioti. I primi
due sono procarioti, ma presentano processi metabolici e caratteri strutturali diversi
L'unità di base degli archei e dei batteri è la cellula procariote, che differisce da quella eucariote per l'assenza
del nucleo e di organuli citoplasmatici, e perché attua la riproduzione asessuata per scissione binaria. si
adattano a qualsiasi tipo di ambiente

la forma e il movimento,I procarioti sono organismi unicellulari, ma in alcune specie possono formare
colonie. Le cellule batteriche sono di tre forme ; sferiche (cocchi); a bastoncello (bacilli) e a virgola (spirilli
e vibrioni). Forma archei: simili a quelle dei batteri.
I procarioti modalità di movimento diverse: alcune specie immobili, altre si possono muovere per mezzo di
flagelli o grazie a filamenti

la parete cellulare, I batteri presentano una parete cellulare che contiene il peptidoglicano( una sostanza
complessa costituita da polisaccaridi e proteine) che è invece assente nella parete cellulare degli archei.
La colorazione di Gram consente di distinguere i batteri in due gruppi, i Gram positivi e i Gram negativi, in
base alla struttura della parete e alla quantità di peptidoglicano.
batteri Gram positivi (Gram +)= parete spessa e molto ricca di peptidoglicano,
batteri Gram negativi (Gram-) =parete sottile, sono più resistenti a gli antibiotici

lo scambio di dna tra batteri :tutti i procarioti si riproducono per via assesuata. Lo scambio di DNA tra batteri
può avvenire per trasformazione batterica, trasduzione o coniugazione.

i processi metabolici, I procarioti si procurano energia e nutrimento in quattro modi diversi: ci sono batteri
fotoautotrofi, chemioautotrofi, chemioeterotrofi fotoeterotrofi.

il ruolo ecologico dei batteri, i procarioti svolgono numerose azioni utili per la biosfera:
produttori,decompositori(metabolizzano i composti organici, azotofissatori(convertono l'azoto in
ammoniaca)

gli archei. Sono un dominio di organismi unicellulari capaci di soppravivere ad ambienti estremi. Diverse
specie:termofili e acidofili(luoghi caldi e acidi), alofili estremi(luoghi molto salati), metanogeni(producono
metano)

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