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BIOLOGIA

-LE MACROMOLECOLE
Le macromolecole sono molecole che derivano dalla polimerizzazione di molecole più piccole dette monomeri.
I tre tipi principali di macromolecole costituite da polimeri sono:
proteine, acidi nucleici e i polisaccaridi(N.B i lipidi sono considerati macromolecole ma non polimeri perché non
sono costituiti da una lunga catena di monomeri)
Il DNA e l’RNA sono chiamati macromolecole informazionali
L’aggiunta di ogni monomero avviene con l'eliminazione di una molecola di acqua
1- le macromolecole sono sempre sintetizzate mediante una polimerizzazione sequenziale di monomeri
2-l’aggiunta di ogni monomero avviene con l‘eliminazione di una molecola di acqua REAZIONE DI
CONDENSAZIONE
3-le unità monomeriche da unire devono essere presenti in forma attivata, prima della condensazione
4-l’attivazione richiede l’accoppiamento dei monomeri a qualche tipo di molecola di trasporto: gli aminoacidi
vengono attivati a tRNA(rna transfer), i polisaccaridi dai derivati dei nucleotidi
5-l’energia per accoppiare i monomeri alla molecola di trasporto è fornita dall’ATP
6-le macromolecole hanno un’INTRINSECA DIREZIONALITA’, cioè i due estremi della catena polimerica sono
chimicamente differenti tra loro
Ciascun monomero presenta un gruppo ossidrile e un idrogeno reattivi
Per la sintesi degli acidi nucleici non è indispensabile la presenza di molecole di trasporto specifiche perché i
nucleotidi stessi come ATP e gtp sono molecole ad alta energia
Una volta attivati i monomeri possono reagire tra loro in una reazione di condensazione, accompagnata dal rilascio
di una molecola di trasporto
La reazione d'idrolisi, l’aggiunta di una molecola di acqua spezza il legame tra monomeri adiacenti
Una volta sintetizzate all'interno della cellula le macromolecole, il loro assemblaggio in strutture più complesse
avviene spontaneamente.
A volte durante il ripiegamento delle proteine sono necessari degli chaperon molecolari che assistono il processo
di auto-assemblaggio, per evitare l’origine di strutture errate, legandosi a regioni specifiche che sono esposte nelle
fasi precoci dell’assemblaggio inibendo le vie di assemblaggio improduttive.

Sintesi delle macromolecole


PROTEINE:sono le macromolecole più importanti, infatti il nome deriva dalla parola greca proteios che significa
primo posto.
Sono polimeri lineari di amminoacidi, in una cellula sono presenti più di 60 tipi di AA, ma solo 20 di questi sono
utilizzati nella sintesi delle proteine, tuttavia non esistono due proteine con la stessa sequenza aminoacidica.
Ogni amminoacido ha la struttura di base con un gruppo carbossilico, un gruppo amminico, un atomo di idrogeno e
un gruppo laterale, il cosiddetto gruppo R(che conferisce a ciascun AA le sue peculiari proprietà), tutti legati a un
singolo atomo di carbonio centrale denominato carbonio alfa.
A eccezione della glicina, in cui il gruppo R è costituito da un idrogeno, tutti gli altri AA hanno 4 differenti gruppi
attaccati al carbonio centrale (stereocentro), ciò significa che tutti gli AA esistono in due forme stereometriche, le
due forme speculari sono dette D e L-amminoacidi, esistono entrambe in natura ma nelle proteine si trovano solo
gli L-amminoacidi
Dei 20 L-amminoacidi:
- GRUPPO A :9 presentano gruppi-R APOLARI(sono quindi idrofobici)
I rimanenti 11 aminoacidi presentano gruppi-R POLARI(sono idrofili)
- GRUPPO B :non carichi
- GRUPPO C :sono dotati di carica(2 acidi e 3 basici)
Il legame covalente che lega il carbonio del gruppo carbossilico e l’azoto del
gruppo amminico è noto come legame peptidico C -– N, ogni nuovo legame
peptidico si forma per effetto di una reazione di condensazione(esplosione di
una molecola di acqua)
La catena di amminoacidi ha una direzionalità intrinseca, termina sempre con
un gruppo amminico detto amino-terminale e l’estremità con gruppo
carbossilico detto carbossi-terminale
Sebbene il processo di allungamento di una catena di AA sia chiamato sintesi proteica, il termine non è e le tutto
corretto perché il prodotto immediato della sintesi/polimerizzazione degli AA non è una proteina ma un polipeptide
, una proteina in una catena polipeptidica che ha raggiunto una forma tridimensionale unica e stabile ed è
biologicamente attiva
Un polipeptide è un polimero e gli aminoacidi sono le unità monomeriche di ripetizione, questo polipeptide diventa
il monomero di cui sono fatte le proteine multimeriche.
Se una proteina multimerica è costituita da due polipeptidi è detta dimero, se costituita da tre viene detta trimero
ecc...

L’emoglobina è un esempio di proteina multimerica, può essere detta tetramero perché contiene 4
polipeptidi
Nel caso delle proteine multimeriche la sintesi proteica comporta l’allineamento, il ripiegamenti
delle catene polipeptidiche e anche la loro l’interazione e l’assemblaggio

In base alla loro funzione le proteine rientrano in 9 classi principali:


• Molte proteine sono enzimi e funzionano da catalizzatori.
• Le proteine strutturali forniscono un supporto fisico e una forma alle cellule e agli organelli.
• Le proteine di motilità svolgono ruoli chiave nella contrazione e nel movimento delle cellule
• Le proteine di regolazione sono responsabili del controllo e del coordinamento delle funzioni cellulari e
garantiscono la regolazione delle attività cellulari per soddisfare le esigenze della cellula.
• Le proteine di trasporto sono implicate nel movimento di svariate sostanze tra l'interno e l'esterno della cellula.
• Le proteine ormonali mediano la comunicazione tra cellule distanti all'interno dell’organismo.
• Le proteine recettoriali consentono alle cellule di rispondere agli stimoli chimici provenienti dall'ambiente
esterno.
• Le proteine di difesa forniscono protezione contro le malattie.
• Le proteine di immagazzinamento rappresentano una riserva di aminoacidi.

A livello strutturale si dividono in fibrose e globulari


-globulari:sono coinvolte nella struttura cellulare o sono enzimatiche
-fibrose:all’interno della cellula sono di natura cellulare
LEGAMI E INTERAZIONI PER IL RIPIEGAMENTO E LA STABILITA’ DELLE PROTEINE
Il ripiegamento di un polipeptide nella sua conformazione dipende a vari tipi diversi di legami interazioni:
-legami covalenti di solfuro
-legami e interazioni non covalenti, questi esami seppure più deboli dei legami covalente collettivamente
esercitano una potente influenza sulla struttura e sulla stabilità delle proteine
Le forze non covalenti includono:interazioni di van del waals, legami ad H e le interazioni idrofobiche
L'interruzione di queste interazioni con calore, elevata salinità o trattamento chimico può determinare la
denaturazione o lo srotolamento del polipeptide, che comporta l'attivazione della proteina, la presenza nelle cellule
di proteine non correttamente ripiegate può causare malattie umane come l'Alzheimer
LEGAMI DISOLFURO
È un tipo particolare di legame covalente che aiuta a stabilizzare la conformazione proteica. Il legame si forma fra
gli atomi di zolfo di due residui amminoacidici di cisteina, in seguito ad una reazione di ossidazione che rimuove
due H dai gruppi solfidrici
L’ormone insulina è una proteina dimerica in cui le due subunità sono legate dal legame disolfuro
LEGAMI IDROGENO
Nei polipeptidi il legame idrogeno risulta particolarmente importante nella stabilizzazione delle strutture a elica e
foglietto
I donatori dei legami idrogeno possiedono un atomo di H legato covalentemente a un atomo più
elettronegativo(O,N quindi gruppi ossidrili e amminici)in modo che l’ atomo di H porti una parziale carica positiva
Gli accettori del legame a H hanno un atomo elettronegativo che attrae l’H(gruppi carbonilico e sulfidrilico)
Un singolo legame a H è alquanto debole, ha un'energia di circa
5 kcal/mol, ma poiché nelle proteine e il DNA questi legami sono abbondanti, nel complesso costituiscono una
forza formidabile
LEGAME IONICI
Si instaura tra gli aminoacidi dei gruppi R carichi che attraggono i gruppi di carica opposta(che portano al
ripiegamento del polipeptide).
L’energia del legame è di circa 3kcal/mol, la forza attrattiva non è direzionale cosicché i legami ionici non sono
limitati ad angoli discreti
Se le proteine vengono soggette a valori di Ph alti o bassi questo comporta la perdita di carica di uno dei gruppi
Possiamo distinguere le proteine in base alla lunghezza amminoacidica:
-Oligopeptidi <20 AA
-Polipeptidi 21-100 AA
-Macroproteine >100 AA(la titina è la più lunga che si conosce)

IL LEGAME PEPTIDICO

Il legame peptidico è polare, planare e stabilizzato per risonanza


La differenza di elettronegatività sta O e N conferisce polarità al legame
peptidico, rendendo possibili i legami con H sia a O che a N
Il doppio legame parziale del legame peptidico impedisce la rotazione del
legame C-N, mentre è possibile la rotazione dei legami Ca’-C e Ca’’-C
Questo ci permette di avere l’isomeria cins e trans, tra le due conformità
possibili la trans è urla favorita dal punto di vista energetico
Nei solventi acquosi, e quindi anche nell’ambiente cellulare la catena
polipeptidica assume strutture regolari e ripetitive:elicoidali e a pieghe, che comportano massima stabilità,tali da
consentire
1. Minima repulsione sterica tra i gruppi delle catene laterali
2. Massima possibilità di formazione di legami a H
LA STRUTTURA DELLE PROTEINE
La forma generale e la struttura di una proteina vengono descritte in 4 livelli di organizzazione:
• la struttura primaria si riferisce alla sequenza di amminoacidi;
• la struttura secondaria è dovuta a interazioni locali tra amminoacidi contigui lungo la catena;
• la struttura terziaria deriva da interazioni a grande distanza tra gruppi di amminoacidi che si trovano in parti
diverse della molecola;
• la struttura quaternaria riguarda l'interazione di due più polipeptidi per formare una singola proteina multimerica.
STRUTTURA PRIMARIA
Quando si descrive la struttura primaria si sta specificando l’ordine con cui gli AA compaiono nella
molecola,che vengono scritte dall'estremità N-terminale all’estremità C-terminale del polipeptide(stessa direzione
in cui ne avviene la sintesi)
La funzione di una proteina dipende dalla struttura primaria, infatti le variazioni della struttura primaria possono
provocare stati patologici come:
-Anemia falciforme: un residuo di acido glutammico (polare) nella catena beta è sostituito da un residuo di valina
(apolare)
Oppure variare la funzione biologica della proteina
-Ossitocina e la Vasopressina sono due oligopeptidi con struttura molto simile a funzioni ed usi differenti, la prima
causa:contrazione dell’ utero,produzione del latte nelle ghiandole mammarie e viene somministrato per indurre il
parto, il secondo invece regola il riassorbimento dell'acqua delle urine,viene somministrato nel trattamento del
diabete insipido(eccesso di produzione di urine)
Info: La prima proteina di cui è stata determinata la sequenza amminoacidica completa è l’ormone dell’insulina,nel
1953 da Fredericton sanger, quest’ultima è costituita da due polipeptidi chiamati subunità A e subunità B unite da
legami disolfuro
STRUTTURA SECONDARIA
Descrive i ripiegamenti semplici che la catena forma, determinati dai legami ad H tra i gruppi NH e CO lungo lo
scheletro polipeptidico (adiacenti ai legami peptidici).
Queste interazioni locali danno luogo a due tipi di strutture conformazioni ad alfa-elica e foglietto-beta:

Alfa-eliche
-ogni O carbossilico(CO) nello scheletro polipeptidico è unito mediante legame H
con un H amminico(NH) dell’AA che si trova, lungo la catena polipeptidica, a 3
residui AA di distanza
I legami ad idrogeno sono tutti quasi // paralleli all’asse principale dell’elica e
pertanto tendono a stabilizzare la struttura a spirale, due o più alfa-eliche possono
avvolgersi insieme e formare un fascio di alfa-eliche chiamato coiled coil(cheratina
dei capelli)

Foglietti-beta
Hanno una conformazione(quasi) distesa come un
foglietto, i gruppi R degli amminoacidi sporgono dai due
lati del foglietto
Le regioni della proteina che interagiscono per formare
la struttura del foglietto beta possono interagire in due modi:
-se interagiscono dalla stessa direzione(da N- a C-terminale)la struttura è detta foglietto beta parallelo
-se vanno in direzioni opposte la struttura è detta foglietto beta antiparallelo
Il legame a idrogeno H nell’alfa-elica è sempre intramolecolare cioè sempre all’interno dello stesso polipeptide
mentre nei foglietti-beta i legami a idrogeno sono intercatenati e perpendicolari allo scheletro del peptide
STRUTTURA TERZIARIA
E’ la conformazione tridimensionale assunta da una proteina ,dipende dai gruppi R che rendono diverso ogni
amminoacido
La struttura terziaria non è né ripetitiva né prevedibile, coinvolge interazioni in competizione tra loro e in base a
ciò verrà ripiegata e avvolta nella sua conformazione nativa, la condizione più stabile
Da un punto di vista generale le proteine possono essere divise in due categorie:
• le proteine fibrose che hanno estese strutture secondarie lungo tutta la molecola. Questo conferisce alle
molecole una struttura molto ordinata e ripetitiva (fibroina della seta, le cheratine dei capelli, il collagene);
• le proteine globulari che sono quelle più numerose nelle strutture cellulari. Si chiamano globulari perché le loro
catene polipeptidiche sono raggomitolate, dando luogo a strutture compatte.
La maggior parte delle proteine globulari è costituita da un certo numero di segmenti chiamati domini.
Un dominio è un'unità discreta, ripiegata localmente, di struttura terziaria che ha in genere una funzione specifica.
È solitamente costituito da 50-350 AA

STRUTTURA QUATERNARIA
È il livello di organizzazione che riguarda le interazioni tra subunità e il loro assemblaggio(solo nelle proteine
multimeriche)
Le forze che stabilizzano questa struttura sono gli stessi responsabili nella struttura terziaria : legami H,
interazioni elettrostatiche, interazioni di van del Waals, interazioni idrofobiche e legami covalenti disolfuro
che se si formano all’interno della stessa catena polipeptidica si stabilizza la struttura terziaria quando si formano
tra peptidi si stabilizza la struttura quaternaria

ACIDI NUCLEICI
Gli acidi nucleici sono macromolecole di enorme importanza per la cellula per il loro ruolo nell’immagazzinamento,
trasmissione ed espressione dell’informazione genetica
Sono polimeri lineari di nucleotidi, uniti in sequenza determinata geneticamente, che è essenziale per il loro ruolo
come macromolecole informazionali.
I MONOMERI SONO I NUCLEOTIDI
Le unità monomeriche degli acidi nucleici sono detti nucleotidi, i due tipi principali di acidi nucleici sono il
DNA(acido desossiribonucleico) e l’RNA(acido ribonucleico)
Ogni nucleotide è costituito da uno zucchero pentoso( 5 carboni) a cui è legato un gruppo fosfato al 5’ e una base
azotata al 1’

Se tolgo il gruppo fosfato l’unità zucchero-base che rimane viene chiamata nucleoside
I nucleotidi svolgono due ruoli nelle cellule: essi sono le unità monomeriche degli acidi nucleici e molti di essi, in
particolare l’ATP(adenosina trifosfato) servono come intermedi in varie reazioni di trasferimento di energia
(usata per l’attivazione dei monomeri per formare i polimeri)
I POLIMERI SONO IL DNA E L’RNA
I due tipi principali di acidi nucleici sono il DNA e l’RNA che differiscono per quanto riguarda la loro struttura
chimica e il loro ruolo nella cellula
• il DNA (acido desossiribonucleico) contiene il desossiribosio e serve come depositario dell’informazione genetica.
• l’RNA (acido ribonucleico) contiene nei suoi nucleotidi il ribosio, le molecole di RNA svolgono ruoli diversi durante
la sintesi proteica
Un gruppo fosfato già unito mediante legame fosfoestere al carbonio 5’ di un nucleotide si lega mediante un
secondo legame fosfodiestere al carbonio 3’ del nucleotide successivo: il legame che ne deriva è detto legame
fosfodiesterico 3’, 5’
Il DNA ha una forma 3D che deriva dall’appaiamento di due filamenti, legati da legami idrogeno tra le basi azotate
G e C formano tre legami idrogeno mentre A e T ne formano due.
L’RNA è a singolo filamento
POLISACCARIDI
I polisaccaridi sono delle lunghe catene polimeriche di zuccheri o derivati degli zuccheri. Sono costituiti da un
singolo tipo di unità di ripetizione o a volte da un alternarsi di due tipi.
Le unità di ripetizione dei polisaccaridi sono chiamati monosaccaridi (CH2O)n dove n varia da 3 a 7
(triosi,tetroso,pentosi,esosi etc..)
Uno zucchero può essere un’ aldoso o un chetoso a seconda della posizione del
gruppo carbonilico(C=O),nell'aldeide è sul carbonio 1 e nel chetone è sul carbonio 2
Il monosaccaride più comune del mondo biologico è l’aldoesoso D-glucosio (C6H12C6)
Il glucosio può avere una configurazione lineare o avere una forma ad anello. L’anello si forma
quando il gruppo ossidrilico sull’atomo del carbonio 5 si lega all’atomo del carbonio 1, questo
legame 1→5 è favorito dalla natura tetraedrica di ciascun atomo di carbonio nella catena. La
forma ad anello è la struttura prevalente perché è la più stabile da un punto di vista energetico.
A seconda dell’orientazione spaziale del gruppo ossidrilico sull’atomo di carbonio 1 si
possono avere due forme alternative chiamate alfa e beta: alfa quando il gruppo ossidrile(OH) è rivolto verso il
basso, beta quando il gruppo ossidrile(OH) è rivolto verso l‘alto

La glicerina è il monosaccaride più piccolo ed esiste solo nella forma a catena lineare

zuccheri pentosi zuccheri esosi

Funzione: Servono come deposito di energie e strutture cellulari per il trasporto di informazione

DISACCARIDI
LEGAME GLICOSIDICO
Il legame caratteristico tra due monosaccaridi è il legame glicosidico che si forma tra i monosaccaridi
- maltosio= alfa-glucosio + alfa-glucosio(legame alfa 1-4)
- saccarosio= alfa-glucosio + beta-fruttosio (legame alfa 1-2)
- lattosio= beta-galattosio + beta-glucosio (legame beta 1-4)
- cellobiosio= beta-glucosio + beta-glucosio (legame beta 1-4)

I polisaccaridi svolgono nelle cellule funzioni di riserva o strutturali.


• Polisaccaridi di riserva: glicogeno e amido, entrambi sono costituiti da unità di alfa-Dglucoisio unite da legami
glicosidici; oltre ai legami alfa 1→4 che uniscono gli atomi di carbonio 1 e 4 di due unità di glucosio adiacenti, questi
polisaccaridi possono contenere a volte legami alfa 1→6 che danno origine a catene laterali.
● Glicogeno, contenuto nelle cellule animali e nei batteri, funzione di rierva energetica(fegato e muscoli) è
molto ramificato,legami alfa 1-4, ogni 8-14 unitàramificazionicon legami alfa 1-6
● Amido, contenuto nelle cellule vegetali,funzione di riserva energetica.Si ritrova come amilosio non ramificato e
come amilopectina ramificata (ha ramificazioni 1→6)ogni 24-30 unità .
• Polisaccaridi strutturali:
● Cellulosa presente nella parete delle cellule vegetali
E’ costituito da catenelineari di beta-glucosio legate con legami beta 1→4 le catene sono unite da legami ad idrogeno .
● Chitina, è presente nell’esoscheletro degli insetti e dei crostacei e nella parete cellulare dei funghi. La chitina è
formata solo da una unità di N-acetilglucosammina, unite da legami beta 1→4
LIPIDI
I lipidi hanno natura idrofoba ma alcuni sono anfipatici, avendo sia una regione polare sia una apolare. I lipidi
hanno diverse funzioni, da un punto di vista funzionale i lipidi svolgono almeno tre ruoli principali nelle cellule:
alcuni servono come strutture di riserva di energie, altri sono implicati nella struttura della membrana e altri
hanno funzioni specifiche quali la trasmissione di segnali chimici dentro e attraverso la cellula.

❖ acidi grassi
❖ triacilgliceroli
❖ fosfolipidi
❖ glicolipidi
❖ steroidi

Gli ACIDI GRASSI sono lunghe catene idrocarburiche non ramificate con un gruppo carbossilico ad
una estremità Quindi una molecola di acido grasso è anfipatica perché il gruppo carbossilico
rende polare un’estremità chiamata testa, mentre la coda idrocarburica è apolare.(da 12 a 24 carboni)
Gli acidi grassi senza doppi legami sono detti acidi grassi insaturi, gli acidi grassi saturi hanno lunghe code dritte
che si impacchettano insieme facilmente.
Il doppio legame può essere in configurazione cis o trans, con la disposizione cis gli atomi di idrogeno intorno al
carbonio possono disporsi su un lato o uno sull’altro lato creando una distorsione della molecola; invece, con la
configurazione trans la disposizione delle molecole è opposta e si ha una maggior rigidità.

TRIGLICERIDI
I trigliceridi sono costituiti da una molecola di glicerolo, a cui sono
attaccati 3 acidi grassi.
Il glicerolo è un alcool a tre atomi di carbonio con un gruppo ossidrilico
attaccato a ogni carbonio.
Gli acidi grassi sono uniti al glicerolo mediante legami esterici che si
formano in seguito all'eliminazione di acqua.
La funzione principale dei trigliceridi è quella di immagazzinare energia

Possono esere distinti in grsi o oli:


- i grassi sono costituiti da acidi grassi saturi
- gli oli sono costituiti da acidi grassi insaturi
L’acido linoleico e l’acido linolenico sono acidi grassi essenziali che il
nostro organiso non riesce a sintetizzare

FOSFOLIPIDI
Sono importanti per la struttura della membrana grazie alla loro natura anfipatica. Sono essenziali per la struttura a
doppio strato presente in tutte le membrane. I fosfolipidi sono classificati come fosfogliceridi o sfingolipidi
● FOSFOGLICERIDI

composizione:
-una molecole di glucosio
-due molecole di acidi grassi
-un gruppo fosfato
-un amminoalcol(colina)

● SFINGOLIPIDI

funzionano da isolante nella guaina mielitica che riveste gli assioni del neurone

● GLICOLIPIDI
I glicolipidi sono lipidi che contengono uno zucchero al posto di un gruppo fosfato e sono tipicamente dei
derivati della sfingosina e del glicerolo. I glicolipidi che contengono sfingosina sono detti glicosfingolipidi

GLI STEROIDI: sono caratterizzati da 4 anelli carboniosi.


- Il colesterolo è un costituente delle membrane e da esso derivano gli ormoni steroidei.
- La vitamina D2 può essere prodotta nella pelle per azione della luce su un derivato colesterolo.
- Il cortisolo è un ormone secreto delle ghiandole surrenali.
- Il testosterone è un ormone sessuale maschili

VITAMINE LIPOSOLUBILI
-A,D,E,K
LE MEMBRANE

La membrana cellulare ha uno spessore di 5-10 nm. è composta da una struttura tripartita a mosaico fluido: è
formata da due strati elettron-densi tra i quali si trova uno strato elettron-trasparente.
Si dice mosaico in quanto sono presenti alcune proteine, fluido in quanto sono presenti i lipidi.
Le membrane hanno diverse funzioni:
• Delimitano le cellule e i loro organelli, agendo da barriere di permeabilità
• Sono siti di funzioni biochimiche precise, quali il trasporto di elettroni durante la respirazione mitocondriale o la
maturazione delle proteine nel reticolo endoplasmatico
• Sono siti di trasporto di sostanze all’'interno e all’esterno delle cellule e dei loro organelli
• Ricevono e rispondono agli stimoli esterni, cioè il rilevamento di specifici segnali sulla superficie esterna della
cellula e i meccanismi specifici con cui questi segnali vengono trasmessi all’interno della cellula
• Mediano le interazioni cellula-cellula, l'adesione e la comunicazione

Sono composti chimicamente da tre elementi biochimici: lipidi, proteine e glucidi

I tipi di lipidi presenti nella membrana sono i fosfolipidi, glicolipidi e sterol


Le membrane della maggior parte delle cellule eucariotiche contengono molti steroli, lo sterolo più importante per
le membrane delle cellule animali è il colesterolo necessario per mantenere e stabilizzare le membrane del nostro
corpo, agendo come un tampone per la fluidità,riempie gli spazi tra molecole di fosfolipidi creati dalla presenza di
gomiti nelle code idrocarburiche insature, inoltre diminuisce la permeabilità agli ioni e piccole molecole polari.
La maggior parte dei lipidi è distribuita in modo ineguale tra i due strati della membrana, si parla quindi di
un'asimmetria causata dai diversi tipi di lipidi presenti in essa, ma anche dal grado di insaturazione degli acidi
grassi.
I lipidi di membrana compiono al suo interno tre tipi di movimento:
• Diffusione laterale, con la quale i lipidi si spostano nello stesso emistrato
• Rotazione intorno al proprio asse
• Diffusione trasversale(flip-flop), più lenta delle altre due, che avviene occasionalmente e consiste nel trasporto
selettivo di molecole lipidiche da un lato all’altro del doppio strato, grazie a delle proteine dette traslocatori di
fosfolipidi o flippasi, che catalizzano il movimento flip-flop dei lipidi di membrana
Nella membrana sono presenti microdomini, chiamati zattere lipidiche. Rappresentate da accumuli di particolari
proteine e lipidi con uno spessore maggiore delle restanti parti del doppio strato fosfolipidico a causa di lipidi con
code di acidi grassi di maggiore lunghezza. Sono strutture dinamiche che cambiano la loro composizione in
funzione dei lipidi e delle proteine che entrano ed escono, inoltre sono coinvolte nella segnalazione del segnale.
Formano vescicole di endocitosi, chiamate caveole, e partecipano alla trasduzione del segnale. Sono
caratterizzate da elevati livelli di colesterolo e glicosfingolipidi, sono quindi più ammassate e meno fluide rispetto al
resto della membrana.

Il colesterolo si trova tra i fosfolipidi e a temperature elevate diminuisce la fluidità grazie all’interazione del gruppo –
OH con la testa polare del fosfolipide.
Ma a basse temperature, non permette l'adeguato impacchettamento dei fosfolipidi ed aumenta la fluidità. Agisce
quindi come un tampone di fluidità
Le proteine di membrana vengono classificate in tre classi: proteine integrali, periferiche e ancorate ai lipidi

• Integrali, sono incorporate nel doppio strato grazie a segmenti idrofobici che sono quindi affini alle code
idrofobiche dei lipidi. Possiedono però anche porzioni idrofile che quindi sporgono dal doppio strato. Se sporgono
solo da un lato si dicono monotopiche, se sporgono da entrambi i lati si dicono transmembrana. Se attraversano la
membrana una volta si chiamano monopasso, se lo fanno diverse volte si dicono multipasso
La porzione ancorata al doppio strato è detta segmento transmembrana, è idrofobico e spesso ha la
conformazione ad α-elica, anche se, come nel caso delle porine, assume conformazione a foglietto a barile beta.
Nelle proteine monopasso il segmento transmembrana ha un'estremità carbossilica ( C ) idrofilica che sporge al di
fuori della membrana su un lato, mentre sull'altro lato sporge l'estremità amminica (N), anch'essa idrofilica.

Un esempio di proteina monopasso è la glicoforina


Un esempio di proteina multipasso è la proteina della banda 3
• Periferiche, sono ubicate sulla superficie della membrana senza penetrarla in quanto prive di sequenze
idrofobiche. Sono legate alle teste polari del doppio strato tramite legami idrogeno e forze elettrostatiche deboli.

• Ancorate, nel caso in cui le catene polipeptidiche si trovino sulla superficie della membrana, ma fossero unite a
molecole lipidiche incluse all'interno del doppio strato.
Un esempio di proteina monopasso è la glicoforina
Un esempio di proteina multipasso è la proteina della banda 3

Le proteine di membrana svolgono diverse funzioni:


• Funzione enzimatica
• Trasporto o canale
• Recettori di segnali chimici
• Giunzioni intercellulari
• Secrezione e assorbimento
Alcune proteine vengono glicosilate, ossia vengono aggiunte catene di carboidrati che possono essere galattosio,
mannosio, acido sialico o N-acetilglucosamina.
Le proteine glicosilate hanno diverse funzioni:
• Riconoscimento tra cellule (es. gruppi sanguigni)
• Glicocalice, è un rivestimento superficiale che funge da barriera di permeabilità della cellula, quindi di protezione.
è utile per il riconoscimento e l'adesione cellula-cellula
• Legame tra cellule
• Siti recettoriali
In accordo con i propri ruoli, le glicoproteine si trovano sul versante esterno della membrana cellulare.

IL TRASPORTO ATTRAVERSO LE MEMBRANE


● DIFFUSIONE SEMPLICE:movimento spontaneo secondo gradiente, di un soluto da una regione in cui la
sua concentrazione è più alta a una dove la concentrazione è più bassa.
A causa della natura idrofobica della parte interna della membrana la diffusione semplice costituisce una
modalità di trasporto di pertinenza soltanto dei gas, di molecole apolari o di piccole molecole polari quali, il
glicerolo o l’etanolo gas apolari(O2,CO2) e piccole molecole polari
Maggiore è la differenza di concentrazione più veloce è il trasporto
Più grande è la molecola più farà fatica ad attraversare la membrana
Più una molecola è lipofila migliore sarà l’associazione con il doppio strato,più sarà veloce il passaggio
● DIFFUSIONE FACILITATA:movimento mediato proteine trasportatrici,canale o carrier
❖ il CARRIER sono dette anche trasportatori o permeasi, si legano selettivamente a una molecola di
soluto su un lato della membrana e poi subiscono un cambiamento conformazionale(cambiano
verso) che determina il trasferimento del soluto sul lato opposto della membrana.
iporto,sinporto o antiporti
TRASPORTO GLUCOSIO NEGLI ERITROCITI Il passaggio del glucosio all’interno dell’eritrocita è
una diffusione facilitata attraverso la membrana plasmatica mediata da una proteina carrier uniporto
GLUT

❖ CANALE trasportano molecole senza alcun cambiamento della conformazione della proteina,
alcuni di questi canali sono larghi e aspecifici come, per esempio, i pori che sono formati da porine
che permettono a soluti idrofili selezionati di diffondere attraverso la membrana. Molti canali più
piccoli sono coinvolti nel trasporto di ioni come calcio, potassio, cloro e quindi sono chiamati canali
ionici
● TRASPORTO ATTIVO: il trasporto attivo è un movimento endoergonico di ioni o altri soluti attraverso la
membrana contro un gradiente di concentrazione,accoppiato a un processo esoergonico come l’idrolisi
di ATP
- rende possibile l’assorbimento di sostanze nutritive essenziali dall'ambiente o dai liquidi circostanti
- permette a varie sostanze, come i prodotti di secrezione e materiale di rifiuto di essere rimosse dalla
cellula o dall’organello anche quando la concentrazione all'esterno è più elevata rispetto all'interno
- le proteine di membrana coinvolte nel trasporto attivo sono spesso chiamate pompe
In base alla fonte di energia il trasporto attivo viene considerato diretto o indiretto:
Per il trasporto attivo diretto, detto anche trasporto attivo primario, richiede l’idrolisi di ATP che guida il trasporto
di protoni all’esterno. Le proteine di trasporto che sono attivate direttamente dall' idrolisi dell’ATP sono chiamate
ATPasi di trasporto o pompe ATPasi
Per il trasporto attivo indiretto, spesso definito trasporto attivo secondario, dipende dal trasporto simultaneo di
due soluti,in cui il movimento di un soluto secondo il suo gradiente attiva il movimento dell'altro soluto contro il suo
gradiente

POMPA NA+/K+
Un esempio di trasporto attivo diretto è la pompa Na+/K+ che mantiene i gradienti elettrochimici degli ioni, è detta
anche ATPasi. La pompa sodio-potassio si trova immersa nella membrana cellulare e ha il compito di generare un
gradiente di ioni. Spinge continuamente ioni sodio fuori dalla cellula e ioni potassio dentro la cellula ed è azionata
da ATP. Per ogni molecola di ATP che viene rotta, la pompa muove tre ioni sodio fuori dalla cellula e due ioni
potassio dentro
MECCANISMO POMPA na+/K+
Stato iniziale: la pompa è aperta verso l’interno (conformazione E1)
1. Tre ioni sodio si legano a E1 dall'interno della cellula;
2. il legame del sodio attiva la fosforilazione della subunità alfa da parte dell’ATP;
3. Un cambiamento conformazionale a E2 a seguito della fosforilazione espelle tre ioni sodio all'esterno della
cellula
La pompa si apre verso l'esterno pronta a cominciare la seconda parte del ciclo (conformazione E2)
4. due ioni potassio legano E2 dall'esterno della cellula;
5. il legame di K+ attiva la defosforilazione causando un cambiamento conformazionale con un ritorno a E1;
6. i due ioni potassio vengono rilasciati all'interno quando la pompa ritorna nello stato iniziale.
L'energia necessaria è fornita dall' idrolisi di ATP che è richiesta per la fosforilazione della subunità alfa della
pompa.
L’aumento di insulina aumentare l’attività della pompa sodio-potassio

FUORI DALLA CELLULA

DENTRO ALLA CELLULA

Trasporto del glucosio


GLUT transportation trasporto elettroni glucosio
GLUT-4 tessuto adiposo e muscolare,l’ormone che regola il glucosio è l’insulina che stimola il passaggio del
glucosio da fuori a dentro la cellula
MALATTIE LEGATE AL FUNZIONAMENTO DELLA MEMBRANA
LA FIBROSI CISTICA
Il paziente tipico di fibrosi cistica (FC) è un bambino, di solito minore di tre anni, che manifesta difficoltà di
accrescimento e periodiche infezioni polmonari. Se c’è il sospetto di fibrosi cistica, si effettua un test che misura la
concentrazione di cloruro di sodio (NaCl) nel sudore,poiché nella fibrosi cistica questo sale è in eccesso.
Normalmente, gli ioni cloro (Cl–) attraversano facilmente la membrana plasmatica passando da proteine canale,
ma, quando il passaggio è difettoso, si ha un maggior riassorbimento di sodio e acqua. Di conseguenza le
ghiandole a secrezione esterna secernono un muco denso e vischioso, e quindi poco scorrevole che determina
anche un’ostruzione dei dotti. Il muco ostruisce i polmoni, causando problemi respiratori e frequenti infezioni.
Anche i succhi digestivi troppo densi possono ostruire i condotti che collegano pancreas e intestino tenue,
impedendo agli enzimi digestivi di svolgere il proprio lavoro; si evidenziano quindi difficoltà di digestione e crescita
rallentata.
SINDROME DI BARTTER
La sindrome di BARTTER è una malattia autosomica rara caratterizzate da una compromissione del
riassorbimento di sodio,cloro e potassio a livello renale(area dell’ansa di Henle)
I reni non sono in grado di riassorbire il sale normalmente e per tanto secernono quantità eccessive di elettroliti
sodio e cloruro nelle urine, la perdita di sodio e cloruro comporta. Eccessiva produzione di urine con la
conseguente lieve disidratazione
Può essere recessiva o dominante e manifestarsi in età prenatale o nella prima infanzia
L’anomalo riassorbimento è riconducibile ad un'alterazione nel funzionamento di alcune proteine canale, causato
da una serie di mutazioni geniche
Le varianti di tipo l,ll,lll,lV sono a trasmissione autosomica recessiva ciò significa che per manifestare la sindrome,
l'individuo deve possedere entrambi gli alleli mutati ereditandoli dai genitori che, pertanto, saranno portatori sani
La variante V della sindrome, invece, è una malattia a trasmissione autosomica dominante, ciò significa che per
manifestare i sintomi, è sufficiente che il paziente possieda un singolo allele mutato che, perciò, può essere
ereditato anche da uno solo (anch'esso malato) dei due genitori

Si avvalgono di vescicole di trasporto, piccole sacche circondate da una membrana fosfolipidica


ESOCITOSI: permette di rilasciare sostanze all’esterno della cellula
Funzione:rimuove tossine e prodotti di scarto del metabolismo,facilita la comunicazione cellulare
ENDOCITOSI:permette di inglobare sostanze al proprio interno
una porzione di membrana si ripiega su se stessa
Funzioni:captazione di nutrienti,captazione di patogene ed eliminazione di cellule vecchie o danneggiate
Ne distinguiamo tre tipi:
- FAGOCIOSI: grandi particelle, meccanismo specifico di alcune molecole come i fagociti specializzate nel
sistema immunitario
- PINOCITOSI:assorbimento di sostanze dal fluido extracellulare,intestino,
- ENDOCITOSI MEDIATA DA RECETTORI:capta sostanze specifiche come il colesterolo dal plasma
sanguigno grazie all’interazione all’interazione con recettori presenti sulla superficie cellule

CITOSCHELETRO
È lo scheletro della cellula,costituito da un sistema complesso di filamenti proteici che:
- Sostiene la cellula e ne mantiene la forma
- Permette il movimento
È una struttura dinamica,permette la divisione cellulare e permette il movimento
I tre elementi strutturali del citoscheletro sono:
● Microfilamenti:polimeri di actina G(globulare)di un diametro di 7 nanometri, strutture specializzate
concentrate nella corte X porzione periferica appena sotto la membrana plasmatica, trama fitta che esclude
gli organuli della porzione più periferica del citoplasma deputandola alle dinamiche dei processi di
segnalazione di trasporto a ridosso della membrana, permette il movimento del margine cellulare in dei
processi di locomozione cellulare o fagocitosi
- funzione strutturale :mantenimento della forma della cellula, spesso le ritroviamo nella corteccia cellulare al
di sotto della membrana cellulare dove formano una struttura che conferisce forma alla cellula
- Movimento:le possiamo trovare correlate al movimento cellulare (contrazione cellulare);
- sono coinvolti nella migrazione delle cellule quindi anche nel movimento ameboide
- ovvero la capacità di una cellula di muoversi su un substrato; sono responsabili delle correnti
citoplasmatiche;
- intervengono nella divisione del citoplasma (fasi finali della citocinesi);
- intervengono nelle giunzioni tra cellule, quindi nel dare un’architettura alla cellula poi
- mettono in relazione la cellula con le sue cellule vicine e prendono parte delle giunzioni
● Microtubuli: sono le strutture più grandi del citoscheletro, distinguiamo i microtubuli citoplasmatici si
trovano nel citoplasma da quelli assonemali che vengono a costituire delle strutture stabili e ben
organizzate(formano elementi su cellulari come ciglia e flagelli) Quelli citoplasmatici, preservano gli assoni
che sono quelle protuberanze delle cellule nervose e a volte anche molto lunghe e richiedono delle
strutture che le mantenga in questa lunghezza e anche il movimento di vescicole o sostanze lungo queste
strutture;
- contribuiscono a mantenere la forma polarizzata di una cellula;
- organizzano l’orientamento delle microfibrille di cellulosa nelle cellule vegetali;
- sono responsabili durante la meiosi e la mitosi dell’organizzazione del fuso mitotico;
- sono responsabili della disposizione e del movimento delle vescicole e degli organelli
Sono cilindri cavi, 25 nanometri di diametro, fatti da eterodimeri composti da due diverse subunità alfa-tubulina e
beta-tubulin che si assemblano a formare un dimero a, molto più rigida con un'estremità attaccata ad un singolo
centro organizzatore, centrosoma
Viene chiamata estremità - quella rivolta verso l’αtubulina e l’estremità + quella rivolta verso la βtubulina perché la
disposizione di questi eterodimeri non è casuale. La polarità è riconosciuta dalla presenza di eterodimeri differenti
che si orientano in base alla subunità presente
Nel momento in cui avremo la duplicazione dei centrosomi inizierà a scomparire il nucleo,lasciando spazio ai
cromosomi condensati che si andranno a competere con i microtubuli del fuso mitotico
Proteine associate ai microtubuli : ci sono delle proteine che si legano al microtubulo e ne promuovono la stabilità
o l’instabilità
- MAP:proteine che mediano l’attacco del microtubulo con altre strutture del citoscheletro, e anche proteine
motrici che hanno la funzione legata al movimento di elementi lungo i microtubuli
- Proteine che preservano il disassemblaggio del microtubulo che si associano alla sua estremità
- Proteine che promuovono il disassemblaggio come le castastrofine
Filamenti intermedi: I filamenti intermedi hanno una struttura un po’ particolare, le consideriamo le strutture più
stabili e meno solubili del citoscheletro e non sono polarizzate
Ritroviamo un eterodimero dove vi sono due subunità che si legano tra loro con questa porzione centrale che si
avvolge una sull’altra. Il dimero va a formare poi un protofilamento caratterizzato dalla contrapposizione di due
dimeri che vanno a formare un tetramero dove si osserva la contrapposizione dell’estremità N di un dimero con
l’estremità C dell’altro. Più tetrameri vanno a formare un protofilamento allungato, nel tetramero i due dimeri non
sono perfettamente allineati. Otto protofilamenti formano il filamento intermedio che ha un diametro di 8-12
nanometri. Il loro ruolo è quello di conferire alle cellule una conferenza meccanica quando sottoposto ad uno
stress fisico e quindi hanno un ruolo soprattutto nel sopportare
le forze di tensione e fare in modo che possa distribuirle per evitare che si strappi.
Ritroviamo una maggior diversificazione tra diversi filamenti intermedi, possiamo avere una diversa composizione
amminoacidica da tessuto a tessuto e possiamo ritrovare tanti tipi di filamenti intermedi che vengono suddivisi in
cinque o sei classi principali, però dal punto di vista della sequenza amminoacidica sono molto eterogenei tra loro
e li ritroviamo diversificati da tessuto a tessuto. Una cellula contiene circa 70 geni che codificano per 70 catene
polipeptidiche diverse che vanno a formare il filamento intermedio.
cilindri dai 8 ai 12 nanometri di formano l lamina nucleare appena sotto a membrana interna, ogni filamento

MOTILITÀ
La motilità può essere intesa a livello tessutale,cellulare o subcellulare
Tessutale:muscolo scheletrico,movimento di tante cellule
Cellulare:movimento di una singola cellula
Subcellulare:spostamento di una parte della cellula (organulo,vescicola,cromosoma),l’energia viene fornita
dall’idrolisi di ATP e GTP liberata dei legami chimici convertita in movimento
Negli eucarioti ci sono 2 sistemi principali di motilità:
1)movimento intracellulare basato sui microtubuli- -neurone,trasporto assonale veloce
2)Interazione tra microfilamenti di actina e le miosine - contrazione muscolare
I microtubuli forniscono delle vie organizzate lungo le quali si possono muovere elementi diversi di una cellula,
per il movimento sono richieste proteine motrici= MAP ,sono le chinesine e le dineine che si legano alla vescicola
da trasportare e dall’altra parte si uniscono al microtubulo
Le chinesine consistono di 3 parti:
- Una testa globulare che lega i microtubuli ed è
coinvolta nell’idrolisi dell’ATP
- Una regione avvolta ad elica
- Una catena leggera che permette l’interazione della
chinesina con altre proteine o organelli.
Le chinesine hanno una testa globulare che le connette al
microtubulo, un gambo con delle porzioni superavvolte e delle
catene leggere come coda che servono per la connessione con
gli elementi da trasportare.

Le dineine sono un po’ più corte con questo gambo che è la parte
dello stelo, anche qui si ha una testa che si connette ai microtubuli,
lo stelo e poi la coda che interagendo con catene leggere si
connette all’elemento da trasportare

Che differenza abbiamo tra chinesine e dineine? La prima differenza è che camminano in direzione opposte
rispetto al microtubulo, le chinesine si spostano verso l’estremità positiva quindi il movimento è verso l’estremità
positiva del microtubulo. Consumano ATP e fanno dei movimenti di circa 8 nanometri ciascun passo
Come avviene questo movimento?
• Le due teste globulari: quella anteriore che sta per legare ATP
mentre l’altra è legata all’ADP;
• il legame con l’ATP causa un cambiamento conformazionale e la
catena pesante posteriore passa in avanti;
• la catena pesante posteriore si connette al nuovo sito del
microtubulo;
• la catena posteriore idrolizza ATP ad ADP + fosfato inorganico,
mentre la catena anteriore rilascia l’ADP per far posto al legame
nuovo.
Come risultato complessivamente si vede che le due regioni
globulari connesse lungo il microtubulo fanno uno spostamento
grazie a questa modificazione conformazionale

I MT sono importanti non solo per il movimento nelle cellule, ma anche per i movimenti di ciglia e flagelli, che sono
le appendici mobili delle cellule eucariotiche.
Ciglia
Le ciglia hanno un diametro di 0,25μm e sono lunghe 2-10μm; sono numerose sulla superficie delle cellule ciliate.
Le ciglia si trovano sia negli eucarioti che nei protozoi (unicellulari) i quali usano le ciglia sia per il movimento sia
per raccogliere particelle di cibo.
Un esempio negli eucarioti sono le cellule che rivestono le vie aeree dell’apparato respiratorio:
hanno centinaia di ciglia ciascuna; è proprio il battito coordinato ad onda di queste ciglia che porta il muco, le
particelle di polvere, le cellule morte ecc. fuori dai polmoni.
Le ciglia battono in modo coordinato, assicurando un movimento stabile dei fluidi
Flagelli
I flagelli muovono le cellule all’interno di un ambiente fluidi e sono più lunghi delle ciglia.
Essi si muovono con un movimento a gomito, simmetrico ed ondulatorio, a volte con carattere elicoidale

Microfilamenti di actina:costituiti dalla molecola globulare di actina,due catene di actina si spiralizzano e


formano il microfilamento di actina,sono i più sottili con un diametro dai 5-7nm
Per regolare il processo di polimerizzazione e di depolimerizzazione sono necessarie delle proteine:
- profilina:favorisce la polimerizzazione
- Timosina:impedisce la polimerizzazione
- Gelsolina e cofilina:tagliano i filamenti per accelerare lo smontaggio
- CapZ e tropomodulina :stabilizzano i filamenti
Sono molto instabili la loro emivita è molto breve dai 20sec - 2min
Si possono trovare uniti in fasci di filamenti di actina che collaborano con altre proteine,nei microvilli estroflessioni
della membrana cellulare
Sono dislocati al di sotto della membrana cellulare formando una rete di resistenza chiamata CORTEX, si trovano
anche sparsi nel citoplasma e nei microvilli
Funzioni:
- costituiscono i microvilli: nell’ intestino tenue che servono ad assorbire i nutrienti che introduciamo dal
cibo,i microvilli sono estroflessioni del tessuto epiteliale per aumentare la superficie di assorbimento,che
formano una struttura definita brush paddle
- Formano fasci contrattili(coinvolti nel movimento della cellula):per muoversi le cellule usano questi fasci
di actina formando dei bracci che si arpionano alla superficie sottostante permettendo alla cellula di
“camminare”,
- Formare i lameloppoli e i filopodi :sono le estroflessioni della membrana cellulare, lamelle formate da
filamenti di actina che servono per l'aggrappo alla superficie
- Formano l’anello di contrazione (nella duplicazione cellulare):mitosi processo di divisione cellulare,per
dividere il materiale cellulare si forma una strozzatura,che viene formato dai filamenti di actina che si
polimerizzano formando una specie di anello che si stringe a poco a poco fino a staccare le 2 cellule
- Interagiscono con le miosine(proteine motrici action-dipendente):la miosina è una proteina actino
dipendente che viene usata soprattutto durante il movimento , si trovano nelle cellule muscolare, quando
un muscolo è rilassato la miosina e l’actina sono distaccate, quando il muscolo si deve contrarre l'actina e
la miosine si incastrano,questo scivolamento va ad accorciare il muscolo che lo portano a contrarsi

Filamenti intermedi:sono fatti da monomeri filamentosi con all’estremità delle teste globulari, il polimero finale è
formato (2 monomeri formano un d’impero, 2 dosimetri formano un tetramero che si uniscono senza far coincidere
perfettamente le estremità ed antiparallela) da 8 tetrameri
La dimensione del filamento è di 10 nm
Possono essere formati da diversi tipi di monomeri a seconda che si trovino nel nucleo o nel citoplasma:
monomeri citoplasmatici sono diversi a seconda del tessuto in cui si trovano:
- cheratina nelle cellule epiteliali
- Vimentina e vicentino-simili nel connettivo,muscolare e neuroglia
- Neurofilamenti nelle cellule nervose
Monomeri nucleari
- lamine nucleari presenti in tutte le cellule sensazione distinzione di tessuto
Nonostante tutte le sollecitazioni meccaniche i filamenti intermedi sono molto stabili
Dislocati attorno al nucleo dove formano una specie di rete che sostiene il nucleo stesso, irradiando anche nel
resto della cellula,inserendosi sulle giunzioni cellulari(desmosomi ed emidesmosomi)
Funzioni:
- protezione meccanica:formano una rete all’interno della cellula che evita che vengano apportati dei danni
- Conferiscono la forma alla cellula:formano una impalcatura
- Fissaggio degli organuli all’interno della cellula(nucleo):gli organuli e soprattutto il nucleo non sene
vanno galleggiando ma rimangono fissi nella loro posizione e questo avviene grazie ai filamenti intermedi,
che formano una spessa rete intorno ad essi
- Formano la lamina nucleare: all’interno del nucleo è contenuto il dna despiralizzato, cromatina che si
aggrappa alle pareti del nucleo ed in particolare modo alle lamine che si trovano a ridosso della membrana
nucleare che racchiude il nucleo, la lamina serve a sostenere la cromatina e a dare forma

Microtubuli:sono i filamenti con diametro maggiore, formati da 2 tipi di monomeri la tubulina-alfa e la tubulina-beta
che formano una catena in cui si susseguono in modo alternato formando un protofilamento 13 protofilamenti
formano un microtubulo
È instabile con una emivita di 10 min si polimerizzano e depolimerizzano molto velocemente
Vengono prodotti in un centro di nucleazione, un centro di organizzazione delle proteine in cui ci sono degli agenti
che uniscono la tubulina come la tubulina-gamma che permette la polimerizzazione di tubulina-alfa e beta
I principali centri di organizzazione sono il centrosoma e i corpi basali di ciglia e flagelli
Funzioni:
- formano il fuso mitotico: durante la divisione cellulare due centrioli si vanno a posizionare ogni uno agli
antipodi della cellula,(i centrioli servono alla produzione di microtubuli) cominciano a produrre microtubuli
che si intrecciano tra di loro e creano una specie di ponte sospeso a cui sono attaccati i cromosomi che
verranno divisi per le due cellule figlie
- Conferiscono forma alla cellula:attraversano tutta la cellula,ma il maggiore lavoro lo fanno i filamenti
intermedi
- Guidano il movimento delle vescicole e degli organuli: formano dei “binari”su cui si possono muovere
gli organuli e le vescicole, grazie alle proteine trasportatrici
- Formano i flagelli e le ciglia:ciglia e flagelli sono interamente formati da microtubuli
I microtubuli possono variare nelle loro funzioni se associati a particolari proteine,MAP, microtubul associeted
protein
- MAPmotorie sono la chinesina e la dineina, due proteine che svolgono la funzione di trasporto aggrappano
le vescicole agli organuli e li trasporto sui fasci di microtubuli sono fatte da una testa che si lega all’ATP e
dall’ATP ottiene l’energia necessaria allo spostamento la coda invece si attacca alle vescicole stesse,la
testa si agrappa al microtubulo e la coda al materiale da trasportare, la dineina e la chinesina si muovono
in senso contrario

I CENTRIOLI:
I centrioli sono organuli cellulari, di solito sono due, si trovano in una particolare area detta centrosoma, un area
in prossimità al nucleo cui il citoplasma è più denso e forma una matrice pericentriolare,e contiene del materiale
per la formazione dei microtubuli
I centrioli sono posizionati a 90°,sono costituiti da 9 triplette di microtubuli a formare un cilindro
Si distinguono un centriolo madre e un centriolo figlio legato alla madre tramite proteine di legame, mentre il
madre ha ad una delle estremità delle appendici raggiate
Durante il processo di duplicazione i due centrioli si staccano e ognuno forma il proprio centriolo figlio
Funzione:
- Produrre microtubuli:centrosoma centro di nucleazione,nel nucleosoma è presente la tubulina-gamma
che mette insieme la tubulina-alfa e la tubulina-beta e formano i microtubuli
- Formare il fuso mitotico : durante la mitosi i centrioli si dispongono agli antipodi della cellula e producono
il fuso mitotico su cui viaggiano i cromosomi
- Formare il corpo basale di ciglia:i centrioli formano il corpo basale di ciglia e flagelli, queste
specializzazioni cellulari hanno al loro interno che permettono alle specializzazioni di muoversi, il corpo
basale si trova alla base di ogni struttura da cui prende origine la formazione dei microtubuli
SISTEMA DI ENDOMEMBRANE
È un sistema dinamico formato da una serie di compartimenti tra loro connessi da vescicole di trasporto. che
creano una fitta rete di scambi
RETICOLO ENDOPLASMATICO:
Il RE è una rete continua di sacche appiattite, tubuli e vescicole che si estende in tutto il citoplasma.
I sacchetti sono denominati cisterne del RE mentre lo spazio che racchiudono viene detto lume del RE.
Gli enzimi associati a tale organello son implicati alla biosintesi di proteine di membrana o per essere esportate al
di fuori dalla cellula.
Svolge anche un ruolo cruciale nella biosintesi dei lipidi
RER- RETICOLO ENDOPLASMATICO RUGOSO:si trova in sede perinucleare, ospita i ribosomi che servono alla
traduzione delle proteine che poi provvede a modificare
- Funzioni: processo di sintesi e rimaneggiamento delle proteine, funzione sia regolatoria che strutturale
Il processo di sintesi di proteine per il sistema di endomembrane inizia nel citoplasma, dove i ribosomi subito dopo
aver iniziato la traduzione si legano al RER.
Alcune proteine presentano nella loro sequenza sequenze di localizzazione che definiscono la destinazione della
proteina

Quando all’N’ è presente una sequenza di aa segnale(idrofobi), ci sarà una proteina nel citosol la SRP in grado di
riconoscere in modo specifico questa sequenza e la lega bloccando momentaneamente la traduzione
Sulla membrana del RER è presente un recettore per SRP e un traslocatore, una volta legato la sequenza segnale
entra nel traslocatore e potrà continuare la traduzione e questo spingerà la proteina dentro il lume
Una peptidasi taglierà la sequenza segnale e finirà nella membrana
Se sulla proteina è presente una sequenza di stop una volta entrato nel traslocatore questo rilascerà sia la
sequenza segnale che la proteina transmembrana

Le proteine sintetizzate entrano nel lume tramite un sistema cotraduzionale.


Inoltre nel RER avviene anche la glicosilazione ovvero la maturazione delle proteine con l’aggiunta di carboidrati
(glicoproteine)
- N-GLICOSILAZIONE: la glicosilazione è l’aggiunta di catene di zucchero
alle proteine, N sta per la catena laterale dell’asparagina,l’aggiunta di
zuccheri avviene sulla catena laterale di questo amminoacido
DOMANDA! Tutte le asparagine verranno modificate ed n-glicosilate?NO,
le asparagine che verranno n-gicosilate i devono trovare in una sequenza
specifica ASP-X-Serina/Treonina
La N-glicosilazione che avviene nel RER prevede l’aggiunta di un
oligosaccaride all’NH2 della catena laterale dell’asparagina
-Oligosaccaride costituito da 14 monomeri:
- 3 glucosio
- 9 mannosio
- 2 N-acetilglucosammina
Si sono altre proteine sulla membrana utili alla N-glicos: enzimi chiamati
oligosaccaridi trasferasi e la molecola lipidica diolicolo su cui viene costruito
l’oligosaccaride a cui si lega con il pirofosfato
Quando il ribosomi continua la traduzione la proteina entrerà a mano a mano
nel lume del RER, e quando esporrà la sequenza ASP-X-Serina/Treonina
allora l’oligosaccaride trasferasi riconoscerà la sequenza e trasporterà
l’oligosaccaride verso l’asparagina (grazie all'energia del pirofosfato)

Funzione della N-glicosilazione?


1)proteggere la proteina dalle proteasi,rendendola più stabile
2)rende la proteina solubile e più stabile all’interno della cellula
3)la proteina può essere foldata
- FOLDING PROTEICO: alla proteina glicosilata vengono rimossi 2 residui di glucosio attraverso due enzimi
detti glicosidasi 1 e 2, la rimozione dei residui rende la proteina pronta a legare la calnessina un enzima
che lega sia l’oligosaccaride che la proteina e fa venire una prima forma di folding proteico ripiegando
leggermente la catena, una ulteriore glucosidasi taglia l’ultimo glucosio e la calnessina rilascia la proteina
==> 3 possibili strade
1)interviene la mannosidasi che rimuove un mannosio e rende la proteina pronta a migrare verso il
golgi
2)interviene la glicoproteina glicosiltrasferasi che aggiunge un glucosio in modo da riportare la
proteina a passare per la calnessina che fa avvenire un ulteriore ripiegamento,questo processo può
continuare fino a quando il ripiegamento non è soddisfacente
3)la proteina è mal ripiegata e quindi viene legata a una proteina degradante che è portata nel
proteasoma presente nel citosol dove viene distrutta
RETICOLO ENDOPLASMATICO LISCIO
FUNZIONI
- Sintesi dei lipidi di membrana,fx strutturale comune a tutte le cellule eucariotiche,
- Detossificazione di Xenobiotici(sostanze estranee all’organismo)attraverso il citocromo P450, che è una
famiglia di enzimi (ferroproteine)la cui funzione è ossidare/ridurre alcune delle specie radicali dannose
presenti nella cellula come l’etanolo o derivanti farmacologici,che hanno un’alta possibilità di danneggiare
la cellula a livello reversibile ed irreversibile(i radicali dell’O sono capaci di perossidare i lipidi distruggendo
le membrane,farà venire legami incrociati nelle proteine danneggiandone il ripiegamento e attaccare il dna
causando mutazioni che possono portare alla necrosi della cellula o a sviluppare tumori
- Riserva di ioni Ca++,grazie ai quali nei muscoli striati avviene la contrazione,nelle cellule muscolari il
reticolo prende il nome di reticolo sarcoplasmatico, in seguito ad un impulso il calcio fuoriesce dal reticolo e
andrà a legare la troponina portando ad un cambio conformazionale di quest’ultima che farà contrarre il
muscolo
- Metabolismo del glicogeno,il glicogeno è un polimero del glucosio molto ramificato, viene sintetizzato
grazie alla glicosogenesi nei periodi di riposo,mentre nei periodi di necessità durante uno sforzo fisico il
glicogeno viene scisso attraverso la glicogenolisi,i singoli pezzi di glucosio vengono così messi in circolo
grazie alla glucosio6-fosfatasi un’enzima del REL che taglia il fosfato dal glucosio e potrà essere
trasportato
APPARATO DI GOLGI(scoperto da camillo golgi)
È un organelli grande ed irregolare, costituito da un sistema di cisterne appiattite,è apolare cioè presenta una
direzionalità Struttura:
- reticolo-cis (cis golgi network)zona di smistamento delle vescicole in entrata, qui avviene la fosforilazione
delle proteine destinate ai lisososomi
- Sistema delle cisterne, divisa il sistema cis,mediale e trans,
- Nella regione viene rimosso il mannosio in eccesso degli oligosaccaridi
- Nella regione mediano rimuove il mannosio e aggiunge l’acetil glucosammina
- Nella regione trans aggiunge acido sialico e galattosio

- Reticolo-trans (trans golgi network) polo di smistamento delle vescicole in uscita che da verso la
membrana, avviene l'aggiunta di solfati e glicosaminoglicani
È la tappa subito successiva al RER nella proteosintesi delle proteine,completa l'editing delle proteine si forma un
flusso proteo-sintetico che dal nucleo arriva fino al golgi e da questo raggiunge tutte le altre sedi
Funzioni
- maturazione delle proteine: glico/degicosilazione,solfatazione,fosfatazione(che agiva o disattiva alcune
proteine)
- Smistamento delle proteine dirigendo le verso il loro target:esterno,membrana,lisosomi,endosomi,RE
- Sintesi di glicosfingolipidi
Possibili destini:
1)secrezione costitutiva:alcune vescicole vuote migrano verso la membrana ricostituire
2)secrezione regolata: vescicole pronte a fuoriuscire solo al legame di alcuni enzimi o ormoni e recettori
3)secrezione verso la membrana:che è diversa dalla dall’esocitosi costitutiva perché le vescicole contengono
anche proteine specifiche
4)verso il lisosomi,che non sono un obiettivo di secrezione, è infatti il golgi stesso a produrre i lisosomi alcune
vescicole rivestite di ricettori particolari legano le proteine che fanno da enzimi lisosomiali dopo di che gemmano e
formano i lisosomi
5)endosomiale: grosse vescicole con cui i lisosomi reagiscono ,sono importanti per il processamento dell’ antigene
6)può anche rispedire le proteine al RER se queste necessitano di un ulteriore folding
Sistema di spostamento nel golgi:
-sistema cargo grande viene usata per grandi quantità di molecole in cui una intera cisterna riempita di
molecole che devono reagire, e gli enzimi gemmano dalla cisterna successiva e tornano indietro per
attaccare le molecole attaccate in quella prima , ed è la cisterna stessa ad emigrare dall'inizio alla fine del
golgi
-sistema cargo piccoli ,piccole vescicole usate per spostare piccole quantità di molecole da una cisterna
all’altra
INDIRIZZAMENTO DELLE PROTEINE:
Vengono indirizzate sulla base di segnali:
- segnali esterni in cui troviamo molecole attaccate alla vescicola della proteina
- Cop1,media il trasporto di cargo grandi e piccoli
- Coatomeri si legano sulle vescicole di secrezione del golgi e fanno da segnale per portarli verso la
membrana a fare della secrezione costitutiva
- Clatrina si lega attorno alle vescicole mediando la secrezione regolata rendendo resistenti le
vescicole e facendole aprire al momento giusto, ricoprendo anche i lisosomi per renderli resistenti
- V-snare mediatore generale del trasporto,si trova sulla vescica e cerca il suo equivalente T-snare
che è sul target

- Segnali interni in cui i segnali sono contenuti nella sequenza amminoacidica


- Mannosio-6-P, che se aggiunto alle proteine le condensa tutte in alcune zone del golgi che poi
gemmano e formano i lisosomi,
- Sequenze AA con lisinaxxx allora la proteina viene reinviata verso il RER
LISOSOMI
Vescicole di dimensioni 25nm-1micron, rivestite da clatrina,presentanti pope di tipo V, contenenti enzimi
litici(idrolisi acidi)
Funzione digerente:
- Materiale solido(eterofagia), fagocitosi per patogeni esterni e quindi si forma il fagosoma
- Sostanze extracellulari(eterofagia) si forma l’endosoma
- Materiale intracellulare, organelli (autofagocitosi) si forma l’autofagosoma
Tutti questi vengono attaccati dai lisosomi primari che si fondono con essi formando lisosomi secondari,tuttavia a
causa delle idrolisi acidi contenute nel lisosoma che funzionano solo a ph acido—> si attivano e pompe di tipo v
che aspirano ioni H+ dal citoplasma ed acidificano il lisosoma attivando gli enzimi che distruggeranno il materiale
E riverseranno questo all’esterno della cellula
PEROSSISOMI
Vescicole che contengono enzimi perossidasi, attivi nel silenziamento dei radicali liberi che possono essere
dannosi per la cellula,si occupano della perossidazione lipidica a scopo digestivo
Funzione salvavita

SMISTAMENTO DELLE PROTEINE


Una sintesi che inizia nel citosol non sempre si completa lì, gli enzimi ad esempio che servono li rimangono nel
citosol altri invece vengono portati nella sede in cui servono, come il nucleo,cloroplasti e perossisomi
In questo caso si parla di importazione post-traduzionale dall’altra parte abbiamo l’importazione co-traduzionale
cioè mentre la proteina viene sintetizzata e mentre ciò avviene viene portata nel reticolo endoplasmatico

Alcune rimangono nel reticolo endoplasmatico oppure vanno nel Golgi, oppure attraverso il golgi va nei lisosomi,
nella membrana plasmatica o vescicole di trascrizione
La proteina rimane nel RER grazie alla sequenza N-terminale,una sequenza che viene sintetizzata per prima che
porta il polipeptidi verso il reticolo

LA SCOPERTA DEL DNA


-nel 1869 il fisico Miescher isolò i nuclei partendo dai globuli bianchi del sangue, nel pus rinvenuto nelle bende
chirurgiche. Trattando i nuclei con alcali, egli coprì la NUCLEINA(una sostanza acida e zuccherina, ricca di azoto e
fosforo), che venne rinominata acido desossiribonucleico DNA
-Nel 1928 il medico Griffith che stava studiando un ceppo patogeno del batterio streptococcus pneumoniae
“PNEUMOCOCCO”(batterio patogeno che provoca una polmonite con esito fatale negli animali). Scoprì che
questo batterio esiste in due forme: ceppo S e ceppo R.
-il ceppo S (smooth) cresciuto in un terreno di agar solido produce colonie lisce e lucide, ricoperte da una capsula
di polisaccaridi
-il ceppo R (rough) produceva colonie dalla superficie irregolare che non possiedono la capsula protettiva
Quando iniettato nei topi, il ceppo S induce una polmonite mortale, grazie alla presenza della capsula
polisaccaridica che protegge la cellula batterica dall’attacco da parte del sistema immunitario del topo.
Una importante osservazione fatta fù che la polmonite poteva anche essere indotta iniettando una miscela di
batteri del ceppo R vivi e di ceppo S morti (uccisi dal calore)
=>il ceppo R e il ceppo S morti iniettati da soli NON erano in grado di indurre la polmonite
Facendo l’utopsia ai topi iniettati con la miscela di batteri del ceppo R vivi e S morti, trovò gli animali brulicanti di
batteri di ceppo S vivi. Concluse che in qualche modo i batteri patogeni di ceppo R erano stati convertiti in batteri
patogeni di ceppo S da qualche sostanza presente nei batteri morti di ceppo S “FATTORE DI
TRASFORMAZIONE GENETICA”
Solo la frazione degli acidi nucleici era in grado di causare la trasformazione. L’attività era specificamente
eliminabile mediante trattamento con desossiribonucleasi (DNasi-un enzima che degrada il DNA), mentre
distruggendo le proteine, i lipidi o i carboidrati ciò non accadeva

LA STRUTTURA DEL DNA


Nel 1953 Watson e Crick proposero un modello strutturale per il DNA coerente con la funzione di molecola
depositaria dell’informazione genetica.
Dal quadro di diffrazione ai raggi X del DNA, si evinceva che il DNA fosse costituito da due filamenti avvolti tra
loro: una doppia elica.
Gli scheletri di zucchero-fosfato sono posti all’esterno dell’elica, mentre le basi sono all’interno verso il centro
dell’elica formando una sorta di scala a chiocciola.
I due polinucleotidi(filamenti) della doppia elica sono complementari e antiparalleli cioè decorrono in senso
opposto uno rispetto all’altro:un filamento in direzione 5’->3’ e l’altro 3’->5’.
Questa struttura di DNA è la conformazione più comune presente in natura ed è detta DNA-B che è destrorsa.
Esistono però altre due conformazioni di DNA e sono:
DNA-A: è destrorsa ma più corta e più spessa del DNA-B
DNA-Z: è sinistrorsa, più lunga e più sottile del DNA-B con un andamento a zig-zag (questa situazione è presente
nel DNA cromosomico)
Il diametro dell’elica è di circa 2 nm,la struttura contiene 10 coppie di nucleotidi per giro dell’elica con una distanza
di 0,34 nm(questa distanza è troppo piccola per contenere due purine e troppo ampia per contenere due
pirimidine: ecco perché avviene l’appaiamento purina-pirimidina per ogni coppia di nucleotidi) dunque il giro
dell’elica è di 3,4 nm.
Si possono infatti individuare il solco maggiore e il solco minore
I due filamenti sono tenuti insieme mediante legami H tra le basi che si fronteggiano; questi legami H stabilizzano
la doppia elica e si formano tra A-T e C-G

DUPLICAZIONE DEL DNA avviene durante la fase S del ciclo cellulare


La duplicazione del DNA è il processo che porta alla formazione di nuove molecole di DNA.
Ciascuno dei due filamenti di DNA funge da stampo per la sintesi del filamento complementare, rispettando le
regole di appaiamento delle basi (A con T e C con G). Tuttavia, in teoria, la duplicazione del DNA può avvenire
secondo tre modelli di replicazione
- replicazione conservativa:le due molecole “figlie” sarebbero costituite una da entrambi i filamenti parentali e
l’altra da entrambi i filamenti di nuova sintesi
- Replicazione semiconservativa:le due molecole “figlie”, prodotte a partire dalla molecola di DNA originario
sarebbero costituite ciascuna da un filamento vecchio
- Replicazione dispersiva:le due molecole “figlie” sarebbero costituite entrambe da una successione di
frammenti di DNA vecchio e nuovo
È stato l’esperimento di Meselson e Stahl(1958) a dimostrare che la replicazione è di tipo semiconservativo
Una molecola di DNA si può interconvertire tra lo stato di superavvolgimento e lo stato rilassato (non
superavvolto).
Per replicare il DNA bisogna prima aprirlo questa apertura avviene in punti ben precisi detti punti di origine della
replicazione (repliconi negli eucarioti mentre nei batteri è un unico punto), si tratta di regioni ricche in A-T perchè
avendo sono 2 legami ad’ H sono più instabili e si aprono più facilmente
Il primo elemento a entrare in gioco è l’ORC origin recognition complex(complesso multiproteico)che riconosce il
sito di apertura a questo punto entra in azione l’enzima elicasi che separa i due filamenti rompendo i legami
H,allargando progressivamente la bolla di replicazione
La DNA topoisomerasi invece scorre davanti alla farcela di duplicazione ed elimina la tensione dovuta
all’avvolgimento
La sintesi di DNA è catalizzata dall’enzima DNA polimerasi che presenta due caratteristiche:
● aggiunge nucleotidi in direzione 5’—>3’
● non può iniziare la sintesi ex-novo ma richiede un estremità 3’OH
Per questo motivo l’enzima primasi sintetizza un breve filamento a RNA detto primer che forniscel’estremittà
treprinoneccesstia per l’innesco della DNA polimerasi
Essendo i due filamenti antiparalleli si comportano in modo diverso durante la replicazione:
● il filamento guida con orientamento 3’—>5’ può essere sintetizzato in maniera continua, filamenti
continuo o veloce
● il filamento complementare con orientamento 5’—>3’ non può essere sintetizzato in maniera continua ma
a tratti e quindi detto filamento discontinuo o lento, i filamenti replicanti vengono detti frammenti di
Okazaki, la sintesi di ogni frammento di okazaki inizia con un primer che vengono successivamente rimossi
e gli spazi vuoti riempiti con nuovo DNA ed i frammenti vengono saldati dalla DNA ligasi
Le proteine SSBP (single strand binding protein) si legano ai filamenti e servono a mantenere il filamenti distesi
e separati

Questa interconversione è catalizzata da enzimi detti topoisomerasi: le topoisomerasi di tipo I inducono il


rilassamento tagliando un solo filamento, mentre le topoisomerasi di tipo II tagliano entrambi i filamenti. Se al DNA
è dato un avvolgimento destrorso aggiuntivo -> il superavvolgimento è positivo.
Se al DNA è dato un avvolgimento sinistrorso aggiuntivo-> il superavvolgimento è negativo.
Il superavvolgimento condiziona la capacità della molecola di DNA di interagire con altre molecole. Quello positivo
favorisce maggior compattamento della doppia elica e quindi riduce la possibilità di interazione; quello negativo
tende a srotolare la doppia elica.
Replicazione in laboratorio : la separazione del DNA può anche essere indotta sperimentalmente ottenendo la
denaturazione del DNA; il processo inverso è detto rinaturazione del DNA.
Un modo di denaturare il DNA è aumentare la temperatura
Le estremità del cromosoma eucariotico note come telomeri si accorciano un po’ ad ogni duplicazione cellulare
poiché la DNA polimerasi non riesce a completare la replicazione quando arriva all’estremità del dna sul filamento
lento, nelle cellule che si dividono un numero illimitato di volte come le cellule tumorali troviamo l’enzima
telomerasi che allunga i telomeri perchè la progressiva perdita di DNA telomerico può contribuire al fenomeno
dell’invecchiamento cellulare (i telomeri si accorciano sempre più, finché la cellula muore)

GENE
Un gene può essere definito come una sequenza di nucleotidi che porta l’informazione necessaria per produrre
una specifica proteina o un RNA
Un gene eucariotico è costituito da una successione di tratti codificanti amminoacidi (esoni) e tratti non codificanti
(introni),nei geni batterici, invece, gli introni non sono presenti.
Altri elementi importanti per la funzionalità di un gene sono il promotore e il terminatore, che segnano
rispettivamente l’inizio e il termine di un gene

COSA FA il GENE?
Beadle e Tatum nel 1941 fecero esperimenti con la muffa del pane Neurospora, per verificare se fossero i geni a
controllare la sintesi degli enzimi. Essi formularono l’ipotesi che un particolare gene è responsabile della sintesi di
un determinato enzima (ipotesi un gene-un enzima). Questo loro contributo ricevette il premio Nobel nel 1958.
Questa ipotesi fu in seguito modificata in un “gene-una proteina”, perché non tutte le proteine sono enzimi. Inoltre,
poiché le proteine possono essere costituite da più di una subunità (ossia da più catene polipeptidiche), questa
ipotesi venne modificata in “un gene-una catena polipeptidica”
IMPACCHETTAMENTO DEL DNA
I batteri contengono un unico cromosoma costituito da una molecola di DNA circolare,possiamo trovare anche
plasmi delle piccole molecole di dna accessori spesso portano geni che conferiscono la resistenza agli antibiotici

I meccanismi di pre-trascrizione controllano l’interazione del DNA con le proteine regolatorie modulando il grado di
accessibilità del genoma
All’interno delle cellule il DNA si presenta impacchettato sotto forma di cromatina
L'impacchettamento del genoma risulta dall’interazione della doppia elica con gli istoni ,un gruppo di proteine che
determinano l’avvolgimento del DNA in una struttura simile a un filo di perle dove ogni perla prende il nome di
nucleosoma
Il nucleosoma
Istoni sono di 5 tipi:
-H1.
-H2A.
-H2B.
-H3.
-H4
Gli istoni H2A,H2B,H3 e H4 si dispongono a formare una struttura più o meno sferica attorno a cui si avvolge il
DNA formando un ottamero
L’istone H1 si inserisce nello spazio tra i nucleosomi, denominato DNA linker,bloccando il nucleosoma
Il cromosomi si trovano sotto forma di X sono durante il periodo che combacia con la divisione cellulare, per la
maggior parte del tempo il materiale genetico all’interno del nucleo si trova più o meno disperso sotto forma di
cromatina

La cromatina al microscopio si distingue in:


● Eterocromatina oleò più scura perchè molto compattata in cui troviamo i geni la cui trascrizione viene
repressa
● Eucromatina visibilmente più chiara perchè meno impacchettata in quanto è quello che contiene i Eni
attivamente espressi
L’eterocromatina, a sua volta, viene suddivisa in eterocromatina costitutiva (cromatina che è sempre
eterocromatica in tutte le cellule e in ogni momento: un esempio è la cromatina dei centromeri) ed eterocromatina
facoltativa (cromatina che non sempre è eterocromatica, ma che varia nei diversi stadi dello sviluppo: un esempio
è il corpo di Barr, che rappresenta uno dei due cromosomi X inattivato nelle cellule somatiche delle femmine di
mammifero.
Nelle cellule metabolicamente attive, la maggior parte della cromatina è presente come eucromatina, ma appena
la cellula si prepara alla divisione TUTTA la sua cromatina diventa altamente impacchettata, generando un gruppo
di strutture visibili al microscopio: i CROMOSOMI.
Poiché il DNA cromosomico si è recentemente duplicato, ogni cromosoma è costituito da due unità, chiamate
cromatidi.
La diversa struttura dei due tipi di cromatina è il risultato di modifiche epigenetiche a carico degli istoni che
comportano l’aggiunta o la rimozione di gruppi chimici(metile,metile) che modulano l’interazione fra DNA e istoni
senza alterare la sequenza
- La mutilazione dei istoni viene catalizzata dalle istone metiltrasferasi, enzimi che aggiungono gruppi metile
ad alcuni AA degli istoni
- L’acetilazione degli istoni è catalizzata dagli enzimi istoni acetilasi
I nucleosomi sono il primo livello di del processo di spiralizzazione di del DNA, questi a loro volta si ripetano su se
stessi formando la fibra di cromatina
Il livello successivo di impacchettamento rappresentato dall’ulteriore ripiegamento dei domini ad ansa che si
condensa ulteriormente ad arrivare al cromosoma
Le anse sono tenute insieme da un’impalcatura di proteine non istoniche dette “scaffold” proteico
Sorprendentemente, solo una piccola frazione (circa il 2%) del DNA eucariotico codifica proteine. Il rimanente 98%
del DNA sembra essere in eccesso e la sua funzione non è ancora nota. Esso è costituito da un gran numero di
sequenze ripetute
ESPRESSIONE GENICA
Il principio della direzionalità del flusso informazionale dal DNA all’RNA alle proteine è noto come dogma centrale
della biologia molecolare, termine coniato da Francis Crick.

L’espressione genica in procarioti ed eucarioti ha delle differenze:


→ nei procarioti la trascrizione e la traduzione avvengono in maniera consecutiva perchè non c’è compartimentazione;
→ negli eucarioti i due processi avvengono in compartimenti diversi: la trascrizione avviene nel nucleo e la traduzione nel
citosol.

TRASCRIZIONE DEL DNA


Le informazioni contenute nel DNA vengono tradotte in polipeptidi utilizzando come intermediari gli RNA
La trascrizione si divide in tre stadi:inizio,allungamento e terminazione
La trascrizione è effettuata dall’enzima RNA polimerasi, che copia in direzione 5′ → 3′ il filamento di DNA stampo
secondo le regole di appaiamento delle basi A-U e C-G
Sia nei procarioti che negli eucarioti, la RNA polimerasi si lega inizialmente al promotore di un gene che l’enzima
riconosce come inizio del gene e che determina quale dei due filamenti di DNA sarà trascritto e il punto da cui
inizia la trascrizione
Ha così inizio la fase di allungamento in cui l’RNA polimerasi sintetizza il trascritto di m-RNA
Quando ha copiato tutto il gene, l’enzima trova una particolare sequenza di basi, detta terminatore, che segnala
la fine del gene.
La sintesi di RNA avviene nel nucleo e la sintesi delle proteine nel citoplasma. Inoltre, l’mRNA viene modificato
prima di lasciare il nucleo. Questo processo di maturazione dell’mRNA eucariotico consiste nell’aggiunta di un
cappuccio (fenomeno del capping) e di una “coda”(coda di poli A) e nella rimozione degli introni(processo noto
come splicing)
Il taglio degli introni è effettuato dallo spliceosoma
Lo splicing alternativo permettte di ricavare da un solo gene più molecole di mRNA
L’mRNA prima del processo di maturazione, ovvero l’mRNA eucariotico appena trascritto, è detto pre-mRNA;
dopo le modificazioni è noto come mRNA maturo

splicing alternativo
Le tappe della maturazione del pre-mRna sono:
-Capping,l’aggiunta del CAP di metilguanosina al 5’ dà stabilità all’mRNA, proteggendo la molecola
dalla degradazione da parte di ribonucleasi
-Metilazione
-Poliadenilazione all’estremità 3’ è presente una coda di poli(A).La coda protegge l’mRna dall’attacco da parte di
nucleasi e quindi più lunga è la coda e maggiore è la vita media dell’mRna nel citoplasma
-Splicing, per produrre mRna funzionale, gli eucarioti devono rimuovere gli introni(sequenze non codificanti) e
riunire (splice) i rimanenti segmenti di RNA, gli esoni
Perché quasi tutti i geni degli eucarioti pluricellulari hanno gli introni?
Nella maggior parte dei casi gli introni sono distrutti senza svolgere nessuna funzione apparente.
La presenza degli introni permette diversi tipi di splicing a carico dei singoli pre-mRna, dando origine a diversi
mRna. Questo fenomeno, detto splicing alternativo, è reso possibile dal fatto che i singoli siti di splicing possono
essere attivati o saltati.
Si possono così generare diversi mRna maturi da un singolo pre-mRna

TRADUZIONE
Per poter essere utilizzato il codice genetico deve essere tradotto attraverso la sintesi proteica
Gli interprete molecolari è sono i tRNA,molecole di RNA piuttosto corte raffigurate con una forma a trifoglio,pur
essendo una molecola a singolo filamento la struttura a trifoglio del tRNA si origina dall’appaiamento
intramolecolare tra basi complementari all’interno della stessa molecola
Due sono le zone importanti in una molecola di tRNA:
- la zona dell’anticodone, una speciale tripletta di basi complementare a un codone dell'mRNA
- la zona di attacco dell’amminoacido all’estremità 3′.
Ogni tRNA trasporta uno specifico amminoacido. La reazione di legame dell’amminoacido al tRNA è
estremamente specifica e un enzima, detto amminoacil-tRNA sintetasi, riconosce sia un tRNA che il suo relativo
amminoacido e con dispendio di ATP lega con un legame covalente il gruppo COOH dell’amminoacido al tRNA
H
RIBOSOMI

Nei ribosomi avviene la sintesi delle


proteine(traduzione).
I procarioti hanno ribosomi più piccoli di quelli
eucariotici
A sua volta, ciascun ribosoma è costituito da una
subunità maggiore e una subunità minore
La subunità maggiore negli eucarioti è formata da 3
diversi tipi di rRNA e da circa 45 proteine differenti, la
subunità minore invece contiene una sola molecola di
rRNA e 33 proteine diverse, tutto questo è tenuto
insieme da legami ionici o idrofobiche
Sulla subunità maggiore ci sono 3 siti di legame per i
tRNA:
-sito A,amminoacilico, dove l’anticodone del tRNA
carico si lega al codone dell’mRNA
-sito P, peptidico è dove il tRNA cede il proprio
amminoacido alla catena polipeptidica
-sito E,exit è dove si trova il tRNA che ha ormai
consegnato il proprio amminoacido prima di staccarsi
per ricominciare il processo
SINTESI PROTEICA
Il processo di sintesi proteica è noto anche come traduzione del messaggio genetico
L'informazione genetica scritta sotto forma di successione di nucleotidi viene infatti tradotta in una successione di
amminoacidi nelle proteine
Consiste anche questo in tre fasi :
1)Nella fase di inizio della traduzione, si ha la formazione di un complesso di inizio tra l’mRNA, la subunità
ribosomiale minore e una molecola di tRNA portante il primo aminoacido, la metionina (Met)
Questo primo tRNA si appaia con il proprio anticodone al codone AUG dell’mRNA, che è il codone di inizio della
sintesi proteica. Al complesso di inizio si lega la subunità ribosomale maggiore, dove sono presenti due siti: il sito
P (sito del peptide) e il sito A (sito dell’amminoacido). Il primo tRNA, che porta legata la metionina, score in
corrispondenza del sito P.
2) Nella fase di allungamento della traduzione, che è un processo ciclico, gli amminoacidi vengono aggiunti uno
alla volta alla catena polipeptidica in crescita. Vi è il riconoscimento del codone dell’mRNA, che si trova nel sito A,
da parte dell'anticodone del secondo tRNA
Al riconoscimento del codone sull’mRNA segue la formazione del legame peptidico tra Met e il secondo
aminoacido
3)la fase di termine della traduzione si ha il distacco della catena polipeptidica completata, questa fase si verifica
quando il ribosoma incontra uno dei 3 codoni di stop

POST-TRADUZIONE
Le proteine neosintetizzate non sono immediatamente pronte per svolgere la propria funzione, ma devono subire
una serie di modificazioni post-traduzionali per diventare funzionali. Tra queste rientrano le modificazioni chimiche
consistenti in aggiunta o rimozione di gruppi chimici quali ad es. fosforilazione o defosforilazione (aggiunta o
rimozione di gruppi fosfato) o l’aggiunta di catene di zuccheri o lipidi (a formare glico- o lipo-proteine). Un altro tipo
di modificazione post-traduzionale consiste nella rimozione di intere sequenze amminoacidiche. Ad es., l’ormone
insulina (ormone che regola la concentrazione ematica del glucosio,) è sintetizzato come un’unica catena
polipeptidica che funge da precursore e che si trova in uno stato inattivo.
I polipeptidi, dopo la sintesi, assumono una conformazione tridimensionale (folding), dettata dalla loro sequenza
amminoacidica.
Sono state scoperte proteine, chiamate chaperon molecolari (dal termine francese che significa
“accompagnatore”), in grado di legarsi alle proteine neosintetizzate, aiutandole ad assumere la propria
conformazione tridimensionale corretta.
La degradazione delle proteine intracellulari è effettuata daI proteasomi con cui vengono demolite proteine
“anormali”, ad es., con un folding errato (ossia mal-ripiegate), o proteine “normali”, che hanno tuttavia esaurito la
loro funzione biologica, degradazione che viene ad esempio mediata dalla proteina ubiquitina
CODICE GNETICO
Le principali caratteristiche del codice genetico sono:
◾ il codice è a triplette: ogni amminoacido è codificato da tre nucleotidi (codone); le triplette totali sono 64 (64 sono
infatti le possibili combinazioni a tre a tre delle 4 basi del DNA), di cui 61 (codoni senso) codificano un
amminoacido e 3 (codoni non senso o codoni di stop o codoni di termine, § 4.5.13) non codificano amminoacidi e
sono segnali di stop della sintesi proteica; il segnale
d’inizio della sintesi proteica è rappresentato dal codone AUG,start;
◾ il codice è universale: una stessa tripletta ha lo stesso significato in quasi tutti gli organismi viventi o quasi.
Un’eccezione alla
universalità del codice è rappresentata ad esempio dal DNA dei mitocondri e dei cloroplasti, dove alcuni codoni
hanno un significato
diverso;
◾ il codice è degenerato (detto anche ridondante): più codoni codificano per uno stesso amminoacido (Fig. 4.41);
ad esempio, i codoni
GCU, GCC, GCA e GCG codificano tutti per l’alanina;
◾ il codice è lineare: è letto in gruppi successivi di tre nucleotidi senza sovrapposizioni;
◾ il codice è senza segni di interpunzione: non vi sono segnali che indicano dove inizia e dove finisce un
nucleotide.

REGOLAZIONE DELL’ESPRESSIONE GENICA


La maggior parte dei geni presenti in una cellula non sempre è espressa ,i geni sono quindi soggetti a meccanismi
di regolazione dell’espressione genica.
Nel caso dei procarioti, un’espressione genica selettiva consente alla cellula di risparmiare materiale ed energia,
sintetizzando solo quelle proteine che servono in determinate condizioni ambientali.
Nel caso degli organismi pluricellulari, l’espressione genica selettiva consente alle cellule di svolgere funzioni
specializzate
- NEI PROCARIOTI: i geni che codificano proteine implicate implicate nel funzionamento di una stessa via
metabolica sono raggruppati insieme a costituire gli operoni, questi ultimi vengono accesi o spenti in
risposta alle condizioni ambientali proteine regolatrici codificate da geni regolatori
Ogni operone è controllato da un promotore(sito di attacco per la RNA polimerasi)che precede l’operone
L’operone contiene anche l’operatore corta sequenza di basi che funge da interruttore consentendo o
impedendo la trascrizione
Inoltre c’è la presenza di un gene regolatore che codifica una proteina regolatrice detta repressore che
legandosi all'operatore blocca la trascrizione di questo mantenendo spot il sistema
Per consentire la trascrizione c’è bisogno dell’ induttore che si lega al repressore modificandone la forma
ed impedendogli di legarsi all’operatore
- Un operone inducibile, come l’operone LAC, che normalmente è spento e viene indotto se
necessario
- Un operone reprimibile,come l’operone triptofano che normalmente è acceso e viene represso
quando necessario

- NEGLI EUCARIOTI: regola generale, tutte le cellule di un organismo pluricellulare contengono gli stessi
geni. Una cellula muscolare è strutturalmente e funzionalmente diversa da una cellula nervosa, non perché
contiene geni diversi, ma perché esprime geni diversi. Negli eucarioti, l’espressione genica è regolata a
diversi livelli esistono infatti sistemi per (1) il controllo della trascrizione, (2) controllo della maturazione degli
mRNA, (3) controllo del trasporto dell’RNA fuori dal nucleo, (4) controllo della traduzione e (5) controllo
della degradazione delle proteine
MUTAZIONI
Una mutazione è un cambiamento raro, casuale ed ereditabile del materiale genetico.
Le mutazioni vengono suddivise in mutazioni:
- geniche
- cromosomiche
- genomiche
Essendo un fenomeno casuale, una mutazione può insorgere in qualunque tipo di cellula, in qualunque momento
della vita e in qualunque organismo (sia procariotico che eucariotico). Se insorge in una cellula somatica, si ha una
mutazione somatica; se avviene in una cellula germinale, si parla di mutazione germinale, che può essere
trasmessa alla progenie. Le mutazioni possono insorgere spontaneamente (mutazioni spontanee) oppure essere
indotte da agenti mutageni (mutazioni indotte).
Le mutazioni garantiscono la variabilità tra gli individui permettendo l’evoluzione
MUTAZIONI GENICHE:
- Mutazioni per sostituzione di base, una coppia di nucleotidi viene sostituita con un’altra
- Silenti:quando la mutazione del gene nel corrispondente mRNA non determina
modificazioni nella catena polipeptidica (il codone codifica lo stesso AA), quindi catena
può ripiegarsi correttamente nella confermazione attiva ed essere personale V
- Missenso:la mutazione nel gene comporta che un amminoacido venga sostituito da
un’altro
- Neutre:sostituzione di un AA con uno chimicamente equivalente V
- Nonsenso: la mutazione del gene comporta anche un amminoacido venga sostituito da un
cordone di stop terminando la sintesi della proteina prematuramente X

- Mutazioni frameshift aggiunte o delete una o due coppie di nucleotidi che cambia il readingframe
- Alterazione della sequenza amminoacidica
- Mutazione non senso

Esempio mutazione missenso:


Anemia Falciforme
POLIMORFISMO:Si parla di polimorfismo quando la variazione genetica è presente nella popolazione con una
frequenza superiore all’1%.
Mutazioni spontanee
- Errori nella replicazione;
- Tautomeria: modificazioni spontanee ed occasionali delle basi del DNA che possono passare dalla forma
aminica normale a quella imminica rara;
- Errori del crossing-over durante la meiosi;
- Cambiamenti chimici spontanei: depurinazione e deamminazione rimozione di un gruppo amminico da una
base
- Destabilizzazione indotta dagli elementi trasponibili (trasposoni),viene persa una guanina o una adenina
Mutazioni indotte
- mutageni fisici:radiazioni ionizzanti e raggi UV, l’ultima porta la formazione di dimeri torta piramidi e
adiacenti la prima invece produce radicali liberi
- Mutageni chimici: analoghi di basi, intercalanti e modificatori di basi
Sindrome della X fragile: è dovuta all’espansione di una ripetizione della tripletta CGG (>200)all'interno del gene
FMR1 posizionata sul cromosoma X(ritardo psicomotorio)
Effetti dei danni al DNA.̀
Sintesi translesione del DNA:permette alla replicazione di procedere altre la lesione,nel sito in cui è presente il
danno interviene la DNA polimerasi baypass
Durante la replicazione, molti danni del DNA possono portare all’arresto della forca di replicazione;
Durante la trascrizione, l’RNA polimerasi può arrestarsi a livello della lesione al DNA e correggere il danno;
Speciali complessi multiproteici pattugliano costantemente l’integrità del DNA di ogni cellula rilevando il danno e
attivando risposte ad esso;
Quando i meccanismi di riparazione del DNA falliscono o i danni subiti non sono riparabili, portano la cellula a
morte cellulare (apoptosi);
Test di Ames
Quindi lo scopo del test è di appurare che un composto che si sospetta essere mutageno possa indurre mutazioni,
tra le quali una mutazione in grado di invertire quella che rende impossibile al microrganismo di sintetizzare
l'istidina

NUCLEO
Il nucleo, organulo sferoidale, deposito della maggior parte delle informazioni genetiche della cellula e centro
di controllo per l’espressione genica dove avviene la replicazione e trascrizione del DNA
Il nucleo è circondato da un involucro nucleare costituito da due membrane separate da uno spazio
perinucleare di circa 20-40 nm.
Queste due membrane sono:
1. Membrana nucleare interna: spessa 7-8 nm, è appoggiata su una rete
di fibre di sostegno detta
lamina nucleare
2. Membrana nucleare esterna: spessa 7-8 nm, è in comunicazione con
il RER
La membrana nucleare presenta delle aperture specializzate chiamate
pori nucleari.
Ogni poro è costituito da un piccolo canale che si estende attraverso tutte
e due le membrane dell’involucro nucleare, permettendo la comunicazione
fra il citosol e il nucleoplasma
Le subunità(nucleoporine) del complesso del poro nucleare (NPC) hanno
un’organizzazione ottagonale
Pori nucleari:organizzato il 30 nucleoporine che formano una struttura
ottagonale,all’interno vi è un trasportatore responsabile del movimento
delle macromolecole attraverso l’involucro nucleare.
Il passaggio delle molecole attraverso il poro nucleare avviene (sia in entrata sia in uscita dal nucleo) per mezzo di
due meccanismi:
1. Diffusione facilitata:
2. Trasporto attivo: per proteine e RNA.
- segnali di localizzazione nucleare riconosciute da proteine recettoriali, le importine(NLS)
- segnali di esportazione nucleare riconosciute da proteine, le esportine (NES)
Proteina (ran)(gtp) promuove il rilascio del cargo(proteina esportata) , legando l’importina,e rilasciando il cargo
Idrolisi gtp promuove il rilascio dell’importima
Consumo di energia e riconoscimento di proteina
NUCLEOSCHELETRO:
Esiste una rete chiamata matrice nucleare (o nucleoscheletro) che aiuta a mantenere la forma al nucleo; essa
inoltre è coinvolta nell’ancoraggio delle fibre di cromatina in localizzazioni specifiche, dove il DNA e l’RNA sono in
via di sintesi, garantendo uno svolgimento ordinato della replicazione e trascrizione del DNA.
È presente un’altra struttura fibrosa(filamenti intermedi) detta lamina nucleare, una sottile e densa rete di fibre che
tappezza la membrana nucleare interna e funge da sostegno e anche fornire punti di attacco per la cromatina
NUCLEOLO:fabbrica dei ribosomi
costituito da fibrille e granuli;
- le fibrille contengono DNA che viene trascritto in RNA ribosomiale ovvero l’RNA dei ribosomi.
- I granuli sono molecole di rRNA associate con proteine (importate dal citoplasma) che vanno a costituire le
subunità dei ribosomi. Le subunità dei ribosomi poi, dopo il loro assemblaggio vengono esportate nel
citoplasma attraverso i pori nucleari.

METABOLISMO
È diviso in vie. metaboliche:
- vie anatoliche—> sintesi di biomolecole
- vie cataboliche—>demolizione di componenti cellulari
Il catabolismo inoltre può svolgersi in maniera aerobica o anaerobica (con o senza ossigeno). Quello aerobico è
molto più efficiente.
La molecola più utilizzata come intermedio energetico è l’ATP (adenosintrifosfato) oltre anche alla presenza di energia
chimica sottoforma di coenzimi ridotti come in NADH2 FADH❑

LA RESPIRAZIONE AEROBIA
-flusso degli elettroni
-produzione di ATP
Ciclo di Krebs( ciclo degli acidi tricarbossilici)
Con la decarbossilazione ossidativa di sintetizza dal piruvato il CoA(acetil coenzima)
Il CoA entra nel ciclo di tca, 2 decarbossilazioni ossidative e diverse ossidazioni
Si formano
- 4CO2,
- 6NADH,
- 2FADH2,,,
- 2ATP

Il ciclo di ire a è importante percè fornisce molecole come l’ossolacetato o l’alta-cheglutarato che passano nel cito
solo e vengono usate per reazioni di sintesi (come quella degli AA)

FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA
L’ossidazione che avviene nell catena respiratoria mitocondriale e la fosforilazione operata dalla ATP sintasi sono
processi accoppiati per mezzo di una differenza di concentrazione di ioni H+ creata a cavallo della membrana
interna mitocondriale

La catena respiratoria è costituita da :


-una serie di trasportatori di elettroni (COMPLESSI RESPIRATORI), quasi tutte proteine integrali della membrana
interna, che contengono centri redox(gruppi prospettici come centri Fe-S, gruppi eme) in grado di accettare e
donare elettroni.
I centri preoteici trasportatori di elettroni sono 4:
-complesso 1 NADH deidrogenasi
-complesso 2 succitato deidrogenasi
-complesso 3 ubichinone-citocromo c ossidoreduttasi
-complesso 4 citocromo c ossidasi
I trasportatori mobili di elettroni sono 2:
-il conzima Q molecola idrofobica eh si muove nel doppio strato della membrana interna
-il coenzima c proteina perifericalegat alla membrana interna sul lato dello spazio intermembrana

5 fasi:
1)lungo la catena respiratoria gli elettroni vengono

Ciclo cellulare
-fase G1preparazione alla duplicazione de DNA
-fase S replicazione del DNA e sintesi degli istoni
-fase G2 preparazione della divisione celulare
-fase M fase mitotica, avviene la divisione del nucleo (mitosi) e del citoplasma
Inferfase fase intermedia tra le due divisioni
-fase G0 fase di arresto definitivo o mometaneo

FASE S(SINTESIDEL DNA)


Replicazione semi-conservativa:doppioelica in cui ognifilamento funge da stampo e le nuove molecole conterranno
un filamento nuovo e uno vecchio
La duplicazione o replicazione del DNA
Ciascuno dei due filamenti di dna funge da stampo per la sintesi del filamento complementare
La duplicazione del dna puo avvenire secondo 3 modelli di replicazione:
-REPLICAZIONE SEMICONSERVATIVA:suggerita da wataon e crick, ogni filammento della molecola parentale
funziona da stampo per un nuovo filamento, cosicche le due molecole di dna figle contengono un filamento
vecchio e uno neosintetizzato
-REPLICAZIONE CONSERVATIVA:le due molecole diglie sono costituite una da entrambi i filamenti parentali e
l’altra da entrambi i filamenti di nuova sintesi
-REPLICAZIONE DISPERSIVA: le due molecole figlie sono costituite entrambe da una successione di frammenti
di DNA vecchio e nuovo
L’esperimento di Meselson e Stahl (1958) ha dimostrato che la replicazione è di tipo semiconservativo
La replicazipne avviene in duen fasi:
Nella prima fase intervengono enzimi: Elicasi e topoisomerasi che spezzano i legmami ad idrogeno tra lw basi
appaiate e desporalizzano la doppia elica
Nella seconda fase avviene la simtesi dei nuovi filamenti grazie alla Dna polimerasi, che presenta due caratteristiche: (1)
aggiunge nucleotidi in direzione 5′ → 3′ e (2) non può iniziare la sintesi di DNA ex novo, ma richiede un’estremità 3′ OH di
un nucleotide già esistente per poter aggiungere il nucleotide successivo.
La cellula sintetizza tramite tramite un enzima detto primasi, un primer a RNA(filamento, detto anche innesco, che
fornisce l’estremità 3′ OH necessaria alla DNA polimerasi)
Il nuovo filamento detto anche filamto guida o leadinh è sintetizzato in modo continuo mentre l’altro filamento di
replicazione detto filamento in ritardo o loagging è sintetizzato in modo discontinuo
Questi frammemti sono frammenti

REPLICAZIONE
Origine di replicazione
Proteine iniziatrici
Forcella di replicazione
ORC: complesso di riconoscimento dell’origine
MCM proteine di mantenimento
Replicone=unità di replicazione

DNA polimerasi
Attività esonucleasica 3’-5’
Nel momento dei veriica della base inerzia se errata può essere corretta e quindi ctornare indietro (correzione
delle bozze)
replicazione de DNA all’estmità
Telomeri sequenze di etrocromatina ripetuteeâ, enzima specifico telomerasi

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