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-LE MACROMOLECOLE
Le macromolecole sono molecole che derivano dalla polimerizzazione di molecole più piccole dette monomeri.
I tre tipi principali di macromolecole costituite da polimeri sono:
proteine, acidi nucleici e i polisaccaridi(N.B i lipidi sono considerati macromolecole ma non polimeri perché non
sono costituiti da una lunga catena di monomeri)
Il DNA e l’RNA sono chiamati macromolecole informazionali
L’aggiunta di ogni monomero avviene con l'eliminazione di una molecola di acqua
1- le macromolecole sono sempre sintetizzate mediante una polimerizzazione sequenziale di monomeri
2-l’aggiunta di ogni monomero avviene con l‘eliminazione di una molecola di acqua REAZIONE DI
CONDENSAZIONE
3-le unità monomeriche da unire devono essere presenti in forma attivata, prima della condensazione
4-l’attivazione richiede l’accoppiamento dei monomeri a qualche tipo di molecola di trasporto: gli aminoacidi
vengono attivati a tRNA(rna transfer), i polisaccaridi dai derivati dei nucleotidi
5-l’energia per accoppiare i monomeri alla molecola di trasporto è fornita dall’ATP
6-le macromolecole hanno un’INTRINSECA DIREZIONALITA’, cioè i due estremi della catena polimerica sono
chimicamente differenti tra loro
Ciascun monomero presenta un gruppo ossidrile e un idrogeno reattivi
Per la sintesi degli acidi nucleici non è indispensabile la presenza di molecole di trasporto specifiche perché i
nucleotidi stessi come ATP e gtp sono molecole ad alta energia
Una volta attivati i monomeri possono reagire tra loro in una reazione di condensazione, accompagnata dal rilascio
di una molecola di trasporto
La reazione d'idrolisi, l’aggiunta di una molecola di acqua spezza il legame tra monomeri adiacenti
Una volta sintetizzate all'interno della cellula le macromolecole, il loro assemblaggio in strutture più complesse
avviene spontaneamente.
A volte durante il ripiegamento delle proteine sono necessari degli chaperon molecolari che assistono il processo
di auto-assemblaggio, per evitare l’origine di strutture errate, legandosi a regioni specifiche che sono esposte nelle
fasi precoci dell’assemblaggio inibendo le vie di assemblaggio improduttive.
L’emoglobina è un esempio di proteina multimerica, può essere detta tetramero perché contiene 4
polipeptidi
Nel caso delle proteine multimeriche la sintesi proteica comporta l’allineamento, il ripiegamenti
delle catene polipeptidiche e anche la loro l’interazione e l’assemblaggio
IL LEGAME PEPTIDICO
Alfa-eliche
-ogni O carbossilico(CO) nello scheletro polipeptidico è unito mediante legame H
con un H amminico(NH) dell’AA che si trova, lungo la catena polipeptidica, a 3
residui AA di distanza
I legami ad idrogeno sono tutti quasi // paralleli all’asse principale dell’elica e
pertanto tendono a stabilizzare la struttura a spirale, due o più alfa-eliche possono
avvolgersi insieme e formare un fascio di alfa-eliche chiamato coiled coil(cheratina
dei capelli)
Foglietti-beta
Hanno una conformazione(quasi) distesa come un
foglietto, i gruppi R degli amminoacidi sporgono dai due
lati del foglietto
Le regioni della proteina che interagiscono per formare
la struttura del foglietto beta possono interagire in due modi:
-se interagiscono dalla stessa direzione(da N- a C-terminale)la struttura è detta foglietto beta parallelo
-se vanno in direzioni opposte la struttura è detta foglietto beta antiparallelo
Il legame a idrogeno H nell’alfa-elica è sempre intramolecolare cioè sempre all’interno dello stesso polipeptide
mentre nei foglietti-beta i legami a idrogeno sono intercatenati e perpendicolari allo scheletro del peptide
STRUTTURA TERZIARIA
E’ la conformazione tridimensionale assunta da una proteina ,dipende dai gruppi R che rendono diverso ogni
amminoacido
La struttura terziaria non è né ripetitiva né prevedibile, coinvolge interazioni in competizione tra loro e in base a
ciò verrà ripiegata e avvolta nella sua conformazione nativa, la condizione più stabile
Da un punto di vista generale le proteine possono essere divise in due categorie:
• le proteine fibrose che hanno estese strutture secondarie lungo tutta la molecola. Questo conferisce alle
molecole una struttura molto ordinata e ripetitiva (fibroina della seta, le cheratine dei capelli, il collagene);
• le proteine globulari che sono quelle più numerose nelle strutture cellulari. Si chiamano globulari perché le loro
catene polipeptidiche sono raggomitolate, dando luogo a strutture compatte.
La maggior parte delle proteine globulari è costituita da un certo numero di segmenti chiamati domini.
Un dominio è un'unità discreta, ripiegata localmente, di struttura terziaria che ha in genere una funzione specifica.
È solitamente costituito da 50-350 AA
STRUTTURA QUATERNARIA
È il livello di organizzazione che riguarda le interazioni tra subunità e il loro assemblaggio(solo nelle proteine
multimeriche)
Le forze che stabilizzano questa struttura sono gli stessi responsabili nella struttura terziaria : legami H,
interazioni elettrostatiche, interazioni di van del Waals, interazioni idrofobiche e legami covalenti disolfuro
che se si formano all’interno della stessa catena polipeptidica si stabilizza la struttura terziaria quando si formano
tra peptidi si stabilizza la struttura quaternaria
ACIDI NUCLEICI
Gli acidi nucleici sono macromolecole di enorme importanza per la cellula per il loro ruolo nell’immagazzinamento,
trasmissione ed espressione dell’informazione genetica
Sono polimeri lineari di nucleotidi, uniti in sequenza determinata geneticamente, che è essenziale per il loro ruolo
come macromolecole informazionali.
I MONOMERI SONO I NUCLEOTIDI
Le unità monomeriche degli acidi nucleici sono detti nucleotidi, i due tipi principali di acidi nucleici sono il
DNA(acido desossiribonucleico) e l’RNA(acido ribonucleico)
Ogni nucleotide è costituito da uno zucchero pentoso( 5 carboni) a cui è legato un gruppo fosfato al 5’ e una base
azotata al 1’
Se tolgo il gruppo fosfato l’unità zucchero-base che rimane viene chiamata nucleoside
I nucleotidi svolgono due ruoli nelle cellule: essi sono le unità monomeriche degli acidi nucleici e molti di essi, in
particolare l’ATP(adenosina trifosfato) servono come intermedi in varie reazioni di trasferimento di energia
(usata per l’attivazione dei monomeri per formare i polimeri)
I POLIMERI SONO IL DNA E L’RNA
I due tipi principali di acidi nucleici sono il DNA e l’RNA che differiscono per quanto riguarda la loro struttura
chimica e il loro ruolo nella cellula
• il DNA (acido desossiribonucleico) contiene il desossiribosio e serve come depositario dell’informazione genetica.
• l’RNA (acido ribonucleico) contiene nei suoi nucleotidi il ribosio, le molecole di RNA svolgono ruoli diversi durante
la sintesi proteica
Un gruppo fosfato già unito mediante legame fosfoestere al carbonio 5’ di un nucleotide si lega mediante un
secondo legame fosfodiestere al carbonio 3’ del nucleotide successivo: il legame che ne deriva è detto legame
fosfodiesterico 3’, 5’
Il DNA ha una forma 3D che deriva dall’appaiamento di due filamenti, legati da legami idrogeno tra le basi azotate
G e C formano tre legami idrogeno mentre A e T ne formano due.
L’RNA è a singolo filamento
POLISACCARIDI
I polisaccaridi sono delle lunghe catene polimeriche di zuccheri o derivati degli zuccheri. Sono costituiti da un
singolo tipo di unità di ripetizione o a volte da un alternarsi di due tipi.
Le unità di ripetizione dei polisaccaridi sono chiamati monosaccaridi (CH2O)n dove n varia da 3 a 7
(triosi,tetroso,pentosi,esosi etc..)
Uno zucchero può essere un’ aldoso o un chetoso a seconda della posizione del
gruppo carbonilico(C=O),nell'aldeide è sul carbonio 1 e nel chetone è sul carbonio 2
Il monosaccaride più comune del mondo biologico è l’aldoesoso D-glucosio (C6H12C6)
Il glucosio può avere una configurazione lineare o avere una forma ad anello. L’anello si forma
quando il gruppo ossidrilico sull’atomo del carbonio 5 si lega all’atomo del carbonio 1, questo
legame 1→5 è favorito dalla natura tetraedrica di ciascun atomo di carbonio nella catena. La
forma ad anello è la struttura prevalente perché è la più stabile da un punto di vista energetico.
A seconda dell’orientazione spaziale del gruppo ossidrilico sull’atomo di carbonio 1 si
possono avere due forme alternative chiamate alfa e beta: alfa quando il gruppo ossidrile(OH) è rivolto verso il
basso, beta quando il gruppo ossidrile(OH) è rivolto verso l‘alto
La glicerina è il monosaccaride più piccolo ed esiste solo nella forma a catena lineare
Funzione: Servono come deposito di energie e strutture cellulari per il trasporto di informazione
DISACCARIDI
LEGAME GLICOSIDICO
Il legame caratteristico tra due monosaccaridi è il legame glicosidico che si forma tra i monosaccaridi
- maltosio= alfa-glucosio + alfa-glucosio(legame alfa 1-4)
- saccarosio= alfa-glucosio + beta-fruttosio (legame alfa 1-2)
- lattosio= beta-galattosio + beta-glucosio (legame beta 1-4)
- cellobiosio= beta-glucosio + beta-glucosio (legame beta 1-4)
❖ acidi grassi
❖ triacilgliceroli
❖ fosfolipidi
❖ glicolipidi
❖ steroidi
Gli ACIDI GRASSI sono lunghe catene idrocarburiche non ramificate con un gruppo carbossilico ad
una estremità Quindi una molecola di acido grasso è anfipatica perché il gruppo carbossilico
rende polare un’estremità chiamata testa, mentre la coda idrocarburica è apolare.(da 12 a 24 carboni)
Gli acidi grassi senza doppi legami sono detti acidi grassi insaturi, gli acidi grassi saturi hanno lunghe code dritte
che si impacchettano insieme facilmente.
Il doppio legame può essere in configurazione cis o trans, con la disposizione cis gli atomi di idrogeno intorno al
carbonio possono disporsi su un lato o uno sull’altro lato creando una distorsione della molecola; invece, con la
configurazione trans la disposizione delle molecole è opposta e si ha una maggior rigidità.
TRIGLICERIDI
I trigliceridi sono costituiti da una molecola di glicerolo, a cui sono
attaccati 3 acidi grassi.
Il glicerolo è un alcool a tre atomi di carbonio con un gruppo ossidrilico
attaccato a ogni carbonio.
Gli acidi grassi sono uniti al glicerolo mediante legami esterici che si
formano in seguito all'eliminazione di acqua.
La funzione principale dei trigliceridi è quella di immagazzinare energia
FOSFOLIPIDI
Sono importanti per la struttura della membrana grazie alla loro natura anfipatica. Sono essenziali per la struttura a
doppio strato presente in tutte le membrane. I fosfolipidi sono classificati come fosfogliceridi o sfingolipidi
● FOSFOGLICERIDI
composizione:
-una molecole di glucosio
-due molecole di acidi grassi
-un gruppo fosfato
-un amminoalcol(colina)
● SFINGOLIPIDI
funzionano da isolante nella guaina mielitica che riveste gli assioni del neurone
● GLICOLIPIDI
I glicolipidi sono lipidi che contengono uno zucchero al posto di un gruppo fosfato e sono tipicamente dei
derivati della sfingosina e del glicerolo. I glicolipidi che contengono sfingosina sono detti glicosfingolipidi
VITAMINE LIPOSOLUBILI
-A,D,E,K
LE MEMBRANE
La membrana cellulare ha uno spessore di 5-10 nm. è composta da una struttura tripartita a mosaico fluido: è
formata da due strati elettron-densi tra i quali si trova uno strato elettron-trasparente.
Si dice mosaico in quanto sono presenti alcune proteine, fluido in quanto sono presenti i lipidi.
Le membrane hanno diverse funzioni:
• Delimitano le cellule e i loro organelli, agendo da barriere di permeabilità
• Sono siti di funzioni biochimiche precise, quali il trasporto di elettroni durante la respirazione mitocondriale o la
maturazione delle proteine nel reticolo endoplasmatico
• Sono siti di trasporto di sostanze all’'interno e all’esterno delle cellule e dei loro organelli
• Ricevono e rispondono agli stimoli esterni, cioè il rilevamento di specifici segnali sulla superficie esterna della
cellula e i meccanismi specifici con cui questi segnali vengono trasmessi all’interno della cellula
• Mediano le interazioni cellula-cellula, l'adesione e la comunicazione
Il colesterolo si trova tra i fosfolipidi e a temperature elevate diminuisce la fluidità grazie all’interazione del gruppo –
OH con la testa polare del fosfolipide.
Ma a basse temperature, non permette l'adeguato impacchettamento dei fosfolipidi ed aumenta la fluidità. Agisce
quindi come un tampone di fluidità
Le proteine di membrana vengono classificate in tre classi: proteine integrali, periferiche e ancorate ai lipidi
• Integrali, sono incorporate nel doppio strato grazie a segmenti idrofobici che sono quindi affini alle code
idrofobiche dei lipidi. Possiedono però anche porzioni idrofile che quindi sporgono dal doppio strato. Se sporgono
solo da un lato si dicono monotopiche, se sporgono da entrambi i lati si dicono transmembrana. Se attraversano la
membrana una volta si chiamano monopasso, se lo fanno diverse volte si dicono multipasso
La porzione ancorata al doppio strato è detta segmento transmembrana, è idrofobico e spesso ha la
conformazione ad α-elica, anche se, come nel caso delle porine, assume conformazione a foglietto a barile beta.
Nelle proteine monopasso il segmento transmembrana ha un'estremità carbossilica ( C ) idrofilica che sporge al di
fuori della membrana su un lato, mentre sull'altro lato sporge l'estremità amminica (N), anch'essa idrofilica.
• Ancorate, nel caso in cui le catene polipeptidiche si trovino sulla superficie della membrana, ma fossero unite a
molecole lipidiche incluse all'interno del doppio strato.
Un esempio di proteina monopasso è la glicoforina
Un esempio di proteina multipasso è la proteina della banda 3
❖ CANALE trasportano molecole senza alcun cambiamento della conformazione della proteina,
alcuni di questi canali sono larghi e aspecifici come, per esempio, i pori che sono formati da porine
che permettono a soluti idrofili selezionati di diffondere attraverso la membrana. Molti canali più
piccoli sono coinvolti nel trasporto di ioni come calcio, potassio, cloro e quindi sono chiamati canali
ionici
● TRASPORTO ATTIVO: il trasporto attivo è un movimento endoergonico di ioni o altri soluti attraverso la
membrana contro un gradiente di concentrazione,accoppiato a un processo esoergonico come l’idrolisi
di ATP
- rende possibile l’assorbimento di sostanze nutritive essenziali dall'ambiente o dai liquidi circostanti
- permette a varie sostanze, come i prodotti di secrezione e materiale di rifiuto di essere rimosse dalla
cellula o dall’organello anche quando la concentrazione all'esterno è più elevata rispetto all'interno
- le proteine di membrana coinvolte nel trasporto attivo sono spesso chiamate pompe
In base alla fonte di energia il trasporto attivo viene considerato diretto o indiretto:
Per il trasporto attivo diretto, detto anche trasporto attivo primario, richiede l’idrolisi di ATP che guida il trasporto
di protoni all’esterno. Le proteine di trasporto che sono attivate direttamente dall' idrolisi dell’ATP sono chiamate
ATPasi di trasporto o pompe ATPasi
Per il trasporto attivo indiretto, spesso definito trasporto attivo secondario, dipende dal trasporto simultaneo di
due soluti,in cui il movimento di un soluto secondo il suo gradiente attiva il movimento dell'altro soluto contro il suo
gradiente
POMPA NA+/K+
Un esempio di trasporto attivo diretto è la pompa Na+/K+ che mantiene i gradienti elettrochimici degli ioni, è detta
anche ATPasi. La pompa sodio-potassio si trova immersa nella membrana cellulare e ha il compito di generare un
gradiente di ioni. Spinge continuamente ioni sodio fuori dalla cellula e ioni potassio dentro la cellula ed è azionata
da ATP. Per ogni molecola di ATP che viene rotta, la pompa muove tre ioni sodio fuori dalla cellula e due ioni
potassio dentro
MECCANISMO POMPA na+/K+
Stato iniziale: la pompa è aperta verso l’interno (conformazione E1)
1. Tre ioni sodio si legano a E1 dall'interno della cellula;
2. il legame del sodio attiva la fosforilazione della subunità alfa da parte dell’ATP;
3. Un cambiamento conformazionale a E2 a seguito della fosforilazione espelle tre ioni sodio all'esterno della
cellula
La pompa si apre verso l'esterno pronta a cominciare la seconda parte del ciclo (conformazione E2)
4. due ioni potassio legano E2 dall'esterno della cellula;
5. il legame di K+ attiva la defosforilazione causando un cambiamento conformazionale con un ritorno a E1;
6. i due ioni potassio vengono rilasciati all'interno quando la pompa ritorna nello stato iniziale.
L'energia necessaria è fornita dall' idrolisi di ATP che è richiesta per la fosforilazione della subunità alfa della
pompa.
L’aumento di insulina aumentare l’attività della pompa sodio-potassio
CITOSCHELETRO
È lo scheletro della cellula,costituito da un sistema complesso di filamenti proteici che:
- Sostiene la cellula e ne mantiene la forma
- Permette il movimento
È una struttura dinamica,permette la divisione cellulare e permette il movimento
I tre elementi strutturali del citoscheletro sono:
● Microfilamenti:polimeri di actina G(globulare)di un diametro di 7 nanometri, strutture specializzate
concentrate nella corte X porzione periferica appena sotto la membrana plasmatica, trama fitta che esclude
gli organuli della porzione più periferica del citoplasma deputandola alle dinamiche dei processi di
segnalazione di trasporto a ridosso della membrana, permette il movimento del margine cellulare in dei
processi di locomozione cellulare o fagocitosi
- funzione strutturale :mantenimento della forma della cellula, spesso le ritroviamo nella corteccia cellulare al
di sotto della membrana cellulare dove formano una struttura che conferisce forma alla cellula
- Movimento:le possiamo trovare correlate al movimento cellulare (contrazione cellulare);
- sono coinvolti nella migrazione delle cellule quindi anche nel movimento ameboide
- ovvero la capacità di una cellula di muoversi su un substrato; sono responsabili delle correnti
citoplasmatiche;
- intervengono nella divisione del citoplasma (fasi finali della citocinesi);
- intervengono nelle giunzioni tra cellule, quindi nel dare un’architettura alla cellula poi
- mettono in relazione la cellula con le sue cellule vicine e prendono parte delle giunzioni
● Microtubuli: sono le strutture più grandi del citoscheletro, distinguiamo i microtubuli citoplasmatici si
trovano nel citoplasma da quelli assonemali che vengono a costituire delle strutture stabili e ben
organizzate(formano elementi su cellulari come ciglia e flagelli) Quelli citoplasmatici, preservano gli assoni
che sono quelle protuberanze delle cellule nervose e a volte anche molto lunghe e richiedono delle
strutture che le mantenga in questa lunghezza e anche il movimento di vescicole o sostanze lungo queste
strutture;
- contribuiscono a mantenere la forma polarizzata di una cellula;
- organizzano l’orientamento delle microfibrille di cellulosa nelle cellule vegetali;
- sono responsabili durante la meiosi e la mitosi dell’organizzazione del fuso mitotico;
- sono responsabili della disposizione e del movimento delle vescicole e degli organelli
Sono cilindri cavi, 25 nanometri di diametro, fatti da eterodimeri composti da due diverse subunità alfa-tubulina e
beta-tubulin che si assemblano a formare un dimero a, molto più rigida con un'estremità attaccata ad un singolo
centro organizzatore, centrosoma
Viene chiamata estremità - quella rivolta verso l’αtubulina e l’estremità + quella rivolta verso la βtubulina perché la
disposizione di questi eterodimeri non è casuale. La polarità è riconosciuta dalla presenza di eterodimeri differenti
che si orientano in base alla subunità presente
Nel momento in cui avremo la duplicazione dei centrosomi inizierà a scomparire il nucleo,lasciando spazio ai
cromosomi condensati che si andranno a competere con i microtubuli del fuso mitotico
Proteine associate ai microtubuli : ci sono delle proteine che si legano al microtubulo e ne promuovono la stabilità
o l’instabilità
- MAP:proteine che mediano l’attacco del microtubulo con altre strutture del citoscheletro, e anche proteine
motrici che hanno la funzione legata al movimento di elementi lungo i microtubuli
- Proteine che preservano il disassemblaggio del microtubulo che si associano alla sua estremità
- Proteine che promuovono il disassemblaggio come le castastrofine
Filamenti intermedi: I filamenti intermedi hanno una struttura un po’ particolare, le consideriamo le strutture più
stabili e meno solubili del citoscheletro e non sono polarizzate
Ritroviamo un eterodimero dove vi sono due subunità che si legano tra loro con questa porzione centrale che si
avvolge una sull’altra. Il dimero va a formare poi un protofilamento caratterizzato dalla contrapposizione di due
dimeri che vanno a formare un tetramero dove si osserva la contrapposizione dell’estremità N di un dimero con
l’estremità C dell’altro. Più tetrameri vanno a formare un protofilamento allungato, nel tetramero i due dimeri non
sono perfettamente allineati. Otto protofilamenti formano il filamento intermedio che ha un diametro di 8-12
nanometri. Il loro ruolo è quello di conferire alle cellule una conferenza meccanica quando sottoposto ad uno
stress fisico e quindi hanno un ruolo soprattutto nel sopportare
le forze di tensione e fare in modo che possa distribuirle per evitare che si strappi.
Ritroviamo una maggior diversificazione tra diversi filamenti intermedi, possiamo avere una diversa composizione
amminoacidica da tessuto a tessuto e possiamo ritrovare tanti tipi di filamenti intermedi che vengono suddivisi in
cinque o sei classi principali, però dal punto di vista della sequenza amminoacidica sono molto eterogenei tra loro
e li ritroviamo diversificati da tessuto a tessuto. Una cellula contiene circa 70 geni che codificano per 70 catene
polipeptidiche diverse che vanno a formare il filamento intermedio.
cilindri dai 8 ai 12 nanometri di formano l lamina nucleare appena sotto a membrana interna, ogni filamento
MOTILITÀ
La motilità può essere intesa a livello tessutale,cellulare o subcellulare
Tessutale:muscolo scheletrico,movimento di tante cellule
Cellulare:movimento di una singola cellula
Subcellulare:spostamento di una parte della cellula (organulo,vescicola,cromosoma),l’energia viene fornita
dall’idrolisi di ATP e GTP liberata dei legami chimici convertita in movimento
Negli eucarioti ci sono 2 sistemi principali di motilità:
1)movimento intracellulare basato sui microtubuli- -neurone,trasporto assonale veloce
2)Interazione tra microfilamenti di actina e le miosine - contrazione muscolare
I microtubuli forniscono delle vie organizzate lungo le quali si possono muovere elementi diversi di una cellula,
per il movimento sono richieste proteine motrici= MAP ,sono le chinesine e le dineine che si legano alla vescicola
da trasportare e dall’altra parte si uniscono al microtubulo
Le chinesine consistono di 3 parti:
- Una testa globulare che lega i microtubuli ed è
coinvolta nell’idrolisi dell’ATP
- Una regione avvolta ad elica
- Una catena leggera che permette l’interazione della
chinesina con altre proteine o organelli.
Le chinesine hanno una testa globulare che le connette al
microtubulo, un gambo con delle porzioni superavvolte e delle
catene leggere come coda che servono per la connessione con
gli elementi da trasportare.
Le dineine sono un po’ più corte con questo gambo che è la parte
dello stelo, anche qui si ha una testa che si connette ai microtubuli,
lo stelo e poi la coda che interagendo con catene leggere si
connette all’elemento da trasportare
Che differenza abbiamo tra chinesine e dineine? La prima differenza è che camminano in direzione opposte
rispetto al microtubulo, le chinesine si spostano verso l’estremità positiva quindi il movimento è verso l’estremità
positiva del microtubulo. Consumano ATP e fanno dei movimenti di circa 8 nanometri ciascun passo
Come avviene questo movimento?
• Le due teste globulari: quella anteriore che sta per legare ATP
mentre l’altra è legata all’ADP;
• il legame con l’ATP causa un cambiamento conformazionale e la
catena pesante posteriore passa in avanti;
• la catena pesante posteriore si connette al nuovo sito del
microtubulo;
• la catena posteriore idrolizza ATP ad ADP + fosfato inorganico,
mentre la catena anteriore rilascia l’ADP per far posto al legame
nuovo.
Come risultato complessivamente si vede che le due regioni
globulari connesse lungo il microtubulo fanno uno spostamento
grazie a questa modificazione conformazionale
I MT sono importanti non solo per il movimento nelle cellule, ma anche per i movimenti di ciglia e flagelli, che sono
le appendici mobili delle cellule eucariotiche.
Ciglia
Le ciglia hanno un diametro di 0,25μm e sono lunghe 2-10μm; sono numerose sulla superficie delle cellule ciliate.
Le ciglia si trovano sia negli eucarioti che nei protozoi (unicellulari) i quali usano le ciglia sia per il movimento sia
per raccogliere particelle di cibo.
Un esempio negli eucarioti sono le cellule che rivestono le vie aeree dell’apparato respiratorio:
hanno centinaia di ciglia ciascuna; è proprio il battito coordinato ad onda di queste ciglia che porta il muco, le
particelle di polvere, le cellule morte ecc. fuori dai polmoni.
Le ciglia battono in modo coordinato, assicurando un movimento stabile dei fluidi
Flagelli
I flagelli muovono le cellule all’interno di un ambiente fluidi e sono più lunghi delle ciglia.
Essi si muovono con un movimento a gomito, simmetrico ed ondulatorio, a volte con carattere elicoidale
Filamenti intermedi:sono fatti da monomeri filamentosi con all’estremità delle teste globulari, il polimero finale è
formato (2 monomeri formano un d’impero, 2 dosimetri formano un tetramero che si uniscono senza far coincidere
perfettamente le estremità ed antiparallela) da 8 tetrameri
La dimensione del filamento è di 10 nm
Possono essere formati da diversi tipi di monomeri a seconda che si trovino nel nucleo o nel citoplasma:
monomeri citoplasmatici sono diversi a seconda del tessuto in cui si trovano:
- cheratina nelle cellule epiteliali
- Vimentina e vicentino-simili nel connettivo,muscolare e neuroglia
- Neurofilamenti nelle cellule nervose
Monomeri nucleari
- lamine nucleari presenti in tutte le cellule sensazione distinzione di tessuto
Nonostante tutte le sollecitazioni meccaniche i filamenti intermedi sono molto stabili
Dislocati attorno al nucleo dove formano una specie di rete che sostiene il nucleo stesso, irradiando anche nel
resto della cellula,inserendosi sulle giunzioni cellulari(desmosomi ed emidesmosomi)
Funzioni:
- protezione meccanica:formano una rete all’interno della cellula che evita che vengano apportati dei danni
- Conferiscono la forma alla cellula:formano una impalcatura
- Fissaggio degli organuli all’interno della cellula(nucleo):gli organuli e soprattutto il nucleo non sene
vanno galleggiando ma rimangono fissi nella loro posizione e questo avviene grazie ai filamenti intermedi,
che formano una spessa rete intorno ad essi
- Formano la lamina nucleare: all’interno del nucleo è contenuto il dna despiralizzato, cromatina che si
aggrappa alle pareti del nucleo ed in particolare modo alle lamine che si trovano a ridosso della membrana
nucleare che racchiude il nucleo, la lamina serve a sostenere la cromatina e a dare forma
Microtubuli:sono i filamenti con diametro maggiore, formati da 2 tipi di monomeri la tubulina-alfa e la tubulina-beta
che formano una catena in cui si susseguono in modo alternato formando un protofilamento 13 protofilamenti
formano un microtubulo
È instabile con una emivita di 10 min si polimerizzano e depolimerizzano molto velocemente
Vengono prodotti in un centro di nucleazione, un centro di organizzazione delle proteine in cui ci sono degli agenti
che uniscono la tubulina come la tubulina-gamma che permette la polimerizzazione di tubulina-alfa e beta
I principali centri di organizzazione sono il centrosoma e i corpi basali di ciglia e flagelli
Funzioni:
- formano il fuso mitotico: durante la divisione cellulare due centrioli si vanno a posizionare ogni uno agli
antipodi della cellula,(i centrioli servono alla produzione di microtubuli) cominciano a produrre microtubuli
che si intrecciano tra di loro e creano una specie di ponte sospeso a cui sono attaccati i cromosomi che
verranno divisi per le due cellule figlie
- Conferiscono forma alla cellula:attraversano tutta la cellula,ma il maggiore lavoro lo fanno i filamenti
intermedi
- Guidano il movimento delle vescicole e degli organuli: formano dei “binari”su cui si possono muovere
gli organuli e le vescicole, grazie alle proteine trasportatrici
- Formano i flagelli e le ciglia:ciglia e flagelli sono interamente formati da microtubuli
I microtubuli possono variare nelle loro funzioni se associati a particolari proteine,MAP, microtubul associeted
protein
- MAPmotorie sono la chinesina e la dineina, due proteine che svolgono la funzione di trasporto aggrappano
le vescicole agli organuli e li trasporto sui fasci di microtubuli sono fatte da una testa che si lega all’ATP e
dall’ATP ottiene l’energia necessaria allo spostamento la coda invece si attacca alle vescicole stesse,la
testa si agrappa al microtubulo e la coda al materiale da trasportare, la dineina e la chinesina si muovono
in senso contrario
I CENTRIOLI:
I centrioli sono organuli cellulari, di solito sono due, si trovano in una particolare area detta centrosoma, un area
in prossimità al nucleo cui il citoplasma è più denso e forma una matrice pericentriolare,e contiene del materiale
per la formazione dei microtubuli
I centrioli sono posizionati a 90°,sono costituiti da 9 triplette di microtubuli a formare un cilindro
Si distinguono un centriolo madre e un centriolo figlio legato alla madre tramite proteine di legame, mentre il
madre ha ad una delle estremità delle appendici raggiate
Durante il processo di duplicazione i due centrioli si staccano e ognuno forma il proprio centriolo figlio
Funzione:
- Produrre microtubuli:centrosoma centro di nucleazione,nel nucleosoma è presente la tubulina-gamma
che mette insieme la tubulina-alfa e la tubulina-beta e formano i microtubuli
- Formare il fuso mitotico : durante la mitosi i centrioli si dispongono agli antipodi della cellula e producono
il fuso mitotico su cui viaggiano i cromosomi
- Formare il corpo basale di ciglia:i centrioli formano il corpo basale di ciglia e flagelli, queste
specializzazioni cellulari hanno al loro interno che permettono alle specializzazioni di muoversi, il corpo
basale si trova alla base di ogni struttura da cui prende origine la formazione dei microtubuli
SISTEMA DI ENDOMEMBRANE
È un sistema dinamico formato da una serie di compartimenti tra loro connessi da vescicole di trasporto. che
creano una fitta rete di scambi
RETICOLO ENDOPLASMATICO:
Il RE è una rete continua di sacche appiattite, tubuli e vescicole che si estende in tutto il citoplasma.
I sacchetti sono denominati cisterne del RE mentre lo spazio che racchiudono viene detto lume del RE.
Gli enzimi associati a tale organello son implicati alla biosintesi di proteine di membrana o per essere esportate al
di fuori dalla cellula.
Svolge anche un ruolo cruciale nella biosintesi dei lipidi
RER- RETICOLO ENDOPLASMATICO RUGOSO:si trova in sede perinucleare, ospita i ribosomi che servono alla
traduzione delle proteine che poi provvede a modificare
- Funzioni: processo di sintesi e rimaneggiamento delle proteine, funzione sia regolatoria che strutturale
Il processo di sintesi di proteine per il sistema di endomembrane inizia nel citoplasma, dove i ribosomi subito dopo
aver iniziato la traduzione si legano al RER.
Alcune proteine presentano nella loro sequenza sequenze di localizzazione che definiscono la destinazione della
proteina
Quando all’N’ è presente una sequenza di aa segnale(idrofobi), ci sarà una proteina nel citosol la SRP in grado di
riconoscere in modo specifico questa sequenza e la lega bloccando momentaneamente la traduzione
Sulla membrana del RER è presente un recettore per SRP e un traslocatore, una volta legato la sequenza segnale
entra nel traslocatore e potrà continuare la traduzione e questo spingerà la proteina dentro il lume
Una peptidasi taglierà la sequenza segnale e finirà nella membrana
Se sulla proteina è presente una sequenza di stop una volta entrato nel traslocatore questo rilascerà sia la
sequenza segnale che la proteina transmembrana
- Reticolo-trans (trans golgi network) polo di smistamento delle vescicole in uscita che da verso la
membrana, avviene l'aggiunta di solfati e glicosaminoglicani
È la tappa subito successiva al RER nella proteosintesi delle proteine,completa l'editing delle proteine si forma un
flusso proteo-sintetico che dal nucleo arriva fino al golgi e da questo raggiunge tutte le altre sedi
Funzioni
- maturazione delle proteine: glico/degicosilazione,solfatazione,fosfatazione(che agiva o disattiva alcune
proteine)
- Smistamento delle proteine dirigendo le verso il loro target:esterno,membrana,lisosomi,endosomi,RE
- Sintesi di glicosfingolipidi
Possibili destini:
1)secrezione costitutiva:alcune vescicole vuote migrano verso la membrana ricostituire
2)secrezione regolata: vescicole pronte a fuoriuscire solo al legame di alcuni enzimi o ormoni e recettori
3)secrezione verso la membrana:che è diversa dalla dall’esocitosi costitutiva perché le vescicole contengono
anche proteine specifiche
4)verso il lisosomi,che non sono un obiettivo di secrezione, è infatti il golgi stesso a produrre i lisosomi alcune
vescicole rivestite di ricettori particolari legano le proteine che fanno da enzimi lisosomiali dopo di che gemmano e
formano i lisosomi
5)endosomiale: grosse vescicole con cui i lisosomi reagiscono ,sono importanti per il processamento dell’ antigene
6)può anche rispedire le proteine al RER se queste necessitano di un ulteriore folding
Sistema di spostamento nel golgi:
-sistema cargo grande viene usata per grandi quantità di molecole in cui una intera cisterna riempita di
molecole che devono reagire, e gli enzimi gemmano dalla cisterna successiva e tornano indietro per
attaccare le molecole attaccate in quella prima , ed è la cisterna stessa ad emigrare dall'inizio alla fine del
golgi
-sistema cargo piccoli ,piccole vescicole usate per spostare piccole quantità di molecole da una cisterna
all’altra
INDIRIZZAMENTO DELLE PROTEINE:
Vengono indirizzate sulla base di segnali:
- segnali esterni in cui troviamo molecole attaccate alla vescicola della proteina
- Cop1,media il trasporto di cargo grandi e piccoli
- Coatomeri si legano sulle vescicole di secrezione del golgi e fanno da segnale per portarli verso la
membrana a fare della secrezione costitutiva
- Clatrina si lega attorno alle vescicole mediando la secrezione regolata rendendo resistenti le
vescicole e facendole aprire al momento giusto, ricoprendo anche i lisosomi per renderli resistenti
- V-snare mediatore generale del trasporto,si trova sulla vescica e cerca il suo equivalente T-snare
che è sul target
Alcune rimangono nel reticolo endoplasmatico oppure vanno nel Golgi, oppure attraverso il golgi va nei lisosomi,
nella membrana plasmatica o vescicole di trascrizione
La proteina rimane nel RER grazie alla sequenza N-terminale,una sequenza che viene sintetizzata per prima che
porta il polipeptidi verso il reticolo
GENE
Un gene può essere definito come una sequenza di nucleotidi che porta l’informazione necessaria per produrre
una specifica proteina o un RNA
Un gene eucariotico è costituito da una successione di tratti codificanti amminoacidi (esoni) e tratti non codificanti
(introni),nei geni batterici, invece, gli introni non sono presenti.
Altri elementi importanti per la funzionalità di un gene sono il promotore e il terminatore, che segnano
rispettivamente l’inizio e il termine di un gene
COSA FA il GENE?
Beadle e Tatum nel 1941 fecero esperimenti con la muffa del pane Neurospora, per verificare se fossero i geni a
controllare la sintesi degli enzimi. Essi formularono l’ipotesi che un particolare gene è responsabile della sintesi di
un determinato enzima (ipotesi un gene-un enzima). Questo loro contributo ricevette il premio Nobel nel 1958.
Questa ipotesi fu in seguito modificata in un “gene-una proteina”, perché non tutte le proteine sono enzimi. Inoltre,
poiché le proteine possono essere costituite da più di una subunità (ossia da più catene polipeptidiche), questa
ipotesi venne modificata in “un gene-una catena polipeptidica”
IMPACCHETTAMENTO DEL DNA
I batteri contengono un unico cromosoma costituito da una molecola di DNA circolare,possiamo trovare anche
plasmi delle piccole molecole di dna accessori spesso portano geni che conferiscono la resistenza agli antibiotici
I meccanismi di pre-trascrizione controllano l’interazione del DNA con le proteine regolatorie modulando il grado di
accessibilità del genoma
All’interno delle cellule il DNA si presenta impacchettato sotto forma di cromatina
L'impacchettamento del genoma risulta dall’interazione della doppia elica con gli istoni ,un gruppo di proteine che
determinano l’avvolgimento del DNA in una struttura simile a un filo di perle dove ogni perla prende il nome di
nucleosoma
Il nucleosoma
Istoni sono di 5 tipi:
-H1.
-H2A.
-H2B.
-H3.
-H4
Gli istoni H2A,H2B,H3 e H4 si dispongono a formare una struttura più o meno sferica attorno a cui si avvolge il
DNA formando un ottamero
L’istone H1 si inserisce nello spazio tra i nucleosomi, denominato DNA linker,bloccando il nucleosoma
Il cromosomi si trovano sotto forma di X sono durante il periodo che combacia con la divisione cellulare, per la
maggior parte del tempo il materiale genetico all’interno del nucleo si trova più o meno disperso sotto forma di
cromatina
splicing alternativo
Le tappe della maturazione del pre-mRna sono:
-Capping,l’aggiunta del CAP di metilguanosina al 5’ dà stabilità all’mRNA, proteggendo la molecola
dalla degradazione da parte di ribonucleasi
-Metilazione
-Poliadenilazione all’estremità 3’ è presente una coda di poli(A).La coda protegge l’mRna dall’attacco da parte di
nucleasi e quindi più lunga è la coda e maggiore è la vita media dell’mRna nel citoplasma
-Splicing, per produrre mRna funzionale, gli eucarioti devono rimuovere gli introni(sequenze non codificanti) e
riunire (splice) i rimanenti segmenti di RNA, gli esoni
Perché quasi tutti i geni degli eucarioti pluricellulari hanno gli introni?
Nella maggior parte dei casi gli introni sono distrutti senza svolgere nessuna funzione apparente.
La presenza degli introni permette diversi tipi di splicing a carico dei singoli pre-mRna, dando origine a diversi
mRna. Questo fenomeno, detto splicing alternativo, è reso possibile dal fatto che i singoli siti di splicing possono
essere attivati o saltati.
Si possono così generare diversi mRna maturi da un singolo pre-mRna
TRADUZIONE
Per poter essere utilizzato il codice genetico deve essere tradotto attraverso la sintesi proteica
Gli interprete molecolari è sono i tRNA,molecole di RNA piuttosto corte raffigurate con una forma a trifoglio,pur
essendo una molecola a singolo filamento la struttura a trifoglio del tRNA si origina dall’appaiamento
intramolecolare tra basi complementari all’interno della stessa molecola
Due sono le zone importanti in una molecola di tRNA:
- la zona dell’anticodone, una speciale tripletta di basi complementare a un codone dell'mRNA
- la zona di attacco dell’amminoacido all’estremità 3′.
Ogni tRNA trasporta uno specifico amminoacido. La reazione di legame dell’amminoacido al tRNA è
estremamente specifica e un enzima, detto amminoacil-tRNA sintetasi, riconosce sia un tRNA che il suo relativo
amminoacido e con dispendio di ATP lega con un legame covalente il gruppo COOH dell’amminoacido al tRNA
H
RIBOSOMI
POST-TRADUZIONE
Le proteine neosintetizzate non sono immediatamente pronte per svolgere la propria funzione, ma devono subire
una serie di modificazioni post-traduzionali per diventare funzionali. Tra queste rientrano le modificazioni chimiche
consistenti in aggiunta o rimozione di gruppi chimici quali ad es. fosforilazione o defosforilazione (aggiunta o
rimozione di gruppi fosfato) o l’aggiunta di catene di zuccheri o lipidi (a formare glico- o lipo-proteine). Un altro tipo
di modificazione post-traduzionale consiste nella rimozione di intere sequenze amminoacidiche. Ad es., l’ormone
insulina (ormone che regola la concentrazione ematica del glucosio,) è sintetizzato come un’unica catena
polipeptidica che funge da precursore e che si trova in uno stato inattivo.
I polipeptidi, dopo la sintesi, assumono una conformazione tridimensionale (folding), dettata dalla loro sequenza
amminoacidica.
Sono state scoperte proteine, chiamate chaperon molecolari (dal termine francese che significa
“accompagnatore”), in grado di legarsi alle proteine neosintetizzate, aiutandole ad assumere la propria
conformazione tridimensionale corretta.
La degradazione delle proteine intracellulari è effettuata daI proteasomi con cui vengono demolite proteine
“anormali”, ad es., con un folding errato (ossia mal-ripiegate), o proteine “normali”, che hanno tuttavia esaurito la
loro funzione biologica, degradazione che viene ad esempio mediata dalla proteina ubiquitina
CODICE GNETICO
Le principali caratteristiche del codice genetico sono:
◾ il codice è a triplette: ogni amminoacido è codificato da tre nucleotidi (codone); le triplette totali sono 64 (64 sono
infatti le possibili combinazioni a tre a tre delle 4 basi del DNA), di cui 61 (codoni senso) codificano un
amminoacido e 3 (codoni non senso o codoni di stop o codoni di termine, § 4.5.13) non codificano amminoacidi e
sono segnali di stop della sintesi proteica; il segnale
d’inizio della sintesi proteica è rappresentato dal codone AUG,start;
◾ il codice è universale: una stessa tripletta ha lo stesso significato in quasi tutti gli organismi viventi o quasi.
Un’eccezione alla
universalità del codice è rappresentata ad esempio dal DNA dei mitocondri e dei cloroplasti, dove alcuni codoni
hanno un significato
diverso;
◾ il codice è degenerato (detto anche ridondante): più codoni codificano per uno stesso amminoacido (Fig. 4.41);
ad esempio, i codoni
GCU, GCC, GCA e GCG codificano tutti per l’alanina;
◾ il codice è lineare: è letto in gruppi successivi di tre nucleotidi senza sovrapposizioni;
◾ il codice è senza segni di interpunzione: non vi sono segnali che indicano dove inizia e dove finisce un
nucleotide.
- NEGLI EUCARIOTI: regola generale, tutte le cellule di un organismo pluricellulare contengono gli stessi
geni. Una cellula muscolare è strutturalmente e funzionalmente diversa da una cellula nervosa, non perché
contiene geni diversi, ma perché esprime geni diversi. Negli eucarioti, l’espressione genica è regolata a
diversi livelli esistono infatti sistemi per (1) il controllo della trascrizione, (2) controllo della maturazione degli
mRNA, (3) controllo del trasporto dell’RNA fuori dal nucleo, (4) controllo della traduzione e (5) controllo
della degradazione delle proteine
MUTAZIONI
Una mutazione è un cambiamento raro, casuale ed ereditabile del materiale genetico.
Le mutazioni vengono suddivise in mutazioni:
- geniche
- cromosomiche
- genomiche
Essendo un fenomeno casuale, una mutazione può insorgere in qualunque tipo di cellula, in qualunque momento
della vita e in qualunque organismo (sia procariotico che eucariotico). Se insorge in una cellula somatica, si ha una
mutazione somatica; se avviene in una cellula germinale, si parla di mutazione germinale, che può essere
trasmessa alla progenie. Le mutazioni possono insorgere spontaneamente (mutazioni spontanee) oppure essere
indotte da agenti mutageni (mutazioni indotte).
Le mutazioni garantiscono la variabilità tra gli individui permettendo l’evoluzione
MUTAZIONI GENICHE:
- Mutazioni per sostituzione di base, una coppia di nucleotidi viene sostituita con un’altra
- Silenti:quando la mutazione del gene nel corrispondente mRNA non determina
modificazioni nella catena polipeptidica (il codone codifica lo stesso AA), quindi catena
può ripiegarsi correttamente nella confermazione attiva ed essere personale V
- Missenso:la mutazione nel gene comporta che un amminoacido venga sostituito da
un’altro
- Neutre:sostituzione di un AA con uno chimicamente equivalente V
- Nonsenso: la mutazione del gene comporta anche un amminoacido venga sostituito da un
cordone di stop terminando la sintesi della proteina prematuramente X
- Mutazioni frameshift aggiunte o delete una o due coppie di nucleotidi che cambia il readingframe
- Alterazione della sequenza amminoacidica
- Mutazione non senso
NUCLEO
Il nucleo, organulo sferoidale, deposito della maggior parte delle informazioni genetiche della cellula e centro
di controllo per l’espressione genica dove avviene la replicazione e trascrizione del DNA
Il nucleo è circondato da un involucro nucleare costituito da due membrane separate da uno spazio
perinucleare di circa 20-40 nm.
Queste due membrane sono:
1. Membrana nucleare interna: spessa 7-8 nm, è appoggiata su una rete
di fibre di sostegno detta
lamina nucleare
2. Membrana nucleare esterna: spessa 7-8 nm, è in comunicazione con
il RER
La membrana nucleare presenta delle aperture specializzate chiamate
pori nucleari.
Ogni poro è costituito da un piccolo canale che si estende attraverso tutte
e due le membrane dell’involucro nucleare, permettendo la comunicazione
fra il citosol e il nucleoplasma
Le subunità(nucleoporine) del complesso del poro nucleare (NPC) hanno
un’organizzazione ottagonale
Pori nucleari:organizzato il 30 nucleoporine che formano una struttura
ottagonale,all’interno vi è un trasportatore responsabile del movimento
delle macromolecole attraverso l’involucro nucleare.
Il passaggio delle molecole attraverso il poro nucleare avviene (sia in entrata sia in uscita dal nucleo) per mezzo di
due meccanismi:
1. Diffusione facilitata:
2. Trasporto attivo: per proteine e RNA.
- segnali di localizzazione nucleare riconosciute da proteine recettoriali, le importine(NLS)
- segnali di esportazione nucleare riconosciute da proteine, le esportine (NES)
Proteina (ran)(gtp) promuove il rilascio del cargo(proteina esportata) , legando l’importina,e rilasciando il cargo
Idrolisi gtp promuove il rilascio dell’importima
Consumo di energia e riconoscimento di proteina
NUCLEOSCHELETRO:
Esiste una rete chiamata matrice nucleare (o nucleoscheletro) che aiuta a mantenere la forma al nucleo; essa
inoltre è coinvolta nell’ancoraggio delle fibre di cromatina in localizzazioni specifiche, dove il DNA e l’RNA sono in
via di sintesi, garantendo uno svolgimento ordinato della replicazione e trascrizione del DNA.
È presente un’altra struttura fibrosa(filamenti intermedi) detta lamina nucleare, una sottile e densa rete di fibre che
tappezza la membrana nucleare interna e funge da sostegno e anche fornire punti di attacco per la cromatina
NUCLEOLO:fabbrica dei ribosomi
costituito da fibrille e granuli;
- le fibrille contengono DNA che viene trascritto in RNA ribosomiale ovvero l’RNA dei ribosomi.
- I granuli sono molecole di rRNA associate con proteine (importate dal citoplasma) che vanno a costituire le
subunità dei ribosomi. Le subunità dei ribosomi poi, dopo il loro assemblaggio vengono esportate nel
citoplasma attraverso i pori nucleari.
METABOLISMO
È diviso in vie. metaboliche:
- vie anatoliche—> sintesi di biomolecole
- vie cataboliche—>demolizione di componenti cellulari
Il catabolismo inoltre può svolgersi in maniera aerobica o anaerobica (con o senza ossigeno). Quello aerobico è
molto più efficiente.
La molecola più utilizzata come intermedio energetico è l’ATP (adenosintrifosfato) oltre anche alla presenza di energia
chimica sottoforma di coenzimi ridotti come in NADH2 FADH❑
LA RESPIRAZIONE AEROBIA
-flusso degli elettroni
-produzione di ATP
Ciclo di Krebs( ciclo degli acidi tricarbossilici)
Con la decarbossilazione ossidativa di sintetizza dal piruvato il CoA(acetil coenzima)
Il CoA entra nel ciclo di tca, 2 decarbossilazioni ossidative e diverse ossidazioni
Si formano
- 4CO2,
- 6NADH,
- 2FADH2,,,
- 2ATP
Il ciclo di ire a è importante percè fornisce molecole come l’ossolacetato o l’alta-cheglutarato che passano nel cito
solo e vengono usate per reazioni di sintesi (come quella degli AA)
FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA
L’ossidazione che avviene nell catena respiratoria mitocondriale e la fosforilazione operata dalla ATP sintasi sono
processi accoppiati per mezzo di una differenza di concentrazione di ioni H+ creata a cavallo della membrana
interna mitocondriale
5 fasi:
1)lungo la catena respiratoria gli elettroni vengono
Ciclo cellulare
-fase G1preparazione alla duplicazione de DNA
-fase S replicazione del DNA e sintesi degli istoni
-fase G2 preparazione della divisione celulare
-fase M fase mitotica, avviene la divisione del nucleo (mitosi) e del citoplasma
Inferfase fase intermedia tra le due divisioni
-fase G0 fase di arresto definitivo o mometaneo
REPLICAZIONE
Origine di replicazione
Proteine iniziatrici
Forcella di replicazione
ORC: complesso di riconoscimento dell’origine
MCM proteine di mantenimento
Replicone=unità di replicazione
DNA polimerasi
Attività esonucleasica 3’-5’
Nel momento dei veriica della base inerzia se errata può essere corretta e quindi ctornare indietro (correzione
delle bozze)
replicazione de DNA all’estmità
Telomeri sequenze di etrocromatina ripetuteeâ, enzima specifico telomerasi
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