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2. Risposta agli stimoli: Gli organismi viventi sono in grado di percepire e rispondere agli
stimoli ambientali. Questa capacità consente loro di adattarsi alle variazioni dell'ambiente
circostante per sopravvivere e mantenere l'omeostasi.
3. Crescita e sviluppo: Gli organismi viventi crescono attraverso processi di aumento delle
dimensioni e della complessità. Inoltre, seguono schemi di sviluppo specifici durante la loro
vita, passando attraverso fasi distinte.
4. Regolazione dell'energia e del metabolismo: Gli organismi viventi utilizzano l'energia per
svolgere le loro attività vitali e mantenere l'ordine interno. Il metabolismo è il complesso
insieme di reazioni chimiche che convertono l'energia e i nutrienti per sostenere la vita.
3. Genetica:
-La genetica è la branca della biologia che studia l'ereditarietà e la variazione genetica nei
sistemi biologici.
Importanza dell'Acqua:
● Regolazione della Temperatura
● Trasporto di Nutrienti e Sostanze
● Partecipazione a Reazioni Biochimiche
● Supporto Strutturale
1. Proteine:
- Monomeri: Gli amminoacidi sono i monomeri delle proteine. Esistono 20 tipi di
amminoacidi che possono combinarsi in varie sequenze per formare una vasta gamma di
proteine.
- Processo di Formazione: Il processo di formazione di una proteina, chiamato sintesi
proteica o traduzione, coinvolge la catena di amminoacidi che si forma attraverso legami
peptidici tra gli amminoacidi adiacenti.
3. Carboidrati:
- Monomeri: I monomeri dei carboidrati sono i monosaccaridi, come il glucosio, il fruttosio e
il galattosio.
- Processo di Formazione: I carboidrati si formano attraverso legami glicosidici tra i
monosaccaridi. La condensazione di più monosaccaridi forma oligosaccaridi o polisaccaridi.
❖ Struttura
❖ Contrazione Muscolare
❖ Enzimi
❖ Trasporti
❖ Regolazione Ormonale
❖ Difesa Immunitaria
❖ Comunicazione Cellulare
❖ Regolazione del Ciclo Cellulare
❖ Immagine e Sostegno del Materiale Genetico
1. Struttura Primaria:
- La struttura primaria di una proteina è la sequenza lineare degli amminoacidi che
compongono la catena polipeptidica.
- Legami Coinvolti: Legami peptidici tra gli amminoacidi.
2. Struttura Secondaria:
- La struttura secondaria coinvolge il modo in cui la catena polipeptidica si piega
localmente in determinati pattern, come l'alfa elica e il foglietto beta.
- Legami Coinvolti: Legami idrogeno tra gli atomi di idrogeno e ossigeno dei gruppi
ammidici negli amminoacidi.
3. Struttura Terziaria:
- La struttura terziaria è la disposizione tridimensionale completa di una singola catena
polipeptidica. Coinvolge l'arrangiamento spaziale di tutte le regioni della catena.
- Legami Coinvolti: Diversi tipi di legami, tra cui legami idrogeno, legami ionici, legami
covalenti disolfuro e interazioni idrofobiche.
4. Struttura Quaternaria:
- La struttura quaternaria coinvolge l'arrangiamento spaziale di più catene polipeptidiche
che interagiscono tra loro per formare una proteina funzionale complessa.
- Legami Coinvolti: Gli stessi tipi di legami presenti nella struttura terziaria, in aggiunta a
interazioni specifiche tra le diverse subunità della proteina.
1. Alfa Elica:
- Nell'alfa elica, la catena polipeptidica forma una spirale destrorsa stabile.
- Legami Coinvolti: Il motivo principale che stabilisce l'alfa elica è il legame idrogeno tra il
gruppo ammidico di un residuo di aminoacido e l'ossigeno del gruppo carbossilico del quarto
residuo successivo nella catena.
- Esempio: L'alfa elica è comune in proteine come la cheratina nei capelli e nelle unghie, e
nei segmenti di alcune proteine globulari.
2. Foglietto Beta:
- Nel foglietto beta, due o più segmenti di catena polipeptidica adiacenti si piegano l'uno
accanto all'altro per formare una struttura a foglio piatto. Questi fogli possono essere
paralleli o antiparalleli.
- Legami Coinvolti: Il motivo principale è il legame idrogeno tra gli atomi di idrogeno e
ossigeno nei gruppi ammidici di amminoacidi in differenti segmenti della catena.
- Esempio: Il foglietto beta è spesso presente in strutture proteiche come il collagene e la
fibroina della seta.
2. Rinaturazione:
- Definizione: La rinaturazione è il processo mediante il quale una proteina denaturata
ritorna alla sua struttura tridimensionale nativa e, di conseguenza, alla sua funzione
biologica.
- Cause: La rinaturazione può verificarsi se le condizioni ambientali favorevoli vengono
ripristinate dopo la denaturazione. Ad esempio, se la temperatura o il pH ritornano ai valori
ottimali, la proteina può recuperare la sua conformazione nativa.
18. CHE SONO I MONOMERI DEGLI ACIDI NUCLEICI E ESSI COME SONO FORMATI
E LEGAMI ?
I monomeri degli acidi nucleici sono chiamati nucleotidi. I nucleotidi sono le unità di base che
compongono i due tipi principali di acidi nucleici, ovvero il DNA (acido desossiribonucleico) e
l'RNA (acido ribonucleico). Ciascun nucleotide è costituito da tre componenti principali: un
gruppo fosfato, uno zucchero e una base azotata.
1. Gruppo Fosfato:
- Il gruppo fosfato è un gruppo fosforico (PO₄) i.
- Legame: Il gruppo fosfato è legato allo zucchero attraverso un legame fosfodiesterico. In
questo legame, uno dei gruppi ossidrilici dello zucchero si lega al fosfato.
2. Zucchero:
- *Negli acidi nucleici, lo zucchero può essere il deossiribosio (nel caso del DNA) o il
ribosio (nel caso dell'RNA). Il deossiribosio ha un atomo di ossigeno in meno rispetto al
ribosio.
3. Base Azotata:
- Le basi azotate sono molecole contenenti azoto che conferiscono specificità alla
sequenza dell'acido nucleico. Ci sono quattro basi azotate nei nucleotidi dell'acido nucleico:
adenina (A), timina (T) (presente solo nel DNA), citosina (C), guanina (G) e uracile (presente
solo in RNA).
La connessione sequenziale dei nucleotidi tramite legami fosfodiesterici forma una lunga
catena, che costituisce l'ossatura dell'acido nucleico. Questa catena può essere letta in
un'unica direzione, indicata come direzione 5' → 3', a causa dell'orientamento specifico degli
zuccheri. La struttura e la sequenza degli acidi nucleici sono fondamentali per il loro ruolo
nel trasporto dell'informazione genetica.
1. Membrane Cellulari
2. Immagazzinamento di Energia
3. Isolamento Termico e Protezione degli Organi
6. Produzione di Ormoni
1. Trigliceridi: Sono costituiti da una molecola di glicerolo legata a tre acidi grassi. Sono la
principale forma di stoccaggio di energia nei tessuti adiposi.
2. Fosfolipidi: Sono costituiti da un gruppo fosfato, glicerolo e due catene di acidi grassi.
Sono componenti essenziali delle membrane cellulari.
3. Steroid: Include molecole come il colesterolo, gli ormoni sessuali e il cortisolo. Svolgono
ruoli chiave nella regolazione ormonale e nella struttura delle membrane.
4. Terpeni: detti anche isoprenoidi, sono derivati dell’isoprene le cui unità sono unite insieme
in varie combinazioni .Vitamina A, dolicoli (coenzima Q, attivazione di elementi della
respirazione cellulare)
5.Glicolipidi: simili ai fosfolipidi, ma, al posto del gruppo fosfato, contengono uno zucchero
sono derivati della sfingosina (glicosfingolipidi) e del glicerolo Sono componenti specializzati
di alcune membrane (cellule nervose) → siti di riconoscimento biologico
1. Sintesi Proteica
2. Replicazione del DNA.
3. Trascrizione
6. Movimento Cellulare
7.lavoro elettrico
1. Calore:
- Il calore è una forma di energia termica in transito tra due sistemi o tra diverse parti di
uno stesso sistema dovuta a una differenza di temperatura non è utile per la cellula
2. Lavoro:
- il lavoro è definito come la quantità di energia utile trasferita da una forza attraverso
una distanza.
3. Energia:
- L'energia è la capacità di compiere un lavoro o di produrre un cambiamento. Esistono
diversi tipi di energia
Gli enzimi sono proteine specializzate che svolgono il ruolo di catalizzatori biologici nelle
cellule degli organismi viventi. Essi accelerano le reazioni chimiche, permettendo che
avvengano a velocità sufficienti per sostenere la vita. Gli enzimi agiscono riducendo l'energia
di attivazione necessaria per far avvenire una reazione, facilitando così il passaggio dallo
stato metastabile allo stato di transizione .
Attivazione Cooperativa:
- In alcuni enzimi, la cooperatività tra i siti attivi può influenzare la loro attività. Questo
significa che la legatura di un substrato a un sito attivo aumenta l'affinità degli altri siti attivi
per ulteriori substrati.
1. 2X fosfolipidi:
- La membrana cellulare è costituita principalmente da un doppio strato di fosfolipidi.
Questi lipidi hanno una testa idrofila (affine per l'acqua) e code idrofobe (repellenti per
l'acqua), formando un doppio strato lipidico che delimita la membrana.
2. Proteine di Membrana
- Le proteine sono incorporate nella struttura delle membrane cellulari. Queste proteine
svolgono una varietà di ruoli, tra cui il trasporto di sostanze attraverso la membrana, la
trasduzione del segnale, il riconoscimento cellulare e l'adesione.
4. Permeabilità Selettiva:
- La membrana cellulare è permeabile a specifici soluti, consentendo il passaggio di
alcune molecole attraverso processi come la diffusione e il trasporto attivo, ma impedendo il
passaggio ad altre.
5. Trasporto di Materia:
- La membrana cellulare regola il movimento di ioni e molecole attraverso processi di
trasporto passivo (diffusione) e trasporto attivo (mediato da proteine di membrana che
richiedono energia).
6. Recettori di Superficie:
- Le membrane cellulari contengono recettori di superficie che riconoscono specifiche
molecole segnale, facilitando la comunicazione cellulare e la risposta a stimoli esterni.
7. Identificazione Cellulare:
- Le membrane cellulari contengono marcatori di identificazione cellulare, come i
glicolipidi e i glicoproteine, che svolgono un ruolo nella riconoscimento cellulare e
nelle interazioni con altre cellule.
4. Glicoproteine di Membrana:
- Le glicoproteine sono proteine che hanno zuccheri legati covalentemente. Nelle
membrane cellulari, le glicoproteine possono essere coinvolte in processi di
riconoscimento cellulare, adesione cellulare e comunicazione cellulare.
6. Recettori di Superficie:
- Queste proteine sono coinvolte nella trasduzione del segnale. Possono essere
recettori per molecole segnale come ormoni, fattori di crescita o neurotrasmettitori, e
possono attivare risposte cellulari specifiche quando si legano al loro ligando.
39. QUALI SONO LE PROTEINE DELLA MEMBRANA I DOPPI STRATI DELLA
MEMBRANA SONO SIMMETRICI?
L'asimmetria della membrana si riferisce alla distribuzione non uniforme di lipidi, proteine e
zuccheri sulla superficie della membrana cellulare.
Ad esempio, la concentrazione di certi tipi di fosfolipidi può essere diversa sul lato esterno
rispetto a quello interno della membrana. Questa asimmetria lipidica può influenzare le
proprietà della membrana, come la fluidità e la stabilità.
La distribuzione delle proteine sulla membrana può variare tra il lato esterno e quello interno.
Alcune proteine sono completamente inserite nella membrana (proteine integrali) e possono
estendersi attraverso entrambi i lati, mentre altre possono essere ancorate solo ad uno dei
lati (proteine di ancoraggio). La presenza di specifiche proteine su un lato della membrana
può influenzare la sua funzione e interazioni con l'ambiente circostante.
I carboidrati legati alle proteine (glicoproteine) o ai lipidi (glicolipidi) .Questi zuccheri sono
spesso coinvolti nel riconoscimento cellulare, nell'adesione cellulare e nella protezione dalla
degradazione enzimatica.
- L'asimmetria di membrana è correlata alle funzioni specifiche delle diverse regioni della
membrana. Ad esempio, le glicoproteine sulla superficie esterna possono essere coinvolte
nel riconoscimento cellulare e nelle interazioni con altre cellule, mentre le proteine integrali
sulla superficie interna possono partecipare alla trasduzione del segnale e alle attività
intracellulari.
1. Trasporto di Sostanze:
2. Trasduzione del Segnale:
3. Adesione Cellulare:
4. Riconoscimento Cellulare:
- Le proteine di membrana sono coinvolte nel riconoscimento cellulare e nelle interazioni
tra cellule.
6. Struttura e Supporto:
- Proteine integrali e periferiche possono svolgere un ruolo nel mantenere l'integrità
strutturale e nell'ancoraggio della membrana.
7. Comunicazione Intercellulare:
- Le proteine di membrana possono partecipare alla comunicazione intercellulare. Le
giunzioni cellulari e i canali di comunicazione tra cellule contengono proteine di membrana
che facilitano lo scambio di molecole e segnali tra le cellule.
● 1. Riconoscimento Cellulari
● 2. Adesione Cellulare
● 3. Protezione da Forze Meccaniche
● 4. Ruolo nell'Immunità
2. Trasporto Attivo:
- Il trasporto attivo richiede energia sotto forma di ATP (adenosina trifosfato). Le sostanze
possono essere pomate attraverso la membrana contro il gradiente di concentrazione.
3. Trasporto Facilitato:
- Nel trasporto facilitato, le sostanze attraversano la membrana attraverso proteine di
membrana specializzate, come canali o trasportatori. Questo tipo di trasporto non richiede
l'apporto diretto di energia.
Il trasporto passivo avviene seguendo gradienti naturali, senza richiedere energia, mentre il
trasporto attivo richiede energia per superare gradienti di concentrazione.
Il trasporto passivo è spesso mediato da proteine canale, mentre il trasporto attivo coinvolge
pompe ioniche o trasportatori specifici.
Il trasporto passivo è più rapido e può raggiungere l'equilibrio quando le concentrazioni sono
uguali, mentre il trasporto attivo può continuare anche quando si raggiunge l'equilibrio.
2. Assorbimento di Nutrienti:
- Nell'intestino tenue, il trasporto attivo consente l'assorbimento di sostanze nutritive, come
il glucosio e gli amminoacidi.
1. Accoppiamento Diretto:
- Nel caso di un accoppiamento diretto, l'energia necessaria per il trasporto attivo è fornita
direttamente dalla conversione dell'adenosina trifosfato (ATP) in adenosina difosfato (ADP) e
un residuo di fosfato (Pi). L'idrolisi dell'ATP fornisce l'energia immediata per spostare le
sostanze attraverso la membrana.
2. Accoppiamento Indiretto:
- In un accoppiamento indiretto, l'energia per il trasporto attivo è fornita da un gradiente di
concentrazione o da un gradiente elettrochimico di una sostanza che è stata
precedentemente creata da un altro processo di trasporto attivo o da una pompa ionica.
Questo gradiente rappresenta una forma di energia potenziale che può essere utilizzata per
guidare il trasporto di altre sostanze.
Accoppiamento Diretto:
Un esempio di accoppiamento diretto è rappresentato dalla pompa sodio-potassio (Na+/K+
ATPasi). Questa pompa utilizza direttamente l'energia derivata dall'idrolisi dell'ATP per
spingere attivamente ioni sodio fuori dalla cellula e ioni potassio all'interno.
Accoppiamento Indiretto:
Un esempio di accoppiamento indiretto è fornito dal trasporto attivo del glucosio attraverso la
membrana intestinale. Il trasportatore del glucosio (SGLT) utilizza l'energia immagazzinata
nel gradiente di sodio creato dalla pompa sodio-potassio per trasportare il glucosio contro il
suo gradiente di concentrazione.
Il trasporto attivo diretto mediato da ATPasi comprende diverse famiglie di proteine che
agiscono come pompe ioniche o trasportatori attivi diretti, utilizzando direttamente l'energia
derivata dall'idrolisi dell'adenosina trifosfato (ATP). Ecco una breve panoramica delle
principali famiglie di ATPasi coinvolte nel trasporto attivo diretto:
1. Catabolismo:
- Il catabolismo è la via metabolica che coinvolge la degradazione o la rottura di molecole
complesse in molecole più semplici. Durante il catabolismo, l'energia è solitamente
rilasciata. Esempi di reazioni cataboliche includono la glicolisi, la decarbossilazione
ossidativa del piruvato e la beta-ossidazione degli acidi grassi. Queste reazioni convertono
carboidrati, grassi e proteine in molecole più piccole come acidi grassi, glucosio e
amminoacidi, rilasciando energia sotto forma di ATP.
2. Anabolismo:
- L'anabolismo è la via metabolica che coinvolge la sintesi o la costruzione di molecole più
complesse da precursori più semplici. Durante l'anabolismo, l'energia è generalmente
consumata. Esempi di reazioni anaboliche includono la sintesi di proteine, la sintesi di acidi
nucleici, la sintesi di lipidi e la sintesi di carboidrati. Queste reazioni richiedono l'input di
energia, solitamente fornita sotto forma di ATP.
In breve:
- Catabolismo: Reazioni di degradazione che rilasciano energia.
- Esempio: Glicolisi, Beta-ossidazione, Decarbossilazione ossidativa.
- Precursori complessi → Molecole più semplici + Energia.
52. PERCHÉ IDROLISI DEL ATP RILASCIA UNA GRANDE QUANTITÀ DI ENERGIA
l'idrolisi dell'ATP è energetica principalmente a causa della sua struttura molecolare instabile
causato dalla repulsione tra i gruppi fosfati che tutti hanno una carica negativa e della
formazione di prodotti più stabili durante la reazione. L'energia rilasciata durante questo
processo è essenziale per alimentare numerosi processi cellulari, inclusi il trasporto attivo, la
sintesi di molecole complesse e altri processi che richiedono energia.
🙂
53. CHE COSA CATABOLIZZA IL NOSTRO CORPO
CIBO !!!
54. PARLA DEL OSSIDAZIONE IN GENERALE DEL GLUCOSIO E PERCHÉ AVVENE
IN TANTE TAPPE
L'ossidazione del glucosio avviene in molteplici tappe proprio per evitare una reazione
esplosiva in cui verrebbe rilasciata una grande quantità di energia sotto forma di calore e
luce. La suddivisione del processo in più tappe consente al corpo di catturare e utilizzare in
modo più efficiente l'energia derivante dalla combustione del glucosio.
55. LA GLICOLISI
La glicolisi è il processo di degradazione anaerobica del glucosio, durante il quale una
molecola di glucosio a sei atomi di carbonio viene divisa in due molecole di acido piruvico a
tre atomi di carbonio. La glicolisi è il primo stadio dell'ossidazione del glucosio e si svolge nel
citosol delle cellule. e composta da 10 reazioni.
Ecco una panoramica delle principali fasi della glicolisi:
1. Investimento di Energia:
- La glicolisi inizia con l'investimento di energia, durante il quale vengono utilizzate
due molecole di ATP per attivare il glucosio. Questo processo porta alla formazione di
due molecole di gliceraldeide-3-fosfato.
. Produzione di Piruvato:
- Le molecole di 3-fosfoglicerato vengono convertite in acido piruvico attraverso
una serie di reazioni, generando ulteriori molecole di NADH e ATP. Alla fine della
glicolisi, una molecola di glucosio si è trasformata in due molecole di acido piruvico.
Bilancio Energetico:
- Complessivamente, la glicolisi produce 2 molecole di ATP (utilizzate inizialmente) e
genera 4 molecole di ATP (per un guadagno netto di 2 molecole di ATP), oltre a 2
molecole di NADH..
56. LA FERMENTAZIONE
Fermentazione Lattica:
In condizioni di anaerobiosi, l'acido piruvico viene ridotto a acido lattico attraverso l'uso di
NADH. Questo processo rigenera il coenzima NAD+ necessario per la continuazione della
glicolisi.
Fermentazione Alcolica:
In alcuni organismi, come i lieviti, l'acido piruvico prodotto durante la glicolisi viene convertito
in etanolo (alcol etilico) e anidride carbonica.
la relazione simbiotica tra le cellule ospiti e i batteri endosimbionti portò a una cooperazione
vantaggiosa, con le cellule ospiti che acquisirono nuove capacità metaboliche (respirazione
aerobica o fotosintesi) grazie ai loro simbionti. Questi eventi di endosimbiosi sono stati
fondamentali per lo sviluppo della diversità e della complessità delle forme di vita
eucariotiche sulla Terra
La distribuzione e il numero dei mitocondri sono adattati alle esigenze specifiche di ciascun
tipo di cellula. Le cellule con elevati requisiti energetici, come le cellule muscolari e le cellule
nervose, spesso contengono più mitocondri, mentre le cellule con requisiti energetici più
bassi possono averne un numero minore. La dinamica dei mitocondri all'interno della cellula
è un elemento chiave nel mantenere l'omeostasi energetica e rispondere alle richieste
metaboliche.
1. Formazione dell'Acetil-CoA:
- L'Acetil-CoA, prodotto dalla decarbossilazione ossidativa del piruvato o dalla
beta-ossidazione degli acidi grassi, entra nel ciclo di Krebs.
- L'acetil-CoA trasferisce il suo gruppo acetile (due atomi di carbonio) al composto a
quattro carboni, l'acido ossalacetico, per formare acido citrico.
2. Trasformazioni del Ciclo:
- L'acido citrico subisce una serie di trasformazioni nel ciclo, durante le quali vengono
generati intermedi a 5 e 4 atomi di carbonio.
- Il ciclo coinvolge reazioni di deidrogenazione, decarbossilazione e rigenerazione
dell'acido ossalacetico.
3. Produzione di CO2 e Molecole Ridotte:
- Durante il ciclo, tre molecole di CO2 vengono rilasciate.
- Vengono generati tre NADH e un FADH2 per ogni giro completo del ciclo.
4. Rigenerazione dell'Acido Ossalacetico:
- Alla fine del ciclo, l'acido ossalacetico è rigenerato, pronto per accogliere un nuovo
gruppo acetile proveniente dall'acetil-CoA.
7. Produzione di Acqua:
- La riduzione dell'ossigeno da parte del complesso IV genera molecole d'acqua come
prodotto finale del processo.
Significato Metabolico:
La fosforilazione ossidativa è il principale meccanismo di produzione di ATP nelle cellule
eucariotiche. Durante questo processo, l'energia chimica immagazzinata nei legami delle
molecole ridotte (NADH e FADH2) viene trasferita alla sintesi di ATP attraverso la creazione
e l'utilizzo di un gradiente di protoni attraverso la membrana mitocondriale interna. La
fosforilazione ossidativa è una componente fondamentale della respirazione cellulare,
consentendo alle cellule di ottenere energia dalle molecole di nutrienti.
67. IL RE IN GENERALE
Il reticolo endoplasmatico (RE) è un organulo cellulare presente nelle cellule eucariotiche.
Esistono due principali tipi di reticolo endoplasmatico: il reticolo endoplasmatico ruvido (RER
) e il reticolo endoplasmatico liscio (REL).
2. Funzione:
- Modifica e elabora le proteine e i lipidi provenienti dal reticolo endoplasmatico.
- Smista e dirige queste molecole verso le destinazioni corrette all'interno o all'esterno
della cellula.
3. Modifiche Post-Traduzionali:
- Nel Golgi avvengono diverse modifiche post-traduzionali alle proteine, tra cui la
glicosilazione, l'aggiunta di zuccheri alle proteine.
- Queste modifiche sono cruciali per la corretta funzionalità delle proteine.
4. Formazione di Vescicole di Trasporto:
- Il Golgi è coinvolto nella formazione di vescicole di trasporto che trasportano le molecole
modificate ai loro siti di destinazione.
1. Cis-Golgi:
- La regione cis-Golgi è la porzione più vicina al reticolo endoplasmatico.
- Riceve vescicole di trasporto dal reticolo endoplasmatico che contengono le molecole da
elaborare e smistare.
- In questa regione, avvengono le prime modifiche post-traduzionali, come la glicosilazione
iniziale delle proteine.
2. Trans-Golgi:
- La regione trans-Golgi è la porzione più lontana dal reticolo endoplasmatico.
- Qui, le molecole modificate nel cis-Golgi vengono ulteriormente elaborate e preparate per
il trasporto.
- Le vescicole di trasporto formatasi nel trans-Golgi portano le molecole elaborate verso le
destinazioni finali, come le membrane cellulari o i lisosomi.
1. Esocitosi:
- L'esocitosi è il processo mediante il quale le cellule rilasciano molecole dalla cellula
attraverso la fusione di vescicole di trasporto con la membrana plasmatica.
- Fasi del Processo:
- Formazione della vescicola di trasporto:Molecole destinate alla secrezione vengono
racchiuse in vescicole di trasporto nel reticolo endoplasmatico e nel Golgi.
- Trasporto verso la membrana plasmatica: Le vescicole si muovono verso la membrana
plasmatica lungo i microtubuli del citoscheletro.
- Fusione con la membrana plasmatica: La vescicola si fonde con la membrana
plasmatica, rilasciando il suo contenuto all'esterno della cellula.
2. Endocitosi:
- L'endocitosi è il processo mediante il quale le cellule incorporano molecole dall'ambiente
esterno formando vescicole di endocitosi.
- Fasi del Processo:
- Formazione della vescicola di endocitosi: La membrana plasmatica si invagina per
incorporare molecole dall'esterno, formando una vescicola di endocitosi.
- Formazione del corpo di endocitosi: La vescicola si stacca dalla membrana plasmatica
formando un corpo di endocitosi all'interno della cellula.
- Trasporto verso l'interno:La vescicola di endocitosi si muove all'interno della cellula
portando le molecole inglobate.
- Fusione con lisosomi o vescicole intracellulari: Le vescicole di endocitosi possono
fondersi con i lisosomi per la degradazione delle molecole inglobate o possono essere
dirette verso altri compartimenti intracellulari.
Entrambe queste vie di secrezione e endocitosi svolgono ruoli cruciali nelle funzioni cellulari,
consentendo alle cellule di regolare la composizione del loro ambiente interno e di
comunicare con il mondo esterno.
1. Clatrina:
- La clatrina è una proteina a forma di gabbia che forma un rivestimento sulla membrana
delle vescicole di endocitosi, facilitando la loro formazione.
- È coinvolta nella pinocitosi e nella formazione di vescicole di trasporto dalla membrana
plasmatica al trans-Golgi.
2. **Cavoline:*
3. **COPI (Coat Protein I):**
4. **COPII (Coat Protein II):**
5. **Adaptine:**
L'ipotesi di SNARE è una teoria che spiega il meccanismo molecolare attraverso il quale
avviene la fusione delle vescicole di trasporto con la membrana bersaglio durante il
processo di esocitosi o endocitosi nelle cellule eucariotiche.
L'ipotesi di SNARE si basa sull'interazione tra proteine SNARE situate sulla membrana delle
vescicole di trasporto (v-SNARE) e proteine SNARE presenti sulla membrana bersaglio
(t-SNARE). Queste interazioni giocano un ruolo fondamentale nella fusione delle membrane,
permettendo il rilascio del contenuto della vescicola nel compartimento di destinazione o
l'incorporazione di nuovi materiali attraverso l'endocitosi.
2. Enzimi Idrolitici:I lisosomi contengono diversi tipi di enzimi, tra cui proteasi, lipasi e
nucleasi, che sono capaci di degradare proteine, lipidi e acidi nucleici.
3. Acidità:L'ambiente interno dei lisosomi è acido, con un pH tipicamente compreso tra 4,5 e
5,0. Questa acidità ottimizza l'attività degli enzimi idrolitici.
2. **Enzimi Idrolitici:** Il lume interno dei lisosomi contiene una miscela di enzimi idrolitici
che svolgono diverse funzioni di digestione.
1. **Membrana Lipidica:**
- I perossisomi sono delimitati da una membrana lipidica che separa il loro contenuto da
quello del citosol circostante.
2. **Enzimi Ossidativi:**
- Contengono enzimi ossidativi, tra cui la catalasi e l'ossidasi, che sono responsabili di
reazioni che coinvolgono l'ossidazione di molecole.
3. **Autoduplicazione:**
- I peroissomi possono duplicarsi autonomamente, contribuendo alla loro crescita e
proliferazione all'interno della cellula.
4. **Origine:**
- Si formano da compartimenti del reticolo endoplasmatico e da altre strutture cellulari.
2. Detossificazione:
- I peroissomi contribuiscono alla detossificazione cellulare, ossidando e neutralizzando
sostanze tossiche come l'acqua ossigenata (perossido di idrogeno) attraverso l'azione della
catalasi.
75. LE CARATTERISTICHE E 5 FUNZIONE DEL CITOSCHELETRO
Caratteristiche del Citoscheletro:
1. Struttura Dinamica:
- Il citoscheletro è una rete tridimensionale di filamenti proteici altamente dinamica che
conferisce struttura e forma alla cellula.
3. Flessibilità e Resistenza
- Fornisce flessibilità e resistenza meccanica alla cellula, contribuendo alla sua capacità di
resistere a forze meccaniche esterne.
4. Movimenti Cellulari:
- Permette i movimenti cellulari, inclusi il cambiamento di forma, la divisione cellulare, il
movimento degli organelli e la locomozione cellulare.
3. Divisione Cellulare:
- Gioca un ruolo fondamentale nella divisione cellulare, contribuendo alla formazione del
fuso mitotico durante la mitosi e della fuso meiotico durante la meiosi.
4. Trasporto Intracellulare:
- Partecipa al trasporto intracellulare, fornendo una struttura su cui le vescicole di trasporto
e gli organelli possono muoversi attraverso la cellula.
2. Hanno una struttura tubolare, costituita da una serie di tubuli cavi. Ogni microtubulo è
composto da 13 protofilamenti, che sono disposti in una struttura elicoidale.
3. I microtubuli sono polarizzati, con una estremità detta "plus" e una estremità detta
"minus". La crescita avviene principalmente all'estremità plus.
5. Forniscono supporto strutturale alle cellule e contribuiscono alla definizione della forma
cellulare.
6. Svolgono un ruolo fondamentale nel trasporto intracellulare, agendo come "ferrovie" lungo
le quali le vescicole e gli organelli possono muoversi.
7. Partecipano alla formazione del fuso mitotico durante la divisione cellulare, guidando la
separazione dei cromosomi.
8. I microtubuli sono componenti essenziali dei centrioli nei centrosomi e dei corpi basali nei
flagelli e nelle ciglia.
9. Sono utilizzati come binari per i motori molecolari come le dineine e le chinesine, che
muovono vescicole e organelli lungo i microtubuli.
I microtubuli si originano a partire dai centrosomi, che sono regioni specializzate presenti nei
centri cellulari. Il centrosoma contiene un paio di centrioli, che fungono da siti di nucleazione
per la crescita dei microtubuli. Durante la divisione cellulare, i centrosomi si replicano e
migrano verso i poli opposti della cellula, dove diventano i centri del fuso mitotico.
2. GTP e Allungamento:
- Quando il doppio dimero di tubulina si aggiunge all'estremità plus, la GTP legata
all'α-tubulina viene idrolizzata a GDP (guanosina difosfato). Questo processo è associato
all'instabilità dinamica, con fasi di crescita veloce e smantellamento.
3. Instabilità Dinamica:
- Gli estremi dei microtubuli possono attraversare fasi di crescita rapida (assemblaggio),
seguite da fasi di smantellamento più lento (disassemblaggio). Questo fenomeno è noto
come instabilità dinamica.
2. Cap di GTP:
- L'estremità "plus" dei microtubuli, detta anche "cap di GTP", è generalmente più stabile
rispetto all'estremità "minus". La presenza di GTP favorisce la stabilità e l'assemblaggio dei
microtubuli.
Questi processi dinamici di crescita e smantellamento, noti come dinamica dei microtubuli,
sono essenziali per le molteplici funzioni dei microtubuli all'interno delle cellule, compresi i
processi di trasporto intracellulare, la divisione cellulare, e la morfogenesi cellulare.
1. **Monomeri di Actina:**
- Il monomero di base è l'actina globulare, che forma catene lunghe attraverso la
polimerizzazione.
- Gli actina globulari G si associano formando polimeri chiamati "filamenti F" (filamenti di
actina).
2. Polimerizzazione:
- Gli actina globulari si polimerizzano formando un filamento elicoidale chiamato filamento
di actina o microfilamento.
- La polimerizzazione avviene all'estremità "plus" del filamento, dove gli actina globulari
vengono aggiunti, mentre all'estremità "minus" avviene il disassemblaggio.
- La crescita avviene principalmente all'estremità "plus".
Funzioni dei Microfilamenti:
- Contribuiscono alla formazione del anello contrattile durante la citodieresi (divisione del
citoplasma) nelle cellule animali.
2. **Dominio a Filamenti:**
- I monomeri delle proteine fibrose che costituiscono i filamenti intermedi hanno un
dominio a filamenti, che è caratterizzato dalla presenza di eliche α ripiegate in una struttura
a spirale.
3.
- Due monomeri di filamenti intermedi si associano lateralmente per formare un doppio
filamento. Questa associazione avviene tramite interazioni coiled-coil tra le eliche α dei
monomeri.
1. Dineine:
- **Struttura e Funzione:** Le dineine sono motori molecolari che si muovono lungo i
microtubuli in direzione "minus" (verso il centro della cellula). Esse sono spesso coinvolte
nel trasporto retrogrado delle vescicole e di altri organelli. La dineina è costituita da due
catene pesanti e diverse catene leggere e interagisce con i microtubuli attraverso i suoi
"bracci" proiettati.
- **Tipi:**
Dineine citoplasmatiche: sono associate con il complesso proteico dinactina che
probabilmente contribuisce a legare la dineina al cargo mediante le proteine spettrina e
anchirina attaccate al cargo stesso
Dineine assonemali: sono responsabili dello scorrimento dei MT all’interno di ciglia e flagelli
permettendone il movimento
2. Kinesin:
- Struttura e Funzione:
Le chinesine sono motori molecolari che si muovono lungo i microtubuli in direzione "plus"
(verso la periferia della cellula). Sono spesso coinvolti nel trasporto anterogrado delle
vescicole e di altri carichi.
Entrambe le classi di motori molecolari utilizzano l'ATP (adenosina trifosfato) come fonte di
energia. L'ATP viene idrolizzato durante il processo di trasporto, fornendo l'energia
necessaria per far avanzare il motore lungo il microtubulo.
81. CHE SONO LE PROTEINE CHE SONO RESPONSABILE DEL MOVIMENTO SUI
MICROFILAMENTI
1. Miosine:
-Struttura e Funzione:Le miosine sono una famiglia di motori molecolari che interagiscono
con i filamenti di actina. La miosina è costituita da diverse catene polipeptidiche, tra cui due
catene pesanti e diverse catene leggere. La testa della miosina contiene siti di legame per
l'ATP e per l'actina.
- **Movimento:** Durante il processo di contrazione muscolare e altri movimenti cellulari, le
teste delle miosine si legano all'actina, idrolizzano l'ATP, generano forza e muovono il
filamento di actina. Questo processo è noto come ciclo di potenza o ciclo della miosina.
- **Coinvolgimento nella Contrazione Muscolare:** Le miosine sono fondamentali per la
contrazione muscolare. In questo contesto, le teste delle miosine si legano all'actina nel
muscolo, si muovono lungo i filamenti di actina e contraggono la cellula muscolare.
Le miosine possono essere classificate in diverse isoforme (ad esempio, miosina I, miosina
II, ecc.), ognuna con funzioni specifiche all'interno delle cellule. È importante notare che il
movimento sul microfilamento (actina) può coinvolgere anche altre proteine accessorie,
come le proteine leganti l'actina (ABP) e le tropomiosine.
Per un'azione più specifica su microfilamenti e actina, è più comune fare riferimento alle
miosine. Le dineine, come precedentemente menzionate, sono più comunemente associate
ai microtubuli.
82. CHE SONO I SARCOMERI E LA LORO STRUTTURA
I sarcomeri contengono matrici ordinate di miosina, actina e proteine accessorie
➢ filamenti spessi: centinaia di molecole di miosina sfasate e orientate in modo opposto
➢ filamenti sottili: due molecole di actina F avvolte con tropomiosina e troponina
➢ proteine accessorie: -actinina, CapZ, tropomodulina, miomesina, titina, che mantengono
la relazione architetturale tra le proteine muscolari
83. PARLAMI DEL CICLO DELLA CONTRAZIONE MUSCOLARE E IL RUOLO DEL
Ca2+
Il ciclo della contrazione muscolare è un processo complesso che coinvolge l'interazione tra i
filamenti di actina e miosina all'interno dei sarcomeri. Il ruolo del calcio (Ca2+) è
fondamentale in questo processo, poiché funge da segnale chiave per iniziare e regolare la
contrazione muscolare. Ecco una descrizione generale del ciclo di contrazione muscolare:
1. Rilascio di Acetilcolina:
- Durante un impulso nervoso, un neurotrasmettitore chiamato acetilcolina viene rilasciato
nella giunzione neuromuscolare, il punto di contatto tra il nervo e il muscolo. L'acetilcolina si
lega ai recettori sulla membrana della cellula muscolare, provocando la depolarizzazione
della membrana.
7. Contrazione Muscolare:
- L'energia liberata dall'idrolisi dell'ATP consente alle teste di miosina di compiere un
movimento a colpo di leva, trascinando i filamenti di actina verso il centro del sarcomero.
- L'interazione ripetuta tra miosina e actina, seguita da nuovi legami e spostamenti, porta
alla contrazione muscolare globale.
Il ruolo chiave del calcio nel ciclo di contrazione muscolare sottolinea l'importanza della
regolazione precisa di questo ione per il controllo della funzione muscolare. L'azione
coordinata di diverse proteine, tra cui actina, miosina, troponina e altre, contribuisce a
garantire una contrazione muscolare efficiente e ben regolata.
Le giunzioni occludenti sono strutture che sigillano lo spazio intercellulare tra due
cellule, impedendo il passaggio di molecole e fluidi attraverso lo spazio
extracellulare. Sono comunemente presenti nelle cellule epiteliali e contribuiscono
alla formazione di barriere impermeabili.
1. **Fibre Proteiche:**
- **Collagene:*
- **Elastina:**
4. **Glicoproteine:**
5. **Acido Ialuronico:**
6. **Proteine Strutturali e Adesive:**
1. **Nucleotidi:**
- Il DNA è composto da unità fondamentali chiamate nucleotidi. Ogni nucleotide è costituito
da tre componenti principali:
- **Deossiribosio:** Zucchero a cinque atomi di carbonio che costituisce il "scheletro" del
nucleotide.
- **Gruppo Fosfato:** Gruppo di fosforo che si lega al deossiribosio.
- **Base Azotata:** Una delle quattro basi azotate: adenina (A), timina (T), citosina (C) o
guanina (G). Le basi azotate sono legate al deossiribosio e formano la "scala" della doppia
elica.
4. Antiparallelismo:
- Le due catene della doppia elica scorrono in direzioni opposte, seguendo il principio
dell'antiparallelismo. Ciò significa che una catena è orientata da 3' a 5', mentre l'altra è
orientata da 5' a 3'. Questa disposizione antiparallela è importante per il corretto
appaiamento delle basi.
5. **Struttura Tridimensionale:**
- La struttura del DNA non è solo una semplice scala a doppia elica, ma ha anche una
disposizione tridimensionale complessa. La forma complessiva del DNA può variare, come
nella formazione di strutture più complesse come i cromosomi.
6. Funzione Genetica:
- La sequenza specifica delle basi azotate lungo la catena di DNA rappresenta
l'informazione genetica. Questa sequenza determina l'ordine degli amminoacidi nelle
proteine, che sono i principali attori nelle funzioni cellulari.
87. GLI AVVOLGIMENTI DEL DNA NEI PROCARIOTI E EUCARIOTI E CHE SONO LE
PROTEINE CHE RILASSANO DNA
2. Localizzazione: Il nucleo è delimitato da una membrana nucleare che separa il DNA dal
resto della cellula. Questo ambiente separato consente un maggiore controllo sulla
replicazione e sulla trascrizione del DNA.
4. Struttura Nucleosoma: Il DNA eucariotico è avvolto attorno a otto proteine istoniche per
formare una struttura chiamata nucleosoma. Questa organizzazione contribuisce a
compattare il DNA e regolare l'accesso ai geni durante i processi cellulari.
2. Plasmidi Batterici:
- I plasmidi batterici sono piccoli frammenti di DNA circolare autonomi che possono essere
presenti nelle cellule batteriche, accanto al cromosoma principale. I plasmidi contengono
spesso geni accessori che possono conferire vantaggi selettivi alla cellula, come resistenza
agli antibiotici o la capacità di sintetizzare determinati composti. Essi possono essere
scambiati tra le cellule batteriche attraverso processi come la coniugazione batterica.
3. Nucleoide:
- Il nucleoide è la regione all'interno di una cellula procariotica dove si trova il cromosoma
batterico. A differenza degli eucarioti, i procarioti non hanno un vero e proprio nucleo
delimitato da una membrana nucleare. Il nucleoide è una regione del citoplasma contenente
il DNA, ma non è separato da una membrana nucleare. La disposizione del nucleoide
contribuisce alla compattazione del DNA in una struttura più densa.
1. Topoisomerasi:
- Le topoisomerasi sono enzimi che svolgono un ruolo fondamentale nel rilassamento e
nella gestione della tensione del DNA. Esse possono tagliare temporaneamente una o
entrambe le catene del DNA, consentendo il rilascio della tensione e la regolazione dei
processi cellulari come la replicazione del DNA e la trascrizione. Nelle cellule procariotiche,
le topoisomerasi sono particolarmente importanti dato che il DNA è organizzato in un unico
anello circolare nel nucleoide.
3. **Fattori Proteici:**
- Oltre alle topoisomerasi e agli istoni, ci sono altri fattori proteici che possono legarsi al
DNA per regolarne l'accesso e svolgere diverse funzioni. Ad esempio, proteine leganti il
DNA possono interagire con regioni specifiche del genoma, influenzando l'espressione
genica o facilitando la riparazione del DNA.
Nel complesso, l'interazione tra il DNA e queste proteine è cruciale per la regolazione delle
attività cellulari, garantendo che il DNA sia accessibile quando necessario e che possa
essere accuratamente duplicato e trascritto.
1. **Metilazione:**
- L'aggiunta di gruppi metilici alle code di istoni può influenzare l'accessibilità del DNA. La
metilazione può essere associata sia all'attivazione che all'inibizione dell'espressione genica,
a seconda del contesto.
2. **Acetilazione:**
- L'acetilazione degli istoni coinvolge l'aggiunta di gruppi acetile alle loro code. Questa
modifica è spesso associata all'apertura della struttura cromatinica, rendendo il DNA più
accessibile per la trascrizione genica.
1. Eucromatina:
- L'eucromatina è una forma di cromatina meno compatta e più aperta. In questa forma, il
DNA è più accessibile e può essere trascritto più facilmente. Di solito, l'eucromatina è
associata a regioni del genoma in cui avviene l'attiva trascrizione genica. Le modificazioni
epigenetiche, come l'acetilazione degli istoni, spesso caratterizzano l'eucromatina.
2. **Eterocromatina:**
- L'eterocromatina è una forma di cromatina più compatta e chiusa. In questa forma, il
DNA è meno accessibile e l'attività genica è generalmente soppressa. L'eterocromatina è
spesso localizzata nelle regioni del genoma che non sono attivamente trascritte o che sono
coinvolte nella stabilizzazione strutturale dei cromosomi. Le modificazioni epigenetiche,
come la metilazione del DNA, possono essere associate all'eterocromatina.
1. **Eterocromatina Costitutiva:
- L'eterocromatina costitutiva è una forma di eterocromatina che è costantemente presente
nelle cellule in modo stabile durante il ciclo di vita della cellula. È localizzata principalmente
in regioni specifiche del genoma, come le regioni centromeriche e telomeriche dei
cromosomi. La sua condensazione è essenziale per il corretto funzionamento dei
cromosomi, la segregazione dei cromatidi durante la divisione cellulare e la stabilità del
genoma.
2. **Eterocromatina Facoltativa:**
- L'eterocromatina facoltativa è una forma di eterocromatina che può variare la sua
condensazione in risposta a diversi segnali cellulari o condizioni ambientali. Questa forma di
eterocromatina può essere reversibile e può essere associata a regioni specifiche del
genoma in risposta alle esigenze cellulari. Un esempio di eterocromatina facoltativa è
rappresentato dai cromosomi X nelle femmine di mammiferi, in cui uno dei due cromosomi X
è inattivato per evitare sovraespressione di geni legati al sesso.
1. **Centromero:**
- Il centromero è una regione specifica di un cromosoma in cui le due cromatidi sorelle
sono collegate e dove si attacca il fuso mitotico durante la divisione cellulare. Il centromero è
coinvolto nella segregazione dei cromatidi durante la divisione cellulare, assicurando che
ciascuna cellula figlia riceva una corretta complementazione di cromosomi. Il centromero
può essere localizzato in diverse posizioni rispetto alla lunghezza del cromosoma e può
essere categorizzato in tre tipi principali: centromero monocentrico, centromero dicentrico e
centromero policentrico.
2. **Telomeri:**
- I telomeri sono le estremità dei cromosomi e sono composti da sequenze ripetute di DNA
non codificante. La loro funzione principale è proteggere le estremità dei cromosomi da
degradazione e fusione. Durante ogni ciclo di replicazione del DNA, i telomeri subiscono un
accorciamento graduale. Per contrastare questo accorciamento e preservare l'integrità del
93. L’ORGANIZZAZIONE DEL DNA NEI GENOMI
94. COME SI CHIAMA LA REGIONE CODIFICANTE ESONI !!!
95. LA STRUTTURA DEL NUCLEO
L'organizzazione del DNA nei genomi può variare tra organismi, ma in generale, il DNA è
organizzato in strutture gerarchiche che vanno dal livello più basilare al più complesso. Ecco
un'organizzazione generale:
1. **Nucleotide:**
- Il DNA è composto da unità di base chiamate nucleotidi. Ogni nucleotide è costituito da
un gruppo fosfato, uno zucchero (desossiribosio nel caso del DNA) e una delle quattro basi
azotate: adenina (A), timina (T), citosina (C) e guanina (G).
4. **Cromosomi:**
- I geni sono organizzati in cromosomi, che sono strutture più grandi fatte di DNA e
proteine. Nei procarioti, il DNA è spesso organizzato in un singolo cromosoma circolare,
mentre negli eucarioti, il DNA è distribuito su più cromosomi lineari. I cromosomi sono visibili
durante la divisione cellulare.
5. **Cromatina:**
- Durante la maggior parte del ciclo cellulare, il DNA è presente come cromatina, una
forma rilassata e complessa di DNA associata a proteine chiamate istoni. La cromatina
consente un accesso più facile alle regioni del DNA, facilitando la trascrizione e altri processi
cellulari.
6. **Genoma:**
- Il termine "genoma" si riferisce all'intero set di informazioni genetiche contenute in un
organismo. Comprende tutti i geni, le sequenze non codificanti e le regioni regolatorie
presenti nel DNA di un organismo.
7. **Strutture Specializzate:**
- All'interno dei cromosomi, ci sono regioni specializzate come il centromero (coinvolto
nella divisione cellulare) e i telomeri (alle estremità dei cromosomi). Queste strutture
svolgono ruoli critici nella stabilità cromosomica.
In sintesi, l'organizzazione del DNA nei genomi segue una gerarchia complessa che va dalle
unità di base (nucleotidi) ai cromosomi e al genoma completo. La struttura e la funzione del
DNA variano tra organismi procariotici ed eucariotici.
96. LA MODALITÀ DI TRASPORTO NEL NUCLEO
Il trasporto all'interno del nucleo cellulare coinvolge il movimento di molecole e
macromolecole attraverso la membrana nucleare, una struttura che separa il nucleo
dal resto del citoplasma. Questo processo è regolato da complessi meccanismi di
trasporto nucleare. Ci sono due principali modalità di trasporto nel nucleo:
1. **Trasporto Passivo:**
- Il trasporto passivo coinvolge il movimento spontaneo di molecole attraverso la
membrana nucleare senza richiedere l'input di energia. Le molecole più piccole,
come gli ioni e le molecole di piccole dimensioni, possono diffondere attraverso i pori
nucleari in modo passivo. Questi pori nucleari sono strutture complesse che
permettono il passaggio controllato di molecole attraverso la membrana nucleare.
2. **Trasporto Attivo:**
- Il trasporto attivo richiede l'input di energia sotto forma di ATP (adenosina
trifosfato) ed è regolato da complessi proteici specifici. Le macromolecole più grandi,
come RNA messaggero (mRNA) e proteine, richiedono il trasporto attivo per
attraversare la membrana nucleare. Questo processo coinvolge le proteine di
trasporto nucleare chiamate importine ed esportine. Le importine guidano la
molecola bersaglio nel nucleo, mentre le esportine facilitano la sua uscita. L'ATP è
utilizzato per alimentare questo processo, garantendo un trasporto direzionato e
controllato delle molecole attraverso i pori nucleari.
2. **Fase S (Sintesi):**
- Durante la fase S, la cellula sintetizza una copia identica del suo DNA attraverso la
replicazione del DNA. Alla fine di questa fase, ogni cromosoma è costituito da due cromatidi
fratelli collegati dal centromero.
Durante la fase S, la cellula sintetizza una copia identica del suo DNA. Questo processo di
replicazione del DNA è essenziale per garantire che ogni cellula figlia otterrà una copia
completa e corretta delle informazioni genetiche durante la successiva divisione cellulare. La
replicazione del DNA inizia in specifici punti del genoma chiamati origini di replicazione.
Il processo di replicazione del DNA coinvolge una serie di passaggi coordinati che
includono:
1. **Iniziazione:** Inizio della replicazione in specifici siti dell'origine di replicazione.
2. **Elongazione:** Sintesi del nuovo filamento di DNA in direzione 5' → 3' utilizzando
l'enzima DNA polimerasi.
3. **Terminazione:** Conclusione della sintesi del nuovo filamento di DNA e separazione
delle molecole di DNA replicate.
Dopo la fase S, la cellula entra nella fase G2 (Gap 2), durante la quale si prepara per la
divisione cellulare. La replicazione del DNA assicura che ciascuna delle due cellule figlie
otterrà una copia identica del genoma originale.
1. **Attività Esonucleasica:**
- L'attività esonucleasica coinvolge la rimozione sequenziale dei nucleotidi dalle estremità
di un filamento di acido nucleico. Gli enzimi esonucleasici agiscono in modo esonucleasico
da un'estremità del filamento, rimuovendo uno o più nucleotidi alla volta. L'attività
esonucleasica può avvenire sia in direzione 3' → 5' che in direzione 5' → 3', a seconda
dell'enzima coinvolto.
- Ad esempio, l'esonucleasi 3' → 5' è coinvolta nella correzione delle bozze durante la
sintesi del DNA, mentre l'esonucleasi 5' → 3' è coinvolta nel processo di degradazione degli
RNA non necessari.
2. **Attività Endonucleasica:**
- L'attività endonucleasica coinvolge il taglio di legami fosfodiesterici all'interno di una
catena di acido nucleico, piuttosto che alla sua estremità. Gli enzimi endonucleasici
agiscono all'interno del filamento di DNA o RNA, creando frammenti più corti. Questo tipo di
attività è coinvolto in processi come la riparazione del DNA, il taglio di introni durante la
maturazione dell'RNA, e la degradazione controllata di acidi nucleici.
- Ad esempio, le nucleasi di restrizione sono enzimi endonucleasici che tagliano il DNA in
posizioni specifiche, spesso riconoscendo sequenze di nucleotidi particolari.
1. **Riconoscimento dell'Origine:**
- Il processo di replicazione del DNA inizia con il riconoscimento e il legame di specifiche
proteine (come DnaA nelle cellule procariotiche) all'origine di replicazione. Questo evento
segnala l'inizio del processo.
2. **Iniziazione:**
- Le proteine iniziatrici, come DnaC, facilitano il caricamento dell'elicasi (DnaB) sulla
doppia elica del DNA all'origine di replicazione. L'elicasi svolge un ruolo cruciale nel
separare i filamenti di DNA formando una bolla di replicazione.
7. **Terminazione:**
- La sintesi continua fino a quando l'intera molecola di DNA non è stata replicata. Il
processo termina quando tutte le bolle di replicazione si incontrano e si fondono.
Queste tappe si ripetono lungo la lunghezza del DNA, producendo due molecole di DNA
identiche. La replicazione del DNA è un processo altamente regolato che assicura l'accurata
duplicazione del genoma cellulare. Va notato che la replicazione del DNA nelle cellule
eucariotiche è più complessa rispetto a quella nelle cellule procariotiche, coinvolgendo
numerose proteine e complessi proteici.
1. **Elicasi:**
- L'elicasi è un enzima che si lega all'origine di replicazione e forma la forcella di
replicazione aprendo la doppia elica del DNA. L'apertura della forcella di replicazione
consente l'accesso agli altri componenti del replisoma.
2. **Primasi:**
- La primasi è un'enzima che sintetizza brevi frammenti di RNA noti come primer. Questi
primer forniscono un punto di partenza per l'enzima DNA polimerasi nella sintesi del nuovo
filamento di DNA.
3. **DNA Polimerasi:**
- Le DNA polimerasi sono enzimi responsabili della sintesi del nuovo filamento di DNA
aggiungendo nucleotidi al filamento in crescita. Nelle bolle di replicazione, vengono coinvolte
più DNA polimerasi per la sintesi simultanea dei filamenti leading e lagging.
4. **Esoneucleasi:**
- Le esonucleasi sono enzimi che rimuovono gli RNA primer dalla nuova molecola di DNA
e li sostituiscono con nucleotidi di DNA. L'esoneucleasi svolge un ruolo importante nella
maturazione dei frammenti di Okazaki.
5. **Ligasi:**
- L'enzima ligasi unisce i frammenti di Okazaki formando un filamento continuo di DNA.
Le mutazioni possono verificarsi in diverse parti del genoma, incluso il DNA codificante per
proteine (chiamato anche esone), le regioni non codificanti (chiamate introni), o nelle regioni
regolatorie che controllano l'espressione genica. Esistono diversi tipi di mutazioni, tra cui:
1. **Mutazioni puntiformi:**
- Coinvolgono la sostituzione di un singolo nucleotide con un altro. Questo può causare
una variazione di un singolo amminoacido nella proteina codificata, o potrebbe non avere
alcun effetto a seconda della posizione e del tipo di cambiamento.
2. **Delezioni:**
- Coinvolgono la perdita di uno o più nucleotidi dal DNA. Questo può portare a una
deformazione della sequenza, causando spesso un effetto più significativo rispetto alle
mutazioni puntiformi.
3. **Inserzioni:**
- Coinvolgono l'aggiunta di uno o più nucleotidi al DNA. Anche le inserzioni possono
causare cambiamenti significativi nella sequenza e nella struttura della proteina.
4. **Duplicazioni:**
- Coinvolgono la ripetizione di una sequenza di nucleotidi. Questo può aumentare il
numero di copie di un gene, potenzialmente influenzando l'espressione genica.
5. **Inversioni:**
- Coinvolgono l'inversione dell'ordine di una sequenza di nucleotidi.
1. **Definizione:**
- **Trascrizione:** È il processo in cui un segmento di DNA viene utilizzato come modello
per sintetizzare una molecola di RNA complementare, chiamata RNA messaggero (mRNA).
- **Traduzione:** È il processo in cui le informazioni contenute nell'mRNA vengono
utilizzate per sintetizzare una catena di amminoacidi, che costituiranno una proteina.
3. **Molecola di Input:**
- **Trascrizione:** L'mRNA viene sintetizzato utilizzando uno dei filamenti del DNA come
modello.
- **Traduzione:** L'mRNA serve come modello per la sintesi di una catena di amminoacidi.
4. **Prodotto Finale:**
- **Trascrizione:** Produce un RNA messaggero (mRNA), che conterrà le informazioni
genetiche per la sintesi di una proteina specifica.
- **Traduzione:** Produce una catena di amminoacidi, che si ripiegherà e formerà una
proteina.
1. **Iniziazione:**
- La trascrizione inizia quando l'enzima RNA polimerasi riconosce e si lega a specifiche
sequenze di DNA chiamate promotori. Il promotore è una regione di DNA che indica all'RNA
polimerasi dove iniziare la sintesi dell'RNA.
3. **Sintesi dell'RNA:**
- L'RNA polimerasi utilizza uno dei filamenti di DNA come modello per la sintesi di una
molecola di RNA complementare. La sintesi dell'RNA procede in direzione 5' → 3', e l'RNA
polimerasi aggiunge nucleotidi complementari alla sequenza del DNA.
4. **Terminazione:**
- La terminazione della trascrizione avviene quando l'RNA polimerasi raggiunge una
sequenza di terminazione nel DNA. In questo punto, l'RNA polimerasi e la molecola di RNA
appena sintetizzata si separano dal DNA.
5. **Formazione dell'mRNA:**
- La molecola di RNA sintetizzata, chiamata RNA messaggero (mRNA), contiene
l'informazione genetica necessaria per la sintesi di una proteina specifica. L'mRNA può ora
essere utilizzato nei passaggi successivi del processo di espressione genica.
In sintesi, la trascrizione nei procarioti è un processo che coinvolge l'apertura della doppia
elica del DNA, la sintesi di una molecola di RNA complementare e la separazione di questa
molecola di RNA dal DNA. La molecola di RNA risultante, o mRNA, contiene le istruzioni
genetiche per la sintesi di proteine specifiche.
Nei eucarioti, esistono tre principali tipi di RNA polimerasi, ciascuno coinvolto nella
trascrizione di diversi tipi di RNA. Inoltre, ci sono diversi tipi di promotori associati a ciascun
tipo di RNA polimerasi. Ecco una panoramica di questi:
Ogni tipo di RNA polimerasi ha promotori specifici che contengono elementi chiave per
l'inizio e la regolazione del processo di trascrizione. La presenza di diversi promotori
contribuisce alla regolazione differenziale della trascrizione nei eucarioti.
1. **Capping (Cappellatura):**
- **Descrizione:** Subito dopo l'inizio della trascrizione, viene aggiunto un cappuccio (cap)
all'estremità 5' dell'mRNA appena sintetizzato.
- **Funzione:** Il cappuccio protegge l'estremità 5' dall'attacco di enzimi degradativi e
facilita il trasporto dell'mRNA dal nucleo al citoplasma.
5. **Trasporto Nucleo-Citoplasmatico:**
- **Descrizione:** L'mRNA maturo è trasportato attraverso i pori nucleari dal nucleo al
citoplasma, dove avverrà la traduzione.
- **Funzione:** Garantisce che solo l'mRNA maturo raggiunga il citoplasma per la sintesi
delle proteine.
La maturazione dell'RNA è un passaggio cruciale per garantire la stabilità e la funzionalità
dell'RNA durante il suo viaggio dalla sintesi nel nucleo alla sintesi proteica nel citoplasma.
Ogni fase di questo processo è essenziale per il corretto funzionamento delle molecole di
RNA e, di conseguenza, per la regolazione dell'espressione genica.
1. **Trascrizione:**
- Prima della traduzione, il DNA viene trascritto in una molecola complementare di RNA
messaggero (mRNA) nel nucleo.
- Durante la trascrizione, l'RNA polimerasi legge il codice genetico del DNA e sintetizza
una molecola di mRNA complementare.
2. **Modifiche Post-Trascrizionali:**
- L'mRNA subisce modifiche post-trascrizionali, come la cappellatura dell'estremità 5' e
l'aggiunta di una coda di poliadenina all'estremità 3', prima di essere trasportato nel
citoplasma.
1. **Ribosoma:**
- **Descrizione:** Il ribosoma è il principale sito in cui avviene la sintesi delle proteine.
Esistono ribosomi liberi nel citoplasma e ribosomi associati al reticolo endoplasmatico
rugoso (RER).
- **Funzione:** Il ribosoma legge l'informazione genetica sull'mRNA e facilita
l'assemblaggio degli amminoacidi in una catena polipeptidica.
- **Iniziazione:**
- Il complesso ribosomale si associa con l'mRNA al codone d'inizio AUG.
- Il primo tRNA (portante l'amminoacido metionina) si lega al codone d'inizio.
- Gli altri tRNA si uniscono successivamente, portando gli amminoacidi che corrispondono
ai codoni successivi sull'mRNA.
- **Elongazione:**
- Il ribosoma muove lungo l'mRNA, leggendo i codoni e aggiungendo gli amminoacidi alla
catena polipeptidica in crescita.
- I tRNA si alternano nell'associazione con il ribosoma, facilitando l'aggiunta di nuovi
amminoacidi.
- **Terminazione:**
- Quando il ribosoma raggiunge un codone di terminazione, i fattori di terminazione
inducono il rilascio della proteina appena sintetizzata.
- Il ribosoma si disassocia dall'mRNA e si prepara per una nuova traduzione.
1. **Iniziazione:**
- Il complesso di iniziazione, costituito dal ribosoma, dall'mRNA, dall'aminoacil-tRNA
contenente il primo amminoacido (generalmente la metionina) e dai fattori di inizio, si forma
sulla sequenza di inizio AUG dell'mRNA.
- Il ribosoma riconosce il codone di inizio AUG attraverso l'accoppiamento con l'anticodone
dell'aminoacil-tRNA.
- Il processo di iniziazione richiede l'energia dell'ATP.
2. **Elongazione:**
- Durante l'elongazione, il ribosoma scorre lungo l'mRNA leggendo i successivi codoni.
- Gli aminoacil-tRNA portanti gli amminoacidi corrispondenti si legano al ribosoma, e
l'aminoacido viene trasferito dalla regione accettore del tRNA alla catena polipeptidica in
crescita.
- Il ribosoma sposta il tRNA dal sito A (aminoacil) al sito P (peptidil), permettendo
l'ingresso di un nuovo aminoacil-tRNA nel sito A.
3. **Terminazione:**
- La terminazione si verifica quando il ribosoma raggiunge un codone di terminazione
(UAA, UAG, UGA) sull'mRNA.
- I fattori di terminazione inducono il rilascio della catena polipeptidica dal ribosoma.
- Il ribosoma si disassocia dall'mRNA, e la sintesi proteica è completa.
L'energia necessaria per la formazione dei legami peptidici e per il movimento del ribosoma
lungo l'mRNA è fornita da GTP (guanosina trifosfato), una molecola simile all'ATP.
Nella maggior parte delle cellule, la concentrazione di ioni potassio (K+) è maggiore
all'interno della cellula rispetto all'esterno, mentre la concentrazione di ioni sodio (Na+) è
maggiore all'esterno rispetto all'interno. Questo è dovuto all'attività della pompa
sodio-potassio, che pompa attivamente ioni sodio fuori dalla cellula e ioni potassio
all'interno.
Questo potenziale di membrana è essenziale per molte funzioni cellulari, inclusi i processi di
segnalazione, il trasporto di sostanze attraverso la membrana e l'eccitabilità cellulare, che è
particolarmente rilevante nelle cellule nervose e muscolari.
1. **Canali del sodio (Na+):** Questi canali permettono il passaggio degli ioni sodio
attraverso la membrana cellulare. Sono coinvolti nella depolarizzazione durante il potenziale
d'azione.
2. **Canali del potassio (K+):** Questi canali consentono il passaggio degli ioni potassio
attraverso la membrana. Sono coinvolti nella ripolarizzazione durante il potenziale d'azione.
3. **Canali del calcio (Ca2+):** Questi canali consentono il passaggio degli ioni calcio
attraverso la membrana. Sono importanti per la regolazione dei processi cellulari come la
secrezione di neurotrasmettitori e la contrazione muscolare.
4. **Canali del cloro (Cl-):** Questi canali permettono il passaggio degli ioni cloro attraverso
la membrana cellulare, contribuendo alla regolazione dell'equilibrio ionico.
1. **Guaina mielinica:**
- **Descrizione:** La guaina mielinica è costituita da strati sovrapposti di membrane
lipidiche che avvolgono gli assoni di alcuni neuroni. Questa mielina agisce come un isolante
elettrico, accelerando la conduzione del potenziale d'azione lungo l'assone.
- **Funzione:** La guaina mielinica aiuta a saltare la conduzione del potenziale d'azione da
un nodo di Ranvier al successivo, riducendo la dispersione dell'impulso nervoso e
aumentando la velocità di trasmissione del segnale lungo l'assone.
2. **Nodi di Ranvier:**
- **Descrizione:** I nodi di Ranvier sono spazi non mielinizzati tra le diverse regioni della
guaina mielinica lungo un asson. In questi punti, l'assone è esposto e il potenziale d'azione
può saltare da un nodo all'altro.
- **Funzione:** I nodi di Ranvier permettono una conduzione saltatoria del potenziale
d'azione. Poiché la mielina impedisce la perdita di carica lungo la lunghezza dell'assone,
l'impulso nervoso può saltare rapidamente da un nodo al successivo, aumentando la
velocità di trasmissione.
In breve, la guaina mielinica e i nodi di Ranvier sono adattamenti che migliorano l'efficienza
della trasmissione degli impulsi nervosi lungo gli assoni. Questa organizzazione è
particolarmente importante nei neuroni coinvolti nella trasmissione di segnali a lunga
distanza, come quelli presenti nel sistema nervoso periferico.
3. **Equilibrio elettrochimico:**
- A causa dell'azione della pompa sodio-potassio e dei canali ionici "leak", gli ioni sodio e
potassio raggiungono un equilibrio elettrochimico, stabilendo il potenziale di riposo.
- Tipicamente, il potenziale di riposo nelle cellule nervose è di circa -70 millivolt (mV)
rispetto all'esterno, rendendo l'interno della cellula più negativo.
In generale, la maggior parte delle sinapsi nel sistema nervoso utilizza la trasmissione
sinaptica chimica, ma la trasmissione sinaptica elettrica è presente in alcuni contesti, come
nei neuroni cardiaci e in alcune regioni del sistema nervoso centrale. Entrambi i tipi di
trasmissione sinaptica sono essenziali per la funzione complessiva del sistema nervoso.
Questi sono solo alcuni esempi di recettori nelle sinapsi chimiche. La diversità di recettori
consente una vasta gamma di risposte nelle cellule bersaglio, contribuendo alla complessità
della trasmissione sinaptica.
In breve, il calcio gioca un ruolo centrale nella regolazione della comunicazione sinaptica. La
sua entrata e uscita dai neuroni presinaptici e postsinaptici è strettamente controllata e
modulata per garantire una trasmissione del segnale precisa e per regolare i processi di
plasticità sinaptica che sono fondamentali per l'apprendimento e la memoria nel sistema
nervoso.
125. I RECETTORI IONOTROPICI
I recettori ionotropici sono una classe di recettori cellulari che funzionano come canali ionici.
Questi recettori si aprono direttamente in risposta al legame di specifici ligandi, come i
neurotrasmettitori, e permettono il flusso diretto di ioni attraverso la membrana cellulare.
Questo flusso ionico influisce direttamente sul potenziale di membrana della cellula,
generando una risposta rapida. I recettori ionotropici sono spesso coinvolti nella
trasmissione sinaptica.
2. **Recettori dell'Acetilcolina:**
- I recettori nicotinici dell'acetilcolina sono recettori ionotropici presenti nelle giunzioni
neuromuscolari e in alcune regioni del sistema nervoso centrale.
- Si aprono in risposta all'acetilcolina, permettendo l'ingresso di ioni sodio e causando la
depolarizzazione della membrana postsinaptica.
3. **Diffusione:**
- I neurotrasmettitori possono semplicemente diffondersi lontano dalla sinapsi,
allontanandosi dalla regione di recettore postsinaptico.
- La diffusione contribuisce a ridurre la concentrazione locale di neurotrasmettitori nella
fessura sinaptica.
4. **Endocitosi di Recettori:**
- I recettori postsinaptici possono essere endocitati (internalizzati) nella cellula
postsinaptica.
- Questo processo riduce la disponibilità di recettori sulla membrana cellulare, diminuendo
così la sensibilità della cellula ai neurotrasmettitori.
In generale, questi meccanismi di inattivazione sono coinvolti nella rapida terminazione del
segnale sinaptico, contribuendo a garantire una risposta precisa e ben regolata alle
stimolazioni neuronali. La regolazione accurata della concentrazione di neurotrasmettitori
nella fessura sinaptica è fondamentale per il funzionamento normale del sistema nervoso.
127. COME AVVIEN LE COMUNICAZIONE TRA CELLULA-CELLULA
La comunicazione tra cellula e cellula è essenziale per il corretto funzionamento degli
organismi multicellulari. Esistono diversi meccanismi attraverso i quali le cellule comunicano
tra loro, e questi possono essere classificati in diversi tipi di segnalazione cellulare. Di
seguito sono descritti i principali modi in cui avviene la comunicazione tra cellule:
1. **Segnalazione Endocrina:**
- Le cellule secernono molecole segnale chiamate ormoni nel sistema circolatorio.
- Gli ormoni viaggiano attraverso il flusso sanguigno e raggiungono le cellule bersaglio in
tutto l'organismo.
- Esempio: Insulina prodotta dalle cellule beta del pancreas per regolare la glicemia.
2. **Segnalazione Paracrina:**
- Le cellule rilasciano molecole segnale che influenzano le cellule vicine nel tessuto
circostante.
- Le molecole segnale agiscono localmente, influenzando le cellule nelle immediate
vicinanze.
- Esempio: Neurotrasmettitori rilasciati da un neurone per stimolare le cellule muscolari
nella giunzione neuromuscolare.
3. **Segnalazione Autocrina:**
- Una cellula produce molecole segnale che agiscono su recettori presenti sulla stessa
cellula che le ha secrete.
- La cellula ricevente è, quindi, la stessa cellula che ha prodotto le molecole segnale.
- Esempio: Cellule tumorali che producono fattori di crescita che stimolano la loro stessa
proliferazione.
5. **Segnalazione Sinaptica:**
- Coinvolge la trasmissione di segnali tra neuroni attraverso sinapsi chimiche o elettriche.
- Le sinapsi chimiche coinvolgono il rilascio di neurotrasmettitori nella fessura sinaptica.
- Esempio: Trasmissione del segnale nervoso tra neuroni nel sistema nervoso.
6. **Segnalazione Intracellulare:**
- Coinvolge la comunicazione tra componenti cellulari all'interno di una stessa cellula.
- Le molecole segnale possono agire su recettori intracellulari come i recettori nucleari.
- Esempio: Il pathway di segnalazione Wnt coinvolto nella regolazione dello sviluppo e
della crescita cellulare.
1. **Specificità:**
- Le vie di trasduzione del segnale sono altamente specifiche. I recettori cellulari sono
progettati per riconoscere specifici ligandi, e la trasduzione del segnale avviene solo quando
il ligando corretto si lega al recettore corrispondente.
2. **Amplificazione:**
- Spesso, un singolo evento di legame recettore-ligando può portare a un'ampia risposta
cellulare attraverso la cascata di eventi molecolari successivi.
- L'amplificazione del segnale contribuisce a garantire che la risposta cellulare sia
adeguata all'intensità del segnale iniziale.
3. **Integrazione:**
- Le vie di trasduzione del segnale possono integrare segnali provenienti da diverse vie o
da diversi recettori.
- Questa integrazione contribuisce a modulare la risposta cellulare in base a una varietà di
stimoli.
4. **Modulazione:**
- La risposta cellulare può essere modulata o regolata attraverso la presenza di regolatori
o molecole modulatrici che influenzano gli elementi chiave delle vie di trasduzione del
segnale.
5. **Risposta Temporale:**
- Le vie di trasduzione del segnale sono spesso regolate nel tempo. La durata della
risposta cellulare può essere brevissima o prolungata, a seconda del contesto e degli
stimoli.
I recettori associati a proteina G sono coinvolti in una vasta gamma di processi biologici e
fisiologici, tra cui la regolazione del sistema nervoso, la risposta agli ormoni e la percezione
sensoriale. La loro importanza li rende bersagli significativi per molti farmaci, e molti farmaci
sono progettati per modulare le vie di segnalazione GPCR.
4. **Sintesi di cAMP:**
- L'adenilato ciclasi converte l'adenosina trifosfato (ATP) in cAMP.
8. **Effetti Cellulari:**
- La fosforilazione di proteine bersaglio da parte della PKA può avere vari effetti
cellulari a seconda delle proteine coinvolte e del contesto cellulare. Ad esempio, può
influenzare la trascrizione genica, la secrezione, il metabolismo e altri processi
cellulari.
2. **Diacilglicerolo (DAG):**
- **Produzione:** Il DAG è prodotto dalla scissione dell'PIP2 mediante l'azione dell'enzima
fosfolipasi C (PLC).
- **Ruolo:** Il DAG rimane ancorato nella membrana cellulare e, insieme al calcio
(rilasciato da IP3), attiva la proteina chinasi C (PKC).
- **Effetti Cellulari:** L'attivazione della PKC modula l'attività di diverse proteine cellulari,
inclusi enzimi coinvolti nella regolazione del metabolismo, della crescita e della
differenziazione cellulare.
Quindi, nel contesto delle vie di trasduzione del segnale associate alle proteine G,
l'attivazione di recettori GPCR porta alla produzione di IP3 e DAG attraverso l'azione della
PLC sulla membrana cellulare. Questi secondi messaggeri, a loro volta, innescano una
cascata di eventi intracellulari che influenzano molteplici processi cellulari. La regolazione e
l'equilibrio preciso di questi secondi messaggeri sono fondamentali per il corretto
funzionamento delle vie di segnalazione GPCR.
Esempi di recettori associati a proteine chinasi includono i recettori per i fattori di crescita
come il recettore dell'epidermal growth factor (EGFR) e il recettore dell'insulina. Questi
recettori svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione del crescita cellulare e nella
risposta a stimoli extracellulari. La loro attività è strettamente regolata per garantire una
risposta cellulare appropriata.
1. **Produzione e Rilascio:**
- Gli ormoni sono prodotti da ghiandole endocrine come la ghiandola pituitaria, la tiroide, le
ghiandole surrenali, il pancreas, le gonadi e altri organi.
- Dopo la produzione, gli ormoni vengono rilasciati nel flusso sanguigno.
6. **Risposta Cellulare:**
- La risposta cellulare dipende dal tipo di cellula bersaglio e dal tipo di ormone coinvolto.
- Possibili effetti includono la regolazione del metabolismo, la crescita cellulare, la
differenziazione cellulare, il bilanciamento idrico, e molti altri.
7. **Feedback e Regolazione:**
- La segnalazione ormonale è spesso regolata attraverso meccanismi di feedback
negativo, in cui l'effetto dell'ormone inibisce ulteriori produzione e rilascio di quel particolare
ormone.
- Questo contribuisce a mantenere l'omeostasi e la stabilità del sistema.
1. **Profase:**
- Durante la profase, i cromosomi condensati diventano visibili e la membrana nucleare
inizia a scomparire.
- I centrioli, presenti in cellule animali, migrano verso i poli opposti della cellula e formano il
cosiddetto fuso mitotico, una struttura di filamenti proteici che aiuterà a separare i
cromosomi.
2. **Prometafase:**
- In questa fase, la membrana nucleare si disintegra completamente, consentendo ai
cromosomi di muoversi liberamente all'interno della cellula.
- I microtubuli del fuso mitotico si collegano ai centromeri dei cromosomi.
3. **Metafase:**
- I cromosomi, completamente condensati, si allineano lungo il piano equatoriale della
cellula, noto come la piastra metafasica.
- I microtubuli del fuso mitotico si ancorano ai centromeri dei cromosomi.
4. **Anafase:**
- Durante l'anafase, i centromeri dei cromosomi si separano, dividendo ogni coppia di
cromatidi fratelli.
- I microtubuli del fuso mitotico tirano i cromatidi verso i poli opposti della cellula.
5. **Telofase:**
- Nella telofase, i cromatidi arrivano ai poli opposti e iniziano a decondensarsi, tornando
alla loro forma allungata e meno densamente impacchettata.
- Una nuova membrana nucleare si forma intorno a ciascun gruppo di cromosomi.
6. **Citodieresi (Citochinesi):**
- La citodieresi è la divisione del citoplasma e degli organelli cellulari, che si verifica in
concomitanza con la telofase.
- Nelle cellule animali, si forma una scanalatura di costrizione (anello contrattile) composta
principalmente da filamenti di actina e miosina, che si contrae e divide la cellula in due.
Alla fine della mitosi, si ottengono due cellule figlie identiche a quella madre, ognuna con un
set completo di cromosomi. Questo processo è essenziale per la crescita, la riparazione e il
mantenimento dei tessuti nei multicellulari, contribuendo a mantenere il corretto numero di
cromosomi nelle cellule successive.
139. PROFASE
La profase è la prima fase della mitosi, il processo di divisione cellulare che porta alla
formazione di due cellule figlie geneticamente identiche a quella madre. Durante la profase,
avvengono diversi eventi cruciali che preparano la cellula per la divisione. Ecco cosa accade
durante la profase:
140. PROMETAFASE
La prometafase è la fase della mitosi che segue immediatamente la profase e precede la
metafase. Durante questa fase, avvengono importanti cambiamenti cellulari che preparano
ulteriormente la cellula per la separazione dei cromosomi. Ecco cosa accade durante la
prometafase:
141. METAFASE
La prometafase è seguita dalla fase di **metafase**, che è la terza fase della mitosi. Durante
la metafase, i cromosomi allineati nella piastra metafasica raggiungono la massima
condensazione e diventano ancorati ai microtubuli del fuso mitotico. Ecco cosa accade
durante la metafase:
3. **Verifica dell'Allineamento:**
- Durante questa fase, viene spesso effettuata una verifica dell'adeguato allineamento dei
cromosomi. Questo processo è noto come il checkpoint della metafase.
- Se i cromosomi sono correttamente allineati, la cellula può procedere alla successiva
fase, l'anafase. Se ci sono errori nell'allineamento, il checkpoint può ritardare la
progressione per correggere eventuali problemi.
La metafase è una fase chiave della mitosi perché garantisce che i cromosomi siano
distribuiti in modo corretto prima della separazione durante l'anafase. Questo assicura che
ogni cellula figlia riceva una copia esatta del corredo genetico della cellula madre.
142. ANAFASE
L'anafase è la terza fase della mitosi, il processo di divisione cellulare che porta alla
formazione di due cellule figlie geneticamente identiche a quella madre. Durante l'anafase,
avvengono eventi cruciali che portano alla separazione fisica dei cromatidi fratelli e al loro
spostamento verso i poli opposti della cellula. Ecco cosa accade durante l'anafase:
5. **Fine dell'Anafase:**
- L'anafase si conclude quando tutti i cromatidi si sono spostati completamente verso i poli
della cellula.
- A questo punto, la cellula è pronta per entrare nella successiva fase, la telofase.
**Anafase A:**
1. **Separazione dei Cromatidi:**
- Nell'anafase A, i cromatidi fratelli separati al centromero durante la prometafase e la
metafase vengono spinti verso i poli opposti della cellula.
- Questo spostamento è guidato dalla contrazione dei microtubuli del fuso mitotico ancorati
ai centromeri dei cromosomi.
**Anafase B:**
1. **Allontanamento dei Poli:**
- Nell'anafase B, i centrosomi o i centrioli si allontanano ulteriormente l'uno dall'altro,
estendendo il fuso mitotico.
- Ciò contribuisce a separare i poli della cellula.
2. **Estensione dei Microtubuli del Fuso:**
- Durante l'anafase B, i microtubuli del fuso mitotico si estendono ulteriormente,
raggiungendo le estremità opposte della cellula.
In sintesi, mentre l'anafase A si concentra sulla separazione dei cromatidi guidata dalla
contrazione dei microtubuli del fuso mitotico, l'anafase B coinvolge l'estensione del fuso
mitotico e il conseguente allontanamento dei poli della cellula. Entrambe le sottofasi
lavorano insieme per garantire la corretta distribuzione dei cromatidi e la formazione di due
cellule figlie durante la mitosi.
143. TELOFASE
La telofase è l'ultima fase della mitosi, il processo di divisione cellulare che porta alla
formazione di due cellule figlie geneticamente identiche a quella madre. Durante la telofase,
gli eventi che hanno inizio nelle fasi precedenti, come la divisione dei cromosomi e la
formazione dei nuclei, vengono portati a termine. Ecco cosa accade durante la telofase:
Il fuso mitotico è costituito principalmente da microtubuli, che sono strutture tubulari fatte di
tubulina, una proteina strutturale. Esso include anche i centrosomi o centrioli, che sono
organelli cellulari coinvolti nella formazione e organizzazione dei microtubuli.
Il fuso mitotico è fondamentale per la corretta distribuzione dei cromosomi nelle cellule figlie
durante la mitosi. Una regolazione accurata del processo è cruciale per evitare anomalie
cromosomiche e garantire la stabilità genomica nelle cellule discendenti.
145. CITOCINESI
La citodieresi, o citocinesi, è il processo di divisione del citoplasma che segue la divisione
del nucleo durante la mitosi o la meiosi. È il passo finale della divisione cellulare e porta alla
formazione di due cellule figlie separate, ciascuna con il proprio nucleo e citoplasma. La
citodieresi può variare nei dettagli a seconda del tipo cellulare e dell'organismo coinvolto, ma
il risultato è sempre la separazione completa delle cellule.
È importante notare che la citodieresi può avvenire in modo leggermente diverso nelle
cellule vegetali rispetto a quelle animali. Nelle cellule vegetali, dove è presente una parete
cellulare rigida, si forma una struttura chiamata piastra cellulare al centro della cellula
durante la citodieresi.
Ecco una panoramica generale della durata approssimativa del ciclo cellulare in cellule
umane somatiche (non sessuali):
1. **Interfase:**
- La maggior parte del ciclo cellulare è trascorsa in interfase.
- Interfase è suddivisa in tre fasi: G1 (fase di crescita), S (fase di sintesi del DNA), e G2
(fase di preparazione per la divisione cellulare).
- La durata totale di interfase può variare, ma tipicamente rappresenta la maggior parte del
ciclo cellulare e può durare da alcune ore a giorni o più a seconda del tipo di cellula e delle
sue esigenze metaboliche.
2. **Mitosi (o Meiosi):**
- La durata della mitosi, che include le fasi di profase, prometafase, metafase, anafase e
telofase, è relativamente breve rispetto all'interfase.
- In cellule somatiche umane, la mitosi può richiedere circa un'ora.
3. **Citodieresi:**
- La citodieresi, o divisione del citoplasma, avviene alla fine della mitosi o meiosi.
- La sua durata è relativamente breve, spesso meno di 30 minuti.
È importante sottolineare che la durata del ciclo cellulare può variare anche tra diversi tipi di
cellule. Ad esempio, le cellule del sistema nervoso centrale umano possono trascorrere
molto tempo nella fase G1, mentre le cellule epiteliali intestinali, sottoposte a una rapida
divisione cellulare, possono attraversare il ciclo più rapidamente.
La regolazione del ciclo cellulare è strettamente controllata da una serie di proteine e segnali
cellulari per garantire una corretta sequenza di eventi e la stabilità genomica. Le cellule
possono anche passare in uno stato di quiescenza o arresto del ciclo cellulare in risposta a
determinati segnali o condizioni ambientali.
1. **Checkpoint di G1:**
- Al termine della fase G1, la cellula è controllata per assicurarsi che le condizioni siano
favorevoli alla replicazione del DNA e alla divisione cellulare.
- Se le condizioni sono adeguate e la cellula riceve segnali di crescita appropriati, la cellula
può passare alla fase S.
2. **Checkpoint di G2:**
- Dopo la fase S, prima di entrare nella mitosi, la cellula attraversa il checkpoint di G2.
- In questo punto, la cellula verifica se il DNA è stato replicato correttamente e se le
condizioni sono adatte alla divisione cellulare.
3. **Checkpoint Metafasico:**
- Durante la metafase della mitosi, i cromosomi devono essere correttamente allineati sulla
piastra metafasica.
- Il checkpoint metafasico verifica questa corretta allineamento prima di permettere alla
cellula di passare all'anafase.
4. **Checkpoint di M (Mitosi):**
- Dopo l'anafase, la cellula passa attraverso il checkpoint di M, che controlla se tutti i
cromatidi sono stati separati correttamente.
- Se tutto è in ordine, la cellula può procedere alla telofase e alla citodieresi.
3. **Checkpoint dell'Anafase:**
- Il checkpoint dell'anafase è un punto critico durante la mitosi che controlla se i cromosomi
sono correttamente allineati sulla piastra metafasica prima di procedere all'anafase.
- Il complesso Cdk1-ciclinA (o Cdk1-ciclinB) è coinvolto nell'inattivazione di proteine
inibitrici, come la proteina del checkpoint dell'anafase (securina).
- L'attivazione del complesso Cdk-ciclina permette il progresso verso l'anafase attraverso
la separazione dei cromatidi fratelli.
7. **Ripristino dell'Interfase:**
- Il complesso Cdk-ciclina contribuisce al ripristino delle condizioni di interfase, preparando
la cellula per il successivo ciclo cellulare.
1. **Checkpoint di G1:**
- Durante la fase G1 del ciclo cellulare, la cellula verifica l'integrità del DNA prima di
entrare nella fase S, durante la quale avviene la replicazione del DNA.
- Se vengono rilevati danni al DNA, il checkpoint di G1 attiva segnali che arrestano
temporaneamente la progressione della cellula.
- La cellula può tentare di riparare il DNA danneggiato prima di procedere alla replicazione.
2. **Checkpoint di G2:**
- Durante la fase G2, prima di entrare nella mitosi, la cellula effettua ulteriori verifiche
dell'integrità del DNA.
- Se vengono rilevati danni, il checkpoint di G2 può arrestare la cellula e fornire
un'opportunità per la riparazione prima della divisione cellulare.
- Il checkpoint di G2 è particolarmente importante per garantire che i danni al DNA
vengano riparati prima che la cellula si divida, riducendo così il rischio di trasmissione di
errori genetici alle cellule figlie.
Quando i checkpoint dei danni del DNA rilevano danni gravi o irreparabili al DNA, possono
attivare programmi cellulari di apoptosi (morte cellulare programmata) per eliminare le
cellule danneggiate e prevenire la loro proliferazione. L'attivazione di checkpoint dei danni
del DNA è controllata da proteine regolatrici, tra cui proteine coinvolte nel rilevamento dei
danni e proteine che trasmettono i segnali per arrestare la progressione del ciclo cellulare.
2. **Differenziazione Cellulare:**
- I fattori di crescita possono influenzare la differenziazione cellulare, guidando le cellule a
svilupparsi in specifici tipi cellulari o assumere particolari funzioni.
- Questo è particolarmente importante durante lo sviluppo embrionale e nei processi di
rigenerazione tissutale.
3. **Sopravvivenza Cellulare:**
- Alcuni fattori di crescita contribuiscono a garantire la sopravvivenza cellulare, inibendo
l'apoptosi (morte cellulare programmata).
- Possono attivare vie di segnalazione che promuovono la sopravvivenza cellulare in
risposta a condizioni favorevoli.
4. **Angiogenesi:**
- Alcuni fattori di crescita stimolano la formazione di nuovi vasi sanguigni, un processo
noto come angiogenesi.
- Questo è importante per fornire nutrienti e ossigeno alle cellule in crescita.
1. **Fase di Iniziazione:**
- L'apoptosi può essere innescata da vari segnali, tra cui danni al DNA, stress cellulare,
segnali di morte cellulare provenienti da altre cellule o regolazione negativa di alcuni segnali
di crescita.
- I segnali apoptotici possono attivare proteine specifiche all'interno della cellula, come le
caspasi.
Ci sono diversi meccanismi attraverso i quali avviene la riproduzione asessuata, tra cui:
3. **Divisione multipla:** Alcuni organismi, come le alghe unicellulari e alcuni tipi di batteri,
possono sottoporsi a divisione multipla per formare più di due cellule figlie durante un
singolo processo di riproduzione.
La riproduzione asessuata è comune in molte forme di vita, specialmente negli organismi più
semplici, ma può anche verificarsi in organismi più complessi in determinate circostanze.
1. **Formazione dei Gameti:** Gli organismi sessuali producono gameti (spermatozoi negli
animali o polline nelle piante) attraverso la meiosi, un processo di divisione cellulare che
riduce il numero di cromosomi a metà.
4. **Ereditarietà Mista:** La prole risultante eredita una combinazione unica di geni dai due
genitori. Poiché la ricombinazione genetica può generare una vasta gamma di combinazioni,
la variabilità genetica all'interno della popolazione è significativa.
1. **Cellule Aploidi:**
- Le cellule aploidi contengono un singolo set di cromosomi.
- In organismi con riproduzione sessuata, le cellule aploidi sono generalmente i gameti
(spermatozoi negli animali, ovuli nelle femmine animali, polline nelle piante). Queste cellule
si formano attraverso il processo di meiosi, che riduce il numero di cromosomi a metà.
- La rappresentazione simbolica di un set di cromosomi aploidi in un organismo viene
indicata con la lettera "n".
2. **Cellule Diploidi:**
- Le cellule diploidi contengono due copie omologhe di cromosomi, quindi un doppio set
completo.
- La maggior parte delle cellule somatiche negli organismi superiori, inclusi gli animali e le
piante, sono cellule diploidi. Queste cellule si formano attraverso il processo di divisione
cellulare chiamato mitosi.
- La rappresentazione simbolica di un set di cromosomi diploidi in un organismo viene
indicata con la lettera "2n".
Il ciclo di vita di molti organismi coinvolge fasi sia aploidi che diploidi. Questo ciclo di vita è
noto come alternanza di generazioni ed è comune nelle piante e in alcune alghe. Ad
esempio, nelle piante superiori, il gametofito è aploide e produce gameti aploidi attraverso la
mitosi. La fusione dei gameti aploidi durante la fertilizzazione forma uno zigote diploide, che
si sviluppa attraverso la mitosi per formare il sporofito diploide. Questo ciclo alterna tra fasi
aploidi e diploidi.
La distinzione tra cellule aploidi e diploidi è importante per la comprensione della genetica e
del ciclo vitale degli organismi con riproduzione sessuata. La variabilità genetica è introdotta
attraverso la meiosi e la fusione dei gameti aploidi durante la fertilizzazione, contribuendo
così alla diversità genetica nelle popolazioni.
1. **Gametofiti Aploidi:**
- Nelle piante superiori, il ciclo di vita alterna tra generazioni aploidi (gametofiti) e diploidi
(sporofiti).
- Il gametofito maschile produce gameti maschili chiamati anteridie, che contengono gli
spermatozoidi. Il gametofito femminile produce gameti femminili chiamati archegoni, che
contengono gli ovociti o le uova.
2. **Fertilizzazione:**
- La fecondazione nelle piante coinvolge la fusione di uno spermatozoo con un ovulo, che
si trova all'interno dell'archegonio. Questa fusione forma uno zigote diploide che darà origine
allo sporofito, la fase diploide del ciclo di vita delle piante.
In entrambi gli animali e le piante, i gameti svolgono un ruolo cruciale nella trasmissione del
materiale genetico da una generazione all'altra durante la riproduzione sessuata. La
formazione dei gameti attraverso la meiosi assicura che la prole abbia una combinazione
unica di geni, contribuendo alla variabilità genetica nelle popolazioni.
158. la miosi
La meiosi è un tipo speciale di divisione cellulare coinvolto nella formazione dei gameti
(spermatozoi e ovuli negli animali) e di alcune cellule sessuali delle piante. Questo processo
riduce il numero di cromosomi a metà nelle cellule figlie, garantendo che la fusione dei
gameti durante la fertilizzazione ripristini il numero diploide di cromosomi nella cellula zigote.
La meiosi è divisa in due divisioni cellulari successive: la meiosi I e la meiosi II. Ogni
divisione è composta da diverse fasi simili a quelle della mitosi, ma con alcune
caratteristiche uniche.
### Meiosi I:
1. **Profase I:**
- I cromosomi omologhi (quelli provenienti dai genitori) si appaiano in un processo
chiamato sinapsi. Questi coppie di cromosomi omologhi formano tetradi.
- Durante la sinapsi, può verificarsi lo scambio di segmenti di DNA tra i cromosomi
omologhi, noto come crossing-over.
- La membrana nucleare si disintegra, e i microtubuli del fuso mitotico iniziano a formarsi.
2. **Metafase I:**
- I tetradi si allineano al centro della cellula in modo casuale.
- Le fibre del fuso si attaccano ai centromeri dei cromosomi.
3. **Anafase I:**
- I cromosomi omologhi di ciascun tetraide si separano e si spostano verso poli opposti
della cellula.
- La separazione dei cromosomi omologhi è detta disgiunzione.
4. **Telofase I:**
- I cromosomi raggiungono i poli opposti della cellula.
- La membrana nucleare può riformarsi e la cellula può dividersi attraverso la citodieresi,
formando due cellule figlie, ciascuna con il suo set di cromosomi haploidi.
1. **Profase II:**
- Se la membrana nucleare si è formata nuovamente, si disintegra nuovamente.
- I centrosomi si duplicano e i microtubuli del fuso mitotico iniziano a formarsi.
2. **Metafase II:**
- I cromosomi si allineano al centro della cellula in modo simile a una metafase mitotica.
3. **Anafase II:**
- I centromeri si dividono, separando le cromatidi sorelle, e queste si muovono verso i poli
opposti della cellula.
4. **Telofase II:**
- I cromatidi raggiungono i poli opposti della cellula.
- La membrana nucleare può riformarsi e la cellula può dividersi attraverso la citodieresi.
- Alla fine della meiosi, si ottengono quattro cellule figlie, ciascuna con un numero haploide
di cromosomi.
L'insieme di queste fasi, processi e distribuzioni durante la meiosi porta a una vasta varietà
di combinazioni genetiche nelle cellule gametiche haploidi. Quando avviene la fertilizzazione
e i gameti maschili e femminili si uniscono, la prole risultante eredita una combinazione
unica di geni dai genitori. Questo contribuisce significativamente alla diversità genetica tra le
generazioni e permette alle popolazioni di adattarsi a cambiamenti ambientali nel corso
dell'evoluzione.
Di seguito sono descritte le fasi principali dello sviluppo embrionale nei vertebrati, che
includono molti mammiferi, compresi gli esseri umani:
1. **Fertilizzazione:**
- La prima fase dello sviluppo inizia con la fertilizzazione, che avviene quando uno
spermatozoo maschile si unisce a un ovulo femminile per formare uno zigote.
- Lo zigote è la cellula risultante dalla fusione di gameti maschili e femminili e rappresenta
la cellula iniziale dell'individuo.
2. **Cleavage (Segmentazione):**
- Dopo la fertilizzazione, lo zigote inizia a subire ripetute divisioni cellulari chiamate
cleavage o segmentazione.
- Queste divisioni producono una massa di cellule chiamata morula.
3. **Blastula:**
- La morula si trasforma successivamente in una blastula attraverso ulteriori divisioni
cellulari.
- La blastula è caratterizzata da una cavità centrale chiamata blastocele.
4. **Gastrulazione:**
- Durante la gastrulazione, le cellule della blastula si spostano e si organizzano in strati
germinali: ectoderma, endoderma e mesoderma.
- Questo processo porta alla formazione di uno strato di cellule chiamato gastrula.
5. **Neurulazione:**
- Nei vertebrati, un processo importante dopo la gastrulazione è la neurulazione.
- Durante la neurulazione, l'ectoderma si infittisce per formare il tubo neurale, che darà
origine al sistema nervoso.
6. **Organogenesi:**
- Dopo la neurulazione, inizia l'organogenesi, durante la quale i tre strati germinali si
differenziano ulteriormente per formare gli organi e i tessuti dell'organismo.
- Questa fase porta alla formazione di strutture come il cuore, il fegato, i reni e i vari
tessuti.
7. **Morfogenesi:**
- La morfogenesi si riferisce alla formazione della forma tridimensionale dell'organismo
durante lo sviluppo embrionale.
8. **Fase Fetale:**
- Dopo la morfogenesi, l'organismo entra nella fase fetale, che è caratterizzata dalla
crescita e dalla maturazione degli organi e dei tessuti precedentemente formati.
- Nel caso degli esseri umani, questa fase può includere il completamento
dell'organogenesi e lo sviluppo di caratteristiche specifiche di ciascun individuo.
### Determinazione:
1. **Definizione:**
- La determinazione è il processo attraverso il quale le cellule embrionali acquisiscono un
destino cellulare specifico o un fato.
- Le cellule determinate sono impegnate a svilupparsi in un tipo di cellula specifico o in un
tessuto specifico.
2. **Fattori Determinanti:**
- La determinazione è influenzata da segnali genetici intrinseci, come la presenza di
specifici fattori di trascrizione e molecole segnale che attivano o inibiscono specifici geni
nelle cellule.
3. **Tempo di Determinazione:**
- La determinazione può avvenire in diverse fasi dello sviluppo embrionale, a seconda
della specie. Alcune cellule possono essere determinate precocemente, mentre in altre la
determinazione può avvenire più tardi.
### Differenziamento:
1. **Definizione:**
- Il differenziamento è il processo attraverso il quale le cellule determinate si specializzano
ulteriormente, assumendo morfologia e funzioni specifiche.
2. **Specializzazione Cellulare:**
- Durante il differenziamento, le cellule acquisiscono caratteristiche specifiche associate al
tipo di tessuto o organo in cui si svilupperanno.
- Ad esempio, cellule determinate a diventare cellule muscolari si differenzieranno
ulteriormente in cellule muscolari scheletriche, cardiache o lisce, a seconda del contesto.
3. **Regolazione Genica:**
- Il differenziamento è strettamente regolato dall'attivazione e dall'inibizione specifica di
geni attraverso la trascrizione e la traduzione di specifici fattori di trascrizione e segnali
cellulari.
5. **Applicazioni Pratiche:**
- Il differenziamento porta alla formazione dei vari tipi di tessuti e organi, come cuore,
polmoni, fegato, nervi, ecc., che costituiranno l'organismo completo.
2. **Auto-rinnovamento:**
- Le cellule staminali hanno la capacità di auto-rinnovarsi, cioè di dividersi per produrre
cellule staminali identiche a se stesse. Questo assicura la preservazione e il mantenimento
della popolazione di cellule staminali nel tempo.
4. **Capacità di Migrazione:**
- Alcune cellule staminali, come le cellule staminali ematopoietiche, hanno la capacità di
migrare verso diverse aree del corpo per raggiungere i siti in cui sono necessarie per la
formazione di nuovi tessuti o organi.
6. **Plasticità:**
- Alcune cellule staminali possono manifestare plasticità, cioè la capacità di differenziarsi
in tipi cellulari al di fuori della loro linea di discendenza. Ad esempio, alcune cellule staminali
somatiche possono essere riprogrammate in cellule staminali pluripotenti attraverso la
tecnica della riprogrammazione cellulare, come l'induzione pluripotente delle cellule (iPS).
Le cellule staminali sono oggetto di intensa ricerca per il loro potenziale nel trattamento di
malattie, per la riparazione dei tessuti danneggiati e per la comprensione dei processi di
sviluppo e differenziazione cellulare.
1. **Proliferazione Incontrollata:**
- Le cellule cancerose perdono la regolazione normale del ciclo cellulare, portando a una
proliferazione incontrollata. Le mutazioni genetiche possono attivare oncogeni o inattivare
geni soppressori tumorali, contribuendo alla perdita di controllo sulla divisione cellulare.
2. **Invasione e Metastasi:**
- Le cellule cancerose sviluppano la capacità di invadere i tessuti circostanti. Questa
capacità è influenzata da alterazioni nei geni che regolano l'adesione cellulare, la migrazione
e la degradazione della matrice extracellulare. La metastasi è il processo attraverso il quale
le cellule cancerose si spostano da un sito primario a uno o più siti distanti nel corpo,
formando nuovi tumori.
3. **Evasione dell'Apoptosi:**
- Le cellule normali sottoposte a danni irreparabili sono solite attivare l'apoptosi, un
processo di morte cellulare programmata. Le cellule cancerose possono sviluppare
meccanismi per evitare l'apoptosi, consentendo loro di sopravvivere e proliferare anche in
presenza di anomalie genetiche.
4. **Angiogenesi:**
- Le cellule cancerose possono stimolare la formazione di nuovi vasi sanguigni
(angiogenesi) per garantire un adeguato apporto di nutrienti e ossigeno al tumore. Questa
capacità contribuisce alla crescita e alla sopravvivenza del tumore.
5. **Instabilità Genomica:**
- Le cellule cancerose spesso mostrano instabilità genomica, con un aumento delle
mutazioni genetiche. Questo può portare a una maggiore diversità genetica all'interno del
tumore e contribuire all'adattabilità delle cellule cancerose alle pressioni selettive.
7. **Reprogrammazione Metabolica:**
- Le cellule cancerose possono sottoporsi a ristrutturazioni metaboliche per supportare le
loro crescenti esigenze energetiche e biosintetiche. Questa ristrutturazione può coinvolgere
il passaggio a vie metaboliche più favorevoli alla crescita tumorale.
Le proprietà ereditabili delle cellule cancerose sono il risultato di complesse interazioni tra
alterazioni genetiche, epigenetiche e microambientali. La comprensione di queste proprietà
è fondamentale per lo sviluppo di approcci terapeutici mirati contro il cancro.
I
164. CHE COS'È LA TH DELL IMMUNOSORVEGLIANZA
La "Teoria della Sorveglianza Immunitaria" (in inglese, "Cancer Immunoediting") è una
concezione del sistema immunitario riguardo al suo ruolo nella prevenzione e nel controllo
del cancro. Questa teoria suggerisce che il sistema immunitario non solo può riconoscere e
distruggere le cellule tumorali (immunosorveglianza), ma può anche modellare la natura
evolutiva del cancro nel tempo.
La teoria è stata proposta da Robert D. Schreiber e collaboratori e ha portato a una nuova
comprensione del rapporto tra il sistema immunitario e il cancro. La teoria si articola in tre
fasi:
1. **Fase di Eliminazione:**
- In questa fase, il sistema immunitario riconosce le cellule tumorali come estranee e cerca
di eliminarle. Le cellule immunitarie, come i linfociti T citotossici, giocano un ruolo chiave
nell'eliminazione delle cellule tumorali.
2. **Fase di Equilibrio:**
- Se il sistema immunitario non riesce a eliminare completamente le cellule tumorali, può
entrare in una fase di equilibrio. Durante questa fase, il sistema immunitario controlla la
crescita delle cellule tumorali, impedendo loro di diventare clinicamente rilevanti. Tuttavia,
alcune cellule tumorali possono sviluppare meccanismi per sfuggire al riconoscimento
immunitario.
3. **Fase di Scaping:**
- Se le cellule tumorali riescono a evitare completamente il riconoscimento e l'eliminazione
del sistema immunitario, entrano in una fase di "scaping" (o "fuga"). Durante questa fase, le
cellule tumorali possono proliferare incontrollatamente e formare tumori clinicamente
rilevanti.
È importante notare che la teoria della sorveglianza immunitaria suggerisce che il sistema
immunitario non solo può distruggere le cellule tumorali, ma può anche modellare
l'evoluzione del cancro nel corso del tempo. Alcune cellule tumorali che sopravvivono alla
pressione immunitaria possono acquisire nuove mutazioni che favoriscono la loro
sopravvivenza, portando a varianti più aggressive o resistenti.
1. **Iniziazione:**
- La fase di iniziazione è caratterizzata dalla presenza di una mutazione genetica o
epigenetica critica in una cellula normale. Questa mutazione può essere causata da fattori
ambientali, esposizione a agenti cancerogeni o instabilità genetica ereditaria.
- La cellula inizialmente mutata è nota come "cellula iniziale" o "cellula iniziata". In questa
fase, la cellula subisce una trasformazione da normale a potenzialmente cancerogena, ma
non è ancora completamente cancerogena.
2. **Promozione:**
- La fase di promozione segue l'iniziazione e coinvolge la stimolazione della crescita
selettiva delle cellule iniziate. Sostanze chiamate promotori, che non sono cancerogeni da
sole ma possono favorire la crescita delle cellule iniziate, giocano un ruolo chiave.
- Durante questa fase, le cellule iniziate subiscono ulteriori mutazioni genetiche ed
epigenetiche che le rendono più predisposte alla proliferazione. Il processo di promozione
può protrarsi per un periodo prolungato.
3. **Progressione:**
- La fase di progressione è caratterizzata dalla crescita incontrollata delle cellule iniziate e
promosse. Le cellule iniziano a mostrare una maggiore capacità di invasione e metastasi.
- Durante questa fase, possono verificarsi ulteriori mutazioni genetiche che contribuiscono
all'aggressività del tumore. La crescita del tumore può formare lesioni precancerose (come
le lesioni adenomatose nel caso del cancro al colon) che possono evolvere in tumori maligni.
- La progressione può anche coinvolgere la perdita di meccanismi di controllo della
crescita e la resistenza alla morte cellulare programmata (apoptosi).
1. **Glicolisi Aerobica:**
- Nelle cellule normali, il glucosio è metabolizzato attraverso la glicolisi seguita dalla
respirazione aerobica nei mitocondri. Nelle cellule tumorali, invece, c'è un aumento della
glicolisi anche quando l'ossigeno è presente.
Le ragioni precise di questo cambiamento metabolico nelle cellule tumorali non sono ancora
completamente comprese. Tuttavia, alcune spiegazioni proposte includono la possibilità che
questo tipo di metabolismo fornisca alle cellule tumorali non solo energia, ma anche
precursori metabolici necessari per la rapida crescita e la divisione cellulare.
L'effetto Warburg è stato rilevato in molti tipi di tumori, ma non è una caratteristica universale
di tutte le cellule tumorali. La sua comprensione è importante per lo sviluppo di nuovi
approcci terapeutici mirati al metabolismo delle cellule tumorali.
1. **Attivazione inappropriata:**
- Gli oncogeni possono essere attivati attraverso diverse mutazioni o alterazioni genetiche.
Ad esempio, una mutazione puntiforme può attivare costantemente l'oncogene,
contribuendo alla crescita cellulare incontrollata.
4. **Tipi di Oncogeni:**
- Gli oncogeni possono appartenere a diverse categorie, come quelli che codificano per
fattori di crescita, recettori della crescita, proteine di trasduzione del segnale o proteine
coinvolte nel controllo del ciclo cellulare.
Ci sono tre tipi principali di oncosoppressori mutati che possono contribuire al processo
oncogenico:
3. **Oncosoppressori Ipomorfici:**
- Una mutazione ipomorfica è una mutazione che riduce l'attività di un oncosoppressore
senza eliminarla completamente. In questo caso, la funzione dell'oncosoppressore è ridotta,
ma non completamente persa. Tuttavia, anche una riduzione parziale della funzione può
essere sufficiente a consentire la crescita incontrollata delle cellule e contribuire allo sviluppo
del cancro.
Alcuni esempi di oncosoppressori noti includono il gene p53, il gene BRCA1, il gene BRCA2,
il gene p16/CDKN2A e molti altri. Gli oncosoppressori svolgono un ruolo cruciale nella
prevenzione della formazione di tumori e nella soppressione della crescita cellulare
anormale. La loro alterazione o mutazione è spesso associata allo sviluppo di vari tipi di
cancro.
RB codifica per una proteina che controlla la transizione tra fase G1 e S del ciclo cellulare (è
stato scoperto attraverso lo studio di famiglie che mostravano il retinoblastoma ereditario) •
p53 codifica per una proteina che innesca l’apoptosi in cellule che presentino danni al DNA
(è il gene più frequentemente mutato nei tumori umani) • APC (Adenomatous polyposis coli)
codifica per una proteina che inibisce la via di segnalazione proliferativa di Wnt
1. **Struttura Morfologica:**
- I cromosomi hanno una struttura ben definita e visibile al microscopio durante le fasi della
divisione cellulare. Ogni cromosoma è costituito da una lunga molecola di DNA avvolta
attorno a proteine chiamate istoni.
2. **DNA e Geni:**
- Il DNA contenuto nei cromosomi porta le informazioni genetiche di un organismo. I geni
sono segmenti specifici del DNA che codificano per proteine o svolgono altri ruoli nel
controllo delle funzioni cellulari.
3. **Forma e Numero:**
- I cromosomi possono variare nella forma e nella dimensione. Negli esseri umani, ci sono
23 coppie di cromosomi, per un totale di 46 cromosomi nelle cellule somatiche. Le cellule
sessuali (gameti) contengono solo la metà di questo numero (23 cromosomi).
4. **Centromero:**
- Il centromero è un'area specifica del cromosoma che svolge un ruolo cruciale durante la
divisione cellulare. Il centromero aiuta a separare i cromosomi fratelli durante la mitosi e la
meiosi.
5. **Bracci Cromosomici:**
- I cromosomi sono divisi in due bracci, ciascuno con un'estremità distale chiamata
"braccio corto" (p) e un'estremità distale chiamata "braccio lungo" (q).
6. **Duplicazione e Divisione:**
- Durante la fase S del ciclo cellulare, i cromosomi subiscono la duplicazione in
preparazione della divisione cellulare. La divisione dei cromosomi avviene durante la mitosi
e la meiosi.
7. **Identificazione e Classificazione:**
- I cromosomi possono essere identificati e classificati in base alla loro forma e alla
posizione del centromero. In genere, i cromosomi sono classificati in cromosomi
metacentrici, submetacentrici, acrocentrici o telocentrici.
2. **Analisi Microscopica:**
- I cromosomi vengono analizzati al microscopio, dove possono essere visualizzati e
fotografati. Durante l'analisi, i cromosomi sono ordinati in base alla loro forma e dimensione,
e vengono assegnati a coppie omologhe.
6. **Applicazioni Cliniche:**
- Il cariotipo è una delle principali analisi utilizzate in genetica clinica. È particolarmente
utile nella diagnosi di sindromi genetiche, nella valutazione della fertilità, nella predizione di
rischi genetici e nella consulenza genetica.
7. **Tecnologie Avanzate:**
- Oltre all'analisi microscopica, sono ora disponibili tecniche più avanzate come la
citogenetica molecolare e l'ibridazione in situ fluorescente (FISH) per ulteriori dettagli sulla
struttura cromosomica e per identificare specifiche anomalie.
1. **Trisomia:**
- La trisomia si verifica quando una cellula ha un cromosoma extra, risultando in tre copie
di un particolare cromosoma anziché due. La trisomia più nota è la sindrome di Down (o
trisomia 21), dove vi è una copia extra del cromosoma 21. Altre esempi includono la trisomia
18 (sindrome di Edwards) e la trisomia 13 (sindrome di Patau).
2. **Monosomia:**
- La monosomia si verifica quando una cellula ha una carenza di un cromosoma,
risultando in una sola copia di un particolare cromosoma anziché due. La monosomia è
spesso letale e può causare gravi anomalie congenite. Un esempio è la sindrome di Turner,
che coinvolge la monosomia del cromosoma X nelle femmine.
3. **Poliploidia:**
- La poliploidia coinvolge la presenza di più di due insiemi completi di cromosomi in ogni
cellula. La triploidia (tre set di cromosomi) e la tetraploidia (quattro set di cromosomi) sono
esempi di poliploidia. La poliploidia è spesso letale nell'uomo, ma può essere osservata in
alcune piante e specie animali.
4. **Mosaicismo:**
- Il mosaicismo è una condizione in cui un individuo ha due o più popolazioni di cellule con
diverse composizioni cromosomiche. Ad esempio, un mosaico di trisomia 21 può avere
alcune cellule con tre copie del cromosoma 21 e altre con due copie.
5. **Aneuploidia:**
- L'aneuploidia è una condizione in cui un individuo ha un numero anormale di cromosomi,
ma non un insieme completo extra o mancante. Ad esempio, la sindrome di Klinefelter
coinvolge un cromosoma sessuale extra negli uomini (XXY).
2. **Codice Genetico:**
- Il DNA contiene un codice genetico che determina l'ordine specifico delle basi all'interno
di un gene. Questo codice è letto e interpretato durante i processi di trascrizione e
traduzione per produrre proteine o altre molecole funzionali.
5. **Varietà Genetica:**
- Gli individui di una stessa specie condividono molte sequenze geniche, ma possono
anche presentare varianti genetiche. Questa variabilità genetica è alla base della diversità
tra gli individui e delle caratteristiche ereditarie.
6. **Regolazione Genica:**
- L'espressione genica è regolata in modo preciso per rispondere alle esigenze cellulari e
ambientali. Questo processo consente alle cellule di attivare o disattivare specifici geni in
risposta a segnali interni ed esterni.
7. **Ereditarietà:**
- I geni sono ereditati dai genitori e trasferiti alla prole attraverso la riproduzione.
L'ereditarietà genetica è alla base della trasmissione delle caratteristiche ereditarie da una
generazione all'altra.
La sequenza dei geni e la loro espressione regolata contribuiscono alla diversità biologica e
alle caratteristiche specifiche di ogni organismo. La ricerca sulla genetica ha contribuito
significativamente alla comprensione delle basi molecolari della vita e ha aperto nuove
frontiere per la medicina, l'agricoltura e altre discipline scientifiche.
174. DIFFENEZIONE: DI ALLELI , OMOZIGOTE , ETEROZIGOTI ,GENOTIPO
,FENOTIPO
Ecco le definizioni di alcuni termini chiave in genetica:
1. **Alleli:**
- Gli alleli sono varianti alternative di un gene che si trovano in posizioni specifiche sui
cromosomi. Gli individui ereditano un allele per ogni gene da ciascun genitore. Ad esempio,
un gene che determina il colore degli occhi può avere alleli per gli occhi azzurri e alleli per gli
occhi marroni.
2. **Omozigote:**
- Un individuo è omozigote per un determinato gene se possiede due copie identiche
dell'allele corrispondente. Gli omozigoti possono essere omozigoti dominanti (entrambe le
copie portano l'allele dominante) o omozigoti recessivi (entrambe le copie portano l'allele
recessivo).
3. **Eterozigote:**
- Un individuo è eterozigote per un determinato gene se possiede due alleli diversi per
quel gene. In questo caso, l'individuo eredita un allele da ciascun genitore. Gli eterozigoti
mostrano spesso il fenotipo dell'allele dominante, mentre il fenotipo dell'allele recessivo è
espresso solo negli omozigoti recessivi.
4. **Genotipo:**
- Il genotipo rappresenta la composizione genetica di un individuo, cioè l'insieme degli alleli
che possiede per un particolare gene o l'insieme completo di geni presenti nel suo
patrimonio genetico. Ad esempio, un individuo può avere un genotipo di "AA" (omozigote
dominante) o "Aa" (eterozigote) per un gene specifico.
5. **Fenotipo:**
- Il fenotipo è l'insieme delle caratteristiche osservabili di un individuo, che sono
determinate sia dalla sua composizione genetica (genotipo) che dall'ambiente. Ad esempio,
il colore degli occhi, l'altezza o il gruppo sanguigno sono caratteristiche fenotipiche.
In breve, il genotipo si riferisce alla composizione genetica di un individuo, che può essere
rappresentata dagli alleli che possiede per un gene specifico. Il fenotipo, d'altra parte, si
riferisce alle caratteristiche osservabili di un individuo, che sono influenzate dalla sua
composizione genetica e dall'ambiente. Omozigote ed eterozigote descrivono la presenza di
alleli identici o diversi per un gene in un individuo.
1. **Tratto Dominante:**
- Un tratto dominante è un tratto che si manifesta nel fenotipo di un individuo eterozigote.
In un gene eterozigote, il tratto associato all'allele dominante viene espresso, mascherando
il tratto associato all'allele recessivo. Il tratto dominante è rappresentato dalla forma
maiuscola dell'allele (ad esempio, "A" in contrasto con "a").
2. **Tratto Recessivo:**
- Un tratto recessivo è un tratto che non viene espresso nel fenotipo di un individuo
eterozigote. In questo caso, il tratto associato all'allele recessivo è nascosto o soppresso
dalla presenza dell'allele dominante. Il tratto recessivo è rappresentato dalla forma
minuscola dell'allele (ad esempio, "a" in contrasto con "A").
Per comprendere meglio questa relazione, consideriamo un esempio con un gene specifico.
Supponiamo che il gene in questione sia responsabile del colore dei fiori in una pianta.
Immaginiamo che l'allele per il colore dei fiori rossi sia dominante (R), mentre l'allele per il
colore dei fiori bianchi sia recessivo (r).
- Un individuo con il genotipo "RR" o "Rr" avrà fiori rossi (il tratto dominante viene espresso).
- Solo un individuo con il genotipo "rr" avrà fiori bianchi (il tratto recessivo è espresso).
Quindi, il tratto dominante è quello che si manifesta nel fenotipo quando presente, mentre il
tratto recessivo è soppresso quando un allele dominante è presente. Questo concetto è
fondamentale per comprendere la trasmissione ereditaria dei tratti genetici, specialmente in
base alle leggi di Mendel.
Durante la meiosi, ci sono due fasi in cui avviene il crossing over: la profase I e la metafase
I.
1. **Profase I:**
- Durante la profase I della meiosi, i cromosomi omologhi (quelli provenienti dal genitore
maschile e femminile) si avvicinano e formano delle strutture chiamate bivalenti o tetradi.
All'interno di queste tetradi, si verificano scambi di segmenti di cromosomi omologhi, noti
come crossing over. Le strutture coinvolte in questo scambio sono chiamate chiasmi.
Durante il crossing over, porzioni di cromosomi omologhi si scambiano reciprocamente.
2. **Metafase I:**
- Durante la metafase I, le tetradi si allineano lungo il piano equatoriale della cellula.
Poiché avviene il crossing over, le cellule risultanti avranno combinazioni di alleli che
differiscono da quelle dei genitori.
1. **Dominanza Incompleta:**
- Nella dominanza incompleta, nessun allele è completamente dominante sull'altro, e
l'eterozigote mostra un fenotipo intermedio o mescolato rispetto ai fenotipi associati agli alleli
omozigoti. Ad esempio, consideriamo un gene per il colore dei fiori in una pianta, dove
l'allele "R" codifica per il colore rosso e l'allele "r" per il colore bianco. In un caso di
dominanza incompleta, l'eterozigote "Rr" potrebbe avere fiori di colore rosa, che rappresenta
una mescolanza tra i fenotipi dei genitori.
2. **Codominanza:**
- Nella codominanza, entrambi gli alleli in un individuo eterozigote sono completamente
espressi nel fenotipo, senza alcuna mescolanza o dominanza di uno sull'altro. Ciascun allelo
contribuisce indipendentemente al fenotipo. Un esempio comune di codominanza è il gruppo
sanguigno AB negli esseri umani. Il gene A codifica per l'antigene A, il gene B codifica per
l'antigene B, e un individuo con genotipo "AB" esprimerà entrambi gli antigeni A e B nei
globuli rossi.
1. **Gruppo A:**
- Individui con il gruppo sanguigno A hanno l'antigene A sulla superficie dei loro globuli
rossi. I loro anticorpi anti-B sono presenti nel plasma.
2. **Gruppo B:**
- Individui con il gruppo sanguigno B hanno l'antigene B sulla superficie dei loro globuli
rossi. I loro anticorpi anti-A sono presenti nel plasma.
3. **Gruppo AB:**
- Individui con il gruppo sanguigno AB hanno sia l'antigene A che l'antigene B sulla
superficie dei loro globuli rossi. Non producono alcun anticorpo anti-A o anti-B nel plasma. Il
gruppo AB è considerato un caso di codominanza, in cui entrambi gli antigeni sono
completamente espressi.
4. **Gruppo O:**
- Individui con il gruppo sanguigno O non hanno né l'antigene A né l'antigene B sulla
superficie dei loro globuli rossi. Producono sia anticorpi anti-A che anticorpi anti-B nel
plasma. Il gruppo O è considerato il donatore universale per i globuli rossi, poiché non ha
antigeni che potrebbero essere riconosciuti come estranei da un ricevente.
L'ereditarietà del sistema ABO segue le leggi di Mendel. Il gene responsabile per questo
sistema si trova sul cromosoma 9 ed esiste in diverse varianti (allele) che determinano la
presenza degli antigeni A e B. I genotipi possibili includono AA, AO (entrambi gruppo A), BB,
BO (entrambi gruppo B), AB (gruppo AB), e OO (gruppo O).
1. **Radici:**
- Le radici sono strutture specializzate che si trovano nella parte sottoterra delle piante.
Sono responsabili dell'assorbimento di acqua e nutrienti dal suolo. Le radici possono essere
fibrose (sottili e ramificate) o a fittone (una radice principale dominante). Alcune radici
possono anche svolgere funzioni di stoccaggio.
2. **Fusto:**
- Il fusto è la parte della pianta che collega le radici alle foglie e ai fiori. Esso fornisce
supporto strutturale e serve come condotto per il trasporto di acqua, nutrienti e carboidrati.
Nei fusti delle piante vascolari, sono presenti i tessuti vascolari, tra cui il xilema
(responsabile del trasporto dell'acqua) e il floema (responsabile del trasporto dei nutrienti).
3. **Foglie:**
- Le foglie sono organi specializzati per la fotosintesi, il processo attraverso il quale le
piante convertono l'energia solare in energia chimica. Le foglie contengono clorofilla, la
quale conferisce loro il colore verde e è coinvolta nella cattura della luce solare. Anche le
foglie sono attraversate da tessuti vascolari per il trasporto di acqua e sostanze nutritive.
4. **Tessuti Vascolari:**
- I tessuti vascolari includono il xilema e il floema. Il xilema trasporta acqua e sali minerali
dalla radice alle altre parti della pianta, mentre il floema trasporta carboidrati prodotti durante
la fotosintesi dalle foglie alle altre parti della pianta.
5. **Sporofiti:**
- Nei muschi e nelle felci, il corpo principale della pianta è chiamato sporofita. Gli sporofiti
producono spore attraverso il processo di meiosi.
6. **Gametofiti:**
- Le spore si sviluppano in gametofiti, che sono organismi haploidi (contengono la metà del
numero normale di cromosomi). Nei muschi, i gametofiti sono strutturalmente distinti dagli
sporofiti, mentre nelle felci possono essere meno evidenti.
Le piante vascolari sono caratterizzate dalla complessità strutturale che consente loro di
colonizzare ambienti terrestri diversi. La presenza di tessuti vascolari è fondamentale per il
trasporto di acqua e nutrienti attraverso tutta la pianta.
1. **Clorofilla e Fotosintesi:**
- La capacità di svolgere la fotosintesi è una caratteristica distintiva delle piante. La
fotosintesi avviene nelle cellule delle foglie e coinvolge la clorofilla, un pigmento che cattura
l'energia solare per convertire il biossido di carbonio e l'acqua in glucosio, liberando
ossigeno come sottoprodotto.
2. **Parete Cellulare:**
- Le piante hanno una parete cellulare esterna costituita principalmente da cellulosa, che
fornisce sostegno strutturale e protezione alle cellule vegetali. Gli animali, d'altra parte, non
hanno una parete cellulare.
3. **Vacuole Centrali:**
- Le cellule vegetali contengono grandi vacuole centrali, che svolgono un ruolo importante
nella regolazione della pressione osmotica, nel mantenimento della struttura cellulare e
nell'accumulo di sostanze di riserva. Negli animali, le vacuole sono generalmente più piccole
o assenti.
4. **Crescita Indeterminata:**
- Mentre la maggior parte degli animali ha una crescita determinata, molte piante mostrano
una crescita indeterminata, ovvero continuano a crescere durante tutta la loro vita. Questo
processo è possibile grazie ai meristemi, regioni di crescita attiva nelle piante.
5. **Tessuti Vascolari:**
- Le piante vascolari, come le angiosperme e le gimnosperme, hanno tessuti vascolari
specializzati (xilema e floema) che consentono il trasporto efficiente di acqua, nutrienti e
altre sostanze in tutta la pianta. Negli animali, il trasporto è principalmente affidato al sistema
circolatorio.
6. **Alternanza di Generazioni:**
- Molte piante mostrano un ciclo di vita che include l'alternanza di generazioni tra sporofiti
(generazione diploide) e gametofiti (generazione aploide). Gli animali, in generale, non
seguono un ciclo di vita con questa specifica alternanza di generazioni.
Queste caratteristiche rendono le piante unici nel regno biologico e riflettono le loro
adattamenti specifici alla vita terrestre. Tuttavia, è importante notare che ci sono anche
molte caratteristiche che piante e animali condividono in quanto entrambi sono organismi
viventi complessi.
1. **Cellulosa:**
- La componente principale della parete cellulare è la cellulosa, una sostanza composta da
catene di glucosio legate tra loro. La cellulosa fornisce rigidità e resistenza alla parete
cellulare.
2. **Emicellulosa e Pectina:**
- Oltre alla cellulosa, la parete cellulare può contenere altre sostanze, come emicellulosa e
pectina. Queste sostanze contribuiscono alla flessibilità e alla coesione della parete
cellulare.
3. **Struttura Stratificata:**
- La parete cellulare è spesso strutturata in strati distinti. Nelle piante, ad esempio, si
distinguono la parete primaria (più esterna e flessibile) e la parete secondaria (più interna e
più rigida). La parete primaria è costituita principalmente da cellulosa, emicellulosa e
pectina.
4. **Spazi Interpolicellulari:**
- Nelle piante, tra le cellule adiacenti esiste uno spazio chiamato spazio interpolicellulare.
Questo spazio è riempito con aria e può svolgere un ruolo nel trasporto di gas e nutrienti.
5. **Proteine Strutturali:**
- La parete cellulare contiene diverse proteine strutturali che contribuiscono alla sua
integrità e funzionalità. Queste proteine possono essere coinvolte nella modulazione della
rigidità e della permeabilità della parete cellulare.
7. **Sostanze di Riserva:**
- In alcune cellule vegetali, la parete cellulare può contenere sostanze di riserva, come
l'amido, che può essere depositato all'interno della parete cellulare.
La parete cellulare svolge un ruolo cruciale nella stabilità e nell'integrità delle cellule,
contribuendo alla forma e alla funzione degli organismi che la possiedono.
1. **Struttura:**
- I plasmodesmi sono costituiti da canali citoplasmatici circondati da membrane lipidiche.
Questi canali attraversano le pareti cellulari e connettono il citoplasma delle cellule adiacenti.
2. **Funzione:**
- I plasmodesmi facilitano la comunicazione e lo scambio diretto di molecole tra cellule
vegetali. Questo processo è essenziale per il coordinamento delle risposte cellulari, la
trasmissione di segnali ormonali e il trasporto di nutrienti.
3. **Regolazione Selettiva:**
- Nonostante la loro connessione diretta, i plasmodesmi sono in grado di regolare
selettivamente il passaggio di molecole attraverso di essi. Ciò avviene attraverso
meccanismi di controllo che possono essere influenzati da vari fattori, tra cui segnali chimici
e condizioni ambientali.
2. **Sostanze Stoccate:**
- Il vacuolo è spesso coinvolto nello stoccaggio di sostanze utili alla cellula. Nei vegetali,
può contenere acqua, sali minerali, zuccheri, pigmenti, sostanze tossiche e altre sostanze di
riserva. Nei funghi, il vacuolo può svolgere una funzione simile.
Il ruolo del vacuolo può variare a seconda del tipo di cellula e dell'organismo, ma in
generale, è una componente essenziale per il funzionamento e la salute delle cellule
vegetali e fungine.
**Meristemi e Totipotenza:**
I meristemi sono regioni di crescita attiva nelle piante, composte da cellule indifferenziate in
grado di proliferare e differenziarsi in vari tipi cellulari. La totipotenza indica la capacità di
queste cellule meristematiche di dare origine a tutti i tipi cellulari necessari per la formazione
di nuovi tessuti e organi. La totipotenza nei meristemi consente la crescita e lo sviluppo delle
piante, garantendo la formazione continua di nuovi tessuti e organi durante la loro vita.
Questa caratteristica è particolarmente evidente nei meristemi apicali, responsabili della
crescita in lunghezza della pianta, e nei meristemi laterali, che contribuiscono alla
formazione di nuovi rami.
2. **Produzione di Polline:**
- L'antere delle angiosperme produce il polline, che contiene le cellule sessuali maschili o
gameti maschili, chiamati spermatozoidi. Il polline viene liberato nell'ambiente e può essere
trasportato dal vento, dagli insetti o da altri mezzi.
3. **Impollinazione:**
- L'impollinazione è il trasferimento del polline dalla parte maschile di un fiore (l'antere) alla
parte femminile di un altro fiore (il pistillo). Questo può avvenire attraverso il vento, gli insetti,
gli uccelli, ecc.
4. **Fecondazione:**
- Una volta che il polline raggiunge il pistillo, il tubo pollinico cresce attraverso il pistillo fino
all'ovulo nell'ovario. La fecondazione avviene quando uno degli spermatozoidi del polline si
fonde con il nucleo dell'ovulo, formando un zigote diploide.
2. **Zona di Assorbimento:**
- La zona di assorbimento, situata vicino alle estremità delle radici, è la regione in cui
avviene principalmente l'assorbimento di acqua e minerali. In questa zona, le cellule delle
radici sono in stretto contatto con il suolo.
3. **Membrane Cellulari:**
- Le membrane cellulari delle cellule delle radici sono permeabili all'acqua. L'acqua si
muove attraverso le membrane cellulari per osmosi, dal suolo all'interno delle cellule delle
radici, dove la concentrazione di soluti è più elevata.
4. **Ioni Minerali:**
- Gli ioni minerali nel suolo, come nitriti, nitrati, fosfati, potassio e altri, vengono assorbiti
attivamente dalle cellule delle radici attraverso processi di trasporto attivo. Le proteine di
trasporto nella membrana cellulare aiutano a spostare selettivamente gli ioni minerali
all'interno delle cellule.
5. **Pressione Radicale:**
- L'assorbimento di acqua crea una pressione radicale, che aiuta a spingere verso l'alto
l'acqua attraverso il corpo della pianta. Questa pressione contribuisce alla rigidità della
pianta, fornendo supporto strutturale.
6. **Trasporto Ascendente:**
- L'acqua, insieme ai minerali disciolti, viene trasportata attraverso il xilema, un tessuto
vascolare specializzato, verso le parti superiori della pianta. Questo processo è noto come
trasporto ascendente.
7. **Traspirazione e Coesione:**
- La traspirazione, l'evaporazione dell'acqua attraverso stomi nelle foglie, crea una
tensione nell'acqua che contribuisce al suo sollevamento. La coesione tra le molecole
d'acqua nel xilema contribuisce anch'essa a mantenere l'integrità della colonna d'acqua.
2. **Antenne Fotossintetiche:**
- Le antenne fotossintetiche sono complessi proteici contenenti clorofilla che agiscono
come strutture di raccolta della luce. Queste antenne sono situate nei tilacoidi dei cloroplasti
e sono responsabili della risonanza energetica, che trasferisce l'energia luminosa captata
alla clorofilla reattiva.
5. **Trasporto di Elettroni:**
- Gli elettroni liberati durante la fotosintesi sono trasportati attraverso una serie di
complessi proteici noti come catena di trasporto degli elettroni. Questo processo genera un
gradiente di protoni attraverso la membrana tilacoidea.
1. **Trasporto di Elettroni:**
- Durante la fotosintesi, la luce solare è assorbita dalla clorofilla e altre molecole pigments
nei cloroplasti. L'energia luminosa eccita gli elettroni nella clorofilla, causando la loro
liberazione.
3. **Sintesi di ATP:**
- Il flusso di protoni attraverso la membrana tilacoidea è sfruttato dall'enzima ATP sintasi
per la sintesi di ATP. Gli ioni protonici che ritornano attraverso l'ATP sintasi generano
l'energia necessaria per legare un fosfato ad un'adenosina difosfato (ADP), formando così
ATP.
4. **Sintesi di NADPH:**
- Gli elettroni liberati durante il processo di fotosintesi sono accettati da una molecola
chiamata NADP+ (nicotinamide adenina dinucleotide fosfato), formando così NADPH.
Questo processo coinvolge anche l'apporto di protoni (H+) dall'ambiente circostante.
In sintesi, la sintesi di NADPH e ATP durante la fase luminosa della fotosintesi è essenziale
per immagazzinare e trasferire l'energia luminosa catturata dalle piante ai processi
biochimici che portano alla produzione di sostanze nutritive.
4. **Produzione di Carboidrati:**
- Una parte del G3P viene utilizzata per la sintesi di carboidrati, come glucosio e altri
zuccheri. Alcune molecole di G3P rimangono nel ciclo di Calvin per essere utilizzate nella
fase successiva.
5. **Rigenerazione di RuBP:**
- Alcune molecole di G3P vengono utilizzate per rigenerare RuBP, permettendo al ciclo di
ricominciare. Questa fase è essenziale per mantenere la continuità del ciclo e garantire che
la fissazione del CO2 possa continuare.
Il ciclo di Calvin rappresenta un processo di fissazione del carbonio cruciale per la sintesi dei
carboidrati nelle piante. Gli zuccheri prodotti durante questo ciclo possono essere utilizzati
come fonte di energia per la pianta stessa o possono essere immagazzinati sotto forma di
amido per un utilizzo futuro.