Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
1833-1897
nasce ad Amburgo
In una conferenza del 1933 Schönberg definì Brahms «il progressivo»: Brahms, der
Fortschrittliche.
Brahms profondo legame con il classicismo viennese: dal 1862 si trasferì a Vienna.
1872 nominato direttore artistico della Gesellschaft der Musikfreunde per la quale
diresse molta musica antica dimettendosi poi nel 1875.
Nel 1868 fu la composizione di Ein deutsches Requiem per soli coro e
orchestra a consacrarne la fama: il testo non è liturgico ma liberamente
tratto dalla Bibbia e suddiviso in 7 parti
La ballata per piano solo era un’invenzione recente nel 1854; essa non
implicava una forma precisa e predeterminata. In ogni caso le 4 ballate op.
10 mostrano una grande varietà di scrittura e di forma musicale, ma
certamente Brahms le concepì in modo unitario come un tutto coerente e
non come singoli pezzi irrelati.
transizione tra la sezione B e la sezione A con ancora il tema del figlio in sol
minore per poi terminare con il tema della madre, la rivelazione che è stata
lei a consigliare al figlio di uccidere il padre.
il ritorno alla sezione A presenta solo il tema della madre con ondeggianti
terzine nel basso e un ondeggiare tra la minore e re minore.
Edward, Balladen und Romanzen op. 75
• https://www.youtube.com/results?
search_query=brahms+eduard
• https://youtu.be/Pl2rbfKXS90
Walpurgisnacht op. 75 n. 4 (1878)
• Duetto per due soprani e pf
• Introduzione del pianoforte, frasi della figlia e della madre comprese in una
successione di periodi di 8 misure, 4 bb. per la domanda + 4 per la risposta.
Il brano attraversa 11 tonalità da do maggiore a la minore nei periodi da 5 a
10. La successione 4+4 è rotta solo alla fine dalla madre (che si è rivelata
essere una strega) che canta una frase di 5 bb. seguita da una di 6.
• Le successive modulazioni configurano la
trasformazione progressiva della madre in strega
attraverso il completo assorbimento del mondo
diatonico in quello cromatico.
Lieb' Mutter, heut' Nacht heulte Regen und Wind. Ach, Mutter, was reiten die Hexen beim Spiel?
"Ist heute der erste Mai, liebes Kind!" "Sie reiten, sie reiten den Besenstiel." scopa
Lieb' Mutter, es donnerte auf dem Brocken oben. Ach, Mutter, was fegten im Dorfe die Besen!
tuoni
"Es sind auch viel Hexen auf'm Berge gewesen!"
"Lieb' Kind, es waren die Hexen droben." le streghe
"Liebes Kind, es ist wohl schon oft gescheh'n." "Es flog auch wohl Eine hinaus über Nacht."
Liebe Mutter, ob im Dorf wohl Hexen sind? Ach, Mutter, dein Besen war die Nacht nicht zu
Haus!
"Sie sind dir wohl näher, mein liebes Kind."
"Lieb's Kind, so war er zum Brocken hinaus."
Inizia con una introduzione di due battute che afferma la tonica re maggiore. Il ritmo
introduttivo afferma anche il clima da ninna nanna della composizione. L’armonia di
tonica permane nel basso fino alla b. 9 per poi passare ad un’armonia di si minore bb.
10-11, tramutata in si maggiore alle bb. 12-13 dagli accordi della m.d.: la progressione
è la seguente re magg. si min. si magg. si min. re magg. (che corrisponde alla struttura
tonale complessiva del pezzo).
la ballata n. 3 riporta per la struttura ABA e il tipo di scrittura alla tipologia dello
scherzo.
Il titolo intermezzo si riferisce alla sua posizione nella serie (non dimentichiamo
inoltre che la posizione dello scherzo nella sonata è quasi sempre la terza).
La sezione B è quasi un corale nel registro acuto e con una tenue sonorità,
quasi un’eco di un canto infantile in una qualche cattedrale medievale.
Come nella ballata precedente, il ritorno ad A non coincide con il ritorno alla
tonalità d’impianto che viene fatta attendere per quattro battute. La sezione A
termina infine in si maggiore.
Quarta ballata
Tonalità di si maggiore
Forma ABA’B’
• La cadenza sulla tonica è rinviata fino alla fine del brano (sehnen und
verlangen)
Heimweh I, op. 63 n. 7
Wie traulich war das Fleckchen, Non conosco un luogo più accogliente
Wo meine Wiege ging! di quello ove gli occhi ho prima aperto:
Kein Bäumchen war, kein Heckchen, non c’era bosco, prato o torrente,
Das nicht voll Träume hing. che non fosse di sogni coperto.
!
! Und nichts zu forschen, nichts zu
O wüsst ich doch den Weg zurück, spähn,
Den lieben Weg zum Kinderland! Und nur zu träumen leicht und lind;
O warum sucht ich nach dem Glück Der Zeiten Wandel nicht zu sehn,
Und ließ der Mutter Hand? Zum zweiten Mal ein Kind!
! !
O wie mich sehnet auszuruhn, O zeigt mir doch den Weg zurück,
Von keinem Streben aufgeweckt, Den lieben Weg zum Kinderland!
Die müden Augen zuzutun, occhi Vergebens such ich nach dem
stanchi Glück, invano
Von Liebe sanft bedeckt! coperti Ringsum ist öder Strand!
dolcemente tutt’intorno una spiaggia deserta
!
Heimweh III
• ABA’B’ : la seconda parte delle sezioni B trasformano materiale
di A e presentano le stesse successioni armoniche
!
!
Ich sah als Knabe Blumen blühn—
!
Ich weiß
Ich such’ an jedem Blümchen nach
nicht mehr, was war es doch?
Um jenen Schmelz, um jenes Licht,
Ich sah die Sonne drüber glühn—
Ich forsche jeden Sommertag—
Mich dünkt, ich seh’ es noch.
Doch solche find’ ich nicht.
!
!
!
!
Es war ein Duft, es war ein Glanz,
!
Die Seele sog ihn durstend ein.
Ihr wußtet nimmer, was ich trieb?
anima lo succhiava assetata
Ich suchte meinen alten Kranz.
Ich pflückte sie zu einem Kranz— lo
Er war so frisch, so licht, so lieb—
raccoglievo in una corona
Es war der Jugendglanz.
Wo mag er blieben sein?
Liebeslieder Walzer op. 52
• Per coro e pianoforte a 4 mani.
• Tradizione del Lied popolare, congiunta alla tradizione viennese del walzer
e a quella anch’essa tutta viennese del repertorio a 4 mani (si vedano i brani
di Schubert).
• I diciotto brani che compongono il ciclo sono tutti in 3/4, il tempo tipico del
valzer, oppure del Länder, un poco più lento. La forma di ogni singolo
pezzo è estremamente semplice, sempre strofica: solitamente una frase
composta di 4+4 battute, seguita da una sezione leggermente variata;
d'obbligo i ritornelli di ogni periodo. Questa scrittura estremamente sobria,
a tratti elementare, trova rispondenza nei testi,
INTERMEZZI OP. 119
• I 4 Klavierstücke op. 119 furono composti nel 1892 e pubblicati nel 1893, essi
sono l’ultima raccolta per pianoforte di Brahms. Anche se non espressamente
dedicati a Clara Schumann, Brahms le inviò il primo come omaggio.
Op. 119:
Intermezzo in do magg.
Stesso carattere iniziale e tonalità della seconda sinfonia completata l’anno prima.
Strettamente legato al genere della sinfonia come tutti i concerti di Brahms, punti di
riferimento il concerto per violino di Beethoven nella stessa tonalità, il concerto di Viotti n.
22 in la minore che era tra i preferiti di Joachim e che Brahms citò anche nel doppio
concerto
Terzo movimento un rondò rustico in stile ungherese che ricorda il finale alla zingara del
concerto in stile ungherese op. 11 di Joachim 1861.
PRIMO MOVIMENTO, ALLEGRO
NON TROPPO
ESPOSIZIONE
TUTTI
1° tema
2° tema re maggiore presentato da oboe e corno
tema di chiusura in re minore idea marziale in ritmo puntato
SOLO
passaggio improvvisativo con frammenti del tema 1 mentre l’orchestra interviene qua e
la con il motivo puntato
tema 1 (orch.)
transizione il violino suona accordi di 3 suoni
mentre il solista continua con arpeggi entrano i flauti con il 2° tema ora in La maggiore
3° tema: come è comune nei concerti il solista introduce un tema nuovo nel primo solo
(esposizione) caratterizzato da ritmi puntati e salti
poi ripreso dall’orchestra
tema di chiusura presentato dal solista in accordi in la minore.
SVILUPPO
il solista salti e salite e discese fino alle note più acute discesa finale fino al re
RIPRESA
transizione
3° tema suonato dal solista stavolta in fa# maggiore poi ripetuto dall’orchestra
CODA orchestra ripropone una versione del tema 1 poi elementi cadenzali
Secondo Movimento
ADAGIO fa maggiore 2/4
forma ternaria
B fa diesis minore
A’ Fa maggiore
Terzo movimento Allegro giocoso ma non troppo vivace- Poco più presto
RONDO Re maggiore 2/4 con inserti di ¾
tema A
A’
C sol maggiore
A’’
Coda
DOPPIO CONCERTO PER
VIOLINO E VIOLONCELLO
Il Doppio Concerto è la quarta e ultima composizione nella forma del concerto, nel 1887 Brahms aveva 54 anni, prima
esecuzione a Colonia con Joachim come interprete al violino, Hausmann al violoncello e Brahms direttore. Il suo
parente più prossimo è il Triplo concerto di Beethoven per pianoforte violino e violoncello
probabilmente il concerto costituisce una sorta di riconciliazione con l’amico Joachim dal quale si era allontanato dopo
il divorzio di quello dalla moglie Amalie
andante re min.
l’orchestrazione collega il colore con la struttura, intimo legame tra la musica cameristica corale sinfonica e i concerti di
Brahms
la prima entrata del violino dopo il tutti iniziale presenta la figura di 3 note che era il motto di Joachim, FAE, Frei aber
einsam, e il secondo tema che fa riferimento al tema del concerto di Viotti in la min., era già presente nel concerto per
violino scritto sempre per Joachim, non si tratta di vera citazione piuttosto un’allusione
influssi dalla sinfonia concertante di Mozart per violino e viola e dal triplo concerto di Beethoven
la concezione vicina a quella di un trio con pianoforte con l’orchestra che prende il posto del pianoforte (trio per
pianoforte in do minore op. 101 completato l’estate prima) qui però cadenza iniziale di violino solo violoncello solo e
poi dei due strumenti insieme in ‘modo d’un recitativo’