Sei sulla pagina 1di 2

LA VITA DI DANTE ALIGHIERI

Di lui abbiamo un numero molto ristretto di informazioni, infatti le prime incertezze si riscontrano già nel nome. In un
documento del 1343 quando Alighieri è morto da più di trent’anni si legge che il figlio paga una tassa per riottenere
dei beni confiscati al padre, dove lo chiama Durante. Probabilmente Durante è il nome di nascita del poeta anche se
nella sua vita si fa chiamare da tutti Dante. Più controverso è il cognome che ha varie alternative ma resta più o meno
invariato, noi siamo noti ad utilizzare quello datogli da Boccaccio nel suo Trattatello in laude di Dante.

Dante nasce a Firenze in un giorno compreso tra il 14 maggio e il 13 giugno del 1265. Possiamo dividere la sua vita in
due grandi periodi:

PERIODO DELLA GIOVINEZZA

Dante viene da una famiglia guelfa, piuttosto agitata e già all’età di diciotto anni si ritrova orfano.

Nell 1277 alla misera età di dodici anni risale il contratto di matrimonio con Gemma di Manetto Donati, proveniente
da una famiglia molto importante di Firenze. Dal matrimonio nascono almeno tre figli.

All’età di nove anni Dante incontra Beatrice Portinari e se ne innamora. Anche se poi si sposerà continuerà ad essere
amata dal poeta fino al 20 giugno 1290, giorno in cui all’età di 24 anni muore. Nonostante ciò, Beatrice rimane la
maggiore ispirazione di Dante infatti scriverà per lei le sue opere più importanti (Vita Nova e Comedia).

Anche degli studi di Dante si sa poco, molto probabilmente ha seguito a Firenze dei corsi di insegnamento (per certo
alcuni con Brunetto Latini, letterato coltissimo). Inoltre, Boccaccio sostiene che Dante ha studiato all’università di
Bologna ma non è mai stato confermato.

Fino al 1290 (anno in cui muore Beatrice), Dopo quella data approfondisce studi
Dante studia la letteratura. filosofici.

GLI ANNI DELLA GIOVINEZZA: VITA PUBBLICA E IMPEGNO

Tra i venti e i trenta anni Dante si dedica SOLTANTO alla letteratura; infatti, scrive diverse poesie che rimangono sparse
e tra il 1293 e il 1296 Dante scrive la Vita Nova che rappresentava il suo amore per Beatrice.

Metà degli anni Novanta Dante si interessa alla politica

Inizia ad assumere un rilievo pubblico e politico, partecipa alla battaglia di Campaldino tra guelfi e ghibellini, questo
episodio ci fornisce l’inedita immagine di Dante soldato (impensabile), ma anche la sua condizione economica e
sociale di livello medio alto.

Guelfi: supremazia del papato.

Dante inizia la sua politica approcciandosi ai guelfi bianchi (parte del popolo più povera) arrivando nel 1300 ad essere
eletto priore di Firenze, ma in quel momento il comune è pieno di lotte interne e non appena Dante finisce il suo
incarico, i neri prendono il controllo di Firenze iniziando dei processi contro i bianchi. Dante viene inizialmente
condannato ingiustamente a pagare una multa, poi viene condannato a morte perché non pagò questa multa.

Dante ovviamente non può più mettere piede a Firenze ed è costretto a scappare con la moglie.
GLI ANNI DELLA MATURITÀ

Dante riprova con i bianchi a riprendere potere, ma dopo la morte di Bonifacio VIII non c’è più speranza, tanto che è
costretto a rassegnarsi nel 1304.

Dante continua la sua vita svolgendo compiti di ambasciatore (capo di un paese) sfruttando le sue prestigiose doti
culturali. Passa alcuni anni in Lunigiana dove molto probabilmente inizia a scrivere la Commedia poi continua la sua
vita girando fino a morire a Ravenna tra il 13 e il 14 settembre del 1321.

LA POETICA

Dante è molto difficile da comprendere perché le sue scritture sono di carattere universalistico (deve rappresentare
tutto il sapere dell’uomo), tuttavia possiamo dividere la sua produzione in tre fasi:

LIRICA: Vita nova e le FILOSOFICA: trova TEOLOGICA: capace di racchiudere


rime della giovinezza espressione nel Convivio tutte le modalità, Comedia

1280-1290: Come tutti i poeti di quest’epoca anche Dante è un poeta d’amore, la sua produzione giovanile è
fondamentalmente lirica: si tratta di rime dedicate alla donna amata. È in questo periodo che prende forma il dante
stilnovista, di cui il padre è definito Guinizzelli.

In questo periodo Dante tratta concetti di cuore gentile, di nobiltà d’animo, di amicizia, e di pari passo la donna di cui
si descrivono gli occhi e la forza del saluto, capace di portare salvezza vista come una figura angelica. Troviamo questa
dinamica di amore nella Vita nova.

Alla metà degli anni Novanta (finita la Vita nova) Dante capisce che ormai la poesia d’amore risulta passata, si aspira a
una letteratura che sia capace di affrontare questioni più ampie e decisive. È dopo la morte di Beatrice che Dante
scrive delle poesie più concettuali, questo trapasso lo vediamo nel Convivio in cui non si parla più di amore, ma per
riflettere sulle grandi virtù dell’umanità.

La sua ultima parte di vita Dante la dedica alla stesura della Comedia, in cui vuole spiegare tutto, anche ciò che non si
può cogliere con la ragione, ossia Dio.

LA LINGUA USATA

LE RIME DELLA GIOVINEZZA

Dante scrive testi singoli che sono destinati a rimanere sparsi a cui vengono dati il nome di Rime, cento liriche non
riconducibili a un disegno unitario.

 Rime giovanili: dalle più antiche, 1283-1284.


 Rime della maturità: dottrinali allegoriche, il tema è la nobiltà d’animo.
 Rime petrose: il linguaggio è aspro e difficile, la donna è rappresentata crudele e insensata come una pietra.

Potrebbero piacerti anche