1.
Il nodo storiografico della Commedia si impernia sul nodo di PURGATORIO XXIV. Mentre
la prima parte della conversazione di Dante con Bonagiunta tratta della sola biografia
poetica di Dante, collocando implicitamente DONNE CH'AVETE all'interno della sua
oeuvre complessiva, la replica di Bonagiunta solleva questioni di genealogia poetica e di
precedenza storica: “ il nodo che 'l Notaro e Guittone e me ritenne di qua dal dolce stil novo
ch'i odo. Dante cerca in questo passo di stabilire due punti:
-c'è un nuovo stile che compete a un gruppo di nuovi poeti; si tratta dello stilnovo in senso
generico, definito storicamente come stile o maniera a cui i vecchi poeti qui nominati non
possono aspirare ( Bonagiunta, jacopo da Lentini e guittone d'arezzo) ;
-all'interno di questo nuovo stile, c'è uno stile veramente nuovo, caratterizzato dalle “nove
rime”, ed è questo lo stil novo tipico di Dante. L'intenzione di Dante è quella di farci
tracciare una linea di demarcazione tra vecchio e nuovo: sia nel canto XXIV sia nel canto
XXVI, ci fornisce nomi che possono essere collocati da una delle due parti dell'immaginario
ottenendo così una generica cronologia. Il canto XXIV estende il raggio dell'indagine fino
agli inizi della tradizione italiana attraverso la menzione del Notaro, Giacomo da Lentini. Il
passo si riferisce esclusivamente a dei capiscuola, in rappresentanza non soltanto di sé
stessi, ma anche dei propri seguaci: dal Notaro, capofila della scuola siciliana, a Guittone,
capofila di quella toscana, a Bonagiunta, mediatore siculo-toscano. La poesia di Guinizzelli
viene attentamente collegata a quella di Dante e al “dolce stilnovo” evocato da Bonagiunta,
attraverso un doppio uso della parola chiave “dolce”. Qui (NEL XXVI) Dante chiama
Guinizzelli padre poetico, un padre che ha generato, non solo lo stesso Dante, ma anche altri
poeti amorosi, contemporanei di Dante Guinizzelli per modestia indica accanto a sé un
poeta che fu “MIGLIOR FABBRO” del parlar materno, cioè uno scrittore che nel proprio
volgare raggiunse risultati superiori ai suoi e cioè ARNAUT DANIEL, supremazia
incontestabile a dispetto di coloro che considerano Giraut de Bornehl ( quel di Lemosì) il
poeta più grande. Guinizzelli conclude sottolineando che anche in Italia esisteva una
situazione analoga perché alcuni ritenevano che fosse Guittone il poeta supremo, fino a che
la verità prevalse. La differenza tra Dante e i suoi precursori sta proprio nel fatto di scrivere
quando Amore lo ispira, prendendo nota sotto dittatura. Già nel De Vulgari Eloquentia
Dante tenta una storia della lirica dedicando ad ogni scuola un capitolo a sé stante, passando
dal provenzale, dal francese all'italiano stendendo una vera e propria lista: 5 provenzali, 5
francesi, 5 italiani fra cui lui stesso. A differenza del De Vulgari Eloquentia decide di
innalzare Arnault( 3°posto nel DVE) al di sopra di Giraut ( messo al 1° posto nel DVE);
Arnault è l'ultimo poeta lirico del purgatorio ed è l'esempio perfetto di poeta amoroso della
Commedia, così come “Donne ch'avete”, ultima autocitazione della cantica. Arnault nel
primo verso del suo discorso rimanda A FOLQUET DE MARSELHA (2° posto nel DVE)
( come Arnault collocato tra coloro che hanno tendenze lussuriose) e questo richiamo alla
lirica d'amore indica che il trovatore marsigliese sarà il prossimo ( e ultimo poeta amoroso
della commedia). È poeta amoroso del paradiso per la sua natura aperta nel servire Dio, e a
questo punto dal secondo posto sale al primo per la sua posizione privilegiata nel paradiso
grazie al suo amore convertito( divenne vescovo di Tolosa dopo essersi ritirato in un
monastero cistercense e fu sostenitore di S. Domenico).
2.GUINIZZELLI E CAVALCANTI
Se nella Commedia Guittone è una presenza ripetutamente svilita, Cavalcanti è un'assenza a
cui viene negato il dovuto. Fu sicuramente primo mentore dantesco e la sua condizione di
leader del gruppo di giovani poeti viene rispecchiata nella posizione forte all'inizio del verso
di Guido, i' vorrei che tu Lapo ed io. È il 4° personaggio ad essere introdotto nella Vita
Nova e viene anche chiamato primo degli miei amici avendo un ruolo attivo nella
narrazione. Nel DVE, la più famosa canzone DONNA ME PREGA viene citata due volte
nel trattato, ma aggiunge un quarto nome che è quello di Cino da Pistoia e insieme a Dante
quest'ultimo appare come poeta della rettitudine che ha mostrato di far uso di un volgare
illustre. Nella commedia c'è un più severo silenzio: Cavalcanti è assente tra i poeti, viene
nominato nell'inferno, dove non c'è poesia d'amore. Ogni poeta d'amore, non importa quanto
modesto, appare per definizione nel purgatorio. Nessun poeta d'amore appare mai nella
prima cantica: Francesca è una lettrice; Pier della Vigna rappresentante della cancelleria
federiciana( e non della scuola siciliana);Bertran poeta d'arme. In purg. 11 riceve
semplicemente un tributo linguistico in cui Cavalcanti toglie il primato linguistico a
Guinizzelli, per perderlo a sua volta ad opera di un altro poeta che non può essere che Dante
stesso. Quindi è presente semmai, solo negli anonimi “migliori” del purgatorio 26.
Guinizzelli invece, che nella vita nova viene visto solo come un importante, ma lontano
precursore, assume maggiore rilievo nel DVE dove viene chiamato “maximus Guido”, e
appare anche nel Convivio ( dove non ci sono né Cino né cavalcanti) muovendosi in un
continuo crescendo di importanza, fino ad arrivare ad assumere nella Commedia
l'appellativo di PADRE. CONTINI affermerà che il silenzio di Dante su Cavalcanti riflette
una deliberata strategia adottata allo scopo di non giudicarlo esplicitamente.
3.POESIA POLITICA: BERTRAN E SORDELLO
Barolini in questo capitolo intende proporre tra gli altri poeti lirici della commedia; Bertran
De Born ( inf. 28) e Sordello (purg.6-7). In realtà di tutti i poeti lirici all'interno della
commedia solo Bertran e Sordello non sono principalmente poeti amorosi. Tra BERTRAN
BORN, SORDELLO, BONAGIUNTA DA LUCCA, GUIDO GUINIZZELLI, ARNAUT
DANIEL E FOLQUET, solo i primi due si distaccano in quanto le loro missioni poetiche
sono diverse dalle altre e si rivelano come poeti politici della COMMEDIA. SORDELLO
era principalmente noto come autore di un compianto satirico dalle sfumature politiche, il
planh( lamento) per Blacatz in cui satireggia con violenza i principi d'Europa, criticandoli
per la loro codardia, quindi più una denuncia per i vivi che un lamento per i morti. Anche il
Sordello di purg. VII ha l'opportunità di giudicare il comportamento dei governanti: anche
qui i principi vengono rimproverati di negligenza e di aver governato con inettitudine. Allo
stesso modo, anche Bertran ( collocato nella nona bolgia dell'ottavo girone infernale tra i
seminator di scandalo e di scisma)era celebre per i compianti e in particolar modo per quelli
nei confronti di Enrico d'Inghilterra. Mentre, però, Sordello raccomanda la guerra solo come
antidoto alla vigliaccheria, le ragioni del bellicismo di Bertran sono intese a vantaggi
personali: il bottino era l'interesse principale. Come ci sono pure delle corrispondenze tra la
presentazione di Farinata e quella di Sordello: entrambe le anime fanno la loro comparsa in
episodi che hanno a che fare con l'amor di patria e la necessaria parola d'ordine, in ognuna
delle due occasioni, è un suono evocante la patria: Farinata sente l'accento toscano, Sordello
reagisce alla prima parola di Virgilio, Mantua. Nell'inferno l'amore per la patria è inserito in
un contesto di eresia o separatismo, tanto che Farinata può trasformare la comune origine
toscana in barriere ; nel purgatorio la comune origine lombarda diventa occasione di un
abbraccio. Cosi avviene per Sordello e Bertran. Dai resoconti delle vidas e dei razos che
circolavano Bertran appare come consigliere del principe Enrico responsabile in prima
persona delle ostilità tra il principe e il padre Enrico II ( nell'inferno porta la propria testa
avanti come una lanterna: staccata dal corpo per indicare che separò il figlio dal padre..
quindi Sordello ( i cui versi se fossero stati presi sul serio avrebbero suscitato combattimenti
in ogni angolo d'Europa) è reincarnato come emblema d'unità. Bertran i cui versi hanno in
realtà avuto poco impatto politico, diviene emblema di scisma. L'obiettivo di Dante è quello
di impartire una lezione sul modo in cui il poeta usa i propri talenti di fronte alla società e la
sua responsabilità nei confronti dello stato.
4.QUADRO LIRICO: MODELLI DI REVISIONE
REVISIONE NEGATIVA
Guittone : il trattamento negativo del DVE viene intensificato nella commedia;
Giraut: non più poeta provenzale della rettitudine del Dve, la sua statura è diminuita nella
commedia dall' accoppiamento con Guittone;
Bertran: da unico poeta d'armi del Dve, diviene emblema di scisma nella commedia.
REVISIONE POSITIVA
GUINIZZELLI: lontano saggio della vita nova, maximus nel de vulgari eloquentia, padre
nella commedia.
ARNAUT: poeta provenzale d'amore nel DVE, diventa miglior fabbro nella commedia. In
lui come in Cavalcanti troviamo un'enfasi sul concetto di poeta come artefice. Cavalcanti
condivide l'idea di Arnault: “ amore ha fabbricato ciò che io limo”
FOLQUET: poeta di scarsa importanza nel dve, innalzato a poeta lirico nel paradiso.
SORDELLO: nominato di passaggio nel dve, quasi una curiosità linguistica, diviene
emblema di unità politica