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Dialoghi del Cinquecento

Introduzione
Oralità e scrittura  Platone è il primo inventore del dialogo (Fedro)
- scelta di questa forma: problema del rapporto tra l’insegnamento
dato dal vivo (interazioni) e l’immobilità della scrittura
 Tasso : scrittura è fissità rispetto alla mobilità della parola, ma questo
suo limite è anche la sua potenza
- vantaggio: scrittura eterna, cerca riflessione, può essere corretta, non
è vittima del momento (come il discorso orale)
 Conversatione vs Scrittura
- mobilità vs fissità / vitavs non vita / caldo vs freddo
 Baldassarre Castiglione, Il Cortegiano: opposizione caldo/freddo
- (libro II) parole che nascono calde dalla voce dell’uomo e si
ghiacciano dal freddo, rimanendo immobili. Gli interpreti riescono ad
accendere il fuoco per tornare ad ascoltarle
-> ghiacciare la voce ne toglie il calore, ma permette di darle stabilità e
richiede un calore vivo (lettore) per riascoltare l’eco della parola
originaria
Dialogo e  Godard: il dialogo è la formulazione scritta di un dibattito attorno a
conversazione una questione teorica o pratica
 Generi simili al dialogo:
- finzione narrativa/teatro -> il dialogo non mira alla rappresentazione
di un’azione ma alla discussione di un problema, non è fatto per essere
messo in scena
- trattato filosofico -> la funzione diegetica (del dialogo) offre una
pluralità di punti di vista sulla stessa questione, mentre nel trattato è
l’autore in primo piano che gestisce esplicitamente tutto il dialogo
 Forma mimetica dei dialoghi : non c’è narratore, ma si riportano
solamente le battute dei personaggi (spesso in Cicerone)

Teoria dialogo
Dialogo riportato  Inventato da Platone, permette di enfatizzare l’assenza dell’autore (in
modo che il narratore non sia esplicitamente indirizzato verso un certo
punto di vista)
Tipologie di  Dialoghi simmetrici
costruzione dei - dialoghi eristici: visioni contrapposte dei personaggi che dibattono e
dialoghi non riescono a mettersi d’accordo
- dialoghi euristici: tutti i personaggi collaborano in una ricerca comune
arrivando ad una conclusione condivisa
 Dialoghi asimmetrici
- dialoghi didattici: maestro insegna (lunghi discorsi) e discepolo
impara (domande), simile al trattato
- dialogo socratico: a fare le domande è il maestro invece del discepolo
(aiutare l’allievo a far nascere una verità che ha già dentro di sé)
 Dialoghi simmetrici
- dialoghi eristici: visioni contrapposte dei personaggi che dibattono e
non riescono a mettersi d’accordo

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- dialoghi euristici: tutti i personaggi collaborano in una ricerca comune
arrivando ad una conclusione condivisa
 Dialoghi asimmetrici
- dialoghi didattici: maestro insegna (lunghi discorsi) e discepolo
impara (domande), simile al trattato
- dialogo socratico: a fare le domande è il maestro invece del discepolo
(aiutare l’allievo a far nascere una verità che ha già dentro di sé)
Caratteristiche  Presenza di riflessioni metaletterarie
dialogo  I diversi punti di vista dei personaggi presenti all’interno del dialogo
permettono all’autore di distanziarsi dalle opinioni espresse (vedi
Castiglione ad Alfonso de Valdés)
- scelta pedagogica (Platone): lasciare una questione apparentmente
aperta perché sia il lettore a prendere posizione (lettore attivo)
- scelta apologetica (difensiva): scontro tra Castiglione e Valdés
(neutralità dell’autore apparente)
- dunque possibile ambiguità rispetto alla posizione dell’autore
 Tratta di questioni intellettuali
 Rappresentazione letteraria (di finzione): per argomentare una
posizione, il dialogo deve mettere in scena il processo attraverso il
quale questa posizione viene comunicata affinché il lettore ne sia
persuaso (problema dell’autore)
- bisogna dunque rappresentare la reazione dei personaggi
- fatta per un certo pubblico, in un dato luogo e tempo
 Forma diffusa del titolo “personaggio + tema” (Laelius de amicitia)
 Rapporto tra identità/carattere/posizione sociale e punti di vista
espressi
Dialogo  Narrativo, referenziale, dottrinario
ciceroniano  Trasmette un contenuto di conoscenze garantito dall’autore
 Il lettore è chiamato a far propri i valori veicolati dal testo
 Modello principale dei dialoghi del Cinquecento
Dialogo lucianeo  Drammatico, di finzione, critico
 Mette di fronte personaggi, dal confronto tra i quali deve scaturire una
verità morale
 Il lettore è chiamato a prendere le distanze per valutare l’ironia
dell’autore
Dialogo nel  Personaggi sono personificazioni e tipi umani esemplari
Medioevo  Dimensione spazio-temporale assoluta (non storica)
 Interesse non sugli interlocutori ma sui contenuti dei pensieri
- il contesto viene eliminato per far risaltare solo i contenuti
 Petrarca
Dialoghi in 3 parti  Origine agostiniana
 Suddivisione in 3 giornate con una struttura ascensionale
- 3 libri che riportano ognuna una giornata
- 3 interlocutori diversi
 1 interlocutore/ibro: contro tema (stoico)
 2 interlocutore/libro: a favore tema (aristotele/cicerone o epicureo)
 3 interlocutore/libro: supera le due posizioni, visione aulica (cristiano)

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Platone (106 a.C. – 43 a.C.)


Fedro  Dialogo filosofico
 Personaggi : Socrate e Fedro
 Ambientazione
- luglio e agosto
- passeggiata sotto i portici della casa di Morico, proseguono fino alle
rive del fiume e si fermano sotto l’ombra di un platano altissimo
 Tempo del racconto:
- lettura del discorso di Lisia dal mattino fino a mezzogiorno
- secondo discorso di Socrate nel primo pomeriggio
- incontro termina di sera
 Temi
- Fedro riporta un dialogo (immaginario?) che ha avuto con Lisia
leggendone il testo (discorso sull’amore – ciò che distingue il
comportamento di chi ama da quello di chi non ama)
- amore, retorica e natura dell’anima
 Riassunto:
- durante la conversazione Socrate sostiene che la retorica, intesa
come arte di persuasione verbale, può essere pericolosa se non è
guidata dalla filosofia e dalla ricerca della verità. Socrate esprime
anche la sua visione dell’amore come un impulso divino che eleva
l’anima umana e la connette al mondo delle idee. Inoltre, nel dialogo si
discute anche della scrittura e della sua influenza sulla memoria e sulla
conoscenza. Alla fine, Platone mette in evidenza l’importanza di
un’amore filosofico e razionale che mira all’ascesa dell’anima verso la
conoscenza eterna e alla virtù.
Teeteto  Dialogo filosofico
 Personaggi : Socrate e Teeteto (un giovane matematico)
 Ambientazione: Atene
 Tema: natura della conoscenza
 Riassunto:
- Socrate sfida Teeteto a definire la conoscenza, ma le loro prime
definizioni risultano insoddisfacenti. Successivamente, si esplora la
teoria della percezione e si discute se la conoscenza si basi sulla
percezione sensibile. Tuttavia, questa teoria viene respinta poiché le
percezioni possono essere ingannevoli. Il dialogo continua con
l’esplorazione di diverse teorie sulla conoscenza, tra cui la percezione,
la falsa opinione e il discorso sensato. Alla fine, Platone suggerisce che
la vera conoscenza si basa sulla ragione e sulla comprensione delle
idee eternamente valide. L’opera si conclude con un aperto
interrogativo sulla possibilità di definire con precisione la conoscenza
umana.

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 Analisi
- dialogo collocato nel tempo e nello spazio
- si evoca un personaggio assente
- tempo del racconto: incontro avvenuto anni prima
- dialogo riportato nel racconto “presente” (Teeteto lo riporta a
Euclide)
- presenza di riflessioni metaletterarie
Parmenide  Dialogo filosofico complesso
 Personaggi: Clazomene, Perilampe e Antifonte (fratelli di Platone)
 Ambientazione: Atene
 Tema: questioni dell’essere, della realtà e dell’esistenza
 Analisi:
- pluralità di voci ha una dimensione sincronica (orizzontale: i
personaggi hanno opinioni differenti) ma anche acronica (storica)
- dialogo riportato da Cefalo che riporta un dialogo che ha ascoltato da
altri

Lettera di Castiglione ad Alfonso de Valdés


Dialogo di Alfonso  Pubblicazione di un dialogo di Alfonso de Valdés dedicato agli
de Valdés avvenimenti del sacco di Roma (1527), nel quale due personaggi si
incontrano per strada e si raccontano quello che è successo (che
sarebbe avvenuto per punizione divina contro il papa corrotto)
 La forma del dialogo permette a Valdés di prendere le distanze dalle
opinioni espresse
Lettera di  Castiglione, che rappresentava il papa a Madrid, scrive una lettera
Castiglione contro Valdes
 Castiglione dimostra di aver conoscenza del genere del dialogo,
contesta a Valdés di lasciar trasparire il suo punto di vista (un
personaggio parla in modo semplice mentre l’altro è più acuto)

Cicerone (106-43 a.C.)


Biografia  Oratore e politico romano
 Scrive 13 dialoghi (5 in forma mimetica)
 Struttura dialoghi
- dedica/proemio in prima persona (Aristotele) rivolgendosi al
dedicatario (rappresentante simbolico di tutti i lettori) spiegando le
sue ragioni, il contesto e sintetizzando la sua posizione
- divisione del dialogo in giornate secondo i temi
- ambientazione topoica (momenti festivi di otium)
- verosimiglianza dei personaggi (che appartengono a una classe
sociale alta) e dell’ambientazione (Roma del suo tempo)
 Trasmissione di quest’elementi derivanti dalla tradizione antica alla
tradizione moderna (del 500)
De Oratore (55  Nel proemio Cicerone si cita in prima persona (cogitanti mihi) ->
a.C.) innovazione
 Dialogo ambientato nel 91 a.C. d
 Riassunto: Cicerone esamina le qualità e le competenze necessarie per

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diventare un oratore efficace, come la conoscenza della retorica, la
capacità di persuasione e l’eloquenza. Vengono anche discussi i diversi
stili di discorso e l’importanza dell’etica e della virtù nel discorso
pubblico. Nel dialogo, Cicerone presenta diverse teorie sulla retorica e
sottolinea l’importanza di una preparazione accurata e di un buon uso
della parola per raggiungere l’efficacia persuasiva
 Personaggi: Quinto Muzio, Lucio Crasso, Marco Antonio, Gaio Cotta e
Publio suplicio (allievi)
- gioco di rispecchiamenti orizzontale e verticale
 Struttura:
- il primo giorno parlano di politica e fanno previsioni fosche
sull’avvenire (dramma contemporaneo sullo sfondo) poi la cena
riporta l’allegria (contesto festoso)
 Analisi
- intertestualità (Fedro di Platone, discussione sotto al platano)
- differenza: se nel Fedro si sdraiano per terra, qui si fanno portare dei
cuscini dai servitori (livello sociale dei personaggi
Laelius de amicitia  Scritto nel 44 dopo l’assassionio di Cesare, ma ambientato nel passato
 Cicerone immagina di riportare una conversazione avvenuta molti anni
prima
- a casa di Maurizio Scevola (maestro di Cicerone) si discute di un fatto
di cronaca politica nell’88 alla presenza di Cicerone
- si tocca il tema dell’amicizia
- Scevola riferisce di una conversazione alla quale aveva partecipato
nel 199 a.C
 Nel dialogo, Cicerone immagina una conversazione in cui discutono le
caratteristiche, i benefici e l’importanza dell’amicizia. Cicerone
evidenzia l’amicizia come un legame basato sulla virtù, sulla fiducia
reciproca e sull’interesse comune. Sottolinea anche come l’amicizia
possa contribuire al benessere individuale e alla stabilità sociale. Nel
complesso, Cicerone promuove l’amicizia come un valore
fondamentale nella vita umana e come un elemento essenziale per il
raggiungimento della felicità e della virtù.
 Congruenza tra il tema, i personaggi e il lettore: come Catone ha
parlato della vecchiaia perché vecchio, Lelio parla dell’amicizia perché
grande amico
De Tusculanee  Scritte nel 45 a.C.
disputationes  Libro di filosofia, Cicerone scrive che la filosofia deve essere studiata
ancora in greco perché sembra che non possa esserci una filosofia in
latino -> si vuole dimostrare che la lingua greca si presti per
l’apprendimento della filosofia
 Forma diversa rispetto agli altri dialoghi, obiettivo didattico
(insegnamento frontale)
- prendendo a modello Aristotele voglio scrivere dando un contesto,
una finzione narrativa, ma per comunicare degli insegnamenti filosofici
di alto livello
 Cicerone immagina di essere nella sua casa di campagna alla presenza
di molti amici non culturalmente preparati come lui e di fare loro delle

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lezioni
- suddivise in 5 giorni (5 libri)
- metodo di Socrate: ribattere con la tesi contraria a quella esposta
dall’allievo per capire quale delle due è più verosimile
 Differenze con le sua altre opere:
- fine didattico escplicito
- interlocutore principale è Cicerone personaggio (non autore)
- personaggio unico (Cicerone), mentre gli altri vengono descritti
generalmente come amici

Luciano e il dialogo lucianeo


Biografia  Autore minore della letteratura antica, scrive in greco e vive tra la Siria
e Roma nel 2 secolo d.C.
 Seconda sofistica (molte opere diegetiche)
Dialogo lucianeo  Modello alternativo a quello ciceroniano diffuso in Spagna, Germania e
Inghilterra
 Dimensione teatrale spiccata, aspetto concettuale e intellettuale meno
centrale
 Caratteristiche
- drammatico, di finzione, critico
- confronto fra personaggi che fa scaturire una verità morale
- componenete comica, demistificazione
- contesto poco realistico
- lettore chiamato a prendere le distanze per valutarne l’ironia

Il dialogo nel Medioevo


Caratteristiche  Personaggi sono personificazioni e tipi umani esemplari
 Dimensione spazio-temporale assoluta (non storica)
 Interesse non sugli interlocutori ma sui contenuti dei pensieri
- il contesto viene eliminato per far risaltare solo i contenuti

Petrarca (1304-1374)
De remediis  Opera medievale di grande successo (forma e senso estremamente
utrisque fortunae medievali)
(1354-1367)  Divisa in 2 libri (prefazione e dialoghetti)
 Dialoghi fra Ratio (ragione) e Gaudium (gioia), Spes (speranza) e Dolor
(dolore) o Metus (paura)
- 4 principali umori che turbano l’animo umano
 Filosofia morale applicata che insegni delle posizioni equilibrate
rispetto ai successi e agli insuccessi (posizione ragionevole)
 Forte intento didascalico (insegnamento dei grandi moralisti e dei
padri della Chiesa)
 La Saggezza, dialogo fra Gaudium e Ratium
- i due interlocutori non hanno lo stesso peso (Gioia ripetitivo mentre
Ragione risponde in modo argomentativo e complesso)
- astrazione medievale, le personalità non possono cambiare
- è chiaro che la voce da ascoltare è quella di Ragione, dove si
riconosce anche la posizione di Petrarca
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- simile a un trattato filosofico
- tema socratico: la vera saggezza è quella che si rende conto che le
manca sempre qualcosa, nel momento in cui una persona dice di
essere saggia allora non lo è per nulla
Secretum  Una delle opere più famose di Petrarca, scritto alla fine del 40/inizio 50
(prima del De remediis), ma è più umanistico
- non è stata scritta come opera letteraria, ma come opera per sé
(secretum), infatti viene pubblicata postuma
 Smentisce ogni pregiudizio per il quale si pensa che la storia avanzi in
modo lineare
 Dialogo aperto nel quale le voci sono complementari e si arrichiscono
a vicenda
 Proemio
- mihi cogitare (inizia con l’opinione dell’autore come nel dialogo
ciceroniano)
- apparizione di una donna che è la Verità che viene in soccorso di P.
(come Virgilio per Dante)
- apparizione di San Agostino, medico e maestro che nel dialogo si fa
portavoce della Verità
- libro composto in aiuto della memoria (riporta un dialogo orale)
- dialogo riportato giustificato attraverso le Tusculanee di Cicerone
 Libro I
- San Agostino aggressivo e maestro severo che non si fa problemi a
correggere il suo discepolo (Petrarca)
- a differenza dell’urbanistas classica, qui modello medievale della
disputa, insegnamento scolastico
- il discepolo non si limita a fare solo domande -> forma di dialogo
aperto

Poggio Fiorentino al Reverendo padre cardinale Gheraldo Landriani, vescovo di Como – La vera
nobiltà
Caratteristiche  Conversazione alla quale l’autore ha partecipato
 Ambientazione di vacanza (topos di Cicerone), in un giardino
 Epoca dell’inizio del collezionismo dello statuario antico da parte degli
umanisti
 Personaggi: Lorenzo de Medici (nobile) e Niccolò Niccoli (umanista)
 Tesi: Lorenzo pensa che la nobiltà nasca dall’avere una famiglia nobile,
mentre Niccoli pensa che la vera nobiltà nasca dalla virtu e dalla
sapienza
- dialogo aperto, probabilmente autore dalla parte di Niccoli
 Poggio Braciolini nella sua opera De vera nobiltate in seguito confuterà
le opinioni di Lorenzo de Medici

Pietro Bembo (1470-1547)


Gli Asolani ne’quali  Prima opera in volgare di Bembo
si ragiona d’amore  Scritta alla fine del 400 e pubblicata nel 1505 a Venezia

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 Caratteristiche
- lavoro filologico sulle opere di Petrarca -> novità (opera volgare
trattata come un’opera classica), intento culturale di mettere sullo
stesso piano letteratura classica e moderna
- tradizione del dialogo filosofico sul modello ciceroniano (400)
- Decameron di Boccaccio come modello per ambientazione e stile
- tema della lingua: scrittura del volgare sul modello stilistico e
linguistico di Petrarca (poesia), di Boccaccio (prosa)
- forma del dialogo riportato, passaggio dal parlato allo scritto
- presenza delle donne fra gli interlocutori principali: novità rispetto al
modello cicerniano
- Dante come modello di pensiero: amore origine delle più grandi virtù
e dei più grandi vizi
- dialogo in volgare ma anche prosimetro (dialogo, poesia, filosofia)
 Attacco/proemio
- naviganti che nella tempesta ritrovano la direzione con la bussola
- pellegrini/stranieri felici di incontrare qualcuno che gli indichi la via
- vita come un viaggio in nave o in una terra sconosciuta dove è facile
perdersi
- le fonti del sapere possono essere comunicate agli altri, essere
raccontate o trovate attraverso la propria rielaborazione intellettuale
- grazioso uffizio: uomo che oltre a viver bene insegna a farlo anche
agli altri
- tema opera: non saper distinguere l’amore buono da quello cattivo è
fra ciò che ci rende la vita difficile
- ragionamenti d’amore fatti su 3 giornate da 6 giovani (3 uomini e 3
donne)
(destinatario dell’opera) (funzione della letteratura)
- messaggio utile a tutti, ma soprattutto per i giovani uomini e donne
così che possano avere giudizio dell’amore prima di sperimentarlo
(implicazioni letterarie)
- invenzione delle lettere come mezzo per non perdere l’esperiza di chi
c’è stato prima (immagine specchiata)
- permette di essere esperti già prima di farne esperienza
ii. (ambientazione)
- castello di Asolo tra Treviso e Bassano dato a Caterina Cornaro
- piccola isola cortegiana nel mare della repubblica di Venezia
- permette compromesso patria dell’autore e ambientazione (corte)
- settembre, durante il matrimonio di una delle damigelle
iii. (canzonette)
- due fanciulle intonano delle canzonette su amore, la prima vede
amore come negativo mentre la seconda come positivo (al centro
l’esperienza propria)
- una terza fanciulla, con una stanza di canzone, supera la simmetria e
dà un’immagine superiore di amore (livello astratto superiore)
- anticipazione della struttura dell’opera (primo libro immagine
negativa dell’amore, secondo libro positiva e terzo che supera)
 Personaggi (tutti veneziani), personaggi reali con nomi falsi

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- Perottino, Gismondo e Lavinello, Berenice, Lisa, Sabinetta
- la visione dell’autore non è riportata in un personaggio particolare
- la regina di Cipro vuole partecipare ai dialoghi della 3 giornata
(indizio che si trova un un livello più alto)
- il Romito (eremita) personaggio che appare nel racconto di Lavinello
della 3 giornata (dice cosa è davvero l’amore perfetto)
 Struttura Libro I
- proemio
- Perottino dice perché amore è negativo: amore passione, malattia
dell’anima (teoria stoica)
 Struttura Libro II
- proemio (cura del corpo vs cura dell’animo)
- discorso di Gismondo: amore radice di ogni felicità, prima nega che
ogni amore sia amaro (pars destruens) e poi difende la sua visione
d’amore (pars construens) amore causa di tutti i beni se no non ci
sarebbero esseri viventi, amore all’origine dei rapporti sociali, passione
naturale che va coltivata
 Struttura Libro III
- opinione di Lavinello (udito, vista e pensiero permettono di godere
della bellezza senza il tatto)
- incontro con l’eremita (condanna la visione di Perottino,
contemplazione della donna mortale fino ad arrivare fino a Dio, questa
è l’esperienza dell’amore perfetto)
- racconto di verità che viene dall’esterno (attraverso la rivelzione
superiore)
- mito della Regina delle isole fortunate (inventato da Bembo), da agli
uomini quello che sognano (noi non siamo ciò che facciamo ma ciò che
desideriamo)
Le prose in cui si  Dedicate a papa Clemente VII, quando era ancora cardinale (prima del
ragiona della 1516)
volgar lingua  Prima edizione pubblicata nel 1525
 Tema: problema della varietà linguistica, se tutti avessimo la stessa
lingua sarebbe più semplice
- Bembo espone a beneficio degli altri scrittori le sue conoscenze sul
volgare
 Ambientazione: a casa di Bembo a Venezia nel 1502
- questione delle regole della volgar lingua di Fortunio pubblicate nel
1516 -> Bembo rivendica anteriorità per averne il primato
 Proemio
- scrittura modo di parlare coscienti di ciò che si fa, come non è il
parlare
- dedica
 Libro I
- conflitto fra latino e volgare – questione umanistica (inutile studiare il
latino se non si conosce il volgare / volgare latino corrotto)
- approfondimento sul volgare da usare (fiorentino)
 Libro II
- proemio: elogio della scrittura, sintesi della letteratura volgare,

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compito dei letterati è riportare la scrittura nel suo pieno splendore
- 1) elezione e disposizione delle voci
- 2) gravità e piacevolezza (bisogna trovare armonia fra i 2)
- 3) decoro e persuasione (tono deve corrispondere all’espressione)
 Libro III (grammatica del volgare)
- proemio: arte moderna si ispira ai modelli antichi
- regole dello scrivere in volgare toscano

Niccolò Machiavelli
Biografia  Uomo politico che vuole scrivere un trattato tecnico (l’arte della
guerra) per dimostrare le sue competenze militari
L’arte della guerra  Caratteristiche
(1521) - forma del dialogo ciceroniano
- doppio fine: tramandare la memoria della virtù di Cosimo e del
contesto dei ritrovi culturali
- tema principale del dialogo è quello di insegnare (dialogo didattico)
- dialogo che si svolge nel topos di un giardino all’ombra degli alberi
- dialogo in volgare: Machiavelli ricettivo e avanti sui tempi nel
comprendere l’utilità del volgare
- dialogo misto: prima parte diegetica/narrativa e seconda mimetica
 Personaggi : Fabrizio Colonna, Cosimo e i giovani Zanobi
Buondelmonti, Battista della Palla e Luigi Allamanni
- giovani che in un futuro vicino parteciperanno a una congiura contro
Firenze
 Tema principale: cosa bisogna imitare degli antichi? L’arte e la bellezza
o le istituzioni e i valori della Rome repubblicana
- paradosso: per dire questo M usa il modello ciceroniano, questo
rimarca che non scrive per passione ma come mezzo per continuare ad
intervenire sulla vita politica di Firenze (è stato esiliato)
 Libro I
- parla in prima persona e presenta il senso della sua opera
- dedica a Cosimo Rucellai (morto nel 1519) amico di M. e animatore di
un circolo culturale informale che si ritrovava nei giardini famigliari
- per mantenere viva la memoria dell’amico M. prende spunto
dall’incontro più recente avuto con Fabrizio Colonna (nobile
condottiero)
- ambientazione del dialogo sullo sfondo dell’attività militare del 1516
- per entrare in argomento del dialogo si fa un collegamento tra
l’ambiente circostante e il tema del discorso (tipico) -> Colonna chiede
il nome degli alberi nel giardino, alberi apprezzati dai classici
- opinione di Colonna (e di M): chi imita solo la cultura e non la virtù
guerresca è la causa della corruzione e della sconfitta degli stati italiani
nel 400
 Libro IV
- incapacità dei condottieri/principi italiani del 400 perché dominati
dalla diplomazia e dal soft power grazie agli umanisti -> causa della
sconfitta contro Carlo VII
- problema di capire cosa gli stati italiani avrebbero potuto fare e di

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quale altro ruolo devono avere ora i letterati con le corti meno sicure
- proposta di tentare un riscatto, tentare meno sulla cultura e più sugli
eserciti

Pietro Aretino
Ragionamento  Caratteristiche
(1534) - dialogo mimetico puro
- stile colloquiale, dialogo quotidiano e basso
- retorica presente per dare un effetto comico
 Personaggi: Antonia, Nanna (e Pippa la figlia della Nanna)
 Trama
- la Nanna si lamenta perché ha una figlia in età da matrimonio e non
sa se farla sposare, farla monaca o cortegiana
- Antonia dice che come la Nanna le ha sperimentate tutte e 3 le
condizioni, è facile scegliere la cortegiana perché è più conveniente a
una giovane ragazza
- Nanna teme che le cose siano cambiate, ma Antonia la rassicura che
sulle cose della vita i tempi non cambiano
- Antonia le propone di raccontarle come sono tutte e 3 le condizioni
 Struttura in 3 giornate (tradizione ciceroniana)
- temi: vita delle monache, delle maritate e delle cortegiane
 Sequel
- Ragionamento della Nanna e della Antonia, fatto in Roma sotto una
ficaia (1534)
- Dialogo nel quale la Nanna il primo giorno insegna a la Pippa sua
figliuola a esser puttana (1536)
 Osservazioni
- se vale la pena di fare la parodia del dialogo di formazione vuol dire
che questa si è affermata generalmente

Sperone Speroni
Clima letterario  Veneza delle tipografie degli anni 40-50: esplosione della letteratura
volgare stampata
 Generazione di Bembo, Ariosto, Machiavelli che hanno aperto le porte
a un nuovo modo di fare letteratura in volgare
 Genere dialogico grazie ad Aretino ha un grande successo (varietà di
temi e di forme)
 Corti perdono prestigio e infuenza, mentre le loro esigenze cambiano
- i letterati si trovano dunque un po' disseminati e dai grandi centri si
spostano verso quelli più piccoli che guadagnano importanza (Venezia,
Padova)
 Dall’inizio del 500 Aristotele riguadagna importanza (Pomponazzi)
 Sdoganamento della letteratura volgare (Bembo)
Biografia  Letterato minore dell’epoca, di origine padovana
 1540-42: anima l’Accademia degli Infiammati a Padova
- mondo delle università cerca un ambiente con meno vincoli
- parlare di filosofia a livello alto in volgare (grande tema del dialogo
delle lingue)
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 Alcuni dei suoi dialoghi si ipirano al filone lucianeo
I Dialoghi (1542)  Dialogo d’amore, dignità delle donne, tempo del partorire, cura
famigliare, usura, discordia, lingue, retorica e altri dialoghi pubblicati
postumi
Dialogo delle  Temi legati all’epistemologia del sapere letterario, fondamenti della
lingue disciplina letteraria (linguistica, retorica)
- posizione dell’uomo di lettere nella società di un tempo
 Caratteristiche
- impregnata dell’operazione di Bembo nella scelta della volgar lingua
 Personaggi
- 2 storici: Pietro Bembo e Lazzaro Bonamico (umanista professore di
greco e latino)
- 2 anonimi: cortegiano, scolare
- protagonisti dialogo riportato dallo scolare: Giovanni Lascaris e
Peretto
 Ambientazione : Bologna ottobre 1530
- dibattito sulla dignità del volgare è vinto ma ancora attuale
 Struttura argomentativa
- elogio del latino (volgare come corruzione del latino) Lazzaro vs
difesa del volgare (toscano letterario con Petrarca e Boccaccio) Bembo
e cortegiano
- perché studiare il toscano antico? Fatica (Cortegiano vs Bembo)
- la lingua della filosofia (dialogo riportato fra Peretto e Lascari):
scolare interviene per volere di Lazzaro e dice di non avere la capacità
di dare la sua opinione ma riporta un dialogo che ha sentito. Per
Lascaris la lingua delal filosofia è il greco, mentre Pomponazzi sostiene
il contrario
- conclusione: dialogo rimane aperto
 Dettaglio
- discorso di elogio del latino di Lazzaro
- Bembo insiste sull’imitazione le lingue vengono elaborate dai grandi
poeti, quindi bisogna impegnarsi per raggiungere quell’eccellenza
- Cortegiano se proprio bisogna far fatica a studiare meglio studiare il
latino o il greco e non il toscano (dato che la mia lingua è il romano)
- Bembo così facendo scriverete a caso
- Cortegiano mi potrò concentrare sul contenuto e non sulla forma
- Peretto a causa dell’umanesimo chi studia filosofia deve studiare il
latino e il greco che è studio delle parole che non riguarda i filosofi
(attatto a filologi)
- Lascari se si può fare filosofia in qualsiasi lingua allora anche il
dialetto
- Peretto rendere la filosofia accessibile a tutti grazie al volgareè un
bene
- conclusione del dialogo rimane aperta (cortegiano si convince a
continuare a parlare e scrivere nella sua lingua, Bembo insiste che un
conto è parlare di filosofia e un altro la letteratura che ha bisogno di
elaborazione stilistica
Dialogo delle  Difesa del dialogo delle lingue dopo che è stato denunciato

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lingue (apologia) all’Inquisizione
 Caratteristiche
- dialogo scritto in prosa con una poetica forte (concezione di
Aristotele che vuole che la poesia sia imitazione/rappresentazione di
qualche cosa)
- novità: dialoghi si avvicinano alla scrittura comica, alla commedia,
con dei personaggi ambigui

Torquato Tasso (1544-1595)


Biografia  Nasce a Sorrento, suo padre è un letterato (Bernardo Tasso)
 Dopo essere fuggito dalla corte di Ferrara, viene arrestato nel 1579 e
internato nell’ospedale di Sant Anna dove comincia la sua fortuna
letteraria
- manuscritti fatti circolare nel tentativo di dimostrarsi sano di mente
ed essere rilasciato
- nessun controllo sulla pubblicazione (stampe clandestine)
 Temi della filosofia morale (etica o governo di se stessi, economica o
governo della casa e politica)
- discussioni tratte dalle corti (nobiltà, gioco, amore, corteggiamento)
- tentativo di riallacciare il contatto con il mondo delle corti per esservi
riammesso
- fra i suoi preferiti vi sono l’amore e la poesia
- T usato come riferimento rispetto ai principali temi del 500
 Forma dei dialoghi:
- mimetici (senza che l’autore figuri in prima persona)
- pochi interlocutori (2-3, max 5)
- figura del forestiero napolitano come autoritratto/controfigura di T.
(straniero al di fuori della città come il poeta recluso)
- T. si pone come simbolo dei letterati italiani della seconda metà del
500 che faticano a trovare uno statuto
Il Forestiero  Personaggi: Camillo Coccapani (umanista) e Forestiero Napolitano
Napolitano overo - le loro personalità sono vaghe, intellettuali si ma descritti poco
de la gelosia  Caratteristiche
- dialogo mimetico puro
- la discussione è come se si svolgesse nel vuoto (no contesto)
- mancanza di rappresentazione del dialogo per dare massima al tema
- ripresa della filosofia di Aristotele e Cicerone (tema passioni/gelosia)
- gelosia tema fortunato del 500, nella tradizione la si biasima (topos) T
ne tenta una rivalutazione
 Tesi: in realtà la passione della gelosia se opportunamente moderata
può diventare virtù
 Attacco
- inizio in media res con Forestiero che domanda cosa è la gelosia
 Analisi
- sul filo dell’assurdo Tasso cerca di trovare un modo di fare qualcosa
di diverso
- gelosia come timore che qualcuno ci porti via quello che amiamo, che
può diventare uno stimolo per migliorare se stessi

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- citazioni di Dante e Bibbia per sostenere che la gelosia sia una virtù,
persino le anime del purgatorio e del paradiso la sperimentano
- tema sotterraneo del dialogo: autorevolezza dei poeti (T cita Dante e
Petrarca poneno il problema del valore di verità che hanno le poesie,
mentre del filosofo possiamo fidarci perché usa degli strumenti
autorevoli)
- poesia epica e dialoghi: per rappresentare un personaggio gli autori
devono farlo parlare in modo coerente (non è automatica la
coincidenza fra pensiero personaggio e pensiero autore
- l’autore parla in prima persona e ci si aspetta che dica sempre la
verità senza contraddirsi ma non è sempre così (come Canzoniere
Petrarca)
Discorso dell’arte  Nasce come una lettera a monsignor Grillo il quale chiede una sintesi
del dialogo (1585) delle regole per la scrittura dialogica
 Tema: sintesi della teoria letteraria del 500 attorno al genere dialogico
 Collegamenti intertestiali
- trattato latino de dialogar liber (1562) di Sigonio
- dialogo di Castelvetro sulla poetica di Aristotele
 Analisi - A) Definizione del dialogo
- imitazione/rappresentazione di ragionamento (poetica Aristotele)
- secondo il sistema di Sigonio, il dialogo è rappresentazione dei
personaggi, del ragionamento rispetto a un determinato tema invece
dell’azione
- dialogo si distingue dal teatro, rispondendo a Castelvetro il centro
della scrittura dialogica è intellettuale e non narrativo e per questo la
forma migliore è la prosa e non la poesia
- classificazione fra dialoghi speculativi (filosofia e scienza) e
civili/costumati (morali)
- dialoghi possono trattare questioni infinite o finite
- definizione: il fine è il giovamento (insegnare qualcosa), l’anima del
poema è la fabula (trama) mentre del dialogo è la questio (tema)
 Analisi – B) La sentenza
- si ha il dialogo quando gli interlocutori sono o no d’accordo su un
certo tema (da un polo minimo dove non sa niente a uno massimo
dove sa tutto)
- l’indagine si costruisce nella forma della domanda e la risposta
(dialogo procede per deduzione – procedimento dialettico, mentre il
trattato per dimostrazioni – procedimento dimostratico)
- i temi morali sono i migliori per discutere
- altri tipi di discussione: disputa dottrinale (maestro che insegna a un
discepolo), procedura dialettica, disputa tentativa (o seduttiva,
procedimento per assurdo), disputa contenziosa (litigiosa che non si
risolve)
 Analisi – C) Altri aspetti
- la parte centrale è una, poi si può lasciare posto al resto
- costume: carattere, modo di essere o agire dei personaggi
- scrittore di dialogo a metà fra poeta e filosofo (bravo se fa emergere
il carattere dell’interlocutore)

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- elocuzione: stile in prosa

Baldassarre Castiglione (1478-1529)


Biografia  Come Machiavelli non è uno scrittore di professione, come prima
professione è un uomo di corte (comandante militare e diplomatico)
 Nasce a Mantova, segue le orme di suo padre anch’esso uomo d’armi
e membro della corte di Mantova. Spesso va a Roma dove frequenta le
cerchie degli artisti
Il Cortegiano  La prima redazione risale al 1508, ci lavora 15-20 anni, prima
pubblicazione 1513
- revisione linguistica secondo lo standard di Bembo (che però critica)
 Dedica (2 dedicatari)
- (aggiunto all’ultimo) signor don Michel de Silva vescovo di Viseo
(nobile umanista portoghese, rappresenta l’orizzonte europeo al quale
C. vuole destinare la sua opera)
- Alfonso Ariosto (coerente con origine di C. e tema dell’opera, origine
del cortegiano diplomatico delle piccole corti, alterego di C.)

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