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l’impero si trovava in una di cile situazione nanziaria e, per questo, Adriano abbandonò la
politica di espansione di Traiano, optando per una strategia di mantenimento delle conquiste,
ripiegando sulla scelta di presidiare le frontiere.
egli fece costruire “il vallo di Adriano” nella Britannia settentrionale, una lunghissima muraglia
difensiva per difendere i territori romani.
Adriano promosse una riforma dell’amministrazione, per rendere più e ciente la burocrazia, e
l’editto perpetuo, una raccolta di norme giuridiche espresse dai suoi predecessori.
alla morte di adriano, gli seguì Tito Aurelio Antonino, Antonio pio (138-161), che prosegui la
politica di adriano, puntando al ra orzamento delle difese e al risanamento del bilancio
economico.
mentre, in campo sociale prosegui la politica di assistenza alle fasce più deboli.
alla sua morte gli succedette Marco Aurelio Antonino (161-180), che condivise il potere con Lucio
Vero (161-169).
Marco Aurelio si guadagnò il soprannome di imperatore losofo, per la saggezza mostrata nella
sua azione di governo e per la sua onestà e dittatura morale, conforme allo stoicismo.
marco aurelio non fu in grado di risollevare l’impero dalla crisi economica in cui stava
precipitando.
a ciò si aggiungeva ance la crescente minaccia dei barbari, gli attacchi dei Parti, di alcuni popoli
germanici come i Quadi e, in ne, la situazione si aggravò a causa di una grave epidemia di peste.
nel 175 ci fu un accordo di pace dove alcune tribù straniere furono arruolate come truppe
ausiliare.
qyìuesta tregua ebbe vita breve: nel 178 la ribellione dei quadi e dei marcomanni provocò lo copio
di un nuova guerra, nella quale lo stesso Marco Aurelio perse la vita nel 180.
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