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Premesse:
Il primo decennio del novecento si concluse con le potenze europee strette in opposte alleanze. I
contrasti in questi anni erano andati crescendo, in particolare lo scenario internazionale fu
segnato delle due guerre balcaniche (1911 e 1912), dalle due crisi marocchine, dalla guerra italo-
turca (1911-1912).
Già a partire dal 1882 Austria, Germania ed Italia avevano rmato la Triplice alleanza, un accordo
militare di natura difensiva.
Nel 1907 ,invece, Francia, Gran Bretagna e Russia sottoscrissero la Triplice Intesa. Queste tre
potenze negli anni precedenti avevano già concluso degli accordi bilaterali che posero le
premesse per arrivare al patto nale.
- la Duplice Franco Russia, un accordo militare di natura difensiva, stipulato fra le due con
l’obbiettivo di uscire dall’isolamento a cui la Germania le aveva relegate.
- L’intesa Cordiale tra Francia e Gran Bretagna, un accordo economico-commerciale, con cui le
due potenze riconoscevano i reciproci possedimenti coloniali
- L’intesa anglo-russa, un accordo sempre economico, attraverso cui Gran Bretagna e Russia,
riconoscevano le proprie rispettive colonie in Asia.
Da questi culminerà la Triplice Intesa . L’obbiettivo era quello di creare un sistema di alleanze che
potesse contrastare la politica aggressiva (la velt politic) portata avanti da Guglielmo I, a partire
dal 900. Una politica imperialistica, che aveva come scopo ultimo quello di a erma la Germania
come egemone, e che quindi contrastava gli interessi degli altri Stati europei.
Guerre balcaniche
Nel 1911 scoppia la 1 guerra balcanica che vide scontrarsi impero ottomano contro un alleanza
composta da Serbia, Bulgaria, Montenegro e Grecia. L’impero ottomano era ormai estremamente
indebolito, a causa di una rivolta interna, la rivoluzione dei giovani turchi, e a causa
dell’annessione da parte dell’ Austria della Bosnia Erzegovina. (L’Austria aveva prima ottenuto un
protettorato sulla Bosnia e poi nel 1907 appro ttando della rivoluzione dei giovani turchi era
riuscita ad annettere la Bosnia al proprio territorio). La prima guerra si concluse con la scon tta
dell’impero ottomano e il ra orzamento degli altri Stati, tra cui la Serbia, che voleva arrivare al
realizzazione del suo grande progetto, la costruzione di un unico stato slavo (progetto sostenuto
dalla Russia). La seconda guerra scoppia nel 1912 e queste volte coinvolse un alleanza composta
da Serbia, Montenegro, Grecia e Romania, contro la Bulgaria. Le prime ritenevano che
l’espansione territoriale della Bulgaria fosse eccessiva.
Le due guerre balcaniche determinarono il ra orzamento della Serbia, e quindi dell’in uenza
Russa nei Balcani (la Russia si era de nita come la grande protettrice degli slavi).
Crisi marocchine
Dal connubio tra liberali anti giolittiani e nazionalisti uscì la forza determinate che nì per
trascinare l’Italia in guerra.
La compente interventista, sebbene in minoranza, riuscì a prevalere grazie all’in uenza che
aveva sullo Stato per mezzo della monarchia e del governo. L’ingresso in guerra dunque
venne deciso dagli ambienti di corte, dal governo, dagli alti apparati militari, con l’appoggio
dargli interventisti di destra e di sinistra.
Il 26 aprile del 1915 l’Italia rma il PATTO DI LONDRA, con cui l’Italia si impegnava ad entrare in
guerra a anco dell’intesa entro 1 mese dalla rma. Secondo l’accordo, in caso di vittoria l’Italia
avrebbe ottenute le terre soggette all’Austria e popolate da italiani in nome del principio di
nazionalità (il Trentino, il Tirolo cisalpino no al Brennero , Trieste, Gorizia, l’Istria con esclusione di
Fiume). Il Patto venne rmato a Londra dal governo italiano con l’appoggio del re, all’insaputa del
Parlamento e del popolo italiano (le corte di queste accordo saranno rese note solo nel 1917 dai
bolscevichi).
Cosa si intende per “giri di valzer”: con quest’espressione è stato indicato l’atteggiamento della
diplomazia italiana in occasione della guerra. Il governo infatti compì una serie di trattative con
entrambi gli schieramenti già in guerra al ne di assicurarsi il miglior compenso.
VITTORIA MUTILATA
L’Italia uscì dal con itto in preda ad una crisi senza precedenti. Mentre gurava, più formalmente
che sostanzialmente, come paese vincitore, all’interno si trovava in condizione sociali e politiche,
che non erano proprie di un Paese vinto.
La conferenza di Pace si aprì a Parigi a gennaio del 1919 e i suoi lavori durarono circa un anno e
mezzo. Qui l’Italia venne trattata dalle due potenze europee e dagli stati uniti non da pari a
pari,ma come una potenza di rango minore. Orlando e Sonnino (rispettivamente presidente del
consiglio e ministro degli esteri) dovettero confrontarsi con l’ostilità di Wilson, che rinfacciò agli
italiani di perseguire una linea incoerente: da un lato rivendicare Trento,Trieste e Fiume in nome
del principio di nazionalità, dall’altro voler violare i diritti di altre nazionalità (rivendicando la
Dalmazia per ragioni espansionistiche in spregio al principio di nazionalità).
“Questione Adriatica” = rivendicazione da parte dell’Italia della Dalmazia e di Fiume
La questione adriatica suscitò aspri dissidi tanto da portare i rappresentati italiani a lasciare la
conferenza per protesta. Tuttavia, questo gesto modi cò l’andamento delle trattative e il mese
dopo Orlando e Sonnino tornarono a Parigi senza aver ottenuto nulla.
Questa scon tta in ambito diplomatico determinò una serie di problematiche all’interno del paese
e tra l’opinione pubblica si iniziò a parlare di vittoria mutilata, per indicare l’umiliazione subita.
Clima in Italia: il risentimento dei nazionalisti, che avevano sostenuto la guerra e che ora erano
delusi dai risultati ottenuti, si accompagnava al sentimento delle masse popolari, rimaste
impoverite e ferite dai lutti di guerra, ed in uenzate da socialisti e cattolici da sempre avversi alla
guerra .
(È in questo momento storico che D’Annunzio organizza un’azione spettacolare: con l’appoggio di
alcuni comandi militari, occupò ume)
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