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1. LE CAUSE
Giolitti, che fu l’artefice della guerra di Libia, lasciò
la guida del Governo Italiano alla vigilia della Prima
Guerra Mondiale .Contrario all’intervento si trovò
in minoranza nel Partito Liberale. Le cause del
conflitto furono d’ordine economico, politico,
culturale ed ideologico.
1 Materiale didattico elaborato nell’ambito del progetto Diploma on line – Istituto Professionale di Stato L. Einaudi di Grosseto
Autore: Maurizio Cavina
La Prima Guerra Mondiale
Dispensa Storia 3° Periodo progetto ACCEDI
- anti-socialista perché anti-internazionalista: la storia è basata sulla lotta tra nazioni che
competono come animali darwiniani e solo la nazione più forte sopravvive.
I popoli di quell’epoca non avevano mai visto nessuna guerra, perché l’Europa era in pace da
quaranta anni. Quasi nessuno ne conservava la memoria storica ed i più avevano un’idea letteraria e
romantica del conflitto.
2. LO SCOPPIO
Nella spartizione dell’Impero ottomano l’Austria aveva ricevuto solo la Bosnia, un mix di etnie
diverse, dove i gruppi nazionalisti più organizzati erano i serbi che non accettavano il controllo
austriaco e da qui:
2.1 L’EVENTO
Il 28 Giugno 1914 uno studente serbo, Gavrilo Princip, uccise a Sarajevo l’Arciduca Francesco
Ferdinando e la moglie. L’Austria mandò un ultimatum alla Serbia che, per evitare lo scontro,
accettò quasi totalmente. La Serbia rifiutò soltanto l’invio di poliziotti austriaci nel suo territorio per
controllare l’ordine pubblico.
Il 28 luglio 1914 l’Austria, insoddisfatta dalla risposta, dichiarò guerra alla Serbia. Da qui entrarono
automaticamente in funzione una serie di alleanze strette in
precedenza.
La Serbia era alleata con la Russia che dichiarò guerra all’Austria, a
sua volta la Germania intervenne al fianco degli austriaci e provocò
la mobilitazione della Francia e dell’Inghilterra.
Il Giappone si schierò con l’ Intesa, mirando ai possedimenti
tedeschi nel Pacifico.
2.2 LE PREVISIONI
Gli Alti Comandi prevedevano una guerra lampo, viste anche le esperienze delle precedenti
(napoleoniche, indipendenza, etc.), ma non fu così perché la Prima Guerra mondiale fu:
1) una guerra di massa
2) una guerra industriale
3) una guerra di posizione, con limitati spostamenti di fronte, combattuta nelle trincee.
2 Materiale didattico elaborato nell’ambito del progetto Diploma on line – Istituto Professionale di Stato L. Einaudi di Grosseto
Autore: Maurizio Cavina
La Prima Guerra Mondiale
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3. LA SITUAZIONE ITALIANA
L’Italia nel 1914 era ancora legata agli Imperi Centrali dalla Triplice Alleanza, ma quasi nessuno
pensò ad un intervento dalla parte degli austro-tedeschi.
Si formarono quindi due schieramenti politici, uno favorevole all’intervento in guerra a fianco
dell’Intesa, gli Interventisti, e l’altro deciso a tenere l’Italia fuori dal conflitto: i Neutralisti.
INTERVENTISTI NEUTRALISTI
- Re e la Corona - I Liberali di Giolitti
- Le Forze Armate - Socialisti
- I grandi gruppi Industriali - Cattolici
- La grande stampa (Il Messaggero,
Stampa, Corriere della Sera, Mattino)
- Nazionalisti (D’Annunzio)
- Liberali
- Socialisti Rivoluzionari
- Irredentisti
Tra gli interventisti troviamo i Socialisti Rivoluzionari che erano una piccola frangia, circa il 10%,
del PSI. Tra loro Benito Mussolini.
Mussolini nato a Predappio nel 1883, aveva studiato
alle scuole magistrali e per un breve periodo aveva
lavorato come maestro, successivamente diventò
segretario della Federazione Socialista di Forlì per
essere poi promosso alla direzione de “l’Avanti”.
Faceva parte della sinistra del partito, che era stata
decisamente contraria alla guerra di Libia nel 1911.
Tre anni dopo, però, cambiò idea ritenendo che la
guerra sarebbe stata la levatrice della rivoluzione.
In minoranza nel partito, venne espulso per le sue
posizioni. Accettò i soldi dai francesi per fondare un
nuovo giornale, “Il Popolo d’Italia”, e promuovere
l’intervento in guerra a fianco dell’Intesa.
Per irredentisti si intendono i pochi istriani, triestini e trentini che, a rischio della vita, erano pronti a
scendere in armi contro l’ Austria per unire all’ Italia le loro terre.
A differenza degli altri liberali, Giolitti era contrario all’intervento e fu costretto a dimettersi.
Secondo Giolitti entrare in guerra era un errore perché l’Italia non era pronta né dal punto di vista
economico né militare e inoltre perché, in ogni caso, alla fine del conflitto l’Austria si sarebbe
dissolta e Trento e Trieste sarebbero diventate italiane senza colpo ferire.
Gli subentrò (1914) Antonio Salandra, un interventista, coadiuvato agli Esteri da Sidney Sonnino.
Quest’ultimo, nell’aprile del 1915, sottoscrisse, senza autorizzazione parlamentare, il Patto di
Londra, dove l’Italia s’impegnava ad entrare nel conflitto a fianco dell’Intesa in cambio di
concessioni territoriali (Trentino, parte dell’Istria e della Dalmazia, Trieste, Gorizia e Tirolo
Meridionale) e di imprecisati compensi coloniali.
Il parlamento approvò il patto ed il 24 maggio 1915 l’Italia dichiarò guerra all’Austria –
Ungheria.
Il risultato della vicenda fu che le istituzioni liberali e democratiche mostrarono tutta la loro
debolezza. Nel paese, dal punto di visto numerico, la maggioranza neutralista era schiacciante, ma
la volontà del re, del governo e della grande industria prevaricarono quella del popolo.
3 Materiale didattico elaborato nell’ambito del progetto Diploma on line – Istituto Professionale di Stato L. Einaudi di Grosseto
Autore: Maurizio Cavina
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4. AVVENIMENTI PRINCIPALI
Nel 1914 i tedeschi invadono il Belgio e puntano verso Parigi, ma sono fermati dai francesi sulla
Marna. Nello stesso periodo i Russi attaccano la Germania da est , ma si ritirano dopo la sconfitta
subita ai Laghi Masuri.
Nel 1915 gli anglo-francesi sbarcano a Gallipoli (in Turchia) e tentano di bloccare lo stretto dei
Dardanelli. La fortissima resistenza turca li costringe a ritirarsi dopo aver subito perdite durissime.
La situazione era bloccata e la guerra era ormai di posizione e di logoramento. Nel 1916 gli Imperi
e l’Intesa cercarono, invano, di dare una svolta decisiva al conflitto.
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DA RICORDARE
Dopo la disfatta di Caporetto, il generale Luigi Cadorna, comandante in capo dell’ esercito, fu
sostituito da Armando Diaz che riuscì a riportare nei soldati un nuovo senso di patriottismo ed a
sopire le proteste.
La maggior parte della truppa era di origine contadina: Diaz modificò in meglio i rapporti ,
migliorando il rancio e promettendo premi e vantaggi economici per il dopoguerra, in primo luogo
una distribuzione della terra.
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Un morto
Uomini Prigionieri e
INTESA Caduti ogni quanti Feriti
mobilitati dispersi
combattenti
Russia 12.000.000 1.700.000 1/7.0 4.950.000 2.500.000
Francia 8.410.000 1.357.800 1/6.1 4.266.000 537.000
Impero britannico 8.904.467 908.371 1/9.8 2.090.212 191.652
Italia 5.615.000 650.000 1/8.6 947.000 600.000
Stati Uniti 4.355.000 126.000 1/34.5 234.300 4500
Giappone 800.000 300 1/2666 907 3
Romania 750.000 335.706 1/2.2 120.000 80.000
Serbia 707.343 45.000 1/15.7 133.148 152.958
Belgio 267.000 13.716 1/20.5 44.686 34.659
Grecia 230.000 5000 1/46 21.000 1000
Portogallo 100.000 7222 1/13.8 13.751 12.318
Montenegro 50.000 3000 1/16.6 10.000 7000
TOTALE INTESA 42.188.810 5.152.115 1/8.1 12.831.004 4.121.090
Un morto
Uomini Prigionieri e
IMPERI CENTRALI Caduti ogni quanti Feriti
mobilitati dispersi
combattenti
Germania 11.000.000 1.773.700 1/6.2 4.216.058 1.152.800
Austria - Ungheria 7.800.000 1.200.000 1/6.5 3.620.000 2.200.000
Turchia 2.850.000 325.000 1/8.7 400.000 250.000
Bulgaria 1.200.000 87.500 1/13.7 152.390 27.029
TOTALE
22.850.000 3.386.200 1/6.7 8.388.448 3.629.829
IMPERI CENTRALI
TOTALE
65.038.810 8.538.315 1/7.6 21.219.452 7.750.919
COMPLESSIVO
1) La 1° G.M. fu una guerra terribile, ma che fece vittime quasi esclusivamente tra i militari,
risparmiando la popolazione civile. Per caduti sul campo di battaglia la 1° G.M. fu la più
sanguinosa di sempre: l’Italia ebbe seicentomila morti, la Francia quasi un milione.
2) La 1° G.M fu una guerra di posizione combattuta nelle trincee: non ci furono i grandi
spostamenti di fronte caratteristici della Seconda.
3) Le armi nelle due guerre furono quasi le stesse: l’unica differenza fu nel modo di utilizzo.
Gli aerei, i carri armati, le mitragliatrici, le navi da battaglia erano presenti su tutti i teatri
della 1° G.M. che fu il primo conflitto della società industriale di massa.
4) Stalingrado, Midway; El Alamein sono battaglie della Seconda Guerra Mondiale che
segnano una serie di svolte decisive. Non esistono nella Prima avvenimenti corrispondenti.
La sconfitta della Germania non avviene dopo un singolo e preciso evento bellico, ma
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per il collasso dell’apparato militare economico dovuto alla penuria di materie prime,
all’esplodere dei conflitti sociali e alla carenza di generi alimentari.
Per crollo del fronte interno s’intende quindi il collasso dei rapporti economici e sociali che,
all’interno di una nazione, consentono il rifornimento ed il sostegno economico-ideale
all’esercito in armi.
Verdun
- http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Verdun
Caporetto
- http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Caporetto
Vittorio Veneto
- http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Vittorio_Veneto
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