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•·z;>U
id 6 · Vai all' ANALISI che accompag na Villa Almerico-C apra (La Rotonda) di A
nd rea
GrUnewald Cranach il
Vecchio
1622-1625
1597-1600 Annibale 1599-1600, Caravaggio 1601-1606 Caravaggio,
Carracci, Volta della Galleria Gian Lorenzo Bernini,
Vocazione di San Matteo Morte della Vergine
di Palazzo Farnese Apollo e Dafne
1660 1680
REGNO DI IMPERO
FRANCIA OTTOMANO
.
a
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R
SA
I
A Mar
Tirreno
p' 1em10··;
I
Mar
Ionio
I
·menti degli Asburgo
Possed 1
di s~agna '-
.
l
21. L'età barocca > Il Seicento
Il Bar occ o
Barocco Il termine Barocco indica un gusto artistic o domina nte tra la fi ne del 'SOO e
Parola di origini gli inizi del '700.
incerta. Deriva . .
Durante questo periodo la Chiesa cattolica punta a consolid are la propri a .
forse dallo spagnolo immagin e e a diffonde re le idee della Contror iforma. Per fa_re q_
barrueco e dal ueS t0 ess~ si .
serve soprattu tto dell'arte : le opere di pittori, scultori e architet ti devo~o riuscire
portoghe se barroco
a commu overe i fedeli a suscitare in loro sentime nti di pietà e devozio ne. Le
e indica un raro tipo
di perla, particola re
opere d'arte devono pe;ò riuscire anche a convince re eretici e ,dubbiosi che so_ lo
e preziosa, di forma la fede cattolica è la fede giusta. In architett ura questo scopo e ottenuto tramite
irregolare . costruz ioni ricche e monum entali.
Le chiese barocche ( > Fig. 21.3) costruite secondo il modello controri formista
hanno:
• un'unica navata;
• la pianta centrale (spesso a forma di ellissi), simbolo della centralit à della
Chiesa;
• la copertur a a cupola;
• la volta a botte, ripresa dall'arch itettura grandios a dei primi secoli dell'impe ro
romano.
Gli interni e le facciate vengono progetta ti in maniera insolita e spettaco lare,
e arricchit i da statue, cornici, false finestre. Tutti questi orname nti finiscono per
diventar e più importan ti delle stesse strutture architett oniche.
La ricerca della grandio sità e della monum entalità coinvolg e intere città
che diventan o come dei grandios i palcoscenici. A Roma vengono demoliti interi
quartier i, sono tracciate nuove strade, vengono costruiti nuovi palazzi, chiese e
fontane. Tutto questo viene fatto solo allo scopo di celebrar e Roma come centro
del cattolice simo; non viene tenuto alcun conto dell'utili tà reale delle opere.
I giardini , che già con il Manierismo hanno assunto grande importan za,
adesso vengono progetta ti per essere luoghi di svago ed evasione . Essi
vengono ornati con sculture, fontane, grotte artificial i, padiglio ni giochi d'acqua
e piante insolite ( > Fig. 21.2). '
21.1
Pierre Patel
il Vecchio, Veduta
della reggia e
del giardino di
Versailles, 1668. Olio
su tela, 115x161 cm.
Versailles, Musée du
Chateau. Giardini.
21.2
Jean Cote/le, La
cascata d'acqua nei
giardini di Versailles,
1693. Versailles,
Musée du Chateau.
Particolare.
Nav ata un
Pianta cen trale
a b
d
e
I •
Annibale Carracc1 c1s60-1609)
Annibale Caracci nasce a Bologna nel 1560. In questa città si forma e lavora fino
al trasferimento nel 1595 a Roma dove rimane fino alla morte nel 1609.
A Bologna, nel 1582, Annibal~ fonda, insieme a suo fratello Agostino (1557-
Accademia 1602) e al cugino Ludovico Carracci (1555-1619), l'Accademia del Naturale che
Luogo di ritrovo si può definire la prima scuola di pittura dell'età moderna.
per lo studio e Lo scopo dell'Accademia è diffondere lo studio e la riproduzione dal vero, per
la promozione di contrastare certe esagerazioni del Manierismo.
attività letterarie, Dopo alcuni anni l'Accademia del Naturale prende il nome di Accademia
artistiche o degli Incamminàti, per indicare l'impegno che ogni allievo doveva dedicare alla
scientifiche. propria maturazione artistica.
Presso l'Accademia, gli artisti non solo si dedicano al disegno e alla copia dal
vero, ma hanno anche l'opportunità di discutere di filosofia e di studiare materie
come le lettere, la matematica, la geometria e l'anatomia.
I Carracci, infatti, ritengono che la formazione di un artista debba
comprendere anche conoscenze culturali, e non limitarsi alla pratica del disegno
o della pittura. Per questa sua impostazione l'Accademia degli Incamminati
anticipa quella che sarà la moderna scuola dell'arte.
Annibale è il più importante dei Carracci. La perfezione dei suoi disegni è
pari quasi a quella di Raffaello. La sua tecnica pittorica è estremamente raffinata,
ispirandosi ai grandi modelli del Rinascimento. Annibale deriva invece l'uso del
colore dai pittori veneti.
ìS,j,i§f i li mangiafagioli
Il mangiafagioli è un'opera giovanile di Annibale Carracci e uno dei primi esempi
Scena di genere di scena di genere dell'arte italiana.
Tipo di pittura Nella piccola tela, dipinta all'incirca nel 1580/1581, Annibale ritrae un uomo
- molto diffuso n~ll'atto ~i divorar: una scodella di fagioli. Davanti a lui, è raffigurato un tavolo
soprattutto in area e I poveri oggetti della mensa contadina: la scodella al centro e · t da
fiamminga - i destra, una brocca ·m t errag 11a, - b' . .
un 1cch1ere d1 vino un coltello
m orno,
· tt on
cui soggetti sono una f n·ttat a, de1. porn. f rese h.1, 1
·1 pane. ' ' un pia o e
presi dalla vita
quotidiana. L'uomo appare affamato . e si porta alla bocca una cucch·1a1a · t a d"I f agio• 1I- co n
tanta fretta da far sgocciolare nella scodella parte della b d
Annibale sottolinea la povertà dell'uomo con molti elero a.t. . ... .
· ·
cappe Il acc10 piuma o ben p1g1a · · t •
o m testa gli occhi f i"ss·1 men I reahst1c1. 11
t
.
. . ' e sospettosi la bocca
spalancata, Ia mano sinistra che afferra una bozzetta d. ' .
che gli venga portata via. 1 pane, come per timore
La scena è semplice e spoglia e l'apparecchiat d
· 1· · · t ura 1
assom1g 1a mm1mamen e a quelle delle case patrizie raff e la tavola non . dal
Veronese (> p. 238). igurate, per esempio,
Annibale pone la linea dell'orizzonte in alto - .
sulla destra; egli così crea una visione non cent e~1 punto d1 fuga spostato .
trovasse seduto a un altro tavolo dell'oste . ( ~a a, come se l'osservatore 51
. . na > F1g. 21.5)
Annibale mostra d1 aver studiato e ritratto il so · ·
dal vero, raffigurandolo con un disegno nitido e se~e~_to dal «natur~le», ossia
quello elaborato, usato dai manieristi. P ice, del tutto diverso da
L'artista usa inoltre colori spenti e terrosi . . •à
della scena . per sottolineare la quotid1an 1t
Cappellaccio
pium ato
occh i fissi e
sospettosi
Sfondo scuro
risch iarato da
una fi nestrella
Mano che
stringe una
bozzetta di pane
21.6 • •• •• • Struttura
Annibale Carracci, e Arianna Statue e
Volta della Galleria architettonica dipinta
medaglioni dipinti
Farnese, 1597- in modo realistico:
1600. Affresco, ca
600x1800 cm. Roma, sembrano in
Palazzo Farnese. rilievo
1 co:pi dei person aggi sono raffigu rati in movim ento; la loro bellez za è
o è però
realist ica perché è ritratta dal vero, non è ideale . Quest o realism
lli: egli
sacco attenu ato dallo studio sever o che l'artist a ha fatto sui suoi mode
o studio
Dio romano del vino ha esegu ito infatti 1000 bozze tti e disegn i prepa ratori. Tutto quest
metico loso rende i gesti dei person aggi del tutto privi di spon
tanei tà.
e dell 'ebbrezza,
analogo al dio greco
Dioniso. ■ Trion fo di Bacc o e Arian na
volta della
L'affre sco del Trionfo di Bacco e Ariann a è posto al centro della
nuzial e di
Arianna Galler ia di Palazzo Farnese. In questa opera, che raffigu ra il corteo
Figlia del mitico re della mitolo gia.
Bacco e Ariann a, Anniba le dà prova della sua vasta conos cenza
di Creta Minosse. Bacco e Ariann a siedon o su due carri: quello dorato di Bacco è traina to da un
i.
paio di tigri; quello argent eo di Ariann a è traina to da due arieti bianch
Menade satiri (> p. 205) e di mèna di
Bacco e Ariann a sono circon dati da una folla di
Sacerdotessa di
Bacco che durant e che danza no al suono di tambu relli, piatti e corni.
carova na;
le cerimonie A destra è raffigu rato il vecchio Silèno , su un asino in testa alla
era famos o sia per
dedicate al dio beve egli è il satiro che faceva da maest ro al giovan e Bacco. Sileno
e danza in preda la sua saggezza, sia per la sua straord inaria brutte zza.
a.
ali' ebbrezza. Tutt'in torno, svolazzano putti e amorin i, simbo li di grazia e allegri
•i•H§fl Bacco
Il Bacco è stato eseguito, con ogni probabilità, intorno al 1596/1 597 al termine
di un periodo durante il quale Caravaggio realizza vari altri ritratti di'adolescenti
vestiti come gli antichi, insieme a nature morte.
, Un ~iovane, forse il ~a~on_e ?i. una bottega, appare traves tito da Bacco. Egli
Triclini o e adagiato su una specie d1 tnclin10 formato da un materasso arrotol ato. il suo
Mobile per corpo è in parte avvolto da un lenzuolo, alla maniera degli antich·i R ' · In
mangiare sdraiati testa I·1 giovan
.
e ha una gh'irIan da d'I tralci di vite. Il suo volto e' omani.
t t d" 3/4
e I1evemen t e mc
che ha lo stesso . · 1· t · . ruo a o 1
. ma o m avanti , con un'esp ression e mister· · sa
nome dalla stanza d II . 10sa e pensie ro ,
sot~o Imeata a eggero _rossore. Il giovan e Bacco con la mano sini t e con
da pranzo delle delicatezza una coppa d1 vetro colma di vino.
case romane. s ra regg
Nella natura morta in primo piano (simile alla canest d' n 4)
sono presenti frutti marci e foglie secche: simboli del temr: ~h rutta_, > p. 26
distrugge tutto. P e rovina e
Il dipinto comunica un senso di tristezza; questo h . .
un'interpretazione di tipo religioso e •, . a spinto alcuni a darne
• il giovane rappresenterebbe Cristo; , p1u precisamente t •t ·t .
, con ron orm1s a.
• la melagrana spaccata, la coppa di vino, la cintura . .
simboli della Passione di Cristo. e 11 drappo nen sarebbero
Sia che venga interpretata come un travest imento ioc . .
come una rappresentazione di Cristo l'oper g oso, s,a che venga vista
, a segue comu d
pittura del '600 che preferiva la rappres entaz· nque Ia tendenza eIla
ione realist' ·
elaborata e ideale del tardo Manierismo. ,ca piuttos to che que Ila
■
Volto :
• di 3/4
• leggermente
piegato in avanti
e arrossato
• espressi one
misteriosa e
pensie rosa
Cintura e drappo
neri
Bottiglia panciuta
con il vino
canes tra con frutti marci e. foglie secche: Melagrana Coppa di vetro colma quasi
. b o 11
s1m . del tempo che rovina tutto spaccata fino all'orlo di vino rosso
21.8
Caravaggio, Bacco,
ca 1596/1597. Olio
su tela, 95x85 cm. r
Firenze, Galleria deg ,
Uffizi .
. 21. L'età barocc a> Il Seicento
ii·l•f§fi Cane
.
st•'..a ,d,· frutta
. . . . .
Canest ra La Canestra d1 frutta e uno dei d1pint1 · 1 Del Monte commissiona
che 11 cardina . .
Recipiente largo e a Caravaggio. L'olio su tela, d1. piccole
• d.
1mens1
·oni viene realizz ato intorno al
,
basso, realizzato
1595/1 596. · · · ·· t ·
con rami di vimini
Il sogge tt o e, una na t ura morta.. una semplice canestra in v1min1 in recc1atc
intrecciati.
con vari tipi di frutta e foglie. . .
La composizione è studiatissima in ogni sua parte. I van elemen ti sono
Vimini
Ramo di un tipo di dipinti con grande attenzione:
albero chiamato • alcune foglie di vite appaiono accartocciate, non fresche ; .
«salice»; i vimini • le foglie della pesca sono forate, come se la grandin e o qualch e insetto le
vengono usati per avesse rovinate;
fare ceste, sedie • la mela appare ammaccata;
e altri oggetti per • le foglie della cotogna sono chiazzate;
la facilità con cui è • nei grappoli d'uva alcuni acini sono schiacciati o manca nti.
possibile piegarli. Il cesto viene rappresentato secondo una vision e perfet tamen te fronta le e
occupa un ideale semic erchio (> Fig. 21.9).
Cotogna Per rappresentare la profondità prospettica, Caravaggio:
Varietà di mela • dipinge l'ombra della canestra così che essa sembra sporge re leggermente
piuttost o grossa
al di qua del piano sul quale è appoggiata; in questo modo essa sembra più
dalla buccia
vicina all'osservatore;
giallo pallido e
dalla polpa dura • usa il contrasto tra colori freddi delle foglie e di alcuni frutti (> Fig. 21.10, b)
e aspra; è usata e lo sfondo illuminato di una luce calda (a) per far risaltar e la canestra.
preferibilmente Caravaggio osserva accuratamente la realtà «dal natura le», ossia dal vero.
cotta o nella Egli si accosta alla natura per contemplarla, non per studiar la in modo
preparazione delle scientifico e razionale, come gli artisti del Rinascimento.
marmellate. Ca~avaggio raffigu~a _la real~à natura le così come è, senza miglior arla o
abbellirla. In questo s1 rispecchia la sua idea della realtà umana : una realtà in
cui le cose brutte prevalgono su quelle belle ed è sempre presente la minaccia
della morte.
Sfondo
- --1--- colore caldo
Semicerchio perfetto
con diametro uguale alla
larghezza del quadro
Prospettiva - - f--~E:-J+.\-bìl.ie,;,t-.__;,..,..._--..-1
frontale Foglie e .
_NTT',"-!:"""='r-=,_ _,,,,_,.~ _ frutti coror 1
freddi
21.9 21.10
Schema compositivo Schema dei colori prevalen ti nella
della Canestra di Canestra di frutta.
1 frutta.
1a. st0nd0 di tonalità calda
b. Tonalità fredde
I ■
Foglie della
Mela Fogl ie della
cotogna chiazzate
ammaccata pesca forate
,11
ravaggio, Canestra di frutta,
1595/1596. Olio su tela,
'X47 cm. Milano, Pinacoteca
brosiana.
r
21. L' età barocca > li Seicento
Grazia divina
Nella religione
■ Vocazione di San Matteo .
Il dipinto ( ca 1599/1600) raffigura il momento in cui, secondo 11 racconto del
cattolica, aiuto
che Dio concede Vangelo, Gesù sceglie Matteo come Apostolo. _ . .
all'uomo per La scena è ambientata in un locale oscuro e spogho, simile a una taverna.
guidarlo nel All'estrema destra della tela c'è Cristo, che tende il braccio destro verso
cammino verso Matteo. San Pietro è ritratto quasi di spalle e indica anche lui Matteo con la mane
la salvezza. destra.
Matteo è seduto al tavolo insieme a 4 personaggi. Alla chiamata di Gesù
risponde con un gesto naturale e istintivo: indica se stesso come per chiedere
conferma che Cristo si stia rivolgendo proprio a lui.
Solo Matteo e i due giovani a destra si accorgono di Cristo; infatti essi
ruotano le teste verso di lui creando un incrocio di sguardi. Gli altri sono troppo
intenti a contare i propri denari per rendersi conto di ciò che sta succedendo.
Il significato religioso dell'opera di Caravaggio è chiaro: Dio chiama tutti
gli uomini, ma ciascuno è libero di rispondere e salvarsi, o non rispondere e
I 5 personaggi al tavolo dannarsi.
sono allineati lungo la I 5 personaggi al tavolo sono tutti allineati lungo la mediana della tela
mediana (> Fig. 21.12).
La vera protagonista della tela è la luce: essa proviene dalla porta attraverso
la quale sono appena entrati Cristo e Pietro.
È una luce giallastra, che fa risaltare i volumi delle figure sul fondo scuro.
Nello stesso tempo, però, quella luce ha una funzione simbolica• essa
infatti, sembra provenire dal braccio alzato di Cristo: è la luce della ~razia'
divina.
Il realism~ di Cara_v_aggio_ è evid_ente non solo nelle posture dei personaggi,
ma anche net loro ab1t1: essi sono infatti riprodotti dal vero c d
· ·
attenzione per I par 1co ari.t· I · on gran e
21.12
La rappresentazione non ha niente di sacro· essa semb d'
Schema geometrico- ·1 d'1pm ' questo - ra una. scena h.1
· t o d'I un evento religioso Per
compositivo della genere, non. 1 . . . · 11 committente c 1ese
Vocazione di San a Caravaggio d1 porre sulla testa d1 Cnsto un'aureola. u . . . lta
1
Matteo. aggiunta in un secondo tempo e com
,
. ' q esta, infatti, nsu
unque, s1 vede appena.
21.13
Vocazione di
San Matteo.
1
Particolari.
i " 70Jflrlltflalllfl!flW/la
•.-·. ■
■
ecchìO in pied i con
: occhiali e giovane a Matteo seduto al
11 tavolo; con I Cristo con il braccio destro
; potavola intenti a contare
. ....
3
. . a mano
s1n1stra ind·1ca se teso verso Matteo; l'aureola,
propri denari
stesso aggiunta in un secondo
I I I I tempo, si vede appena
,.
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l'
i
F
l5,j.j§fi M or te de lla Ve rg in e
La Mo rte de lla Ve rgi ne è . Ro ma da Ca rav ag gio .
l'u ltim o dipin~o es e~ u_it~
La scena è una de lle più ada ll'a rti sta . La Ve rg ine è
dr am ma tic he ~ 1 ~ 1 ~ ~a
raf fig ura ta su bit o do po la dd al en a pia ng e dis pe
Die tro la fig ura della Ve rgi orte; ac c~ nto ~ ~ ; os to li ch e mo str an o va
_m 1 rat a.
ne sono all ine ati g I P rie
espressioni di do lor e.
Il co rp o della Ve rgi ne è un a se mp lic e pa nc a di
ad ag iat o dia go na lm en te
leg no e ap pa re pa llid o e sl~ tre è inn atu ra lm en te
. già irr igi dit o da lla mo
.
go nfi o ( co me ne, mo rti pe. rte . ve n
t ) Qu es to co ntr as ta co 1
raf fig ura zio ne tra diz ion ale r an ne ga me n °·
, che pre se nta la Ve rgi ne . f
n a
e ad do rm en tat
L'a mb ien te in cui è collo co me se os s r I"
cata la scena è es tre m ..
Ba cil e arr ed i sono un pe sa nte dra am en te sp og io: g I un
pp o rosso, sim ile a un ten i~,
Gra nde rec ipie nte di ram e. da gg io tea tra le e un ba
cile
pro fon do e di for ma La vis ion e pr os pe tti ca
circ ola re, usa to è ce ntr ale , con la lin ea de
pe rfe tta me nte al ce ntr o( ll' or izz on te po sta
pri nci pa lme nte pe r > Fig. 21 .15 ).
La co mp os izi on e inv ec e
lav ars i. è as im me tri ca , org an izz
za g che passano dalle ga ata lun go le lin ee a zig
mb e della Ma dd ale na al
fin o alle tes te all ine ate de co rpo se nz a vit a de lla Ve rgi ne
gli Ap os tol i.
La luc e pro vie ne dal ret ro,
pro ba bil me nte da un 'al
ob liq ua me nte . Essa è il sim ta fin es tra , e tag lia la
bo lo de lla gr az ia di vin tel a
i vo lti e le espressioni, ren a: è pe r qu es to ch e illu
de nd o ev ide nte il lor o do miné
lor e.
Linea del l'or izz ont e
al cen tro
Luce
pro ven ien te
..
Drappo
-
rosso,
-
dal ret ro:
sim ile a un
sim bo lo del la
tendaggio
gra zia div ina
tea tra le
Ap ost oli
alli nea ti sul la
La Vergine:
de str a, die tro
• vo lto pallide
Linea a zig zag la Vergine
e rigido
I
21 .15 • ve ntr e
Schema com pos itiv o
gonfio,
della Mo rte della
Vergine. come
nei morti
annegati
Maddalena
21 .16 piange
Caravaggio, Mo rte disperata:
della Vergine, 160 1-
simbolo del
160 6. Olio su tela
369 x24 5 cm . Parigi, dolore umano
Museo del Lou vre .
Rr1 rilc
IJ.H-..
- .■ D av,"d con la tes ta di Go lia
§f·-•
to sul tem a dell a mo rte è il Dav id con
Un altro dipi nto dra mm atic o e ince ntra
la test a di Gol ia(> Fig. 21.1 7, a).
ione Borg hes e (nip ote di pap a
Car ava ggio lo realizza per il card inale Scip
21.1 7 Paolo V).
Caravaggio, Davi d e i dal buio dell o sfon do.
La figu ra ado lesc ente di Dav id vien e fuor
da una legg era cam icia bian ca.
Golia.
Dav id ha il tora ce parz ialm ente cop erto
a.David con la zata di Golia e la osse rva con uno
testa di Golia, ca Il giov ane regg e per i capelli la test a moz
1609/1610. Olio sgu ardo allo stes so tem po seri o e piet oso.
mor te. La sua esp ress ione è
su tela, 125x 101 Gol ia, inve ce, ha i line ame nti con tratt i dalla
sba rrati ; la bocca è sem iape rta in una
cm. Roma, Galle ria ang osci osa e inqu ieta nte. Gli occhi sono
o grid o.
Borghese. smo rfia, bloc cata men tre lancia un ultim
orit ratt o di Car ava ggio che si
b.David e Golia, ca Sec ond o alcu ni inte rpre ti Gol ia è un aut
1598 /159 9. Olio su
raffi gura con spav ento so real ism o.
tela, 110x 91 cm. azio ne di Gol ia in vari mom enti
Car ava ggio ripre nde il tem a della dec apit
Madrid, Museo del abilm ente l'im mag ine va sem pre letta
della prop ria torm enta ta esistenza. Prob
Prado. ossia com e il trion fo di Cris to (il giov ane
c. David con la dal pun to di vista della Con tror ifor ma,
a).
testa di Golia, ca Dav id, app unto ) sul Male (l'ar roga nte Goli
1606 /160 7. Olio Nel Dav ide Golia, cons erva to a Mad rid (b), è più evid ente la feri ta proc urat a
con la fion da.
su tela, 90x1 16,5 sulla fron te di Gol ia dal sasso lanc iato
to a Vien na, (e) Dav id ha uno
cm. Vienna, Nel Dav id con la test a di Golia, cons erva
Kunsthistorisches
sgu ardo più dec iso e vitto rios o.
Museum.
Sfondo scur o
Davi d:
• torac e
parz ialm ente
cope rto da una
legg era cam icia
bian ca
• sgua rdo serio e
pieto so insie me
Golia :
• occh i fissi
• bocc a spal anca ta
in un urlo
• forse auto ritra tto
di Cara vagg io
a
l
21. L'età barocca > Il Seicento
Capelli e mani si
trasformano in
rami di alloro
Dafne
• si inarca in
avanti per
sfuggire
all'abbraccio di
Apollo
• la bocca è aperta
in un urlo
La pelle
Braccio destro di liscia si
-trasforma
-----
Apollo all'indietro
in ruvida
corteccia
Gamba sinistra di
Apollo sollevata
dal suolo
~ Le dita dei
in radici
21.20
Gian Lorenzo Bernini,
21.19 Apollo e Dafne, 1622-
Gian Lorenzo 1625. Marmo di Carrara,
.. Apollo
Bernini, eduta altezza 243 cm. Roma,
e Dafne, ~ veduta Galleria Borghese.
posteriore e
laterale,
• 21, L'età barocca> Il Seicento
21.22
•ni
Gian Lorenzo aern1 '
L'estasi di Santa
Teresa, 1645-1652•
21.21 Marmo di Carrara e
Roma, Chiesa di bronzo dorato, altezza
Santa Maria della 350 cm. Roma,
Vittoria. Veduta della Chiesa di santa
Cappella Cornaro. Maria della Vittoria,
Cappella cornar0•
·,,_~- I li i
Cascata di raggi dorati
Sculture ad altorilievo raffigurant i alcuni
che ill umina la scena
membri della famiglia Cornaro
Pendone
Ornamento che
pende come un
festone.
• Sulla sommità della copertura è posto un
grande globo sormontato da una croce
(h).
Nonostante sia alto come un moderno edificio
di 9 piani, il baldacchino appare sottile e
e
i I~ wl~
~
f
~
perfettamente proporzionato, con le
colonne tortili che danno alla struttura un
grande slancio verticale.
t
I pendoni e le volute accentuano l'illusione I,
~~
.\"/.'l.r-=. I
di leggerezza. i"
Il Baldacchino di San Pietro è uno degli i'
21.24
Schematizzazione grafica delle
1componenti architettonico-
decorative del Baldacchino,
Grande globo con
Volute a forma di
sopra una croce
dorso di delfino:
convergono verso
il centro
Angelo colossale
alla base delle
volute
Capitello
composito
Segmento di
trabeazione
Colonna tortile
Finti pendoni
formata da tre
realizzati in
rocchi decorati
fusione di bronzo
con:
dorato: sembrano
• scanalature tortili
• fronde di alloro mossi dal vento,
(simbolo di come se fossero di
stoffa
gloria)
• lucertole
(simbolo di
resurrezione)
• api (simbolo
della famiglia
Barberini)
21.25
Piedistallo rivestito
Gian Lorenzo Bernini, di marmi policromi
Baldacchino, 1624-1633. e decorati con
Bronzo dorato, legno e stemmi pontifici
marmi policromi, altezza
complessiva 28, 70 m.
Città del Vaticano,
Basilica di San Pietro.
J21. L'età baro cca> Il Seicento
1
France sco Bo rr om in i c1s 99- 1 6 67 )
Francesco Castelli, meglio noto come Borromìni, nasc
e a Biss?ne sul lago di _
Lugano (oggi in Svizzera) nel 1599 . Giovanissimo
si reca a Mila n_ o per stud1a_re
architettura. Qui lavora nella Fabbrica del Duomo
e conosce le pnm e opere d1
Bramante.
In seguito si trasferisce a Roma. Qui lavora alle dipe
nde nze di Bernini con
cui ben presto entra in conflitto, per il diverso mod
o di concepire l'arte . A Roma
Borromini rimane colpito dalle arch itettu re di Mich
elangelo e si dedica allo studio
degli edifici antichi.
Nel 1632 Borromini è nominato arch itetto della Sapi
enza, l' antic a Università
di Roma, e due anni dopo diviene arch itetto indip ende
nte.
Borromini muore suicida a Roma il 3 agosto 1667 .
Borromini era un uomo riflessivo e molt o dedi to allo
stud io: nella sua
biblioteca raccolse più di 1000 libri, molt i dei quali
di arch itettu ra. Egli infat ti
operò esclusivamente come arch itett o, a diffe renz
a del suo rival e Bernini,
che si dedicava anche alla scultura e alla pittu ra.
Con Borromini tram onta la figura rinascimentale dell'
artis ta «uni vers ale» ,
esperto in tante discipline, e nasce la figura dell' arch
itett o «pu ro», ossia di
un'artista che «si specializza» nella sua profession
e e conc entra in essa tutte le
sue capacità ed energie per raggiungere l'eccellenza.
21.26
d_i Borr o~in i, presenta un diseg~o
ritrova I andamento sinuoso che
d:I .
~~mma_ta nel 1~77 , dopo la morte .
_tto mno vatlv o. Anche in essa s1
Pianta del Chiostro cen t ro e due curve concave ai ducaratteriz
. za l'int
erno : una curva convessa al
e della Chiesa 1
La parte sopra la trabeazione è m~dat1'1' cont enut e tra
di San Carlo alle 4 alte colonne.
Quattro Fontane. - L' ord'me superiore
.
, invece, presentae ata seco
eone . , ndo I0 t
s esso disegno.
balaustra e un grande medaglione so3 t avita ,
un coro nam ento con
' rre to da angeli.
llllllf
e e - I I I
Arconi Cupola a cassettoni decorata Semicolonna
Arco e muro pieno con croci, esagoni e ottagoni addossata
tuscanico con
alternati sopra la bianchi come sculture alla muratura
abaco allungato
trabeazione
21.28
Francesco Borromini,
Chiesa di San Carlo alle
Quattro Fontane, 1638-
1667. Roma. Veduta
dell'interno verso la
cupola. Curva concava
ai lati
21.29
Francesco Borromini, Curva convessa
Facciata della Chiesa di al centro
San Carlo alle Quattro
1 Fontane, 1665-1677.