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M.

Gennari - Trattato di pedagogia generale


1. Istituzioni di Pedagogia Generale 4
1.1 La pedagogia 4
1.1.1 Pedagogia generale 4
1.1.2 La formazione 10
12
17
18
19
19
20
20
1.2.4 Il Neoumanesimo e la sua Bildung 21
1.2.5. Il nichilismo della modernità 23
1.2.6 Nicchie di umanità 23
1.3 Pedagogia ed epistemologia pedagogica 24
1.3.1. La Pedagogia come scienza 24
1.3.2 La ricerca pedagogica 25
1.3.3 La critica pedagogica 26
1.3.4 Il discorso pedagogico 26
26
1.3.5.1 Crisi e Crasi della Pedagogia 28
1.3.5.2 Statuto, categorie e struttura della pedagogia 29
1.3.5.3 Prassi, teorie, metateorie e teoresi in pedagogia 29
1.3.5.4 Logiche e Linguaggi della pedagogia 30
1.3.5.5 Spiegazione e interpretazione in pedagogia 30
31
1.3.7 Pedagogia e scienze pedagogiche 32
33
1.3.9 Pedagogia e scienze della formazione 33
1.3.10 Pedagogia, scienze umane, scienze naturali 34
1.3.11 Enciclopedia delle scienze e formazione- 34

2. Categorie del pensiero pedagogico 35


2.1 Pedagogia e civiltà 35
2.1.1. Pedagogia, tecnica e utopia 35
2.1.2. Pedagogia, ideologia e società 37
2.1.3. Pedagogia, storia, religione 38
2.1.4. Pedagogia, linguaggio e arte 41
2.1.5 Pedagogia, interpretazione e filosofia 42
2.1.6 Idee, conoscenza, culture per un laboratorio del pensiero pedagogico 44
2. 2. La pedagogia dell'uomo umano 48
48
2.2.2 La vita e la morte 49

1
2.2.3. Il male e la sofferenza 50
2.2.4. La bontà e la gioia 51
2.2.5. Il corpo e la mente 51
2.2.6 La specie e il genere 52
2.2.7. La natura e la tradizione 53
2.2.8. La ragione e la libertà 54
2.2.9. Sentimento e armonia 55
2.2.10. Il valore la virtù 56
2.2.11. Il mondo e il viaggio 56
2.2.12. L'amore e l'amicizia 57
2.2.13. La speranza e la pace 58
2.2.14 Il sacro e il mistero 59
2.2.15. L'originalità e la trasformazione. 59

3. Ambienti pedagogici 61
3.1 Spazio, tempo: ambienti ed età della vita 61
3.2 Pedagogia e società 63
3.3 Pedagogia e Famiglia 65
3.4 Pedagogia e scuola 66
3.5 Pedagogia e ambienti educativi diffusi 67
68
3.5.2 I mass media 69
3.5.3 Il lavoro e il loisir 70
3.5.4 I luoghi del disagio 70
3.5.5 Associazione, movimenti, Chiese 71
3.6 Pedagogia, Autonomie locali, Stati e Federazione di Stati 71
3.6.1 Spazio liberato e tempo liberante 72

4. Formazione e educazione: teorie e pratiche 72


4.1 Il centro 72
4. 1. 1 La formazione e l'educazione del pensiero 73
4. 1. 2 La formazione e l'educazione spirituale dei sentimenti 73
74
4.1.4. La formazione e l'educazione etico-morale 74
4. 1. 5 La formazione e l'educazione estetico- artistica 75
4. 1. 6. La formazione e l'educazione nella religiosità e alla religione. 75
4. 2. Il cerchio. 76
4. 2. 1. La formazione l'educazione socio relazionale 76
4. 2. 2 Formazione e educazione emotivo-affettiva 77
4. 2. 3. La formazione e l'educazione corporea 77
4. 2. 4 La formazione e l'educazione sessuale 78
4. 2. 5 La formazione e l'educazione ecologico ambientale 78
4. 2. 6 La formazione e l'educazione civico politica 79
4. 3. La sfera 79

2
4. 3. 1 Formazione ed educazione intersoggettiva, interetnica e interculturale 80
4. 3. 2 La formazione e l'educazione alla storia e alla geografia 80
4. 3. 3 La formazione e l'educazione logica 80
4. 3. 4. La formazione e l'educazione ai linguaggi 81
4. 3. 5 La formazione e l'educazione scientifica, tecnica e tecnologica 82
4. 3. 6 La formazione e educazione alimentare, all'igiene e alla salute 82
4. 3. 7 La formazione e l'educazione al gioco e allo sport 83
4. 3. 8 La formazione e l'educazione al lavoro 83
4. 3. 9 La formazione e l'educazione della creatività, dell'immaginario e della fantasia 83
4. 3. 10 La formazione educazione alla pace 84

5. La ricerca in pedagogia 84
84
5.1.1 La ricerca teorica (e teoretica) 85
5.1.2 La ricerca storica 86
5.1.3 La ricerca didattica 86
5.1.4 La ricerca empirico-sperimentale 87
5.1.5 La ricerca filosofica 88
5.1.6 La ricerca sociale 88
5.1.7 La ricerca ambientale 89
5.1.8. La ricerca etno-antropologica 89
5.1.9 La ricerca psicologica e psicoanalitica 90
5.1.10 La ricerca sistematico-politica 90
5.1.11 La ricerca comparativa 91
5.1.12 La ricerca semiotica 91
5.1.13 La ricerca ermeneutica 92
5.1.14 La ricerca clinica 93
5.1.15 La ricerca tecnologica 93
5.1.16 La ricerca epistemologica 94
5.2 Centri di ricerca pedagogica internazionali e nazionali 95

6. Le professioni pedagogiche 96
6.1 La pedagogia e il pedagogista 96
6.2 Figure professionali negli ambienti educativi 97
98
98
98
98
98
99
99
6.2.8 Il pedagogista come intellettuale 99
6.3 Professioni pedagogiche, studi universitari e pedagogia generale 99

3
1. Istituzioni di Pedagogia Generale

1.1 La pedagogia

1.1.1 Pedagogia generale

scienza in quanto è costituita da un organico sistema di saperi. Le maggiori topiche di questa scienza
sono:

- Formazione
"trasformarsi"

- Educazione Concetto che sintetizza la problematicità di ogni relazione educativa nella quale
il soggetto -da-sé.

uomo nella sua interezza, unicità e complessità, ma soprattutto


na scienza finalizzata alla sola infanzia.

educarsi tanto agli oggetti di questa scienza che vengono rappresentati dalla formazione e
trecciate con la vita, la natura, la materialità e la spiritualità di ogni essere umano.

La pedagogia è una scienza in continuo mutamento ed è un laboratorio di idee che intorno alla

-formarlo) e a educarlo (o dis-


educarlo).

La pedagogia è una scienza umana con stretti rapporti con le scienze della natura ed è inoltre legata alle

reità e alla transdisciplinarietà (centralità delle pratiche intellettive

Il pensiero pedagogico deve sviluppare teorie sulle prassi umane: può farlo in modo autonomo o
cercando connessioni con altri saperi come la filosofia, la
pedagogia un sistema di saperi organico.

Per superare una crisi interna, la pedagogia evita di sottomettersi a qualsiasi egemonia, cerca la propria
originarietà e la propria originalità, si libera del

La pedagogia difende i propri oggetti di ricerca (formazione ed educazione dagli altri saperi, in particolare
la psicologia e la sociologia. La ricerca pedagogica riguarda la conoscenza del soggetto e della sua cifra

percorso che ne metta in chiaro la materialità e spiritualità.

4
La cultura pedagogica si distingue in:

- Micropedagogia Studio delle dinamiche familiari, sociali, scolastiche ed extrascolastiche

- Macropedagogia Studio dei grandi problemi educativi nei sistemi economici, sociali,
giuridici e politici

personale; tuttavia, questa nostra unicità non è totalmente conoscibile. Altre caratteristiche fondamentali
re del singolo.

La ricerca pedagogica dà origine al discorso pedagogico, il cui significato mette in luce la predisposizione
della pedagogia alla:

- Semiotica

- Ermeneutica eriti al soggetto e alla sua storia

- Filosofia

e controlli, classificazioni, misurazioni,


comparazioni, verifiche, valutazioni, campionamenti, mentre dal punto qualitativo ha come obiettivo il

nella storia, nella natura, nella vita del soggetto in prospettiva personale e sociale (identità personale e
l'utilità sociale).

può essere aristotelicamente suddivisa in tre ordini:

- Teoretico Si conosce per conoscere

- Poietico Si conosce per produrre teorie

- Pratico Si conosce per agire

Questi tre livelli si intersecano tra loro in modo

- Paradigmatico, ovvero selezionando idee, concetti, prassi

- Sintagmatico, ovvero combinando quanto scelto.

5
Gli stessi livelli operano sia sul piano intenzionale evidenziando le dinamiche relative ai valori di verità

eventi, testi, pratiche sociali e personali.

Il linguaggio della pedagogia deve dare corpo a semantica (significati), sintassi (regole), pragmatica
(relazioni) capaci di argomentarlo, chiarirlo e farlo colto. Il che contribuisce a riordinare dizionari e

del senso.

La pedagogia è frutto del suo costante interrogarsi sui propri fondamenti e i propri sviluppi senza cedere a

manifesta la sua autonomia di giudizio, la sua indipendenza e la sua capacità di riconoscersi come non
autosufficiente.

La Pedagogia persegue la conoscenza rigorosa (episteme), ama la sapienza (sophia) e non trascura
opinare ore ed interpreta liberamente la
conoscenza, la cultura e la coscienza umana, le quali sono presenti in ogni tempo in ogni spazio in cui la
formazione e l'educazione avvengono.

Consapevolezze pedagogiche importanti:

- formazione e si educa educando la sua educazione

- La natura umana è satura di mistero per cui non siamo totalmente conoscibili

-
individuale

- Esistono infini

La pedagogia rifiuta qualsiasi modello (è più corretto parlare di esempi) o ideologia in quanto limita la
libertà individuale e porta al conformismo. Sono accettate invece tensioni utopiche ed ucroniche siccome
conferiscono vitalità alla scienza. La dimensione della scoperta è la vera vocazione di questa scienza
curiosa.

Gli studi pedagogici possono essere suddivisi in:

- Studi sistematici Affrontano le strutture fondative della disciplina

- Studi critici Trattano i temi più problematici

- Studi settoriali Elaborano argomenti specifici

6
I saperi pedagogici possiedono una precisa consapevolezza dei limiti della razionalità scientifica evitano il
teoreticismo astratto e il tecnicismo riduttivistico e hanno una adeguata avvertenza circa i valori di
coscienza propri della formazione e dell'Educazione la pedagogia non è una scienza socialmente neutrale.
In quanto ogni critica alle politiche della formazione e dell'Educazione si scrive all'interno di diversi visioni
del mondo.

La parola pedagogia (paidagoghia) deriva dal greco pais (fanciullo) e agoghé (condurre) e
- liberto o schiavo di fiducia che si prendeva cura dei figli della
famiglia - di accompagnare i bambini al gimna

Pedagogia sarà un termine richiamato da innumerevoli figure importanti del mondo greco come Platone
(Repubblica e Timeo), Euripide (Oreste) e Omero (Iliade, riferimento a Fenix = il pedagogo di Achille), sofisti,
Plutarco (Moralia), Clemente di Alessandria (Il Pedagogo); siccome la cultura greca verrà assimilata in
quella romana, il concetto di pedagogia verrà ripreso nella cultura latina e medievale (Seneca, Quintiliano,
Marco Aurelio, Agitino, Tommaso).

Il termine pedagogia ricompare ne


Settecento, particolarmente in Germania con J.F Herbart (Allgemeine Pädagogik) e successivamente nel

una metodologia.

Nel secondo Novecento la pedagogia indica l'identità di una scienza il cui sapere tende sempre più a
ramificarsi sia nelle scienze pedagogiche sia nelle scienze dell'educazione e per sopperire ad uno stato
epistemologico incerto viene affiancata la parola generale al termine pedagogia con cui si esplica la
presa di coscienza dello stato di crisi di questa scienza, ma anche il suo riordino epistemologico del suo
congegno interno che ruota attorno alla formazione e alla educazione. Oggi la pedagogia ha perso quel

- Mondo greco I sofisti


della persuasione (entrambe tendevano alla libertà individuale); Socrate la faceva coincidere

Platone
nell'Iperuranio.

Aristotele abbandona il trascendente per abbraccia


stoici e degli
epicurei
(imperturbabilità di fronte alla sorte) e aponia(serenità dello spirito che non avverte più il dolore
della vita); questo portava ad un nuovo stato di perfezione alla paideia greca.

- Civiltà romana a;
Cicerone
Quintiliano riprenderà
re facendo spiccare quel
carattere civico-politico che avrà valore fino al Rinascimento.

7
Diversamente, Seneca
pratica libera della virtù intesa come principio regolatore della vita quotidiana. Qui si iniziano a
humanitas (Conosci te stesso) che verranno poi ampliati da
Marco Aurelio.

- Mondo medievale e cristiano Risplende attraverso la caritas e la pietas evangeliche.

La c
-romana. Nel medioevo, la pedagogia insegnerà a prendersi
osi, ma soprattutto a sondare
De Magistro di
Agostino e Tommaso:

- S.Agostino
permanere nell'orizzont
coscienza religioso ed egli parla l'uomo nella profondità dell'anima;

- S.Tommaso (aristotelismo)

salvazione.

- Nel rinascimento, la cultura si rifà alla classicità (Poliziano, Petrarca, Ficino, Pico

questa volta unito a fede, arte, filosofia, letteratura, filologia e retorica. La vita è plasmata

dove dominano le Signorie. (quella ideale di Filerete o Piero della Francesca e quella reale di
ia pedagogica del Quattrocento era di creare una comunità di

(Repubblica delle lettere).

- Cinquecento Nasce la necessità di appartenere ad un ceto sociale attraverso codici definiti

esteticità del vivere con lietezza ed armonia, arte del ben parlare.

di bellezza e virtù; a sporcare questo modello educativo emergono la vanità aristocratica e il


dispregio della libertà individuale.

- Seicento

smo.

8
a quelli che si dedicheranno alla fiducia allo stato.

- Settecento

basa sulla fiducia nella ragione come strumento di emancipazione umana (Età dei lumi). La

sere lasciato esplorare e sbagliare poiché


qualsiasi intervento può corrompere la sua genuinità.

- Settecento-Ottocento
dovere e la volontà sono i suoi capisaldi e di conseguenza i valori a cui la pedagogia dovrebbe

lettura romantica tedesca, capitanata da Goethe e affiancata da Novalis, gli Schlegel, Schiller,
Hölderlin, Schleiermacher, Humboldt, scriverà la storia della Bildung

In Pestalozzi concretezza e spontaneità sono elementi di arte educativa in famiglia e in comunità;


Frobel afferma come Il Geist

- Ottocento Soltanto grazie alla Allgemein Padagogik di Herbart (1806), la pedagogia sarà

scolastiche di assicurare la formazione di tecnici/professionisti/impiegati/operai.

-sociale in senso ormai liberista. Vi è una progressiva depauperazione


ze dello spirito

suo bisogno di arricchirsi culturalmente attraverso arte/storia/esperienza intimamente vissuta.

- Novecento Al paradigma della Bildung si sostituiscono i criteri di una pedagogia

ia sociale e il modello democratico in politica. La


pedagogia laica deweyana, marxista e socialista entreranno in conflitto con la figura di
Giovanni Gentile, a cui dobbiamo la messa in chiaro delle occorrenze della pedagogia per

Dopo la fine delle due guerre mondiali, la tragedia della Shoah e la fine dei totalitarismi oppressivi,
il Novecento rimane comunque impigliato nelle ideologie (vedi stalinismo).

9
Lo sviluppo critico della pedagogia verrà rallentato dagli antagonismi storici irrisolti (es. destra vs.
sinistra, credenti vs. non credenti), ma allo stesso viene stimolato da:

- Istanze innovative in Europa e Stati uniti negli anni 60

- Urgenza di riforme nelle scolastiche e università negli anni 60

- Bisogno di formazione ed educazione che affiora nella società

- Crescita esponenziale della tecnologia

- Spinta del Concilio Vaticano II

Grazie ad una progressiva consapevolezza critica nelle scienze umane, il dibattito pedagogico ha
la possibilità di affrontare molteplici problemi aperti e irrisolti che sono:

-
umano

- Rapporto tra filosofia, scienza e pedagogia

- Nesso tra teoria, prassi, teoresi ed esperienza, logiche e linguaggio

- Profilo epistemologico certo della pedagogia

Questo dibattito ha permesso alla pedagogia di avviare molteplici connessioni alla filosofia a indirizzi
analitici, fenomenologici, psicoanalitici, neo-
nel XXI secolo con uno statuto scientifico più solido e con un apparato critico pronto a risolvere il dibattito
tra culture nichiliste e culture umanisticamente fondate.

1.1.2 La formazione

La formazione è uno dei due oggetti centrali (insieme all'educazione) della riflessione della pedagogia.
Essa è il nucleo costitutivo dell'uomo inteso nella complessità, nella singolarità e nell'irripetibilità del suo
-
interiore e profonda essenza ed esistenza che si costruisce e ricostruisce liberamente, ciò promuove un
costante riferimento alla dimensione spirituale del soggetto.

La formazione dell'uomo, della sua essenza umana e della sua umanità riguarda la totalità e l'unità del
soggetto umano pensato nella sua continua tensione all'armonia. Per armonia si intende un equilibrio
interiore capace di condurre l'uomo ad una intima consapevolezza del sé, capace di porlo di fronte a se
stesso, in ogni luogo e momento della vita, per prendersi in cura.

Ogni potenzialità umana è messa in opera all'interno del processo di formazione, che è lento, laborioso, irto
di difficoltà ma anche apportatore di gioia, appagamento e lietezza. Tutto ciò consente all'uomo di dare il
giusto valore ai bisogni interni e alle esigenze esterne, ai pensieri, alle azioni e ai sentimenti.

10
La formazione avviene nella parte più profonda e nascosta, intima personale e misteriosa dell'uomo, là
ca,

azione e prassi.

Conoscere un uomo significa interpretare il compiuto percorso formativo per cui da un punto di vista
pedagogico non si può trascurare il soggetto inteso come esito della sua storia personale e sociale

libertà in quanto è
è consapevolezza di sé

può riassumere in diverse dimensioni:

- Armonia umana

- Esperienza umana Saper scegliere quali tra le infinite esperienze vissute sono quelle
s futuro

- Amicizia umana La compartecipazione fra due o più persone, senza inganni e tornaconti, è
uno degli obiettivi della formazione

- Amore umano
umana della sua essenza profonda (Goethe).

- Pace umana
quindi con sé stesso.

- Civiltà umana
civile dove le norme di convivenza sono il centro di esso

- Mistero umano La formazione consiste nel sostare negli angoli più oscuri in cui convivono le
domande più misteriose

aratteri istitutivi del


soggetto liberamente formatesi.

Un rapporto formativo con la realtà induce a non cedere ai suoi condizionamento in quanto il soggetto che
es. uso di
sostanze, suddito del denaro e potere). La criticità personale è il principale antidoto contro l'individualismo

- se lo desidera - deve poter essere abitato


formazione vive il tempo e la storia, ma ha anche la possibilità di proiettare il proprio essere al mistero e
deformazione nico è colui
che concreta la propria forza interiore attraverso il tortuoso, ma allo stesso tempo affascinante, viaggio
della vita.

11
Poiché la formazione è formazione di sé e formazione da sé
sono originarietà e responsabilità

- La vita La vita forma in ogni momento di agio e disagio e in tutto il suo arco

- La natura l senso del


limite, della temperanza e del sacro

- Il mondo Il microcosmo umano e il macrocosmo universale fanno parte dell'io psichico

- Lo spirito

- Il fondamento
natura e il suo mondo

- Il sentimento ed è la voce della bontà, della bellezza e

- La trasformazione Ogni forma a cui il soggetto giunge nel processo autoformativo non
possiede mai il carattere della finitezza.

Nel mondo culturale greco, formazione ed educazione sono concentrate nel termine paideia, ma essa
-filosofica - e quindi oratoria e politica.

humanitas latina pone al centro la dignità umana, la natura umana e i sentimenti umani in modo da

contemporaneamente viene esposto al concetto di caritas.

città
concetto di convivenza sul valore della libertà.

Bildung un significato che va

Geist.

ruoli d
autonomo.

parola educazione va ricercata nei due verbi latini:

- éduco

- edùco

12
ui ci siano tutte le condizioni per far si che il

ducazione
umanità coscienza critica di se
stessi e la conoscenza problematica del mondo.

- Possibilità e capacità di scegliere

- Partecipazione ai valori morali, civili, politici

- Vita personale e sociale

- Equilibrio armonico della persona

- Struttura della personalità culturale unitamente alla costruzione del senso del vero e del giusto,
del bene e del bello

- Libera adesione alle fedi religiose

liberazione da moralismi, ideol


conseguimento di prestazioni, ma la promozione di condotte critiche, consapevoli, creative, indipendenti,
autonome e responsabili.

manifesta nella rozzezza, nella villania, nella

n cui più

La costituz attiva: richiede quindi libero consenso e impegno intenzionale. La comunità

soggetti vi siano differenze.

uomo stenico
fisiche e psichiche. Il suo educarsi dipende da lui stesso, ma anche dalla realtà economica, sociale, politica
organicità in cui il soggetto è immerso può provocare

superiore o
può proporsi come figura autorevole.

La critica alla modernità è alla sua ineliminabile costituzione interna basata su stili di vita supportati dalla
scienza, dalla tecnologia, dal denaro e dal potere; tutto ciò ha posto in luce le forme disumanizzanti di

13
nichilismo che caratterizzano i tempi moderni (vedi due guerre

principale conseguenza è un forte def


ad una maggiore manipolazione delle masse piuttosto che ad

- Anticonformismo, eccentricità e ribellione sono illusione pericolose per

- Non esiste un rapporto educativo ideale o universale

- Ogni uomo ha possibilità e indefinite di educarsi

- n nome della libertà

processo, si riferisce a un rapporto, tiene in conto i risultati conseguiti e


si accumula entro un sistema finalizzato alla crescita. La domanda di educazione si può manifestare a
qualsiasi età e richiede un impegno sociale sempre più diffuso, delle interazioni sempre più profonde e
risorse sempre più adeguate affinché ogni uomo sul pianeta possa vivere una vita educante.

Fini, mezzi e modi devono essere sempre essere messi a servizio del costituirsi di persone e personalità
umanamente libere:

- Nella loro intrinseca unitarietà di soggetti completi

- Nella loro strutturale globalità di soggetti dinamicamente sviluppati in ogni potenzialità

- Nella loro interiore armonicità di soggetti insoddisfatti di sé stessi

- Nella loro costitutiva autonomia mentale e coscienziale di soggetti ragionevoli

Questi quattro fondamenti rappresentano la vitalità con il quale il soggetto si educa alla vita. Per una
crescita armoniosa dell'uomo è necessaria:

- Educazione alla critica La principale caratteristica di un uomo dalla mente libera è data dal
consapevole uso della critic
interagisce

14
- Educazione spirituale

- Educazione morale al quale ruota l'etica dell'uomo

- Educazione estetica

- Educazione sociale

- Educazione affettiva
è importante apprendere il rispetto della libertà personale e altrui e la regolazione degli stati
emotivi

- Educazione civico-politica

- Educazione religiosità Può essere una fonte di risposte che non vanno confuse con quelle
della storia

- Educazione ecologico-ambientale
salvaguardia degli ecosistemi portano a condurre vite più consapevoli

- Educazione corporea La sintonia tra corpo e psiche favorisce l'equilibrio interiore e le


relazioni con il mondo circostante

- Educazione scientifico-tecnologica Il soggetto deve assumere una consapevolezza critica

- Educazione sessuale La sfera psicosessuale è una delle principali componenti della

- Educazione al lavoro

- Educazione al gioco

- Educazione alla pace

- (pag 56...)

metodi, le strategie, i progetti e i curricoli, ma soprattutto facendo distinzione tra educare e istruire,
pedagogia e didattica.

15
-
controllo sociale sull'educazione ha imposto meccanismi di sorveglianza, strumenti di repressione,
alfabetizzazione for
classe e ceti dominanti.

La selezione sociale della scuola ha provocato sì un maggiore equilibrio sociale, ma ha anche accentuato i
disquilibri interiori, le crisi soggettive e soprattutto la repulsione verso le istituzioni familiari e scolastiche

indistinto senza nome, cognome, volto e storia.

Un progetto fondato sul rif


storia, arte e letteratura hanno pari importanza. Questo progetto non deve essere applicato solo
amiglia, mass media e società)

- Educazione e scuola
ragionare, esplorare, comunicare, interrogarsi, (...). La condizione necessaria è che la scuola
deve essere un ambiente positivo che trasmette il senso autentico e operante di un laboratorio
di idee

- Educazione e società

- Educazione e famiglia Siccome la famiglia è il principale punto di riferimento del soggetto,


le dinamiche familiari dovrebbero basarsi sul rispetto reciproco in modo da poter essere
occasioni di costante crescita armoniosa

- Educazione ed extrascuola La continuità e la reciprocità fra mondi scolastici ed


extrascolastici sono la premessa per non recare confusione nel percorso educativo del

compiti sociali e educativi della scuola.

- Educazione e ambiente

offerti dalla natura

- Educazione e mass media Saper riuscire a districarsi nella fita rete di giornali, televisioni e
network informatici è uno dei complessi itinerari pedagogici. Queste comunicazioni mediatiche
possono essere vere occasioni culturali ed educative, ma è possibile che siano contrassegnati
da banalità inutili

L'educazione deve essere vista come l'insieme delle attività rivolte a condizionare il soggetto nella sua
libera formazione di uomo e non come un indottrinamento od un modellamento del soggetto stesso.

Educare significa porre un uomo nelle condizioni concrete per vivere la propria esperienza umana nel
segno della libertà interiore ed esteriore, attraverso il progressivo potenziamento delle sue strutture
cognitive, linguistiche e morali.

16
È fondamentale educare l'altro ad accettare le diversità altrui, considerandole come una ricchezza e non
come una barriera. In risposta alla forte crisi del modello socio-economico-politico moderno è necessario
porre l'accento sull'importanza e sul valore dell'equilibrio dell'uomo tra cultura della ragione e cultura del
sentimento, laicità e religiosità, scienza e immaginario.

sviluppo armonico delle facoltà umane, è vitale che ogni soggetto cresca in un contesto capace di in-
struere: ossia ordinare, costruire.

gli mette a disposi


condurre il soggetto ad una elaborazione critica dei saperi.

ricerca, non un passivo e obbligato sottoporsi alla introiezione di dati e informazioni appresi.
Si ha istruzione solo in luoghi in cui il sapere è avvicinato nel rispetto della libertà intellettuale e cognitiva

interpretare problematicamente la realtà -

soggetto nelle condizioni di poter divenire uomo colto, ossia capace di orientarsi nel pensie

pressione sociale. Tutti gli ambienti educativi devono

media sarebbero un eccellente veicolo di istruzione, ma spesso producono un sapere né formativo né


educativo.

ma soddisfacente. Lo studio non è leggere, ma è sinonimo di esperienza libera del pensare; essendo esso
un percorso di libertà, non c'è post

questo comporta in lui un pensiero povero.

sui valori umanistici del rispetto umano per il mondo e non su idea di scienza.
La didattica generale è la scienza pedagogica deputata a considerare le teorie e prassi istruzione.

Il nesso tra istruzione e sistemi di saperi richiede che:

- La cultura e la conoscenza
forma e si educa

- La scienza venga considerata sempre per la sua veridicità che non è mai assoluta

- La ricerca possegga un carattere teorico ed empirico

17
- Le idee manifestino la loro forza attraverso i passaggi della metodologia della ricerca al fine di
essere spiegate scientificamente

- Le discipline siano il frutto di convenzioni epistemologiche interdisciplinari senza smarrire

- Ogni verità venga assunta quale risultato di un lungo e complesso processo di ricerca

Poiché innovazione e tradizione si intersecano nella cultura, gli esiti della conoscenza non devono mai
essere ritenuti come definitivi.

Non esiste educazione, formazione e i

comunicazione tra maestro ed educando deve essere libera e responsabile.

La valutazione non è un aspetto secondario: basarsi solo su essa porta a svilire la conoscenza. I test non
devono essere somministrati in un ambiente di paura o di inganno (es. test a sorpresa) in quanto ciò
bbe avere valore l'uomo e non il profitto scolastico.

soltanto negli ultimi secoli cultura e conoscenza

gli uomini.

ulcro della formazione e


dell'educazione. Ogni cultura è unica ed è per questo la base delle identità singolari; il conformismo è il
peggior nemico delle culture, infatti, il Terzo millennio con i facili "meticciamenti" potrebbe snaturare i
patrimoni culturali.

La mente umana è una struttura cui attraverso la cultura progredisce sul piano dello sviluppo, ma questo
accade solo al soggetto che è immerso in un contesto che lo apre alla conoscenza. La riflessione
ene e che ha poi dato vita alle due grandi branche del
sapere: scienze naturali (Naturwissenschaften) e scienze dello spirito (Geisteswissenschaften). Scienza è
ttolinea
che la scienza non si deve limitare alla sola spiegazione empirico-sperimentale.

a correggersi per maturare e ponderare nuove


chi sostiene una tesi dopo aver indagato il valore intrinseco attraverso la conoscenza.

- tramite le forme di
inculturazione (assimilazione dal gruppo di appartenenza) e acculturazione (assorbita dalla fusione di
culture differenti) -

18
esercizio ermeneutico e
interpretazione è una necessità e un desiderio ed è per questo che si nasconde nella

Gli obiettivi del trattato sono:

- Chiarificare cosa significa interpretare per un uomo disposto a comprendere il suo rapporto di
soggetto con il mondo

- Rispondere alla questione epistemologica della pedagogia, ovvero la struttura interna della

semiotic

La natura costitutiva dell'uomo (il centro, il cerchio e la sfera della sua essenza profonda e umana) trasuda
di una materialità, spiritualità e coscienzialità che non possono essere rimosse o represse.

nità di Geist, Welt (mondo), Leben (vita), Natur e

che il suo interno è fatto da Geheimnis (mistero) e se vuole può esplorarlo attraverso il Wanderung
(viaggio) nella propria formazione.


sostanza profonda, composta da coscienza e conoscenza. Il soggetto si fonda sui concetti di umano e
umanità e quest
condizione umana è uno stato di soggettività
su di esso, ecco che forma il proprio carattere umanistico e originale di sé stesso.

Quando viene a mancare l'equilibrio tra soggettivismo (che esalta l'uomo su tutto) e antisoggettivismo
individuo: realtà
coscienziosa frutto della élite e della massa. Una pedagogia del soggetto lo richiama invece sugli aspetti
di:

- Intrasoggettività Pone il soggetto di fronte a sé stesso, di fronte quindi alla sua etica, ai suoi
le di sé stesso.

- Intersoggettività uomo e rende responsabile davanti

formazione ed educazione sarebbe

Le filosofie e le pedagogie anti-


omo, quindi, abbandona la

19
conoscenza ontologica di sé per acquisire unicamente una conoscenza scientifica del suo corpo, della sua
psiche, del suo agire.

A tale visione pedagogica si contrappone la pedagogia generale che pone l'accento e l'attenzione
sull'uomo, e che si distingue in:

- Pedagogia del soggetto

- Rivolta verso il mondo di cui il soggetto è interprete libero,


autonomo e consapevole

1.2.2 Il mondo: pedagogia dell

Secondo la concezione ebraico-cristiana, il mondo è frutto della creazione, mentre nella concezione
opera,

Husserl è il primo a concepire il mondo come costruzioni di atti da parte del soggetto finalizzati alla
generazione del senso del mondo. Questa ricerca è svolta dal soggetto: egli è nel mondo, lo abita e vive
con i suoi oggetti in quanto fanno parte della sua formazione, della sua vita e della sua cultura, ma
soprattutto interpreta la realtà.

liberante: critico, creativo, autonomo, emancipativo. Il soggetto non


non deve sentirsi in suo possesso poiché egli potrebbe tramutare questo suo atteggiamento di possesso

pace e umanità

essenza e nella sua esistenza

essenza
esistenza
soffrire per la morte e gioire per amore).
Essenza ed esistenza sono distinte, ma procedono avvinte nella vita umana; ci sono quindi:

- stenza umana
materiale)

costituiscono il suo valore essenziale ed esistentivo. Formarsi significa avere coscienza della propria

20
essenza, mentre educarsi significa avere conoscenza della propria esistenza. Nell'essenza alberga la
formazione dell'uomo, nell'esistenza la sua educazione.

Solo se il pensiero umano avverte il sentimento dell'essenza e il sentimento dell'esistenza l'uomo può
davvero essere e vivere totalmente la vita e la morte, la gioia e la sofferenza, l'amicizia e l'amore. Il valore
- -sein).

Quando le scienze umane consi

compito di aiutare l'uomo a rendere autentica la sua cifra umana, la sua umanità, tanto nell'essenza
interiore quanto nell'essenza esteriore.

1.2.4 Il Neoumanesimo e la sua Bildung

Il Neoumanesimo (Goethe, 1750-1850) è il movimento culturale che riprende gli ideali umanistici del
Quattrocento/Cinquecento e riconosce negli studi humanitatis (uomo, cultura e conoscenza), il mezzo più
efficace per raggiungere una visione del mondo dove
divino e il mistero. Il Neoumanesimo modella gli ideali umanistici (che si rifanno al mondo classico)
umanità o della
vita e infine di Bildung.

BILDUNG

quel formarsi ad

I maggiori esponenti della Bildung sono Goethe, Pestalozzi e Fröbel, ma è possibile individuare altri:

- Goethe

cosmo nella sua infinita unità suggella la


tensione dell'uomo verso il mondo e il viaggio fa da sfondo alla formazione: sia per quella che
si esplica nell'incontro con gli altri uomini, sia per quella che conduce verso l'intima profondità
dello spirito.

Al
modernità. Alla Bildung umana - - segue
sempre una Umbildung perata dalle esperienze e
dalla natura. La Bildung è intesa dunque come armonia ma anche come disarmonia, disequilibrio,
incostanza, irregolarità.

- Schleiermacher Bildung religiosa, in quanto è


debitore di fronte al

la

21
- Schiller La sua pedagogia contempla un ideale estetico universale che conduce però alla

- Pestalozzi

Bildung come formazione dei soggetti borghesi, Pestalozzi riconduce costantemente la sua

sulla realtà del vivere, sugli affetti domestici e su una visione comunitaria.

- Fröbel

aspetto importante nella sua pedagogia

Piano piano la B. si trasforma in Kultur intesa come conoscenza, formazione ed educazione, cultura umana
vissuta nella onnilateralità degli interessi, aperta al mondo naturale, artistico e sociale. Nel 1600, la Kultur
n
mezzo con cui garantire cittadinanza hanno statuto sociale e intellettuale morale ed estetico del vivere.

La Bildung diventerà uno degli elementi che determinano la frattura tra Kultur - espressione autentica del
- e Zivilisation - convenzionalità di norme e valori artificiosi e cristallizzati - poiché la

izioni e dalle
credenze religiose.

Nel secondo Novecento, dopo il secondo conflitto mondiale e la Shoah, il Neoumanesimo ha posto le
nuova paideia
un tentativo di oscurare il nichilismo (Nichtung) borghese, dominato dal denaro e potere, in favore di una

Molto interessante è il concetto di Wanderung

.Questo viaggio formativo comporta l'esercizio educante di una continua donazione di senso all'uomo ,alle

sonale.

quanto il nichilismo della cultura moderna non lasciava spazio al Geist. La rotta odierna invece è diversa in
quanto si sente il bisogno di un restauro del Geist.

22
1.2.5. Il nichilismo della modernità

La modernità è scienza e tecnologia, denaro e mercato, industria e finanza, potere e conflitto, progresso e

ha portato sì cambiamenti positivi, ma ha gradualmente -umano-umanità


come centro della vita. Il mondo si è lasciato guidare da una logica razionalista e liberista, sostenuta dal
potere e denaro; tutto ciò è riconducibile alla cultura del nichilismo

Il XX secolo è segnalato da massacri e violenze (es. colonialismo, sterminio di massa, terrorismo) in quanto
frutto di una teoria della distruzione, del nulla. Fascismo, Nazismo, stalinismo e maoismo hanno contribuito

Il nichilismo non att


Nietzsche cultura del nulla; il nulla
l senso umano. Il nichilismo prende forma nelle
violenze uomo-uomo, uomo-mondo e uomo- sé stesso

a e la pedagogia, come scienza della formazione e

rendendo la vita invivibile e non-vissuta.

1.2.6 Nicchie di umanità

La essere-in-possibilità, ovvero uomo capace di scegliere. Ogni


interpretare il senso della propria essenza ed

Ogni nicchia di umanità


luogo di umanarsi nella solitudine soggetta o nell'incontro intersoggettivo; le nicchie sono tutto ciò che

ità
senza temerla, ma apprezzandola.
pensare, sa anche interrogarsi e scoprirsi.

23
1.3 Pedagogia ed epistemologia pedagogica

1.3.1. La Pedagogia come scienza

La pedagogia è una scienza nel senso che è un grande sistema di saperi


tenendo lo sguardo euristico fisso . Tale sistema di saperi è
interconnesso con tutti gli altri sistemi di saperi facenti parte delle scienze naturali, ma anche delle scienze
umane.

La pedagogia è una scienza in quanto composta dalla sua critica, dalla sua ricerca e dal suo discorso.
uito, mediante i suoi
studi e le sue riflessioni, alla costruzione del grande sistema di saperi della pedagogia.

La pedagogia ha potuto acquisire autonomia scientifica grazie alla quale ha potuto organizzare le proprie
conoscenze anche per merito del sostegno delle altre scienze, tra cui soprattutto della filosofia.

Pedagogia e Filosofia sono profondamente in accordo tra di loro: la pedagogia è figlia della filosofia,
scienza madre di ogni scienza, ma costruisce proprie prassi, teorie e teoresi. La pedagogia è dunque un
laboratorio dove lo strumento principale è il pensiero.

Il pensiero
che prima si è riuscito a pensare in
teoria.

Nel secondo Novecento hanno avuto luogo in Italia e in Europa molti dibattiti sulla definizione dei saperi
della pedagogia. Tra tutte le posizioni contemporanee non è raro scorgere pensieri anti-umanistici
impliciti.

alla vitalità, al fine di incrementare nel soggetto il gusto della vita inteso quale potenza creatrice di forme e
strutture capaci di arricchire

Accentuate ideologie spaccano la pedagogia, ma nel mentre si fa strada la dicotomia tra teoretico ed
empirico
empiriche.

A ciò segue uno stato di inferiorità della pedagogia di fronte ad altre scienze quali la filosofia, la psicologia
e la sociologia. Ma il cuore della pedagogia è proprio il rapporto fra la pedagogia stessa e le altre scienze
sotto un profilo di interconnessione e non di appropriazione/espropriazione.

proprio statuto scientifico. Lo statuto epistemologico della pedagogia delinea dapprima i caratteri
denotativi della pedagogia, secondariamente quelli connotativi.

24
I due volumi che danno luogo allo statuto pedagogico sono

- azione di F. Cambi Riconosce nella pedagogia la scienza che


assume, miscela e assimila e orienta le varie scienze, ovvero che le dispone secondo un senso,
quello educativo/formativo; inoltre, precisa che il carattere della generalità è dovuto al suo
inte

- Prolegomeni alla Pedagogia Generale di M. Gennari e A. Kaiser Affronta la tematica


epistemologica della pedagogia rilevando che essa è scienza in quanto organico sistema di
saperi in costante colloquio dialettico tra loro; la caratteristica della generalità è data in
quanto scienza che osserva criticamente tutte le problematiche che riguardano il processo di

Cambi precisa che educazione e formazione non sono equivalenti e hanno diversa fenomenologia.

vece è

soggetto attore del prender-forma.

In conclusione, la pedagogia è ormai riconosciuta quale scienza generale della formazione e

delle scienze:

- Scienze umane (antropologia, storia, geografia, sociologia, filosofia, psicologia...)

- Scienze naturali (biologia, matematica, fisica...)

La pedagogia stabilisce poi un rapporto preferenziale con:

- Scienze pedagogiche (pedagogia generale, pedagogia sociale, pedagogia clinica, pedagogia

- pedagogia e

- Scienze della formazione (ovvero tutte quelle scienze apparentemente extra pedagogiche

1.3.2 La ricerca pedagogica

La ricerca pedagogica necessita di un pensiero


desiderio di conoscenza che sia
in grado di contribuire ad uno sviluppo del sistema di saperi di cui la pedagogia generale si compone.
Il pensiero dunque è ciò che fonda la ricerca, meglio, il pensiero libero sviluppatosi dal libero pensare,
ovvero un pensiero che può sondare qualsiasi spazio della mente e della conoscenza.

25
La ricerca pedagogica è caratterizzata da una struttura ampiamente ramificata: si ha infatti la ricerca
filosofica, teoretica, teorica e storica, quella sperimentale, empirica, didattica, sociale, politica.

formazione umane. La ricerca libera da ogni formalismo, ricatti del denaro o della politica si apre alla
critica pedagogica.

1.3.3 La critica pedagogica

Se il pensiero pedagogico produce la ricerca, è la ricerca che promuove la critica. La critica ha come
compito quello di mettere in discussione, aprire e valutare liberamente ogni aspetto della ricerca,
oltrepassando i dogmi, i principi indiscutibili, le verità, i protocolli scientifici, dando spazio quindi ad una
critica libera.

La pedagogia non possiede idee avvalorate da indiscutibile certezza, eccezion fatta per il principio
umanistico

1.3.4 Il discorso pedagogico

Il pensiero, la ricerca e la critica insieme danno vita al discorso pedagogico in cui ogni modello può essere
modello infatti deve essere continuamente discusso, ri-elaborato, ri-pensato
secondo un atteggiamento euristico, interpretativo, critico e problematico grazie ad una tensione

Il discorso pedagogico riflette sulle prassi con


conoscenza generale
(Geist, Natur).

In pedagogia i saperi epistemici (rigorosi) ed i saperi doxastici (opinabili) hanno eguale importanza:
episteme e doxa sono entrambe parti costitutive del nous, ovvero della forza propria del pensare, che a
eidos

gica

-
sperimentale;

- Aspetto più generico che intende la scienza come un grande sistema di saperi che si avvale di
una dimensione laboratoriale.

Non esistono conflitti fra questi due aspetti in quanto entrambi fanno parte dello studio della pedagogia.
La pedagogia generale corrisponde a un sistema organico di saperi:

- La cui costruzione non avvie

- La cui maturità dipende dalla presa di coscienza dei limiti intrinseci di ogni razionalità
scientifica

26
- La cui enucleazione evita il teoreticismo inconcludente, il tecnicismo riduttivistico, lo scientismo
sussiegoso, lo sperimentalismo fine a se stesso

I saperi pedagogici richiedono il rispetto:

- Delle "humanities" Le culture, i valori di coscienza, le enciclopedie del conoscere;

- politico La società come prodotto della

- Della libertà da ideologie, leggi assolute, dogmi.

- Episteme Conoscenza rigorosa;

- Doxa

- Sophia La sapienza

L'epistemologia pedagogica è una forma di protezione che la pedagogia generale istituisce per difendersi
to di superficiale dilettantismo, i saperi
pedagogici si impegnano in una fondazione lungo tre dimensioni

- Teleologica Mettendo ordine a proposito dei fini degli obiettivi generali della pedagogia;

- Axiologica Avviando un dibattito circa i valori immessi nel doppio ambito di cultura e
interculturalità;

- Politica
pubblici (la comunità, la società, la città o la metropoli).

L'epistemologia pedagogica è il sigillo


ragione di:

- Identità di scienza
credibilità

- Unità di scienza Quando il complesso dei saperi giunge all'omogeneità e coordinando il


discorso pedagogico

- Dignità di scienza La rende consapevole del suo valore e dei suoi significati

27
1.3.5.1 Crisi e Crasi della Pedagogia

critica del sapere è consapevole che nessuna teoria possiede il privilegi

- Cosmogonie Ha coinciso dapprima con miti e dottrine che soccorrevano alla


pedagogia in quanto forti generatori
proprio in virtù della loro assolutezza.

-
pertanto indiscutibili.

Sebbene quel passato lontano millenni sia stato allontanato anche se è bene continuare a guardarsene,
tuttavia, ancora oggi la pedagogia soffre di una crisi latente, connaturata:

- Scarsa tensione utopica

- Carente attività euristica

- Sottomissione alle mode e alle egemonie imperialiste.

- Vocazione al gregarismo

- Categorizzazioni dogmatiche

- Indiscutibilità dei principi

- Fobia a ciò che è aporetico

Una scienza è lo specchio della società che la ospita perciò la pedagogia generale, in quanto scienza.
risente delle contraddizioni sociali della modernità, le quali si esprimono in una condizione crasica
caratterizzata dalla mescolanza di stili di vita, formativi, educativi e istituzionali. Questi hanno disorientato il
soggetto che si è trasformato in individuo succube del denaro e del potere, portandolo sempre più verso il
bisogno nascosto e subdolo del con-formarsi e di conseguenza al de-formarsi.

La cri

28
1.3.5.2 Statuto, categorie e struttura della pedagogia

ne generale della pedagogia


precisando:

- Lo statuto scientifico Ossia i fondamenti teorici, i caratteri euristici della ricerca pedagogica
ed i suoi processi pratici che hanno come fine quello di smentire e contraddire qualsiasi
certezza assoluta;

- Le categorie di pensiero Ovvero le idee e i concetti che sono origine e fine della critica
pedagogica (tra cui si ricordano paideia, humanitas, Bildung, cultura, conoscenza, educazione,
formazione, istruzione, ecc.);

- La struttura organica Ossia tutti gli elementi e le loro relazioni su cui si sviluppa il discorso
pedagogico inteso come sistema di saperi.

qualsivoglia modello, espressione di autoriproduzione, analogia, omogeneità.

1.3.5.3 Prassi, teorie, metateorie e teoresi in pedagogia

- Incessante lavoro di fondazione

- Dialogo intra-, inter- e transdisciplinare

- Tensione anti-riduttivistica

- Rapporto costante e circolare tra saperi teoretici e prassi

- Equilibrio tra ricerca quantitativa e qualitativa

Ricerca, critica e discorso pedagogico aprono a diversi livelli conoscitivi tra loro strettamente
interconnessi e complementari:

- Livello conoscitivo delle prassi (regole, norme) Esperienza e pratica, fare e produrre,

nella vita. La pedagogia. considera il prassismo come uno dei livelli conoscitivi e non come

- Livello conoscitivo delle teorie (principi, idee, opinione)


prassi si compongono porta alla formulazione di un apparato teorico ha come scopo quello di
essere utilizzato per intervenire nella realtà. La pedagogia considera il teoricismo (attività
teorica rigida) come un limite alla conoscenza.

- Livello conoscitivo delle metateorie Validazione, regolazione

conoscitiva delle teorie stesse.

29
- Livello conoscitivo delle teoresi (speculazione delle teorie) Formulare teorie, pensieri,
conce

1.3.5.4 Logiche e Linguaggi della pedagogia

Il valore originario della logica - e del linguaggio è


contenuto nel logos
na con la precisa formulazione
del discorso, che ha come scopo quello di comunicare i pensieri attraverso il corretto uso della parola

Ogni scienza, in quanto sistema ordinato di conoscenze, è intrinsecamente dotata di una propria logica ed
estrinsecamente provvista di un proprio linguaggio. In pedagogia, il linguaggio oscilla tra la
raffigurazione convenzione
discorso convenzionale) per dispiegarsi in un uso tanto ordinario quanto scientifico.

La perfusione con altre scienze - e quindi con ulteriori logiche e linguaggi - ha immesso nella pedagogia
innesti che vanno dal linguaggio come esperienza del mondo alla logica come mondo di esperienza.

I socioletti e gli idioletti sono fondamentali nella significazione del discorso pedagogico, delle sue
enciclopedie e dei suoi dizionari; i socioletti rispecchiano il contesto storico-culturale che li ha prodotti,
mentre gli idioletti circoscrivono etimologicamente i significati delle parole entro una comunità linguistica
ristretta.

Il linguaggio della pedagogia logica


interna di questa scienza può articolare, organizzare e ordinare il pensiero scientifico sulla formazione e

organizzazione. Tra logica e linguaggio non vi è conflitto né ordine di priorità, ma soltanto un intreccio di
pensiero e parola

1.3.5.5 Spiegazione e interpretazione in pedagogia

- Lo è etimologicamente in quanto scientia deriva da scire che significa sapere

- Lo è storicamente poiché essa ha segnato il passaggio da una concezione ingenua e puerile

autoritario) e come verificabile (perciò sottoponibile a verifiche sperimentali).

- Lo è epistemologicamente
ricerca il cui scopo ultimo è quello della spiegazione scientifica. La parola metodo è sinonimo
di ricerca ed indagine.

30
Sottoporre al controllo scientifico le ipotesi teoricamente presentate comporta un procedimento metodico
,
proceda quindi alla sua verifica sperimentale partenza, per poi definire
una tesi finale che enunci una legge scientifica, la quale implica la riproducibilità e la generalizzabilità dei

Vi sono due tipologie di ricerca:

- Empirica Costruisce le teorie limitandosi ad osservare i fenomeni che naturalmente si


manifestano;

- Sperimentale
sperimentalmente indotti.

La fusione tra ricerca empirica e ricerca sperimentale dà vita ad un procedimento metodologico unitario
(ricerca empirico-sperimentale) il cui risultato è la spiegazione scientifica. Tuttavia, una scienza, per
essere tale, non deve necessariamente avvalersi del metodo di ricerca empirico-sperimentale, ma puà
avvaler

interpretazione
come una comprensione e considera ciascun fenomeno come un testo: si osserva la biografia dell
le possibili letture e le interconnessioni tra soggetti, storie personali e loro interpretazioni testuali.

filosofia romantica, il pensi


Habermas e altri. Ad essa si affianca una tradizione di matrice analitica che trae origine dal pragmatismo
(concretismo, realismo) americano di C.S. Pierce (che si rifà a Locke) e che prende il nome di semiotica.

La tradizione semiotica attraversa nella storia nomi quali Aristotele, Epicuro, Cicerone, Agostino, Locke,
Husserl, Levi-Strauss e in ultimo Umberto Eco. Questi, nel (1975), colloca al
ce
genere di testualismo).

Ermeneutica e semiotica sono entrambe ed offrono un supporto euristico alla


pedagogia, il quale cons

pedagogica. La pedagogia è sia un sapere trasversale sia un sapere centrale; si pone di fronte ai propri
oggetti come un sapere specifico, ma anche come un sapere generale. Ora si apre alla formazione e
a mondo moderno (fatto di nevrosi individuali e collettive,

endimenti tecnici.

31
Quando teorie consapevoli e prassi intenzionali mancano di pathos, di eros, di ehtos, di nomos e di logos,

pedagogia che gli offra la libertà della vita e la vitalità di sentirsi libero da ogni nulla
umanesimo.

senso compiuto proseguire nella


direzione dei sistemi di saperi pedagogici organicamente strutturati quali le scienze pedagogiche, scienze

1.3.7 Pedagogia e scienze pedagogiche

Per scienze pedagogiche si intendono quelle scienze, ovvero tutti quegli ambiti di ricerca, che hanno nella
pedagogia generale il loro riferimento fondamentale ed orientante. I saperi delle scienze pedagogiche
distinguono i settori della form

Ad esse vanno aggiunte, oltre alla pedagogia generale che ricopre un ruolo centrale, anche

famiglia, a cui le scienze pedagogiche danno vita, rientra


me più ampio delle scienze della formazione, che, a loro volta, sono parte costitutiva delle scienze
umane.

Si assiste dunque ad un avvicendamento di conoscenze tra la pedagogia generale e le scienze


pedagogiche: la prima offre i sistemi di saperi essenziali che nel tempo hanno caratterizzato la messa a
punto delle sue enciclopedie e dei suoi dizionari; le seconde invece forniscono alla pedagogia generale le
sue specifiche riflessioni e attività di ricerca.

osmosi tra pedagogia generale e scienze pedagogiche non deve alterare il ruolo fondativo della
pedagogia generale così come non deve limitare il libero sviluppo di ciascuna delle scienze pedagogiche.
epistemologia pedagogica contribuisce a determinare e mantenere tale equilibrio, garantendo quindi il

scienza pedagogica.

questione
: in particolare nella pedagogia sperimentale, il modello empirico-sperimentale ha

condotte con il supporto della statistica e della ricerca di laboratorio.

La ricerc
insostituibili. In questo senso, le scienze
che unisce il vasto campo delle ricerche
.

32
scienze

Anche in questo caso la pedagogia generale ha il dovere fondamentale di orientare ciascuna delle

modernità. Il rischio della dissoluzione della pedagogia dei saperi pedagogici nelle varie scienze

filo
pedagogia e filosofia), la (unione tra pedagogia e psicologia), la sociologia
(incontro fra pedagogia e sociologia).

o pedagogia e filosofia, ma un sistema di saperi che le


contiene entrambe, ma che le supera facendo progredire la ricerca e producendo
problematizzazioni; tale procedere non può arrestarsi e non va limitato.

nuove tematiche di approfondimento.

1.3.9 Pedagogia e scienze della formazione

Come nel caso delle

scienze pedagogiche e delle , ai quali si aggiungono tutte le altre scienze che

scienze provengono sia dalle scienze umane


che da quelle naturali

formazione, così come i saperi umani raccolti nel pensiero filosofico e scientifico, storico, letterario artistico,
tecnologico, consentono di illuminare quelle

esaustivo, complessivo ed euristicamente sufficiente.

Le scienze della formazione possono approfondire i propri sistemi di saperi conseguire una sempre più
miglioramento nella sua essenza e nella sua esistenza.

33
1.3.10 Pedagogia, scienze umane, scienze naturali

può essere ricco di scienza, saperi, sapienza e conoscenza, tanto del bene quanto del male. La storia

natura

- Scienze umane (Geisteswissenschaften)

materiale e spirituale; tra esse vi sono le discipline filosofiche, storiche, giuridiche e sociali, ecc.

- Scienze naturali (Naturwissenschaft) dette scienze empiriche, sperimentali, esse porgono la


loro attenzione sugli studi che hanno come oggetto di studio la conoscenza della natura con le
sue leggi generali, i suoi fenomeni osservabili e spiegabili attraverso indagini empirico-
sperimentali; tra esse vi sono le discipline matematiche, fisiche, biologiche, ecc.

Entrambi gli insiemi fanno parte di un unico universo di saperi che è composto e organizzato dalla
conoscenza in ogni sua espressione culturale: la cultura . Non vi sono due
differenti culture: quella umanistica e quella scientifica poiché la ricerca pedagogica si integra ad essa
per apportare il contributo delle proprie conoscenze a proposito della formazione e dell'educazione

1.3.11 Enciclopedia delle scienze e formazione-

Pensare alla scienza che utilizza il metodo empirico-


e

Rendere scienza empirico-sperimentale tutta la scienza non ha senso, perciò, si parla di enciclopedia
generale della scienza. La pedagogia generale non esclude dalla sua enciclopedia delle scienze tutte le
scienze naturali perché le consentono di sondare argomentazioni e problematiche altrimenti inesplorabili.

- Aristotele Suddivide le scienze in teoretiche e pratiche

- Varrone Suddivisione in discipline letterarie, scientifiche, medicina e architettura

- Bacone Saperi storici, saperi filosofici, saperi poetici

- Riprende la tripartizione baconiana senza insistere su un sistema delle scienze

vigente

decostruire e ricostruire la formazione e l'educazione dell'uomo permanendo in rapporto.

34
2. Categorie del pensiero pedagogico

2.1 Pedagogia e civiltà

2.1.1. Pedagogia, tecnica e utopia

. Nel

assume coscienza di sé in quanto microcosmo in cui si specchia l'universo intero.

Soggetto e oggetto si uniscono attraverso la sapienza formativa dell'anima umana che comprende la
natura, lo spirito, il mondo sensibile e divino. La conoscenza e la coscienza si fondono e abbracciano la

per ciò che per l'uomo può essere il tempo


abitatore dell'eterno e di conseguenza costruisce, se ne è capace e se ne è libero di farlo, la propria
formazione più profonda e autentica.

della morte e se ne impadronisce attraverso il pensare libero. autonomo, personale e critico. Questo è il

Il pensare non corrisponde ad una distratta fantasticheria, ma al prendere le distanze dal mondo pur

umana, ma di governarla e superare ciò che non lo soddisfa nella propria radicalità di uomo.

Il Novecento ha illuso con la scienza e con l'utopia la condizione umana:

- Tecnica moderna
dell'utilità strumentale, distruggendo le risorse umane e naturali del pianeta, assoggettando
l'umanità che ne usufruisce e alienando il soggetto.

La tecnica può contribuire a produrre un mondo tecnicamente amministrato ma la ragione è


. I filosofi della scuola di Francoforte, in particolare
Horkheimer e Adorno, hanno rimarcato il rischio che una tale strumentalizzazione possa creare un

La fede in Dio sembra tradursi in fede assoluta verso la scienza e la tecnica e Heidegger la
inserisce nella più vasta crisi della metafisica tradizionale. La tecnica non deve essere

vastissima scala.
La scienza, la tecnica e la tecnologia non sono direttamente responsabili del loro impiego nefasto
o nichilista. L'energia atomica, le armi chimiche di sterminio di massa o l'ingegneria genetica non
ti-umanistiche, ma è la modernità,
con i suoi dei rappresentati dal denaro (Geld) e potere violento (Gewalt), a manipolare la tecnica
traducendola in strumento di morte.

35
Soltanto una società educata e formata può esercitare un democratico e civile controllo sulla
scienza, sulla tecnica e la tecnologia, e fare in modo di scongiurare che le loro insane applicazioni
conducano alla distruzione della natura dell'uomo e del mondo.

L'Ottocento e il Novecento dell'Occidente sono disseminati di usi aberranti del sapere scientifico-
tecnologico poiché si trova regolata da un'economia finanziaria il cui unico scopo sono il denaro e
il potere e non l'uomo, la sua vita, la sua emancipazione, la sua libertà.

L'idea che con nuove tecnologie si possano riparare i guasti delle vecchie è pericolosa e
inquietante, ma anche la scelta di un umanesimo anti-tecnologico che condanni la tecnica è
inutile e dannosa.

- Utopia La storia del pensiero umano si è trovata attratta da un bisogno di illusione e dalla
speranza di progettare una propria realtà diversa dalla realtà reale, proiettata oltre i confini
dello spazio: questo è l'utopia, quel-luogo-che-non c'è, che oggi non c'è ancora, ma che
domani, un giorno o in altro luogo potrebbe esserci.

- che è tanto luogo inesistente (da ou-topia) quanto possibile approdo felice (da eu-
topia) - può essere reinterpretata come una possente critica sociale dell'esistente a cui si unisce
la configurazione di quanto si vorrebbe vi fosse

Molti autori di prestigio hanno lasciato che le loro penne scrivessero l'impossibile felicità di mondi
sconosciuti e immaginari fra questi Thomas More parla di utopia come un'isola dove si abolisce la
proprietà privata, riconosciuta la tolleranza della fede e la difesa della felicità. Riprende così
l'utopia di Platone Stoici
Epicurei, nei messianismi religiosi e nelle eresie del Medioevo. Questa Utopia è ripresa poi da
Campanella, Locke, Rousseau e da Goethe.

o di trasformazione sociale facendosi critica del reale e propulsione a ciò che è


ideale. L'utopia è stata anche un antidoto nei confronti della società tecnologizzata che ingabbia
l'uomo nella scienza e nella tecnica, poiché ha messo a frutto le visioni utopiche e mitiche del
passato (es. volo di Icaro = aeromobili)

Ernest Bloch
ava
nell'ontologia segreta dell'umanità per ricercarne l'autentico valore utopico: la speranza. L'uomo è
considerato ciò che davvero è: un , capace di scegliere.

Ogni utopia nasce dal pensiero che ha il compito di generare idee ma i realisti temono queste idee
perché raramente sono funzionali al denaro o al potere. Per questo vengono denigrate tramite
realismo individualista, trasformando il soggetto in individuo che agisce per il proprio
tornaconto.

loro sadismo
la scienza costituiscono il sadismo, tuttavia esso tende alla .

36
scienza sapere utopico utopia
sapere scientifico

2.1.2. Pedagogia, ideologia e società

I nemici dell'utopia e della scienza sono i saperi ideologici ossia quei sistemi di pensiero supportati da
credenze politiche, religiose, sociali, morali, filosofiche, determinatesi nel corso della storia all'interno di
un'epoca o di uno strato sociale.

Le ideologie nascono dalle società per insinuarsi nelle coscienze individuali determinandone e
influenzandone gli statuti emotivi, gli atteggiamenti sociali, l'agire politico. Esse pervadono l'uomo con le

L'ideologia moderna è il prodotto dell'ideologia borghese, una classe dominante che ha imposto un
dominio attraverso sistemi sociali, imponendo una visione del mondo autoritario e totalitario. Tutto questo
non avviene nella "Weltanschauung" - visione del mondo - poiché non pretende mai di essere assoluta.

Ogni ideologia nasce da un'idea o da un complesso di idee, si traduce in un ideale che condiziona
pedagogicamente ed educa l'uomo al proprio culto servendosi dell'arma dell'indottrinamento, del
conformismo e della sudditanza. Si stabilizzano nei dispositivi psichici dell'azione individuale e nei
dispositivi politici che disciplinano l'azione collettiva di gruppi, movimenti, partiti, istituzioni. Le ideologie
sono sempre un esercizio di obbedienza e necessitano sempre di un apparato di propaganda; questo

Il Novecento è stato il secolo delle ideologie ma anche il secolo della critica delle ideologie. I filosofi della
Scuola di Francoforte criticano l'ideologia borghese pervasa dal razzismo, dall'antisemitismo e
dall'ideologia della guerra (il fascismo, il nazismo). I Francofortesi rintracciano, nella razionalità

cancella diversità e differenza.

ti mentali che

umana.

Un sistema di rapporti, che possono risultare più o meno strutturati, unisce il piano economico e politico,
giurisprudenziale e culturale nel quale operano degli uomini che alla dimensione della società naturale
hanno preferito quella della società civile.

La società si configura per la sua laicità


che nessuna ideologia possa prevalere e si imponga sulle condotte collettive o dei singoli. A questo
tessuto si contrappone la struttura economica della società, governata dal mercato dalla produzione e dal
consumo che attraverso il controllo dei media
moderna e prettamente borghese.

37
à,

Si è passati così dalla comunità alla società (Tonnies, 1887), cioè da rapporti umani comunitari basati su
legami valoriali e sentimentali ad apparati normativi atti a sedare i contrasti secondo delle convenzioni
giuridiche, dove le teorie e le prassi sociali si articolano vorticosamente.

Le posizioni post-moderne considerano la società come una rete di relazioni dove linguaggi, tecnologie,
ancipazione del soggetto. Le strutture sociali, come luoghi della
comunicazione intersoggettiva, non danno la possibilità di una giusta e corretta interazione fra culture
differenti

differenziazione con il supporto di movimenti e istituzioni, impone una riflessione pedagogica approfondita
che si ponga al di là dei soliti vocaboli come moderno, postmoderno, globalizzazione, sviluppo sostenibile.

delle loro riflessioni: la


portata umanistica della cultura contemporanea è evidente e marcata.

Dagli anni 50 agli anni 80 ed oltre, la pedagogia italiana si è divisa fra cattolici, laici e marxisti, e quelle
pedagogie che si battevano contro le ideologie sono state artefici di un processo indecoroso di reciproca
discriminazione ideologica. La squallida e vergognosa condotta della pedagogia italiana non è ancora e
non sarà per molto tempo oggetto di indagine storico-critica.

Lungo quei decenni le appartenenze hanno regalato carriere, concorsi universitari, politiche editoriali e
scelte culturali che hanno calpestato i principi di libertà umana, autonomia di pensiero, di indipendenza

autentica.

2.1.3. Pedagogia, storia, religione

Il significato di una società è sempre debitore di fronte al suo senso nella storia
una
loro storia.

tempo

è un atto di fede che la religione, le religioni e la religiosità pongono sopra e oltre


la storia e oltre il tempo.

38
al futuro. Di fronte alla complessità che lega fra loro la storicità, la temporalità, la memoria, la narrazione e
pedagogia della storia che studi

dunque una storia che si forma dalla vita.

Non si dà autentica coscienza della storia se non da una solida coscienza della vita. La storia va costruita
seguendo il filo di un tempo corto - fatto di quotidianità ed eventi - di un tempo medio - fatto di
- e di un tempo lungo - le grandi epoche, le loro continuità,
le loro persistenze.

La descrizione del passato ha ricondotto la descrizione del passato nel cuore della storia degli uomini:
quindi nella loro vita. Per questo, la conoscenza della storia si trova condizionata dal soggetto e dalla sua
Nietzsche vede la vita e la storia intrecciate assieme:
attraverso la storia, per questo la conoscenza della storia si trova
condizionata dal soggetto e dalla sua conoscenza.

Gadamer
significa vincere in maniera coerente quella ingenuità culturale che ci farebbe giudicare il passato
secondo le misure della nostra vita attuale, nelle prospettive delle nostre istituzioni, dei nostri valori e delle
storico che si estende alla vita che noi

La coscienza della vita richiama la storia personale, la storia di tutti gli uomini, dei loro mondi umani, della
loro vita e perciò della loro formazione. La visione assoluta della storia (Hegel), ha lasciato il passo ad
unicità singolarità

Conoscenza storica e coscienza storica, ragione e libertà, umanità e vita immettono la storia nel solco

della sua natura e del sentimento che vive in lui rispetto a tutto ciò. Il rapporto fra questa pedagogia

la vita umana diventa la vera pedagogia della storia.

mistero.
el mistero umano non riposa alcun
segreto poiché i segreti possono essere svelati, mentre il mistero no.

Le religioni hanno incorporato la forza del mistero che gli uomini avvertono in loro, il mistero sacro che
fonda e misteriosa. Il sacro e il mistero sono inscritti nel Nome
del Dio Innominabile, un Nome che nemmeno la Torah nomina, attraversa tutto il linguaggio sacro e
mistero: sacro ed
eterno.

39
La sacralità del mistero è eterna come eterno è il suo Nome, eterno perché è posto al di là del tempo, della

assoluta dei testi sacri, ma le diverse religioni dividono le società perché in essa non alberga la religiosità
ma la religione.

perché vissuti con i sentimenti


compiere liberamente dentro di sé la propria esperienza del sacro e del mistero.

Il sentimento che conduce questa esperienza umana è la religiosità, che va al di fuori di culti e credenze.
La religiosità unisce fedi differenti, crea dialogo fra i credenti, crea relazioni fra le religioni che nella pace e
uibile
contributo di civiltà.

religiose possono indurre il soggetto a trascurare ed abbandonare il proprio cammino verso il fondamento
del mistero umano. Quando la religione è vietata da uno Stato, accade che gli uomini la cerchino di
nascosto e, al contrario, quando è imposta da una Chiesa, gli uomini la rifuggono.

ve a partire dalla
propria religiosità personale, intima e profonda, il cui sentimento non può essere inoculato. Ogni
fondamentalismo religioso alimenta il sospetto, la ritorsione, la vendetta, come la storia recente
in Palestina dove le violenze terroristiche sono usate dalle religioni per

Compito di uno Stato laico, repubblicano, democratico e costituzionale è quello di favorire la libertà di
culto, vietare o promuovere una religione a svantaggio di altre, costituisce una violazione palese dei diritti

il più ampio possibile di scuole confessionali senza oneri economici per lo Stato, ma sostenuto attraverso

ne siano proporzionalmente beneficiate.

Lo studio storico-
dentro di sé, ciascun uomo può cogliere in sé il bisogno della parola che si fa preghiera, silenzio, ascolto,
colloquio, domanda, così egli pensa al proprio Dio, u
eterno e divino.

(Rilke
fronte.

40
2.1.4. Pedagogia, linguaggio e arte

Nell'essenza dell'uomo, la forma del linguaggio esprime un bisogno anche funzionale: quello di dar vita,
nella vita, a una struttura discorsiva con la quale parlare a sé e parlare di sé, parlare all'altro e parlare
dell'altro.

logos
ragionamento e stabilisce l'identità tra il pensato e il parlato. Come sostiene Cassirer, c'è un nesso che
unisce soggetto e oggetto
mondo.

Questo mondo viene comunicato secondo una grammatologia che fa del lògos lo strumento con cui il
teriorità esce e affronta la differenza. Il linguaggio sancisce il differire,

Non c'è cultura senza linguaggio e i linguaggi possiedono una forma simbolica la

dialettica dialogica
rinforzare l'incontro e il riconoscimento tra soggetti differenti in un mondo di oggetti differenti.

- Piaget
tra sé e il mondo. Il bambino si parla, ma può anche parlare indirettamente al mondo, tra un sé
che avverte appena e un mondo che la madre e la lingua materna gli fanno scoprire. Il
soggetto è anche il suo linguaggio e il linguaggio diventa il suo mondo

- Wittgenstein L'intero processo dell'uso delle parole è uno di quei giochi mediante i quali, i

Il linguaggio è vita, mondo, natura, storia, cultura, cresce e si modifica, si apre alla differenza,
accoglie elementi nuovi e li trasmuta; è un oggetto ed un soggetto della formazione e, per questo,
strumento della pedagogia.

lla parola implica la propria

- Goethe ofonda e

philo-sofia.

Il linguaggio è utopia, storia, socialità, arte. Esso può costruire una molteplicità di lingue che costituiscono
un insieme organizzato di segni che possono dare luogo a livelli formalizzati di discorso (es. scientifico,

41
Di per sé, il linguaggio non

mano essere-nel-mondo

Una del arte; essa è sempre il risultato della

so estetico.

alcuni degli elementi originari delle arti. Dewey - e quindi


- deve educarsi

Una tra le più significative opere didattiche del Novecento, è stata condotta per 35 anni da Cesare Ghezzi
nonima scuola elementare. I disegni, i quadri, le pitture dei bambini sono un riferimento libero alle

senza portare ritocchi o dare consigli, ciò nell

2.1.5 Pedagogia, interpretazione e filosofia

Il concetto di interpretazione possiede una lunga storia:

- Cultura greca
degli oracoli. Aristotele assegnava alla lingua il compito di interpretare i pensieri.

- Cultura latina Utilizza il t


significato dei sogni degli uomini.

- Medioevo cristiano Il concetto si applicava per interpretare i testi antichi e per capirne il
significato più recondito; gli umanisti ampliarono ulteriormente i repertori interpretativi tanto
che, con il Rinascimento, dilagherà una diffusa applicazione interpretativa dei testi sacri, che la
Riforma protestante e al Controriforma cattolica cercheranno di arginare preoccupati dei
possibili tradimenti circa la lettura e lo spirito biblico originari.

42
- Seicento/Settecento Prepareranno la rivoluzione interpretativa del romanticismo tedesco
(Spinoza, Leibniz, ecc. per poi arrivare a Goethe, Schiller, Schleiermacher...) in cui si definirono le
linee costitutive dell'ermeneutica moderna, dove linguistica, giurisprudenza, filosofia, (...),
vengono ricondotte alla pratica interpretativa.

Da Schleiermacher si prosegue fino a Dilthey, Nietzsche, Freud, e da qui ad Heidegger e Gadamer,


per descrivere l

processo interpretativo diffuso che lo impegna nella sua essenza umana e nella sua esistenza
umana. La realtà che lo circonda costituisce un grande testo che gli domanda di essere
interpretato; la sua formazione viene coinvolta in questo processo della cui rilevanza pedagogica
ci si è accorti soltanto di recente.

ha seguito:

- Tradizione ermeneutica Essa ha posto in rilievo il soggetto che si avvicina al testo con la
sua storia, la sua vita, la sua natura emotiva, estetica, stringendo in un unico nesso la cultura,

- Tradizione semiotica Essa ha considerato i mondi segnici come uno sconfinato campo di

significazioni più profonde.

sulla problematica interpretativa facendo risaltare ora le componenti soggettive e oggettive, ora aspetti
empirici e storici.

La pedagogia non è rimasta estranea all'interpretazione e ha iniziato a studiare la formazione e

a) Il soggetto attinge a enciclopedie e dizionari, a sistemi di significati, alle pratiche comunicative


in cui si trova inserito;

b) Gli oggetti con cui entra in rapporto, sia in modo arido sia in modo affettivo, lo costringono a
interrogarsi sul loro senso e sul loro valore;

c) Le strutture, con i loro elementi interni e le relazioni che costruiscono e decostruiscono,


rappresentano le geometrie dei mondi di cui è attorniato;

d) I segni
condotte e attività, teorie

e) Gli interpretanti
significazione al mondo;

43
f) La storia di cui il soggetto è pregno corrisponde al passato personale e sociale ove affonda la
sua esperienza della vita e quella degli altri soggetti che lo coinvolgono in un tessuto
composito di rapporti umani;

g) Il dialogo lo invita ad entrare nel discorso sociale e lo espone alla comprensione del punto di
vista altrui, ad assumerlo e a farlo criticamente proprio secondo uno stile interpretativo che
le quali il soggetto
scoprirà la sua posizione nel mondo e verrà formandosi ed educandosi come uomo.

sua formazione e educazione ed è proprio su tale conoscenza che il soggetto articola il suo formarsi e
deformarsi, il suo educarsi e il suo rieducarsi costante mai definitivo.

-si e di una filosofia della formazione, il cui compito è di


indagare il significato pedagogico del formar-si.

Quando la filosofia è pensare teoretico, la pedagogia generale può stabilire una duplice convenzione con
la filosofia:

- Servirsi e appropriarsi di quel pensare per riflettere sul significato dell'educazione e della
formazione umana

- Adoperarsi affinché ogni uomo possa accedere a quel pensare teoretico per formarsi e
educarsi nella sua pienezza di uomo

mito di Prometeo - - evoca il


come scrive Goethe, il fuoco è il

Possibile interpretazione Prometeo è amico, padre e educatore degli uomini, ma dimostra di essere
capace di esortarli a diffidare dei propri simili quando non sanno pensare in quanto non trovano la luce
che è dentro di loro.

2.1.6 Idee, conoscenza, culture per un laboratorio del pensiero


pedagogico

Così come devo essere libero nella mia formazione e nell'educazione altrettanto libero devo poter essere
con il mio pensiero che pensa; se il pensiero è libero, allora provoca il piacere della libertà del pensiero, ma
soprattutto genera idee che creano conoscenza che a loro volta creano culture.

44
-
intellettuale della propria esperienza nel (e del) mondo.

In quanto teoria e prassi, la pedagogia generale, per poter essere scienza, è un sistema di saperi
organizzato che ha la necessità di istituirsi come un laboratorio del pensiero, al cui interno godano pari
diritto di cittadinanza le idee, le conoscenze e le culture che l'uomo d'ogni tempo e di ogni luogo ha
prodotto.

La ricerca pedagogica, la critica pedagogica e il discorso pedagogico animano questo laboratorio del
pensiero pedagogico, il cui scopo è pensare la formazione e l'educazione ponendole in connessione con:

1. Nel dimensionarsi storico dei grandi umanesimi così come dei


temibili nichilismi

2. La pedagogia generale Nei rapporti con la sua storia e le sue geografie.

3. Gli apporti che le scienze pedagogiche, dell'educazione e della formazione assicurano


all'interno di un asse epistemologico.

4. La struttura della civiltà occidentale che è composta di tecniche e utopia.

5. La spiegazione scientifica e l'interpretazione filosofica


sulla sua natura

6. enciclopedia generale delle scienze Affinché i saperi pedagogici possano liberamente


attingere ad altri saperi

7. Il soggetto e l'oggetto

8. Il tempo della modernità


riduzione

9. La prassi e le teorie

10. Le parole che rinnovano e trasformano il senso, il significato e l'interpretazione della


formazione ed educazione dell'uomo.

Prima di muovere verso una più accurata considerazione di queste parole assumendole come categoria
del pensiero pedagogico, occorre delineare possibili planimetrie di un laboratorio del pensiero
pedagogico:

A. Idee, conoscenze e cultura sono forme del pen


attraverso la forma che dà al proprio pensare

B. Platone, Kant, Hegel hanno il merito di aver irriso coloro che temono il pensiero: i misologi.
L'avversione al ragionamento astratto è propria di chi non sa di poter pensare e rifiuta di

45
C. si forma non deve dimenticare il tempo, ma contemporaneamente deve
spazio con la sua oggettività a ricordargli che c'è stato un
passato, che ci sarà un futuro e che nel mezzo vi è il presente

D. Nel rapporto tra il pensare pedagogico e il pensare filosofico, bisogna evitare che la

falsa (come sostiene Giovanni Gentile) ma vera; anche alla luce del concetto neoidealista di

riflessione pedagogica si occupa della formazione e dell'educazione dello spirito umano.

E. Nella storia della scienza due grandi traguardi sono stati conseguiti: quando si è compreso che
il corpo mente
(scienze cognitive).

F. In futuro la pedagogia generale si indirizzerà a indagare la propria dimensione:

- Noetica Studiando come il pensiero, in quanto prodotto della mente e quindi

- Eidetica

- Timica
stessa della vita, componenti della formazione e dell

G.

e de

H. Ogni cultura e ogni lingua possiedono in sé il valore segreto della formazione dell'uomo
(Yezirah ebraica)

I. L'Occidente ha visto l'idea di formazione ed educazione dell'uomo nella struttura originaria


della paideia humanitas latina, nella caritas medioevale, nella città Rinascimentale
e nella Bildung del Romanticismo tedesco.

J. he ogni essere
umano sotto i 18 anni di età, ha diritto a uno sviluppo armonioso e completo che va garantito
dagli Stati senza distinzione di razza, colore, sesso. Lingua, religione, opinione politica, origine
sociale o ricchezza.

46
K. Vi sono nella pedago zone opache

L. La purezza è il primo carattere del pensiero: pensiero puro e puro pensiero. Ma la purezza è
anche una componente costitutiva della formazione e dell'educazione, le quali non devono
essere intaccate o inquinate o offuscate da disonestà intellettuali, sociali corruzioni umane.

M. Rorty (1979) propone una ricostruzione culturale


filosofia

N. La musica o la produce vive quella

armonia
natura si fondono emozione e ragione, estetica e mathesis, armonia e logos.

O. Il nesso che lega la pedagogia alla politica è strettissimo. Spesso la pedagogia come altre
scienze si è posta al servizio del potere trascurando di esercitare quella funzione di critica
sociale del sistema a cui ogni intellettuale non può abdicare (fascismo, nazismo,
antisemitismo, guerre).

P. nobiltà
a una casta, a una classe, a un ordine sociale che dovrebbe distinguersi per il sangue e
a del privilegio, del potere, della proprietà.

uomo nobile

interiore. Questa idea ha come precursori la poesia cavalleresca, il romanzo cavalleresco, i

Q. La riflessione all'interno della pedagogia generale riverbera sempre ciò che accade nelle
evoluzioni storiche e politiche della società; il nesso tra pedagogia e società è quindi
inscindibile. La ricerca e la critica pedagogica si è sospinta contro la borghesia, causa

imento (invece che educazione)

R. Tra i meriti di Sigmund Freud spicca l'aver indagato il funzionamento della vita psichica del
soggetto borghese, in particolare i meccanismi che presiedono ai comportamenti nevrotici. La
nevrosi un disturbo che coinvolge la vita emotiva manifestandosi come l'espressione
simbolica dei conflitti presenti all'interno del soggetto, la cui sintomatologia clinica varia dalle
fobie alle ossessioni. Senza che il paziente smarrisca il contatto con la realtà e pur nella sua
consapevolezza sofferta della sua condizione vissuta anche con profondo disagio, la

47
La genesi di queste è stata fatta discendere dalla dicotomia desiderio-divieto (crisi della civiltà).

S. Una società fondata sul denaro e il potere piuttosto che sulla concezione umanistica dell'uomo
e dell'intera umanità, sospinge il soggetto all'omologazione dettata dall'apparato economico.
vertire che il suo inconscio sta
subendo una mutazione incontrollabile.

T. Uno tra i problemi più complessi che la pedagogia generale incontra, concerne la condizione
giovanile di tutti quei soggetti marginali, ma integrati e assimilati, privi di un lavoro che li tutela
sul piano esistenziale, minimamente scolarizzati, dediti all'alcol e all'uso di droghe, capaci di
una violenza cieca, disperati che vivono nelle zone periferiche ghettizzate.

U. Heidegger (1942) imprimere alla cosa il carattere del


-
che ha in vista e che si chiama forma modello
compreso che la Bildung non è mai un modello.

V.

oca
anzitutto l'assoluta libertà.

W. Bauman culmine della nostra razionalità, civiltà e sviluppo


cultura: questo è il problema che interessa alla società [...] Esiste una soglia oltre la quale la
tecnologia del male cessa

X.
ma sempre sopra la sostanza, sempre personale sempre l'uomo stesso.

Y. Il duplice affascinante problema della formazione dell'educazione dell'uomo può essere


impostato sia nei termini di , sia con il preciso riferimento al formar-si
nell'umano.

2. 2. La pedagogia dell'uomo umano

L'uomo è stato posto al centro della riflessione pedagogica in quanto nessuna categoria può sostituirlo.

posizione filosofica (sia essa soggettivista sia essa dissolutiva)

che vive e abita il pensiero. Se il Medioevo aveva espresso la miseria humane conditionis, Umanesimo
dignità.

Giovanni Pico ricostruisce le linee

48
tre categorie devono circondarlo

2.2.2 La vita e la morte

L'Occidente si sente ancora come il centro dell'intero universo e questo senso di potenza lo ha condotto al
disprezzo di tutto ciò che non è direttamente funzionale alla sua ideologia del denaro e del potere.

Si è impadronito del diritto e ha riscritto i diritti di tutti gli uomini, ricostruendoli in ragione di un proprio
codice morale la cui dimensione negativa è data dal predisporre chi stia dentro i confini e chi invece
debba rimanere fu uomo nel mondo, ma degli individui nelle nazioni.

li anni 30 e 40 del Novecento. Si tratta di


una estraneità esogena congenita al modello borghese, esercitata nei confronti dei popoli che non fanno
parte del grande mercato d'Occidente, ma anche una estraneità endogena nei confronti degli apatridi
(chi non ha patria) e degli apolidi (chi non ha città).

La formazione dell'uomo non può essere pedagogicamente intesa come formazione dell'uomo
occidentale, ma come la formazione di ogni uomo
ripensate le idee di vita e di morte.

morte non-si-è-più in quanto possibilità


possibilità, si sono fatti propugnatori i romantici tedeschi.

possibilità della morte: l'essenza dell'essere

l'agnostico non si pone il problema.

possibilità di pensarsi morente: fino a quel punto

lità che la vita perduri oltre il dovuto.

Goethe

La filosofia morale, l'etica medica e la bioetic vivere la morte


questione che è avvitata sulla formazione e l'educazione dell'uomo, quindi sulla pedagogia generale.

Il diritto alla vita è un diritto che non può essere sottratto né tolto, ma va considerato parimente anche il
diritto alla morte, bensì un diritto ad abbandonare la vita quando questa è resa insopportabile dalla
eutanasia.

49
Questo diritto di autodeterminazione può essere impedito da motivi medici, religioso o giuridici, ma se è

parte della vita e come parte della formazione

2.2.3. Il male e la sofferenza

Tutte le grandi letterature insegnano che il cuore degli uomini è un luogo dove il male si annida nel cuore
malato degli uomini. Con i media
più capace di soppesarne l'autentico significato umano. Inghiottiti dal male, la ragione e il sentimento non
comprendono come esso provochi sofferenza in chi lo riceve e assenza di pace in chi lo compie.

dell'odio e padre della colpa, e indica tutta la labilità del confine che lo separa dal bene. Soltanto il senso
ideologie della morte
cieco al punto non solo di esercitare il male, ma anche di insegnarlo.

Il Novecento è stato scenario di tragedie e il male può essere incarnato nella figura di Josef Mengele,
medico di Hitler: fuggito in Sudamerica per non pagare ai suoi crimini, ha effettuato disumani
i esiti sono stati inviati
filo rosso, sporcato da
sangue innocente, che unisce i campi di concentramento e il lavoro di questi scienziati.

Il male, dunque, è costitutivo nell'essere, ma si può riparare al esso ammettendo la propria colpa, che
certo, sarebbe un processo troppo semplicistico, ma nel quale c'è sicuramente un processo di liberazione
dell'uomo. Ogni uomo sa distinguere ciò che è bene e ciò che è male poiché sa vedere la sofferenza. Bene
-essere.

Kant evolmente

Il male comporta violenza, scelleratezza, disonestà, colpa, peccato danno, sventura, disgrazia, rovina, ma

di congiunzione tra il male e la sofferenza è la carica de-formante che uccide l'umanità insita nell'uomo.

Compiere il male provoca la sofferenza di chi lo riceve, ma anche quella di colui che lo commette: ciò
dipende dal senso della crudeltà
rinasce nell'ammissione della colpa.

Freud, come massimo studioso del pensiero e della psiche, ha osservato che la psiche è estesa e di ciò
essa non è consapevole. La sua spazialità è infinita: può dunque contenere il bene e il male, la condanna di
entrambi o la loro contemporanea accettazione.

Quando il male è esito di una malattia, la sofferenza pare altrettanto insopportabile: in questo caso il
dolore può essere formazione per l'uomo, ma allo stesso de-
mo;

della vita. la cui risposta è prendersi cura della nostra autenticità più profonda.

50
2.2.4. La bontà e la gioia

La vicenda umana è percorsa anche dalla gioia, la cui presenza è un valore umano che nella felicità
eudaimonia è quindi uno degli approdi di ogni educazione. Privo delle catene del
è passione per la gioia.
pathos che aspira a costituirsi come ethos.

Se dietro la gioia c'è sempre un bene, allora vivere nella bontà significa con-vivere con se stessi e con
ono la bontà
contempla il distanziarsi dalla disperazione delle quotidianità ammalate.

senso
Seneca

La mentalità borghese
fuga dal pensiero. La ludicità acquista il

buono; ogni animo li contiene in potenza, ma è responsabilità di ciascun soggetto di realizzarli. Quando

2.2.5. Il corpo e la mente

uanto dobbiamo saper fare. Il corpo è anzitutto


materialità ed esso si compone di una fisicità della quale siamo unici proprietari e responsabili: la sua
struttura biochimica ne governa le naturali funzioni che ci danno la vita, il suo impianto neurale ci
costituisce sul piano della percezione di noi stessi e del mondo.

I caratteri propri di ciascun uomo sono leggibili nel suo DNA, nei due emisferi cerebrali, nel suo apparato
riproduttivo, nei cinque sensi e nella sua psiche umana.

Dunque, anche la psiche è corpo, la natura umana è corpo, persino le emozioni e gli affetti sono corpo.
Corpo è il viso attraverso cui il mondo ci riconosce, corpo sono la nostra pelle, i nostri occhi, i nostri capelli
e perfino il nostro sguardo. Il corpo è la prima e naturale identità dell'uomo. Se il corpo è identità, esso è
anche differenza: non vi sono mai due corpi uguali, perciò, non bisogna sentirsi inadeguati o insicuri
quando notiamo diversità al cospetto degli altri.

Nella consapevolezza fisica e psichica di sé prende forma la mente dell'uomo, vale a dire quel processo
costitutivo dell'uomo in quanto pensiero, che riassume le facoltà intellettive cognitive percettive ed
intuitive. La mente umana, pur essendo integrata nel corpo, assume una specificità che tende a
disting
sociale.

La mente e le sue strutture cognitive non possono essere facilmente indagate e studiate come accade per
nominalismo

51
La sfera della mente e dei fenomeni mentali, si distingue in:

- Qualia Specificità della mente di un uomo che sente, capisce, pensa, avverte i dolori, le gioie
e gli affetti, le emozioni secondo un sistema unico e irripetibile.

- Talia Sistemi di comprensione e di espressione del mondo interiore ed esteriore propri


dell'intera specie umana.

Le filosofie della mente hanno discusso a fondo le condizioni oggettive e soggettive dei processi
neurocerebrali, domandandosi se essi posseggano un'unità o siano piuttosto esito di tipologie e classi
generali articolate e distinte. Se il corpo viene distinto dalla mente, allora ogni mente è autonoma e
soggettività
umana.

La duplice questione della formazione del pensiero umano e del pensiero che dà formazione all'uomo
suggerisce di considerare il corpo così come la sua fisicità e la sua corporeità vitale. La mente viva sa del
corpo vivente e avverte di appartenergli sentendolo proprio. Così si ricompone l'antico dualismo mente-
corpo: all'uomo appartengono entrambi ed entrambi egli li vive; in una sola espressione essi sono
umanità.

2.2.6 La specie e il genere

all'aspetto di un essere biologicamente costituito. La somiglianza morfologica, fisiologica, bio-chimica e


riproduttiva scaturisce i caratteri di una specie rispetto alla altre.

Sotto il profilo biologico, il termine uomo indica tutte le specie di mammiferi primati ominidi, che sono
appartenute al genere Homo, la cui specie oggi vivente è quella dell'Homo sapiens sapiens, i caratteri
della quale sono l'elevato sviluppo del cervello nel cranio, la stazione eretta, la ridotta pelosità, i pollici

Il carattere della specie umana, con la sua duplice identità di genere femminile e maschile, è venuto via
via manifestandosi nella differenziazione non solo anatomo-funzionale, ma anche psichica,
comportamentale, emotiva, affettiva e sociale. L'identità di genere - su cui si articola la costruzione sociale
e le categorie del maschile e del femminile - è divenuta solo di recente possesso consapevole della specie
umana

I ruoli femminili e maschili sono debitori di fronte al sesso e il genere: il primo è un attributo fisico e
anatomico, l'altro è determinato da un sistema di relazioni sociali di appartenenza; si può quindi dire che
maschi o femmine si nasce ma pure lo si diventa. Tanto l'identità sessuale, quanto l'identità di genere, si
sagomano negli ambienti familiari, sociali e culturali dove si vive, i quali dettano dei codici di condotta a
cui è difficile sottrarsi.

52
Per la specie umana, la dimensione erotica, sessuale e amorosa costituisce un fatto naturale e le norme
della famiglia, della religione e della società si traducono in leggi e determinano a loro volta
comportamenti sessuali diversi in ragione di un sistema di permessi.

Ogni civiltà e ciascuna società hanno elaborato modelli di condotta sessuale e di genere in cui la
disuguaglianza tra maschi e femmine ha assunto toni anche molto accentuati. Ciò è venuto provocando,
la rivendicazione di un diritto tanto alla diversità quanto all'eguaglianza
affermata in ragione della parità tra i sessi, la diversità è stata rivendicata in ossequio alla differenza tra i
a prodotto
l'acquisizione di una coscienza sempre più convinta e matura dell'identità sessuale e di genere.

La struttura economica occidentale è costruita su un'organizzazione del lavoro che penalizza la donna e
che la porta ad una costante subordinazione:
Illuminismo iniziano ad abbozzarsi i
primi movimenti di emancipazione pubblica e privata della donna.

Aborto assistito, divorzio, omosessualità, contraccezione sono diventati temi dominanti del movimento
femminista istituito sulla rivendicazione della differenza non solo tra femminile e maschile, ma proprio fra
va e ipotizzando una
rivoluzione del linguaggio in cui potere espressivo delle parole renda giustizia di ogni discriminazione.

fal-logo-centrismo: poco dopo


viene allontanata dagli
occultata dalla filosofia, dalla scienza, e presiede tutta la cultura occidentale i cui fondamenti mitologici
he prevale sulla differenza), compiono la grande
rimozione collettiva del femminile.

La donna non è la rappresentazione di un vuoto, di un'assenza, di una cavità, ma racchiude in sé il valore


passionale, fluido, ricco e misterioso della differente identità femminile

2.2.7. La natura e la tradizione

natura, sistema generale degli esseri viventi e degli esseri non-viventi. La natura
consiste nel principio generativo di ciò che è, ossia di ciò che ha vita e morte, accrescimento o corruzione.

generazioni del futuro. La comprensione del significato e del valore della natura è una difficile operazione
intellettuale: egli infatti tende, secondo la tradizione moderna, ad esercitare egemonia sulla natura, ovvero
non come se la sentisse parte di sé, ma da padrone.

Avendo perso il senso autentico della natura, il moderno si è sentito in diritto o in dovere di mutare
l'ambiente intervenendo su di esso senza tenere in alcun conto che il suo agire può minare la purezza
naturale del cosmo. Si è spezzata così un'antica tradizione che voleva l'uomo rispettoso della natura.

condizionare la libertà di sfruttamento della natura.

53
Questa
prodotto sia un tasso di inquinamento sempre più elevato sia una maturazione di una coscienza
ambientale. La scienza ha contribuito più a depauperare che a tutelare.

L'antropocentrismo

sua vita e nella sua cultura.

si trova espressa soprattutto nella formazione

Educare non significa abbandonare il soggetto alla sua condizione naturale, bensì porlo in contatto con

pongono sul sentiero della vita


accompagnate dalla natura e dalla tradizione alle quali si approssimano la ragione e la libertà.

2.2.8. La ragione e la libertà

Non vi è cifra autentica dell'umano senza la ragione, e l'umano non sarà mai tale se privo della libertà. Né

libertà sprovvisto di ragione.

La ragione è una facoltà del pensiero che provvede a costruire concetti, a porli in relazione fra loro, a
guidare il giudizio, a distinguere il bene dal male, il vero dal falso, il giusto dall'ingiusto. La ragione è logos e
ratio Vernunft quanto determina la
Infine, è raison se con essa si evoca il mito illuministico che assorbiva in quella

Kant considera la ragione come uno degli elementi distintivi dell'uomo e non vi è dunque formazione
prescindendo dalla ragione. Kant ha stabilito il valore della ragione intesa come critica, ma ha anche
critica della ragione per accertarne i limiti: la ragione può errare, ma
questo riguarda la sua libertà.

La libertà della ragione apre alla possibilità del pensiero. In ciò pare priva di limiti prefissati e non può
essere condizionata né subire costrizioni; questo perché il pensiero umano vive della possibilità di un
pensare assoluto: è difficile che il soggetto si formi nel pensare attraverso vie istituzionali, ma lo fa
seguendo un personalissimo e faticoso cammino.

La libertà non si trova iscritta nell'assenza di ogni limite, bensì nell'assunzione dell'occorrenza. La libertà

consentono.

principio di
umanità ro libero si sente nella possibilità
a coloro che cancellano la libertà altrui con prassi, leggi, organismi istituzionali propri del totalitarismo.
Libertà significa controllo sociale, pubblico, politico e democratico delle leggi.

54
Non vi può essere libera formazione del soggetto e lo svilupparsi della sua educazione prescindendo dalla
libertà; l'autorità negativa è tale se impartisce dei comandi e tratta gli uomini come se risultassero privi di
ragione, come se fossero dei soldati.

La massa non ha né libertà né ragione, essa è controllata attraverso un processo di normalizzazione delle
condotte, rese educate a sottostare al comando: qualunque esso sia. L'obbedienza è stata considerata

fanatismo. L'altra grande


aggressione è data dalla povertà, dalla schiavitù del bisogno che pone la vita alla mercè di ogni ricatto.
Fanatismo e povertà uccidono la conoscenza e feriscono la coscienza.

2.2.9. Sentimento e armonia

La formazione e l'educazione dell'uomo si inscrivono nel cerchio della sua essenza, la cui circonferenza è
di equilibri e squilibri di stabilità e instabilità.

sentimento di sé e del mondo e svela i sensi, i significati e valori

nella conoscenza della propria soggettività nonché dell'alterità che lo pone di fronte al resto dell'umanità.

armonia a cui corrispondono l'equilibrio interiore la


concordanza con le leggi dell'animo e la concordanza tra sé e gli altri; i sentimenti e l'armonia non solo
descrivono l'umano, ma lo interpretano.
di rappresentare l'umanità.

riporta costantemente al bisogno di sentirsi armoniosamente ciò che lui è: soggetto irripetibile, autentico,

Il se

La forma ltanto con la modernità si conquista una


precisa consapevolezza del sentimento quale categoria filosofica: si assiste al riconoscimento nella
soggettività umana della componente rappresentata dal sentimento, la cui essenza e la cui esistenza
sono irriducibili.

Tanto Max Scheler quanto Nicolai Hartmann, hanno studiato il sentimento dell'uomo, riconducendolo a una
complessa connessione con il mondo valoriale che è fatto proprio dal soggetto nel suo vivere dentro un
ambiente, ma che prende in lui forma anche in virtù della sua essenza antropologicamente costitutiva.

dimensione valoriale
è

55
2.2.10. Il valore la virtù

Le scienze - dall'antropologia alla filosofia, dalla sociologia alla psicologia - hanno trattato il problema
valoriale secondo angolazioni euristiche affatto diverse tra loro. Scuole, correnti, e indirizzi di ricerca sono
venuti articolando diverse diramazioni interpretative, concedendo alla axiologia - la scienza
epistemologicamente deputata ad avere nei valori il proprio oggetto di ricerca - margini sempre più esigui
di operatività.

e. Soltanto con
Nietzsche la modernità ha affrontato la propria crisi valoriale propendendo per un rovesciamento degli
pseudo-valori borghesi in direzione vitalistica e volontaristica. Le posizioni di questo filosofo hanno favorito
il dipanarsi di concezioni storiciste per deporre poi i valori dal piano della loro validità incondizionata a
quello della relatività delle condizioni storiche, sociali, economiche, religiose, politiche, e culturali. Sono i
sentimenti a donare senso all'essenza e all'esistenza dell'uomo.

Secondo la pedagogia
sentimento vi è la ragione il cui compito non è controllare, ma commisurare i sentimenti alla vita, al
mondo, al corpo, alla natura, alla libertà.

una coscienza critica, rifiuterà i falsi valori per ricercare dei valori vitali negando quelli fittizi. Soltanto
i valori di ogni valore e il
disvalori di ogni disvalore

ssenza della sua possibile virtù.

tendenze, disposizioni affinché armonia, sentimento, valori e virtù divengano padroni della sua vita, della
sua storia, del su

2.2.11. Il mondo e il viaggio

Si sa che parlando di mondo


geografia, storia, etnografia, letteratura, arte, logica, semiotica, sociologia, antropologia, religione, scienza
politica. Esso è teatro della vita, luogo di ogni avvenimento, spazio della quotidianità.

mondi ra sacro e profano,


fisico e metafisico, naturale e soprannaturale contingente e assoluto, reale e morale, intelligibile e
inintelligibile, interno e esterno, pubblico e privato.

Secondo la pedagogia, esistono:

- Mondo dell'interiorità Proprio del soggetto che solo lui conosce anche se non del tutto.

- Racchiudono ciò che sta oltre il soggetto e rappresentano l'altro uomo


nella sua intima diversità della sua formazione.

56
e dello spazio variano da mondo a mondo, da uomo a uomo e da momento a momento. Ogni
Weltanschauung

Il nostro modo di essere nel mondo dipe -in-possibilità


così proprio dell'uomo, lo porta a intersecarsi con altri uomini, lo conduce ad assimilare valori, sentimenti,
culture. Tutto ciò può essere interpretato con la metafora del viaggio (Wanderung), dove il soggetto,
scopre se stesso, riflette e scopre il senso profondo del suo essere.

viaggio libertà della ragione e con essa, si


sente più un viandante che un viaggiatore diretto a una meta finale. Il viaggio è occasione di
bildung e umbildung sono le vere polarizzazioni del viaggiare.

Il viaggio non va inteso come evasione, tempo libero, emozione programmata a pagamento, ma bensì
come una ricerca nell ione della propria essenza. Una interessante metafora del mondo e del
viaggio è quella del giardino
quanto la via esteriore.

Nella storia del pensiero filosofico, il giardino è tanto un luogo in cui pensare quanto un luogo a cui
pensare. Il giardino inteso come viaggio in un mondo è una delle esperienze della vita che favoriscono la

2.2.12. L'amore e l'amicizia

Il grande tema dell'amore si affaccia nel mondo contemporaneo attraverso una serie di interrogativi: che
cos'è l'amore? Chi è l'amore? L'amore è passione, erotismo, valore, narrazione? La filosofia della formazione
umana, la filosofia dell'educazione e la pedagogia generale, possono offrire un contributo al tentativo di
pensare l'amore, riferendosi all'uomo e al suo formarsi.

Anzitutto, l'amore
materno, l'amore che unisce una coppia o l'amore che lega il credente al suo Dio.

Si potrà allora osservare che se si vive per amare è pur vero che si ama per vivere. Esistenza ed essenza
del soggetto sono intrise di amore. Anche la conoscenza e la coscienza si incontrano unite dall'amore.
Ogni pedagogi

unità: un mondo dove


la natura, l
cerchio e sfera della formazione umana.

vissuto nella pienezza della libertà

57
conquistati a una comune identità; la bellezza si traduce in bene, la parola diviene gesto composto di
premura, sollecitudine, tenerezza. Si ama l'altro, ma contemporaneamente si ama l'amore e si ritorna ad
amare sé stessi.

La libertà conduce alla varietà in

nichilista di un amore mercenario. La fusione umana tra due esseri in un mondo d


purezza, da cui derivano sincerità, felicità e piacere.

Spiritualità, sentimentalità, sensibilità, sensualità sono tutti tratti dell'amore, la cui cifra distintiva si coglie
ti d'amore dunque amanti.

Ogni uomo è potenzialmente degno d'amore in quanto la reciprocità amorosa riguarda tutti. Per amare

dell'umanità.

ina il soggetto, che nella fusione

almeno nel ricordo rimane tale.

o dal sentimento del possesso


libertà di vivere vengono meno. Ridurre l'amore a un contratto firmato, assume il senso di una violazione
della scelta, che deve invece rimanere nella sfera della libertà in cui l'amore diventa progetto di vita. Si

L'amore contempla sempre uno smarrimento di sé dovuto alla partecipazione di un mondo inedito dove il
desiderio di fondersi nell'altro si scontra col bisogno della propria autonomia. Si soffre così, un turbamento
dell'identità bilanciato nel rinvenimento di sé stessi.

L'amicizia
zia i motivi per la sua Umbildung (trasformazione) che non

L'autenticità dell'amicizia si commisura sull'autenticità della parola e del silenzio.

intrisa del sentimento del bene e il suo significato più profondo richiama un sentimento in cui si

una tecnica, né un potere, né un prezzo, ma immette negli

2.2.13. La speranza e la pace

Nella pedagogia generale si avverte l'esigenza di una svolta antropologica, di un interesse rinnovato verso

aperta alla storia, alla società, alla politica; capace di riconsiderare l'umanità nei termini della sua libertà;
orientata anche verso il profetismo della speranza e della pace.

58
Il conflitto è una componente strutturale ed è proprio di una società in cui i raggruppamenti di individui si
schierano l'uno contro l'altro mossi da un bisogno di affermazione e dominio.

Pace significa conciliazione, assenza di discordia, unione piuttosto che contrasto; la pace implica quiete e
pacata tranquillità personale e sociale; la pace è sempre speranza. Col concetto di pace che si riferisce a
un'attesa fatta di fiducia.

armonia delle armonie


richiamano all'amore e all'amicizia prevale sempre il sentimento della pace. C'è una componente
aggressiva che soggiace nell'animo umano pronta ad avere il sopravvento in condotte violente e
conflittuali che soltanto l'educazione alla pace e la formazione al pacifismo interiore, supportate dal
civismo e da una politica delle solidarietà, possono controllare e porre sotto l'ordine della speranza.

La conversione dell'umanità alla non violenza che attraversa varie figure storiche (Gandhi, Luther King,
Madre Teresa, Lorenzo Milani) pone la quotidianità dell'umano entro una dimensione cosmica in cui
l'educazione e la formazione corrispondono al bisogno di diventare ciò che già risalta nella speranza e solo
con la pace davvero verrà.

2.2.14 Il sacro e il mistero

vita la morte, la bontà e la gioia è nell'essenza del proprio fondamento: il suo mistero

precluso anche all'uomo che però lo avverte sentendolo in sé;


esso non è né conoscibile né comunicabile.

La sacralità del mistero umano riflette la sacralità del mistero divino. Le tradizioni religiose aiutano in
ntimo di

Per quest'uomo che riconosce in quel mistero la sacralità di se stesso, il suo Dio diverrà vita, la cui via verso
la forma sarà la verità e la cui strada verso la formazi
religione, ma non dalla religiosità.

ma sull'evidenza del proprio libero ascoltarsi, sentirsi e interrogarsi. La sacralità dell'uomo è contenuta nel
suo pensiero che può farsi linguaggio e perfino preghiera.

2.2.15. L'originalità e la trasformazione.

originarietà originariamente origine in

ente nel suo divenire. Ma l'essere dell'ente che l'uomo è, implica la sua essenza ontologica.

59
ampio ragionamento. Esso richiede di ponderare l'originarietà in ragione di :

- Specie umana;

- Corredo genetico umano;

- Costituzione ontico-ontologica dell'umano;

- Formazione e della trasformazione dell'umano che è nell'uomo.

Con il 900, le ricerche di genetica e biologia molecolare sulla struttura dei geni e del codice genetico
hanno posto in chiaro come l'evoluzione proceda per accumulo di trasformazioni. Il pensiero si origina nel
cervello che può essere a sua volta continuamente rigenerato, anche negli adulti, con nuove cellule
nervose nate dalle sollecitazioni ambientali al cui sistema nervoso è esposto.

Una ontopoiesi, la continua creazione di sé, accompagna l'uomo nella sua vita influendo a livello sia
ontogenetico sia filogenetico, si crea un'interrotta formazione e trasformazione dell'uomo.

La generazione e rigenerazione delle cellule cerebrali dell'uomo è condizionata da sollecitazioni che


giungono al soggetto tramite: pensare, leggere, l'imparare una lingua, viaggiare, vivere elevando il livello
quantitativo e qualitativo delle esperienze mentali, emotive, affettive, empatiche.

Le trasformazioni neuro-bio- to e causa delle sue trasformazioni culturali,

possibilità generativa enorme.

L'originarietà e la trasformazione si p

- Pensiero

- Umano

- Formazione

- Omologazione del pensiero Stringe il pensiero nella morsa di un consumismo fine a sé


stesso.

- Diffusione di massa delle droghe La droga si intreccia col tempo libero alimentando un
mercato spietato interconnesso con fenomeni di delinquenza, capace soprattutto di penetrare
la normalità quotidiana. Ogni forma di narcosi influisce sull'essenza ed esistenza di chi entra

- Manipolazione genetica della specie umana


compromessa alle radici distruggendo l'originalità umana dell'uomo, la sua potenza
generatrice naturale, la possibilità libera della trasformazione.

60
La pedagogia non può continuare a sentirsi estranea a questa terribile opera di disfacimento che
apporterà grande dolore. Il post-human (il post umano) è il fantasma più concreto del nichilismo.

3. Ambienti pedagogici

3.1 Spazio, tempo: ambienti ed età della vita

di un tempo che lo circondano; tutto ciò che lo avvolge intorno può essere dato il nome di ambiente.
Poiché nessun uomo ha creato sé
prima, cioè da un altro spazio e da un altro tempo.

al suo genere,

visioni del mondo.

. Il compito di una pedagogia degli ambienti educativi è pertanto quello di considerare ogni

Le età della vita


soggettive nello spazio e nel tempo che assumono denominazioni specifiche:

- Infanzia Può essere distinta in prima (da 0 a 3) e seconda (da 3 a 6). Questo periodo è
importante in quanto il suo potenziale formativo ed educativo marca le altre età della vita.

mondo attraverso la messa a punto


di una logica e di un linguaggio ancora poco elaborati, ma importanti per lo strutturarsi della
persona umana.

- Fanciullezza Da 6 a 11 anni. Il soggetto esce da una fase strettamente egocentrica e si apre


ro nelle dinamiche delle relazioni interpersonali. Se la fanciullezza non è vissuta
secondo un corretto sviluppo corporeo, psichico, sociale, intellettivo si incorre in gravi rischi per
cui la dimensione educativa diviene una delle componenti fondamentali per la crescita

- Preadolescenza Da 11 a 14 anni. Fase delicata in cui il soggetto compie una sensibile


mutazione somatica, psichica, sociale che inciderà sulla messa a punto della sua concezione
del mondo e delle modalità per viverlo (non ancora del tutto compiute).

Il soggetto preadolescente ha un bisogno critico di scoperta frenato dalle richieste di obbedienza


da parte della famiglia, della scuola, ecc. e dal desiderio di essere sempre più autonomo.

61
Gli ambienti educativi dovranno essere aperti al dialogo critico ed allo stesso tempo protetti per
non incorrere nel disadattamento, nel contatto e confronto con modelli in contrasto tra loro.

- Adolescenza Da 14 a 18 anni. Il soggetto è ormai padrone del proprio pensiero logico e di

sociali e affettive autentiche, risulta essere insofferente alle imposizioni.

fficoltà dovuti ad una non


sempre equilibrata percezione di sé e alla precarietà degli ambienti sociali che frequenta. Il
pericolo è il disadattamento, il consumo di sostanze stupefacenti di alcol e di altre condotte
atipiche (comportamenti antisociali e delinquenziali). Occorre poter proporre credibili alternative
culturali ai modelli correnti (mode banali, falsi miti, riti effimeri).

- Giovinezza Da 18 a 25 anni. Questa fase evolutiva è contraddistinta dal passaggio dallo


studio al lavoro. Soltanto Il soggetto che ha positivamente vissuto le precedenti età giunge ad
uno stato di piena e matura autonomia. I pericoli si annidano nelle forme massive di
aggregazione, ma il giovane è dotato di un potenziale valutativo che può aiutarlo a rifiutare i
modelli sociali facendo emergere scelte e comportamenti critici che lo aiutano a superare
incertezze ed errori.

- Adultità Dopo 25-30 anni. Il soggetto entra nella completa maturità di sé stesso. Accanto al
bisogno di costruire la propria vita personale (pro
progetti ricchi di formazione rivolti a se stesso.

- Senescenza Intorno a 60-65 anni. Caratterizzata da fenomeni involutivi e dalla cessazione di


alcune funzioni organiche, se il modo di rapportarsi con il mondo, con la vita e con la morte

saggezza.

ta deve

Il secondo Novecento ha visto trasformare la società, la famiglia e la scuola. A loro fianco si sono sviluppati
ulteriori ambienti educativi, zionismo, gli enti locali, i
movimenti, le chiese, i luoghi del lavoro e del tempo libero, i luoghi del disagio su ciò che viene definito

62
3.2 Pedagogia e società

La pedagogia viene considerata marginale e secondaria nella comprensione e nella gestione dei

conduzione sociale, tuttavia la società contemporanea è fragile e il suo equilibrio precario risente di
molteplici fattori di instabilità:

- Instabilità economica Il mercato è condizionato da gruppi di potere (compagnie

- Instabilità politica to e di
controllo del mercato delle armi nucleari;

- Instabilità giuridica Assenza di legislazioni internazionali che disciplinano gli stati

- Instabilità sociale Precarietà delle condizioni di vita nelle aree povere del pianeta e ai
margini delle grandi metropoli, divario tra ricchi e poveri, esplosione di guerre locali.

di welfare capaci di riequilibrare per quanto possibile il divario fra le nazioni povere e quelle ricche.

La modernità ha costruito un modello sociale fondato sul denaro e potere dal quale non è realistico

miglioramento economico, politico, giuridico e sociale delle condizioni di vita di tutti gli uomini.

cultura i pericoli del razzismo, nazionalismo, antisemitismo, ecc. Una democrazia partecipata risolve la
questione del potere politico detenuto dal potere economico.

Un processo di integrazione culturale


conflittualità e aprire il sistema a politiche di accoglienza, legalità, cittadinanza e aiuto solidale.

Una revisione generale dei sistemi educativi finalizzata allo sviluppo soggettivo può avviare rinnovate
forme di promozione umana. Finché la società continuerà a considerare gli uomini come individui da
preporre alla copertura di funzioni e da istruire a questo scopo, finché la scuola dovrà selezionare le

e
regolano i rapporti sociali (interrazziali, intersoggettivi, interculturali, violenza tra Stati, religioni e gruppi).

La business community agisce in dispregio di qualsiasi valore che non sia quello della crescita
esponenziale dei profitti a cui si aggiu
più elementari.

63
Occorre orientarsi verso una cultura sociale tesa a garantire:

- Riduzione del divario fra ricchi e poveri;

- Sconfitta della fame, della sete e delle malattie nel mondo;

- Scambio pacifico fra civiltà e culture;

- Incontro tra religioni;

- Difesa delle identità e delle differenze antropo-culturali;

- Controllo internazionale dei conflitti;

- Rispos

- Rinnovate modalità culturali contro il terrorismo e la criminalità;

- Contenimento demografico nelle aree sottosviluppate;

- Riduzione e il controllo degli armamenti;

- Diffusione su scala mondiale di un sistema educativo combinato tra scuole, famiglie, società,
Stati, chiese e associazioni, al servizio di tutte le comunità umane.

apologia del progresso, impedisce che ogni essere umano sia


considerat
può esercitare.

Si assiste ad un processo di omologazione borghese che contempla il linguaggio, massifica i soggetti e li


rende individui indistinti a cui solo i marchi degli oggetti che possiedono sembrano conferire un briciolo

i valori altrui, per gli ultimi.

individuo moderno protegge solo i suoi interessi. Nel salvaguardare la libertà del singolo di fronte alla
collettività occorre garantire che i diritti di pochi non ledano quelli di tutti.

politico-sociale investire in questi tipi di produzione per abbandonare il pericoloso e costoso petrolio. Sono
scelte etiche che devono essere compiute democraticamente attraverso le rappresentanze elettive dei
popoli sovrani.

de
religiose. Guerre e violenze, ma anche incontri e osmosi sono lo sfondo storico degli interscambi culturali
odierni. La pratica dello straniero pone a confronto regole sociali, comportamenti e sistemi di valori.

64
identità, ma esaltarle come sostanza umana.

interculturale) e può orientarsi storicamente verso lo studio delle civiltà antiche per interpretarne i sensi
costruttivi, i significati profondi, i valori presenti nella loro classicità.

La pedagogia non è estranea alla soluzione delle contraddizioni emergenti nella società moderna. Essa

benessere degli uomini non può essere definito solo dalla produzione, ma osservando la qualità della vita
di tu
scegliere dove vivere.

3.3 Pedagogia e Famiglia

La pedagogia può mettersi a disposizione della crisi della famiglia (profondo stato di malessere) offrendo

attraversata da scompensi e difficoltà.

Alla fine della famiglia patriarcale si è susseguito il declino della famiglia monocellulare (crisi di coppia,
separazione sofferte, difficili divorzi, contesa assegnazione di figli). Dietro la fine di una famiglia ci possono
essere motivi economici (preca
inserita (disadattamento, tessuto extrafamiliare negativo) oppure motivi legati alla personalità di uno o
più membri (autoritarismo, disimpegno, qualunquismo, indifferenza).

M assenza di amore familiare: un amore che si fonda

affetto non è un obbligo ma una scelta libera di ogni giorno,

(coniugale, materno,
paterno, filiale, fraterno, parentale). Pertanto, la tendenza a mantenere materialmente unita una famiglia
pone dei rischi sociali, civili e morali.

I casi di violenza entro le mura domestiche hanno raggiunto proporzioni allarmanti che ci portano a

coppie non sposate con figli, matrimoni tra divorziati, coppie omosessuali) e la pedagogia, trovandosi di
fronte ad un mutamento di costume, deve cambiare il suo sguardo rispetto al passato.

La tendenza generale è quella di puntare alla ricostruzione della famiglia intese come ambiente in cui la
formazione di ogni singolo soggetto sia considerata una meta irrinunciabile. Solo un uomo che si forma

relazioni interpersonali del nucleo familiare, facendo qui


di tutti i componenti (ridefinizione dei ruoli, precisazione dei valori, compiti e responsabilità).

La famiglia urbana borghese più di quella rurale ha la necessità di essere un ambiente educativo: luogo di
affetto, solidarietà, organizzazione comune della vita, luogo di cultura in cui si dialoghi apertamente. La
famiglia è il frutto di una scelta nella quale soggetti differenti convergono.

65
I figli attribuiscono maggior valore e responsabilità morali che por
progetto di vita comune. La famiglia può lasciarsi permeare da una vita culturale arricchita di esperienze
formative e educative di alto valore pedagogico da progettare e vivere insieme (concerti, balletti, letture,
film, ecc.).

La risposta alla crisi sta nella rinnovata dignità di ognuno, nella condivisione delle responsabilità e nella

(corsi di formazione per coppie e genitori), resi operativi ad esempio dagli enti locali, attraverso i quali che

La forte presenza di forme di convivenza testimonia il bisogno di unione e di famiglia, ma soprattutto il


modello della famiglia tradizionale sta tramontando.

3.4 Pedagogia e scuola

come un laboratorio di idee, di culture e di

La scuola emancipazione soggettiva e


sociale, il piacere di una continua scoperta del sapere. La scuola ri-
conoscenza nella vita e la vita nella conoscenza.

ciascuno al livello più elevato delle sue potenzialità culturali e lasciando che il soggetto si muova secondo
tempi e spazi personali.

La scuola deve mantenere un rapporto continuo di interconnessione con biblioteche, musei, reti
informatiche, media, ma anche con le istituzioni culturali, lavorative

delle logiche di mercato, questo spinge un realismo costruttivo a scegliere una scuola che sia socialmente
ed economicamente compatibile, ma anche capace di formare uomini critici ed educare a relazioni
sociali consapevoli.

Non si dovranno insegnare ed apprendere funzioni, allevare individui manipolabili e costruire eserciti di
produttori-consumatori, ma si dovr educazioni di
cittadini maturi, autonomi, informati, avveduti in grado di dare vita ad una critica sociale del modello
à delle masse.

interiorità ed esteriorità si tocchino.

Lo schooling è un sistema composto di teorie- a


in cui si dispongono programmi, programmazioni e progetti, metodologie e valutazioni, esperienze,
esperimenti e sperimentazioni, ma soprattutto ricerca.

66
errore

su internet e sugli altri media al fine di accrescere le proprie capacità di interpretare.

preparazione professionale dei docenti può arricchirsi con tecniche di microteaching, esperienze di team
teaching, attività di classi aperte secondo le strategie della ricerca-azione basata sulla cooperazione, il
-learning, di mastery learning, ecc.

flessibilità di orari, servizi, ambienti e mentalità. Occorre


o di tutti attraverso una gestione sociale il più collettiva e partecipata

religiosità personale incontri spazi e tempi di riflessione, di studio, contemplazione, ricerca.

insegnanti, non docenti, dirigenti, allievi, famiglie, associazioni, organi collegiali, società civile.

3.5 Pedagogia e ambienti educativi diffusi

sul loro valore intrinseco. Dopo la famiglia e la scuola, è venuto a svilupparsi un terzo spazio saturo di un
terzo tempo educativo, dove utenze di tutte le età e di ogni classe sociale possano vivere occasioni di
studio, apprendimento, gioco, sport e loisir.

attività educative specialmente rivolte ai giovani che diventano così


gli utenti potenziali di un variegato volume di servizi, proposte, progetti.

Questa vasta rete di opportunità sul territorio urbano ed extraurbano comprende realtà istituite senza fini
di lucro ed altre improntate al profitto. Il problema riguarda la qualità pedagogica del

La diffusione di questi spazi sociali li rende davvero ambienti educativi? Ne possiedono cioè le finalità, le
pratiche, le metodologie, il personale? È raro poter constatare un collegamento tra i diversi centri e luoghi,
spesso ognuno procede secondo proprie politiche generando confusione, superficialità, improvvisazione e
deficit di professionalità.

È necessario, dunque, una unità del coordinamento pedagogico: ossia il bisogno che qualsiasi luogo in cui
prevalgono finalità educative sappia dota
negli ambienti educativi diffusi.

che induce ad un unitario orientamento prevalentemente rivolto a componenti formative ed educative.

67
La presenza sul territorio di ambienti educativi che forniscono occasioni per vivere esperienze di studio e di
spazi e tempi situati oltre la scuola, ma che

Questo ambito include: i beni culturali, i beni ambientali e i luoghi di gioco e di sport.

A) Beni culturali Le politiche educative si basano sulla fruizione critica dove il riferimento
-culturale si rende decisiva.

a) Musei Queste istituzioni sono dotate spesso di sessioni didattiche che operano per
favorire esperienze, sollecitare ricerche, sviluppare conoscenze anzitutto artistiche e

oggetti, manufatti e lavorazioni. Intreccio di tecnologia e ludicità, informazione e


cultura.

b) Biblioteche Sono centri che diffondono e promuovono cultura ambienti di studio e


incentivazione della conoscenza. Il libro è il loro nucleo vitale. Sono dotate di sessioni
didattiche che educano alla lettura intesa come interpretazione del testo e di

c) Archivi I beni archivistici posseggono una grande valenza pedagogica. Documenti


di vario genere (legislativo, amministrativo, religioso, ecc) vengono conservati dagli
stati e dalle istituzioni governative in quanto portatori di valore tecnico-documentale e
pregio storico. La società attraverso di loro non smarrisce la sua memoria storica.

d) Teatri
didattiche e può avvicinare alla sua storia e ai suoi linguaggi intertestuali.

B) Beni ambientali Essi contengono un patrimonio naturalistico che enti, gruppi ed

speleologico, aree archeologiche, parchi, giardini, ville, palazzi, chiese, ecc. si offrono alla
scoperta storico-artistica ed ecologico-naturalistica. Attraverso questi ambienti ogni uomo
può imparare a:

a) Osservare il proprio ambiente;

b) ci, fotografie e film tratti urbanistici della città e del

c) Analizzare le caratterizzazioni estetiche del territorio soffermandosi su edifici storici e


resti di civiltà scomparse rilevandone lo stato di conservazione;

d) Scoprire i macro-elementi di cui il paesaggio si compone (colture agricole,


allevamenti, strade, ferrovie, ecc.);

e) Indagare il proprio ecosistema, la salute delle piante, degli animali, ecc.

68
C) Luoghi del gioco e dello sport Comprendono ogni ambiente in grado di organizzare con
professionalità pedagogica, momenti formativi di gioco e sport che consentano a soggetti di
età differenti di compiere esperienze qualificate di educazione ludico e sportiva (evitando
condotte agon

animazione
educativa in cui la comunicazione diventa una risorsa.

3.5.2 I mass media

comunicazione di massa che nella società occidentale hanno


un ruolo fondamentale per la diffusione delle informazioni per la loro selezione e presentazione (es. libri,
giornali, internet, televisione, ...

questo sono uno strumento formidabile per chi le possiede. La cultura di massa è figlia delle
comunicazioni di massa al cui linguaggio si debbono effetti manipolativi su tutti gli strati della popolazione
capaci di generare comportamenti di massa.

Le popolazioni divengono insiemi di individui privi di forti caratteristiche identitarie e dipendenti

media sono responsabili.

La loro fruizione non è quasi mai critica e consapevole. Il potere delle mass communications sulla
per
percezione della realtà del soggetto. Una sconfinata potenza subliminale penetra nei meccanismi psichici
inconsci ed agisce nei termini della persuasione occulta.

La riflessione pedagogica non può sottacere i pericoli di massificazione; il nesso tra media, miti e mode è
palese, mentre quello fra audience, pubblicità e azione è più nascosto.

I media presentano al pubblico una lista di ciò che si può discutere: decidono quello di cui si deve parlare,
esercitano un potere cognitivo, emotivo, sociale, estetico ed etico. La pedagogia ha il compito di

comunicazioni di massa.

strumenti di comunicazione di massa anziché passivo diviene attivo e aperto se i messaggi vengono
interpretati, analizzati e decostruiti criticamente.

I mass media sono una sorta di scuola parallela e come tale vanno controllati e progettati secondo regole
basate sui principi educativi e formativi.

69
3.5.3 Il lavoro e il loisir

Il lavoro è un diritto ed un dovere, tuttavia lavoro e libertà sono paradossalmente due concetti inscindibili:

lavoro sente liberamente reali

Ridotto a mero mezzo di sostentamento, il lavoro impone adattamento alla consuetudine facendo della
-end. Li alienazione della

La pedagogia ha una visione del lavoro scorporato dal codice del potere e del denaro poiché essi
obbligano gli individui a sottomettersi ed opporsi invece che aprirsi ad una rinnovata condizione del lavoro
in quanto spazio e tempo di conoscenza in cui la mobilità e la flessibilità regnano.

La concezione di tempo libero quale organizzazione razionale dello svago finalizzata alla migliore resa
economica del lavoratore è palesemente disumanizzante e improduttivo. Gli uomini non possono vivere
per il lavoro, ma devono saper vivere per se stessi.

La vita extralavorativa va riempita di affetti e relazioni, gioia ed emozioni. Solo così la condizione umana
acquisisce lo spessore della dignità umana in cui la vita si impernia sulla salute del corpo e della mente.

Il tempo libero occorre a rispondere ad un fine formativo ed educativo. Dovrà essere un tempo
umanamente autentico, capace di non cedere al consumismo e alla banalità che vogliono conformare
anziché formare.

Il tempo libero deve contribuire al ricrearsi del soggetto. I luoghi del loisir devono assumere i caratteri
propri di un ambiente educativo in cui gli uomini sappiano vivere armoniosamente esperienze finalizzate
alla loro formazione.

3.5.4 I luoghi del disagio

Ci sono tante vite consumate nel malessere e nella sofferenza in cui le difficoltà gravano sul cammino
formativo del soggetto. Tutto ciò può sfociare in povertà, violenza, dolore, depressione, pena, afflizione,
malattia psichica, atipia sociale.

La pedagogia generale si occupa degli ambienti che accolgono il disagio. Questi si differenziano in base
alle complesse sfaccettature sociali:

1. Comunità di accoglienza Per minori, anziani, soggetti diversamente abili, tossici, malati
psichici. Necessitano di dotate professionalità pedagogiche;

2. Ospedali Soprattutto pediatrici, registrano la presenza di degenze a lungo temine che


creano problemi a proposito della scolarizzazione;

3. Carceri Luoghi dove il disagio e la pena possono sfociare nella violenza, criminalità e droga;

70
4. Pervasi dalla povertà, estraneità, lontananza, mancata
accoglienza, bisogno di cittadinanza. La pedagogia può contribuire alla ricostruzione di

Le società contemporanee si scopriranno in futuro sempre più esposte alle forme del disagio e si dovranno
individuare i luoghi affinché il disagio possa essere trasformato in benessere.

3.5.5 Associazione, movimenti, Chiese

Se il pubblico spesso non ha saputo rispondere adeguatamente alla domanda di educazione, il privato si è
ale alle esigenze collettive e un climax di sentimenti di solidarietà. Le
associazioni (circoli, centri, società, fondazioni, ecc.) i movimenti (culturali e politici, collettivi e elitari,
studenteschi e pacifisti) e le Chiese svolgono un ruolo sociale di rilevanza pedagogica.

associazionismo si presenta come un brulicare di proposte che coinvolgono la comunità. Gli sforzi di

consapevolezza politica della politica

I movimenti rendono il soggetto attivo e capace di vivere senza cedere alle retoriche del protagonismo e
del presenzialismo. Qu

Tradizione e rinnovamento sono i due poli, tra cui si estendono le esperienze di associazioni, movimenti e
chiese. Volontariato, educazione, animazione, insegnamento e cura sono componenti indispensabili per
attribuire qualità pedagogica ad ambienti in cui gli uomini vivono esperienze umane arricchenti.

3.6 Pedagogia, Autonomie locali, Stati e Federazione di Stati

Gli enti territoriali dotati di autonomia possono svolgere un ruolo pedagogico importante: essi sono il fulcro

politiche rivolte direttamente al benessere della popolazione.

I distretti, cantoni, comuni, province (...) saranno le realtà in cui si vivranno le dimensioni di inter-razzialità,
inter-culturalità e inter-soggettività favorendo la convivenza, la cittadinanza e la partecipazione
demo
ma sarà necessaria una crescita culturale profonda e capillare legata ad interventi educativi articolati.

astensione dal voto nelle elezioni rappresenta la poca fiducia nelle istituzioni politiche e di come queste

sociale e all'accelerazione dei processi di federalizzazione fra stati.

unitario in materia di sanità, ordine pubblico e istruzione. Non esiste la globalizzazione, basti guardare la
povertà di alcuni paesi dovuta alla
estero.

71
Le Nazioni Unite dovranno saper imporre il rispetto delle legislazioni a tale riguardo. Anche per queste
tematiche la pedagogia può agire conferendo un indirizzo al consenso umano diffondendo valori di libertà
(di ognuno scegliere dove vivere, formarsi ed educarsi).
Libertà, formazione e educazione sono questi i pilastri della convivenza interpersonale e della crescita
interpersonale.

3.6.1 Spazio liberato e tempo liberante

Un uomo è tanto più libero quanto meno il suo lavoro risulta precario, discontinuo, parziale. La precarietà
lavorativa non rende il soggetto libero né lo aiutano nel suo processo di formazione.

ssi della borghesia, delle banche e della

Il lavoro non è diritto costituzionale, ma sfruttamento.

E la vita? Sotto il giogo del potere e del denar


il proprio spazio e tempo per dirottarsi verso la periferia di sé stessa. Ogni tecnologia è protesi che si
distacca dal nucleo della persona umana.

La vita è binaria (ricchi o poveri) e bidimensionale (nessun interesse per la storia passata e nessuna
domanda per il futuro). Le conversazioni si fanno scarne a causa della banalità latente e dalla guida
univoca di denaro e potere.

ta interiorità che si decide la Bildung umana. Il rapporto tra conoscenza e tecnologia va

, limitandone

4. Formazione e educazione: teorie e pratiche

4.1 Il centro

Al centro dell'uomo vi sono la sua formazione e la sua educazione; su entrambe ruota la vita e si
dispongono i nessi che la uniscono al mondo. L'uomo non soltanto si forma e si educa, ma egli è anche la
propria formazione e educazione.

L'unità dell'uomo si dipana dal suo centro al cerchio di sé stesso dove si schiudono le porte dell'incontro,
del legame e della relazione con l'altro. La materialità e la spiritualità umane sono definite nella possibilità
e infinita sfera in cui l'interiorità si nutre dell'esteriorità, e viceversa.

L'uomo si forma e si educa in se stesso ed è tanto più umano quanto meglio integra dentro di sé l'umanità.
Centralità e eccentricità, persistenza e cambiamento segnano le metamorfosi del formarsi dell'educarsi
dell'essenza e nell'esistenza moltiplicando i cerchi, ingrandendo la sfera, dislocando il centro verso altri
nuclei di vita.

72
4.1.1 La formazione e l'educazione del pensiero

Il centro dell'uomo è il suo pensiero. Il pensiero è l'uomo nel suo formarsi ed educarsi, elevati alla più alta
possibilità. Pensare significa dimorare nel pensiero, l'essenza dell'uomo ha il suo pensiero, ma quest'ultimo
coincide con l'esistenza di quell'uomo che egli sa di essere.

Calcoli e valutazioni non sono mai il pensiero. Non si dà alcuna tecnica per pensare: occorre abitare sé
stessi per poter essere il proprio pensiero. L'essenza pensante e l'esistenza pensante danno forma a una
libera identità pensante in cui traspare l'uomo che pensa.

Essere il proprio pensiero coincide con la libertà di una vita per la formazione e l'educazione di sé nel
mondo, selezionando e scartando quanto in esso è violenza e rozzezza, banalità e inciviltà, falso destino e
fallace coscienza.

significato vero. Né il denaro né il potere possono comprare o imporre un qualsiasi pensare: il pensiero è il
sigillo della nuda proprietà di sé stessi. Elevarsi al pensiero per sprofondarvi lo pone nella ricerca che è poi
il viaggio della vita.

Non v'è possibilità di raggiungere il centro di sé stessi, né di esplorare il cerchio della propria vita o di
conoscere davvero la sfera del proprio mondo se si prescinde dal pensiero. L'uomo che pensa trova nel
pensare la sua priorità e fondativa libertà e nei pensieri l'esito di un darsi forma, e di un educarsi. Che cosa
significa pensare? Sostare nella domanda sempre aperta intorno a ciò che è la formazione e l'educazione
per ciascun uomo.

4.1.2 La formazione e l'educazione spirituale dei sentimenti

Tra l'essere dell'uomo e il suo divenire stesso si sostanziano la formazione e la trasformazione. L'uomo deve
partire dalla sua natura, dalla sua vita, dalla sua storia e dal suo mondo ed è proprio in questa profondità
in cui si situa la dimensione della spiritualità.

Non si tratta di una sfera mistica-religiosa, bensì il segno di un sentire intimo, interiore, consapevole e
coscienziale. Sono i sentimenti a formare e a trasformare gli uomini: il sentimento non è né sensibilità né
sensazione.

Il sentimento dello spirito diviene il centro, il cerchio e la sfera dell'umano nella sua armonia che è
anzitutto pace interiore, ma anche cura di sé e dell'altro. Dar forma e accrescere i sentimenti arricchiti di

La rilevanza estetica, morale, gnoseologica dei sentimenti segnano profondamente la soggettività umana
e le sue potenzialità conoscitive. Il sentimento conduce alla ragione nel decidere ciò che altrimenti non
saprebbe scegliere.
I sentimenti dello spirito umano sono gli universali della vita che legano fra loro tutti gli uomini in una
umanità avvertentesi in quanto valore oggettivamente e soggettivamente supremo.

73
nitive e mentali. Se
l'attivismo del primo 900 promuoveva lo spirito di scoperta, il Cognitivismo del secondo 900 è venuto
comprovando l'importanza della mente nella guida dei comportamenti.

La tensione cognitivista ha guidato le ricerche ancorandole al funzionamento della mente e del cervello
seguendo così un approccio evolutivo rivolto a scavare nella natura stessa della conoscenza umana.

La pedagogia generale ha incontrato nel cognitivismo un alleato: secondo entrambi i processi


apprenditivi umani devono consistente nel padroneggiare sistemi simbolici della cultura.

Con gli studi sulla cognitività sono state fabbricate molteplici teorie della mente che hanno tutte come
sfondo la plasticità d

Le operazioni neuronico-sinaptiche si intrecciano con affetti, emozioni, relazioni, contingenze. La ragione di


un uomo si forma e si educa in base ad un sistema di interconnessioni tipico della specie umana, ma
diverso per ogni individuo. Non esistono stadi evolutivi e tipologie mentali poiché queste sono uniche per
ogni individuo.

La pedagogia deve sostenere il pensare in modo personale, unico e non omologabile; riconoscendo la
libertà della ragione si contribuirà alla formazione dell'uomo alla sua educazione.

L'uomo, nella sua struttura biochimica genetica e neuronale, è un impasto tra corpo, mente, e ambiente. La
ragione è figlia del pensare ed è grazie a questa che l'uomo può condurre le proprie scelte e vivere nel
mondo.

L'educazione intellettuale deve essere onnilaterale, relativa e flessibile. I saper delineano una ragione
scientifica, tecnologica, artistica, letteraria, filosofica e pedagogica, ma in generale la ricerca deve
produrre formazione ed educazione affinché si potenzi la coscienza critica. La struttura cognitiva e la
struttura del sapere si sviluppano insieme nei differenti campi disciplinari, interdisciplinari e
transdisciplinari.

4.1.4. La formazione e l'educazione etico-morale

La ragione e i sentimenti guidano le azioni dell'uomo in particolare quelle morali e il loro scopo è quello di
stabilire il bene e il male. L'uomo morale stabilisce ciò che rende buona la sua vita, ma guardandosi dal
moralismo che tutto formalizza e conforma. La ragione umana e i sentimenti sono alla base dell'etica:

umana.

ambiguo in quanto ciò che è bene per un uomo può non esserlo per un altro.
L'etica e la morale si riflettono sulla politica, all'economia, il sociale e la religione e i valori sono il risultato
ultimo dell'etica e della morale.

Sta alla libertà di ogni soggetto decidere in se stesso e maturare convinzioni personali. Tanto il singolo,
quanto la collettività possono convergere su sistemi etico-morali, tuttavia è impensabile individuare nella
società tutta valori completamente condivisi.

74
Il discorso etico-morale si propone come una questione squisitamente umana. Ogni quesito va quindi

Bisogna costruire un discorso etico- ethos dei popoli, del pathos della vita, del
nomos eros della natura.

4.1.5 La formazione e l'educazione estetico- artistica

La bellezza si presenta allo spirito umano poiché contiene ragione e sentimento; essa muta da soggetto a
soggetto e nel corso della vita attraverso esperienze, sapere e conoscenze. L'armonia della bellezza è uno

ballo poiché diviene parte della concezione della vita.

Interpretare è una modalità di formarsi: il soggetto coinvolto culturalmente si trova nelle condizioni di
crescita interiore, profondamente vissuta e sentita. Soggetto e oggetto estetico si toccano nella
formazione del gusto estetico, le cui poetiche comprendono il nesso che unisce il bello al buono, al giusto
e al vero. Così l'arte si dota di una valenza etica.

Ogni epoca possiede e manifesta propri modi di sentire il bello attraverso: l'architettura, l'arredamento, il
paesaggio, le planimetrie urbane, nei palazzi e giardini, le chiese e monumenti. Il valore umano di tutto ciò
è inestimabile.

La ragione e il sentimento si traducono nell'esperienza estetica che è materiale di enorme importanza


pedagogica alla base delle relazioni educative e della fruizione contemplativa della conoscenza critica.

piacere estetico.

bellezza.

4.1.6. La formazione e l'educazione nella religiosità e alla religione.

Nella profondità dell'uomo avviene l'incontro con la parte misteriosa e affascinante dell'umano: la sua
dimensione sacra. Questa dimensione non ha collocazione storica e geografica ed esce quindi dal tempo
(eterna) e dallo spazio (trascendente) accedendo al mistero dell'uomo. Qui le grandi domande trovano

Da un punto di vista pedagogico, il mistero, il sacro eterno vanno interpretati piuttosto che avvicinati da
un dogma imposto. L'uomo che si forma e si educa nel suo spirito religioso deve sentirsi profondamente
libero nel suo pensiero che diviene dialogo misterioso, sacro ed eterno con il proprio Dio, qualsiasi sia la
religione a cui si sente di appartenere.

La mistica ebraica, cristiana e islamica indicano tra le differenti vie anche quella dell'ascetismo, della
meditazione, della contemplazione, ma ha anche un percorso di ricerca di Dio nell'altro.

75
Grazie alla caritas che diviene amore e carit
e terrore, si disgrega e in seguito la teologia medioevale baderà alle sue riflessioni proprio su questa.

Il fanatismo religioso e il dogmatismo portano con sé de-formazione ne religiosa


imposta rende il soggetto indifferente, apatico, ateo o agnostico. La catechesi deve essere concepita
come scoperta del sacro nella fede testimoniale.

4. 2. Il cerchio.

Dante ci offre la metafora della vita concepita come un continuo passaggio dal centro di sé al centro del
mondo: "dal centro al cerchio, e si dà il cerchio al centro movesi l'acqua in un ritondo vaso, secondo che è
percossa fuori o dentro".

cerchio della vita che lo pone nel


segno della luce che solo la purezza del pensiero può cogliere. Il movimento della vita disegna cerchi
concentrici che continuamente si allontanano e si avvicinano al centro.

La formazione dell'uomo è nel centro del suo pensiero ma si apre alla scoperta dell'altro, il corpo è
un'estensione del centro il limite somatico. Il più ambizioso fine dell'educazione degli uomini vede
all'orizzonte una civicità educata a vivere gli uni con gli altri: identità e differenze comprese.

4.2.1. La formazione l'educazione socio relazionale

Ciò che diventa pedagogicamente decisivo della poetica romantica è l'intreccio dell'interiorità e
dell'esteriorità, del centro e del cerchio, uomo e mondo. Ritrarsi in sé stessi è l'inizio per ritornare verso gli
altri nella fioritura dell'incontro.

La scoperta del mondo nasce dal momento della suzione dal seno materno e presto diventa una pratica
esplorazione dei mondi naturali, artificiali e umani accompagna un processo
di crescita che il soggetto vive costantemente mente proiettato al di là di sé stesso, eppure continuamente
ricondotto in sé.

rto finché non saranno le relazioni educative a

ami: deve sentirsi amato

gentilezza e cortesia.

Se il bisogno d'amore non è appagato si vivrà uno squilibrio che condurrà al contrasto con l'altro con
forme di aggressività, conflittualità e violenza. Le patologie sociali più eclatanti, infatti, sono spesso il
risultato dei conflitti personali che insorgono nelle situazioni di abbandono e mancanza d'amore.

La società non facilita l'espressione di premura, delicatezza e garbo del soggetto, infatti diventano
condivise la scortesia, la sgarbatezza, la grossolanità, la volgarità; quel che conta pare sia soltanto la
capacità di imporsi sull'altro. Soltanto rendendosi prossimi al prossimo, senza giudicarlo e senza assolversi
o condannarsi, potrò far ricomparire l'uomo.

76
4.2.2 Formazione e educazione emotivo-affettiva

La vita
brivido
rispecchia in un sentimento interiore.

-della- affetti
per un altro soggetto in particolare,
amore
comprenderlo in sé, ma senza nessun atteggiamento possessivo (includerlo nel centro assoluto di sé
stessi).

Pensare alle emozioni e agli effetti significa sostare nelle domande e nei bisogni di esse: per farlo, occorre
una piena coscienza di sé e una conoscenza della propria interiorità profonda. Solo così sarà valorizzato il

non con la soddisfazione di - questo

questa logica e incentivare la gioia, rifiutare le illusioni, i sentimentalismi, le infatuazioni momentanee e il


narcisismo

4.2.3. La formazione e l'educazione corporea

Le componenti emotivo affettive e le componenti socio relazionali sono vissute attraverso il corpo, esso è il
raggio che dal centro del pensiero conduce al cerchio dell'esperienza umana. Vi prendono forma gli affetti
(uniscono gli uomini), gli effetti difetti (precarietà, imperfezioni, svantaggi). È con
il corpo che si soffre, si vive, si chiama e si sente l'altro, i sensi agiscono attraverso il corpo.

è materialità, fisicità che lo rendono unico e simile agli altri, è vita e morte, realtà pensante e realtà estesa,
aspetto fisico.

Il corpo è in continua trasformazione. L'educazione corporea aiuta il soggetto a scoprire la sua unità
antropo-ontologica oltre i dualismi (materia-spirito): il corpo non è corpo di qualcosa ma corpo di
qualcuno. Entro uno spazio e un tempo il corpo si slancia nella vita, attraverso i linguaggi della corporeità
si rivolge agli altri uomini.

Le culture della corporeità proprie della società moderna esplicitano una comune difficoltà a
comprendere il corpo in quanto natura, vita e morte, equilibrio e squilibrio, evoluzione e involuzione.
Accettare il principio della naturalità corporea significa accogliere ogni identità e ogni differenza che si
esprimono nella molteplicità di etnie, diversità sessuale, salute e malattia.

Formarsi ed educarsi nel corpo significa lasciare con il pensiero che il corpo parli il linguaggio
dell'interiorità sottraendosi alle esteriorità. Il narcisismo denota un investimento nell'immagine invece che
nel sé - i narcisisti amano la propria immagine e non il proprio sé.

77
corpo diventa impossibile, per cui il progresso di deformazione e diseducazione corporea si fa
inarrestabile.

4.2.4 La formazione e l'educazione sessuale

Saper stare con gli altri è possibile solo se si riesce a stare con se stessi, altrimenti l'aspetto della
sessualità si trasforma in sesso e possesso, tutto si riduce a corteggiamento, seduzione, accoppiamento e
amplesso.

Un'educazione repressiva sulle condotte sessuali dovuta a religione e morali puritane genera problemi
così come un'educazione troppo libera che trasforma l'atto amoroso in atto sessuale fine a sé stesso.

La sessualità non è l'unica fonte di felicità nella vita di coppia, i soggetti coinvolti sono capaci di donarsi
non per possedere ma per amare. Lo spettro del peccato spinge nell'abisso della devianza mentre la falsa
libertà conduce e incentiva le forme perverse del sesso.

Il sesso solo se è piacere e felicità, dono e amore è un'occasione di formazione unica che nessuno ha
diritto di impedire. Educare ad una sessualità matura e responsabile non è solo prendere informazioni su
malattie e usi contraccettivi, ma una riflessione sul contenuto formativo di questo atto umano.

4.2.5 La formazione e l'educazione ecologico ambientale

Per Rousseau l'uomo si struttura come centro di sé stesso, aperto però all'orizzonte di un cerchio dove la
vita dissemina le innumerevoli esperienze degli altri centri (altri soggetti), su cui ciascuno può liberamente
convergere e trarre formazione.

Il cerchio, espansione del centro, diviene ambiente: lo spazio e il tempo in cui natura e mondo, ragione e
sentimento, formazione e trasformazione, culture e storia, diventano prolungamenti dell'esperienza
corporea (esempio: fio
siamo anche il cerchio; ciò che troviamo alla periferia della nostra soggettività, ci può intimamente
appartenere.

L'ecologia umana non studia soltanto gli organismi biologici e i loro ambienti di vita, ma ha il dovere di
partire dall'uomo, intendendolo come sistema aperto in costante rapporto di interazione con l'ambiente
circostante in cui è inserito. Si potrà parlare di una ecologia della ragione e dei sentimenti dove il corpo, la

L'equilibrio dell'uomo è anzitutto riposto nel suo pensiero ma affinché non sia turbato occorre che
l'equilibrio dell'ambiente naturale venga salvaguardato. Avere coscienza del proprio centro e di quel

formarsi dentro e oltre sé stessi.

L'ecologia umana e la pedagogia sono tese a salvaguardare l'ambiente-corpo da qualsiasi sostanza che
lo possa inquinare. L'educazione ecologica si sviluppa stabilendo un nesso con l'economia che deve
tti, non
metterli a disposizione di classi, gruppi o soggetti di potere.

78
4.2.6 La formazione e l'educazione civico politica

Formarsi significa possedere il valore incommensurabile dell'accoglimento di sé e dell'altro nel cerchio


aperto della civicità. L'uomo mette in atto le politiche dell'amicizia ponendosi alla ricerca costruttiva di ciò
che è umanitario liberandosi delle retoriche e della morale per raggiungere uno statuto critico politico.

Per il sofferente non si può provare soltanto pietà, ma ci si impegna per la sua liberazione, per esempio la
liberazione dalla fame che fa morire milioni di bambini ogni anno. Non c'è civiltà senza libertà di pensiero e
d'azione.

Il processo di civilizzazione impone l'idea di civiltà come trasformazione del comportamento umano, ma
un falso progresso è inabile a conferire sviluppo reale a tutta l'umanità.

L'Occidente non ha mantenuto la promessa di speranza, di prosperità, giustizia e felicità per tutti essendo
basata sui principi del mercato che regola i rapporti della domanda e dell'offerta e non sui principi
dell'umanità.

La cultura del lavoro che corrisponde alla cultura del consumo è alienante, la politica
universale che pur essendo azione ragionevole di un gruppo o di un individuo, non si rivolge ad un
individuo o al gruppo in quanto tali ma alla totalità del genere umano.

Una teoria politica dello Stato non può riguardare una comunità limitata, ma deve essere rivolta
all'umanità intera: le politiche pubbliche non devono andare a discapito degli emarginati dei poveri, ma
devono essere indirizzate dalle politiche della cittadinanza e della solidarietà. Non esiste globalizzazione e
un'economia globale poiché miliardi di uomini sono fuori dal benessere e il denaro/potere è accentrato
nelle mani di pochi.

L'uomo, centro cerchio e ormai anche sfera di sé stesso, lo può essere solo se l'umanità a cui appartiene è
per lui centro, cerchio, sfera. La sfera dell'uomo è contenuta nella sfera dell'umanità; ogni educazione
civica e politica può principiare dal

4.3. La sfera

Dal centro dell'uomo è, dove risiedono spirito e sentimenti, si dipartono i raggi della vita che costituiscono
un cerchio contenente dimensioni essenziali ed esistenziali delle relazioni sociali, emotive e affettive,
corporee, sessuali, ambientali, civico, politiche.

Il cerchio ruota sul proprio centro disegnando la sfera di sé stessi, raggiungendo l'immagine dell'altro e

il nostro animo; questo dimensionarsi della sfera contempla l'Intersoggettività, l'intercultura e la


interetnicità.

Col dilatarsi della superficie sferica si cresce e si amplia la creatività e la fantasia. In essi l'uomo ritorna al
centro di sé stesso ed esplora anche lo sconosciuto ampliando la propria essenza interiore la cui
formazione si può raggiungere solo in armonia e in pace con sé stessi con l'altro. Nel gioco, nel lavoro, nello
sport e nel l
sfera della vita.

79
4.3.1 Formazione ed educazione intersoggettiva, interetnica e
interculturale

L'intersoggettività è il rapporto che si crea tra due soggetti che insieme sono una relazione umana di
reciprocità; non c'è educazione e formazione se non c'è rapporto con il prossimo. Formarsi ed educarsi
siamo abituati, ma se l'uomo
è incapace di toccare il mistero dell'altro, non ha umanità.

L'incontro con la diversità crea disagio e ciò è presente nella storia dell'Occidente nelle diverse forme di

L'interetnicità
alla conoscenza e non opportunità di ghettizzazione o di rifiuto dell'altro.

Nel pensiero umano si colloca il seme dell'universalismo, ma il passaggio da una società multiculturale a
una società transculturale è lento e richiede la trasformazione delle strutture di sapere dei singoli e della
collettività.

Abbandonare stereotipi cognitivi e sociali per costruire una realtà aperta alla comunicazione
inters

della relatività umana.

4.3.2 La formazione e l'educazione alla storia e alla geografia

Il tempo e lo spazio costituiscono la misura interiore dell'uomo, temporalità e spazialità si compenetrano


nella struttura corporea cognitiva ed emotiva dando volume e consistenza alle esperienze.

La coscienza storica conduce ad interpretare sé stesso e il mondo nel fluire dei giorni e nelle vicende
-
quindi una coscienza geografica - ed interpreta la sua posizione nel cosmo, nel globo, nel luogo natio.

L'esplorazione storica e geografica del mondo parte dal centro del soggetto. Il viaggio verso ciò che è oltre
è il cammino della vita: dentro un certo tempo e un certo spazio. Insieme al bisogno di una conoscenza
storica consapevole con cui il soggetto tenta di inferire il senso di ogni evento (amici, familiari, luogo natio,
conoscenza geografica per posizionare la materialità umana.

Il desiderio del viaggio è stimolato dal bisogno di conoscere il mondo delle cose e il mondo degli uomini
senza trascurare la propria soggettività. Qui si disloca la conoscibilità antropologica, biologica ed
ecologica delle culture che si incontrano.

4.3.3 La formazione e l'educazione logica

L'azione umana, se si dipana casualmente o caoticamente, ha un esito disorientato; soltanto se ordinata


potrà dare risultati soddisfacenti. La pedagogia non può trascurare le strutture logiche del soggetto in
relazione con la vita nella sua quotidiana concretezza; esso deve perseguire un processo di formazione-
educazione logica capace di presiedere alle condotte e alle scelte.

80
Il nesso tra logica - arte del condurre il ragionamento - e azione - esito estrinseco del ragionamento -
raramente trova posto nei curricoli scolastici. Quando il soggetto è in età preadolescenziale e
adolescenziale e ha bisogno di conferire al proprio agire nel mondo affidabilità, non si dà alcuna rilevanza

Indirizzare l'azione verso il bene, il bello, il giusto e il vero significa formarsi ad essere educati a governare
sé stessi partendo dalle capacità di scegliere e comportarsi. Lo stile dell'agire discende dallo stile del
ragionare. Adottare condotte sbagliate dipende dalla capacità di svolgere in sé stessi un ragionamento
proiettivo circa le ripercussioni personali e sociali dell'agire.

L'educazione logica riguarda soprattutto il rapporto causa-effetto e l'autocontrollo su ogni ragionamento


del soggetto pensante: egli va educato a governare le emozioni in modo che non prevalgano sui processi
mentali, ma si uniscano ad essi.

Studiare i problemi reali della vita significa per il soggetto:

- Entrare nella struttura nascosta senza trascurare alcun elemento e alcuna relazione

- Abituarsi a ragionare per ipotesi diffidando di dati generici, incompleti e inesatti

- Sospettare delle facili congetture

Il ragionamento va formato e educato a livello logico nel condurre azioni. Per farlo occorre che il pensiero
abbandoni il proprio centro per giungere alla sfera delle logiche. Questa formazione ed educazione

pratica del sospetto

4.3.4. La formazione e l'educazione ai linguaggi

Ne
comunicare con gli altri. Parole, gesti, immagini e suoni sono gli elementi della struttura del linguaggio.

nterconnessione di sistemi di significazione e di sistemi di


interpretazione. La formazione e l'educazione dell'uomo non possono prescindere da questa
consequenzialità tra interpretazione significazione e comunicazione.

Il linguaggio è lo strumento con cui l'uomo forma pensieri, sentimenti, stati d'animo; l'educazione dischiude
universi segnici, simbolici, retorici, servendosi di codici e testi diffusi nell'immenso mercato
dell'interpretazione.

atto di libertà d'espressione e


comunicazione. La dialettica fra espressione, contenuto e comunicazione trova nella retorica una
fondazione critico-teorica indispensabile.

Lo smarrimento dello stile personale nasce dal depauperare della formazione e dell'educazione che
causa anche l'impoverimento linguistico che banalizza i linguaggi e dalla quale è difficile sottrarsi.

81
4.3.5 La formazione e l'educazione scientifica, tecnica e tecnologica

La scienza nizzati entro leggi risultanti da indagini


di metodo rigorose e sperimentate; si rivolge al mondo naturale, alla biologia, fisica, chimica del mondo
vegetale, umano e animale. È basata sull'osservazione, l'esperienza, quindi l'attività di ricerca basata sulla
verifica.

La tecnica
contemporaneamente manuali e intellettuali; usa metodi empirici e applicativi con lo scopo di produrre
oggetti e manufatti...

La tecnologia (dal latino -


problemi concreti attingendo da saperi scientifici e tecnici. I saperi tecnologici godono di una diffusione
che copre la cospicua moltitudine delle attività umane.

L'uomo è l'operatore che agisce nelle scienze naturali, nella tecnica e con le tecnologie; egli presiede alla
loro realizzazione e alle prassi concrete. Le nuove scoperte vengono usate al fine di migliorare il profilo
educazione tecnologica permette un uso critico e
consapevole degli strumenti scientifici aperto alla fallibilità e alla falsificazione

La scienza è deduzione e induzione, ma non è mai completa: essa è un sistema di molteplici conoscenze
alla base di cui c'è la teoria dell'indagine quindi la spiegazione di fatti basati su leggi scientifiche costruite
sulla sperimentazione. Dunque, una scienza critica piuttosto che dogmatica cresciuta intorno all'idea
dell'interpretazione.

La ragione, asservita ai fini utilitari, si trova svilita proprio dalle scienze che la considerano uno strumento
per amministrare il mondo piuttosto che per comprenderlo. La formazione dell'uomo può contemplare
percorsi di conoscenza arricchiti dai saperi scientifici, tecnici e tecnologici, ma è necessario che sia
educato se non si vuole smarrire il senso stesso dell'epoca moderna in cui si vive.

4.3.6 La formazione e educazione alimentare, all'igiene e alla salute

Il contributo delle scienze al miglioramento delle condizioni di vita ha inciso in primo luogo sulla salute
tari
soddisfacenti e ciò ha permesso i soggetti a possedere un corpo sano in un ambiente salubre.

Una corretta ed equilibrata alimentazione, e uno stile di vita sano (attività fisica, ludica e di studio) devono
accompagnare la vita umana in tutte le sue fasi. Una cultura del benessere personale si concreta quando
l'uomo stesso osa prendersi in cura.

Se l'uomo non è in una condizione di equilibrio con tutte le sue facoltà, non avrà un sano sviluppo; tutto ciò
che anziché trasformare positivamente muta negativamente la natura umana va considerato disumano
(amianto, anfetamine, alcool). Igiene, salute e alimentazione sono le componenti decisive per una
formazione di sé ponderata.

L'uomo stenico non si consegna alla fallacia di dipendenze e il suo equilibrio nei sentimenti, nella ragione,
negli affetti e negli stati emotivi incide sul suo sistema immunitario e sulla sua salute.

82
4.3.7 La formazione e l'educazione al gioco e allo sport

Lo sport non risponde più a quell'attività umana intesa a sviluppare le potenzialità psico-fisiche del
soggetto, ma esso è diventato primato da raggiungere, agonismo, competizione, performance rivolta alla
vittoria. Da qui l'uso di doping per ottenere un artificioso e innaturale potenziamento del corpo e della
psiche.

L'impiego perverso della scienza, della tecnica e della tecnologia non è rivolto alla salute e al benessere
umano, ma ad un artificiale potenziamento delle prestazioni sportive che giova chi investe denaro e potere
nello sport.

Solo quando lo sport non tradisce la sua prioritaria dimensione ludica diventa un aspetto formativo

l'immaginazione e la fantasia.

Il bambino possiede un Genius ludi, ovvero una facoltà giocosa e gioiosa che accompagna la sua
giovane vita e ne irrobustisce la formazione. L'uomo si forma e si educa giocando e se rimuove il gioco
cessa di formarsi.

4.3.8 La formazione e l'educazione al lavoro

In pedagogia non si parla di formazione al lavoro ma di preparazione professionale che è addestramento,


esercizio competente, pratica colta e consapevole. Un uomo che si forma nella sua essenza personale ed
esistenza sociale troverà il proprio pieno equilibrio anche nel lavoro, ma questo deve essere appagante,
soddisfacente, emancipante e libero.

La cultura del lavoro deve sostenere la tutela sindacale, la giusta retribuzione, ma soprattutto la sicurezza
del posto di lavoro. Il ris deve prevalere sulle leggi astratte del mercato.

Siccome ogni lavoro genera un'utilità ed è necessario non trascurare mai il rispetto dell'umanità personale
del lavoratore, questi avrebbe diritto a partecipare alla divisione degli utili poiché ill guadagno non deve
essere ad appannaggio solo di chi investe i capitali, ma anche di chi impegna la forza lavoro. Soltanto così

4.3.9 La formazione e l'educazione della creatività, dell'immaginario e


della fantasia

critico dei problemi vitali producendo idee originali per ridefinire continuamente le proprie conoscenze ed
esperienze. La tensione realizzativa delle capacità umane pone il soggetto di fronte alla necessità di un
pensare critico.

-combinarle e re-interpretare la
a concepire con la mente qualcosa che abbia
valore di formazione di idee
utilizzando l'immaginazione e l'ingegno che ha il valore di formazione della realtà.

83
Il confronto critico delle idee nasce nella coscienza soggettiva capace di un dialogo profondo i n se stessa.

alla grammatica della fantasia.

Fantasia non è fantasticare bensì creare immaginazione senza sottostare a regole e leggi attingendo dal
disordine e dal disorientamento affinché l'arte libera del pensare prenda forma nel creare il possibile,
l'impossibile e l'infinito.

catena quella particolare forma di pensiero che non ha


regole prestabilite e mete preordinate, che non è reale, ma che si apre alla sfera del possibile.

il possibile sconfinando nell'impossibile.

4.3.10 La formazione educazione alla pace

Immaginare la pace significa condurre pensiero nel centro della sua armonia, nel cerchio della concordia
e nella sfera dell'unione degli uomini fra loro. Solo se la formazione e l'educazione sono sostanziate dalla
pace l'uomo si colma di pacata serenità e rifiuta contrasti e liti. Mitezza e mansuetudine sono i cardini su
cui ruota il pensiero della pacificazione.

Non esiste formazione ed educazione dove c'è guerra e conflittualità tra i popoli, etnie, religioni, gruppi ecc.,
una condizione di serenità dello spirito infonde nella natura materiale dell'uomo il seme della calma. Le
politiche di pace sono tese a liberare ogni singolo da miseria, fame e malattie; solo così si recupera
l'armonia soggettiva e intersoggettiva.

Il pensiero di pace si radica nel dialogo nella libertà e giustizia e promuove la cooperazione valorizzando la
solidarietà degli organismi sovranazionali. Mentre la sfera di pace si istituisce su libertà, tolleranza e
rispetto, la tragedia della guerra è alimentata dagli interessi economici e dal potere.

L'uomo di pace desidera la libertà e una vita che esalti il valore della mondialità e dell'universalità, il
pacifismo non violento, l'obiezione di coscienza e la disobbedienza civile di fronte a ordini disumani. Centro,

5. La ricerca in pedagogia

oltre il modello

La ricerca in pedagogia viene articolandosi in:

- Ricerca teorica e teoretica


- Ricerca storica
- Ricerca didattica
- Ricerca empirica
- Ricerca filosofica
- Ricerca sociale
- Ricerca ecologico-ambientale
- Ricerca etno-antropologica

84
- Ricerca psicologica e psicoanalitica
- Ricerca sistematico-politica
- Ricerca comparativa.

Si disegna così un ampio cerchio che comprende le dimensioni sociali del pedagogico, quindi uno
sguardo indirizzato alle organizzazioni societarie e ai loro sistemi educativi. Individua poi ulteriori settori che
la strutturano in:

- Ricerca semiotica
- Ricerca ermeneutica
- Ricerca clinica
- Ricerca tecnologica
- Ricerca epistemologica.

Ogni area di ricerca manifesta:

- Specificità Identità particolare del proprio oggetto di ricerca, in ciò che lo differenzia dagli
altri campi di studio, nonché nelle caratteristiche utili a tipizzare le peculiarità del suo modo di
concepire i processi formativi e educativi.

- Metodi di ricerca Definiscono i procedimenti con cui si ordinano e si organizzano l'attività


euristica.

- Finalità Stabiliscono traguardi e obiettivi. In pedagogia, il fine ultimo di qualsiasi ricerca


rientra sempre nell'orizzonte del miglioramento della formazione e dell'educazione di ogni
uomo.

La pedagogia rivendica uno statuto critico-epistemologico che, facendo leva sulle prassi e sulle teorie, le
ad alcun modello poiché nessun
percorso preordinato sarà quello pedagogicamente corretto per il soggetto.

L'autentico costume della ricerca consiste non solo nel superamento di una cultura pedagogica del
modello, ma anche nella ricusazione dei modelli culturali che nascondono o palesano loro pedagogie.

5.1.1 La ricerca teorica (e teoretica)

La pedagogia manifesta teorie e prassi. In pedagogia un vasto fronte euristico viene denominato ricerca
teorica poiché tanto la formazione quanto l'educazione sono intessute di prassi alle quali questa scienza
risponde elaborando teorie in grado di interpretarle e spiegarle, per poi intervenire su di esse con l'intento
di trasformarle. Il rapporto tra teorie e prassi sbozza una continua circolarità.

In quanto descrizione di strutture ipotetiche della realtà, le teorie tendono a ridurre i caratteri essenziali dei
fenomeni osservabili, tuttavia correndo il rischio della discordanza tra le concettualizzazioni specifiche e le
molteplicità del reale. Il processo di teorizzazione descrive uno degli aspetti fondamentali della pedagogia
generale e ciò perché le prassi formativo-educative interrogano costantemente questa scienza.

In pedagogia si può parlare di teorie scientifiche quando si è alla presenza di sistemi articolati di idee che
fanno da scheletro al corpo di questa scienza.

85
Il fine di tali sistemi è gettare luce sulla realtà delle prassi attraverso ipotesi conoscitive che possono
diventare tesi. La ricerca teorica distingue impianti teorici nati dalle connessioni inter- e trans- disciplinari
della pedagogia con la filosofia, la metafisica, l'ontologia, la gnoseologia.

L'attività teorica distingue l'opzione umanistica da quella nichilista, accredita l'idea di un uomo fatto
d'umanità e dell'essere come differenza dal nulla, denuncia la cultura quando è ideologia dominante e la
riconduce alla politica affinché ad ogni implicita ideologia si sostituisca una teoria esplicita del suo
smascheramento.

Il concorso delle scienze empiriche e delle scienze filosofiche sono venuti innervando lo sviluppo
progressivo della cultura teorica della pedagogia. Essa ha come prioritaria finalità studiare le prassi
affinché gli operatori possano meglio condurre i loro interventi.

5.1.2 La ricerca storica

Coscienza storica e conoscenza storica intrecciano la loro opera interpretativa su tutto ciò che può essere
testo. La pedagogia, nel suo incontro con la storia, ha generato la storia dell'educazione, la storia
storia della pedagogia.

Nella ricerca pedagogica, nella sua critica e nel suo discorso, affiora la specificità della dimensione storia
quale elemento decisivo per la struttura euristica della pedagogia generale. Condurre una ricerca in
questa scienza significa evocare costantemente il suo quadro di riferimento storico.

L'identità della pedagogia è anche una identità storica che assume il passato, il presente e il futuro in un
fluire temporale le cui tracce segnano il pensiero e le azioni degli uomini, la loro crescita culturale, il modo
di vivere e di essere.

Nella ricerca storica in pedagogia si riscontrano questioni di metodo:

- Metodo nomotetico Formulazione di leggi generali

- Metodo idiografico Specificità e irripetibilità dei fenomeni storici

Il fine della ricerca storica in pedagogia consiste proprio nell'estirpare la facile credenza nel destino, per
porre l'uomo nella responsabilità della sua storia. Rigettare il destino significa fare propria la storia, quindi
sé stessi.

Possibilità, irripetibilità e indeterminatezza sono caratteri propri di una cultura della storia il cui fine
consiste nel conoscere l'uomo a partire dal formarsi e dall'educarsi nella sua umanità.

5.1.3 La ricerca didattica

La ricerca in pedagogia comprende in sé lo sguardo lanciato verso il futuro e quindi alla volta delle
modalità con cui l'uomo disporrà la sua presenza sul pianeta, i suoi modi di agire nel mondo, la sua
performatività nei confronti dell'ambiente.

L'ecosistema terrestre potrebbe non reggere il peso distruttivo di ciò che la specie umana ha prodotto con
la scienza, la tecnica e la tecnologia.

86
Si è arrivati al punto di parlare di post-human o di trans-human: cioè di una cultura che penalizza
qualsiasi antropocentrismo e si apre all'interazione dell'uomo con ciò che la scienza può creare. Urge il
depotenziamento delle high tech.

La trasformazione dell'uomo in un post umano inficia ogni umanesimo ed è qui che si inserisce la
responsabilità pedagogica nell'educare e dell'istruire, conducendo la pedagogia stessa a discutere circa i
modi e i contenuti dell'insegnare e dell'apprendere, per conferire alla ricerca un valore autenticamente
didattico. Si tratta di problematizzare quelle dimensioni della formazione e dell'educazione dell'uomo che
ile.

La ricerca didattica in pedagogia ha il dovere di interrogarsi non soltanto sull'efficacia della


comunicazione educativa, ma sul senso di quanto viene comunicato a proposito dei loro valori umani di
verità. Rendere la scuola un laboratorio di idee imp
distinguere il vero dal falso e quindi di potenziare le facoltà intellettuali.

Il nutrimento per il bambino e l'adulto è dato dalla conoscenza non disaccorpata della coscienza umana,
ossia dall'intimo,
sua esperienza gnoseologica del mondo.

preordinate mappature. Ogni didattica richiede la libertà quale sua irrinunciabile condizione. La ricerca
didattica si rivolge anzitutto al soggetto che si forma in sé stesso ed entra in un sistema di relazioni
educative con gli altri. L'obiettivo di questi e altri apprendimenti è
simbolico entro il contesto bio-psico-sociale.

5.1.4 La ricerca empirico-sperimentale

La ricerca in pedagogia manifesta costantemente il suo referente pratico chiamato esperienza. La


pedagogia conquista in sé stessa una attribuzione empirico-esperienziale senza per questo divenire

La pedagogia può acquisire una tensione sperimentale: essa si dispone a condurre la propria indagine
fino a contemplare l'esperimento
mediante la conferma o la smentita sperimentale delle ipotesi formulate in partenza.

L'esperimento ha come scopo quello di riprodurre artificialmente l'esperienza per osservarne, misurarne,
descriverne, verificarne o valutarne specifiche componenti. La ricerca pedagogica diventa sperimentale
quando muove dalle modalità di un accadere sperimentalmente indotto.

Le procedure si differenziano poiché mutano i fini: in senso empirico, si opera affinché l'esperienza
educativa venga conosciuta sempre meglio, mentre in senso sperimentale si agisce affinché l'esperienza
educativa possa essere positivamente modificata. Si parla di ricerca empirico-sperimentale quando
entrambe le finalità sono costitutivamente presenti nel disegno di ricerca.

-sperimentale ha compiuto progressi significativi, ma ciò che


risulta assente è la diffusione di una cultura empirico-sperimentale saldata a una cultura teoretico-
filosofica sulla connessione delle quali costruire i percorsi euristici
non imparando a pensarla e viceversa.

87
5.1.5 La ricerca filosofica

Il rapporto tra filosofia e pedagogia è considerato come l'incontro tra sistemi di saperi capaci di
autonomia e reciprocità. Prima si considerava la posizione di Gentile: la filosofia è scienza dello spirito,
mentre la pedagogia è la filosofia dello spirito. La pedagogia viene ora identificata come scienza

La ricerca in pedagogia si è dotata di apparati riflessivi, tensione epistemica, criticità discorsiva e


tematizzazioni divergenti e aperte.

L'impostazione ideologica dello scontro tra pedagogia di ispirazione cattolica e pedagogia di ispirazione
laica è stata superata in Italia per merito di un processo di maturazione interna che ha attraversato la
pedagogia, ma anche per il crollo dei principali partiti politici italiani nell'ultimo 900 (DC, PCI, PSI).

La ricerca pedagogica ha saputo fare tesoro dei contributi filosofici accogliendo in sé la molteplicità delle
correnti, dei movimenti, delle scuole, degli autori, degli indirizzi, delle discipline di matrice filosofica. Pur
traendo linfa dalla varietà di componenti, la ricerca filosofica in pedagogia possiede la propria specificità
nella riflessione teoretico-teorico-prassica fatta ruotare intorno all'uomo.

o nella riflessione pedagogica una rinnovata capacità penetrativa intorno a

5.1.6 La ricerca sociale

La ricerca in pedagogia può procedere dal soggetto verso la via dell'intersoggettività: ciò significa che la
ricerca in pedagogia manifesta il proprio contrassegno di ricerca sociale. Questa considera l'uomo come
soggetto sociale e lo riconosce all'interno di contesti relazionali in cui le condotte umane sono l'espressione
della cultura.

fenomeni relativi alla comunità. Il rapporto tra le scienze sociali e la pedagogia è del tutto indispensabile
zzazione societarie nei loro nessi con i processi formativi e educativi.

violenza, a renderlo
incapace di ragionare sulla propria condizione. La pedagogia, con la sua ricerca sociale, non può che
ricondursi alla formazione deformata educazione diseducata del soggetto nelle loro ripercussioni
patologiche verso la vita, i mondi della vita, le storie della vita.

Il quadro della conoscenza sociale non può essere ricondotto alla logica sistemica che intende il corpo
sociale come un tutto pur costituito di elementi diversi. La preminenza della totalità sulle singolarità
rischia sempre di assorbire il soggetto in una dinamica di cui non si sente partecipe.

La ricerca sociale in pedagogia è impegnata a stabilire i presupposti fondativi alla formazione sociale e

socialità esclude il soggettivismo moderno, ma include l'oggettivazione del mondo alla quale ogni uomo
può offrire il proprio contributo umano.

88
cerca nella società dove proprio un potere alienante lo ostacola nel ritrovarsi

5.1.7 La ricerca ambientale

opera una riduzione della ragione a razionalità strumentale rivolta al dominio sulla natura. Dominando la

Variabili biologiche, fisiche, climatiche, sociali, culturali ed ecologiche possono svolgere un ruolo influente -
se non determinante -
padrone del proprio ambiente di vita in ragione delle sue condizioni economiche.

dovrebbe incentivare tutte quelle politiche


ecologiche, ma deve ricostruire un proprio discorso credibile muovendo dalla consapevolezza che il
denaro agisce nel dimensionarsi dei rapporti fra uomo e ambiente.

Ridurre la dipendenza del petrolio, proteggere le foreste, usare le fonti rinnovabili, (...) sono praticabili dal
momento in cui si rinuncia al guadagno, ma purtroppo nessuna lobby finanziaria sarebbe disposta a
intraprendere questo percorso. Il denaro muta simbolicamente e materialmente, razionalmente e

5.1.8. La ricerca etno-antropologica

La ricerca pedagogica, tenendo conto della dialettica fra naturale e culturale

sua cultura commisurandole alla vita dove valori, credenze, abilità, nozioni, tecniche prendono forma e
mutano.

Alla natura e alla cultura si aggiunge la società, considerata capace di esprimere i modi di vita e
-antropologica in rapporto con
l'inculturazione acculturazione -

Ogni etnia produce proprie categorizzazioni del mondo con cui ordina, classifica, distingue il noi dal voi, ma
a. Ogni cultura sviluppa dei sistemi interpretativi per cui si
avvicina alla comprensione/esclusione delle altre culture dai propri codici culturali. Ambienti, etnie e

- é stesso
- Interpreta gli altri
- Da questi viene interpretato

Questo intrico di interpretazioni richiede al ricercatore di entrare nei mondi che studia, ossia interpretarli
soltanto interpretazioni.

89
.

Alla ricerca etno-antropologica si affianca una ricerca bio-antropologica; si tratta di integrare gli studi

Il soggetto continua ad occupare il centro della ricerca pedagogica, ma innervando un complesso


intreccio di determinazioni interiori ed esteriori.

5.1.9 La ricerca psicologica e psicoanalitica

Le determinazioni interiori del soggetto sono stabilite nella psyché


trova nel logos della psyché uno dei nuclei tematico-fondativi.

La psicologia ha il compito di spiegare le leggi che dominano i processi psichici umani e per espletarlo
essa si è dotata di un apparato metodologico di tipo sperimentale che è venuto prevalendo sulle
componenti filosofiche in favore di un avvicinamento alle scienze naturali.

La ricerca psicologica in pedagogia trova presso questa messe di questioni sulla serenità, la sicurezza,
he percorrono il soggetto e il suo
mondo sociale. La pedagogia studia questi problemi servendosi anche dei saperi psicologici secondo una
democrazia interdisciplinare capace di evitare qualsiasi suo assorbimento nella psicologia.

Un ulteriore contributo per la ricerca pedagogica proviene dalla psicoanalisi: un sistema di saperi che è

ienza psichica.

Psicologia e psicanalisi, insieme a


scienza cognitiva conferiscono alla ricerca pedagogica una potente capacità investigativa delle

5.1.10 La ricerca sistematico-politica

La ricerca pedagogica, nel suo svilupparsi attorno al soggetto, richiama quei processi e quei percorsi

coinvolta nelle cause e/o negli effetti della scienza politica.

Secondo Niklas Luhmann, sia il soggetto sia il sistema sociale sono inseriti in un ambiente con cui entrambi

con il potere e il denaro.

90
Soltanto quando i sistemi politici in contesti di capitalismo maturo manifesteranno una crisi dovuta

potranno dare vita ad un nuovo sistema politico. La dinamica tra povertà pubblica e ricchezze privata
implica una crisi di razionalità e una crisi di legittimità.

La ricerca pedagogica deve:

- Colmare la distanza ietà;

- Portare la pedagogia nella politica imponendo il non soltanto nei


termini delle capacità istituzionali proprie dei sottosistemi educativi;

- Produrre una critica pedagogica delle condotte politiche ormai insopportabilmente


contrassegnate dalla illegalità e dalla corruzione.

Tra alienazione ed emancipazione, la ricerca pedagogica innesta invece il cuneo della formazione umana
che scompagina le dialettiche politiche e sociali malate del loro stesso nichilismo. Una dialettica

a una critica del senso politico.

5.1.11 La ricerca comparativa

Poiché le polis le città disposte sulla superficie terrestre sono una moltitudine, affiora la necessità di
decentrare i punti di vista per costruire una il cui fine consista nella conoscenza
di esperienze, pratiche, metodi, modi, sistemi, istituzioni, culture, saperi, teorie, costumi, strategie, comunità

ricerca ha assunto, in pedagogia, il paradigma della comparazione sul piano locale o mondiale.

prevalgono il raffronto problematico e il confronto critico. Osservazioni, descrizioni, analisi, raffigurazioni

prospettive di valore e di significato vanno ulteriormente indagate.

diare i bilanci degli Stati, non


trascurando le dinamiche sociali. Alla ricerca pedagogica è giunto così un sistema integrato di
causazione-educativa il cui impianto euristico va adeguato alle specificità delle singole indagini.

Il comparative method arric


pluricultura, multicultura, intercultura e transcultura. Studiare le differenze alla luce delle identità è uno dei
compiti della pedagogia in cui il contributo comparativo può aiutare a interpretare senza cadere

5.1.12 La ricerca semiotica

segno favorisce una lettura capace di


continui rinvii alla significazion
luce o in ombra.

91
Una conoscenza dei segni attraverso cui la realtà parla, implica competenze pedagogiche e una non
superficiale cognizione della semiotica. Per C.S.
relazione fra il segno stesso, il suo oggetto e gli interpretanti possibili del segno. Diversamente, F. De
Saussure ne esplicita tanto il significante quanto il significato.

La semiotica si è sviluppat
studia in modo sistematico tutti i sistemi segnici accolti per la loro condizione testuale.

La ricerca semiotica si è data quei fondamenti generali che permettono oggi le sue incursioni nella musica
molteplicità di testi

ica risalire dai testi ai codici, ma soprattutto di interrogarsi sui codici culturali che li
hanno prodotti.

Se interpretare implica una teoria e una pratica della generazione testuale e della ricezione testuale, allora
il testo educativo va riconosciuto, interpretato e conosciuto nella sua complessa portata formativa di cui

5.1.13 La ricerca ermeneutica

Interpretare la formazione profonda dell'uomo considerandola come sistema di testi, lascia trasparire una
lettura del soggetto a partire dalla sua intima soggettività che implica il rinvio alle storie personali e sociali.

L'interpretare circuita in un vortice di coinvolgimenti interpersonali e intrapersonali le cui tracce rimangono


nei solchi del formarsi e dell'educarsi umano. Il problema filosofico-pedagogico della pratica ermeneutica
implica circolarità temporo-spaziali, spiritualità profonde, naturali materialità, enciclopedie dei saperi.

peculiarità e uno sviluppo dello stile personale sicché tutti gli uomini agiscono differentemente nel
momento in cui interpretano.

dalle storie personali e dalle narrazioni dell'intimo sé, che decostruiscono e ricostruiscono l'esperienza della
vita consegnandola all'autobiografia dove il soggetto si fa questione e singolarità.

interpretazione a base di un lavoro di


assimilazione del testo al nostro progetto umano e culturale e allo stesso tempo sulla base di

luce e che qualcosa, come un giudizio, prende forma.

Decostruire e ricreare i significati sono pratiche che invocano l'incontro fra chi interpreta generando i
propri testi e chi interpreta ricevendo i testi dell'altro.

92
5.1.14 La ricerca clinica

La donazione di senso la Sinngebung - a sé stesso impegna il soggetto nella comprensione del viaggio
che il vivere medesimo implica non senza le ripercussioni fisiche, psichiche, morali sul corpo e nella mente.
Il prendersi in cura e l'essere presi in cura costituiscono le due declinazioni distinte della formazione e
dell'educazione.

La vita, a volte, induce l'uomo al malessere in cui non vi è anestetico chimico che palesi un valore appena
lenitivo. L'uomo si ammala dentro il nucleo costitutivo di se stesso: nel suo pensiero, nella sua formazione,
nel suo educarsi.

Quando la pedagogia studia come curare una formazione che si deforma o un'educazione che diseduca,
essa sussume un punto di vista euristico di ordine clinico.

ritrovare il senso di se

traduce nella dimensione clinica.

La pedagogia clinica si sviluppa facendo perno sulla possibilità che l'uomo trovi dentro di sé o/ e nel
rapporto con l'altro, la stenia per ri-darsi-vita. La stenia formativa e educativa è capace di far indagare le
cause della loro condizione, ma se si possiede questa incapacità, essa li indurrà a una debolezza che avrà
il sopravvento sulla loro essenza e la loro esistenza.

La ricerca clinica in pedagogia ha il compito di affrontare tali realtà altamente problematiche, affinché il
soggetto possa rientrare in un intimo contatto con se stesso. La clinica della formazione fondata da Massa
induce il soggetto alla scoperta di sé e all'esplorazione delle vie della comprensione che si fa cura.

Una clavis aurea (chiave di lettura) che interpreti ogni singolo evento soggettivo convogliandolo verso la
totalità del soggetto e una clavis universalis che li
all'uomo di autenticarsi nella sua realtà materiale e spirituale.

5.1.15 La ricerca tecnologica

technology ha tradotto e utilizza riassumendo in sé un vasto settore di ricerca composto da differenti


discipline collegate tra loro con il fine applicativo di impiegare gli strumenti tecnici che la ricerca
scientifica mette a disposizione per ottimizzare il rapporto fra soggetto e ambiente.

Il termine tecnologie educative richiama lo studio sistematico di strumenti, supporti, mezzi, linguaggi
mediatici e informatici applicati alle teorie e alle pratiche istruzionali finalizzate al miglior raggiungimento
di obiettivi didattici.
Il cognitivismo
si è arricchito della centralità sempre più preponderante propria della computer science.

93
detrattori -
coloro che paventano i rischi della tecnica, suppongono la morte del libro, paiono sgomenti di fronte alla
- e gli integrati - coloro che non ragionano sugli effetti di
spossessamento evidenti nelle masse giovanili composte di individui omologati.

Eppure, proprio le tecnologie possono facilitare i processi della conoscenza, senza la quale si rischia la
marginalizzazione di individui della società (Es. alfabetizzazione delle famiglie). La ricerca tecnologica in

interdisciplinare indirizzate a dinamizzare e moltiplicare gli ambienti del conoscere le cui influenze
gravitano intorno ad alcuni assi preferenziali:

1. Paradigma didattico

2. Paradigma epistemologico

3. Paradigma ingegneristico

4. Paradigma interpretativo

5. Paradigma pedagogico

In ciascun paradigma, la struttura umanistica della conoscenza accoglie i dispositivi artificiali che la

un ulteriore, antico e nobile paradigma: quello della dialettica del sapere.

5.1.16 La ricerca epistemologica

dialettico di quel pensiero che J. Piaget ha definito come una pratica teorica: ogni sapere scientifico non è
mai assoluto ma sempre relativo.

di verità scientifiche e dei metodi). Il processo dialettico della scienza conferma il carattere umano della

La ricerca epistemologica in pedagogia deve sapersi

peggiori eredità della scienza è stata quella di credere fermamente in metodi predeterminati e
incommensurabili.

La fertilità della ricerca dipende dalla libertà e dalla dialetticità con cui idee, conoscenze e culture possono
nascere e svilupparsi, essere abbandonate. Così la pedagogia non costituisce il suo essere scienza in
ragione di una raccolta sistematica di dati o teorie o metodi o leggi, bensì costruisce delle cornici
conoscitive aperte e divergenti.

94
Lorenzo Milani
prima di guardare ciò che si fa occorre pensare quello che si è. Secondo Umberto Eco invece, solo una

interpretazioni della propria opera.

5.2 Centri di ricerca pedagogica internazionali e nazionali

1. Singoli studiosi
centrale della ricerca. Ciascuno è venuto apportando il proprio contributo e la caratura di ogni
singolo studioso è data dalle sue conoscenze scientifiche di fondo e dalla incisività delle sue
idee.

2. Università, Facoltà, Istituti e Dipartimenti La presenza negli istituti e nei dipartimenti

professionismo di chi fa ricerca inserito in una scuola accademica.

3. Centri di ricerca internazionali e nazionali Sono una fitta rete di organismi preposti alla
ricerca dove sono confluiti studiosi provenienti da nazioni differenti e tradizioni accademiche
diversificate. La loro influenza sociale nelle decisioni relative ai sistemi educativi e istituzionali
non è stata irrilevante, sebbene limitata a pareri consultivi.

4. Enti privati
proporzionali alla libertà che si respira al loro interno, nonché alla dimensione dialogico-
discutiva che caratterizza la partecipazione di ogni studioso alla messa a punto delle strategie
di lavoro e delle politiche di ricerca.

Le politiche di ricerca
degli indirizzi di politica generale in materia di educazione e formazione. Le grandi organizzazioni
internazionali non hanno come fine lo sviluppo della ricerca pedagogica, ma il miglioramento delle
istituzioni istituzioni scolastiche ed extrascolastiche. Sono i significati politici ad emergere dalle ricerche
promosse in organismi internazionali quali UNESCO, UE, CdE, OCSE, CERI.

Le Società e le Associazioni operanti a livello nazionale si occupano di ricerca in campo pedagogico


secondo centri di interesse di tipo teorico, storico, sperimentale o didattico. Le Fondazioni e i Centri studi
privati privilegiano la ricerca pura o applicata lavorando su progetti ad alta definizione e specializzazione:
è indagine approfondita e libera.

Tra le più significative istituzioni pubbliche e privata impegnate nella ricerca pedagogica IBE

il Pestalozzianum
(INDIRE) di Firenze.

95
Ogni professione presente in ciascuno degli ambienti pedagogici per poter garantire una adeguato livello
er assumere un abito euristico: ciò significa che le professioni
pedagogiche devono essere costantemente supportate dalla ricerca.

6. Le professioni pedagogiche

6.1 La pedagogia e il pedagogista

La pedagogia trova nel pedagogista la sua espressione più propria e il suo contenuto più pieno. La

one senza professionalità, le figure pedagogiche devono essere sostenute da

scienze della formazione, ma non privi degli apporti delle altre scienze umane e delle scienze naturali per
dar vita al laboratorio del pensiero pedagogico.

Il processo di acquisizione della professionalità nelle professioni pedagogiche cresce su una matura
conoscenza in pedagogia generale più competenze, cognizioni, abilità, esperienze e pratiche.

a selezionare le professioni e sono la a stabilire il prezzo di un lavoro, tuttavia, sono i


mutament

Questa deve generare servizi che rispondono alle necessità espresse dal mercato e quando tali esigenze
iano soddisfare le
aspettative sociali.

Affinché si costruiscano e si consolidino, le professioni pedagogiche necessitano di:

1. Idee, conoscenze e culture, con cui dar vita a un pensiero libero, autonomo, indipendente,
capace di un approccio umano;

2. Competenze epistemologiche;

3. Cognizioni diffuse circa la ricerca pedagogica, la critica pedagogica e il discorso pedagogico;

4. Adeguati codici culturali e professionali

5. Chiare propensioni a porre ogni relazione educativa nei termini del rapporto umano

6. Capacità di decostruzione e ricostruzione dei sistemi di regole etici, dentici e deontologici;

7. Disponibilità a ponderare la conditio humana per ricondurla al legame della dignitas hominis;

8. Consapevolezza circa le attribuzioni di identità;

9. Presenza negli ambiti pedagogici di professionalità differenziate;

96
10. Attenzione costante alle teorie e alle pratiche

La professionalità intervento fondato sulla


professione pedagogica implica invece impegno personale,

6.2 Figure professionali negli ambienti educativi

Chiunque lavori in uno dei differenti settori che distinguono le pratiche pedagogiche - secondo i
paradigmi di consulenza, insegnamento, educativo, formativo, animativo, dirigenza e ricerca - può essere
lecitamente chiamato pedagogista.

Al di là del titolo di studio conseguito, per essere pedagogisti occorre sentirsi pedagogisti. Il percorso che
conduce una qualsiasi figura professionale di tipo pedagogico a essere un pedagogista è vidimato dalle
conoscenze che si posseggono nella pedagogia generale e dal loro impiego nella realtà professionale
del lavoro.

Consulenza, insegnamento, educazione, formazione, animazione, dirigenza, ricerca sono le tipologie con
cui si è tentato qui di riassumere tutte le professioni di riferimento. Alcune questioni di merito:

1. La crisi storica della figura del pedagogista è un effetto del livello di qualificazione inadeguato
che molte professioni pedagogiche manifestano;

2.
professionalità indispensabile per condurre interventi corretti;

3. improvvisazione
che ha caratterizzato i percorsi della formazione professionale.

4. Per essere pedagogicamente efficaci è indispensabile che il criterio scientifico di riferimento


consista nella pedagogia generale e che il loro criterio professionale di riferimento sia la figura
del pedagogista

5. Ciascuna delle molteplici professioni pedagogiche può rientrare nella categoria professionale
denominata pedagogista se e solo se:

a. Il livello personale delle competenze in pedagogia generale è elevato

b. Il percorso di studi è stato culturalmente e professionalmente idoneo

c. La qualificazione scientifica sa tradursi in professionalità degli interventi

d.
tempo sempre a quel livello elevato.

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Le professioni centrate sulla consulenza sono intese come prestazioni professionali rivolte tanto verso una

caratterizzabili in termini pedagogici. Si ascrivono a questa tipologia, figure professionali quali il

Uno dei motivi della crisi che ha attraversato la figura del pedagogista è rinvenibile nella capacità di
assorbimento che la psicologia
preferenza assegnata ad altre identificazioni professionali che avrebbero dovuto sostituire il
pedagogista. Vi è la necessità di ridefinire il significato di questa figura professionali attraverso la
pedagogia clinica.

critica pedagogica sviluppatasi intorno alla funzione docente è ve importanza sociale


e educativa di questa professionalità, analizzandone i percorsi formativi universitari, i sistemi di
reclutamento, la formazione in servizio e le politiche di aggiornamento.

Vengono ascritte a questa tipologia professionale figure come educatore, operatore pedagogico,

Il panorama complessivo necessita più di ogni altro settore di una riconduzione delle professionalità
educative alla consistenza reale della loro fondazione pedagogica. Il rischio è che informazioni
manualistiche sostituiscono una preparazione professionale istituita su di un rigoroso studio in pedagogia
generale.

iguarda la preparazione professionale relativa ad aziende,


media, scuole, ambiti extrascolastici, contesti sociali di profit e no profit. A questo ambito sono ascrivibili le

hanno la necessità di orientare le professioni verso una presa di coscienza culturale e di ponderare i
rapporti umani nel lavoro, in quanto possibili relazioni educative.

A questa tipologia possono essere ascritte le figure di animatore operatore di biblioteca, animatore di

percorsi universitari specialistici, sia su quello della ricerca

estemporanea garantendo dei profili professionali piuttosto che faciloneria dilettantesca.

98
6.2.6 Il pedagogista e la

La pedagogia del management educativo sposta queste figure da un asse burocratico e amministrativo a
uno orientato in senso democratico e organizzativo, affinché ogni comunità educativa non abbia un
leader, ma un professionista che coordini e diriga le decisioni. Si ascrivono a tale tipologia professionale le

Il limite macroscopico di queste figure è di considerarsi a partire da un supposto o reale di possedere un


potere senza essere capaci di distribuirlo agli altri, non assegnando alla comunità educativa la possibilità
di decidere di se stessa.

Le figure professionali di questa tipologia sono i ricercatori universitari, i Bilanci troppo


modesti soffocano la ricerca pedagogica a causa di una mentalità che favorisce la ricerca empirica-
applicativa

6.2.8 Il pedagogista come intellettuale

Ciascun pedagogista è libero di decidere per sé a proposito della sua condizione intellettuale, che potrà
corrispondere pertanto sia a una percezione di sé, sia a un impegno verso la comunità.

Anche in quanto intellettuale, il pedagogista studia la pedagogia generale per poi sviluppare i propri
interessi nelle molteplici
costantemente il punto di vista epistemologico rispetto al proprio ambito scientifico-disciplinare. Il rispetto
o.

6.3 Professioni pedagogiche, studi universitari e pedagogia generale

medico, un avvocato, ... Quello del pedagogista è un mestiere che richiede professionalità e perciò ha il
diritto di essere adeguatamente retribuita per non vedere irriso il proprio decoro o mortificata la dignità
personale.

Gli studi universitari non sono la via prioritaria per giungere a essere pedagogisti, ma essa consiste in quel
pensiero che si estrinseca nella ricerca, nello studio e nella conoscenza costruiti secondo le linee di un
itinerario che ciascuno liberamente crea e realizza in sé.

In pedagogia lo studio è ricerca piuttosto che processo mnestico di generiche cognizioni; è critica anziché
passiva acquiescenza di pseudo-saperi incontrovertibili; è discorso e non ripetizione di idee altrui. È
a formazione.

la pedagogia ritorna a interrogarsi su se stessa in quanto sistema di saperi costruiti, decostruiti e

99
Ce civiltà in cui si forma e si educa, ma anche
dagli ambienti
offrigli educazione, bilanciate fra condi

La pedagogia deve maturare un pensiero critico che non escluda temi quali il pregiudizio, le

affinché essa si liberi di un s


proprio tutto ciò che è segno della libertà umana.

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