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Introduzione.

La menschenbildung di Pestalozzi 2
1. Per una biografia. Pestalozzi tra Svizzera ed Europa 2
2. Da Neuhof a Yverdon. La pedagogia di Pestalozzi attraverso i suoi scritti 3
2.1 Neuhof 3
2.2 Stans 4
2.3 Burgdorf 4
2.4 Munchenbuchsee e Yverdon 4
2.5 Il ritorno a Neuhof 4
3. Bildung e umanesimo nella pedagogia di Pestalozzi 5

1. Pestalozzi e la Entwicklung des Menschengeschlechtes 5


1.1 Pestalozzi e l’Europa di fine Settecento 5
1.2 Per una pedagogia della storia: i fondamenti concettuali delle Nachforschungen 6
1.3 Natur, Sittlichkeit, Bildung 7

2. ‘Le corde non tese’ della bildung pestalozziana. Per una lettura musicale dell’Abendstunde eines
einsiedlers 8
2.1 Il suono della coscienza smarrita 8
2.2 L’Innere Um-bildung: ripiegamento interiore e ascolto della coscienza 9
2.2.1 Il silenzio 9
2.2.2 L’ascolto e l’epistemologia del riconoscimento 9
2.2.3 La cavità risonante della coscienza 9
2.2.4 La divina armonia della natura 10
2.2.5 Il Tempo dell’attesa e della speranza 10
2.3 L’Auβere-Bildung: cura dell’Altro da sé e irradiazione della Liebe 11
2.3.1 L’ascolto dell’altro da sé 11
2.3.2 I campi armonici della Bildung 11
2.3.3 Il tempo circolare dell’utopia, serbatoio di forme inesplose 11

3. I fondamenti dell’educazione dell’uomo in Lienhard und Gertrud 12


3.1 Lienhard und Gertrud: storie di uomini e esperienze di vita in un Bindungsroman. 12
3.2 Le categorie pedagogiche di formazione e di educazione nelle idee di Familie, Schule e
Gemeinschaft 13
3.3 Fondazione pedagogica e trasformazione sociale nel pensiero pedagogico pestalozziano 13

4. Il Wie Gertrud Ihre Kinder Lehrt di Johann Heinrich Pestalozzi: costitutività pedagogica e articolazione
didattica 14
4.1 Nel contesto biografico 14
4.2 Piano dell’opera e ripercussioni nella didattica pestalozziana 15
4.3 Gertrud: la figura della madre 16
4.4 Il rapporto circolare tra Bildung e Erziehung (formazione ed educazione) 16
4.4.1 Natura, sentimento e vita nella Erziehungsanschauung di Pestalozzi 17
4.4.2 Sul significato fondativo della Bildung 17

5. Dallo Stanser Brief a Die Methode 18


5.1 Il periodo rivoluzionario 1798-1803: il Direttorio e la Repubblica Elvetica 19

1
5.2 Stanser Brief: il sogno pestalozziano e i tre gradi della sittliche Elementarbildung 19
5.3 Die Methode: la didattica di Pestalozzi 21

6. La vita come metafora del mondo nello Schwanengesang (canto del cigno) 22
6.1 Chi è l’uomo? 22
6.2 Il ‘Das Leben bildet’ nello Schwanengesang le forme di vita nel canto del cigno 23
6.3 Dove sei, forza della natura, pura forma di umanità? 23
6.4 Idea, essenza e forma della Menschenbildung pestalozziana 23

7. La filosofia dell’educazione di J. H. Pestalozzi 24


7.1 La Kulturstimmung della Svizzera setto-ottocentesca: le radici di una filosofia dell’educazione 24
7.2 Categorie ideative del pensiero teoretico pestalozziano 25
7.3 La Menschlichkeit e la figura assiale della Bildung 26

8. La pedagogia sociale di J. H. Pestalozzi 27


8.1 La Stimmung sociale della pedagogia pestalozziana 27
8.2 Volksbildung e Kunstkrafte nella dimensione della Menschenbildung 27
8.3 Famiglia, scuola e società civile quali soggetti e oggetti della Volksbildung 28
8.3.1 Die familie 28
8.3.2 Die Schule 29
8.3.3 Die Gemeinschaft 29

9. Attualità ed inattualità di Pestalozzi 30

10. La Svizzera di Pestalozzi nella pittura di Albert Anker 31


10.1 Il mondo elvetico dell’Ottocento pestalozziano 31
10.2 Albert Anker e l’estetica della Gemeinschaft 32
10.3 Il mondo-di-ieri nelle poetiche della Bildung e dell’Erziehung 32

Introduzione. La menschenbildung di Pestalozzi

1. Per una biografia. Pestalozzi tra Svizzera ed Europa

Johann Heinrich Pestalozzi nasce a Zurigo nel 1746 e la sua famiglia, d’origini italiane, aveva scelto di
stabilirsi nel Cantone svizzero forse per sfuggire alle persecuzioni religiose del XVI secolo contro i cristiani di
fede riformata. Il clima di ristrettezza economica, dopo la morte del padre, non sopisce la tenerezza degli
affetti nella famiglia di Pestalozzi, anzi in lui spicca un senso morale per la giustizia.

In generale, i principi razionalistici e insieme libertari dell’Illuminismo, tipici del Settecento francese, e
l’avviarsi della realtà germanica verso il neoumanesimo, di cui ricordiamo Goethe come primo esponente,
non lasciano indifferenti gli intellettuali svizzeri, Pestalozzi compreso.

Pestalozzi approfondisce il misticismo religioso frequentando Lavater e poi si accosta alla filosofia di
Rousseau che lo porta a considerare la convivenza umana nei termini di un’uguaglianza sostanziale dei
diritti e delle libertà, sempre fondati sulla naturale dignità morale dei singoli soggetti.

Successivamente il patriottismo diviene in Pestalozzi la lente focale attraverso cui considera le ingiustizie
sociali e per cui decide di abbandonare prematuramente gli studi per attuare concretamente i suoi

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principi morali: qui Pestalozzi trova di fronte a sé la condizione di disagio in cui versano i ceti indigenti della
popolazione e non rimane estraneo alla povertà materiale e morale delle famiglie.

Differenze di classe, sfruttamento, marginalizzazione sono fenomeni che portano alla decostruzione delle
relazioni umane di fronte alla burocratizzazione imposta dalla mentalità borghese. Pestalozzi, insieme alla
moglie Anna, sposata nel 1769, e alla madre si trasferisce a Brugg, dove dà avvio ad un’impresa agraria
che chiama Neuhof, ma dopo pochi anni l’attività fallisce: la famiglia è costretta ad una precaria
condizione economica.

L’aver conosciuto la miseria, la povertà materiale e morale in cui vivono gli abitanti della campagna
spinge Pestalozzi a impegnarsi nell’emancipazione interiore e sociale di questi soggetti: Neuhof diviene una
comunità d’accoglienza di ragazzi poveri, orfani e vagabondi che avrebbe dovuto rendersi autonoma
economicamente attraverso il lavoro agricolo e manifatturiero.

Le relazioni tra i giovani vengono orientate verso l’amicizia, ponendo le basi per la crescita di un senso di
rispetto e amorevolezza, così come di sentimenti di fiducia, reciprocità e responsabilità, ma in breve
tempo, problemi economici e organizzativi portarono alla chiusura nel 1779.

2. Da Neuhof a Yverdon. La pedagogia di Pestalozzi attraverso i suoi scritti

Gli scritti di Pestalozzi riverberano un pensiero pedagogico intorno a due nodi problematici: l’uomo
(Mensch) e l’umanità (Menshheit). La ricerca intorno al Mensch muove a considerarne l’essenza spirituale
(Geist) sia attraverso la teoria sia attraverso la prassi pedagogica, al fine di indagare il sentimento
dell’umanità: per Pestalozzi, su tale sentimento, la Bildung può costituirsi quale itinerario d’umanizzazione e
insieme come apertura all’alterità, avviandosi a quella che viene chiamata la Bildung der Menschheit.

2.1 Neuhof

Conclusa l’esperienza di Neuhof, Pestalozzi decide di impegnarsi nello studio e nella scrittura, producendo
in questo periodo alcune opere:

- Die Abendstunde eines Ensiedlers (La veglia di un solitario) → La riflessione di Pestalozzi muove dal
chiedersi che cos’è l’uomo nella sua essenza, riscontrando la risposta sedimentata nell’intimo della
natura umana: nella verità interiore del soggetto è custodita la tensione ad un’armonia divina.

- Lienhard und Gertrud (Leonardo e Gertrude) → Intende rappresentare i principi pedagogici e


sociali che Pestalozzi ha saputo riconoscere all’interno della società rurale elvetica di fine
Settecento, restituendo anche le problematiche sociali e le situazioni di sfruttamento e
denunciando la povertà ed il degrado che pregiudicano l’ethos della comunità. Pestalozzi
evidenzia la necessità di una politica garante di civicità autentica da costruire in accordo con i
fondamenti educativi di famiglia e scuola.

- Uber Gesetzebung und Kindermord. Wahrheiten und Traume, Nachforschungen und Bilder (Sulla
legislazione e l’infanticidio) → In cui descrive il fenomeno dell’infanticidio nei suoi tratti disumani e
nei suoi aspetti sociali.

- Alcuni scritti sulla Rivoluzione francese, in cui si esprimono gli ideali di libertà e democrazia che,
per Pestalozzi, vanno considerati una risposta adeguata alle attese del povero.

3
- Meine Nachforschungen uber der Gang der Natur in der Entwicklung des Menschengeschlechts
(Mie indagini sopra il corso della natura umana nello svolgimento del genere umano) → In cui
prende in esame l’idea di natura umana, sotto l’influenza di Kant e degli ideali democratici, e da
cui emerge una particolare pedagogia della storia: spetta all’uomo dispiegare la propria storia
personale come perfezionamento della sua essenza morale

Può affermarsi, quindi, che, secondo Pestalozzi Natur (natura), Sittlichkeit (moralità) e Geschichte (storia)
conseguono nella Bildung, intesa come formazione alla e nella moralità.

2.2 Stans

Il dominio napoleonico post rivoluzionario coinvolge anche la Svizzera. In questo periodo, Pestalozzi viene
chiamato dal Direttorio a Stans per la realizzazione di un nuovo progetto educativo all’interno di un istituto
dove vengono ospitati bambini in condizione di povertà estrema. La categoria di educazione (Erziehung)
trova il proprio fondamento nell’idea di formazione (Bildung) degli uomini, che si dispiega a partire
dall’interiore umanità, propria di ciascuno.

2.3 Burgdorf

Le guerre contro la Francia napoleonica costringono Pestalozzi alla chiusura del suo istituto, perciò si
trasferisce a Burgdorf, dove apre un secondo istituto. In questo periodo Pestalozzi precisa i fondamenti
teorici e didattici del suo metodo: mediante la sintesi armonica di spirito e natura, la conoscenza situa la
propria origine nella coscienza umana.
Conoscere presuppone la coscientizzazione intuitiva dell’esperienza vitale per poi riflettersi nelle personali
dimensioni cognitive e linguistiche: il metodo consiste nella pura sintesi educativa fra l’universalità
dell’esperienza e l’unità individuale. Quando la Svizzera si avvia alla federalizzazione, le sovvenzioni per
l’istituto educativo vengono sospese.

2.4 Munchenbuchsee e Yverdon

L’amministrazione bernese non ha stima delle simpatie di Pestalozzi per le idee giacobine, così viene
trasferito, insieme al suo istituto a Munchenbuchsee, dove, però, rimarrà per breve tempo. Dal 1805, infatti, il
governo di Losanna offre al pedagogista la direzione di una nuova realtà educativa a Yverdon, che si
trasforma in una sorta di ‘congresso permanente’ poiché molti intellettuali europei che vi giungono
trovano lì occasioni di confronto e dialogo.

L’effervescenza culturale si affianca a una pratica pedagogica vissuta nel rispetto della formazione
soggettiva degli allievi e attenta al mondo umano di ciascuno. Purtroppo, i frequenti dissensi tra i
collaboratori provocano periodiche tensioni nell’istituto, scaturendo anche l’allontanamento di alcuni dei
principali assistenti di Pestalozzi.
La rottura non è priva di conseguenze: il clima politico antiliberale dell’Età delle Restaurazione contribuirà
al declino definitivo dell’istituto che chiude nel 1825.

2.5 Il ritorno a Neuhof

Nel 1825 Pestalozzi, ormai anziano, si trasferisce nel podere di Neuhof in cui morirà nel 1827, dopo aver
pubblicato alcuni importanti scritti: il Discorso dell’assemblea della Società Elvetica e lo Schwanengesang.

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Nella categoria di vita, Pestalozzi riconosce un principio co-originario alla dimensione formativa dell’uomo:
è la vita che può essere intesa come Bildung dell’intima essenza umana, ma nella vita è posto anche
l’orizzonte teleologico della Bildung.

Qui trova posto la concezione pestalozziana della Elementarbildung che si dispiega nell’impulso dell’Io
insito nella forza del pensiero umano. L’idea di Bildung che si avvita all’attività del pensare pone un legame
itale tra il mondo interiore del soggetto e il mondo circostante.

3. Bildung e umanesimo nella pedagogia di Pestalozzi

Il pensiero pedagogico di Pestalozzi trova nella Bildung il proprio epicentro: la Bildung spinge l’uomo a
sentirsi parte dell’umanità e la formazione, così, si estrinseca in un sentimento per l’umano che apre
all’incontro con l’altro. Questo è il senso della Menschenbildung di Pestalozzi.

La pedagogia di Pestalozzi si costruisce nel segno della Manschenbildung che è insieme una formazione
all’umanità di tutti gli uomini (Menscheit) ed una formazione nell’umanità che ciascun soggetto
custodisce nel proprio mondo interiore (Humanität): è formazione alla e nella vita e costante dischiudersi
al mondo.

Nel misero, Pestalozzi riconosce non qualcuno da assistere, ma un uomo a cui l’educazione può restituire
l’autonomia morale: Pestalozzi si fa autore di una Volksbildung (istruzione elementare) che sappia
realizzare quella emancipazione autentica, delineando così anche i tratti di un umanesimo pedagogico
che s’incardina nei mondi dell’esperienza soggettiva.

1. Pestalozzi e la Entwicklung des Menschengeschlechtes

1.1 Pestalozzi e l’Europa di fine Settecento

La vita e l’opera di Pestalozzi sono circondate da un peculiare sentimento per l’umano e per il mondo. Il
concetto costitutivo della sua pedagogia è il concetto di Bildung, il quale, per l’appunto, si salda
armonicamente con le idee di Mensch (uomo) e di Menschheit (umanità), pertanto Bildung è sempre
Menschenbildung, cioè quel processo che radicato nell’essenza profonda dell’uomo si concreta
nell’attuazione del suo spirito interiore (Geist), sede dell’autentica cifra umana. Per Pestalozzi, la Bildung è
formazione spirituale e formazione sociale.

Dopo la chiusura dell’istituto di Neuhof, Pestalozzi si dedica agli scritti ed alla lettura, testimoniando
ampiamente il suo interesse per la natura umana così come per l’organizzazione politica e sociale della
comunità. Pestalozzi costituisce un pensiero critico attento a demistificare le contraddizioni sociali
dell’ordinamento politico della Svizzera Settecentesco, ma diviene anche interprete della cultura europea
del suo tempo.

Tra Seicento e Settecento il controllo della politica è nelle mani della borghesia e pochi sono i cittadini che
possono beneficiare appieno di diritti civili e politici, sviluppando così una notevole e rigida divisione di ceti
e classi sociali.

Nel Settecento la Svizzera diviene un sistema articolato di legami amministrativi fra i vari centri di potere
dislocati negli ambiti regionali e cittadini: le rivendicazioni per una maggiore giustizia e libertà provocano

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rivolte sparse in tutta la Svizzera, le quali dimostrano sia le oppressioni del mondo sociale dell’epoca sia un
cambiamento culturale dovuto a ideali illuministi.

La richiesta di costituzioni libertarie e democratiche alimenta un senso di patriottismo diffuso. Anche


Pestalozzi si schiera contro l’aristocrazia svizzera considerandola incapace di perseguire un’autentica
armonia civile fondata sul riconoscimento e la garanzia dei diritti umani.

In pochi anni si diffonde il dominio Napoleonico che, nel 1798, dichiara costituita la Repubblica Elvetica: la
Svizzera, nonostante le insurrezioni interne, vede riconosciuta la sua indipendenza. Pestalozzi si offre per
attuare un programma educativo interno all’istituzione scolastica popolare e, grazie a Stepfer, ministro
elvetico di arte e scienze, i membri del Direttorio affidano a Pestalozzi la conduzione dell’istituto di Stans.

1.2 Per una pedagogia della storia: i fondamenti concettuali delle


Nachforschungen

Pestalozzi intende situare il problema dell’essenza umana non solo all’interno di una filosofia della storia, di
una filosofia della natura e di una filosofia sociale, ma intende considerare la questione ponendo al centro
delle proprie osservazioni l’uomo che vive il tempo della sua formazione umana. Tuttavia, nel tempo della
formazione umana è possibile riconoscere l’essenza della storia, perciò è legittimo considerare l’opera di
Pestalozzi mediante la prospettiva euristica di una pedagogia della storia.

Formazione ed educazione sono sostanziate da un pensiero nella e sulla storia: nella visione di Pestalozzi
un uomo in grado di pensar-si e viver-si come essere-in-formazione può comprendere la propria natura
e avvertire l’appartenenza al genere umano.

L’idea di Bildung, quindi, esplicita quel peculiare processo, radicato nel Geist, di formazione culturale
dell’uomo, considerato un ‘essere storico’. La storicità dell’essere sottende la relazione tra il soggetto ed il
mondo e la visione di Pestalozzi è quella di protendere verso una Umwelt - il mondo circostante.

Pestalozzi, attraverso le Nachforschungen risponde all’esigenza di una formazione umana che rappresenti
il fondamento dell’autonomia etica del soggetto. Le riflessioni nelle Nachforschungen mutano la visione
pestalozziana: la fiducia in una comunità sociale ordinata all’armonia dalla guida di un sovrano è venuta
a meno dopo che l’autore osserva l’incapacità di instaurare un principio comunitario all’interno
dell’Europa. La socialità viene rivalutata: il diritto sociale è l’accordo cui devono giungere i membri di uno
Stato al fine di arginare la tendenza naturale alla disgregazione sociale. La Natur diventa quindi “ideale
ordine armonico”.

Nell’impianto etico che sorregge le Nachforschungen, Pestalozzi confida all’amico Nicolovius che all’interno
dell’opera vi è una prospettiva teleologica che corrisponde al perfezionamento dell’uomo attraverso la
coscienza morale.

La struttura delle Nachforschungen si compone di tre parti distinte:

- ‘Primo inquadramento. La base delle mie ricerche


- “L’essenza del mio libro”
- “Collegamenti dei nuovi punti di vista con quelli della prima parte”

6
L’analisi dell’autore procede considerando la natura umana nel suo esplicitarsi all’interno di tre distinti
stati: lo stato di natura, lo stato sociale e lo stato morale. Questi stati non sono “fasi”, ma si riferiscono alla
soggettività umana. Questi stati sono radicati nel mondo interiore e si dispiegano secondo modalità
conflittuali attraverso lo sviluppo nella vita dell’uomo.

Nella pedagogia pestalozziana, non vi è discontinuità tra mondo interiore e mondo sociale poiché:

“La Bildung dell’uomo diviene specchio della Bildung del popolo”, M. Gennari

L'orizzonte teorico delle Nachforschungen è di ricomporre le discordanze tra interiorità ed esteriorità


attraverso la concezione di uomo non solo come essere naturale, ma anche come essere morale. Il
pensiero pedagogico di Pestalozzi si dimensiona intorno al concetto di Erlebnis (esperienza) secondo un
duplice orientamento: la dinamica formativa e la relazione educativa dipartono dalla vita per poi ritrovare
nella vita medesima la propria destinazione (Bestimmung).

È l’esperienza a ricondurre il soggetto al sentimento della propria essenza naturale e alla tensione verso il
mondo sociale.

1.3 Natur, Sittlichkeit, Bildung

PRIMA SEZIONE - PRIMO INQUADRAMENTO. LA BASE DELLE MIE RICERCHE

Nella prima sezione delle Nachforschungen, Pestalozzi descrive gli aspetti e i caratteri dell’esistenza
umana. Un soggetto incapace di perfezionare il proprio ordine naturali non è in grado di stabilire rapporti
di autentica umanizzazione. La vita sociale umana ha la tendenza naturale a privilegiare i bisogni egoistici
e la disgregazione sociale stessa.

L’analisi pestalozziana, oltre che critica sociale, è anche rappresentazione dei caratteri anti-umanistici che
contraddistinguono la personalità moderna. Tuttavia, l’uomo non deve estraniarsi dalla realtà, ma deve
imparare a conoscere la bassezza dell’umanità poiché la società si viene educando e si eleva al
sentimento di dignità e al possesso di forza, proprie della sua natura, anche in mezzo alla lotta di
menzogna e ingiustizia. Ciò conferma l’essenza naturale umana della pienezza verso l’umanità.

SECONDA SEZIONE - L’ESSENZA DEL LIBRO

Nella seconda parte del lavoro, Pestalozzi si propone di sondare criticamente quell’immagine dell’uomo
che pare essere soggetta a sprofondare nel proprio dissolvimento. Qualora l’uomo fosse mosso dai soli
impulsi sensibili, il mondo i contenuti del suo pensiero resterebbero privi di alcuna dignità. L’ordine naturale
deve protendersi verso la dimensione morale.

L’autore precisa che il soggetto possiede una sua forza spirituale per guidarsi secondo la propria volontà,
mediante la quale può dar luogo alla formazione di sé stesso. Questo principio formativo orienta il
soggetto nel suo sentire, pensare, operare, rendendolo capace di dare significato a sé stesso e al mondo.

L’analisi procede considerando gli ambiti in cui il genere umano viene svolgendosi:

a) Stato di natura → Ha i caratteri che richiamano ad una purezza originaria e ad un’armonia


interiore;

7
b) Stato sociale → Esito degli accordi che vengono limitando lo stato di natura; la società indebolisce
i sentimenti naturali, ma favorisce il perfezionamento umano;

c) Stato morale → Il soggetto è eticamente fondato, cioè l’uomo giunge ad una rappresentazione di
sé e del mondo indipendente dalle necessità di natura o dai vincoli imposti dal vivere sociale
perché la natura morale dell’essere si concreta nell’intima tensione a perseguire il proprio
perfezionamento.

TERZA SEZIONE - COLLEGAMENTI DEI NUOVI PUNTI DI VISTA CON QUELLI DELLA PRIMA PARTE

La parte conclusiva del lavoro di Pestalozzi ritrova e sintetizza le due precedenti:

- La formazione morale dell’uomo, vissuta nella sua essenza, descrive un’umanità esistenziale;

- Il sapere diviene una via per affrontare criticamente la vita;

- La proprietà si fa strumento di benessere comune;

- Il diritto abbraccia la libertà di coscienza nella sua tensione a verità e giustizia;

- Il potere diviene garanzia di equità verso i deboli;

- La libertà è la destinazione del perfezionamento morale;

- La religione ha in sé un’essenza divina che rafforza la Bildung dell’umanità.

Soltanto attraverso una formazione morale, l’uomo giunge a dare consistenza alla propria soggettività e a
rappresentare il mondo nella sua oggettività. La Bildung in Pestalozzi è un processo di ininterrotta
“creazione”.

2. ‘Le corde non tese’ della bildung pestalozziana. Per una lettura
musicale dell’Abendstunde eines einsiedlers

2.1 Il suono della coscienza smarrita

Die Abendstunde eines einsiedlers (La veglia di un solitario) viene alla luce nel 1780, dopo il fallimento
dell’esperienza educativa di Neuhof. Nello sconforto dopo il fallimento, Pestalozzi avrà una maggiore presa
di coscienza del proprio progetto educativo e avrà l’intuizione della propria vocazione esistenziale.

Il nuovo orizzonte della Bildung tracciato dall’Abendstunde (Veglia) invoca insistentemente il suono della
nostra coscienza smarrita ed il raccoglimento nel silenzio che la protegge, suggerendo una possibile
rilettura in termini filosofico-musicale.

La struttura dello scritto appare articolarsi in un ideale allegro di sonata che è caratterizzato da una
struttura formale protesa verso un punto di massima tensione che viene poi risolto simmetricamente. Nella
Veglia si distinguono due temi: l’essere dell’uomo (wesen) e la natura (natur).

Non è un caso se Pestalozzi usa termini del linguaggio musicale per evocare le proprie intuizioni, poiché,
secondo lui, il linguaggio sonoro è il più spirituale e vicino all’interiorità. Secondo Pestalozzi, la musica

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contribuisce alla redenzione del senso morale in quanto “può toccare le radici di ogni sentire maligno o
angusto”

Nei luoghi (famiglie,scuole) in cui la musica è divenuta oggetto di un percorso educativo si può ammirare
una sensibilità morale unica che “fa nascere e alimentare i più elevati sentimenti di cui l’uomo sia capace”

2.2 L’Innere Um-bildung: ripiegamento interiore e ascolto della coscienza

2.2.1 Il silenzio

Il primo passo che l’uomo deve intraprendere per condurre al proprio essere consiste nello sfuggire al
“caos della dottrina parolaia e delle vuote opinioni”: l’uomo deve imparare a far silenzio dentro e fuori di sé
così da poter ascoltare quelle “corde inaccordate che non suonano secondo la tonalità della moda”

Attraverso il silenzio si raggiunge lo stato di calma interiore per svuotarsi dall’inutilità dell’apparenza, dalle
false credenze e dalla violenza della eteronomia1; questa è la prima fase della Bildung.

2.2.2 L’ascolto e l’epistemologia del riconoscimento

La domanda sulla natura dell’uomo e sulla sua essenza viene ampliata alla domanda su quali sono i suoi
bisogni. Pestalozzi, infatti, sa che soltanto un uomo che è in armonia in tutte le sue facoltà può raggiungere
il sentimento di umanità.

Per capire le nostre reali necessità occorre interrogarsi sui legami familiari, perché è in essi che si realizza il
percorso di riconoscimento, ovvero il riconoscimento nell’altro del suo essere persona. Se questo è il
presupposto affinché “ogni nato possa darsi forma”, allora il tema dell’ascolto è centrale,

L’attitudine all’ascolto è affidata soprattutto alla madre poiché evoca nel bambino quell’amore e
gratitudine grazie ai quali egli apre i suoi orizzonti relazionali. Il piacere che deriva dalla soddisfazione dei
bisogni naturali si accompagna alla nascita dei sentimenti di riconoscenza verso coloro che esercitano
con gratuità il dono dell’accoglienza e della cura.

Questa “gran ruota del meccanismo umano” rappresenta il motore autentico della Bildung.

2.2.3 La cavità risonante della coscienza

La cura della madre schiude alla sensibilità etica e questa è il nucleo fondativo della coscienza; in
quest’ultima si incrociano natura, senso morale e fede. Il cammino della natura ci porta, attraverso il
limitato cerchio delle relazioni familiari, alla scoperta della nostra fonte interiore e di quella disposizione
d’animo verso la vocazione in noi da Dio.

L’intuizione del sé implica la conoscenza di una verità relativa e non assoluta, poiché la Verità pura che si
trova nel nostro essere è la completa verità umana. Dio, infatti, ha predisposto la natura affinché ci
accompagni nella sorgente dove c’è la sorgente dell’io espanso.

Il raccoglimento del pensatore solitario appare quindi un risveglio del sentimento religioso e di quello
‘spirito’ (Geist) di cui è intrisa la natura umana: secondo Pestalozzi, “il senso religioso della vita si rivela

1
Dipendenza da leggi o criteri estranei o esterni alla volontà del soggetto
9
all’uomo quando egli vinca l’oscurità del suo egoismo individuale, quando egli senta e celebri la sua più
alta natura nella perfezione di sé stesso e nell’amore.”

In sintesi, le tappe del percorso sono:

- La Fede è sorgente della serenità della vita


- La serenità produce ordine interiore, attraverso cui c’è l’impiego non confuso delle nostre forze;
- L’uso equilibrato delle forze alimenta la crescita di tali forze e consente la formazione alla
saggezza
- La saggezza è sorgente di ogni benedizione umana.

Per Pestalozzi, non c’è dunque Bildung senza moralità e religione.

2.2.4 La divina armonia della natura

I concetti di Natura e di Dio si richiamano a vicenda, in Pestalozzi, attraverso il ponte instaurato dalla fede:
la Natura è un organismo vivente, un principio d’ideale armonia, in cui sono risolti tutti i contrasti e le più
alte esigenze ideali trovano il proprio intimo accordo.

Tale armonia ha il suo fondamento nella divinità della natura umana stessa. Tale concetto di divina
armonia si manifesta grazie all’amore, “la più alta espressione della spontaneità e libertà della persona”

2.2.5 Il Tempo dell’attesa e della speranza

La natura non forma l’uomo in modo veloce ma al contrario, la Bildung naturale invita ad abbracciare un
tempo altro, diverso da quello usuale, sospeso in una dimensione che acquieta interiormente. Questo
tempo non cronologico delinea un orizzonte da cui sorge “la calma equilibrata e l’autentica gioia sensibile
al sentimento della verità”.

Quello che evoca Pestalozzi è il tempo dell’attesa, che sa rispettare la precisione della natura, il suo
solenne, lento, segreto, ma completo percorso formativo. Qualsiasi forzatura di questo tempo porterebbe
ad “unilateralità”, ma soprattutto la verità della natura non sarebbe libera e completa.

Questa verità è diversa da quella che si otterrebbe dall’educazione poiché essa non forma attraverso la
“conoscenza reale degli oggetti concreti”. Il suono della parola, se contrapposto alla verità della natura
può diventare pericoloso veicolo di smarrimento.

Questo è l’errore dell’educazione scolastica. Pestalozzi invita con forza l’educazione a fondarsi sulla fede e
sulla moralità, a evitare la superficialità che nasce dalla dispersione di saperi non approfonditi e a
mettersi in discussione. E‘ inutile formare un professionista se non si forma prima la sua umanità.

Chi compie la Bildung, aderisce e rispetta le persone secondo le leggi interne della natura innestate nella
fede e nella purezza morale. La verità non si limita a rendere l’uomo saggio, ma mira a sviluppare
compiutamente le sue forze.

Il tempo della Bildung non appare solo come tempo di attesa, ma anche come tempo di speranza e di
desiderio di cambiamento. In questa Zeit, presente, passato e futuro si intrecciano e si condizionano a
vicenda.

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2.3 L’Auβere-Bildung: cura dell’Altro da sé e irradiazione della Liebe

2.3.1 L’ascolto dell’altro da sé

Dopo aver intuito la propria voce interiore, l’uomo intraprende la seconda fase della Bildung ovvero quella
delle relazioni con il mondo esterno che gli permette di interagire ed espandersi e quindi portare a
compimento la propria umanità.

La capacità di ascolto diventa sorgente di saggezza e forza dell’uomo. Nella casa, il bambino impara
sperimenta l’affetto e il rispetto per il padre, ma è soprattutto grazie al legame con i fratelli che egli si
educa al sentimento solidale verso gli altri uomini rendendo più saldo il vincolo sociale e comunitario.

2.3.2 I campi armonici della Bildung

La Bildung, quindi, si articola sia come autoformazione sia come formazione sociale. Occorre distinguere
un doppio ordine di intersezione:

- Livello individuale → Ogni essere umano appare come un microcosmo, dotato di destinazione
personale ben caratterizzata e resa sacra dall’azione divina. Dio agisce al centro del cerchio più
interno, quello a cui sono collegati tutti gli altri cerchi della nostra esistenza grazie all’amore.

- Livello comunitario → Quando il soggetto entra in contatto con le orbite dei microcosmi umani e
naturali degli altri.Essi si intersecano tra loro e si uniscono donando così unitarietà che dona vita
all'esistenza. Tale unità di fondo è assicurata da una legge divina di perfezione, per cui ogni
aspetto consuona e si accorda in un'armonia superiore

Nella concezione di Pestalozzi il particolare non scompare nell’universale ma contribuisce all’armonia


complessiva grazie alla sua specificità

2.3.3 Il tempo circolare dell’utopia, serbatoio di forme inesplose

La concezione dello Stato proposta nell’Abendstunde, fondata su una giustizia domestica che riposa
sull’amore e sulla libertà e produce generale benedizione del mondo, lascia emergere con trasparenza la
vena utopica del pensiero pestalozziano, caratterizzata da un non-tempo e un non-luogo.

L’utopia, insieme di ideali fondati sulla fede non potranno mai realizzarsi nella vita dell’uomo ma
contengono un'infinita energia potenziale da cui gli spiriti più visionari possono attingere per trasformare
l’umanità e farla rinascere attraverso la Bildung.

Se all'inizio del percorso di autoformazione era importante spogliarsi di ogni conformità mentale e liberare
mente e cuore da ciò che ottundeva l'ascolto della coscienza, in questo momento di Umbildung
(trasformazione) Pestalozzi indica lo ”stato di piena infinità” del tempo. Equilibrando gli impulsi razionali e
sensibili, l’uomo non è costretto a irrigidirsi ad una determinata forma.

Attraverso la via del dolore e il vuoto esistenziale percepito dallo stesso Pestalozzi (dopo il fallimento del
suo progetto educativo), si può vivere un momento di condizione spirituale privilegiata poiché permette
l’ascolto di tutte quelle voci solitarie che rappresenterebbero le utopie mancata.

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Nell’Abendstunde la speranza per il futuro è affidata alla coscienza dei governanti, degli intellettuali, degli
artisti; le menti pensanti più illuminate devono essere capaci di immaginare la Bildung e di fare risuonare
con coraggio le corde non tese del cuore umano.

3. I fondamenti dell’educazione dell’uomo in Lienhard und Gertrud

3.1 Lienhard und Gertrud: storie di uomini e esperienze di vita in un


Bindungsroman.

“Lienhard und Gertrud. Un Libro per il popolo” è un romanzo complesso nella struttura e nello spessore
pedagogico, ma rischiara il pensiero pedagogico dell’autore dichiarandone i tratti costitutivi: al vertice
della Bildung pestalozziana vi è essenzialità formativa e intreccio con l’aspetto educativo. L’opera è degli
inizi dell’Ottocento - collocandosi quindi all’inizio del Romanticismo europeo -e propone una profonda
riflessione sulla Bildung e la Erziehung (Educazione).

L’opera si articola in quattro volumi:

I. Primo volume → Nella piccola comunità di Bonnal, il dispotico podestà Hummel domina con
corruzione e disonestà. L’attenzione dell’opera viene rivolta verso una giovane famiglia composta
dal padre Leonardo, vittima della malvagità di Hummel che si concede a stati di ozio, e dalla
madre Geltrude, coraggiosa figura responsabile del riscatto del marito.
L’azione di Geltrude si concreta in un’umile, ma decisa richiesta di aiuto capace di denunciare la
corruzione e l’ingiustizia del villaggio al proprietario del villaggio , il barone Arner, il quale
interviene affidando a Leonardo il compito di costruire una nuova chiesa che, nonostante i tentativi
di sabotare da parte di Hummel, arriva a compimento e affidata al pastore Ernst.

II. Secondo volume → Il barone Arner si sostituisce come podestà di Bonnal e, con il suo cuore buono,
inizia a rinnovare l’idea di uomo all’interno del villaggio. Il nuovo podestà pone maggiore
attenzione ai poveri e tale rigenerazione della comunità avviene contemporaneamente al
ristabilirsi della vita di Leonardo che, insieme a Geltrude, recupera l’idea di una famiglia buona,
onesta e attenta a chi ha bisogno. Questa famiglia diventa quindi il nucleo centrale di un'autentica
testimonianza di educazione.

III. Terzo volume → Si fa sempre più viva una pedagogia della famiglia, sostenuta dai principi di
un’educazione fatta di piccoli gesti. Emerge l’alto valore educativo della scuola e della rigorosa
educazione professionale al lavoro. Con l’idea di un nuovo progetto educativo, Arner ed Ernst
affidano la nuova scuola all’ex-tenente Glüphi che a sua volta si fa aiutare dalla buona Geltrude
per poter svolgere in modo migliore e rigoroso il suo operato.
La nuova Bonnal non è più avvitata sulle dinamiche autoritarie della ricchezza e, nella dimensione
sociale e civile, viene a incarnarsi nella semplicità di Geltrude, nella sobrietà di Glüphi,
nell’autorevolezza di Arner, …

IV. Quarto volume → Arner continua a far trasparire la dedizione verso quel sentimento dell’umano
che può e deve far muovere uno Stato intero; è proprio avvicinandosi alla conclusione del romanzo
che l’orizzonte educativo viene a saldarsi con quello legislativo.

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3.2 Le categorie pedagogiche di formazione e di educazione nelle idee di
Familie, Schule e Gemeinschaft

Lienhard und Gertrud discende in profondità dentro i fondamenti di una pedagogia autenticamente
umana. Il tema cardine del pensiero di Pestalozzi è l’uomo che attraverso la sua corporeità e spiritualità,
attraverso la sua natura e la sua esperienza costituisce il punto di partenza e di arrivo del pensiero
pedagogico. Fare chiarezza sui concetti di famiglia (Familie), scuola (Schule) e comunità (Gemeinschaft)
significa mettere in luce i tre nuclei fondativi del romanzo, ma soprattutto del pensiero dell’autore.

Il “focolare domestico” è il luogo di partenza dell’educazione: in esso prende forma l’uomo ben educato
nell’attenzione al prossimo, nell’accettazione del proprio status sociale e nella costanza e nella tenacia che
permettono di superare le difficoltà. I valori orientanti della famiglia sono quindi fedeltà, amore materno e
paterno, dignità dell’uomo, umiltà, ordine, impegno e perseveranza.

In famiglia, sono l’amore materno e paterno a muovere le azioni più educative verso il Mensch.
L’educazione domestica si invera in un’educazione alle buone maniere fatta di garbo, gentilezza,
pacatezza e calma.

Ostile al nichilismo religioso e al fanatismo della Chiesa di quel tempo, Pestalozzi incarna nella figura del
pastore Ernst l’idea di un padre del popolo libero dagli eccessi dell’intellettualizzazione
dall’indottrinamento. La Chiesa smarrisce l’uomo e lo conduce alla nientificazione attraverso l’abuso delle
parole.

Se la famiglia si pone al centro della comunità, il villaggio ne beneficia, ma soprattutto attraverso una
scuola rinnovata che prepari fisicamente, intellettualmente e moralmente il fanciullo al lavoro. La scuola
che emerge è una scuola dell’uomo poiché

- Sa mettersi al cospetto della vita e della storia

- Sa cogliere i tratti esistenziali ed esperienziali assumendoli come punti di partenza del suo agire
pedagogico

- Dona all’esperienza individuale ordine e senso e conduce l’uomo al suo complessivo compimento.

La questione scolastica (ovvero il rinnovo della scuola) diventa il perno attorno al quale si costruisce il
sogno di un villaggio che, fondato sul lavoro, sia testimone dei valori di bontà e giustizia. Famiglia e scuola
si uniscono alla comunità, operando per la crescita degli uomini.

3.3 Fondazione pedagogica e trasformazione sociale nel pensiero pedagogico


pestalozziano

L’idea di una funzione emancipatoria dell’educazione presso i ceti più poveri si inscrive in un progetto
educativo più ampio che pone l’uomo umano al centro della riflessione politica. L’educazione che tutela
l’uomo dal suo stato di natura, dai vizi e dagli istinti diviene allora una cura. L’uomo che cresce,
individualmente e socialmente, dentro ad un percorso educativo diventa la figura assiale a cui la società
ruota e diventa migliore.

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Nell’opera, l’ordine sociale abbraccia il villaggio perché ogni uomo ha imparato a pensar-si in un ordine
che è formativo, domestico, scolastico e che dona forma ad ogni esperienza. In questa opera, Pestalozzi
abbandona l'idea di una natura umana che tende all’armonia, alla pace, all'amore (idea che si trova nella
Veglia), ma qui la natura viene vista come un aspetto che perturba l'aspetto umano nella vita societaria.
Per governare occorre la “saggezza di un legislatore che conosca a fondo l’anima umana”

Colui che vive senza una educazione civile vive secondo natura ed è dunque creatura debole e pericolosa.
Chi invece si assume responsabilità sociali, comunitarie e collettive deve governare rivolgendo
l'attenzione all'uomo, alla sua dignità e alla sua umanità

Per Pestalozzi, la famiglia, la scuola e la comunità si strutturano in modo tale da poter essere l’una lo
specchio dell’altra e insieme cooperare per un’autentica educazione dell’uomo (Erziehung des
Menschen).

4. Il Wie Gertrud Ihre Kinder Lehrt di Johann Heinrich Pestalozzi:


costitutività pedagogica e articolazione didattica

4.1 Nel contesto biografico

La Rivoluzione francese e la successiva invasione napoleonica della Svizzera segnano un passaggio


decisivo nella storia del paese: in Svizzera giungono le idee di libertà, fraternità ed uguaglianza, ma con
esse arrivano anche guerre, oppressione e violenza.

Quando la Svizzera viene invasa dalla Francia, la tipica autonomia cantonale viene sostituita da un
sistema centralistico e inoltre il governo svizzero è sottomesso alla Francia, perdendo la sua tradizionale
neutralità. La riforma politica delude le aspettative di chi vedeva nella caduta dell’antico regime una
possibilità di maggior equità di diritti.

La ricchezza prodotta in Svizzera arricchisce solo i banchieri, mentre gli strati più poveri sono sempre più
indigenti perché devono ospitare obbligatoriamente i soldati francesi. Mutano anche la realtà sociale e la
struttura familiare non è più in grado di assicurare protezione e cura ad ogni membro della famiglia.

L’opera educativa di Pestalozzi si rivolge proprio ai bambini poveri attraverso la cosiddetta istruzione
popolare. Il saggio ripropone la figura di Gertrud come simbolo della madre che ha la possibilità e dovere
di avviare i figli all'educazione e all'istruzione elementare. Nell’opera Pestalozzi esplicita le idee formulate a
proposito dell’istruzione popolare.

La chiusura dell’Istituto di Neuhof e la breve esperienza all’orfanotrofio di Stant vengono citate come parti
di un continuo processo di conoscenza e non come dei momenti negativi. L’obiettivo dell’opera di
Pestalozzi è quello di elaborare un metodo di insegnamento che consentirebbe di promuovere
l’educazione e l’istruzione anche alle classi sociali più povere.

Tale metodo è basato sulla convinzione che il popolo possa appropriarsi di nozioni sufficienti per accedere
alla conoscenza autonomamente in modo tale che possa emanciparsi dalla povertà e possa prendere
contatto con la propria natura spirituale.

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L’opera prende forma a Burgdorf, luogo in cui tirocinanti da tutta Europa vanno ad osservare le pratiche
educative di Pestalozzi nell’istituto ed è in continua revisione poiché è guidata dall’esperienza quotidiana.
L’opera è in forma epistolare ed è composta da 13 lettere.

4.2 Piano dell’opera e ripercussioni nella didattica pestalozziana

Oltre alla semplicità del processo istruzionale, Pestalozzi utilizza anche le osservazioni da lui fatte nei
contesti più poveri e dal mondo contadino per comprendere quanto sia fondamentale la connessione tra
conoscenza intellettuale e conoscenza pratica.

Il compito del maestro non è fornire nozioni, ma conferire gli strumenti affinché ciascuno possa giungere
ad un grado di autonomia sempre maggiore nel percorso di conoscenza. E‘ a partire da questi principi che
Pestalozzi formula i rudimenti del suo metodo di insegnamento ed evidenzia la necessità di libri dedicati ai
bambini in età prescolare.

L’insegnamento elementare non ha solo il fine dell’acquisizione delle principali nozioni di scrittura e calcolo,
ma è inteso anche come esperienza vitale per chi si avvia alla ricerca della verità e della natura del suo
essere, uscendo dal circolo dell’ignoranza che li sottomette alla furbizia altrui; emerge qui lo spirito
illuminista di Pestalozzi.
I principi cardine del metodo sono:

1) Esercizio dell'organo vocale;


2) Implemento delle capacità mnemoniche
3) Sviluppo delle capacità di attenzione

La lingua è il primo mezzo di conoscenza dell’uomo e strumento basilare affinché si sviluppi il pensiero
autonomo. All’inizio, il bambino si avvicinerà agli oggetti sensibili da lui conosciuti soltanto quando avrà
acquisito buone capacità linguistiche allora potrà esplorare i concetti astratti.

Affinché il metodo abbia successo l'istruzione deve avviarsi e procedere in ambito domestico così che i figli
possano avvalersi della saggezza dei genitori. Esso deve proseguire come di seguito:

a) L’intuizione degli oggetti e del mondo sensibile viene sviluppata a partire dall’esercitazione nel
tracciare con precisione gli elementi basilari di ogni figura;

b) La numerazione ed i concetti fondamentali dell’aritmetica vengono assorbiti a partire dalla


manipolazione di oggetti reali;

c) L’esercizio mnemonico delle parole d’uso quotidiano consente ai bambini di descrivere ciò che
effettivamente conoscono

Diversamente lo studio della lingua si articola in:

- Educazione dell’organo vocale;


- Studio delle parole per conoscere i singoli oggetti;
- Studio della lingua per imparare ad esprimere con chiarezza ciò che si conosce.

Lo studio della lingua avviene con l’esercizio della lettura che a sua volta permette l’esercizio della
memoria e accompagna alla conoscenza di vocaboli afferenti a diversi ambiti disciplinari. Fine ultimo del
linguaggio è portare l'uomo da intuizioni oscure a concetti chiari e distinti.

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Lo studio della forma prende avvio dall’intuizione delle forme caratteristiche degli oggetti: la coscienza
intuitiva si sviluppa nell’uomo attraverso la conoscenza sensoriale, casuale o presentata da maestri e
genitori; inoltre, le conoscenze tratte dall'attività pratica si connettono alle intuizioni confermando
l'esattezza e imprimendo continuità ed armonia.
Il disegno assume importanza per la comprensione delle misure e dei rapporti numerici. Introducendo
gradualmente piccole variazioni alla forma base, il bambino proseguirà nella riproduzione grafica con
sempre maggior perizia.

Lo studio del numero è importante perché possiede il valore dell’infallibilità: l’aritmetica e le sue leggi
primarie sono fondamentali cognizioni per la comprensione della natura. Inizialmente, l’esercizio
consentirà in domande per facilitare l’intuizione dei rapporti fra numeri, ma successivamente si
abbandoneranno gli oggetti reali e si utilizzeranno le tavole aritmetiche.
In quest’ottica, lo studio aritmetico non esige uno sforzo mnemonico, ma semplicemente l’utilizzo della
ragione.

4.3 Gertrud: la figura della madre

Pestalozzi sceglie il nome Gertrud per indicare una qualsiasi madre che è il fulcro dell’istruzione e
dell’educazione. Pestalozzi si sofferma sullo stato di sofferenza in cui versava la maggior parte della
popolazione e ritiene che la scuola possa essere lo strumento per eliminare la decadenza del popolo:
l’insegnamento dei primi elementi è già sufficiente a sviluppare nei bambini il sentimento di armonia e
bellezza.

Ponendo l’arte dell’insegnamento nelle mani della madre, il metodo deve essere della massima
semplicità: la madre può e deve accompagnare il figlio nella crescita con una buona educazione, a
prescindere dell’istruzione che lei stessa ha ricevuto.

L’insegnamento è affidato alle donne per lo stretto contatto che hanno con il bambino già dalla nascita. Il
ruolo della madre risulta fondamentale nella connessione tra educazione morale ed educazione
intellettuale.

Tramite l’educazione, il piccolo impara ad essere paziente per necessità, poi la sua obbedienza diventerà
attiva e solo più tardi potrà comprendere la bontà. Con lo sviluppo dei sentimenti di amore, fiducia,
gratitudine e obbedienza, l’uomo comincia ad avere coscienza e senso del dovere e del diritto.

La divaricazione tra i sentimenti e il mondo sensibile significherebbe la separazione della ragione


dall’amore e dell’educazione intellettuale dalla fede. L’egoismo diventerebbe il solo "motore d’ogni attività”.
La madre è la prima fonte di insegnamento che si fonda sui sensi e sul cuore.

In ogni cosa che la madre insegna, il bambino può intravedere “l’infinito amore divino”. L'insegnante deve
essere guidato da un amore simile a quello materno per poter comprendere e connettere nel metodo
l'educazione morale con l'educazione intellettuale.

4.4 Il rapporto circolare tra Bildung e Erziehung (formazione ed educazione)

Chiarita la figura simbolica della madre, l’istruzione assume i connotati di una più ampia opera educativa:
il metodo e la didattica proposti chiamano in causa le categorie di Bildung e di Erziehung.

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4.4.1 Natura, sentimento e vita nella Erziehungsanschauung di Pestalozzi

Dal ruolo pedagogico riconosciuto alla madre si evincono i principali elementi della
Erziehungsanschauung - visione educativa - di Pestalozzi. L’arte educativa, per favorire l’inclinazione
naturale dell’uomo al proprio sviluppo interiore, deve agire affinché vi sia una naturale relazione e
armonia fra la conoscenza e lo sviluppo interiore.

L’educazione fa da sostegno all’opera di perfezionamento dell’uomo, tuttavia non può mutare l’essenza
del processo di elevazione dello spirito umano. La forza dell’educazione è rappresentata dall’armonia
“delle sue azioni e dei suoi effetti”

L’educazione può dare ordine a ciò che la natura offre in maniera poco chiara e dispersiva; Pestalozzi
sostiene che esiste solo un metodo di insegnamento ovvero quello basato sulle eterne leggi della natura.

L’arte educativa ha come punto centrale l’uomo in formazione e ha il compito di semplificare e favorire la
possibilità di cogliere l’essenza e la verità del mondo. Ciò che allontana l’uomo dalla sua formazione gli è
dannoso; infatti, anche l’istruzione può esserlo poiché la lingua “è il primo strumento che corrompe
l’uomo”.

Accanto alla conoscenza intellettuale, vista l’interesse alla popolazione povera, Pestalozzi incita
l’affiancamento con la conoscenza pratica poiché anch’essa dovrebbe essere mezzo di elevazione
spirituale.

L’educazione dovrebbe essere il legame tra natura sensibile dell’uomo e la sua natura spirituale:
l’educazione fondata sulla natura dell’uomo consente l’elevazione e lo sviluppo della natura stessa
attraverso le esperienze e la vita.

4.4.2 Sul significato fondativo della Bildung

L’educazione è molto più che istruzione. L’opera educativa si inserisce fra l’esperienza sensibile e la natura
umana: fornisce conoscenze utili alla vita, ma il suo fine più rilevante è la felicità dell’uomo.

Per Pestalozzi, l’educazione trova il suo inizio e la sua fine nella Bildung, dove per Bildung si intende quel
processo di sviluppo spirituale interiore che fa della cultura, della vita, dell’esperienza e dei sentimenti ciò
attraverso cui ciascun uomo può donare nuove forme alla propria natura originale: la formazione umana,
che nel suo dipanarsi è Umbildung (trasformazione), assume i contorni di una ricerca dell’armonia del
Geist (spirito).

L'uomo assume nuove forme per e attraverso; la Bildung è di duplice natura: è autoformazione dello
spirito e formazione sociale. La Bildung e l'educazione appaiono in un rapporto di natura circolare: esse
conducono l'uomo all'elevazione spirituale tesa ad un continuo perfezionamento soggettivo.

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5. Dallo Stanser Brief a Die Methode

A seguito della proclamazione della Repubblica elvetica nel 1798, il fervore rivoluzionario dilaga
velocemente e costringe le autorità politiche a cedere alle rivendicazioni di sovranità popolare, libertà ed
uguaglianza degli insorti. Le attese dei riformatori e dei patriottici vedono ristabilito un corpo statale
repubblicano basato su libertà, giustizia e senso civico, ma purtroppo queste speranze saranno infrante.

Il giovane Pestalozzi si forma nel vivace e articolato contesto culturale di una Zurigo settecentesca pre-
rivoluzionarie che vive un periodo particolarmente florido a livello artistico, culturale, intellettuale ed
economico.

In questo clima di crescente fermento critico, Pestalozzi, giovane studente di giurisprudenza, si forma
intellettualmente e politicamente aderendo al circolo che raduna i giovani patrioti riformatori repubblicani
radicali di Zurigo.

Nella storiografia della Zurigo Settecentesca si evidenziano due processi di natura politico-amministrativa
ed economico-finanziaria:

- Oligarchizzazione del potere → Una élite di censo monopolizza le posizioni chiave dell'apparato
amministrativo e decisionale e il divario tra città e campagna si acuisce ulteriormente;

- Mercificazione della vita sociale → Il sistema economico-creditizio zurighese si confronta con la


concezione capitalista emergente e l’espansione dei mercati finanziari (es. banche)

Entrambi questi fenomeni alimentano il dibattito culturale cittadino: i cambiamenti sono percepiti come
stravolgimenti del comune senso del vivere civile e spingono decise critiche al sistema societario
instaurato. Un’aura di disincanto cade su Zurigo e per questo si rinnova lo studio degli storici per far
riemergere quegli ideali di libertà, giustizia, virtù e amor patrio.

Lo scontro tra i movimenti riformatori dell’oligarchia cittadina culmina nella denuncia di diversi atti di
corruzione, così all’indignazione suscitata dagli scandali politici si accompagna la forte insofferenza verso
uno stato di inarrestabile declino morale: secondo le accuse dei riformatori, l’intero sistema di vita
comunitaria rischia di corrompersi.

Le aspirazioni dei riformisti intravvedono nell’educazione e nell’insegnamento, soprattutto nei confronti dei
poveri, le vie maestre per arginare il decadimento sociale e per formare le presenti e future generazioni ad
una vita comunitaria virtuosa.

L’esperienza zurighese segnerà Pestalozzi che nel mentre si era distaccato dai radicali per avvicinarsi alle
idee del Okonomische Patriotismus.

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5.1 Il periodo rivoluzionario 1798-1803: il Direttorio e la Repubblica Elvetica

Nella primavera del 1978 si dà vita alla costituzione della Repubblica Elvetica: si configura uno stato
unitario centralizzato fondato sui principi dell’uguaglianza giuridica, della sovranità popolare, della
separazione dei poteri e sul sistema democratico rappresentativo; inoltre, insieme alla libertà di stampa,
viene sancita la separazione tra Stato e Chiesa.

Tuttavia, nella politica quotidiana si finisce per tutelare e difendere la conservazione dei privilegi dei vecchi
ceti patrizi e aristocratici. Fin da subito due Cantoni si rifiutano di aderire al nuovo ordine statale; pertanto,
le difficoltà per la Repubblica Elvetica si manifestano immediatamente.

Il Direttorio è coadiuvato nell’esercizio dei suoi compiti da quattro Ministri, uno dei quali è Stapfer, Ministro
della Scienza e delle Arti, il quale dà subito avvio ad un’importante opera di riforma generale
dell’istituzione scolastica: il modello di riferimento principale è quello di Condorcet, ma Stapfer intende
integrarlo con una formazione morale (moralische Bildung), finalizzata a forgiare nel bambino l'amore per
la verità e la giustizia, nell’adulto la saggezza e la virtù.

I piani governativi prevedono una Volksbildung universale che si articola su tre livelli:

a) La scuola elementare aperta a tutti i cittadini;


b) Il sistema ginnasiale e delle scuole tecnico professionali;
c) L’accademia scientifica, preposta alla formazione superiore.

E numerose iniziative di riforma riguardano:

- La costruzione di un sistema scolastico pubblico organizzato su base cantonale e governato


perifericamente dalle commissioni educative locali;
- L’emanazione di una specifica legge scolastica che promuova e garantisca il diritto allo studio,
l’obbligo scolastico e la laicizzazione dell’insegnamento e del regime scolastico;
- Percorsi di formazione per gli insegnanti;
- L’istruzione per gli adulti.

Pestalozzi propone una riforma e chiede dei finanziamenti statali per l’organizzazione di un istituto
pedagogico: inizia la collaborazione con la conduzione dell’orfanotrofio di Stans. L'esperienza di Stans
rappresenta l'origine del mito pestalozziano poiché egli, in una situazione caratterizzata da caos interno
ed esterno, riesce a trasformare l'orfanotrofio in una provincia pedagogica.

5.2 Stanser Brief: il sogno pestalozziano e i tre gradi della sittliche


Elementarbildung

L’esperienza di direzione dell’orfanotrofio di Stans si interrompe bruscamente a causa dell’avanzata delle


truppe nemiche. Con l'interruzione dell'esperienza di direzione dell'orfanotrofio viene interrotto il grande
sogno della sua vita.

Pestalozzi, infatti, fin dai primi anni del suo operato, annuncia nelle lettere scritte agli amici come la ricerca
dei modi per facilitare l'educazione dei poveri fosse l'unico obiettivo della sua vita e tra le tante tematiche
che compongono la cerchia dei suoi interessi quella che lo occuperà per l'intera vita riguarda la
condizione di povertà del popolo e le strategie da adottare per condurre l'umanità a una rigenerazione
sociale e spirituale.
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L’orizzonte concettuale entro il quale Pestalozzi ha operato a Stans gli ha permesso di raggiungere ampi
risultati: ha attuato un’educazione popolare che si è sviluppata all’interno dello stesso ceto di
appartenenza dei soggetti. Pestalozzi divide i ragazzi ospitati in due tipologie:

- Pieni di audacia e sfrontatezza, abituati all’ipocrisia ed alla falsità;


- Oppressi dalla miseria, incapaci d’amore e timorosi, ragazzi dunque strappati alle sicurezze
familiari di una vita domestica

Per tutti, però, l’autore, confida nelle forze della natura umana che Dio ha posto anche nei ragazzi più
poveri: si tratta di liberare dal fango della rozzezza le disposizioni naturali, le magnifiche facoltà e capacità
dell’essere umano.

Pestalozzi, attraverso l’allestimento di relazioni e ambienti semplici, ma puri e casalinghi, disegna


un’educazione dell’uomo che si fonda sull’idea e la possibilità di non ricorrere ad alcun mezzo artificiale e
di adoperare unicamente come mezzo di educazione la natura che circonda i ragazzi: si tratta di far
emergere e risvegliare le potenzialità latenti orientate al bene morale e iscritte in ciascun uomo.

L’attenzione educativa pestalozziana si affina nella descrizione della dimensione relazionale che si instaura
tra l'allievo e il suo insegnante, si tratta quindi di far emergere maieuticamente le potenzialità latenti
orientate al bene morale e iscritte in ciascun uomo.

Ovviamente il rapporto di confidenza e di affetto tra educatore e ragazzi non è affatto facile da stabilire:
all’inizio i ragazzi erano titubanti della sua figura, ma presto dimostrarono attaccamento verso quella
persona che potrebbe fornire loro un futuro che prima non avrebbero avuto.

Nell’istituto di Pestalozzi viene posta attenzione e rispetto ai ritmi e ai tempi educativi di ciascun bambino
che facilitano l'emersione delle forze naturali e il dispiegarsi dei sentimenti puri che connotano ogni essere
umano

Pestalozzi traccia una dimensione educativa che intende rispecchiare la naturalezza dell’ambiente
domestico nel quale ciascun bambino può soddisfare i propri bisogni quotidiani e può sviluppare le
proprie attitudini: ogni ragazzo diventa protagonista della propria Bildung ed è sostenuto nella formazione
dalla sua potenzialità umana, dagli altri bambini e dall’adulto che accompagna il percorso educativo
facendosi garante della cura completa, abbracciante la totalità spirituale dell’essere umano. Piuttosto che
affidarsi ad una disciplina rigida, Pestalozzi mira a far emergere un fondamento superiore.

Nello Stanser Brief del 1807 vengono elencate tre prospettive che delineano il perimetro della formazione
morale elementare:

1) Esercitazioni morali attraverso il superamento di sé stessi e l'impiego in ciò che è giusto e buono:
ovvero la fase pratica del metodo nella quale l’impegno educativo e formativo si incentra
sull’esperienza concreta maturata da parte dei ragazzi nel contesto dell'orfanotrofio.

2) Esercitazioni per dominare sé stessi: ovvero fase di promozione di un’attitudine abitudinaria


orientata all’attuazione di comportamenti e atteggiamenti virtuosi

3) Acquisizione di capacità: ovvero fase della modalità pratica al fine di promuovere la formazione
morale. Fa riferimento alle tante piccole e grandi mansioni che caratterizzano la vita comunitaria.

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Nel contesto di Stans, dove il numero di ragazzi da accudire era alto, Pestalozzi non rifiuta l’uso delle
punizioni corporali: queste non vengono somministrate per mantenere una forma autoritaria del potere,
ma hanno come fine il perseguimento di obiettivi educativi. Nessuno schiaffo ha mai prodotto
atteggiamenti di ostinazione poiché il contesto era all’interno di una relazione significativa e soprattutto
era seguito da opportunità di riconciliazione.

La dimensione ultima di educazione per i ragazzi è la realizzazione armonica della persona. La


dimensione della quiete consente al singolo di far decantare riflessivamente le esperienze maturate per
poterle porre in relazione con il personale contesto di vita. L'atto riflessivo è il momento finale nella
progressione educativa e accompagna e supporta l'agire concreto.

Nonostante l'esperienza a Stans si concluda per le vicende belliche e Pestalozzi non riesca a teorizzare in
modo compiuto un metodo di insegnamento, si convince del fatto che è possibile e agevole insegnare
contemporaneamente a un gran numero di ragazzi anche di età molto diversa coniugando lo studio con
l'attività lavorativa.

5.3 Die Methode: la didattica di Pestalozzi

Giunto a Burgdorf nel 1799, Pestalozzi ha la possibilità di proseguire le sperimentazioni didattiche iniziando
a lavorare come maestro elementare in una scuola diretta dal calzolaio Dysli, ancora saldamente
ancorato ad un insegnamento tradizionale, il quale non vede di buon occhio le sperimentazioni del nuovo
arrivato.

In breve tempo, inevitabilmente, si crea un conflitto sia con Dysli sia con i genitori dei bambini, perciò,
Pestalozzi viene trasferito in un altro istituto dove è libero di sperimentare le sue innovative pratiche
d’insegnamento. Nel 1800 Pestalozzi riceve l’incarico di Leher a Burgdorf: ottiene la direzione della nuova
istituzione formativa per gli insegnanti.

Nel 1801 “Die Methode" viene propagandato per la sua semplicità d’impiego: ogni madre e ogni
insegnante, pur non possedendo le conoscenze necessarie, applicando i principi educativi poteva ottenere
i risultati di apprendimento attesi. Il metodo segue il cammino della natura.

L'insegnamento scolastico dell'epoca viene criticato da Pestalozzi che accusa la scuola di rimanere chiusa
in sé stessa, di restare scollegata dalle esperienze di vita concreta dei suoi alunni e di una eccessiva
dannosa ed inutile verbosità.

La natura fornisce all'uomo i mezzi per cogliere l'essenziale delle cose che sono individuati da Pestalozzi in
tre istanze: la situazione, i bisogni e le relazioni personali. Tali aspetti dovrebbero essere il punto di
partenza di ogni impegno educativo ed istruttivo.

L'uomo, al fine di poter dare articolazione e trasformare la personale dimensione vitale, necessita di
apprendere alcune arti che non sono fornite dalla natura: saper parlare, disegnare, scrivere, contare e
misurare sono abilità alla base delle pratiche istruttive di Pestalozzi. La formazione alle arti deve
mantenere un procedere graduale e armonico poiché il suo distaccamento si ripercuote nei
comportamenti che sono disarmonici e superficiali.

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Pestalozzi intravvede nella fiducia e nella ubbidienza quegli elementi capaci di colmare lacune (causate
dalla confusione dell’esistenza e dalla carenza di stimoli esperienziali adatti) per indurre comportamenti
morali capaci di edificare il raffinamento interiore dell’essere umano: Pestalozzi abbraccia attraverso il suo
metodo una Bildung morale e religiosa.

Il “Die Methode", nel suo complesso, verrà rielaborato e sviluppato ulteriormente sia dallo stesso Pestalozzi
sia dalla cerchia dei suoi collaboratori, ma con il passare del tempo andrà assorbendosi in nuovi
paradigmi educativi. Inoltre, le aspettative di questo metodo, riposte in un procedimento che si
annunciava efficace per qualsiasi disciplina scolastica nonché per l'educazione morale preannunciando
una imminente rigenerazione sociale, sono state del tutto deluse.

Le principali critiche rivolte al metodo, e più in generale al pensiero pestalozziano, sono già rintracciabili
nel Stanser Brief e sono: immobilismo di classe, marcato paternalismo, moralismo retorico,
conservatorismo politico.

Le vicende narrate sull'esperienza di Stans possono essere ricollegate ad esperienze maturate in luoghi e
tempi diversi come per esempio: “The Boys Town” di Father Edward Flanagan nel Ohma degli anni Venti del
Novecento oppure al gruppo illegale ebreo nella Berlino nazionalsocialista o alla “Scuola di Barbiana” di
Don Lorenzo Milani.

Tutte queste storie hanno saputo indicare nella loro unicità e diversità una via d'uscita dal rischio
quotidiano della desertificazione dell'essere spirituale e hanno proposto una via d'uscita mettendo al
centro un autentico rapporto umano per condurre ad un'eterna possibile umanizzazione.

6. La vita come metafora del mondo nello Schwanengesang (canto del


cigno)

6.1 Chi è l’uomo?

Pestalozzi definisce lo Schwanengesang la storia dei suoi esperimenti: lo scavo meditativo porta Pestalozzi
al centro e gli dona la stenia necessaria per riconsiderare l’attività educativa. Lo Schwanengesang si pone
come:

- Una fondazione pedagogica, perché Pestalozzi vuole opporre ai tratti deformanti l’umano,
l’educazione;
- Un ripensar-si dell’autore;
- Un progetto educativo per la comunità.

I nuclei costitutivi dello Schwanengesang sono due:

- Formazione elementare → Considerata l’idea della conformità alla natura nello svolgimento e
perfezionamento delle attitudini e delle facoltà del genere umano. La religiosità è il superiore
risultato di ogni autentica formazione umana, infatti, la verità della formazione elementare e di
tutto il complesso dei suoi mezzi trae origine dalla scintilla divina che è insita nella natura umana

- Elemento autobiografico → Legato all’esperienza, al contesto ed alla storia dell'autore, questa


parte dell’opera contiene numerose possibili domande che il lettore potrebbe rivolgere a Pestalozzi
stesso.

22
Per esempio, Pestalozzi nel 1744 trasforma il suo podere nel punto centrale delle sue iniziative
pedagogiche e agricole. Egli, infatti, aveva intenzione di istruire, educare e preparare al lavoro i
fanciulli e allo stesso tempo mantenere la casa con quanto ricavato dalla vendita della
produzione della stessa fattoria. Egli crea un legame tra agricoltura e lavoro industriale pensando
che i bambini senza mezzi avrebbero potuto combattere da loro stessi la povertà.

Egli afferma che per tutta la vita ha ricercato la cifra umana intima e celata dell'uomo. Per l'autore l'essere
umano è in continua generazione e la sua essenza si realizza nella conciliazione formativa tra natura
umana e potenza divina, svelando la fecondità dell’umano nella vita.

6.2 Il ‘Das Leben bildet’ nello Schwanengesang le forme di vita nel canto del
cigno

Pestalozzi afferma che l’uomo trova la forza formativa nella relazione intima con Dio e nei rapporti esteriori
famiglia, lavoro e comunità, cosicché la vita in tutte le condizioni sviluppa le facoltà umane e l’uomo si
forma nella vita.

Il “Das Leben bildet” è il rapporto educativo che ogni uomo instaura con la propria esperienza. Si tratta di
una relazione capacità di portare a compimento lo sviluppo della natura finché questa si coniuga alla
comunità.

6.3 Dove sei, forza della natura, pura forma di umanità?

Pestalozzi precisa che la natura umana consiste nell' essenza dell'umanità medesima e procede dallo
spirito dalla vita delle interne facoltà divine: la forza della natura umana è spiritualità, libertà e attività e
fonda l'uomo nella conoscenza che è posta nell’essere dall'intuizione. L'intuizione va intesa come
rivelazione dello spirito e si edifica sull'armonia tra soggetto e mondo.

Nello Schwanengesang, numero, forma e parola sono gli elementi dell’apprendimento intuitivo: da essi
proviene il nostro sapere. Secondo Pestalozzi, l'arte di imparare a parlare è un gradino tra la facoltà
dell'intuizione e la facoltà del pensiero.

Tale idea verrà poi ripresa anche da Don Lorenzo Milani; infatti, sia nelle esperienze di Pestalozzi come nella
scuola di Barbiana, prendono vita forme di convivenza basate sulla reciprocità, sulla fiducia e sulla
familiarità; la relazione educativa è intesa come esperienza di vita.

6.4 Idea, essenza e forma della Menschenbildung pestalozziana

Per Pestalozzi la Bildung è l’inveramento dell’essenza umana perché la molteplicità delle esperienze di
vita forma l’uomo nell’intima coscienza. Credere e amare conducono l’uomo alla verità e formano la
Bildung come Menschenbildung perché la formazione dell’uomo si coestende nella vita: la
Menschenbildung pestalozziana è totale esperienza di vita autentica e un procedere nell’universale
itinerario dell’amore.

Natura, esperienza e spirito sono i concetti fondamentali della Menschenbildung: dialettica tra interno ed
esterno che si origina nella coscienza dell’uomo.

23
7. La filosofia dell’educazione di J. H. Pestalozzi

7.1 La Kulturstimmung della Svizzera setto-ottocentesca: le radici di una


filosofia dell’educazione

L’atmosfera culturale delle campagne svizzere tra Sette e Ottocento è impegnata di povertà, materiale e
spirituale, in piccoli centri tra le montagne mentre Zurigo riunisce la borghesia imprenditoriale. Le letture di
Fichte, Kant e di Rousseau innescano in Pestalozzi il desiderio di cambiare il mondo che lo circonda.

Tale desiderio si esplica nell’esperienza di Neuhof che sembra segnare il passaggio pestalozziano dalla
dimensione socio-politica-economica a quella individuale: per arrivare a mutare le condizioni sociali e
culturali è necessario operare pedagogicamente sui singoli.

Disapprovando la violenza rivoluzionaria e il dispotismo francese, Pestalozzi trova nella Bildung la radice
delle relazioni umane: è in essa che l'educazione rinviene terreno da fertilizzare. Pestalozzi vuole migliorare
la realtà in cui vive e in base a tale progetto profila la propria filosofia dell’educazione.

L’autore legge nei poveri segni evidenti di corruzione, indisciplina e ignoranza e definisce tutto ciò come
fango che avvilisce e imprigiona le forze naturali della vita. Pestalozzi si rivolge anche ai legislatori
richiamandoli alla funzione etica che lo Stato ha il dovere di assumere ed esplicare. L’amore e la fede sono
due possibili chiavi per la libertà e la nobiltà d’animo.

Nella filosofia dell’educazione ricopre un ruolo determinante l’identità formativa del soggetto: essa si
radica nelle fonti culturali e si dinamizza nella partecipazione esistenziale all’ambiente circostante. L’uomo
è un soggetto che diparte dall’esperienza per vivere tutte le facoltà e le proprie aspirazioni.

L’anelito di Pestalozzi è universale: attraverso l’educazione, anche i più umili possono essere coadiuvati a
pervenire alla dignità umana, all’elevazione morale, al sentimento religioso e all’alfabetizzazione.
L’educazione è un dovere dell’umanità.

Pestalozzi non è autore di un sistema filosofico, ma l’intenzionalità del suo pensiero è quella di volgere la
parola proferita a chiunque abbia un ruolo educativo nella comunità, madri comprese. Egli, dunque, non
esprime alcuna intenzione di redigere un sistema ideativo né un prontuario comportamentale.

La filosofia dell'educazione di Pestalozzi è radicata nella pragmaticità dei fatti reali, e apprezzabili
razionalmente. Egli non manca però di richiamare l'uomo a pensare criticamente e problematicamente.

La costante abitudine a riflettere e pensare di Pestalozzi si traduce in quella filosofia dell’educazione che
ha costruito a partire dall’esame critico e problematico delle debolezze del sistema sociale, scolastico,
familiare, ma soprattutto dall’esame del suo vissuto esperienziale.

Il suo spirito ricco di fede nell'umanità e pregno di istanze educative gli permette di costruire una filosofia
dell'educazione che si spinge oltre gli anni e i luoghi in cui egli stesso vive.

24
7.2 Categorie ideative del pensiero teoretico pestalozziano

Il pensiero pestalozziano si sviluppa nell'arco temporale di numerose decadi di esperienze educative.


Quando Pestalozzi si riferisce all’educazione, la sua parola narra anzitutto la vita, l’uomo, la formazione
nell’umano.
Le categorie ideative che sostengono il suo pensiero si radicano nell’umano e nel formativo:

- Amore → Presentato da Pestalozzi come un valore imprescindibile nel corso dell’esistenza umana.
Dio ha provveduto a mettere in ogni cuore l'anelito a credere ed amare. L’amore è la forza
originaria dell’educazione, alla quale bisogna subordinare qualsiasi metodo.
La parola di chi educa, per essere efficace, deve essere dettata dall’amore per il proprio ruolo
pedagogico, ma soprattutto verso l’umano;

- Vita spirituale → Interconnessa alla coscienza e alla natura spirituale dell’uomo, Pestalozzi
chiarisce il rapporto tra Dio, natura spirituale e coscienza: Dio dà ai bambini una natura spirituale e
gli conferisce la facoltà di dare ascolto a tale voce, ma da solo egli ha difficoltà a farlo perciò ha
bisogno di sostegno e incentivazioni nella formazione dell’essenza interiore.
L'incontro con l'altro nei termini di un pathos che accomuna viene quindi individuato come il primo
bisogno interiore dell'uomo. L'interiorità dell'uomo non comporta chiusura in se stessi, infatti, la vita
spirituale rende tutti gli uomini partecipi di sé e quindi dell'umanità. La vita spirituale appartiene
all’uomo che si forma umanamente.

- Intuizione → Attività spirituale che connette e significa i dati elementari dell’esperienza; l’intuizione
è sorgente viva della conoscenza e l’intuizione sensibile è decisiva nel soddisfacimento del
bisogno, tipico della natura umana, di conquistare il concetto. L'educazione conduce l'umanità a
sviluppare l'intuizione del mondo che in Pestalozzi si ammanta di significati religiosi.

- Religione → Per Pestalozzi ha il compito di portare a termine l’educazione degli uomini poiché il
divino non proviene dall’esterno, ma è già parte della natura umana. Il divino è presente in ogni
sentimento umano e si profila quale fonte interiore di formazione a cui inevitabilmente il soggetto
attinge quando conosce sé stesso.

- Fratellanza e pace → Quando c'è maturazione pedagogica della personalità individuale si può
cogliere il superamento di ogni forma egoistica e la spontanea partecipazione all'ideale di
fratellanza e pace che unisce tutti gli uomini. Pace e serenità diventano mete esistenziali se
l’educazione elementare si pone come scopo quello di mantenere l’uomo nella via della natura.
L’educazione, infatti, stimola i soggetti a porsi nella condizione in cui possano essere più utili alla
comunità sociale.

La scuola deve impadronirsi dei seguenti principi pedagogici:

- Rispettare la spontaneità
- Accordare (nei limiti) la massima libertà
- Stimolare e cogliere stupore
- Usare la natura come mezzo di educazione
- Attribuire un valore educativo agli insegnamenti
- Facilitare nel soggetto il passaggio da conoscenza degli oggetti a retto giudizio
- Ricercare elementarità delle nozioni

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- Comprendere che non esista un’educazione perfetta

Pestalozzi pone al centro della scuola il soggetto che è essere spirituale. Innocenza e bontà devono essere
i capisaldi formativi. Nel corso della vita è possibile fare esperienze deformanti: le forme della
deformazione sono numerose, ma come prevenirle? Secondo Pestalozzi si prevengono attraverso
l’educazione all’umano e nell’umano.

Il primo agente educativo è la cura materna poiché l’amore materno è forza creata dalla Provvidenza per
far fronte ai bisogni formativi dell’infanzia. L’ambiente educativo ideale è costituito dalla vita familiare,
luogo di autentica educazione all’umanità.

La società è chiamata a organizzarsi in modo da rendere più agevole ed efficace il ruolo dei genitori che
precede quello dell'insegnante scolastico o dell'educatore convocati a completare l'educazione ricevuta in
famiglia.

Pestalozzi dedica particolare attenzione a chi sceglie la professione educativa: fra tutti i modi di agire, il più
solenne e sacro è quello della vocazione dell’uomo che dedica la vita a favorire lo sviluppo altrui. L’azione
dell'educatore è supportata da ciò che egli è e non da quanto egli dice.

7.3 La Menschlichkeit e la figura assiale della Bildung

La bontà è un tratto proprio della natura umana, quindi può divenire il principio fondamentale
dell’educazione: nella Bildung del soggetto la bontà deve essere il primo e dominante principio per
eccitare lo spirito e forare il cuore e quindi per perseguire fini elevati.

Per Pestalozzi, la Bildung è Harmonie, un’armonia con sé stessi nell’intima spiritualità che rispetta la
personale ed unica natura corporea e psichica: è l’armonia interiore a fornire nutrimento alle scelte ed alle
visioni del mondo e, quindi, alla concreta operatività.

Tuttavia, l'armonia interiore non pare sufficiente allo sviluppo della Bildung se non viene proiettata nei
rapporti con gli altri, alla ricerca di una comunione fraterna, universale (Menschlichkeit).

La natura umana mostra la sua ricca espressività quando il soggetto ascolta la voce interiore che gli
suggerisce come agire per migliorarsi. L’uomo si forma nella propria umanità tendendo alla felicità e il
cuore va considerato come un suo fondamento.

Armonia, felicità e amore rappresentano una triade di elementi da cui trae energia vitale la Bildung stessa,
una Bildung che si radica nella spiritualità naturale dell’uomo tendendo verso una serena armonia.

Pestalozzi prova a fondare l’educazione morale su tre elementi:

1) Stimolare sentimenti puri per suscitare uno stato d’animo morale;


2) Autodominarsi e a operare azioni giuste e buone per esercitarsi alla moralità;
3) Riflettere sulla giustizia e l'onestà dell’ambiente di vita per maturare il giudizio morale

Per ottenere una Menschlichkeit sono importanti una Geistesbildung, una Sinnenbilgung, (pag 238) ....

Ogni uomo ha diritto ad un percorso formativo soggettivo ed armonico che la formazione scolastica
stimola educattivamente nelle prime età; successivamente ciascuno ha diritto ad un cammino di
perfezionamento e formazione professionale; nessuno deve vivere una NIchtbildung.

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Lavia che cerca Pestalozzi attraverso una profonda e costante attenzione alla Bildung e all’educazione,
reclama il diritto alla libertà della coscienza e del proprio giudizio.

8. La pedagogia sociale di J. H. Pestalozzi

8.1 La Stimmung sociale della pedagogia pestalozziana

Pestalozzi rivolge senza sosta il pensiero verso i poveri e la loro condizione, perseguendo l’idea di fondare
un’istituzione per educare i poveri. Comprendere le cause di quanto ostacola il processo formativo è
indispensabile per allestire scenari educativi in grado di supportare efficacemente lo svolgersi della
Menschenbildung.

Tali ostacoli sono rimarcati da Pestalozzi nella sua analisi pedagogico-sociale di Pestalozzi rimarca in
numerosi passaggi la forza corruttrice derivante dall’accresciuta circolazione monetaria, portatrice di
disordine civile e morale. L’arricchimento distoglie i benestanti dal ricercare uno stile di vita spiritualmente
elevato e umilia i poveri cancellando i loro tratti di umanità.

L’uomo lasciato a sé stesso rimane invischiato nella natura inferiore dove dominano gli impulsi animali e il
volere soggettivo. Malgrado ciò, l’umana Natur possiede un’energia vitale che consente di elevarsi dalla
dimensione materiale verso quella spirituale: ogni soggetto ha l'opportunità di agire secondo il dover
essere perseguendo il perfezionamento interiore e non in base al personale tornaconto.

L'educazione, pur conducendo l'uomo oltre la sua individualità animale, è incapace di modificare la Natur
comune per tutti gli uomini, infatti, il degrado sociale imprigiona nel fango le forze interiori donate dalla
natura; perciò, Pestalozzi intende ripulirle e farle rifiorire.

L’uomo che si preoccupa della sua sopravvivenza avrà poca cura della sua Bildung. Migliorare le condizioni
economiche è un aspetto insostituibile che si integra con l’azione educativa. Il processo di elevazione
materiale, spirituale e morale implica l’attenzione alla sua realtà sociale, perciò, sono necessarie riforme
istituzionali e sociali.

Pestalozzi è consapevole che la Volksbildung richiede uno sforzo generale che sia in grado di coinvolgere
l'insieme della società. Egli, per convincere i governanti delle utilità delle sue idee educative e per favorirne
l'applicazione, ha cercato come possibile di dimostrare i vantaggi economici e civili delle proprie idee.

La critica che Pestalozzi rivolge al sistema giuridico riguarda la scarsa educazione che viene fornita ai rei;
peggiori sono le condizioni dei puniti e maggiori dovranno essere le attenzioni verso il soggetto. La
costituzione di legami sociali non significa giustizia: è necessario che questi rapporti si basino sulla
benevolenza reciproca e soprattutto sulla moralità.

8.2 Volksbildung e Kunstkrafte nella dimensione della Menschenbildung

Consideriamo una generale visione della società: le scuole d’allora trascurano le attività pratiche,
nonostante abbiano un forte valore formativo per tutti i soggetti (poiché implicano l’estrinsecarsi di
un'impronta individuale favorente l’autoeducazione), producendo un disadattamento verso l’ambiente di
vita. Ciò va considerato come impedimento di Bildung poiché ostacola l’armonia interiore e quella con il
mondo.

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Altrettanto gravi sono le modalità educative diffuse per contrastare questo tipo di scuola: quello che
veniva proposto era una maggiore attenzione all’aspetto economico trascurando nuovamente la
soggettività.

La Volksbildung pestalozziana forma i poveri sia ad un livello professionale, ma soprattutto alla cura del
proprio cuore e del Geist. Il saper ben orientare il proprio agire è un aspetto essenziale della
Menschenbildung.

In questa dimensione, non si tratta semplicemente di acquisire un’arte generale (Kunst) bensì questa
deriva dall’intreccio di educazione intellettuale ed educazione pratica. Seguendo tale via l’educazione
fornisce la capacità sia di provvedere a sé stessi in ogni circostanza, sia di elevare lo spirito ed il cuore.

Seguire questa via educativa significa sostenere il progresso economico del povero senza inaridirlo della
sua umanità poiché saprà rendersi libero dalle condizioni materiali. Sempre mantenendo una Kunst
generale, Pestalozzi rileva la necessità di offrire una preparazione più specifica qualora emergano
inclinazioni particolari nei soggetti e propone di associare alla basilare attività scolastica anche esperienze
di apprendistato extrascolastico.

Pestalozzi tratta due tematiche di rilievo pedagogico:

- Intento di poter ottenere al popolo le capacità effettivamente consone a quanto ciascuno dovrà
presumibilmente fare nella vita:

- Importanza di assecondare il padroneggiamento del pensiero astratto

Dal momento che c'è una naturale tendenza all'auto-formazione, l'educazione è lo strumento per agire
sulle potenze spirituali soggettive così che ognuno riesca ad acquisire la forza attraverso cui poter
progredire in modo spontaneo oltre gli insegnamenti ricevuti. Pestalozzi insieme ad ogni singolo intende
rendere padrone di sé il popolo medesimo del quale valorizza le risorse professionali e culturali.

8.3 Famiglia, scuola e società civile quali soggetti e oggetti della Volksbildung

L'educazione possiede una valenza comunitaria, indissolubilmente legata al personale. Senza una
trasformazione interiore non v’è umanizzazione della realtà sociale, e viceversa. Educare significa
agganciare ciascuno alla grande catena grazie alla quale l'umanità in sé collegata costituisce un tutto.

Famiglia, scuola e comunità rappresentano i tre luoghi/momenti in cui l’Erziehung (educazione) pone in
essere l’opera di contrasto verso la corruzione morale dell’uomo, L’ equilibrio di tali ambienti e il loro
armonizzarsi crea le condizioni favorevoli per ottenere l'elevazione materiale, spirituale e morale del
popolo.

La scuola deve prepare le future madri e padri, ma per fare ciò è necessario che l’orientamento della
scuola si sposti dall’aspetto economico e politico in favore di un’educazione all’amore, fiducia reciproca,
dedizione e ordine interiore/esteriore.

8.3.1 Die familie

Le relazioni familiari sono le prime eccellenti relazioni della natura, in particolare la cura materna produce
amore e fiducia, ovvero le premesse per l’insorgere di religiosità e moralità. Occorre seguire le leggi della
Natura senza però abbandonarsi al cieco gioco delle sue forze.

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Per fare ciò, le madri hanno bisogno di un supporto di un'arte (Kunst). Pestalozzi offre quindi un metodo di
educazione domestica semplice da mettere in opera per fornire struttura organica alle intuizioni dei
fanciulli nei tre ambiti elementari di forma numero e parole.

Attraverso la figura di Gertrude, Pestalozzi rimarca l’importanza dell’acquisizione di autonomia personale


attraverso una Kunstkraft. L’ininterotta attività manuale e l’educazione spirituale sono gli strumenti di
autodifesa del Volk dalla corruzione e dalla oppressione.

La Familie è il luogo in cui l’uomo apprende a vivere con la comunità dei simili: attraverso la guida
materna, i figli aprono il cuore alla benevolenza e all’altruismo. Quando questi incontreranno le seduzioni
mondane che probabilmente corromperanno il loro sistema morale, la madre dovrà aver imparato una
Kunst capace di poterli sottrarre da questa forza deformatrice.

La famiglia dirige i fanciulli dall’anomia naturale alla dimensione etica; tuttavia, il giudizio personale è una
conquista richiedente tempo; emerge quindi il valore nell’obbedienza.

8.3.2 Die Schule

La scuola svolge una funzione di surroga rispetto alla famiglia, fino a quando al suo interno torni a vivere lo
spirito della Menschenbildung. La funzione sociale della scuola corrisponde all’adoperarsi per restituire
dignità all’uomo e al suo lavoro, preparandolo a divenire un genitore consapevole ed un cittadino umano.

Il sapere scientifico si avvalora quando impiegato per produrre chiarezza e potenza intellettuale
indispensabile al singolo per vivere in modo saggio e indipendente. La Bildung si annulla se l'insegnamento
abbassa il proprio profilo, riducendosi a semplice trasmissione di conoscenze e competenze, operando
quindi una banalizzazione della cultura.

L'educazione raggiunge il proprio scopo incentivando l'autoapprendimento. L’Erziehung domestica


fornisce le basi per i successivi apprendimenti e la Bildung dell’uomo esige un insegnamento scolastico
che abbracci l’intero spirito umano.

8.3.3 Die Gemeinschaft

La Volksbildung forma uomini capaci di agire nella comunità grazie ai poteri delle Kunstkrafte maturate;
questi uomini saranno artefici di quel generale ampliamento delle competenze con vantaggio per la
comunità, ma soprattutto di stile di vita distanti dalla mondanità e dai vizi.

La comunità concepita da Pestalozzi è profilata da figure umane dal forte profilo etico, impegnate a
combattere il degrado sociale riverberando nella comunità fratellanza, amicizia, attenzione all’altro,
sostegno gratuito e gioiosità. Il sorgere di questa Gemeinschaft è dato dall’instaurazione di solide relazioni
capace di sfuggire alla corruzione mondana.

I bambini e i ragazzi sono la forza rigeneratrice del focolare domestico, perciò, è necessario che la
Gemeinschaft mobiliti tutte le sue forze per favorire la loro bildung, fulcro centrale della comunità.
Quanto occorre a ciascun singolo è raggiungere un livello essenziale di bildung affinché sgorghi in lui la
coscienza della personale essenza spirituale unita alla consapevolezza del legame esistente fra il proprio
mondo singolare e gli altri mondi soggettivi.

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9. Attualità ed inattualità di Pestalozzi

Etimologia dei termini:

- Attuale → Dal latino actus (=azione), definisce attuale ciò che avviene nel mondo presente e
quanto ad esso si riferisce; quindi, comprende anche cose del passato che mantengono la validità
anche nel presente;

- Inattuale → Dal latino in-actus (=non-azione) indica ciò che non è consono alle esigenze del
momento, nonché quanto è privo di adeguatezza rispetto al presente.

La discussione sull’attualità/inattualità rispecchia in sé stessa le tensioni dello spirito del tempo che la
ospita: la modernità. Nella modernità, infatti, quanto non è utile, efficace ed operativo è inattuale; in questa
prospettiva sembra essere il progresso a stabilire cosa sia attuale e cosa no.

Per stabilire se la pedagogia di Pestalozzi e la sua opera sono attuali o inattuali è necessario fare alcune
considerazioni sugli elementi che la compongono:

- Destinatario → Uomo, pensato sia come singolo sia come parte dell’umanità;

- Oggetti di studio → Bildung (formazione) dell’uomo e l’Erziehung (educazione) dell’umanità;

- Ambienti educativi → Famiglia, scuola, comunità, Chiesa e lavoro;

- Tempi → Naturalità, affettività e religiosità alimentano la formazione del soggetto e ne orientano


l’educazione.

- Teleologia → Libertà nell’emancipazione dell’uomo e dell’umanità;

- Axiologie → Tensione etica e la struttura morale.

Si può affermare che la pedagogia pestalozziana sia attuale per i seguenti aspetti:

- Idea di natura umanamente finita dell’uomo;


- Ruolo delle facoltà umane nell’organizzazione delle esperienze;
- Istruzione elementare per tutti;
- Importanza della conoscenza scientifica e matematica;
- Insegnamento basato anche sull’esperienza concreta;
- Utilità dell’abilità manuale;
- Insegnamento tra pari;
- Lavoro familiare congiunto con quello scolastico;
- Abolizione degli strumenti coercitivi;
- Scuola come luogo di cultura;
- Funzione dell’intuizione attraverso numero, forma e nome;
- Rispetto dei diritti dell’uomo.

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Le dimensioni dell’inattualità dell’opera pestalozziana sono:

- Naturalità dell’educazione (oggi prevale l’uso della tecnologia);


- Educazione morale (oggi è sottostimato il rapporto tra etica e morale);
- Identità tradizionale della famiglia; la madre come nucleo centrale della famiglia;
- Fiducia in istituzioni come Chiesta e Stato;
- Sistema di valori che orienti l’educazione (oggi è dettato dal consumo e dal mercato).

Il problema dell’attualità o dell’inattualità coinvolge i codici interpretativi del soggetto: ciò che è attuale
per me, potrebbe non esserlo per un altro. Pestalozzi può considerarsi un classico in quanto il suo pensiero
custodisce un insegnamento che non può considerarsi superato dal tempo e, quindi, inattuale.

L'attualità e/o in attualità di un autore sono legate non solo al valore transtemporale dei suoi contenuti
culturali, ma anche al rigore interpretativo con cui ci si accosta alla dimensione transpaziale del
linguaggio utilizzato e dei significati attribuiti alle parole.

10. La Svizzera di Pestalozzi nella pittura di Albert Anker

10.1 Il mondo elvetico dell’Ottocento pestalozziano

Ferdinand Tonnies, attraverso il suo capolavoro sociologico “Gemeinschaft Und Gesellschaft”, esplora ciò
che distingue la comunità dalla società, analizzandone le forme antitetiche del vivere comune tra gli
uomini.

Tonnies si pone in contrasto con il materialismo storico-dialettico di Karl Marx a cui oppone l'antidialettica
tra Gemeinschaft e Gesellschaft, fra volontà originaria e potere di individui o gruppi, dunque, tra relazione e
contratto: nella prima viene a mancare la Bildung e, con essa, la perfettibilità, la dignità e la pietà verso il
prossimo; pertanto, è evidente l’attacco alla civiltà moderna costituita sul mercato, l’industria, la tecnica,
l’urbanesimo.

La comunità di tipo contadino-patriarcale è l’antitesi della società borghese-mercantile: nella prima,


l’uomo non vende la propria forza lavoro e i suoi bisogni sono salvaguardati. Tonnies osserva e registra
quanto distingue la società moderna dalla comunità tradizionale elvetica:

- All’economia agricola si affianca un commercio pre-industriale, corporativo e oligarchico nelle


dinamiche politiche tra i ceti sociali;

- Le relazioni vitali scompaiono e vengono sostituite dall’individualismo e dall’opportunismo;

- interessi opposti e contrastanti sfociano in sommosse che perdureranno fino alla fine del
Settecento e che Berna gestirà mediando tra i ‘signori’ vincitori e i ‘contadini’ sconfitti e soffocando
con la violenza le tensioni sociali.

La diffusione di idee riformatrici, se non rivoluzionarie, travalica anche i circoli ristretti della borghesia, così,
anche se permangono le divisioni di classe, i motivi pedagogici si posizionano a favore delle classi più

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povere. Pestalozzi stesso vede nella comunità i bisogni di tutta l’umanità e ciò lo conduce a mettere a
punto quel nesso tra natura, esperienza e spiritualità che profila i caratteri salienti della Menschenbildung.

10.2 Albert Anker e l’estetica della Gemeinschaft

Pestalozzi muore a Brugg nel 1827. Nel 1831 nasce Albert Anker: l’artista che meglio di chiunque altro
narrerà con il disegno e la pittura quella comunità elvetica ottocentesca, perpetuandone la memoria. Nelle
sue opere, Anker rappresenta gli interni delle abitazioni, gli elementi della comunità, la vita nei passaggi
stagionali; al centro di tutto ciò vi è l’infanzia.

L’arte di Anker corrisponde ad una poetica del sentimento del mondo, una poetica della nostalgia del
mondo ed una poetica dell’armonia del mondo: tutte rivolte alla trasfigurazione della comunità ideale i cui
membri più importanti sono i bambini, gli esuli, gli anziani, …

10.3 Il mondo-di-ieri nelle poetiche della Bildung e dell’Erziehung

Ciò che Anker dipinge si radica nell’espressione di un mondo in cui hanno diritto di cittadinanza la gioia e
la pace: tutto ciò l’artista lo trae dall’osservazione del mondo circostante e dall’introspezione personale.

Il rispetto per il Dasein (essere) infantile è assoluto e su questo fondamento si sorreggono sia i rapporti
umani, che sono sempre i rapporti educativi, sia la formazione personale di ciascuno, che è sempre
anche formazione del Geist. Tutto ciò innerva le situazioni di vita e lo stesso mondo della vita: tale
Lebenswelt si traduce in amore per la natura, in amore per l’altro e in amore per il mistero eterno della vita
stessa.

Nella prima metà del Novecento, il mondo della vita a cui si rifà l’arte di Anker sembra essere diventata
solo una labile traccia del mondo-di-ieri: Prima guerra mondiale, fascismo, nazismo, la persecuzione
ebraica e la Seconda guerra mondiale sono tutti eventi che hanno modificato il mondo-di-ieri.

Tutto ciò vale per l’Europa industrializzata, ma non per la neutrale Svizzera: in Svizzera permane il valore del
rispetto dell’altro, la sollecitudine verso il prossimo, l’amore per l’infanzia e la distinzione tra bene e male,
bello e brutto, giusto e iniquo, vero e falso.

In conclusione, l’arte di Anker e la pedagogia di Pestalozzi continuano a riverberare una civiltà della
Erziehung e della Bildung dove la formazione intima e armonica dell’uomo si autentica solo nella vita
colma di sapienza e arte.

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