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Capitolo 11

TRATTAMENTO DELLA SEQUENZA


VASCOLARE SE-VA

Le disfunzioni della sequenza vascolare riguardano – problemi circolatori del capo (catenarie di con-
l’apparato circolatorio (ACI) e l’apparato urinario trollo);
(AUN). – stasi circolatoria dell’arto superiore (punti cer-
L’apparato circolatorio comprende la grande e la niera e distali);
piccola circolazione e la pompa principale (cuore). – disfunzioni circolatorie dell’arto inferiore.
L’apparato urinario comprende il filtro del san- Per l’apparato circolatorio i punti delle cernie-
gue (reni) e il punto di raccolta dell’urina (vescica). re e dei tensori distali non hanno una funzione
All’interno della parete dei vasi, degli ureteri e del- tensiva, ma indicano dove ispezionare i polsi
la vescica c’è una rete neuronale che eccita per sti- arteriosi.
ramento i muscoli lisci. Il trattamento si attua sui cc e i cf collegati con
le guaine vascolari, che sono comprese fra le fasce
muscolari. La contrazione dei muscoli aiuta il ritor-
DATI: DISFUNZIONI DELLA SEQUENZA no del sangue. Se le fasce muscolari sono densifica-
VASCOLARE te, non aiutano il ritorno, ma ostacolano sia l’andata
Le disfunzioni della sequenza vascolare compren- che il ritorno del sangue.
dono quelle specifiche della circolazione sanguigna La verifica palpatoria si deve concentrare sui
e quelle dell’apparato urinario. punti dove ci sono i restringimenti fasciali attorno
Le disfunzioni dell’apparato circolatorio posso- alle guaine vascolari93.
no essere centrali o periferiche. Per disfunzioni Le disfunzioni dell’apparato urinario compren-
centrali si intendono quelle del cuore, aorta e vasi dono anche alcune disfunzioni degli organi collega-
compresi nel tronco. Le disfunzioni periferiche ti alla procreazione; per questo motivo esso è chia-
comprendono i problemi circolatori delle estremità: mato anche genitourinario. L’apparato circolatorio
capo, arto superiore e inferiore (Fig. 11.1). Il tratta- può essere coinvolto nel deficit dell’erezione, men-
mento delle disfunzioni centrali consiste nel deter- tre l’apparato endocrino è coinvolto nell’infertilità
minare la catenaria sofferente e poi nel ricercare al (oligospermia, sterilità). Quindi gli organi genitali
suo interno i punti più densificati. Spesso la soffe- possono essere collegati a più apparati.
renza circolatoria centrale è accompagnata da Il trattamento dell’apparato urinario segue le
disfunzioni del circolo periferico: indicazioni degli altri apparati: verifica palpatoria
delle tre catenarie dei lombi (reni) e della pelvi
(vescica e uretra); verifica palpatoria dei punti cer-
niera della coscia e dei tensori distali. Quasi sempre
sono coinvolti i tensori di ante-medio e di retro-
Angina pectoris, medio, in quanto le fasce retroperitoneali sono in
Apparato iperpressione, diretta continuità con le fasce dei muscoli mediali
circolatorio aritmie: tachicardia dell’arto inferiore.
arterite obliterante
stasi venosa
Disfunzioni
sequenza
vascolare Calcolosi renale,
ritenzione urinaria,
Apparato cistite, uretrite,
urinario
enuresi,
perdite urinarie
93
L’avventizia dei vasi è il rivestimento esterno costituito da
fibroblasti e da fibre collagene associate, orientate per la mag-
gior parte in senso longitudinale. La lamina esterna si fonde
Fig. 11.1. Disfunzioni più frequenti della sequenza gradualmente con il tessuto connettivo lasso situato intorno al
vascolare (ACI, AUN). vaso. (Baldissera F. 1996)

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134 TRATTAMENTO DELLE SEQUENZE APPARATO-FASCIALI

Trachea

Carotide e vena giugulare

Corpo VII vertebra cervicale

Dura madre del midollo

Prima costa coperta dal


trapezio

Fig. 11.2. Sezione trasversa del collo.

Tessuto adiposo compreso nella fascia renale


sollevato in alto

Fascia del muscolo psoas

Fascia del muscolo iliaco coperta dal tessuto


lasso e dalla fascia trasversale

Guaina dei vasi iliaci, che vanno all'arto


inferiore

Fig. 11.3. Fascia trasversale nella fossa iliaca destra.

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TRATTAMENTO DELLA SEQUENZA VASCOLARE SE-VA 135

Rene destro , liberato dalla


fascia renale

Fascia retroperitoneale
addossata alle vertebre

Arteria e vena iliaca

Promontorio del sacro

Banderella ileopettinea, che


separa la lacuna vasorum dalla
lacuna muscolorum e dal nervo
femorale

Fig. 11.4. Fascia vascolare retroperitoneale, dopo aver tolto il peritoneo.

Lo spazio sottoperitoneale94 del bacino comunica con gli spazi retroperitoneali, tramite una serie di fasce
e legamenti che accompagnano i seguenti vasi:
– legamento sacro-retto-genito-pubico, che corrisponde alla lamina dell’arteria iliaca interna;
– legamenti e ali del retto, che corrispondono alle lamine delle vene rettali;
– fascia prostato-peritoneale di Denonvillers, che corrisponde alla lamina dei vasi deferenziali e delle
vescicole seminali;
– legamento largo dell’utero, che corrisponde alla lamina che accompagna l’arteria uterina e ovarica;
– fascia ombelico-prevescicale, che corrisponde alla lamina che ingloba i vasi vescico-ombelicali.
Queste fasce evidenziano la continuità della sequenza vascolare, che si porta dalla zona retroperitoneale
a quella sottoperitoneale e paravescicale. Queste fasce interne sono in comunicazione con le fasce
muscolari, tramite il canale adduttorio e la membrana otturatoria.

94
Lo spazio sottoperitoneale è in comunicazione, a livello del grande e del piccolo forame ischiatico e a livello del foro ottura-
torio, con le due regioni glutea e otturatoria. Le raccolte purulente o emorragiche originate in questo spazio possono invadere
la regione glutea o la radice della coscia. Il tessuto cellulo-adiposo sottoperitoneale del bacino, che contiene numerose fibre
muscolari lisce, si dispone addensandosi attorno ai vasi e con ciò forma le lamine fibrovascolari. (Testut 1987)

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136 TRATTAMENTO DELLE SEQUENZE APPARATO-FASCIALI

APPARATO CIRCOLATORIO ACI Il fasciaterapeuta si interessa soprattutto della


Anatomia L’apparato circolatorio è formato dai chinesiologia dei vasi, cioè della loro peristalsi o
vasi, la cui motilità è gestita: pulsazione.
Le pulsazioni possono essere valutate con la pal-
– dalla rete neuronale intramurale, che determina pazione dei polsi principali, che corrispondono ai
la pulsazione di base, punti cerniera (carotideo, femorale) o ai punti dei
– dai nervi vegetativi periferici, provenienti dai tensori distali (radiale, tibiale) (Fig. 11.5).
gangli paravertebrali, che ne aumenta il ritmo,
– dai gangli posti nei punti cruciali, come il glomo
carotideo e quello aortico.
Disfunzioni L’insufficienza circolatoria può cau-
sare dolore durante il movimento95. Le varici sono
vene dilatate nelle quali la velocità del flusso ema- POLSI ARTERIOSI
Polso temporale
tico è diminuita, mentre la pressione intravasale è la-cp 2 Polso carotideo
aumentata. punto cerniera
L’edema causato da ostruzione venosa profonda an-la-cl
o da insufficienza valvolare può essere accompa-
gnato da ispessimento e pigmentazione della cute. Polso brachiale
L’insufficienza cardiaca porta ad un aumento del an-me-cu
volume dei liquidi interstiziali. Questi edemi Polso radiale
an-la-ca
dell’apparato circolatorio sono differenti dal linfe-
dema del sistema linfatico.
Innervazione vegetativa I vasi periferici hanno
all’interno delle loro pareti una rete neuronale vege- Polso femorale
tativa simile a quella che troviamo nella parete punto cerniera
an-cx
dell’intestino e dei dotti ghiandolari. Questa rete si
trova nei pesci cartilaginei, dove non esistono anco- Polso popliteo
ra i nervi vegetativi periferici. re-me-ge
Questi nervi li troviamo nei rettili in quanto
hanno la funzione di percepire quando il sangue Polso dorsale piede Polso tibiale posteriore
periferico è riscaldato dal sole per poterlo trasferire an-pe re-me-pe
all’interno del corpo. I nervi periferici sono collega-
ti ai gangli paravertebrali sui quali va a terminare il Fig. 11.5. Localizzazione dei polsi palpabili.
primo ramo dei nervi splancnici.
Negli animali omeotermi questa regolazione si
fa ancora più complessa, con la formazione dei gan-
gli vegetativi prevertebrali. Su questi gangli termi-
na il secondo ramo dei nervi splancnici.
La circolazione sottocutanea sarà esaminata con Manipolazione Il fasciaterapeuta deve sapere che
i quadranti della fascia superficiale. L’esempio più non sempre il dolore periferico è di origine miofa-
tipico è la malattia di Raynaud, dove lo spasmo del- sciale o tendineo-legamentoso, ma a volte può esse-
le arteriole della mani, dei piedi e del naso determi- re di origine vascolare. L’occlusione arteriosa acuta
na pallore o cianosi cutanea. Questo fenomeno è o recidivante o conseguente a sforzi può provocare
collegato a disfunzioni vegetative del tessuto sotto- un dolore intenso.
cutaneo, infatti le manifestazioni patologiche si In questo capitolo noi esaminiamo gli spasmi
manifestano nella pelle che diventa lucente, liscia, della rete neuronale vegetativa delle arterie profon-
atrofica e a volte ulcerosa. de e delle vene principali.
Le arterie di qualunque regione possono essere
disturbate dalla rigidità delle fasce, che accompa-
gnano le loro guaine. Una fascia-guaina densificata
altera il ritmo dilatazione-contrazione, cioè la nor-
95
Dorsoflettere acutamente il piede per valutare la presenza male peristalsi dei vasi.
del segno di Homans. Il segno è positivo se durante questa
manovra il paziente avverte dolore al polpaccio, e questa posi-
Le guaine vascolari periferiche scorrono in
tività di solito indica la presenza di una trombosi. (Seidel mezzo ai muscoli, quindi la verifica palpatoria si
H.M.1991) rivolge ai cc posti nelle fasce muscolari.

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TRATTAMENTO DELLA SEQUENZA VASCOLARE SE-VA 137

Verifica palpatoria per l’apparato circolatorio ACI del tronco

La prima verifica
SE-VA catene
palpatoria si ACI AP
tronco tronco
attua sulle tre
catenarie
anteriori e
posteriori del
tronco.

Qualsiasi
catenaria può
interferire sulla
circolazione
degli organi
catenarie catenarie interni.
an-me-th re-me-th Se risulta rigida catenaria catenaria
lu e pv lu e pv 2 quella antero- an-me-th re-me-th
an-me-lu re-me-lu
an-la-th re-la-th
posteriore, allora an-me-pv re-me-pv
lu e pv lu e pv la si tratta.
ir-th, lu, pv er-th,lu,pv

Fig. 11.6. Vasi interni del tronco rapportati Fig. 11.7. Trattamento della catenaria AP
agli organi che vanno ad irrorare. per disfunzioni circolatorie interne del tronco.

Se risultano più
ACI LL sensibili i cf LL, ACI OB
tronco allora il tronco
trattamento verte
su questi punti.

Se la verifica
palpatoria trova
ir o er, allora si
trattano i punti
della catenaria
obliqua.

catenaria catenaria catenaria catenaria


an-la-th re-la-th ir-sc, th er-sc, th
an-la-lu re-la-lu ir-lu e p er-lu e p
an-la-pv re-la-pv ir-pv e p er-pv e d

Fig. 11.8. Trattamento della catenaria LL, Fig. 11.9. Trattamento della catenaria
in presenza di disfunzioni circolatorie OB, se alla verifica palpatoria risulta den-
interne. sificata.

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138 TRATTAMENTO DELLE SEQUENZE APPARATO-FASCIALI

Verifica palpatoria e trattamento dell’ACI del capo

catenaria catenaria
Arteria occipitale
la-cp 2 an-me-cp 1
Arteria e vena temporale superficiale La distribuzione an-la-cp 2 an-me-cp 3
an-la-cp 3 ACI an-cp 3
circolatoria capo
periferica del catenaria
capo è disposta ir-cp 2
secondo le tre ir-cp 3
catenarie:
an-me, re-me e
Arteria vena latero-laterale.
faciale
Arteria carotide Le tre catenarie
interna
Arteria vertebrale del capo per
Arteria carotide l’ACI non hanno
comune una funzione di
controllo, ma
servono solo per
ricercare le
densificazioni,
che ostacolano cerniera
la circolazione an-me-cl
A. tiroidea inferiore del collo e del an-cl
Arteria succlavia che dà origine a: capo.
arteria tiroidea inferiore,
cerniera cerniera
a. vertebrale, a. cervicale ascendente re-me-cl an-la-cl
re-cl la-cl
Fig. 11.10. Arterie e vene principali, che Fig. 11.11. Punti principali delle catenarie
dalla cerniera del collo salgono al capo. del collo e del capo.

Nel cranio come nel resto del corpo, arterie e – arteria pericardicofrenica, che fornisce di sangue
vene hanno andamento parallelo. Spesso i movi- il pericardio e decorre parallela al nervo frenico;
menti delle arterie contribuiscono a far refluire il – arteria tiroidea inferiore, che irrora la parte infe-
sangue nelle vene adiacenti. Arterie e vene spesso riore della tiroide.
prendono il nome delle aree del corpo in cui si L’arteria carotide comune è compresa con la
ramificano. vena giugulare nel fascio vascolonervoso del collo.
L’arteria brachiocefalica è il più grosso dei rami A livello della quarta vertebra cervicale si divide in
dell’arco aortico; si divide nelle arterie carotidi carotide esterna ed interna, e in questo punto di
comuni e nell’arteria succlavia destra. L’arteria suc- divisione si formano:
clavia sinistra ha origine direttamente dall’aorta.
L’arteria succlavia, fuoriuscendo al disopra della – il seno carotico, che funziona come pressocetto-
prima costa, può venire compressa quando il brac- re (controllo della pressione);
cio viene trazionato in basso e in dietro, se le sue – il glomo carotico, che funziona come chemiore-
guaine non sono elastiche. cettore (controllo del pH ematico).
L’arteria succlavia passa, girando in fuori, tra il La carotide esterna forma l’arteria temporale
m. scaleno anteriore e medio per portarsi nella superficiale, l’arteria facciale e altre arteriole.
regione laterale del collo; se la guaina non è mobile Il complesso venoso della testa è formato anche
rispetto ai tessuti circostanti, crea la sindrome dello da numerosi plessi e seni:
scaleno. – i plessi sono formazioni di vasi anastomizzati e
L’arteria succlavia e la vena succlavia sono in cisterne, che defluiscono nelle vene giugulari;
connessione con la fascia subclaveare e danno ori- – i seni sono canali a sezione circolare con lacune,
gine ai vasi della sequenza ghiandolare: che decorrono nello spessore della dura madre
– arteria toracica interna, che fornisce rami per il encefalica; a loro afferiscono le vene del cervello,
timo e per il mediastino; del cervelletto, del ponte e del midollo allungato.

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TRATTAMENTO DELLA SEQUENZA VASCOLARE SE-VA 139

Verifica palpatoria e trattamento dell’ACI dell’arto superiore

arto
Arteria succlavia La manipolazione ACI superiore
Vena succlavia dei punti cerniera
Arteria ascellare anteriori sono
Vena ascellare molto utili per
liberare le guaine
Arteria brachiale vascolari.
Vena cefalica
Vena basilica

Le disfunzioni
Arteria radiale circolatorie dell’arto
Arteria ulnare superiore iniziano
cerniera
nel trigono degli an-la-sc 1,2
Vena basilica scaleni (an-la-sc) o per il trigono
scaleno e per
Vena cefalica sotto il piccolo stretto claveare
pettorale cerniera
(an-me-sc). an-me-sc 1,2
per la sindrome
Arco arterioso piccolo pettorale
Arco venoso cerniere
palmare re-la-sc e
re-me-sc

Fig. 11.12. Arterie e vene dell’arto supe- Fig. 11.13. Punti cerniera per la prima
riore, verifica palpatoria.

Dopo il trattamento
ACI dei punti cerniera
si ispezionano i
punti muscolari,
cominciando dal
an-me-sc cc me-hu e me-cu. la-ca, loggia estensori
cerniera radiali carpo, vene e
guaina vascolare arterie radiali

er-ca, loggia estensori


me-hu, agisce delle dita, vene e art.
sulla guaina Trattamento delle interossee posteriori
brachiale prossimale logge fasciali
avambraccio. re-ca, loggi dei muscoli
an-cu, agisce sulla ulnari, vene e arterie
loggia bicipitale e ulnari
guaina art. brachiale
er-di, la-di
me-cu, agisce arco arterioso
sulla guaina superficiale dorsale
brachiale distale

ACI
arto arto
superiore superiore

Fig. 11.14. CC del braccio, che hanno Fig. 11.15. CC dell’avambraccio, che
specifici rapporti con le guaine vascolari hanno specifici rapporti con le guaine
(da G. Chiarugi e L. Bucciante, Istituzioni vascolari (da G. Chiarugi e L. Bucciante,
di anatomia dell’uomo, vol. 2, Piccin Nuo- l.c., modificata).
va Libraria, 1983, modificata).

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140 TRATTAMENTO DELLE SEQUENZE APPARATO-FASCIALI

Verifica palpatoria e trattamento dell’ACI dell’arto inferiore

Vena iliaca comune


Arteria iliaca comune La disfunzione
circolatoria dell’arto ACI
Arteria femorale inferiore si tratta
Vena femorale iniziando dai punti
cerniera, posti alla
V. grande safena
A. profonda femore radice dell’arto

Vena femorale
Arteria femorale Si possono trovare
ostruzioni dirette
nella parte
antero-mediana e cerniera
Arteria tibiale post. trazioni indirette an-la-pv 2 per
arteria iliaca
Vena tibiale post. dai cf retro-latero e cc an-cx per
arteria femorale
Arteria tibiale ante. re-me-cx
Vena tibiale ante. re-la-cx
tensione
Arto emostatica
inferiore della coscia
Arco venoso dorso
Arcata arteriosa

Fig. 11.16. Arterie e vene dell’arto inferio- Fig. 11.17. Punti cerniera per la verifica
re. palpatoria.

an-cx o cerniera
Dopo il trattamento
che agisce sulla dei punti cerniera,
arteria femorale si ispezionano
me-cx che traziona i punti mediali
in prossiale la della coscia
membrana vast.
ed eventualmente
ir-cx che agisce la-ta agisce sulla
sulla arteria quelli opposti.
femorale profonda loggia dei peronieri
e vasi peronieri

me-ge che agisce an-ta agisce sulla


sulla membrana Nella gamba si loggia degli estensori
vastoaduttoria e arteria tibiale ante
trattano i tre cc che
sovrastano le tre re-ta agisce sulla
ir-ge che traziona logge, che loggia tricipitale e
in senso distale arteria tibiale retro
la membrana contengono le tre
vastoaduttoria principali guaine an-pe agisce
sull'arteria dorsale
vascolari.

ACI
arto
ACI inferiore arto
inferiore

Fig. 11.18. CC delle coscia e ginocchio, Fig. 11.19. CC della gamba, che hanno
che hanno una connessione diretta con le una connessione indiretta con le guaine
guaine vascolari (da G. Chiarugi e L. Buc- vascolari (da G. Chiarugi e L. Bucciante,
ciante, l.c., modificata). l.c., modificata).

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TRATTAMENTO DELLA SEQUENZA VASCOLARE SE-VA 141

Palpazione dei principali polsi del corpo umano

Fig. 11.20. Palpazione del polso carotideo. Fig. 11.21. Palpazione del polso radiale.

Paziente supino o seduto Paziente supino o seduto


Il polso carotideo lo si reperisce medialmente ed Il fasciaterapeuta utilizza i polsi per ricavare infor-
inferiormente all’angolo della mandibola. Una mazioni sullo stato di salute dell’apparato circolato-
eccessiva compressione carotidea può causare rio e su eventuali malattie collegate alla variazione
una caduta della pressione arteriosa. Questo polso delle pulsazioni97.
è utile per indagare le sofferenze circolatorie del Il polso radiale è utilizzato anche in medicina cine-
capo (arterite temporale96). se come strumento diagnostico.

Fig. 11.22. Palpazione del polso femorale. Fig. 11.23. Palpazione del polso tibiale posteriore.

Paziente supino con le gambe distese Paziente disteso supino


Questo polso si localizza inferiormente al legamen- Posteriormente e appena al di sotto del malleolo
to inguinale a metà strada tra la spina iliaca antero- mediale della caviglia. Questo polso corrisponde al
superiore e il tubercolo pubico. A seconda della cf re-me-pe 2, 3. Il fasciaterapeuta deve confronta-
statura del paziente occorre usare una pressione re il ritmo e la frequenza del polso di destra con
più o meno forte. In base all’alterazione della fre- quello di sinistra, deve valutare la frequenza del
quenza e simmetria fra destra e sinistra si può polso: se meno di 60 pulsazioni al minuto abbiamo
sospettare un’alterazione della conduzione nv. bradicardia, se superiori a 90 abbiamo tachicardia.

96
L’arterite temporale è un’infiammazione cronica, relativamente comune, delle arterie temporale, occipitale od oftalmica,
identificata su campioni patologici per la presenza di cellule giganti. Essa causa un ispessimento dell’intima, con restringimen-
to e infine occlusione del lume. La causa è sconosciuta. (Taber 2007)
97
Polso piccolo e debole per ipovolemia, polso ampio e intermittente per ansia o febbre, polso alternante per insufficienza ven-
tricolare, polso bigemino (pulsus bigeminus, trigeminus) per disordini del ritmo, polso paradosso per asma bronchiale o versa-
mento pericardico, ecc. (Seidel H. 1991)

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142 TRATTAMENTO DELLE SEQUENZE APPARATO-FASCIALI

Modalità di trattamento di quattro logge fasciali dell’arto inferiore per l’ACI

Fig. 11.24. Trattamento del cc me-ge, per la mem- Fig. 11.25. Trattamento della loggia degli esten-
brana vastoaduttoria. sori.

Paziente disteso sul fianco Paziente supino o disteso sul fianco


I punti che generano la sofferenza vascolare sono Il ramo anteriore dell’arteria tibiale può essere com-
in genere silenti; dopo aver individuato la briglia presso all’interno della loggia degli estensori. Que-
collagenica, che interferisce con la libera circola- sta loggia è compresa fra la tibia ed il perone, e in
zione sanguigna, si concentra il trattamento su quel avanti è chiusa dalla fascia aponevrotica della
piccolo punto, in modo da sviluppare il calore che gamba. Negli sportivi questa fascia è molto solleci-
modifica la sostanza fondamentale della fascia tata e quindi può andare incontro a densificazione,
(guaina vascolare), senza coinvolgere le pareti dei che la rende meno elastica e quindi meno adatta-
vasi. bile alle pulsazioni vascolari.

Fig. 11.26. Trattamento del cc re-cx. Fig. 11.27. Trattamento del cc la-ta.

Paziente disteso sul fianco Paziente prono con la gamba flessa in fuori
I grossi vasi che irrorano l’arto inferiore sono posti I vasi compresi nella guaina dei muscoli peronieri
nel canale adduttorio, che è coperto dalla membra- possono soffrire in presenza della densificazione
na vastoaduttoria (Fig. 11.18). Questa fascia è in fasciale. La manipolazione del cc la-ta, rendendo
continuità con la banderella arciforme della fascia più scorrevole la fascia muscolare, toglie il laccio
lata. Quest’ultima è a sua volta tensionata in senso emostatico, che indirettamente agisce sulla sotto-
posteriore dal grande gluteo. Ecco, quindi, spiegato stante guaina vascolare. In presenza di flebiti della
il perché la manipolazione posteriore può essere vena safena o di grosse vene varicose, si tratta la
utile nel caso di sofferenza circolatoria mediale fascia muscolare diametralmente opposta alla
dell’arto inferiore. sede sofferente.

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TRATTAMENTO DELLA SEQUENZA VASCOLARE SE-VA 143

Schema trattamento dell’apparato circolatorio, ACI

Disturbi circolatori DATI


arto inferiore Disturbi localizzati nella circola-
ACI zione dell’arto inferiore destro

SE-VA SE-VA SE-VA IPOTESI


catenaria catenaria catenaria La sofferenza circolatoria parte
AP? LL? OB? dal centro (aorta) o è solo peri-
ferica?

ispezionare ispezionare ispezionare 1a VERIFICA PALPATORIA


an-me-th an-la-th ir-th, lu La verifica palpatoria delle cate-
lu, pv * lu, pv ir-pv narie evidenzia la catenaria
ante-medio

cerniera 2a VERIFICA PALPATORIA


me-cx ** La verifica dei punti cerniera evi-
re-me-cx * denzia medio e retro-medio

p. distali 3a VERIFICA PALPATORIA


an-me-ta*** I punti distali dell’arto sofferente
an-la-ta *** sono tutti sensibili

alternare TRATTAMENTO ANTE


me-cx Il trattamento mira a liberare i
me-ge ++ vasi alla radice dell’arto

alternare TRATTAMENTO RETRO


re-me-cx Nella stessa seduta o nella
re-me-ta seconda seduta si trattano i cf
posteriori

Fig. 11.28. Diagramma per il trattamento dell’apparato circolatorio.

Case report
Un impresario di 42 anni presenta una sofferenza circolatoria di tutto l’arto inferiore destro (Fig. 11.28).
Da circa otto mesi il paziente deve camminare con le stampelle, in quanto se carica sull’arto destro ha la
sensazione che la gamba scoppi. Si ipotizza la sofferenza della SE-VA e in particolare dell’apparato circo-
latorio dell’arto inferiore. La verifica palpatoria delle catenarie di controllo ante e retro evidenzia una sen-
sibilità dei cf an-me-pv 2* bi. Si passa alla verifica palpatoria dei punti cerniera dell’arto di destra, dove
sono sensibili i punti me-cx**, re-me-cx*. I punti distali sono tutti sensibili, in conseguenza della soffe-
renza circolatoria. I punti del tronco e della cerniera, trovati con la palpazione, indirizzano il trattamento
sul tensore an-me, partendo dalla coscia e ginocchio. Il cc me-ge è molto duro e sensibile. Durante il trat-
tamento di questo punto, il paziente ha l’impressione come se si aprisse una chiusa lungo i vasi sanguigni.
Subito dopo il trattamento, il paziente riesce ad appoggiare il piede per terra senza avere la sensazione che
la gamba scoppi.

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144 TRATTAMENTO DELLE SEQUENZE APPARATO-FASCIALI

APPARATO URINARIO AUN


Anatomia L’apparato urinario è formato dai reni
e dalle vie urinarie; queste a loro volta sono forma-
te dal bacinetto renale, dagli ureteri, dalla vescica e
dall’uretra (Fig. 11.29). Gli ureteri sono circondati
da muscoli lisci e da fasce che coordinano la pro-
gressione dell’orina verso la vescica. Lo stiramento
improvviso di queste fasce, determinato dalla pre-
senza di calcoli, provoca la contrazione spastica Meccanismi
miogeni degli
della muscolatura liscia. ureteri regolati
dalla rete
Lungo il decorso degli ureteri ci sono tre sedi di neuronale del
restringimento che provocano le coliche: metasimpatico

– giunzione con il bacinetto renale,

o rt o
– punto in cui gli ureteri penetrano nella pelvi,

si m
– a livello della giunzione con la vescica.

pa
ti c
Disfunzioni Le disfunzioni dell’apparato urina-

o
rio riguardano le alte vie urinarie (pielonefriti,

p ar
as
malattie renali e perirenali) e le basse vie urinarie pa

im
(cistiti, prostatiti, uretriti, disuria, enuresi, inconti- t ic
n er
o
nenza, ecc.). vo pu
de
nd o Sfintere interno
L’urina contiene normalmente il 95% di acqua e v olo
ntario
il 5% di composti organici (urea, creatina, ecc.) o di Sfintere esterno
composti minerali (cloruri, calcio ecc.). In molte
patologie questi composti variano, causando: acidi- Fig. 11.29. Innervazione della vescica da parte del
tà elevata, alcalinità, proteinuria, ecc. sistema nervoso vegetativo.
Un adulto elimina circa 1500 ml d’urina al gior-
no, ma ci sono disfunzioni in più (poliuria) e in
meno (oliguria). L’urina permette l’espulsione dei
residui del metabolismo e di altre sostanze tossiche, sa98, anche perché non è del tutto chiaro il mec-
mantenendo così la pressione osmotica e l’equili- canismo di inibizione. Come può infatti il plesso
brio acido-basico normali. pudendo di origine parasimpatica eccitare la con-
trazione del muscolo detrusore della vescica e
Innervazione vegetativa Il riflesso della min-
contemporaneamente inibire il muscolo sfintere?
zione è coordinato dalle fasce: quando il volume
Normalmente i nervi conducono solo impulsi
di urina supera circa i 300 ml, viene stirata la
eccitomotori e non inibitori, quindi riesce difficile
fascia perivescicale che a sua volta eccita la rete
capire come lo stesso plesso possa eccitare alcuni
neuronale intramurale che, nell’animale e nel bam-
muscoli ed inibirne altri.
bino piccolo, causa la contrazione dei muscoli lisci
Il meccanismo miogeno, che regola la distensio-
e lo svuotamento della vescica. Nell’uomo adulto ne della parete degli ureteri e dell’uretra, corrispon-
si sviluppa il controllo volontario: la distensione de allo stesso meccanismo che abbiamo visto
della parete vescicale eccita le fibre afferenti sen- nell’intestino. Quando l’urina arriva nell’uretra,
soriali che trasmettono l’informazione al midollo dilata la parete fasciale e questo eccita la rete neu-
e al cervello. Il sistema nervoso centrale può ini- ronale del metasimpatico. I neuroni intramurali
bire o assecondare il riflesso della minzione in fanno contrarre la muscolatura liscia a monte e per
quanto gestisce lo sfintere uretrale esterno tramite riflesso si rilassa quella a valle. Questo meccani-
il nervo pudendo (Fig. 11.29). Questo sfintere è smo spinge avanti l’urina e viene interrotto a livello
collocato all’interno dei muscoli striati: muscolo
trasverso profondo del perineo che circonda l’ure-
tra a spirale, elevatore dell’ano e muscolo pubo-
coccigeo. 98
La sezione delle fibre del plesso ipogastrico simpatico, e del
Nei testi di fisiologia si spiega la minzione parasimpatico sacrale danno risultati, ora vantati come ottimi,
ora giudicati come estremamente insoddisfacenti. Da questi
come la conseguenza di impulsi parasimpatici e risultati possiamo dire che le attuali scarse conoscenze sulla
ortosimpatici inibenti e facilitanti. L’innervazio- disposizione e suddivisione delle fibre simpatiche e parasim-
ne da parte del sistema vegetativo è controver- patiche è indefinita. (Testut L. 1987)

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TRATTAMENTO DELLA SEQUENZA VASCOLARE SE-VA 145

dello sfintere esterno per la contrazione volontaria


area del dolore
dei muscoli striati. riflesso per
sofferenza dei
Questi delicati meccanismi autonomi possono reni e bacinetti
essere disturbati dalle tensioni provenienti dai
muscoli dell’arto inferiore (Fig. 11.30). dolore riflesso
all'inguine per
Il muscolo gracile o muscolo retto interno pren- calcoli negli piriforme
de origine con un tendine largo dal ramo inferiore ureteri

del pube e per un breve tratto dal ramo ascendente otturatore


dell’ischio. Il muscolo otturatore interno prende dolore riflesso interno
al perineo per
origine dal ramo superiore del pube, dall’ischio e sofferenza
dalla membrana otturatoria. Le fasce di questi prostatica grande
adduttore
muscoli sono in continuità con i legamenti che fis-
sano la vescica e l’uretra.
dolore riflesso gracile
Manipolazione La continuità delle fasce interne nella regione
mediale
del piccolo bacino con le fasce mediali della coscia arto inferiore
e della gamba spiegano i benefici che si possono semitendinoso
ottenere sui disturbi urinari tramite la manipola-
zione delle fasce dei muscoli interni dell’arto infe-
riore. Le frecce gialle
I dolori riflessi ad esempio delle coliche renali indicano
la continuità delle
confermano l’irradiazione nelle fasce (Fig. 11.30), fasce pelviche
con le fasce
infatti: La freccia rossa mediali della
indica la direzione coscia e del talo
– quando il calcolo stira il bacinetto renale, allora dei compensi delle
fasce muscolari
il dolore si distribuisce lungo la fascia o guaina nelle fasce interne
dei reni che appoggia sulle fasce del quadrato
dei lombi;
– quando il calcolo stira le fasce degli ureteri il
dolore segue le fasce dell’ileopsoas e scende Fig. 11.30. Continuità delle fasce endopelviche
quindi verso l’inguine; con quelle mediali della coscia, del ginocchio e del
talo (da G. Chiarugi e L. Bucciante, l.c., modificata).
– quando il calcolo urta la giunzione con la vesci-
ca, il dolore si propaga al perineo;
– quando le sofferenze delle fasce dell’apparato
urinario sono croniche, allora esse cercano com-
penso lungo le fasce interne della coscia e della – quelli interni, cioè quelli impiantati nelle fasce
gamba, creando un dolore riflesso in queste di contenzione dei visceri, dei vasi e delle ghian-
zone. dole, che portano il segnale doloroso in seguito
Un ulteriore esempio dell’irradiazione dei ad una dilatazione improvvisa delle fasce in cui
disturbi renali lungo le fasce interne dell’arto sono impiantati;
inferiore lo abbiamo nei pazienti con la gotta. – quelli esterni, cioè quelli impiantati nelle fasce
Essi hanno tendenza a formare calcoli di acido di inserzione, che a loro volta sono inserite sulle
urico nei reni e a sviluppare dolori nella regione fasce muscolari.
mediale del ginocchio e nell’articolazione I nervi interni arrivano al midollo seguendo i
dell’alluce. nervi splancnici; i nervi esterni seguono le vie affe-
A irradiare il dolore non sono i nervi vegetativi, renti dei nervi periferici. Entrambi i nervi possono
in quanto essi hanno la funzione di eccitare la segnalare il dolore solo se sono stirati in modo ano-
muscolatura liscia. A condurre il segnale doloroso malo dalle fasce in cui sono impiantati; nessun altro
provvedono i nervi afferenti che sono di due tipi: tessuto può svolgere questa funzione.

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146 TRATTAMENTO DELLE SEQUENZE APPARATO-FASCIALI

Verifica palpatoria e trattamento per l’apparato urinario AUN

La verifica
SE-VA palpatoria si AUN
attua nelle tre
catenarie
anteriori,
facendo poi il
confronto con le
tre catenarie
posteriori

Si tratta la catenarie catenarie


catenaria AP, se an-me-lu re-me-lu
catenarie catenarie an-me-pv re-me-pv
an-me-th re-me-th essa presenta il
an-me-lu re-me-lu maggior numero catenaria catenaria
an-me-pv re-me-pv di punti sensibili an-me-cx re-me-cx
an-la-th, re-la-th
an-la-lu re-la-lu
an-la-pv re-la-pv tensori tensori
ir-th er-th an-me-ta re-me-ta
ir-lu, pv er-lu, pv

Fig. 11.31. Verifica palpatoria della SE-VA Fig. 11.32. Se risultano solo catenarie del-
in quanto spesso sono presenti disfunzioni la pelvi allora AUN. Trattamento catenaria
ACI e AUN. AP e tensori distali.

Se la verifica
palpatoria trova
AUN sensibili le AUN
catenarie latero-
laterali del
tronco, allora si
trattano i cf ante-
latero e retro-
latero

Le catenarie
catenarie catenarie oblique si catenarie catenarie
an-la-lu re-la-lu continuano ir-lu, pv er-lu, pv
an-la-pv re-la-pv
nella gamba: cerniere cerniera
cerniera cerniera intra intra con ir-cx er-cx
an-la-cx re-la-cx an-me e me-cx re-la-cx
extra con re-la
tensori tensori tensori
an-la-ta tensori an-me-ta
re-la-ta re-la-ta

Fig. 11.33. Trattamento catenaria latero- Fig. 11.34. Trattamento catenaria obliqua.
laterale.

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TRATTAMENTO DELLA SEQUENZA VASCOLARE SE-VA 147

Modalità di trattamento dei punti anteriori maggiormente coinvolti


nelle disfunzioni dell’AUN

Fig. 11.35. Trattamento del cf an-me-lu 2. Fig. 11.36. Trattamento del cf an-me-pv 2.

Paziente supino Paziente supino


Questo punto interagisce sul legamento rotondo, L’uraco è il canale urinario fetale, il quale dopo la
che è il vestigio fetale della vena ombelicale. nascita si trasforma in legamento che unisce l’om-
Nell’adulto questo cordone fibroso è compreso nel belico alla vescica. Questo punto, allentando la
legamento falciforme, il quale parte dal centro fre- tensione della linea alba, modifica eventuali trazioni
nico, si unisce alla linea alba e termina all’ombelico. eccessive dell’uraco e quindi delle fasce della
vescica.

Fig. 11.37. Trattamento del cc ir-cx. Fig. 11.38. Trattamento del cf an-me-ta 1.

Paziente supino Paziente disteso sul fianco


Dopo aver fluidificato le catenarie di copertura ante- Il punto distale può trovarsi subito dietro la tibia (an-
riori, si devono ispezionare i punti cerniera. Nelle me-ta 1) oppure davanti il malleolo mediale (an-
disfunzioni dell’apparato urinario la verifica palpato- me-pe 1) o sotto il piatto tibiale (an-me-ge 3). Que-
ria trova spesso densificati i cc me-cx e ir-cx. Il trat- sti punti, essendo molto superficiali, vanno lavorati
tamento può essere attuato con il gomito. con la nocca, in modo da rendere scorrevoli i vari
retinacoli.

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148 TRATTAMENTO DELLE SEQUENZE APPARATO-FASCIALI

Modalità di trattamento dei punti posteriori maggiormente coinvolti


nelle disfunzioni dell’AUN

Fig. 11.39. Trattamento del cf re-me-lu 1. Fig. 11.40. Trattamento del cf re-me-pv 1.

Paziente prono Paziente prono


Per manipolare in modo corretto questo punto, è Questo punto interagisce sui nervi vegetativi sacra-
utile mettersi dallo stesso lato del punto da trattare li, che vanno ad innervare la vescica. Mentre si
e posizionare il gomito fra le apofisi spinose verte- manipola questo punto, il paziente spesso avverte
brali e la massa degli erector spinae. L’attrito non un dolore riflesso nel pube e nel perineo.
deve interessare il periostio. Il punto è molto vicino al cc re-pv.

Fig. 11.41. Trattamento del cf re-me-cx. Fig. 11.42. Trattamento del cf re-me-pe 1.

Paziente prono Paziente supino o disteso sul fianco


Questo punto cerniera si connette con il muscolo Spesso è utile attuare il trattamento di entrambi i cf
elevatore dell’ano, che a sua volta si suddivide in re-me-pe 1-3 e re-me-ta 1-2, in quanto questi punti
muscolo puborettale e in muscolo pubococcigeo. interagiscono sugli organi urinari compresi nel pic-
Le fibre del m. puborettale terminano nello sfintere colo bacino: vescica e uretra. La nocca del dito
esterno dell’ano. Le fibre prerettali aderiscono al indice deve ricreare lo scorrimento del retinacolo e
perineo e quindi separano il tratto urogenitale dal liberare i nervi e vasi sottostanti.
tratto anale.

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TRATTAMENTO DELLA SEQUENZA VASCOLARE SE-VA 149

Schema trattamento dell’apparato urinario, AUN

Fitte ricorrenti in DATI


area vescicale Disturbi dell’apparato urinario
AUN localizzati nella pelvi

AUN AUN AUN IPOTESI


catenaria catenaria catenaria Quale delle tre catenarie ante-
AP? LL? OB? riori e posteriori interferisce
sull’AUN?

ispezionare ispezionare ispezionare 1a VERIFICA PALPATORIA


an-me-lu, pv an-la-lu, pv ir-pv p bi*** La palpazione della parete
re-me-lu, pv re-la-lu, pv er-lu **pv * addominale evidenzia la catena-
ria OB

cerniera 2a VERIFICA PALPATORIA


ir-cx dx** Fra i punti cerniera risultano
ir-cx sn* sensibili ir-cx, maggiormente a
destra

tensore dx 3a VERIFICA PALPATORIA


an-me-ta Nel tensore distale sono densifi-
an-me-ge** cati solo i punti del ginocchio
destro

alternare TRATTAMENTO
ir-lu, er-lu Si manipolano i punti segnati
pv, ir-cx... nella griglia in alternanza

si invita il SECONDA SEDUTA


paziente a Si invita il paziente a telefonare
riferire per informare sull’andamento
della sintomatologia

Fig. 11.43. Diagramma per il trattamento dell’apparato urinario.

Case report
Luca ha 26 anni e da otto mesi soffre di fitte in zona vescicale, che si ripetono più volte al giorno (Fig. 11.43).
L’ecografia e l’urologo non hanno evidenziato nulla. In precedenza il paziente ha avuto degli episodi tran-
sitori di lombalgia con dolori al coccige. Sei anni prima è stato operato al legamento crociato del ginocchio
destro. La verifica palpatoria per l’apparato urinario evidenzia la catenaria obliqua del tronco (ir-pv p
bi***, er-lu bi**, er-pv bi*). La verifica palpatoria dei punti cerniera riscontra sensibili ir-cx maggiormen-
te a destra. I punti distali del talo sono poco sensibili, mentre è sensibile il cf an-me-ge 1 dx**. Il tratta-
mento di questi punti viene attuato in alternanza fino alla loro completa fluidificazione.
Dopo un mese il paziente telefona per riferire che le fitte in zona vescicale non si sono più presentate.

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