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GLI STRUMENTI
Un paese impone il dazio su una merce in entrata per limitare le
importazioni. I motivi possono essere vari: tenere alto il prezzo di un
certo prodotto (limitandone la quantità sul mercato), proteggere le
industrie nazionali (ancora giovani e poco produttive) dalla concorrenza
di quelle estere (più produttive ed economiche), oppure impedire
l’afflusso di merci più economiche da paesi meno sviluppati (che
producono con un basso costo di manodopera e un largo utilizzo delle
monoculture in agricoltura).
Vi sono poi i controlli sanitari, tecnici, veterinari, che hanno per scopo
ufficiale la tutela dei consumatori, in linea di principio estranei al
protezionismo ma che possono essere distorti per tale fine.
Una forma di protezionismo ‘positiva’ sono le preferenze negli scambi
commerciali accordate a paesi o gruppi di paesi in via di sviluppo per
consentire loro un accesso privilegiato al mercato dei paesi ricchi.
Gli accordi sottoscritti nel 1947 (che avevano dato vita al GATT
(General agreement on trade and tariffs «accordo generale sul
commercio e sulle tariffe») hanno portato, nel 1995, all’istituzione
dell’OMC (Organizzazione mondiale del commercio), a cui aderiscono
135 paesi. I suoi compiti sono quelli di indurre i paesi a diminuire tariffe
e barriere commerciali e definire le procedure per regolare le dispute fra
i paesi. Dalla fine della Seconda guerra mondiale a oggi il mondo ha
conosciuto uno sviluppo senza precedenti nella storia, e gran parte del
merito va alla libertà degli scambi che ha ricacciato indietro il
protezionismo.