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SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

Una delle conseguenze della prima rivoluzione industriale è l’abolizione della legge sul grano (corn
law) -> abolizione dei dazi doganali sulla produzione cerealicola inglese, i dazi sul grano avevano un
effetto sull’economia inglese -> andavano a proteggere gli interessi dei proprietari agricoli perché
se ci sono i dazi sul grano chi usa la terra per vendere il grano ha un vantaggio visto che il prezzo è
tenuto alto rispetto alla concorrenza estera. Se lo stato introduce un dazio i produttori nazionali
crescono e la domanda interna si contrae perché il grano viene a costare di più. Avvantaggia i
proprietari terrieri perché chi produce grano ottiene un guadagno, ma ha bisogno della terra, il
mercato dice che se uno guadagna di più anche la terra viene a costare di più. L’abolizione della
legge sul grano ci fa capire come le regole che lo stato pone all’economia cambiano. L’abolizione di
questa legge viene anche considerata come il trionfo del libero scambio. Nella seconda rivoluzione
industriale si torna a forme di protezionismo. I capitali che vengono investiti nell’industria
provengono dal commercio internazionale, l’agricoltura e il reinvestimento degli utili. Rottura del
collo di bottiglia -> meccanizzazione dei trasporti -> la rivoluzione industriale non coinvolge solo le
fabbriche che producono beni, ma anche il settore dei trasporti (treni e navi) diventa possibile
pensare la produzione e la commercializzazione di un bene non solo a livello nazionale, ma
appunto a livello internazionale. La produzione delle aziende più moderne comincia ad essere
pensata in termini internazionali questo processo di internalizzazione delle aziende porta ad un
indebolimento del mercato nazionale, assistiamo a processi di fusione e di creazione di monopoli
di settori industriali. Se nel mercato nazionale ho estinto la concorrenza avendo annesso tutte le
aziende del settore posso a quel punto puntare a competere con il mercato internazionale. Le
risorse che necessito per competere nel mercato internazionale devo ottenerle unendomi ad altre
aziende.

CAPITALISMO FINANZIARIO

Con la rivoluzione dei trasporti e la rottura del collo di bottiglia nasce il capitalismo finanziario ->
unione del capitale finanziario e industriale, le banche iniziano a comprare le azioni delle industrie.
S.P.A. -> società che prevede più proprietari i quali hanno una maggiore o minore influenza
sull’azienda in base alle azioni che uno possiede dell’azienda collegato al rapporto tra banche e
industrie. Azione -> quota di proprietà di un’azienda -> il valore di un’azione dipende da: 1.
capacità di un’azienda di generare profitto 2. quanto quell’azione viene richiesta e acquistata nel
mercato. Come si formano i monopoli: 1. Trust -> fusioni di due aziende 2. Cartelli -> sono soggetti
che si mettono insieme, non diventano un’unica azienda, ma fanno degli accordi tra di loro sulla
quantità di beni da produrre e sul prezzo 3. Holdings -> acquistano aziende tramite le azioni.
Questo è collegato all’imperialismo perché -> l’imperialismo è un fenomeno economico ed è
conseguenza del capitalismo che è diventato mondiale (tesi marxista o di Lenin). L’imperialismo
diventa un progetto politico -> il regno unito -> l’idea di un modello di stato formato dalla madre
patria che doveva essere industrializzata e da un insieme di colonie che insieme forniscono un
blocco economico. Crisi di sovrapproduzione (1870) -> con l’aumento dell’offerta il prezzo
diminuisce e ciò è dovuto all’aumento della competizione estera. Le aziende rispondo alla crisi
abbassando i salari e licenziando il personale.
IMPERIALISMO

Che cosa ha reso grande l’Inghilterra -> l’impero coloniale -> le risorse che arrivano dalle colonie
sono usate sia per aumentare il prestigio militare che per migliorare il tenore di vita. Il progetto è
quello di costruire grandi aree commerciali chiuse senza dazi con una madre patria industrializzata
con le colonie che devono far fronte alle eccedenze di mercato ovvero l’offerta che la madre patria
produce e non riesce a vendere in altro luogo deve essere assorbita dalle colonie. Verso la fine
dell’800’ la politica coloniale raggiunge un livello mai raggiunto prima, nel giro di 15 anni l’intero
continente africano viene spartito tra le maggiori potenze europee. L’imperialismo è un tratto
caratterizzante della fine del 800’ delle grandi potenze europee. All’imperialismo si lega una
degenerazione del nazionalismo ovvero un nazionalismo molto più duro, gerarchico e aggressivo
ciò porta a pensare le nazioni superiori o inferiori tra di loro e quindi allo sviluppo del razzismo.
L’imperialismo è il fenomeno che è alla base della prima guerra mondiale -> se le potenze europee
si impegnano nella politica coloniale prima o poi le colonie finiranno e bisognerà sottrarle ad un
altro paese. Si creano conflitti internazionali per via dell’egemonia su colonie.

SCONTRO ANGLO-TEDESCO

La Weltpolitik -> l’imperatore licenzia Bismark, nonostante avesse tessuto abilmente accordi
internazionali in Europa, e viene scelta una politica di stampo internazionale. La gara navale anglo-
tedesca -> per numero di navi gli Inglesi erano irraggiungibili e per questo motivo avevano il
controllo dei mari, l’idea tedesca era quella di costruire una flotta così potente che chiunque si
sarebbe messo contro di loro avrebbe subito cosi tanti danni che non avrebbe potuto mantenere la
propria posizione nel controllo dei mari. Gli inglesi, quando si rendono conto che i tedeschi stanno
producendo navi senza sosta, incrementano la loro produzione e questo può essere considerata
una corsa agli armamenti. La prima guerra mondiale è la prima guerra in cui vengono utilizzati
armamenti tecnologici (carrarmati/mitragliatrici).

PRIMA GUERRA MONDIALE

La prima guerra mondiale è una guerra di massa che coinvolge molti strati della popolazione.
Invece di essere una guerra di movimento la prima guerra mondiale è una guerra di posizione, di
logoramento. La guerra scoppia per via di un attentato da parte di un irredentista serbo ai danni
dell’erede al trono Francesco Ferdinando, l’Austria invia un ultimatum alla Serbia la quale provvede
ad accettare tutti i punti dell’ultimatum tranne un passaggio che però basta all’Austria dichiarare
guerra. In questo momento scattano i rapporti stipulati tra le potenze europee e si delineano le
alleanze. Piano dei tedeschi -> spostare tutte le forze tedesche contro la Francia, conquistare la
Francia e poi spostare tutte le forze con grande velocità sul fronte orientale. Questo piano fallisce
perché l’esercito tedesco viene fermato dall’esercito Francese sul fiume Marna, e la guerra assume
le connotazioni di una guerra di trincea. La guerra di logoramento la vince chi riesce a resistere più
a lungo alle perdite di uomini e di risorse; è naturale che le colonie hanno un importante ruolo in
questa guerra poiché devono rifornire la madre patria in guerra. La conseguenza della guerra di
logoramento è la mobilitazione totale -> ogni paese tende a sollecitare tutte le risorse disponibili e
indirizzarle ai fini bellici. Di fronte alle emergenze c’è bisogno di accentrare il potere. Nella prima
guerra mondiale c’è bisogno di prendere delle decisioni in tempi brevi e quindi di evitare la
discussione parlamentare, molte delle competenze che spettavano al parlamento passano al
Governo. Parlamento -> istituzione i cui membri sono i rappresentati del popolo -> potere
legislativo. Governo -> potere esecutivo, non discute, ma esegue. Un altro fenomeno che rientra
nella mobilitazione totale riguarda l’economia -> durante la prima guerra mondiale il controllo
dell’economia attraverso i dazi da parte del governo è totale. I produttori industriali devono
produrre quello di cui lo stato ha bisogno e in cambio ha un guadagno garantito visto che il cliente
è lo stato. I lavoratori vanno in contro ad una limitazione dei diritti acconsentendo di sostenere la
propria patria. La popolazione civile viene pesantemente coinvolta e presa di mira dal nemico.
L’AMERICA NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

Gli Stati Uniti entrano in guerra per motivi economici -> i tedeschi iniziano ad affondare
indistintamente ogni nave mercantile e colpiscono navi americane. Dottrina Monroe ->
nessuna interferenza degli europei nel continente americano -> il fatto che la Germania
avviasse trattative segrete con il Messico ha convinto l’America ad entrare in guerra.

NAZIONALISMO

Viene introdotta la censura -> accanto al fronte esterno si viene a creare un fronte interno ovvero
un fronte contro i pacifisti e chiunque sia contro la continuazione della guerra. Questa opera di
censura nasce dalla paura di vedere persone all’interno che ti possano tradire. Atti di sabotaggio
contro centrali elettriche e ospedali -> il nemico è tutto l’apparto produttivo che sostiene il fronte
militare quindi è normale che durante la guerra anche i civili diventino un bersaglio. C’è un pesante
coinvolgimento dei civili nelle azioni militari. Il confine tra guerra e terrorismo è molto sottile ->
attaccare gli ospedali o le aziende o le centrali energetiche serve per mettere in ginocchio il paese,
sono obiettivi strategici visto che in questo modo ci sono più cose a cui il paese nemico deve
pensare oltre alla guerra sul fronte. Nazionalismo -> se il mio nemico è l’intero sistema produttivo
e sociale io sono in conflitto con l’altra popolazione, vengono esaltati i valori patriottici. La guerra
favorisce una forte ondata di nazionalismo. A livello sociale c’è uno sconvolgimento assoluto -> con
l’introduzione della leva obbligatoria di massa tutti gli uomini abili vengono arruolati -> tutti gli
operai semplici e i contadini vengono arruolati. Gli operai specializzati restano in fabbrica. Il posto
degli uomini viene occupato dalle donne, quindi la guerra involontariamente favorisce un percorso
di emancipazione delle donne. Fino alla prima guerra mondiale la Gran Bretagna era il banchiere
del mondo, gli inglesi facevano investimenti in tutto il mondo. Dopo la prima guerra mondiale la
Gran Bretagna non può più permettersi il ruolo di creditore internazionale e assume il ruolo di
debitore internazionale. Con la prima guerra mondiale inizia la fine del primato dell’Europa. Il
discorso dello stato-nazione ha delle problematiche -> fa fatica ad accogliere nuovi membri. La
pace della prima guerra mondiale fu un disastro secondo Keynes (grande economista), tutta
l’Europa si era impoverita e avrebbe dovuto abbandonare il precedente tenore di vita, così non è
stato e ha portato alla nascita di rabbia. L’impero Turco Ottomano, l’impero Russo, l’impero
Tedesco e l’impero Austriaco smettono di esistere.
LE SOCIETÀ DI MASSA

A partire dal 1830 l’industrializzazione conquista gran parte delle società civilizzate ed è promossa
dallo stesso stato in paesi come Giappone e Germania. Società di massa -> sottoprodotto
dell’urbanizzazione. Urbanizzazione -> grande quantità di persone che si trovano a vivere nelle
città. Molto diverso dalla situazione nei paesini di campagna -> tutti si conoscevano mentre nelle
città industriali non conosco neanche il mio vicino, regna l’anonimato e c’è più libertà.
Un’immagine delle masse può essere la folla allo stadio -> le persone perdono la loro individualità,
la folla orienta il comportamento degli individui. La spersonalizzazione dell’anonimato ->
conseguenza sull’identità dell’individuo. Nelle società di massa le persone faticano a darsi
un’identità, faticano a capire cosa vogliano. Nella moltitudine l’individuo scompare. Nell’economia
delle società di massa gli individui si dividono in consumatori e produttori. Nelle grandi aziende
vengono introdotte varie migliorie -> la catena di montaggio e il taylorismo. Catena di montaggio ->
un nastro trasportatore porta l’oggetto in varie stazioni di montaggio in cui ciascun operaio svolge
un unico compito che lo porta ad avere una velocità alta e ciò incrementa la capacità produttiva.
Per avere una grande domanda dei miei prodotti i miei operai devono guadagnare di più in modo
da potersi permettere la stessa macchina che producono, ma è necessario che abbiano una
giornata libera in cui usare la macchina che produco.
TAYLORISMO

Taylor applica i metodi scientifici alla fabbrica -> la fabbrica deve vendere e quindi devo cercare di
abbassare i costi e per fare ciò devo ottimizzare al meglio la fabbrica. L’azienda deve fare una
selezione della mano d’opera, se ho da trasportare dei sacchi pesanti ho bisogno di persone
robuste. Bisogna capire quanti pezzi escono dall’azienda ogni giorno, calcolare il totale dei costi per
guardare il profitto medio che devi avere per sostenere i costi e in questo modo puoi organizzare il
numero degli operai necessari e quanti pezzi produce al giorno ogni operaio. Il cottimo -> Il salario
corrisponde al numero di pezzi standard però se uno ne produce di più io lo incentivo
retribuendolo maggiormente. L’azienda non deve essere organizzata come una caserma, deve
essere organizzata con lo scopo della produzione, i rapporti tra la dirigenza e i lavoratori devono
essere cordiali. Queste innovazioni incidono sulla produzione e portano alla produzione di massa.
Dal punto di vista dei consumi è chiaro che una volta incrementata la produzione anche i consumi
aumentano e vengono standardizzati.
L’ASPETTO POLITICO DELLE SOCIETÀ DI MASSA

Tutti i paesi europei dal punto di vista politico assistono ad un’estensione del suffragio che porterà
al suffragio universale. Le masse popolari votano e quindi il soggetto politico muta e cambia anche
il modo di comunicare e divulgare politica. La natura dei partiti cambia -> se il partito ha una
struttura organizzativa una persona può immaginare di fare carriera nel partito. Nel 1912/1913
introduzione del suffragio universale maschile in Italia. Partiti di notabili -> partiti che abbiamo
visto in azione nel risorgimento Italiano che si formano in parlamento dopo le elezioni. Partiti di
massa -> hanno un’organizzazione gerarchica, hanno un corpo di funzionari che gestiscono
l’organizzazione del partito tramite la propaganda. Le sezioni di partito servono sia a diffondere il
consenso del partito sia a percepire l’umore degli iscritti al partito. Principali partiti di massa ->
partito socialista, partito cattolico, e il crescente partito nazionalista. Il partito cattolico aveva già
una struttura solida per via delle parrocchie. I partiti di massa sono tali perché si rivolgono alle
masse lavoratrici. Dopo la prima guerra mondiale c’è un boom degli inscritti ai sindacati e ai partiti
di stampo socialista.

VISIONE DEL MONDO PARTITI DI MASSA

Partito socialista -> mira all’uguaglianza sociale e politica. Si è fatta forte una corrente revisionista
dell’ideologia Marxista chiamata Berghstain in cui i borghesi una volta saliti al potere avrebbero
dovuto attuare un piano di riforme che combattessero le disuguaglianze. Il linguaggio, la
componente ideologica e l’atteggiamento usato dai socialisti li costringerà a un isolamento politico
e al rimanere una minoranza pur avendo tanti consensi non essendo in grado di formare alleanze.
Differenza tra riformisti e rivoluzionari -> il partito social democratico russo si divide in bolscevichi
e menscevichi rivoluzionari i primi e riformisti i secondi; i bolscevichi vogliono un partito che sia
rivoluzionario di professione; i menscevichi vogliono un partito aperto a tutti quelli che sono
propensi a modificare la situazione di sfruttamento che subiscono i lavoratori. Centralismo
democratico -> la discussione interna al partito è possibile, ma una volta che la decisione viene
presa e il voto è stato ufficializzato non si può discutere della decisione presa per cui non ci
possono essere correnti interne al partito. Il partito bolscevico è estremamente disciplinato.
Partito cattolico -> verso la fine dell’800’ comincia a farsi strada l’idea di creare un partito cattolico
perché -> con la nascita delle società di massa serve un ente che difenda le idee e i valori cristiani.
L’ideologia del partito corrisponde al contenuto dell’enciclica di Papa Leone XXIII basata
sull’armonia e concordia sociale -> sottolinea come al centro del progetto politico ci debba essere
l’attività della persona umana, e quindi deve essere condannata ogni attività di sfruttamento del
lavoratore, e il lavoratore è chiamato ad adottare un atteggiamento laborioso, umile e frugale.
Partito nazionalista -> è molto attivo politicamente nelle strade e nelle piazze e nell’opinione
pubblica come se dettasse i temi di cui discutere. Il nazionalismo di questo periodo è aggressivo ->
vede le nazioni in competizione e celebra il trionfo e la grandezza di una nazione ai danni delle
altre. Nazioni opulente -> sono nazioni anziane che hanno un sistema economico e un impero
coloniale affermato. Nazioni proletarie -> sono nazioni giovani che sono propense a diventare
grandi nazioni, ma non hanno colonie. Secondo Corradini anche le nazioni proletarie sarebbero
meritevoli del guadagno del capitalismo. Il nazionalismo sposta il conflitto fuori dalla nazione. Il
popolo viene pensato come un soggetto unitario anche se in realtà il popolo è molto eterogeneo.
Con il nazionalismo si ha esperienza di un singolo partito che pretende di parlare a nome di tutto il
popolo -> questo è alla base del totalitarismo -> una parte che pretende di portare avanti gli
interessi del tutto.

ETÀ GIOLITTIANA

Progetto politico di Giovanni Giolitti (primo ministro dal 1902 al 1913) -> modernizzare il paese ->
continuare l’opera di industrializzazione del paese e allargare le basi sociali dello stato -> far si che
un numero sempre maggiore di cittadini si riconosca nelle istituzioni. La classe dirigente è isolata
dalla popolazione -> perché poche persone votano, perché i cattolici non votano e per via della
questione meridionale. Lo stato non deve utilizzare la repressione contro la popolazione, ma
lavorare affinché la popolazione riconosca le istituzioni come garanti dei diritti. Giolitti che è un
liberale cerca un’alleanza con i socialisti -> perché i socialisti sono una chiara espressione di una
classe sociale -> gli operai che lavorano nelle industrie. Il sostegno degli operai è fondamentale
perché in quanto lavoratori le masse lavoratrici entrerebbero nelle basi sociali dello stato. Giolitti
ha anche l’obiettivo di scindere i socialisti in due parti una rivoluzionaria e una riformista in modo
tale che la parte riformista entri a far parte dei liberali. Quest’idea fallisce perché i socialisti
capiscono che in seguito ad una scissione avrebbero perso la loro rilevanza politica. Giolitti è
costretto a cercare un sostegno difronte all’avvento della società di massa e quindi passerà dal
tentativo di alleanza con i socialisti ad un’alleanza con i cattolici. Patto di Gentiloni 1913 -> in
seguito all’introduzione del suffragio universale maschile. Giolitti aveva bisogno di un accordo
strutturale con un partito di massa. Il problema di Giolitti è che in definitiva come capo di governo
non è il leader di una maggioranza organica, ma eterogenea -> è il punto di convergenza di
interessi diversi e si trova nella posizione di governare un paese e la difficoltà per lui è tenere unita
la maggioranza. Metodo dei pesi e contrappesi -> introdurre provvedimenti richiesti dalle masse
popolari e compensare introducendo provvedimenti richiesti dalla maggioranza politica.

RUOLO DELLO STATO NEI CONFLITTI SOCIALI

Nella logica dell’accordo con i socialisti (un partito di massa) Giolitti esordisce in parlamento con un
discorso in cui prende posizione contro la repressione che c’è stata nei confronti dei protestanti
lavoratori da parte delle forze dell’ordine e osserva come lo stato non debba intervenire per
reprimere il dissenso dei lavoratori perché così facendo commette tre errori: 1. Errore
economico -> interviene alterando il libero mercato di domanda e offerta, se intervengo con la
polizia per interrompere uno sciopero diminuisco le richieste dei lavoratori che vogliono un
aumento del salario, faccio in modo che i salari rimangano bassi e facilito le intenzioni dei
capitalisti. 2. Errore sociale -> lo stato fa sue le esigenze del datore di lavoro, lo stato dovrebbe
promuovere l’interesse generale. 3. Errore politico -> rende nemiche dello stato le classi lavoratrici.

CRITICHE A GIOLITTI

L’azione di Giolitti è stata soggetta a molte critiche: 1. Critica di Nitti -> Il prelievo fiscale è uniforme
su tutta la penisola italiana, ma Giolitti investiva maggiormente nel nord Italia impoverendo il Sud.
Giolitti ha preso prevalentemente provvedimenti per il Nord perché il Nord era industrializzato e
quindi investendo nell’industrializzazione si sarebbe garantito un ritorno e una crescita economica.
2. Critica di Gaetano Salvemini -> definisce Giolitti il ministro della malavita -> al centro-nord
Giolitti si presentava come un uomo liberale, mentre quando si recava nel Sud Italia non si faceva
scrupolo ad usare la violenza o l’aiuto della criminalità per ottenere voti. Continuo della questione
meridionale -> il Sud Italia resta un problema per l’Italia.

GIOLITTI E LA PRIMA GUERRA MONDIALE

Giolitti e il suo gruppo politico prima che scoppiasse la guerra e durante il primo anno di
quest’ultima sono apertamente neutralisti -> possiamo ottenere molto dalla neutralità -> possiamo
ottenere quelle terre italiane che sono sotto il dominio Austriaco minacciando di entrare in guerra
contro di loro -> usando la neutralità come moneta di scambio per riottenere le terre iridate.
Rimanendo neutrali possiamo produrre per i paesi belligeranti accrescendo così la nostra
economia. Evitiamo all’Italia, che è un paese relativamente giovane, una guerra che avrebbe
potuto portare a uno shock per la popolazione. Altri neutralisti sono i cattolici -> chiaramente per
loro ideologia la guerra non si deve mai fare se non per difendersi contro un aggressore o se mossa
contro un infedele. Altri neutralisti sono i socialisti italiani -> la guerra fa gli interessi dei capitalisti, i
lavoratori subiscono limitazioni salariali e gli scioperi sono aboliti. I nazionalisti sono a favore della
guerra -> vedono nella guerra la possibilità di rendere grande la loro nazione. Gli irredentisti sono a
favore della guerra -> vedono nella guerra la possibilità di riprendere le terre iridate. La monarchia
e la sua corte sono a favore della guerra -> vedono nella guerra una possibilità di dimostrare la loro
posizione di forza e tornare al centro.

L’ITALIA ENTRA IN GUERRA

L’Italia entra in guerra contro Austria e Germania. I democratici e gli irredentisti erano a favore
dell’alleanza con Francia e Inghilterra mentre la monarchia era a favore dell’entrata in guerra in
alleanza con Austria e Germania. L’Italia era in trattativa sia con l’Austria che con l’Inghilterra -> con
gli austriaci gli accordi erano più difficili perché c’era già un accordo anche se difensivo (triplice
alleanza) e gli austriaci non vedevano il motivo dei tentennamenti dell’Italia. L’Italia sarebbe potuta
entrare in guerra anche senza l’approvazione del parlamento, tuttavia lo stato sarebbe apparso
debole -> il sovrano ordina al ministro degli esteri e al primo ministro di tornare in parlamento e di
ottenere la maggioranza -> per lo Statuto Albertino la monarchia aveva ampi poteri. Il parlamento
rifiutando la proposta di entrare in guerra avrebbe generato una crisi istituzionale tra corona e il
parlamento e quindi entra in guerra per via di una forzatura del sovrano. Nei trattati di pace
stipulati in seguito alla fine della prima guerra mondiale la Dalmazia non viene inserita nelle terre
lasciate all’Italia.
SITUAZIONE IN RUSSIA

Russia dal punto di vista politico -> autocrazia -> tutto il potere era concentrato nelle mani dello
Zar. Dal punto di vista economico dobbiamo tenere in conto alcuni punti chiave: 1861 -> lo Zar
Alessandro II abolisce la servitù della gleba in seguito alla sconfitta nella guerra di Crimea. MIR ->
istituzione che ha una funzione mediatrice di distribuzione della terra alle famiglie che
appartengono ad un villaggio. I contadini che vogliono diventare proprietari delle terre che
coltivavano devono riscattarle e quindi pagare un prezzo stabilito dai nobili -> è chiaro che i
contadini non hanno i soldi -> lo stato anticipa dei soldi ai contadini che li restituiranno in forma
rateale. La terra non viene affidata al singolo contadino, ma alla comunità del villaggio e in base
alla composizione del nucleo famigliare viene affidata più terra. Quindi in questo periodo non c’è la
proprietà privata. I nobili investono nelle ferrovie i soldi ricevuti dallo stato per le terre dei
contadini -> inizia un processo di modernizzazione dello stato -> uno dal basso attraverso proprio
gli investimenti dei nobili e uno dall’alto da parte dello stato -> lo stato sceglie delle regioni in cui
desinare gli investimenti che riguardano l’industrializzazione. Ci sono delle zone che sono
industrializzate e delle zone molto arretrate poiché le aziende vengono costruite vicine alle vie di
comunicazione principali per motivi logistici. 1906 -> riforma Stolypin -> si abolisce il MIR e si
intende instaurare la proprietà privata per i contadini -> 1. Obbiettivo sociopolitico -> serve a
promuovere il consenso tra i sudditi. Kulaki -> contadini che sono diventati medi proprietari terrieri
che gestendo bene le loro terre sono riusciti ad arricchirsi molto. 2. Diffondere la proprietà privata
e quindi chi ha più possibilità avrà una terra più grande. 1905 -> guerra navale Russo-Giapponese -
> prima volta che una potenza europea era stata sconfitta da un popolo orientale. Questo mette in
crisi l’autocrazia dello zar -> ci sono delle proteste e scoppia una rivoluzione in cui Lenin dice ai
Bolscevichi di collaborare con tutti gli altri partiti in modo tale da spodestare lo Zar -> far sviluppare
il capitalismo poiché solo al suo massimo stadio può portare al socialismo.
NAZIONALISMO DEL 900’

All’inizio del 900’ il nazionalismo non è solo un movimento politico, ma è anche il modo in cui i
sovrani legittimano il proprio potere. Questa retorica/ideologia serve a organizzare, conferire unità
e favorire l’obbedienza delle classi operaie. In questo periodo l’istruzione passa in mano allo stato e
si concentra sulla storia e geografia della nazione e soprattutto sulla lingua. È sbagliato creare
tumulti o insurrezioni perché danneggi i tuoi fratelli. Sono le nazioni che fra di loro sono in
competizione -> l’idea stessa di uno stato nazionale rende il mondo meno sicuro -> le nazioni
competono per le materie prime e per questo si scontrano.
RIVOLUZIONE RUSSA

Dal punto di vista socio economico la Russia si sta modernizzando. La prima guerra mondiale sarà il
motivo della rivoluzione perché: 1. L’esercito russo era formato prevalentemente da contadini ed è
chiaro che questo porta ad un calo della produzione. 2. La Russia salvo qualche vittoria sull’Austria
subisce pesanti sconfitte. Nel febbraio del 1917 la folla protesta in un grido di pane e pace nelle
maggiori città Russe -> lo Zar ordina alla guarnigione di disperdere la folla, tuttavia l’esercito decide
di schierarsi a favore della folla.
GOVERNO PROVVISORIO

Si forma un governo provvisorio sostenuto da tutti i partiti principali tranne che i bolscevichi. Il
partito più moderato è il partito dei cadetti -> liberali che vogliono una monarchia costituzionale. Il
partito numericamente più forte è il partito dei populisti Russi -> il popolo nel senso della
tradizione russa -> credono che la forza della Russia risieda nelle sue tradizioni e fanno perno
sulle campagne e sulla cultura ortodossa, sono in contrasto a ogni tipo di iniziativa di
occidentalizzazione. Al centro della loro propaganda c’è una riforma agraria che comprende la
distribuzione delle terre al popolo. Nelle campagne l’adesione ai modelli tradizionali è sempre
molto forte. I menscevichi partecipano al governo provvisorio insieme ai cadetti e ai populisti. Il
governo provvisorio non intende uscire dalla guerra né attuare una riforma agraria -> un governo
provvisorio non può permettersi di introdurre una legge che cambi radicalmente la struttura socio
economica del paese e non può neanche decidere di uscire dalla guerra. Il governo provvisorio si
limita a gestire, senza grandi sconvolgimenti, il paese e organizza un’elezione per comporre
un’assemblea costituente.

GLI OSTACOLI DEI BOLSCEVICHI

A discapito della creazione di un governo provvisorio si erano formati dei Soviet -> assemblee di
soldati, contadini in cui c’è una democrazia ad elezione diretta e ognuno può essere rimosso dal
suo incarico in qualsiasi momento. I soviet sono monopolizzati dai bolscevichi visto che loro non
vogliono collaborare con il governo provvisorio in quanto sono convinti che la prima guerra
mondiale abbia segnato la crisi del capitalismo a livello mondiale. Nell’aprile del 1914 Lenin torna
in Russia pubblica sul giornale Pravda le tesi di aprile che contenevano il progetto dei bolscevichi ->
dobbiamo nazionalizzare le banche, le industrie e le terre; al momento non abbiamo abbastanza
forze per attuare la rivoluzione e dobbiamo convincere ogni lavoratore russo che la proprietà
privata non sia la soluzione, ma il problema. La Russia è ancora prevalentemente un paese agricolo
pertanto un contadino aspira a diventare il proprietario della terra che coltiva, senza dover
dipendere da un padrone e per questo il messaggio dei bolscevichi è difficile da diffondere nelle
campagne. Lenin si trova davanti due problemi: 1. Portare il socialismo in un paese in cui il
capitalismo non è ad uno stadio avanzato. 2. L’ascesa del socialismo comporta l’abolizione della
proprietà privata e ciò è in diretto conflitto con quelli che sono i sogni dei contadini Russi.

L’ASCESA DEI BOLSCEVICHI AL POTERE

Nel momento in cui al fronte si diffonde la notizia che in Russia è scoppiata la rivoluzione molti
soldati cercano di tornare in patria con la speranza di ottenere le terre dell’auspicata riforma
agraria. La soluzione allo sbandamento dell’esercito e più in generale alla situazione critica del
paese sarebbe quella di affidarne la guida ad un uomo forte e si pensa al generale Kornilov per
prendere il potere dal governo provvisorio attraverso un colpo di stato. Il colpo di stato fallisce
grazie all’unione tra le forze del governo provvisorio e dei bolscevichi. In seguito a questo evento
Lenin pensa ad attuare lui stesso il colpo di stato. I consensi del governo provvisorio sono in calo
per via delle poche iniziative attuate. Lenin e i bolscevichi prendono il palazzo d’inverno sede del
governo senza spargimento di sangue. Molti credono che questo non fosse necessario perché da li
a due mesi ci sarebbero state le elezioni dell’assemblea costituente e in quel modo chi avrebbe
vinto avrebbe avuto il vero potere. Decreti di novembre -> le banche e le industrie vengono
statalizzate e lo stesso avviene anche per le terre che però vengono messe a disposizione dei
contadini in uso frutto. Relativamente all’assemblea costituente Lenin aspetta le elezioni e i
bolscevichi ottengono il 25% dei voti e i populisti il 50% dei voti, alla prima seduta dell’assemblea
costituente Lenin si presenta scortato dalle truppe dell’armata del popolo e scioglie l’assemblea
costituente -> questo è il punto di non ritorno della rivoluzione -> la nascita della dittatura del
partito bolscevico perché sciogliendo l’assemblea costituente si rinuncia al dialogo con le altre
forze politiche. Democrazia totalitaria -> credono all’uguaglianza politica e quindi sono
democratici, totalitaria perché ritengono di essere gli unici a portare gli interessi del popolo, le
altre forze politiche hanno degli interessi particolari e non generali. Lenin analizza i dati elettorali e
vede che pur essendo in minoranza nel paese, i voti dei bolscevichi sono voti pesanti e ha il
sostegno di quei gruppi sociali che gli consentono di tenere in piedi il paese.

GUERRA CIVILE RUSSA

In Russia la dittatura del proletariato corrisponde alla dittatura del partito dei proletari -> questo
porta alla guerra civile. Le altre forze politiche si oppongono alla chiusura del dialogo dei
bolscevichi contro ogni altra idea politica. Il timore di un contagio rivoluzionario allerta le potenze
europee che mandano le loro truppe in aiuto nel territorio russo. Essere ancora nella guerra
mondiale e in guerra civile è un problema per chi governa, le campagne russe producono grano,
ma non arriva da nessuna parte per via degli accaparratori. La posizione di Lenin è abbastanza dura
contro gli accaparratori -> chi vuole arricchirsi in tale modo si sta arricchendo sulla fame del popolo
russo -> prima fase del comunismo di guerra -> bande armate o branche minori dell’esercito
vengono mandate a requisire parte dei raccolti dei contadini. Le requisizioni armate aggravano il
problema -> se io produco il grano e vedo arrivare l’armata rossa che mi confisca metà del raccolto
e mi paga con una moneta che ha un valore irrisorio allora produco solo il minimo indispensabile in
modo tale che non mi venga requisito niente. Seconda fase comunismo di guerra -> le bande
armate non requisiscono soltanto il prodotto, ma anche i mezzi di produzione. Queste misure
durissime consentono ai bolscevichi di vincere la guerra civile nel 1921 con la guerra tra Russia e
Polonia -> questo spiega come le armate bianche fossero state sostenute dalle potenze europee.

LA RUSSIA ESCE DALLA PRIMA GUERRA MONDIALE

Nel marzo del 1918 c’è un avvenimento cruciale -> la pace di Brest-Litovsk -> con questo trattato i
bolscevichi escono dal conflitto mondiale -> la Russia deve rinunciare a gran parte dell’Ucraina,
questo accade perché -> la rivoluzione ha fondamenti mondiali, la stragrande maggioranza del
partito è infatti convinta che in Germania scoppierà la rivoluzione, mentre Lenin si persuade del
fatto che nell’Europa occidentale non scoppierà la rivoluzione -> Lenin quindi riconosce che non
arriveranno aiuti dagli altri stati europei. I protagonisti del primo stato comunista si sentono di fare
la storia. Lenin dice -> bisogna consolidare le posizioni che abbiamo ottenuto, bisogna continuare
la causa socialista/comunista in autonomia in Russia. La causa del socialismo proletario mondiale
converge nella causa dello stato socialista. Gli interessi del proletariato mondiale vengono
subordinati agli interessi dello stato guida. L’angoscia dell’accerchiamento della Russia -> essere
l’unico paese comunista e di essere in un contesto di relazioni internazionali ostili. Nel momento in
cui nasce l’USSR in tutta Europa riprendono vita tutti i partiti estremisti comunisti.
FINE GUERRA CIVILE RUSSA

Nel 1921 i bolscevichi riescono a vincere la guerra civile, ma il prezzo è durissimo -> gli indici di
produzione sono andati indietro di 20/30 anni -> tutta la segreteria del partito è convinta che sia
possibile procedere alla statalizzazione della produzione, ma Lenin e Bukharin si impegnano con
tutte le loro forze per convincere gli altri membri del partito che sia fondamentale aumentare gli
indici di produzione e il consenso dei contadini -> reintroducono alcuni caratteri del capitalismo
attraverso la NEP -> nuova politica economica che reintroduce la logica della proprietà privata. Si
decide di consentire sia ai proprietari terrieri che ai proprietari di industrie leggere di gestire
autonomamente la produzione orientandola al profitto. Con questi provvedimenti gli indici di
produzione salgono e l’economia russa inizia a riprendersi.

CONFRONTO TRA MARX E LENIN

Secondo Marx il comunismo si realizza/verrà realizzato nelle società avanzate dal punto di vista
capitalistico, perché l’economia dovrà generare le crisi di sovrapproduzione, di fatto nel 900’ la
prima grande rivoluzione con orientamento socialista non avviene in un paese avanzato dal punto
di vista capitalistico ma bensì nella Russia la cui economia era prevalentemente agricola. Lenin fino
al 1910 ha la stessa posizione di Marx quando scoppia la prima guerra mondiale si convince del
fatto che il capitalismo mondiale è entrato in crisi e Lenin sostiene che la prima guerra mondiale sia
la conseguenza inevitabile dell’evoluzione del capitalismo. I fenomeni economici della seconda
metà dell’800’ sono conseguenze del capitalismo perché porta ad estendere i mercati ecc. La
borghesia industriale non è solo la classe egemone perché ha la proprietà dei mezzi di produzione,
ma grazie agli avvenimenti politici che ci sono stati a partire dal 1700 questa classe sociale ha
conquistato lo stato e ha attuato politiche di sostegno degli interessi delle industrie del capitalismo
internazionale. Gli stati con la forza militare hanno seguito gli interessi dei grandi gruppi che sono
nati. Lenin dice che nel momento in cui l’intero globo è spartito tra le potenze l’unico modo per
spartire ulteriormente le colonie è farsi la guerra, e quindi è l’avvento della fine del capitalismo
mondiale che è quindi in crisi -> c’è da fare la rivoluzione soprattutto in Russia visto che ha subito
ingenti perdite durante la prima guerra mondiale. Il socialismo -> ha a cuore il tema dei lavoratori,
combatte contro le disuguaglianze sociali, l’uguaglianza è un valore oltre che un diritto. Il
comunismo -> filosofia che ha monopolizzato il dibattito all’intero delle associazioni socialiste degli
operai.

IL DOPO LENIN

Nel 1924 Lenin muore -> grande eroe della rivoluzione comunista, leader che ha messo in atto la
rivoluzione che nelle intenzioni doveva portare a una nuova forma di stato e porre fine allo
sfruttamento dell’uomo sull’uomo. All’intento del partito si apre la lotta per la successione di
Lenin -> le due personalità̀ che sono in grado di ricevere le attenzioni della maggior parte del
partito erano -> 1. Stalin che era stato commissario del popolo alle nazionalità (doveva coordinare
le relazioni con tutti i paesi compresi nella Russia). 2. Trotskij -> era stato il grande organizzatore
dell’armata rossa -> aveva girato la Russia sul suo treno ed è stato artefice della vittoria della
guerra civile. Trotskij aveva una personalità estremamente eccentrica ed il partito temeva che
potesse, una volta ottenuta la carica, concentrare tutti i poteri nelle proprie mani. Stalin sosteneva
la formula del comunismo in un solo paese -> la Russia ha risorse sufficienti per costruire uno stato
socialista. Trotskij è teorico della rivoluzione permanente -> il comunismo deve continuamente
rivoluzionare sé stesso -> favorire una rivoluzione mondiale. Trotskij riteneva che il fatto che la
Russia dal punto di vista diplomatico fosse isolata, per via della sua forma di governo, ne
determinasse una situazione di perenne conflitto con gli stati limitrofi -> la democrazia Russa ne
risentiva visto che la mobilitazione era perenne come durante la prima guerra mondiale e il potere
doveva essere accentrato in modo da favorire scelte rapide.

CONFIGURAZIONE POLITICA DELL’URSS

Da questo scontro all’interno della segreteria del partito socialista ne esce vincitore Stalin che
diventa segretario generale del partito. La Russia diventa l’URSS -> Unione delle Repubbliche
Socialistiche Sovietiche. Il congresso panrusso del soviet -> struttura istituzionale che si da la Russia
-> unione delle sue repubbliche basate sui soviet e sulla dottrina socialista -> una struttura
gerarchica che ha alla base i soviet locali -> unità base che eleggevano i delegati per la loro regione
che venivano mandati ai congressi. Nei soviet si doveva esercitare la democrazia diretta e il soviet
nelle assemblee doveva essere solo un portavoce e non prendere decisioni, da li a poco la forma
della democrazia diretta verrà accantonata per fare spazio a quella della democrazia
rappresentativa è però cruciale la decisione che viene presa nei soviet locali. Il congresso Panrusso
del soviet doveva avere tutti i poteri tuttavia ci sono degli organi che diventano cruciali perché
decidono di che cosa il congresso debba parlare quel giorno e questi organi era il consiglio del
commissario del popolo -> si diventava commissario del popolo dopo essere stato eletto dal
partito. Il potere effettivo sta nelle mani nei vertici del partito che eleggono anche i ministri e
realizzano una vera e propria dittatura.

DIFFERENZE STALIN E LENIN

La contrapposizione fra Stalin e Lenin è evidente -> non per quanto riguarda la costruzione di uno
stato totalitario perché anche in Lenin ci sono i presupposti per questo, ma perché all’interno del
partito Lenin fa passare la sua idea in modo dialettico, cercando di convincere i membri del partito
che la sua soluzione sia la migliore. Stalin invece passa alla storia per le purghe staliniane -> Stalin
elimina i suoi potenziali avversari in modo tale che non ci siano più rivali per la leadership del
partito mandandoli in esilio o eliminandoli con sicari.

STALIN AL POTERE

Sotto la guida di Stalin la Russia diventa una potenza mondiale, vince la seconda guerra
mondiale -> invade Berlino sconfiggendo la Germania. Collettivizzazione forzata -> Stalin procede
con la statalizzazione dell’economia e quindi si avvicina alla realizzazione del socialismo -> mette
fine alla NEP togliendo la terra ai contadini arricchiti e li rende dei funzionari pubblici. Chi si
opporrà alla collettivizzazione forzata verrà mandato nei gulag -> campi di concentramento nella
siberia. Sotto Stalin il comunismo attualizza una vera e propria eliminazione di una classe sociale ->
i kulaki. Le terre sottratte ai proprietari terrieri vengono affidate a cooperative o enti statali;
questa grande operazione serve a produrre quel surplus necessario per completare
l’industrializzazione del paese. Nel fare questo Stalin dovrà liquidare quella che era la posizione di
Bukharin -> lo farà imprigionare come deviazionista di destra. Nel 1928 iniziano i piani
quinquennali -> il comunismo si realizza anche senza il consenso delle masse contadine.

PREROGATIVE REGIMI TOTALITARI DEL 900’

1. La funzione dell’ideologia -> giustificare la violenza, l’uso della forza contro coloro che sono
considerati nemici del popolo. I movimenti totalitari del 900’ sono caratterizzati da una dottrina
ben precisa che immagina un futuro perfetto e sono guidati da un’élite di rivoluzionari -> rifiutano
la realtà esistente e si occupano di guidare il processo di cambiamento. 2. Il partito in tutti i regimi
totalitari prevede un leader che incarni la dottrina del partito, non solo dotto, ma soprattutto
carismatico. 3. Stato e partito devono coincidere -> il partito è l’unica forza politica che si fa porta
voce degli interessi del popolo. 4. Lo stato nei regimi totalitari tende a occupare ogni spazio della
giornata del cittadino -> stato e società si sovrappongono e quasi non ci sono differenze. Possiamo
spiegare questo orrore/violenza/tragedia che ha portato al totalitarismo dicendo che nasce dal
principio per cui ciò che è idea DEVE tradursi nella verità. Riferimento a Platone -> se proviamo a
disegnare un triangolo quel triangolo non esaurisce l’idea di triangolo e quindi abbiamo
consapevolezza che la realtà non potrà mai coprire completamente la dimensione dell’idealità, nel
900’ viene capovolta questa situazione -> l’ideale deve entrare nella realtà, la realtà stessa deve
diventare conforme all’idea. La violenza dei regimi totalitari è conseguenza della violenza attuata
per vedere realizzato l’ideale nella realtà.

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