Sei sulla pagina 1di 5

Ritmo lento, tante cesure che danno lentezza del ritmo.

Scelta lessicale con termini aulici, differenti da


quelli quotidiani.

Imperativi (komm, schau, nimm, erlese kuesse, vergiss, verwinde), un io che parla a un tu e suggerisce l’idea
di un’azione, non si è seduti passivamente nonostante la malinconia sicuramente presente. Alla fine del
primo verso c’è già una cesura, quindi questo contrasto tra movimento/azione e fermata/cesura.

Dice Park e non Wald, il tema da cui si parte è la natura, in autunno, ma non in quella piena e libera, ma nel
parco, una costruzione dell’uomo.

Totgesagten aggettivi messi insieme particolari.

Tutti i sostantivi sono scritti minuscoli.

3 quartine, acbd, aacd adbc

Il blu è nello spazio tra le nuvole, La nuvola dà l’idea di movimento, ci mette puro. Sentieri variopinti

Descrive quello che si può vedere entrando in un parco, in autunno. Si entra e si guarda, azione di percepire
attraverso gli occhi.

Poi c’è un cambiamento, anche dal punto di vista tematico. Dort si riferisce al parco, prendi il giallo
profondo, anche qui l’aggettivazione è particolare.

Verwinde leicht intreccia con leggerezza.

Le prime più o meno realistiche, l’ultima più astratta.

3 strofe con 4 versi ognuno con uno schwerpunkt, 1 verso descrizione idealizzante ma anche concreta

2 mette insieme diversi elementi, pluralità di significato, la concretezza non c’è più, pluralità di elementi che
rimandano ad una dimensione astratta ed allegorica (infatti dice prendi il giallo profondo, il grigio morbido,
non si possono prendere i colori)

3 sfera psichica/psicologica astratta, entra ancora di più in una sfera astratta che ormai esula dalla
descrizione della natura ed entra in una dimensione psichica. Sta rimandando alla dimensione psichica
dell’autunno, mesca i colori in un viso autunnale. Manda un messaggio, mette in relazione il mondo esterno
con quello interno, il messaggio finale (soffermare sul totgesagt, può sembrare la fine della vita ma ancora
è pieno di colori, di luce di vita, movimenti così lo trasportiamo nel viso autunnale) il messaggio è del tutto
positivo, dicono che sei morto che sei vecchio ma guarda ancora alla vita che c’è

PARTE 2

Elementi che si combinano l’un l’altro.

Analisi formale struk/WI, elementi tipici comuni, la capacità di entrare in connessione con le esperienze di
chi scrive. L’idea di un’autonomia dell’arte rispetto alla società e attenzione per aspetti formali per la
qualità estetica dell’opera.

Attenti all’accoppiamento sostantivo-aggettivo, sono fuorvianti, non sono consueti come Celand. C’è un
tentativo di richiamare l’attenzione di chi legge/ascolta, quasi un effetto straniante alla Brecht.

Le rime sempre diverse, ogni strofa aveva uno schwerpunkt differente (punto importante).
1° strofa una descrizione idealizzante ma concreta del Parco.

2° comincia ad avere un valore allegorico-astratto mettendo insieme più elementi

3° la poesia porta poi all’identità profonda. C’è una sintesi tra mondo interno e mondo esterno.

Si può parlare di Seelenlandschaft paesaggio della natura proprio perché avviene questa connessione tra
mondo interno ed esterno, Luxusnatur è altro elemento che possiamo notare in quanto stiamo parlanto di
un parco di qualcosa di elitario e non di tutti i giorni.

Diskursanalyse

Vegaenglichkeit ne aveva già parlato in Brecht, i temi si intrecciano non può essere avulsa, deve essere fatta
o con altre sue poesie o con altri autori coevi o in prospettiva sincronica o diacronica (Rilke o Brecht).
Tentativo di George di attuare un potenziamento della trascendenza, il Trapassare appartiene alla
concretezza all’immanenza, mentre si pone una visione di trascendenza in Geroge per quanto riguarda l’io
del poeta, posso provare a superare questa mutevolezza e trascorrere del tempo.

Rapporto con la natura, si chiarisce meglio con Rilke.

Endlichkeit des natuerlichen Lebens è legato alla vergaenglichkeit.

Schoenheit im Verfallen, non solo cambiano mutano ma la bellezza decade, non dura nel tempo.

Transzendierung, anche attraverso gli imperativi, c’è un qualche io che dà indicazioni su come andare
avanti, lo dice agli altri ma è come se lo dicesse a se stesso, la trascendenzaavviene attraverso un io forse.
Alla fine non c’è malinconia ma qualcosa che resta, perché c’è un io capace di trascendere la quotidianità e
lo fa nella poesia non solo nell’immagine finale ma anche attraverso degli imperatvi. (fai questo, fai quello)
finché fa delle cose trapassi della finitezza del mondo, conduci ancora la tua vita (come Kafka che dice
sempre nelle sue opere, prendi la tua vita in mano, governala, conducila in una direzione anche se finirà
comunque). L’io e il tu cosi come il mondo interno ed esterno si compenetrano l’un l’altro.

Antriebskraft vs Widerstandskraft > Geschehensziel

Antriebskraft è la forza motrice della natura, delle cose, della vita è naturale non ci possiamo fare nulla (in
Goethe è la notwendigkeit, necessità, costrizione del destino umano, non possiamo cambiare più di tanto la
nostra condizione come per es condizioni in cui e dove nasciamo, ma quello che bisogna fare e che Goethe
chiama Freiheis è ricorrere a questa widerestandskraft cioè la capacità di resistenza, per Goethe si gioca
tutto lì, in tutti i testi in cui si parla della condizione umana questa caratteristica torna) – Mentre la
widerstandskraft è la forza di contrapporsi, di resistenza

Lebensphilosophie, concetto filosofico che inizia col tardoromanticismo e poi continua, questa tensione tra
l’accettazione del destino, la quotidianità e un tendere a qualcos’altro  esistenza come continua tensione
del finito verso l’infinito e fra slancio vitale/lotta per la vita e accettazione del destino.

Che spazio ha l’uomo per cambiare la propria esistenza? È una questione antica. In quest’epoca c’è l’idea,
un contrasto, una dicotomia  L’accettazione del destino nel Naturalismo, accentua l’elemento della
finitezza e non vede altro spazio per i protagonisti che l’accettazione del destino. C’è un dato di fatto,
nessuno dei protagonisti dei testi del naturalismo ha davvero la forza di contrastare la forza della
quotidianità e dell’immanenza, a questa tendenza si contrappone quella della Tensione verso il
superamento del proprio destino (slancio vitale/lotta per la vita) (questo elemento c’è nel Faust di Goethe).

Non mette la primavera perché non vede un risveglio, la invoca, la auspica ma non la vede
Estetica della recezione:

cos’hanno notato i critici all’inizio, poi c’è una critica sulla sua posizione in base al nazismo ma non sono gli
unici elementi che l’hanno messo in discussione almeno in un primo momento. Dopo la guerra c’è stato un
recupero anche della sua figura.

Al centro della sua poesia e della sua visione del mondo c’è un rinnovamento spirituale, gli pare che gli
esseri umani dal punto di vista intellettuale e spirituale vivano una vita indegna, non abbiano proprio una
dimensione spirituale e quindi c’è un invito a innalzare la propria vita spirituale. Viene criticato perché ha
dei pregiudizi etnici, disprezzo per le donne che hanno gettato ombra su George.

Sulla guerra: c’era l’idea diffusa ai tempi, ma non solo, che la guerra tutto sommato fosse un processo con
tanti elementi positivi fra cui riorientare la vita sociale (e questo lo fa sicuramente), reinigung purificare,
tuttavia non si rallegra nello scoppio della prima guerra mondiale.

Non ha mai preso posizione pubblicamente sul fasci-nazismo anche se interiormente ne era contrario, pare
però che mise in guardia i suoi amici sulle ideologie del nazionalsocialismo (da epistole) senza molto
successo, in linea generale quelli che erano vicini alle sue posizioni non videro altra alternativa al
nazionalsocialismo.

Fino al 33 poteva essere benissimo preso per un difensore del nazionalsocialismo o un precursore un
Wegbereiter. Lo volevano nominare presidente della neonata Accademia tedesca per l’arte (’33), ma non
solo rifiutò questo onore (absagen) e la festa che gli volevano fare per il suo 65esimo compleanno.
Nell’agosto del ’33, quando si capiva la direzione in cui si stava andando, decide di andare in Svizzera (che
accoglieva solo personalità di rilievo e respingeva gli altri) dove morì pochi mesi dopo.

La discussione sul suo ruolo era iniziata subita. Klaus Mann, autore di sinistra, nel 33 lo difende e scrive Das
Schweigen Stefan George, lo libera da un’interpretazione nazionalsocialista che sarebbe stata errata.

Ancora oggi ci sono posizioni diverse e se ci chiede se George così come Nietzsche era uno Stichwortgeber e
Wegbereiter del nazionalsocialismo
Vita
Nato il 12 luglio 1868 a Buedesheim, distretto di Bingen am Rheim, la sua famiglia ha origine
francese. Figlio del commerciante di vino Stephan George e sua moglie Eva (nata Schmitt), era un
bambino chiuso e solitario. Nel 1882 frequentò il Luwig-Georgs-Gymnasium di Darmstadt. Inoltre,
imparò da solo italiano, ebraico, greco, latino, danese, olandese, polacco, inglese, francese e
norvegese per poter leggere letterature straniere in originale, addirittura creò un linguaggio in
codice per tenere appunti personali. Scrisse le sue prime poesie negli anni di scuola.
Nel 1888 diplomatosi, George si recò nelle città europee di Londra, Parigi e Vienna, qui conobbe
Hugo von Hoffmanstall. A Parigi invece i simbolisti Paul Verlaine e Stéphane Mallarmé e la sua
cerchia di poeti che lo influenzare nel suo approccio esclusivo ed elitario dell’arte, l’art pour l’art.
Contestualmente sviluppò un’avversione per il realismo e il naturalismo, all’epoca popolari in
Germania. Dal 1889 studio per 3 mesi alla Facoltà di Filosofia della Friedrich-Wilhelms-Universitaet
di Berlino, interrompendo presto gli studi. Visse senza una residenza permanente, vivendo con
amici ed editori, nonostante una considerevole eredità dei sui genitori. Come poeta, si identificò
presto con Dante di cui tradusse in parte la Divina Commedia.
Nel 1892 fondò la rivista Blaetter fuer die Kunst, in opposizione al naturalismo, in stampa privata
ad intervalli regolari fino al 1919: “Questa rivista pubblicata dall'editore ha un pubblico chiuso,
invitato dai membri”. Oltre all’attività di scrittore George era attivo come traduttore congeniale,
traduceva e riscriveva i rispettivi originali, cercando di trasferirne il significato e il ritmo.
Nel 1927 vinse il premio Goethe della città di Francoforte sul Meno.
Geroge-Kreis: dal 1892 circa, poeti dalla mentalità simile si riunirono attorno a George che si
sentirono spiritualmente legati a lui. All’inizio un gruppo di pari, ma dal 1900 con l’entrata nel
circolo di membri giovani, George assunse il ruolo di maestro, uno scultore e insegnante di
gioventù, e i membri diventarono dei suoi discepoli. Trai membri vi era anche Hoffmannstahl, ma a
quanto pare il loro rapporto di amicizia che durò 15 anni si interruppe per l’attrazione omoerotica
di George per gli uomini che lo portarono all’ossessione.
Rifiuto della guerra e idolo della giovinezza:
George non si è unito all’euforia della guerra. Invece, ha previsto un esito negativo per la
Germania. Nella sua poesia Der Krieg, composta tra iòl 1914 e il 1916: Non è
appropriato rallegrarsi: non ci sarà alcun trionfo · Solo molte cadute senza dignità ..
Das neue Reich:
Nella sua ultima opera, Il nuovo impero, George proclamava una riforma gerarchica della società
basata su una nuova aristocrazia spirituale. Riferendosi a quest’opera, i nazionalsocialisti volevano
usare George per i propri scopi. Tuttavia il suo scopo era spirituale e non voleva una realizzazione
politica di un sistema gerarchico e totalitario, per questo motivo respinse gli onori nazisti. Nel 33
Goebbels, ministro della propaganda, gli offrì la presidenza dell’Accademia tedesca della poesia.
George rifiutò anche questa offerta e si è tenuto alla larga dalla festa pomposa per il suo 65°
compleanno. Già gravemente malato, anzi, si recò in svizzera, dove morì il 4 dicembre 1933
all’ospedale di Locarno. Tuttavia, non è chiaro se stesse cercando l’esilio con questo ultimo viaggio
o se stesse solo programmando un soggiorno temporaneo.
Stefan George (Barrale)
Uno degli autori più rappresentativi della corrente dell’estetismo o in generale della lirica del
tempo. È stato un grande poeta, già apprezzato e conosciuto dai suoi contemporanei, era un vero
protagonista della scena letteraria del tempo creando il circolo George-Kreis. Fu in buoni rapporti
con Rilke e Hoffmannstahl che ne fecero parte e poi si allontanarono. Autore di una poesia molto
raffinata, molto spesso lo si affianca a Gabriele D’Annunzio. Proviene dall’alta borghesia,
intraprende vari viaggi inghilterra, svizzera, italia spagna francia. La rivista Blaettar nasce come
organo di stampa in opposizione al naturalismo. Critica questo tipo di arte così cruda, politicizzata.
L’accusa principale di questa rivista è quella di non trovare la vera essenza poetica e di restare
bassi nella descrizione della realtà esteriore e questa non è vera arte. Comporta il rifiuto
categorico di ogni impegno sociale della letteratura. Questo allontanarsi dalla società comporta
quindi una selezione, non tutti possono essere artisti o accedere alla poesia.
Con la raccolta e la creazione della corono, si passa dalla natura viva l’uomo interviene e crea una
ghirlanda, attraverso questa creazione si passa dalla vita alla morte.
Der Name der Sammlung, die Georges Schwester Anna Maria Ottilie gewidmet ist, geht zurück
auf Friedrich Hölderlins Elegie Menons Klagen um Diotima,[6] in der es am Ende der letzten Strophe
heißt: „Wo die Gesänge wahr, und länger die Frühlinge schön sind / Und von neuem ein Jahr unserer
Seele beginnt“[7] Etliche Verse entstanden zwischen 1894 und 1896 und verdanken sich der
Freundschaft und schwärmerischen Liebe des Dichters zu Ida Coblenz, der späteren Gattin Richard
Dehmels.[6]
In der Vorrede zur zweiten Ausgabe widersprach George der gängigen Meinung, biographische
Aspekte seien für das tiefere Verständnis eines Werkes erhellend. Es sei vielmehr „unweise“, sich bei
der Dichtung an „das menschliche und landschaftliche Urbild zu kehren“, sei es durch die Kunst doch
so umgeformt, dass es dem Schöpfer selbst unbedeutend geworden sei und die Leser eher verwirre.
Namen würden nur als Huldigung gelten, und gerade in diesem Werk seien „ich und du die selbe
seele.“[8]
In Georges frühen Werken hat die Natur sakralen Wert. Das klingt im Worten wie „Göttertal“ oder
„Paradies“ an oder zeigt sich in der hieroglyphisch verschlüsselten Schrift, dem „geheimnis ewiger
runen“, einer schönen Landschaft, in der Göttliches sich offenbart. Die Natur wird durch den
Jahresrhythmus geheiligt, ein Umstand, der auch mythengeschichtlich interessant ist, verdichtete sich
die im Jahreswechsel sterbende und auferstehende Natur doch in Gestalt unterschiedlicher
Vegetationsgötter. Auch für den jungen und mittleren George ist der Frühling die Zeit der Auferstehung.
[9]
 Der Herbst erhält den Charakter der Jahresdämmerung und spiegelt sich seelisch in der elegischen
Stimmung, einer schwebenden Schwermut, die auch den letzten Zyklus der Traurigen Tänze bestimmt.
Gero von Wilpert, Lexikon der Weltliteratur, Das Jahr der Seele, Kröner, Stuttgart 2008, S. 642–643.

Friedrich Hölderlin, Menons Klagen um Diotima, Sämtliche Werke und Briefe, Band 1. Aufbau-Verlag,
Berlin 1995, S. 372.

Stefan George, Vorrede der zweiten Ausgabe, in: Werke, Ausgabe in zwei Bänden, Klett-Cotta,
Stuttgart 1984, S. 119.

Potrebbero piacerti anche